Spirit E Randy California, Tra Acid Rock, Hendrix E Dylan. Parte I

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Era una notte buia a tempestosa del 1966 a New York, beh magari no, visto che eravamo in piena estate, un giovane ragazzino di 15 anni Randy Craig Wolfe, appena arrivato in città per accompagnare la madre Bernice Pearl e il patrigno Ed Cassidy, un 43enne batterista jazz che aveva avuto diversi  ingaggi per suonare in alcuni locali della città, tra cui il Manny’s Music, si aggira nella notte. Ed è proprio  lì che incontra tale Jimmy James, che con i Blues Flames si sta creando una reputazione come uno dei chitarristi più promettenti ed eccitanti in circolazione; anche Randy suona la chitarra, e Jimmy decide di inserirlo nella sua band, affibbiandogli il nomignolo di Randy California per non confonderlo con Randy Palmer che era “Randy Texas”. I due legano subito e Jimi Hendrix, perché di lui parliamo, comincia ad insegnarli qualche “trucchetto”, anche se il ragazzo ha talento ed è già un ottimo chitarrista, e mostra a sua volta a Hendrix l’uso della slide. Tanto che quando Chas Chandler, il bassista degli Animals, propone a Hendrix di trasferirsi in Inghilterra per lanciare la sua carriera, Jimi vorrebbe portare anche California con sé come secondo chitarrista.

A questo punto scattano le sliding doors: i genitori di Randy gli negano il permesso per l’espatrio in quanto deve ancora finire l’high school, e pare che anche Chandler preferisse comunque l’idea di un trio con Hendrix come solo chitarrista, e quindi non sapremo mai cosa sarebbe potuto scaturire da questa incredibile accoppiata. Nel frattempo comunque California,  a Los Angeles, aveva già fondato una band denominata Red Roosters, nella quale insieme a lui c’erano anche Mark Andes, e il cantante Jay Ferguson, che si occupava pure delle percussioni: per creare il sound tipico degli Spirit, diciamo la quota più jazz ed improvvisativa della band arrivano John Locke alle tastiere e Ed Cassidy alla batteria. All’inizio, prendendo ispirazione da un libro del poeta Kahlil Gibran, si fanno chiamare Spirits Rebellious, subito abbreviato in Spirit. Nell’agosto del 1967 registrano i primi demo che arrivano sulla scrivania di Lou Adler, il manager dei Mamas And Papas,  che stava giusto fondando la propria etichetta, la Ode, dove poi a breve sarebbe arrivata anche Carole King, ma queste sono altre storie.

Tornando agli Spirit, in questo ultimo periodo c’è stato un soprassalto di attività discografica, prima con l’ottimo box del Complete Potatoland di cui avete già letto sul Blog, e di recente anche la nuova edizione potenziata di Two Sides Of A Rainbow, con il concerto al Rainbow di Londra del 1978, entrambi relativi comunque ad un periodo successivo della parabola musicale di Randy California, ma che comunque sono le scintille che mi hanno convinto a parlare in modo approfondito di questo grande artista americano. Per cui partiamo con la loro discografia, iniziando da

The Ode/Epic Years 1968-1970. Quattro Album Formidabili!

