Un Ennesimo Bel Disco Di Country Texano…Con L’Aggiunta! Jeremy Steding & The Rebellion – Odessa

jeremy steding odessa

Jeremy Steding & The Rebellion – Odessa – Jeremy Steding CD

Nativo della Florida, ma ormai texano a tutti gli effetti, Jeremy Steding è un countryman verace e puro, che pur avendo già quattro dischi alle spalle è ancora praticamente sconosciuto ai più. Odessa è il suo nuovo lavoro, ed essendo autodistribuito come i precedenti ,forse non sarà quello che gli darà la popolarità, anche se le sue ballate sferzate dal vento ed arse dal sole meriterebbero di certo un’esposizione maggiore. Steding è uno dal pelo duro, sa scrivere buone canzoni e mette sempre le chitarre in primo piano, ma anche nei pezzi più lenti resiste alla tentazione di arrotondare il suono a favore delle radio di settore: il merito è anche del gruppo che lo accompagna, The Rebellion, nel quale spiccano la tosta sezione ritmica formata da Chris Gill, bassista che si occupa anche delle chitarre elettriche insieme a Chris Reeves, e dal batterista Gavin Shea, oltre al bravo steel guitarist Dillon Horton ed al violinista Casey Driscoll. Odessa è formato da otto brani nuovi di zecca, ma come vedremo più avanti c’è altra musica sul CD.

Inizio roboante con la title track, gran ritmo, violino ficcante, chitarre in tiro e voce adeguata alla bisogna, per un country-rock maschio e robusto. La steel introduce Feels So Good To Be Back Home, una ballata intensa e per nulla sdolcinata, ma dotata di un motivo che entra immediatamente in circolo ed una prestazione vocale comunque grintosa; ancora più intensa If It Takes A Lifetime, un altro slow con elementi western, un genere che a Nashville si sente poco: puro country texano, di quello giusto. La tosta e roccata All These Lights è decisamente coinvolgente, con una bella chitarra twang ed una sezione ritmica degna di una punk band, Late Night Love Song è ancora un ottimo country made in Texas, incontaminato e ruspante, I Need A Texas Song è un gustosissimo honky-tonk dal gran ritmo, ma suonato con attitudine quasi rock. Odessa termina con l’intensa Whiskey Intuition, dall’incedere quasi drammatico e con una slide lancinante sullo sfondo, una delle più belle del lavoro, e con la tenue e bucolica Get Me The Hell Off This Rig, favorita da una melodia davvero brillante.

Ma il CD non finisce qui, ci sono ben otto (!) bonus tracks, che altro non sono che una sorta di Best Of dei dischi precedenti (con la maggioranza dei brabi estratta dal più recente My Own American Dream), una scelta bizzarra pur se ampiamente gradita (è successo in passato di CD con unito un mini Greatest Hits come bonus, ma è una pratica abbastanza rara, e poi di solito veniva accluso un dischetto a parte, mi ricordo ad esempio di The Sailor’s Revenge di Bap Kennedy, che aveva nelle prime copie un CD aggiunto con una selezione dai lavori precedenti). Abbiamo quindi un’altra mezz’ora di buona Texas music, tra fluide ballate (Let The Boys Drink Whiskey, My Own American Dream, Walker County Fair, Auburn), cavalcate elettriche (Lyin’) e country-rock diretti ed orecchiabili (Four Hour Gig). Un ottimo modo per entrare ancora di più nel mondo di Jeremy Steding.

Marco Verdi