Recensioni Cofanetti Autunno-Inverno 3. Dedicato A Chi Non Li Considera(va) Una Grande Live Band! R.E.M. – At The BBC

Rem At The BBC

R.E.M. – At The BBC – Concord/Universal 2CD – 2LP – Box Set 8CD/DVD

Nel 2018 nessun album dei R.E.M. ha compiuto 25 anni (toccherà nel 2019 a Monster, disco peraltro non tra i migliori del gruppo di Athens), e quindi il “buco” di mercato viene coperto egregiamente da questo box di otto CD più un DVD intitolato At The BBC, che, come potete immaginare, ripercorre la storia delle partecipazioni del quartetto (trio dal 1998) alle trasmissioni della leggendaria emittente radio-televisiva britannica, siano esse esibizioni negli studi (con pubblico e senza), sia grandi concerti all’aperto che la BBC aveva trasmesso in esclusiva. Negli anni in molti, specie tra i detrattori del gruppo di Michael Stipe, Peter Buck e Mike Mills (oltre a Bill Berry), hanno pensato che i nostri fossero principalmente una band adatta a produrre ottimi album di studio, ma molto meno efficaci dal vivo.

Questo splendido box (esiste anche una versione ridotta a due CD, però a mio parere ce ne volevano almeno tre) smentisce clamorosamente questa teoria, nonostante le numerose canzoni che si ripetono al suo interno: i R.E.M. erano principalmente un gruppo di musicisti nel puro senso del temine, forse un po’ meno showmen, e quindi i loro concerti non erano il massimo dello spettacolo dal punto di vista visivo, ma quando si trattava di suonare eccome se ci davano dentro, riuscendo anche a cambiare gli arrangiamenti dei brani e ad entusiasmare il pubblico senza l’ausilio di effetti speciali, ma solo con la loro musica. Questo box, che è completato da un corposo libretto con le testimonianze di vari produttori e presentatori della BBC, prende in esame un arco di tempo decisamente ampio, che va dal 1984, quando i nostri erano ancora poco conosciuti anche in America, fino al 2008, anno in cui smisero di esibirsi dal vivo. Ecco una disamina dei contenuti disco per disco.

CD1: l’unico dei supporti audio ad avere materiale proveniente da varie fonti, e anche l’unico senza pubblico. I primi sei brani sono tratti da una splendida session acustica del 1991 per il programma Into The Night, dove spiccano una deliziosa World Leader Pretend, dal testo sempre attuale, la rara Fretless (presente solo nella colonna sonora di Until The End Of The World), l’allora nuovissima Losing My Religion, sempre una grande canzone anche in questa versione rallentata, ed una scintillante rilettura del classico dei Troggs Love Is All Around, cantata da Mills. Quattro pezzi vengono da una studio session per la trasmissione di John Peel e tutti quanti tratti da Up, uno dei rari passi falsi del gruppo, un disco quasi sperimentale e con largo uso di elettronica: dal vivo però le canzoni in questione vengono decisamente meglio, specie Daysleeper, una ballata distesa con melodia tipica di Stipe e soci ed una suggestiva slide alle spalle. Altri quattro brani sono dell’Ottobre del 2003, le splendide Man On The Moon e Imitation Of Life, tra le più belle del loro songbook, la frenetica Bad Day, in pratica una It’s The End Of The World As We Know It versione 2.0, ed una sontuosa Orange Crush, rock song di notevole spessore. Chiudono due pezzi incisi nel 2008: una cover di Munich, brano della band post-punk The Editors, ed una Supernatural Superserious in un’insolita veste acustica.

CD2: una session completa (e con pubblico) per John Peel, leggendario DJ che pare non amasse i nostri alla follia. Dodici brani, di cui la metà da Up (non male Lotus, dalle vaghe reminescenze bowiane, e la gentile pop song At My Most Beautiful, con echi invece di Beach Boys); per il resto un paio di classici (Losing My Religion, che apre lo show, e Man On The Moon, che lo chiude), le poco eseguite New Test Leper (limpida folk-rock ballad) e Perfect Circle (lenta ed interiore), la fluida e pianistica Electrolite, molto apprezzata dal pubblico, ed una spettacolare Country Feedback che supera i sette minuti e da sola vale il dischetto. CD3: uno show a Nottingham del 1984, quando i nostri erano ancora giovani, affamati e decisamente diretti ed immediati, un set fortemente elettrico con diversi classici della prima ora (Hyena, So. Central Rain, Gardening At Night, Radio Free Europe, Carnival Of Sorts), ma soprattutto gemme oggi quasi dimenticate come la travolgente Second Guessing, puro rock’n’roll, le mosse e godibili Talk About The Passion e (Don’t Go Back To) Rockville, entrambe con ampio uso di jingle-jangle sound, la sinuosa Old Man Kensey, con il suo chitarrone twang, la trascinante e corale Pretty Persuasion ed il ficcante medley 9-9/Hey Diddle Diddle/Feeling Gravitys Pull, suonato con foga da punk band.

