Novità Di Aprile Parte III. Marvin Etzioni, McEuen Sessions, Joe Pug, Treme Season 2, Jack Johnson, Eric Hutchinson

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Con gli aggiornamenti di oggi siamo alle pari con le uscite del 10 e 17 aprile per cui dal prossimo Post torniamo alle Anticipazioni vere e proprie. Per il momento un terzetto di uscite notevoli.

Marvin Etzioni, ex Lone Justice, produttore per Peter Case e Toad The Wet Sprocket e tantissimi altri, musicista in molti album, non ha una discografia da solista molto copiosa (con questo sono tre album in 30 anni), ma quando li fa sono decisamente belli. Questo doppio Marvin Country che è uscito per la NMR Nine Mile Records (?!?) ha una lista dei musicisti che cantano e suonano nel disco strepitosa: Maria McKee, Steve Earle, Richard Thompson, John Doe, Lucinda Williams, Buddy Miller, Dixie Hummingbirds, Grey Delisle tra i vocalists e Gurf Morlix, Greg Leisz, Donald Lindley, Tammy Rogers, Don Heffington, Jerry Scheff, Phil Parlapiano, Duane Jarvis e altri ancora tra i musicisti. E canzoni come Bob Dylan Is Dead, Gram Revisited, What’s Patsy Cline Doing These Fays, You Possess Me, Lay It On The Table, Son Of A Carpenter, ventidue in totale, una più bella dell’altra per un CD che sarà tra le sorprese dell’anno!

The McEuen Sessions è il gruppo (e il disco) nuovo di John McEuen della Nitty Gritty Dirt con i due figli. Si chiama For All The Good, country, bluegrass, country-rock con Dave Mason tra gli ospiti. Per chi ama il genere, molto bello. Etichetta Mesa Bluemoon, bella confezione digipack con libretto sostanzioso. A margine ricordo che alla fine di marzo ci ha lasciato anche Earl Scruggs, uno dei padri fondatori del country e del bluegrass, aveva 88 anni e aveva partecipato ai classici album della serie Will The Circle Be Unbroken? della Nitty Gritty.

Joe Pug è un cliente abituale di questo Blog, cantautore di Chicago al secondo album con questo The Great Despiser distribuito dalla propria etichetta, si conferma uno dei probabili eredi di Dylan e John Prine (quando se ne vorranno andare, il più tardi possibile) e un “pari” di Steve Earle. Tra gli ospiti Craig Finn degli Hold Steady. Anche questo disco è tra i migliori dell’ultimo periodo.

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Jack Johnson, il surfista-cantante delle Hawaii ogni anno organizza sull’isola un Kokua Festival. Questo CD raccoglie il meglio delle edizioni che si sono svolte dal 2004 al 2010. Tra i Friends:Eddie Vedder, Dave Matthews, Jackson Browne, Ziggy Marley, Taj Mahal, Ben Harper, Willie Nelson e Zach Gill degli ALO (tra poco esce il loro nuovo disco). Etichetta Brushfire/Universal.

Eric Hutchinson è un “nuovo” cantautore americano di cui si parla molto bene. Questo Moving Up Living Down pubblicato dalla Warner Bros è il suo quarto album, molto piacevole: è stato paragonato a Billy Joel, Cat Stevens, Billy Joel, i Beatles, Paul Simon ma forse è più esatto paragonarlo a John Mayer, Jason Mraz, Jack’s Mannequin, quel filone per intenderci. Però non è male, è stato ospite anche da Letterman.

Esce anche la colonna sonora della seconda stagione di Treme la serie televisiva ambientata a New Orleans, meno nomi celebri questa volta, anche se non mancano Dr.John, Dirty Dozen Brass Band, Subdudes, Iguanas, Radiators. Tutta buona musica. Esce per la Decca/Universal in questi giorni negli States e ai primi di maggio in Europa.

Anche per oggi è tutto.

Bruno Conti

Felice Come Una Pasqua! Joe Pug, Elvis Costello & Levon Helm Band

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Visto che ricevo sempre le notizie dalla sua mailing list, in questa pagina trovate un po’ di suoi filmati tra cui questo. Lui è Joe Pug, l’ultimo dei “Nuovi Dylan” e qui si avvicina, per interposta persona, al suo modello.

Per chi non lo conosce il-nuovo-bob-dylan-forse-ci-siamo-joe-pug-messenger1.html.

Questo filmato con una bimba bionda sul palco (si fa per dire!) è stupendo!

Bruno Conti

Nel Frattempo. Joe Pug

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Vi ho già parlato in un paio di occasioni di Joe Pug, eccellente cantautore originario di Chicago (il 28 novembre dello scorso anno e il 27 gennaio del 2010): “nel frattempo” il 16 febbraio è uscito il suo primo album Messenger che ha goduto di recensioni più che buone in tutto il mondo, confermando quello status tremendo di “Nuovo Dylan” che il sottoscritto, come altri, aveva collegato alla sua musica.

