Dopo Keith Emerson Purtroppo Ci Lascia Anche Greg Lake, Scomparso Ieri 7 Dicembre A 69 Anni! Si Deve Forse Preoccupare Carl Palmer?

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Il comunicato ufficiale emesso dal suo manager Stewart Young annuncia come data della scomparsa il 7 dicembre, ma la sostanza è che purtroppo anche Greg Lake non c’è più. Ci ha lasciato dopo una breve (?) battaglia con il cancro, a 9 mesi dalla scomparsa del suo vecchio compagno di avventure musicali negli EL&P, Keith Emerson http://discoclub.myblog.it/2016/03/12/se-ne-andato-anche-keith-emerson-il-re-delle-tastiere-prog-aveva-71-anni/. E’ l’ennesimo lutto che colpisce il mondo della musica in questo calamitoso 2016.

Greg Lake era nato il 10 novembre del 1947 a Poole, nella contea del Dorset, sud dell’Inghilterra, e aveva iniziato la sua ascesa verso la fama entrando nei King Crimson, la band formata dal suo vecchio compagno di scuola nell’adolescenza Robert Fripp,  nata dalle ceneri del trio Giles, Giles & Fripp, mantenendo chitarrista e batterista, e invitando, oltre a Lake anche il multistrumentista Ian McDonald. Greg era fondamentalmente un chitarrista ma acconsentì a passare al basso (e al canto) per quello che giustamente viene considerato ancora oggi uno dei capolavori assoluti del rock progressivo, quel  In The Court Of The Crimson King che è tuttora uno dei dischi più interessanti ed innovativi della storia del rock. Lake decise di lasciare la band già alla fine del 1969, anche se apparve ancora come vocalist in tutto il successivo In The Wake Of Poseidon (a parte il brano Cadence And Cascade).

Nel 1970 nasce uno dei primi supergruppi della storia del rock, Emerson, Lake & Palmer: il primo veniva dai Nice, Lake, come detto, dai King Crimson, Carl Palmer (cui consigliamo riti apotropaici per scongiurare la sfortuna) era il batterista degli Atomic Rooster. Se non è la nascita del rock sinfonico (che probabilmente spetta proprio ai Nice) ne è senza dubbio la consacrazione, con una storia che partita appunto nel 1970, in diversi capitoli arriverà fino al 2010 (1970-1979, 1991-1998 e 2010 per una breve rimpatriata di Emerson e Lake per un tour acustico, con un’unica data insieme a Carl Palmer nel concerto del 25 luglio, tenuto al Victoria Park di Londra, che festeggiava i 40 anni di attività).

In mezzo Greg Lake ha svolto anche una lunga carriera solista che però non hai mai toccato i vertici dei suoi due gruppi principali, e neppure ne ha sfiorato il successo, a parte il singolo I Believe In Father Christmas, al n° 2 delle classifiche nel 1975 nel periodo natalizio, quindi sempre di moda in questo giorni, oggi come ieri.

In fondo poi di quel periodo rimangono tre album solisti, due con Gary Moore e uno con Geoff Downes, diciamo non memorabili, neppure l’ultimo Ride The Tiger del 2015. Qualche comparsata con gli Asia, in sostituzione di John Wetton, che a sua svolta lo aveva sostituito nei Crimson, più alcuni album Live dove rivisitava il suo vecchio glorioso catalogo e poco altro.

Ricordiamolo per la splendida voce messa a frutto in modo completo e soddisfacente soprattutto, secondo chi scrive, non me ne vogliano i fans, fino a Trilogy, il quarto album degli E L & P, e poi, in modo sporadico, nel resto della sua carriera. Ci lascia a 69 anni e, un po’ retoricamente, gli auguriamo di trovare la pace alla Corte Del Re Cremisi.

Spero sia l’ultimo “tributo” dell’anno a chi non c’è più, ma non sono molto ottimista.

Bruno Conti

Ci Ha Lasciato Anche Keith Emerson, Il Re Delle Tastiere Prog, Aveva 71 Anni.