CD4-5: i migliori due dischetti del box documentano uno splendido concerto tenutosi a Milton Keynes nel 1995, uno show decisamente elettrico e con molti pezzi reinventati e diversi dagli originali: perfino Losing My Religion non ha mai suonato così rock. La serata inizia con i due brani migliori di Monster, cioè l’orecchiabile What’s The Frequency Kenneth? e soprattutto la roboante Crush With Eyeliner, grande rock song influenzata da Lou Reed, per poi presentarci Drive, uno dei loro capolavori assoluti in una versione completamente diversa, molto più elettrica e forse con meno pathos dell’originale. Altri highlighs di un concerto che non dà un attimo di tregua (non le cito tutte perché ci vorrebbe una recensione a parte) sono il coinvolgente rock’n’roll di I Took Your Name, la bellissima slow ballad Strange Currencies, ancora migliorata da questo arrangiamento più elettrico, la soulful Tongue, la sempre magistrale Country Feedback, una formidabile Everybody Hurts di sette minuti e la byrdsiana Fall On Me.

CD6-7: registrato al famoso Festival di Glastonbury nel Giugno del 1999, questo è un altro bel concerto, elettrico e vibrante, leggermente inferiore al precedente più che altro per la presenza di troppi brani da Up (ma Daysleeper si conferma una gran bella canzone): finalmente sentamo anche The One I Love, uno dei più bei brani dei REM degli anni ottanta, e le solite ottime What’s The Frequency Kenneth?, Fall On Me, Sweetness Follows, Everybody Hurts e Crush With Eyeliner, ed una conclusiva It’s The End Of The World As We Know It anch’essa di sette minuti. E pure la poco nota So Fast, So Numb è una rock song coi fiocchi. CD8: un’esibizione del 2004 nella sconsacrata St. James’ Church di Londra, solo undici brani ma altra grande performance. Oltre a Losing My Religion e Man On The Moon non ci sono molti altri classici della band, ma abbiamo la deliziosa Leaving New York, il pop-rock solare di Imitation Of Life e soprattutto la splendida e suggestiva E-Bow The Letter, pezzo centrale di quel mezzo capolavoro che era New Adventures In Hi-Fi, con Thom Yorke dei Radioheads che sostituisce Patti Smith alla seconda voce. Tra le meno note, spicca lo scintillante folk-rock di Aftermath.

DVD: il fulcro dell’unico dischetto video è un documentario intitolato Accelerating Backwards, che raccoglie performance prese da anni diversi (tra cui una bizzarra rilettura del classico Moon River), e soprattutto tredici canzoni tratte da Later…With Jools Holland del 1998, uno show impeccabile nonostante anche qui la presenza di brani di Up sia massiccia, ma con una irresistibile rilettura della grande The Passenger di Iggy Pop, leggermente accelerata (ed uscita all’epoca su un CD singolo oggi ormai introvabile se non a prezzi proibitivi). Un bellissimo cofanetto quindi, che mi sento di consigliare visto che forse offre la panoramica più completa dal vivo ad oggi dei R.E.M.: con circa 60/65 euro è vostro.

Marco Verdi

Prossime Uscite Autunnali 2. La Saga Dei R.E.M. Non Finisce Mai: Ecco Il Cofanetto At The BBC, In Uscita il 19 Ottobre

Rem At The BBC

R.E.M – R.E.M. At The BBC – Craft/Universal 8 CD + 1 DVD – 19-10-2018

Dopo il Box dello scorso anno dedicato a Automatic For The People, e quello dell’anno precedente incentrato su Out Of Time, anche nel 2018 i R.E.M. (o la loro casa discografica) non ci fanno mancare un bel cofanetto per il periodo natalizio. Anzi, anticipano l’uscita del manufatto già al mese di ottobre, il giorno 19. Ci sarà anche una versione doppia, sia in CD che in LP, con un Best Of estratto dalla edizione più completa.

Best Of Rem At The BBC

Brevemente, per riepilogare i contenuti più interessanti. nella parte audio troviamo una Peel Session del 1998 e un’altra più lunga BBC Session, sempre del 1998, che occupa un dischetto intero. Tra il materiale dal vivo abbiamo un concerto dal vivo a Nottingham del novembre 1984, che occupa sempre un CD. E ancora l’esibizione a Milton Keynes del 30 luglio 1995, addirittura su 2 CD, e sempre su due supporti anche quella completa al Festival di Glastonbury del giugno 1999. Nel DVD ci sono Accelerating Backwards, una trasmissione di un’ora andata in solo sulla BBC  e mai pubblicata prima e anche il numero speciale del 1998 di Later….With Jools Holland dedicato alla esibizione completa dei R.E.M., oltre a tre video di altre esibizioni alla televisione inglese.