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Spirit – Ode 1968 ****1/2

Dopo i primi demo incisi con l’amico di Topanga Canyon Barry Hansen (il futuro DJ Dr. Demento) i cinque entrano in studio nell’agosto del 1967 proprio con il produttore Lou Adler, ed in varie sessions che si protraggono fino a novembre del  1967, mettono a punto il loro” Acid Rock”, una esaltante mistura di musica psichedelica, rock progressivo, derive jazz, qualche tocco blues, e la chitarra fiammeggiante di Randy California. Ma anche alcune canzoni splendide, scritte soprattutto da Jay Ferguson, il cantante del gruppo, che azzecca subito  alcuni riff dalla presa immediata: uno in particolare è quello della travolgente Fresh-Garbage, il primo brano di questo album, che a sorpresa arriva anche al 31° posto della classifica di Billboard, con tutti i musicisti che lavoravano di fino, dal piano di Locke, alla batteria raffinata ed esplosiva al contempo del pelato Cassidy, con gli svolazzi e le accelerazioni della solista di Randy, tra intermezzi jazzati con il piano elettrico, e la voce a tratti filtrata di Ferguson a conferirle quei tratti psych peculiari. E la successiva Uncle Jack non è da meno, un altro brano rock trascinante con batteria e la chitarra raddoppiata di California sugli scudi, e le armonie vocali sognanti e quasi beatlesiane, una  vera meraviglia. Mechanical World, firmata da Ferguson con Andes, sempre con i tempi spezzati e complessi dettati dalla batteria di Cassidy, ha atmosfere quasi inquietanti, e le solite improvvise esplosioni della solista, oltre all’uso intelligente degli archi e alle tastiere di Locke che non sono solo un mero accompagnamento di sottofondo.

California scrive un solo pezzo, lo strumentale Taurus, ma ne parliamo ancora oggi, perché il brano, per usare un eufemismo, ha una “leggerissima “somiglianza con l’intro di Stairway To Heaven dei Led Zeppelin, qualche giudice ha negato il plagio ma, se non l’avete mai sentita, provate a verificare. Ferguson è anche autore della deliziosa Girl In Your Eye, con elementi psych e orientali, grazie ad una sitar guitar sinuosa, molto belle pure l’incalzante Straight Arrow , e Topanga Windows, sempre caratterizzate dai continui e repentini cambi di tempo , peculiarità delle loro canzoni ,con Randy alla slide (ricordiamo che California quando venne inciso questo album aveva 16 anni, ma era già un genio precoce). Gramophone Man, ancora splendida, è l’unico brano firmato collettivamente da tutti, mentre Water Woman e The Great Canyon Fire In General, altri due pezzi di Jay, sono forse, ma dico forse, gli unici due leggermente inferiori.

Prima del congedo con le volute tra jazz e psichedelia della lunga, oltre i dieci minuti, Elijah, scritta da John Locke, che conclude un disco magnifico che sfiora la perfezione. L’album è uscito varie volte in CD, l’ultima nel 2017, con diverse bonus tracks: Veruska, un vorticoso strumentale di California che replica anche con If I Had A Woman, lasciando a Locke la liquida Free Spirit e una alternativa Elijah. Un capolavoro assoluto.

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The Family That Plays Together – Ode 1968 ****

Alla fine dell’anno esce il secondo disco, forse complessivamente appena inferiore al primo omonimo, però contiene la celeberrima I Got A Line On You, il loro massimo successo come singolo, una canzone rock strepitosa  e perfetta scritta da Randy, con un riff e un gancio melodico indimenticabili: California che firma da solo o con altri membri della band altri quattro brani, con Locke la sognante It Shall Be, dove fa capolino anche il flauto, la delicata Darlin’ It, la acida It’s All The Same con il patrigno Ed Cassidy e la “strana” Jewish, lasciando a Ferguson i brani più garage-pysch-rock come Poor Richard, la delicata Silky Sam con arrangiamento orchestrale complesso, la dolce ballata Drunkard ancora con svolazzi orchestrali, forse a tratti superflui, e le canzoni conclusive, la raffinata e complessa Dream Within A Dream, un brano tipicamente à la Spirit, l’elettroacustica She Smiles e la pianistica Aren’t You Glad.

Nella ristampa in CD ci sono cinque bonus, tra cui spiccano So Little To Say, in cui Ferguson anticipa l’imminente svolta pop-rock con i Jo Jo Gunne, anche se la chitarra punge sempre e niente male anche lo strumentale di Locke Mellow Fellow, di nuovo con California che fa i numeri alla solista. Il disco arriva al 22° delle charts, un risultato che non verrà mai più raggiunto.

