La Fanciulla E’ Sempre Più Brava! Jess Klein – Learning Faith

jess klein learning faith

Jess Klein – Learning Faith – Blue Rose Records/Ird

Mi sono già occupato di questa grintosa “fanciulla” (anche se viaggia verso i quaranta!) su queste pagine virtuali in occasione del precedente lavoro Behind A Veil (12) http://discoclub.myblog.it/2012/06/30/il-talento-dietro-un-velo-jess-klein-behind-a-veil/ , coronamento di una carriera lunga ormai 15 anni, ma sempre alla costante ricerca di nuove intuizioni musicali, affinando di volta in volta il suo “sound”.  E’ sicuramente il caso di questo Learning Faith (una sorta di concept album, sullo sviluppo delle fede in generale), sempre finanziato con il sistema Pledge Music, dove Jess Klein esplora le sue conoscenze delle radici della musica che l’hanno accompagnata durante la sua crescita, trovando come compagni di viaggio il produttore e  polistrumentista Mark “Feathers” Addison (con la supervisione di un certo Phil Collins, non “quello”), e la collaborazione, come sempre, di ottimi musicisti che rispondono al nome di Billy Masters alle chitarre elettriche, Rob Hooper e John Paul Keenon alla batteria, BJ Lazarus al mandolino,  con la brava Wendy Colonna alle armonie vocali e il citatoFeathers” che suona di tutto e di più (ben dieci strumenti, che per motivi di opportunità vi risparmio).

jess klein live

La Klein ci fa entrare nel suo mondo con la title track Learning Faith, aperta da un riff diretto e preciso https://www.youtube.com/watch?v=TiYMKnfLSzM , seguita dalla chitarristica So Fucking Cool, con una sezione ritmica potente ed inconsueta nei suoi album, mentre con If There’s A God, Jess ci prende per mano con una ballata dai suoni “folk”, ma ben costruita https://www.youtube.com/watch?v=T7a6Y6c2Pis . La batteria introduce una Surrender all’inizio quasi sussurrata per poi diventare elettrica https://www.youtube.com/watch?v=c9R-su4n0Vw , passando per le dolci armonie acustiche di Loving You e Wish, per poi ritornare ad una Dear God molto “pettyana” nello sviluppo della melodia. Arriva il momento di un blues elettrico di forte impatto con, manco a dirlo, Only The Blues, andando infine a chiudere con gli arpeggi delicati diOpen Road, che entra piano piano nel cuore, e l’ultima canzone, Long Way Down, che forse chiude l’album un po’ sottotono https://www.youtube.com/watch?v=cPtre7O7Arc .

jess klein live 2

E’ da qualche anno che Jess Klein (per chi scrive) potrebbe ambire ad essere qualcosa di più di una semplice promessa fra le tante “folksingers” che girano nel panorama americano, lo dico perché più volte, ascoltando i suoi dischi, mi sono entusiasmato per la grinta di questa ragazza, nata a New York, cresciuta musicalmente a Boston, ha vissuto anche in Giamaica e in particolare sono rimasto affascinato dalla sua brillante voce, e dopo nove album, incluso questo Learning Faith, avendo fatto il giro del mondo condividendo il palco con artisti del calibro di Arlo Guthrie, Steve Earle, Jimmie Dale Gilmore, Shawn Colvin, Radney Foster, Alejandro Escovedo e, più recentemente ,con la stella nascente John Fullbright, forse è arrivato il momento che qualcuno si accorga del talento di questa cantautrice che vive a Austin, Texas, ormai dal lontano 2008 http://www.jessklein.com/ .

Tino Montanari

Il Talento ” Dietro Un Velo”? Jess Klein – Behind A Veil

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Jess Klein – Behind A Veil – Motherlode Records (solo sul suo sito) http://jessklein.com/ – 2012

Se siete stanchi di ragazzine delicate che cantano con voce delicata, ma preferite le ragazze grintose che hanno qualcosa da dire, mi permetto  di consigliarvi (per chi non la conosce) Jess Klein, una bella e brava cantautrice di area “bostoniana” (un bacino molto prolifico per la canzone d’autore americana). La ragazza, nata a Rochester (New York), è molto versatile: ha dipinto, ha preso lezioni di danza classica, ha suonato il clarinetto, ha scritto racconti e ha sempre canticchiato. Nel 1995 Jess decise di trascorrere un annetto in Giamaica, e il padre (deceduto quest’anno dopo una lunga battaglia con la SLA) le regalò per l’occasione la sua vecchia chitarra acustica, che ha portato Jess Klein a scoprire un interesse più importante degli altri e a dedicarsi interamente al “songwriting”. Per farla breve da Kingston a Boston il passo non è breve, ma nemmeno impossibile, e la Klein diventa in poco tempo una delle beniamine musicali della città, tanto è vero che per Draw Them Near (2000) l’album del vero debutto si muove la “crema” della città stessa (Ken Coomer batterista dei Wilco, Paul Kolderie dei Morphine, George Howard e David Henry per la produzione. Negli anni a seguire la Klein, con alti e bassi, incide lavori come Strawberry Lover (2005), City Garden (2006), un rarissimo Live House Of Satisfaction (2007), e l’ottimo Bound To Love (2009).

Trasferitasi da Boston a Austin, Jess per Behind A Veil (con produttore esecutivo un certo Phil Collins, sarà lui, non credo!) si avvale dei migliori “talenti” del posto, tra i quali Bill Masters alle chitarre e banjo, Mark Addison al basso e piano, Jeremy Bow batteria e percussioni, Rick Moore al sax, e le coriste Wendy Colonna e Noelle Hampton, per canzoni che nei testi risentono inevitabilmente degli ultimi eventi sfavorevoli della sua vita (oltre alla morte del padre, anche la separazione dal suo compagno).

L’inizio con la “title-track” Behind A Veil  è uno dei più promettenti, ritmo, chitarre taglienti, voce sofferta, una canzone così perfetta che se fossi un dj radiofonico non me la lascerei scappare. Con Wilson Street Serenade si viaggia dalle parti del “soul”, una ballata incantevole con il controcanto di Wendy e Noelle. Lovers And Friends inizia con una acustica vecchio stile, supportata da un banjo, una batteria avvolgente, con un crescendo e un cantato convinto. Ancora meglio la successiva Beautiful Child, una ballata da brividi con la voce di Jess che segue la melodia dell’arpeggio della chitarra. Splendida. La seguente Tell Me This Is Love è un brano dal “riff” rockeggiante con batteria e tastiere in evidenza, mentre Riverview dimostra che l’interprete conta, quando la voce valorizza un brano dall’arrangiamento scarno (batteria e banjo). Un intro particolare apre Simple Love una ballata superba, con un ritornello che ti entra in testa, cantato con grande passione e convinzione, un brano che rimarrà a lungo nelle orecchie e nel cuore. Mona è più elettrica, ricorda gli esordi della Klein, mentre A Room Of Your Own e Unwritten Song sono canzoni  più “normali”,  forse troppo artificiose.

Un disco ben fatto ed equilibrato che conferma il talento di Jess Klein, dotata di una voce morbida e avvolgente, un autrice che, come ha sottolineato l’autorevole rivista musicale “No Depression” cavalca un suono rock-mainstream, non ha forse una personalità straripante, ma trovando parecchie affinità con le colleghe Catie Curtis, Kathleen Edwards, Brandi Carlile, Shannon McNally, Gina Villalobos, e soprattutto Lucinda Williams, contribuisce alla rinascita del rock d’autore al femminile. Consigliata a tutti gli amanti delle cantanti che sanno dare emozioni.

Tino Montanari