Comunque al solito ecco la lista completa dei contenuti.

Disc 1 – Sessions

Into The Night, BBC Radio 1, 13 March 1991

1. “World Leader Pretend”
2. “Fretless”
3. “Half A World Away”
4. “Radio Song”
5. “Losing My Religion”
6. “Love Is All Around”

John Peel Studio Session, 25 October 1998

7. “Walk Unafraid”
8. “Daysleeper”
9. “Lotus”
10. “At My Most Beautiful”

Mark and Lard, BBC Radio 1, 15 October 2003

11. “Bad Day”
12. “Orange Crush”

Drivetime, BBC Radio 2, 15 October 2003

13. “Man On The Moon”
14. “Imitation Of Life”

Radio 1 Live Lounge, 26 March 2008

15. “Supernatural Superserious”
16. “Munich”

Disc 2- Sessions

BBC Radio 1 Session, 25 October 1998

1. “Introduction”
2. “Losing My Religion”
3. “New Test Leper”
4. “Lotus”
5. “Parakeet”
6. “Electrolite”
7. “Perfect Circle”
8. “The Apologist”
9. “Daysleeper”
10. “Country Feedback”
11. “At My Most Beautiful”
12. “Walk Unafraid”
13. “Man On The Moon”

Disc 3 (58:49) – Live Broadcasts

Rock City, Nottingham, 21 November 1984

1. “Second Guessing”
2. “Hyena”
3. “Talk About The Passion”
4. “West Of The Fields”
5. “(Don’t Go Back To) Rockville”
6. “Auctioneer (Another Engine)”
7. “So. Central Rain (I’m Sorry)”
8. “Old Man Kensey”
9. “Gardening At Night”
10. “9-9/Hey Diddle Diddle/Feeling Gravitys Pull”
11. “Windout”
12. “Driver 8 3:25”
13. “Pretty Persuasion”
14. “Radio Free Europe”
15. “Wendell Gee”
16. “Carnival Of Sorts (Boxcars)”

Disc 4 – Live Broadcasts

Milton Keynes, 30 July 1995

1. “What’s The Frequency, Kenneth?”
2. “Crush With Eyeliner”
3. “Drive”
4. “Turn You Inside Out”
5. “Try Not To Breathe”
6. “I Took Your Name”
7. “Undertow”
8. “Bang And Blame”
9. “I Don’t Sleep I Dream”
10. “Strange Currencies”
11. “Revolution”
12. “Tongue”

Disc 5 – Live Broadcasts

Milton Keynes, 30 July 1995

1. “Man On The Moon”
2. “Country Feedback”
3. “Half A World Away”
4. “Losing My Religion”
5. “Pop Song 89”
6. “Finest Worksong”
7. “Get Up”
8. “Star 69”
9. “Let Me In”
10. “Everybody Hurts”
11. “Fall On Me”
12. “Departure”
13. “Its the End Of The World As We Know It (And I Feel Fine)”

Disc 6 – Live Broadcasts

Pyramid Stage Glastonbury Festival, 25 June 1999

1. “Lotus”
2. “What’s The Frequency, Kenneth?”
3. “So Fast, So Numb”
4. “The Apologist”
5. “Fall On Me”
6. “Daysleeper”
7. “The Wake-Up Bomb”
8. “The One I Love”
9. “Sweetness Follows”
10. “At My Most Beautiful”

Disc 7 – Live Broadcasts

Pyramid Stage Glastonbury Festival, 25 June 1999

1. “Losing My Religion”
2. “Everybody Hurts”
3. “Walk Unafraid”
4. “Star 69”
5. “Finest Worksong”
6. “Man On The Moon”
7. “Why Not Smile”
8. “Crush With Eyeliner”
9. “Tongue”
10. “Cuyahoga”
11. “Its the End Of The World As We Know It (And I Feel Fine)”

Disc 8 – Live Broadcasts

St. James’ Church, London Radio 2, 15 September 2004

1. “Intro”
2. “So Fast, So Numb”
3. “Boy In The Well”
4. “I Wanted To Be Wrong”
5. “E-Bow The Letter” (with Thom Yorke)
6. “Around The Sun”
7. “Aftermath”
8. “Losing My Religion”
9. “Walk Unafraid”
10. “Leaving New York”
11. “Imitation Of Life”
12. “Man On The Moon”

Disc 9 (DVD) – Television Broadcasts

Accelerating Backwards

“Moon River”
“Pretty Persuasion”
“Pop Song 89”
“Orange Crush”
“Losing My Religion”
“Half A World Away”
“Crush With Eyeliner”
“Man On The Moon”
“Daysleeper”
“Imitation Of Life”
“So. Central Rain (I’m Sorry)”
“All The Way To Reno (You’re Gonna Be A Star)”
“Leaving New York”

Later… with Jools Holland Presents R.E.M.