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Clear  – Ode 1969 ****

Ma la qualità dei dischi non dà segni di cedimento. Nel 1969 gli Spirit incidono anche la colonna sonora del film Model Shop, non pubblicata all’epoca, e di cui parliamo nella breve sezione finale dedicata ai dischi postumi. Venendo a Clear l’uno-due iniziale di  Dark Eyed Woman, altro brano coinvolgente a tutto riff e lo psych-garage di Apple Orchard, è da sballo, sempre con tutta la band su livelli stratosferici, sia strumentali che vocali, specialmente la chitarra incredibile di California nel secondo brano. So Litte Time To Fly è una delle canzoni che anticipano il futuro sound degli Spirit Mark II, quelli a guida Randy California, che la canta anche. Ground Hog ha qualche retrogusto blues-rock, sempre gagliarda e potente, con Cold Wind un’altra delle ballate sognanti e squisite di Ferguson, che firma anche lo strano dixie-rock futuribile e quasi dissonante di Policeman’s Ball. Sulla seconda facciata troviamo Ice di John Locke, che ricordo di aver letto ai tempi il critico Robert Christgau non apprezzò particolarmente, ma a me pare un buon strumentale, mentre eccellente è il pop-rock beatlesiano di Give A Life, Take A Life, scritta da Randy con il produttore Adler che forse gli dà pure dei tocchi vocali quasi alla Mamas and Papas.  I’m Truckin’ è una ennesima rock song vibrante alla Spirit di Locke, seguita da due strumentali Clear e Caught, diciamo non particolarmente memorabili, lasciando alla collettiva New Dope In Town il compito di risollevare il livello globale del disco.

Tra le bonus del CD la splendida 1984, che all’epoca fu pubblicata come singolo, altro brano rock memorabile di Randy California.

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Twelve Dreams of Dr. Sardonicus – Epic 1970 ****

Per l’ultimo grande album della band c’è un cambio di produttore (e di etichetta , esce Adler ed arriva David Briggs, che aveva appena lavorato nei primi dischi di Neil Young.  Tra le canzoni ce ne sono almeno tre o quattro ai livelli delle loro migliori: anche in questo caso astutamente poste in apertura del LP. Prelude-Nothin’ To Hide e l’ecologica ante litteram Nature’s Way, entrambe di California, sono due vere e proprie scariche di adrenalina rock, ma anche Ferguson contribuisce alla prima facciata con la ottima Animal Zoo e con la fiatistica Mr. Skin, anche la “strana” traccia psych rock Love Has Found A Way della coppia Locke/California ha un suo fascino. Space Child di Locke suona un po’incompiuta e velleitaria, lasciando alle due canzoni di Jay When I Touch You e Street Worm il compito di risollevare il livello qualitativo. E anche i tre brani conclusivi di Randy sono di eccellente qualità, la complessa Life Has Begun, l’immediata Morning Will Come e la ballatona Soldier. Viceversa in questo caso le bonus del CD, tutte alternative tracks mono sono ininfluenti.

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E qui si conclude la prima fase del gruppo; se non volete acquistare i primi quattro album, che comunque sono tutti imperdibili, potete optare per la doppia antologia Time Circle 1968-1972 **** uscita in CD nel 1991 e tuttora in produzione a prezzo speciale, 41 brani che sintetizzano alla perfezione il periodo magico degli Spirit, con i brani migliori dei 4 album, i due lati del singolo del 1969 e degli estratti da Motel Shop e Potato Land, oppure il box quintuplo del 2018 It Shall Be: The Ode & Epic Recordings 1968-1972 ****1/2, anche meglio come scelta.

Fine della prima parte, segue.