Non era un atto di cattiveria pura come legargli una pietra al collo, gettarlo in acqua e dirgli “E adesso nuota”, ma quasi, visti i precedenti anche illustri. Voleva essere un augurio e un auspicio visto che il talento c’è ed è indubbio, solo una indicazione per lettori ed appassionati di musica.

Mi sono anche iscritto alla newsletter del suo sito che è peraltro molto discreta, non invasiva e viene inviata solo se ha qualche informazione da darvi, circa una volta al mese.

L’ultima è del 29 giugno e informa che nel suo tour americano, dove è accompagnato dal suo gruppo The Hundred Mile Band, per aumentare le speculazioni dylaniane, si è aggiunto alla formazione il mitico Rayland “Bucky” Baxter, pedal steel guitar, mandolino e violino e compagno di mille avventure con Bob Dylan nel Never Ending Tour.

Presenta anche una nuova canzone Burn And Shine e relativo video, girato al Dolan’s Warehouse di Limerick in Irlanda, dove il brano ha fatto il suo esordio.

Ma, ed è la parte che più mi interessa, c’è anche un breve paragrafo intitolato Department of the Illogical che non traduco visto che si capisce chiaramente, dove ci informa e si chiede il perché (e anche noi ce lo chiediamo): dal prossimo mese iTunes renderà disponibile l’EP In The Meantime. Una cosa che non ha senso, aggiunge, visto che detto EP è disponibile per il dowload gratuito sul suo sito da circa un anno.

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Dato che il giochetto In The Meantime/Nel Frattempo è stato svelato vi ricordo di nuovo l’indirizzo del suo sito, anzi vi do il link diretto per scaricare l’EP http://www.joepugmusic.com/2009/06/new-in-the-meantime-ep-available-free/.

Ripeto, si tratta di una newsletter discreta e non fastidiosa che contiene solo buona musica, qualche video e tante notizie, quindi…

Bruno Conti

Il nuovo Bob Dylan? Forse ci siamo? Joe Pug – Messenger

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Joe Pug – MessengerLightning Rod Rec. 16-02-2010

O forse no?

Tra una ventina di giorni potrete verificare di persona, per il momento mi limito a confermare che il nostro amico è un signor musicista e questo album, il suo primo, già presentato come quello della svolta elettrica, è molto bello. Dieci brani nuovi in bilico tra lo stile acustico country-folk dei due primi EP e piccole pennellate di elettricità in alcuni brani, tra pedal steel, una sezione ritmica discreta e echi di vintage John Prine come nell’ottima title-track, Messenger. Ma anche The Door was always open amplia gli orizzonti sonori con il suo drive elettrico, questo sì Dylaniano, con una bella armonica che cavalca una ritmica mossa e brillante, barrelhouse seconda la presentazione della casa discografica,  alla Blonde on Blonde (Dylan in Nashville), un banjo e le pennate inconfondibili dell’acustica di Pug, pochi, semplici elementi, una bella melodia e voilà il gioco è fatto.

Speak Plainly, Diana un remake di un brano che già appariva nell’ep  Nation of Heat, è il primo brano che riceve il trattamento full band, con  chitarre elettriche belle toste, una ritmica molto marcata, ricorda per certi versi le versioni elettriche di alcuni brani di Nebraska di Springsteen, Atlantic City per fare un nome, quando le ha rifatte live con l’E Street Band. Se il buongiorno si vede dal mattino: il brano era già molto bello, il nuovo restyling l’ha reso ancora più coinvolgente, e bravo Joe Pug.

The First Time I Saw You è una bellissima love ballad, sempre con ampio uso di pedal steel, una bella voce femminile che duetta con Joe ed una atmosfera mi ha rammentato moltissimo i brani più romantici di John Prine (il primo “nuovo Bob Dylan” ufficiale, tanto bravo da essere riuscito a diventare il primo John Prine), ti rimane in testa e ti sorprendi a canticchiare il ritornello.

Ancora l’immancabile pedal steel si insinua delicatamente tra le pieghe malinconiche di The Sharpest Crown mentre Unsophisticated Heart è puro, non adulterato Joe Pug in guisa di menestrello acustico, come molti vorrebbero rimanesse.

Direi un 5 a 5, risultato finale tra brani acustici ed elettrici, alla fine vince la qualità discreta della svolta elettrica di questo primo album.

Forse non il nuovo Bob Dylan, potrebbe essere il “secondo” John Prine?

Nell’attesa pug.html e http://www.joepugmusic.com/.

Bruno Conti