“Intro”
“Losing My Religion”
“Lotus”
“New Test Leper”
“Daysleeper”
“Electrolite”
“At My Most Beautiful”
“The Apologist”
“Country Feedback”
“Parakeet”
“So. Central Rain (I’m Sorry)”
“Walk Unafraid”
“Man On The Moon”
“The Passenger”

Bonus Videos

“I’ve Been High”
“Nightswimming”
“Bad Day”

E anche il contenuto della versione doppia.

Disc 1 – Sessions

  1. World Leader Pretend 4:36
  2. Half A World Away 3:33
  3. Radio Song 4:05
  4. Losing My Religion 4:42. Recorded for Nicky Campbell Session Into The Night on BBC Radio 1 First broadcast on 13 March 1991
  5. Lotus 4:13
  6. At My Most Beautiful 3:16. Recorded for John Peel Session on BBC Radio 1 First broadcast on 25 October 1998
  7. Electrolite 4:23
  8. Perfect Circle 4:39
  9. Daysleeper 4:44. Recorded for John Peel Session on BBC Radio 1 First broadcast 25 October 1998
  10. Country Feedback. Recorded for Later… with Jools Holland on BBC1 First broadcast on 27 October 1998
  11. Bad Day 4:03
  12. Orange Crush 3:55. Recorded for Mark and Lard on BBC Radio 1 First broadcast on 15 October 2003
  13. Nightswimming. Recorded for Later… with Jools Holland on BBC1 First broadcast on 14 October 2003
  14. Man On The Moon 4:59
  15. Imitation Of Life 3:41. Recorded for Drivetime on BBC Radio 2 First broadcast 15 October 2003
  16. Supernatural Superserious 3:23. Recorded for Radio 1 Live Lounge on BBC Radio 1 First broadcast 26 March 2008

Disc 2 – Broadcasts

  1. (Don’t Go Back To) Rockville 4:29
  2. So. Central Rain (I’m Sorry) 4:51
  3. Gardening At Night 3:26
  4. Driver 8 3:25
  5. Radio Free Europe 3:49. First broadcast on 21 November 1984 from Rock City, Nottingham
  6. What’s The Frequency, Kenneth? 3:54
  7. Crush With Eyeliner 4:42
  8. Drive 3:51
  9. Half A World Away 4:04
  10. Pop Song 89 3:27
  11. Finest Worksong 3:48. First broadcast on 30 July 1995 from Milton Keynes
  12. Fall On Me 3:26
  13. The One I Love 3:27
  14. Everybody Hurts 6:47
  15. Its the End Of The World As We Know It (And I Feel Fine) 6:58. First broadcast on 25 June 1999 from Pyramid Stage Glastonbury Festival
  16. E-Bow The Letter (with Thom Yorke) 5:09
  17. Losing My Religion 4:47
  18. Man On The Moon 5:34. First broadcast on 15 September 2004 from St. James’s Church, London

Alla prossima uscita.

Bruno Conti

Supplemento Della Domenica: Tesori “Ritrovati”. Pink Floyd – The Early Years 1965-1972 Box Set

pink floyd early years box

Pink Floyd – The Early Years 1965-1972 – Box 10 CD+9 DVD + 8 Blu-Ray – Pink Floyd Records/Parlophone/Warner

Dopo averci detto per anni che non esisteva nulla di inedito o raro dei Pink Floyd, in occasione della ripubblicazione del vecchio catalogo: l’ultima volta nel 2011 per la rimasterizzazione completa degli album, usciti sia in versione Discovery come Immersion (per i dischi più importanti), ma con pochissime bonus tracks, ecco che improvvisamente a fine 2016 esce questo cofanetto megagalattico, costosissimo, ma splendido, costituito praticamente solo da materiale raro o inedito, con ben 10 CD (anzi 11, perché all’ultimo momento nella confezione è stato aggiunto un ulteriore dischetto, in sostituzione di quello denominato Obfuscation, dove per errore, anziché il materiale di Obcured By Clouds, c’era uno stereo mix audio 2016 inedito di Live At Pompeii, che non era previsto nella confezione, ma si trova nella parte video), 9 DVD e 8 Blu-ray, divisi in sette volumi. E qui sta l’inghippo, perché nella confezione, ripeto, splendida, il materiale video è ripetuto pari pari uguale nei due formati, alzando, presumo, il costo del manufatto. E leggendo le ricchissime note contenute nei sette volumi in cui è divisa l’opera scopriamo che questa ricerca negli archivi, come riferisce la curatrice della parte video Lana Topham, era cominciata nel lontano 1994: esattamente un giorno dopo avere terminato il lavoro sui filmati del Division Bell Tour, Nick Mason le aveva dato l’incarico di iniziare le ricerche per un progetto “antologico”, e, guarda caso viene pubblicato proprio a cavallo tra 2016 e 2017, in occasione dei 50 anni dalla la nascita ufficiale del gruppo e le prime uscite discografiche.