Bruno Conti

Uscite Prossime Venture 4. Altri Due Cofanetti, Questi Molto Interessanti. Procol Harum – Still There’ll Be More: An Anthology 1967-2017/Spirit – It Shall Be: The Ode And Epic Recordings 1968-1972

procol harum still there'll be more

Procol Harum – Still There’ll Be More: An Anthology 1967-2017 – 5 CD + 3 DVD Esoteric – 23-03-2018

Ecco due uscite interessanti, per quanto entrambe non siano delle primizie assolute a livello di ripubblicazioni. Partiamo da questa dedicata ai Procol Harum, in occasione del loro 50° Anniversario (che comunque sarebbe stato nel 2017, visto che A Whiter Shade Of Pale era uscito nel 1967, ma queste date per le etichette discografiche sono spesso degli optionals): in effetti già nel 2009, senza particolari ricorrenze, era stato pubblicato un box da 3 CD + 1 DVD All This And More…, edito dalla Union Square Music e distribuito dalla Salvo Records, che era già un compendio piuttosto ricco della della loro produzione, con parecchi brani rari ed inediti ed un bel libretto di 72 pagine. In più la band di Gary Brooker è sempre stata servita piuttosto bene a livello di ristampe, visto che i vari album sono più o meno tutti disponibili in edizione rimasterizzate, spesso doppie o triple, con una messe di materiale extra, e di recente l’uscita dell’ultimo album http://discoclub.myblog.it/2017/05/07/il-ritorno-di-uno-dei-gruppi-simbolo-del-pop-anni-sessanta-procol-harum-novum/ ha rinnovato l’interesse per la band inglese, una delle più sottovalutate nel panorama del rock classico anni ’60-’70.

procol harum still there'll be more front

Still There’ll Be More: An Anthology 1967-2017 uscirà il 23 marzo anche in una versione basica “da poveri” in 2 CD, ma ovviamente quella più interessante è questa da 8 dischetti, che dovrebbe costare indicativamente poco meno di 100 euro, con contenuti assai ricchi, soprattutto nella parte video. Ecco la lista completa dei brani.

DISC ONE
1. A Whiter Shade of Pale
A-side of single – Released in May 1967

2. Homburg
A-side of single – Released in September 1967

3. Cerdes (Outside the Gates of)
4. Salad Days (Are Here Again)
5. Kaleidoscope
6. Repent Walpurgis
Taken from the album “Procol Harum”
Released in September 1967

7. Understandably Blue
Recorded at Olympic Studios, London in July 1967

8. Shine on Brightly
9. Quite Rightly So
10. Skip Softly My Moonbeams
Taken from the album “Shine On Brightly”
Released in September 1968

11. A Salty Dog
12. The Devil Came from Kansas
13. Pilgrim’s Progress
14. The Milk of Human Kindness
Taken from the album “A Salty Dog”
Released in June 1969
15. Long Gone Geek
B-side of single – Released in May 1969

16. Whisky Train
17. Barnyard Story
18. Still There’ll Be More
19. Whaling Stories
Taken from the album “Home”
Released in June 1970

DISC TWO
1. Simple Sister
2. Broken Barricades
3. Luskus Delph
4. Memorial Drive
Taken from the album “Broken Barricades”
Released in July 1971

5. Conquistador
6. In Held ‘Twas in I
comprising:
Glimpses of Nirvana
‘Twas Tea Time at the Circus
In the Autumn of My Madness
Look to Your Soul / Grand Finale
Taken from the album “Live In Concert with the
Edmonton Symphony Orchestra”
Released in April 1972

7. Grand Hotel
8. Robert’s Box
9. For Liquorice John
10. Souvenir of London
11. Fires (Which Burnt Brightly)
Taken from the album “Grand Hotel” – Released in March 1973

12. Nothing But the Truth
13. The Idol
14. The Thin End of the Wedge
Taken from the album “Exotic Birds and Fruit” Released in April 1974

DISC THREE
1. Beyond the Pale
2. As Strong as Samson
Taken from the album “Exotic Birds and Fruit” – Released in April 1974

3. Pandora’s Box
4. The Unquiet Zone
5. Fool’s Gold
6. Typewriter Torment
Taken from the album “Procol’s Ninth” – Released in September 1975

7. Something Magic
8. Skating on Thin Ice
9. Strangers in Space
Taken from the album “Something Magic” – Released in March 1977

10. Perpetual Motion
11. Holding On
Taken from the album “The Prodigal Stranger” Released in August 1991

12. An Old English Dream
13. This World is Rich (For Stephen Maboe)
14. The Emperor’s New Clothes
Taken from the album “The Well’s on Fire” – Released in March 2003