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Il giorno 10 marzo del 2016 (ma la notizia è giunta solo oggi) ci ha lasciato anche Keith Emerson, morto suicida nella sua casa di Los Angeles, per un probabile colpo di pistola sparato alla testa. Aveva solo 71 anni, ma da qualche tempo era malato, una forma di degenerazione dei nervi del braccio destro che gli aveva impedito l’uso di due dita e quindi poteva suonare le sue amate tastiere solo con otto dita. Probabilmente questo fatto, unito anche alle notizie delle morti di due vecchi colleghi come Lemmy e David Bowie (che forse non a caso erano gli ultimi due Post pubblicati sul suo sito ufficiale) lo avevano gettato in una profonda depressione che sembrerebbe tra le cause del suo gesto. In effetti negli ultimi anni la sua attività concertistica e discografica era rallentata, ma come ha ricordato il suo collega Carl Palmer “Keith era un’anima gentile, il cui amore per la musica e la passione per le sue esibizioni come tastierista, lo renderanno insuperabile per molti anni a venire”. Il musicista inglese, nato a Todmorden, un piccolo paesino dello Yorkshire inglese, aveva cominciato a farsi conoscere, quando verso la metà degli anni ’60, sulla scia delle esibizioni  di Jack McDuff, un grande musicista jazz, si era innamorato del suono dell’organo Hammond, che grazie anche a Jimmy Smith, iniziava a furoreggiare nella musica di allora. Ai tempi c’erano anche molti tastieristi impegnati nel soul, Booker T Jones in America per esempio, e sulla stessa lunghezza d’onda soul-pop, in Inghilterra anche Ian McLagan degli Small Faces, Stevie Winwood, Matthew Fisher dei Procol Harum. Lo stesso Emerson iniziò la sua carriera nei Nice come gruppo di accompagnamento di P.P. Arnold, una grande cantante di soul-pop di stanza in Inghilterra https://www.youtube.com/watch?v=DydIhsjS5SI.

Ma in quegli anni forse non c’era ancora il grande tastierista, c’erano gli organisti citati e moltissimi pianisti, ovviamente di jazz, ma anche di R&R e soul, tanto per fare due nomi, Jerry Lee Lewis Ray Charles (oltre a mille altri), ma non c’era ancora il grande nome che univa i due strumenti nella stessa persona. O meglio, forse i primi due furono proprio Keith Emerson e Brian Auger, il suo grande rivale nel campo, leader dei Trinity: tra l’altro entrambi, oltre che per il classico, il jazz e il soul, erano uniti da una grande passione per Bob Dylan. Forse non è molto noto che praticamente in tutti i primi album dei Nice c’era una rivisitazione di un brano di Dylan, She Belongs To Me, Country Pie My Back Pages, per Emerson, This Wheel’s On Fire, cantata da Julie Driscoll per Auger https://www.youtube.com/watch?v=FkCBVZHrstE . Poi da lì a poco sarebbero arrivati gli organisti (e pianisti) rock, Jon Lord, Rick Wakeman, Rod Argent, Dave Greenslade, Ken Hensley, Rick Wright e tanti altri, Ma sicuramente Emerson, se forse non il primo fu uno dei precursori dell’uso delle tastiere nella musica rock: prima nei citati Nice, che hanno lasciato un pugno di ottimi album, in studio e dal vivo, e poi con la formazione di uno dei primi super gruppi della storia, con gli Emerson, Lake & Palmer, E L &P per tutti, in attività soprattutto negli anni ’70, ma anche con una reunion negli anni ’90 e poi nel 2010.

L’immagine di Emerson è comunque legata quasi inscindibilmente con l’uso del moog, strumento scoperto ascoltando un disco di Walter Carlos, e poi già utilizzato nelle ultime fasi dei Nice e perfezionato negli EL&P, soprattutto nei primi album, i migliori, anche se l’uso massiccio delle tastiere elettroniche è forse più evidente in un disco come Brain Salad Surgery https://www.youtube.com/watch?v=pmtWExgQYs4  o nel triplo dal vivo Welcome My Back, My Friends… L’immagine di Keith Emerson come lo showman che pugnalava il suo organo con un coltello o si spostava con la tastiera a spasso sul palco era già presente nei Nice, ma poi sarebbe diventata più evidente in spettacoli pantagruelici come la rivisitazione di Picture At An Exhibition di Mussorgsky o le battaglie con l’armadillo corazzato di Tarkus https://www.youtube.com/watch?v=WKNOlDtZluU , che avrebbero portato poi agli eccessi successivi. Però dischi come il primo omonimo, dove la presenza di Greg Lake (arrivato dai King Crimson) ammorbidiva e variava con la sua vena melodica, la tendenza all’istrionismo esagerato di Emerson, che non per nulla vinceva tutte le classifiche di settore come miglior tastierista: brani come Take A Pebble Lucky Man  https://www.youtube.com/watch?v=89g1P_J40JA  , bilanciavano le sarabande classicheggianti di The Barbarian Knife-Edge nel primo disco, e in Trilogy, uno splendido brano pop come From The Beginning  https://www.youtube.com/watch?v=89g1P_J40JA  , si trovava a fianco di Abaddon’s Bolero.