pink floyd the early years

 

Come detto il cofanetto è diviso in sette capitoli, ognuno a forma di libretto, con CD, DVD e Blu-Ray nella confezione, molto bella, e che riproduce il vecchio furgoncino usato dai Tea Set (il gruppo pre-Pink Floyd), oltre a piccoli libretti di note, riproduzioni di vecchi articoli di giornale, manifesti, spartiti e altra memorabilia, mentre all’interno della confezione ci sono anche i primi cinque 45 giri, oltre ad ulteriori piccole chicche cartacee di formato più grande, inserite nel cofanetto dei vinili. Esaurito il lato tecnico veniamo al contenuto musicale, il più brevemente possibile, ma anche no, data la complessità dei contenuti: quasi 12 ore di audio e 14 di video, di cui rispettivamente sette e cinque (quasi) completamente inedito.

Il primo volume si chiama 1965-1967 Cambridge Station: nei due 2 CD ci sono le prime registrazioni del gruppo datate 1965 (uscite come EP a tiratura limitata di 1.050 copie per il “Black Friday” del novembre 2015) quando erano ancora The Pink Floyd Sound, e in formazione c’era anche l’amico Rado Klose alla chitarra, 6 canzoni in mono, molto influenzate dal primo psych-pop e beat inglese (anche i Beatles naturalmente), ma pure dal blues: Lucy Leave, Double O Bo, Remember Me, potrebbero essere tranquillamente brani di Them, Animals o Stones, Walk Me Sydney con la futura signora Wright, Juliette Gale alle armonie vocali, Butterfly più beatlesiana e la cover di I’m A King Bee, che illustra la loro passione per li blues (in fondo presero il nome da due oscuri bluesmen). Gli anni di Syd Barrett proseguono nel 1966-1967 con la versione di Arnold Layne, prodotta da Joe Boyd, See Emily Play e altri brani che avrebbero trovato posto nel primo album. Oltre ad alcune tracce, tra cui Vegetable Man, Jugband Blues, lo strumentale In The Beechwoods, perfetti esempi di psichedelia britannica gentile, in un mixaggio del 2010 di eccellente qualità sonora (caratteristica di gran parte del cofanetto), nel primo CD. Nel secondo CD siamo a Stoccolma, 10 settembre 1967, 8 pezzi registrati dal vivo, con il lato più selvaggio della band in evidenza, qualità sonora buona, anche se le parti vocali sono praticamente inaudibili, ma la parte strumentale compensa abbondantemente, con notevoli versioni di Pow R. Toch, Set The Controls For The Heart Of The Sun e Interstellar Overdrive, mentre i brani dal 9 al 17 sono estratti dalla Colonna Sonora di Speak di John Latham, e sono improvvisazioni sperimentali in puro stile Pink Floyd, tutto materiale mai pubblicato prima. Nel primo DVD (o Blu-Ray) vari filmati d’epoca, live o filmati promozionali, colore e b/n, alcuni per televisioni tedesche varie, altri per la BBC, in giro per Londra e dintorni, con una particolare partecipazione a The Look Of The Week della BBC, dove eseguono Pow R. Toch ed Astronomy Domine e Syd Barrett e Roger Waters vengono intervistati dal baffuto Hans Keller, che dice subito che fanno troppo rumore, lui ama i quartetti d’archi e quindi loro non gli piacciono, Alla faccia della sincerità, confrontato con gli intervistatori d’oggi, che sono tutti alla Fazio, quindi appassionati di rap, valzer, musica etnica, dance o rock, il genere è indifferente, basta che vengano nel tuo programma. Surreale l’apparizione all’American Bandstand dove Dick Clark gli chiede se hanno apprezzato il cibo nella loro prima settimana americana (?!?), e un Syd Barrett già “provato” risponde comunque gentilmente. Fine dei Barrett years.

Il secondo volume 1968 Germination: entra David Gimour, la parte audio si apre con 4 brani che troveranno posto su A Saucerful Of Secrets, poi due brani inediti registrati ai Capitol Studios di Los Angeles, e due BBC Sessions, dal loro grande fan John Peel,  a giugno e dicembre del 1968, con prime versioni di Murderotic Woman (la futura Careful With That Axe Eugene) e The Massed Gadgets Of Hercules ( A Saucerful Of Secrets), oltre ad ottime versioni (non sempre l’audio è perfetto) di Point Me At The Sky, Embryo e Interstellar Overdrive, tutti brani dove sembra di cogliere accenni di brani che in futuro appariranno su Atom Heart Mother e Dark Side Of The Moon, caratteristica questa  tipica dei Pink Floyd, che suonavano nel presente ma erano già proiettati nel futuro. Nella parte video (sempre con sottotitoli in dieci lingue, compreso l’italiano, ma anche cantonese e mandarino) prima troviamo sette brani b/n per la trasmissione belga Tienerklanken, in playback, ma con belle immagini, e poi a seguire, a colori e dal vivo, 13 splendidi minuti per la trasmissione francese Bouton Rouge, e vari spezzoni in giro per le Tv europee, Parigi, Londra (con le immagini delle rivolte studentesche dell’epoca su una improvvisazione strumentale inedita), anche Roma con due brani a Rome Goes Pop e Pop ’68, immagini splendide a colori e una Interstellar Overdrive da sballo, poi di nuovo televisioni belga e francese, anche dal vivo, e il video promo restaurato di Point Me At The Sky.