15. Can’t Say That
16. The Only One
Taken from the album “Novum”
Released in April 2017

DISC FOUR
Live at the Hollywood Bowl with the Los Angeles Philharmonic Orchestra & the Roger Wagner Chorale
Recorded 21st September 1973

1. Sanctus
2. Broken Barricades
3. Simple Sister
4. A Christmas Camel
5. Toujours L’Amour
6. Grand Hotel
7. Fires (Which Burnt Brightly)
8. A Salty Dog
9. Conquistador
10. Grand Finale
11. TV Ceasar / Rule Britannia

DISC FIVE
Live at Bournemouth Winter Gardens
17th March 1976

1. The Unquiet Zone
2. Beyond the Pale
3. Whaling Stories
4. All This and More
5. A Salty Dog
6. I Keep Forgetting
7. The Blue Danube
8. I Can’t Help Myself (Sugar Pie, Honey Bunch) / Nothing But the Truth
9. A Whiter Shade of Pale

DISC SIX (DVD)
1. A Whiter Shade of Pale
“Top of the Pops” – BBC TV 26th December 1967

2. Homburg
“Beat Club” – German TV 30th December 1967

3. Quite Rightly So
“Beat Club” – Radio Bremen German TV
22nd June 1968

4. A Salty Dog
“Beat Club” – Radio Bremen German TV
28th June 1969

5. The Devil Came from Kansas
6. Long Gone Geek
“Beat Club” – Radio Bremen German TV
30th August 1969

7. Shine on Brightly
8. In the Wee Small Hours of Sixpence
9. Still There’ll Be More
10. Pilgrim’s Progress
11. Quite Rightly So
12. Magdalene My Regal Zonophone
13. Power Failure
14. A Salty Dog
15. Simple Sister
16. In the Autumn of My Madness
Look to Your Soul
Grand Finale

Complete recording session for “Beat Club Workshop” – Radio Bremen German TV
27th December 1971

DISC SEVEN (DVD)
1. Drunk Again
2. Grand Hotel
3. Conquistador
4. Bringing Home the Bacon
5. Too Much Between Us
6. Toujours L’Amour
7. Whaling Stories
8. Fires (Which Burnt Brightly)
9. Kaleidoscope

Complete recording session for “Musikladen” Radio Bremen German TV – 25th October 1973

DISC EIGHT (DVD)
1. Pandora’s Box
“Top of the Pops” BBC TV –
4th September 1975

2. Something Magic
3. Conquistador
4. Nothing But the Truth
5. Strangers in Space
6. Grand Hotel
7. Pandora’s Box
8. Skating on Thin Ice
9. The Mark of the Claw
10. Wizard Man
11. This Old Dog
12. A Whiter Shade of Pale

“Sight & Sound In Concert” – BBC TV
Recorded at The Hippodrome, Golders Green, London 12th March 1977

Non ho controllato in modo molto approfondito, ma parte del materiale “inedito” e raro è comunque già apparso nelle versioni potenziate dei singoli album, comunque chi vuole avere un bel cofanetto del gruppo, arricchito anche da un bel librone rilegato da 68 pagine ricco di foto e notizie, può farci sicuramente un pensierino.

Spirit It Shall Be The Ode And Epic Recordings 1968-1972

Spirit – It Shall Be: The Ode And Epic Recordings 1968-1972 – 5 CD Esoteric 16-03-2018

La settimana prima, il 16 marzo, sempre la Esoteric pubblica un cofanetto da 5 CD dedicato al periodo d’oro degli Spirit, la band di Randy California, colta nel proprio periodo migliore, quello delle incisioni tra il 1968 (quindi questa volta con i 50 anni ci siamo alla perfezione) e il 1972, in cui il quintetto californiano fu tra i migliori rappresentanti della psichedelia e dell’acid-rock più raffinato, spesso con spunti jazzati forniti dalla batteria di Ed Cassidy e dalle tastiere di John Locke, su cui si innestava la voce di Jay Ferguson e le divagazioni chitarristiche di Randy California, uno dei miglior solisti dell’epoca, che aveva “rischiato” di far parte degli Experience di Jimi Hendrix in una formazione allargata (e di cui è sempre stato uno degli epigoni e degli eredi più validi), ma che in virtù della giovane età si era visto rifiutare dalla madre la possibilità di trasferirsi in Inghilterra per condividere quella avventura con Jimi, ma che poi non possiamo negare abbia fatto assai bene anche in proprio. Anche in questo caso la discografia del gruppo è ben servita da una serie di ristampe, sia da parte della Sony come della Repertoire, anche queste in versione remaster e con parecchie bonus, e di recente alcuni album sono usciti pure in versione SACD per gli audiofili. Ottimo anche il doppio antologico Time Circle 1968-1972, che copre lo stesso periodo di questo cofanetto, e tratta del materiale pubblicato ai tempi dalla Ode e dalla Epic Records, oltre a riportare parecchio materiale inedito ripreso anche in Shall Be: The Ode And Epic Recordings 1968-1972.

Nel nuovo cofanetto, di prossima uscita, tra le rarità troviamo anche la colonna sonora di un film Model Shop, registrata nel 1968, e pubblicata in CD dalla Sundazed solo nel 2005, oltre a vari singoli, outtakes, versioni mono e altre chicche della produzione del gruppo.

Ecco la tracklist completa.

[CD1]
1. Fresh Garbage
2. Uncle Jack
3. Mechanical World
4. Taurus
5. Girl In Your Eye
6. Straight Arrow
7. Topanga Windows
8. Gramophone Man
9. Water Woman
10. The Great Canyon Fire In General
11. Elijah

E’ o non è Stairway To Heaven?

Taken From The Stereo Album “Spirit” Released In 1968

12. I Got A Line On You (Original 1968 Stereo Mix)
13. It Shall Be (Original 1968 Stereo Mix)
14. Poor Richard (Original 1968 Stereo Mix)
15. Silky Sam (Original 1968 Stereo Mix)
16. The Drunkard (Original 1968 Stereo Mix)
17. Darlin’ If (Original 1968 Stereo Mix)
18. All The Same (Original 1968 Stereo Mix)
19. Jewish (Original 1968 Stereo Mix)
20. Dream Within A Dream (Original 1968 Stereo Mix)
21. She Smiled (Original 1968 Stereo Mix)
22. Aren’t You Glad (Original 1968 Stereo Mix)

Taken From The Album “The Family That Plays Together” – Released In 1968

[CD2]
1. The Moving Van
2. Mellow Fellow
3. Now Or Anywhere
4. Fog
5. Green Gorilla
6. Model Shop I
7. Model Shop Ii (Clear)
8. The Rehearsal Theme
9. Song For Lola
10. Eventide
11. Coral
12. Aren’t You Glad (Demo)

Taken From The Film Soundtrack “The Model Shop” – Recorded In 1968

13. Dark Eyed Woman
14. Apple Orchard
15. So Little Time To Fly
16. Ground Hog
17. Cold Wind
18. Policeman’s Ball
19. Ice
20. Give A Life, Take A Life
21. I’m Truckin’
22. Clear
23. Caught
24. New Dope In Town

Taken From The Album “Clear” Released In 1969

[CD3]
1. Prelude – Nothing To Hide
2. Nature’s Way
3. Animal Zoo
4. Love Has Found A Way
5. Why Can’t I Be Free?
6. Mr Skin
7. Sp Ace Child
8. When I Touch You
9. Street Worm
10. Life Has Just Begun
11. Morning Will Come
12. Soldier

Taken From The Album “The Twelve Dreams Of Doctor Sardonicus” – Released In 1970

13. Rougher Road

Recorded In 1970 During Sessions For “The Twelve Dreams Of Doctor Sardonicus”

14. Chelsea Girls
15. Cadillac Cowboys
16. Puesta Del Scam
17. Ripe And Ready
18. Darkness
19. Earth Shaker
20. Mellow Morning
21. Right On Time
22. Trancas Fog-Out
23. Witch