Il terzo volume è 1969 Dramatisation: di nuovo 2 CD nella parte audio, si parte con 5 versioni alternative dalla colonna sonora di More, 5 BBC Sessions del maggio 1969 (dove appare Grantchester Meadows che vedete qui sopra) e un concerto al Paradiso di Amsterdam del 9 agosto 1969, con 4 lunghe versioni solo strumentali di Interstellar Overdrive, Set The Controls For The Heart Of The Sun, Careful With That Axe Eugene e A Saucerful Of Secrets, le ultime tre oltre i dieci minuti, psichedelia improvvisata e pura che sfocia nel nuovo stile del gruppo, incisione e versioni splendide. Il secondo CD  inizia con The Man – The Journey, una lunga suite che presenta le prime versioni di brani poi in futuro su Atom Heart Mother, ma anche da Ummagumma e da album precedenti, registrata dal vivo al Concertgebouw di Amsterdam il 17 settembre 1969 per la radio olandese. Altra chicca fantastica. Nella parte video Forum Musiques a Parigi nel 1969, le prove per The Man – The Journey alla Royal Albert Hall, due brani all’Essener Pop And Blues Festival, tre ad un Festival in Belgio, a colori, il resto era in b/n, più una versione acidissima ed improvvisata di Interstellar Overdrive con Frank Zappa, qualità audio non impeccabile, ma valore storico notevole

Il quarto volume 1970 Deviation per certi versi è il più “semplice”: ci sono una valanga di versioni della lunga suite di Atom Heart Mother in tutte le guise possibili, prima nel CD 1, dal vivo al Festival di Montreux del novembre 1970, poi da una BBC Session del luglio 1970, versione completa con coro, cello e ottoni, più altri brani dell’album. Nel 2° CD invece ci sono 16 tracce dalla colonna sonora di Zabriskie Point, tra cui uno strumentale che poi diverrà Us And Them, più un’altra versione in studio di Atom Heart Mother, una delle prime registrata solo dalla band. Nei due DVD troviamo prima la trasmissione An Hour With Pink Floyd (con David  Gilmore,sic, alla chitarra), San Francisco Aprile 1970, dove non manca AHM, e il mix quadrifonico 4.0, solo audio, di tutto l’album corrente. Nel 2° DVD al Festival di St. Tropez, il soundcheck di Cymbaline e una versione breve di Atom e una molto lunga di Embryo, mentre nella seconda parte del concerto altri tre brani. A seguire una breve improvvisazione Live in studio per un balletto di Roland Petit e infine l’ultima versione dal vivo, a Hyde Park, della suite di Atom Heart Mother, la più lunga, con Philip Jones Brass Ensemble e John Aldiss Choir, molto bella, forse la più importante a livello storico, anche se la qualità sonora è scarsa; alla fine del box il brano, che forse inventò il rock sinfonico, lo conosciamo a memoria.

Il quinto volume si chiama 1971 Reverberation: un cofanetto in parte interlocutorio, ma interessante, che riporta nella parte audio una inedita Nothing Part 14, che è una delle prime stesure di Echoes, mentre nella BBC Session del 30 settembre ci sono lunghe versioni di brani da Meddle, ovvero One Of These Days e una Echoes da 25 minuti, più Fat Old Sun e Embryo. Nel DVD vari estratti di Atom Heart Mother (ne sentivamo la mancanza) non completi, più una versione lunga in Giappone nelle bonus e materiale vario girato in Francia, Germania, Austria ed Inghilterra, una versione animata di One Of These Days, e sempre nelle bonus, la versione solo audio quadrifonica di Echoes.

Il sesto volume 1972 Obfuscation è quello che presenta l’errore di stampa: nel CD che dovrebbe contenere un remix 2016 di Obscured By Clouds (curato da Andy Jackson che ha svolto l’eccellente lavoro di remastering di tutto il box) troviamo invece un mix audio 2016 di Live At Pompeii. Presente comunque nel DVD in tutto il suo splendore audio e video, insieme a brevi filmati della registrazione di Obscured, due brani Live a Brighton del giugno 1972 e dei filmati relativi alla creazione del Pink Floyd Ballet di Roland Petit.