Taken From The Album “Feedback” Released In 1972

[CD4]
1. Fresh Garbage (Mono Mix)
2. Uncle Jack (Mono Mix)
3. Mechanical World (Mono Mix)
4. Taurus (Mono Mix)
5. Girl In Your Eye (Mono Mix)
6. Straight Arrow (Mono Mix)
7. Topanga Windows (Mono Mix)
8. Gramophone Man (Mono Mix)
9. Water Woman (Mono Mix)
10. The Great Canyon Fire In General (Mono Mix)
11. Elijah (Mono Mix)

Taken From The Mono Album “Spirit” Released In 1968 Previously Unreleased On CD

12. Veruska
13. Free Spirit
14. If I Had A Woman
15. Elijah (Alternate Take 2)

Recorded In 1968 During Sessions For “Spirit”

16. I Got A Line On You (“Time Circle” Mix)
17. It Shall Be (“Time Circle” Mix)
18. Poor Richard (“Time Circle” Mix)
19. Silky Sam (“Time Circle” Mix)

Taken From The 1991 Compilation “Time Circle”

[CD5]
1. Scherozode (“Time Circle” Mix)
2. All The Same (“Time Circle” Mix)
3. A Dream Within A Dream (“Time Circle” Mix)
4. Aren’t You Glad (“Time Circle” Mix)
5. Eventide (“Time Circle” Mix)
6. Model Shop Theme (“Time Circle” Mix)
7. Green Gorilla (“Time Circle” Mix)
8. Rehearsal Theme (“Time Circle” Mix)

Taken From The 1991 Compilation “Time Circle”

9. Fog
10. So Little To Say
11. Mellow Fellow
12. Now Or Anywhere
13. Space Chile

Recorded In 1968 During Sessions For “The Family That Plays Together”

14. Fuller Brush Man
15. Coral

Recorded In 1969 During Sessions For “Clear”

16. 1984
17. Sweet Stella Baby

A & B-Sides Of Single – Released In 1970

18. Animal Zoo (Mono Single Version)
19. Red Light Roll On

A & B-Sides Of Single – Released In 1970

20. Morning Will Come (Mono Mix)

Recorded And Mixed In 1970

Nel caso specifico il prezzo previsto, sempre a livello molto indicativo, dovrebbe essere molto interessante, diciamo tra i 35 e i 40 euro, mentre la confezione sarà più spartana di quella dei Procol Harum, per quanto sempre con un libretto inserito nella confezione con un saggio sulla storia del gruppo e interviste con Randy California e Ed Cassidy, che purtroppo non ci sono più. Se non avete nulla, ma anche se avete quasi tutto, un documento molto importante su uno dei gruppi più sfavillanti della storia del rock.

Bruno Conti

Dagli Spirit E Da Chuck Berry, Ecco A Voi I Jo Jo Gunne – Live 1971 & 1973

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Jo Jo Gunne – Live 1971 & 1973 – 2CD S’More/Rockbeat 

Quando nel 1967 gli Spirit, una delle più grandi band del rock acido psichedelico californiano, iniziarono la loro attività, i componenti del gruppo (con l’eccezione di Ed Cassidy, il patrigno di Randy California, che ne aveva 44 e del pianista John Locke, 24) avevano a malapena 20 anni. Quindi quando, dopo soli 4 anni, ed altrettanti bellissimi album, la band chiuse la prima fase della propria carriera per divergenze musicali, nel 1971 Jay Ferguson, il cantante e pianista, che era stato anche l’autore principale dei brani del gruppo e Mark Andes il bassista, rispettivamente 24 e 23 anni nella nuova formazione, erano ancora giovanissimi. Unendo le forze con il batterista William “Curly” Smith e con il chitarrista Matt Andes, fratello di Mark, e forti di un contratto con la Asylum, diedero vita ai Jo Jo Gunne, nome scelto, come viene ricordato nelle note del CD, aprendo a caso le pagine di una Enciclopedia del Rock And Roll, dove alla voce Chuck Berry un brano era così intitolato https://www.youtube.com/watch?v=qXKyXm1XU6U .