Il settimo ed ultimo volume, come rivela il titolo, 1967-1972 Continuation, è una sorta di riepilogo, ricco di molti altri inediti: una specie di “cosa ci eravamo perso” dagli anni passati, più materiale vario del 1972 (e anche, alla fine del CD, una versione dal vivo di Echoes, con sax aggiunto nella prima parte, che risente della svolta musicale di Dark Side, registrata a Wembley nel 1974, quindi in teoria oltre gli “Early Years”), tra cui due ulteriori BBC Sessions, una del settembre 1967 e una di dicembre, l’ultima con Syd Barrett, di notevole interesse storico che ne giustificano l’inclusione, nonostante la qualità sonora, veramente scorsa, della seconda session. Molto buona invece quella registrata nel dicembre 1968 che comprende due blues di David Gilmour, che poi faranno parte della parte in studio di Ummagumma, oltre ad estratti dalla colonna sonora del film The Committee ed alla improvvisazione in diretta del 1969 Moonhead, registrata durante l’allunaggio. Nei due DVD troviamo una Arnold Layne alternativa, un filmato per la TV tedesca, una versione brevissima 3:46 minuti di Atom Heart Mother al Festival di Bath e brani vari dal vivo a Festival olandesi, con l’ennesima ed ultima Atom Heart Mother del maggio 1972. Oltre ai film completi, The Commitee, More e La Vallée (Obscured By Clouds.

pink floyd the early years crea-ation 2 cd

Anche se i fans del gruppo su siti e forum stanno già elencando quello che manca, direi che si tratta di un’opera completa ed esaustiva, che sottolinea l’importanza dei Pink Floyd nella storia del rock, se non la definisco indispensabile è solo perché per acquistarla bisogna fare un mutuo. Al limite, accontentandosi, esiste una versione doppia The Early Years Creation 1967-1972, una sorta di bigino con 27 pezzi. Ed ora aspettiamo e “temiamo” l’uscita di eventuali seguiti: ma prima, nel 2017, i vari volumi usciranno anche in versione sciolta, credo con l’eccezione di Continuation. E’ tutto, buon ascolto e buona visione.

Bruno Conti     

Piacessero o Meno, Dal Vivo Non Avevano Paura Di Nessuno! Queen – On Air

queen on air

Queen – On Air – Virgin Emi/Hollywood/Universal 2CD – Deluxe 6CD Box Set

I Queen sono, da almeno quarant’anni, una delle band più popolari del pianeta, e di conseguenza una gallina dalle uova d’oro per le varie case discografiche che sono state proprietarie del loro catalogo nel corso degli anni (principalmente la EMI, da tempo passata in parte al gruppo Universal): quale migliore occasione quindi alll’avvicinarsi delle feste natalizie, oltre al 25° anniversario della morte del frontman dal gruppo Freddie Mercury (avvenuta il 24 Novembre del 1991 a causa dell’AIDS) per immettere sul mercato un nuovo prodotto del celebre quartetto inglese? Non essendoci, pare, altri inediti di studio, e non volendo pubblicare l’ennesimo concerto d’archivio, si è optato (ed è strano che non ci avessero pensato prima) per rendere disponibili tutte le sessions effettuate dai nostri negli anni settanta per la mitica BBC, in un doppio CD che rende praticamente inutile l’album del 1989 Queen At The Beeb, che conteneva appena otto pezzi. Esiste anche una bella versione in sei CD (che è quella di cui mi occupo oggi), in un pratico ed elegante boxettino e con l’aggiunta di un terzo dischetto con frammenti di tre concerti del 1973, 1981 e 1986, non incisi dal vivo in studio come i primi due, ma veri e propri live con il pubblico, che però all’epoca erano stati passati in diretta radiofonica; purtroppo però nel cofanetto trovano posto altri tre CD quasi completamente inutili, che servono solo a far salire il prezzo, in quanto sono interamente composti da interviste rilasciate dai membri della band tra il 1976 ed il 1992, quasi quattro ore che sfido chiunque, anche chi capisce l’inglese alla perfezione, ad ascoltare per intero.

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Ma di musica comunque ce n’è a sufficienza, anche per chi non ha mai digerito la svolta commerciale dei quattro: si sa infatti che, dopo gli inizi quasi hard rock, il gruppo ha presto differenziato (ed ammorbidito) le sonorità in modo da vendere più dischi possibili, sfruttando anche le indubbie capacità di tutti e quattro i componenti di scrivere hits come se piovesse; su una cosa però c’è quasi unanimità, e cioè che sul palco i nostri fossero formidabili, una vera e propria macchina da guerra (basti ascoltare Live Killers, uno dei migliori album dal vivo dei tardi anni settanta), grazie alle loro enormi doti tecniche individuali. Oltre a Mercury, un animale da palcoscenico come ce ne sono stati pochi (a quei livelli mi vengono in mente solo Mick Jagger e, forse, Bruce Springsteen), ed in più dotato di una delle più formidabili voci che il panorama rock ricordi, non bisogna dimenticare la sopraffina tecnica chitarristica di Brian May, dotato di un fraseggio unico e capace di passare con disinvoltura dai toni più duri a quelli più raffinati, oltre alla potenza di Roger Taylor, uno dei migliori batteristi rock di sempre (e dotato anche di un ottima voce) ed alla precisione di John Deacon, bassista silenzioso e riservato ma indispensabile nelle dinamiche del gruppo. Il primo CD è interamente basato su sessions del 1973, gli otto brani incisi a Febbraio e Dicembre che costituivano Queen At The Beeb più quattro inediti provenienti da registrazioni di Luglio: i nostri hanno all’attivo un solo album, l’omonimo Queen, e tutti i pezzi sono tratti da quel disco, tranne Ogre Battle che è un antipasto di Queen II, e le sonorità sono quelle tipiche degli inizi, dure, quasi grezze in alcuni momenti, a metà tra l’hard rock di gruppi come i Deep Purple e tentazioni prog, ma con più di un’avvisaglia delle potenzialità dei quattro, soprattutto nelle performance di May (grande protagonista del suono dei primi Queen) e di un Mercury già pronto al grande salto.

C’è da dire che, specie nel primo CD, è presente qualche sovrincisione, specie per quanto riguarda i multitrack chitarristici e vocali, ma si tratta di dettagli; in aggiunta, ma solo nella versione sestupla, tra un brano e l’altro possiamo ascoltare i brevi ma significativi commenti del leggendario DJ John Peel. Tra gli highlights troviamo due versioni del loro primo successo minore, la veloce e chitarristica Keep Yourself Alive, le potenti Liar e Son And Daughter (anch’esse in doppia rilettura), con un’ottima prova di May, l’opening track My Fairy King, con Freddie debordante ed eccellente anche al piano, e la rara See What A Fool I’ve Been, originariamente pubblicata solo su una B-side ed in assoluto il brano più blues della carriera della Regina, suonato con grande forza. Il secondo dischetto presenta sette pezzi incisi nel 1974, con estratti dai primi due album ma anche dal terzo, Sheer Heart Attack, tra cui la maestosa White Queen, la bellissima ancorché breve Nevermore, la possente Now I’m Here, perfetto showcase per l’abilità di May, e la dura Stone Cold Crazy, quasi un brano trash ante-litteram (ed infatti i Metallica la adorano), ed altre cinque canzoni del 1977, con i nostri già affermate superstar e decisamente più sgamati anche dal vivo: oltre alla bella e solare Spread Your Wings (con uno strepitoso finale accelerato non presente nell’originale in studio), la chicca del CD è una versione velocissima e molto rock’n’roll del superclassico We Will Rock You (presente comunque anche nell’arrangiamento conosciuto), che all’epoca veniva suonata come apertura dei concerti ma in studio è una vera rarità, e che da sola vale buona parte del prezzo richiesto.

Il terzo CD, quello esclusivo del box, è diviso in tre parti, con la prima ancora appannaggio del 1973 (otto pezzi registrati al Golden Hyppodrome di Londra), con i nostri parecchio aggressivi e con un May superlativo, e come ciliegina una versione a mille all’ora del classico di Elvis Presley Jailhouse Rock, purtroppo sfumata dopo un solo minuto https://www.youtube.com/watch?v=nso4IHBTWv0 . Poi abbiamo sette canzoni a San Paolo in Brasile nel 1981, con l’epica I’m In Love With My Car, cantata da Taylor, e la sempre commovente Love Of My Life, ed infine sei brani incisi nel 1986 (più un’improvvisazione vocale ed il classico finale sulle note pre-registrate di God Save The Queen) a Mannheim in Germania, in quello che sarà l’ultimo tour dei Queen (ma all’epoca non lo potevano sapere), e forse nel loro momento di maggior successo commerciale: dal vivo erano comunque sempre formidabili, basti ascoltare come viene trasformata A Kind Of Magic in un quasi rock’n’roll e come acquisti potenza un pezzo in origine funkeggiante come Under Pressure, per finire con un gradevole medley elettroacustico tra due classici del passato come (You’re So Square) Baby I Don’t Care (ancora Elvis) e Hello, Mary Lou (Goodbye Heart) (scritta da Gene Pitney ma portata al successo da Ricky Nelson) e con la sempre trascinante Crazy Little Thing Called Love.

Se vi piacciono i Queen, ma preferite quelli più genuini degli anni settanta, questo On Air fa per voi, e forse vi può bastare anche la versione doppia: il terzo dischetto comunque merita, ma dovete fare i conti con il fatto che comprerete altri tre CD (le interviste) che non ascolterete mai.

Marco Verdi