Rispetto allo stile complesso ed articolato della band da cui provenivano i principali autori, cioè i soliti Ferguson e Andes, la nuova formazione era orientata verso un rock più basico e “cattivo”, ma anche più semplice e meno interessante rispetto agli Spirit, pur dando merito a Matt Andes di essere un chitarrista valido (ma California era un’altra cosa), molto spesso in modalità slide, quindi con una sonorità inconsueta per una band in quegli anni, e in ogni caso, a tratti, le similitudini con la formazione di provenienza, soprattutto nei pezzi più rock, erano evidenti. Varie etichette, in primis la Rhino Handmade, e più recentemente l’inglese Edsel hanno ristampato i quattro album di studio, pubblicati tra il 1972 e il 1974, quindi si è trattato di un’altra storia rapidissima. Ma nel doppio Live 1971 & 1973 distribuito dalla Rockbeat sono riportate sia la genesi (con il primissimo concerto registrato all’Hollywood Palladium nel 1971), sia la piena maturità dei Jo Jo Gunne, con un broadcast radiofonico tenutosi ai famosi Ultrasonic Studios nel 1973, quando nella line-up Jimmie Randall, al basso aveva sostituito Mark Andes, fuoriuscito dalla band, già subito dopo la pubblicazione del primo album omonimo.

Diciamo subito, a scanso di equivoci, che la qualità sonora, soprattutto del primo concerto, è abbastanza “primitiva”, con strumenti e voce non ben delineati, quindi un discreto bootleg il primo CD e uno buono il secondo, però da entrambi si percepisce la grinta e la classe del gruppo: per mantenere il parallelo con Chuck Berry, Ferguson oltre a cantare, con la classe che ricordavamo negli Spirit, è una sorta di Johnnie Johnson, con il suo pianino insinuante, mentre Andes alterna la modalità bottleneck con quella normale e i brani si ascoltano con piacere. Per motivi che mi sono ignoti nel primo CD, quello del 1971, sono riportati 11 brani, ma la traccia 4 non c’è, questo comunque non impedisce il fatto che i brani migliori che sarebbero stati presenti sul primo album di studio, compresa l’unica hit futura della band Run Run Run, sono già nel repertorio del gruppo, che quindi non si affida a cover, ma in sequenza scorrono il classico rock bluesato di Special Situations con l’acida slide di Andes a guidare le danze e Ferguson alle prese con un inconsueto falsetto, la top 10 già citata, un rock americano dal ritornello accattivante, che ricorda i brani più “classici” degli Spirit.

Academy Award, sempre dura e tirata, come pure One Way Street, Street Street Machine e così via fino alla conclusiva Barstow Blue Eyes, un boogie quasi alla Stones, il tutto con una resa sonora che è proprio ai limiti della decenza atratti. Nel secondo concerto, tre brani, i principali successi, appaiono di nuovo, con un suono decisamente migliore, ma possiamo ascoltare anche il tipico rock radiofonico FM dell’iniziale Roll Over Me, sempre con Ferguson e Andes sugli scudi, la grintosa Babylon, con un bel riff e poi nella parte centrale del concerto 99 Days, Run Run Run e Special Situations, in versioni più rifinite rispetto al primo concerto, inframmezzate dalla presentazione della band che poi si lancia in una ottima Rock Around The Symbol, sempre molto riffata, nel classico R&R californiano tra Beach Boys e hard rock della lunga Rhoda dove si apprezza il solismo notevole sia di Matt Andes quanto di Jay Ferguson; non male anche la corale e nuovamente stonesiana Take Me Down Easy, e pure Shake That Fat, di nuovo a tutta slide e Broken Down, un boogie’n’roll, confermano l’impressione di una band di tutto rispetto nell’ambito di un tipico rock americano di quegli anni, quindi volendo, se amate il genere, un pensierino si può fare.

Bruno Conti