Poi negli anni a venire Keith Emerson avrebbe avuto successo anche con le numerose colonne sonore e, soprattutto in Italia, con la divertente rivisitazione di un vecchio boogie-woogie come Honky Tonk Train Blues, che grazie al fatto di essere stato per un paio di anni la sigla della trasmissione RAI Odeon, lo rese popolarissimo nel nostro paese  https://www.youtube.com/watch?v=1kSZWkYe09g (per la gioa imperitura del Mollicone nazionale)! Però stavano per arrivare il punk e la new-wave, gli arcinemici del prog rock, e soprattutto una serie di boiate a livello discografico, qualcuno ha detto Love Beach?, per interrompere la carriera del trio. Da allora Emerson si è barcamenato, tra improbabili riunioni della band, con e senza Carl Palmer (sostituito da Cozy Powell, così l’acronimo non cambiava) e una serie di album di studio, senza infamia e senza lode, ma più tendenti alla prima. Negli ultimi anni avventure anche nell’hard rock con tale Marc Bonilla, su cui non vorrei spendere parole, e se comunque dal vivo la vecchia classe e la tecnica mostruosa ogni tanto facevano capolino, i fasti del passato erano ormai alle spalle. Si può amare od odiare Keith Emerson (per molti non ci sono vie di mezzo) ma il periodo con i Nice, tra il 1967 e il marzo del 1970, e quello con Emerson, Lake And Palmer, fino al 1973, gli hanno sicuramente assicurato un posto come miglior tastierista prog-rock (e non solo) di quell’epoca, oltre ad alcuni album che risentiti ancora oggi, ovviamente se non siete solo amanti di roots-rock, blues e folk, hanno mantenuto un loro fascino, magari “perverso” se volete! Così che riposi in pace anche lui, in questo inizio di 2016, ricco di morti eccellenti.

Bruno Conti

Novità Di Marzo Parte II. Billy Joel, Keith Emerson Band, R.e.m., Noah and The Whale, Band Of Heathens Eccetera

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Questa settimana visto che il piatto di uscite è ricco (nuove uscite per l’8 marzo, titoli già usciti e conferme) anticipo di un giorno la lista e cercherò di limitare i commenti al minimo (ma sarà dura)!

Partiamo con il nuovo triplo dal vivo di Billy Joel Live At Shea Stadium, 2CD + 1DVD Sony Music/Legacy. Per essere precisi esce l’8 marzo negli States e in Europa ma da noi la data è il 15 marzo, quindi pazientate. Si tratta della registrazione del concerto tenuto da Joel in occasione della chiusura dello storico stadio di New York (nel frattempo il concerto allo stadio che lo ha sostituito, il Citi Field, Good Evening New York City di Paul McCartney è uscito già da un paio d’anni). Il cofanetto contiene 25 brani sia nella versione CD che DVD e tra gli ospiti speciali ci sono: Paul McCartney, immancabile, Steven Tyler, Roger Daltrey, John Mellencamp, Garth Brooks, Tony Bennett e John Mayer). Classici a profusione e questa Captain Jack che è troppo bella watch?v=IhHfJ2BfsEY, Piano Man è un disco fantastico!

Il doppio Cd (o DVD) dal vivo Moscow della Keith Emerson Band esce l’8 marzo per la ear/Edel e comprende un misto di brani nuovi e classici degli E L & P rivisitati con Marc Bonilla alla chitarra. Registrato al Moscow Theatre nel 2008 in Dolby Digital Surround 5.1 ci sono rivisitazioni di Karn Evil 9, Lucky Man, The Barbarian, Tarkus e la suite dello Schiaccianoci.

Dei R.E.M. Collapse Into Now detto più volte, confermo l’uscita su Warner Bros l’8 marzo. La prima tiratura è una Special Edition Digipack limitata (ma con gli stessi brani). Niente Deluxe stavolta. C’è anche una versione in vinile, singola.

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Queste sono tre novità della Blue Rose, già disponibili da inizio settimana per i tipi dell’Ird. In effetti la data ufficiale dei Band Of Heathens, l’eccellente Top Hat Crown & The Clapmaster’s Son avrebbe dovuto essere il 25 marzo. Ma visto che ci siamo era in ballottaggio per il post odierno, entro la fine della settimana prometto recensione completa per la band di Austin.

The Baseball Project è il progetto alternativo di Steve Wynn, Peter Buck, Scott McCaughey e Linda Pitmon. In tutto e per tutto un progetto roots and rock anche se incentrato, nel contenuto dei testi, sul mondo del baseball. Questa volta ospiti a go-go: Craig Finn (Hold Steady),Ben Gibbard (Death Cab For Cutie), Steve Berlin (Los Lobos), Ira Kaplan degli Yo La Tengo e 2 dei Decemberists. Accipicchia!

Markus Rill è un cantautore tedesco (ebbene sì) ma canta in inglese, tra ufficiali e autoprodotti questo dovrebbe essere il suo nono CD, il terzo per la Blue Rose, registrato come i due precedenti in quel di Nashville, Tennessee con il fior fiore dei musicisti del country alternativo della città e con il cantante dei Not So farmer John e un paio di donzelle scandinave a duettare. Country, Roots e Americana, titolo Wild, Blue & True. Potrebbe sorprendervi, gran bella voce, profonda e vissuta, belle canzoni, consigliato, fidatevi!

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Triplete di alternative rock in uscita l’8 marzo. I primi due del gruppo Universal. Noah And The Whale che giungono al terzo album con Last Night On Earth farebbero parte di quel filone del nu-folk britannico con Mumford and Sons, Johnny Flynn e Laura Marling. Anzi, il leader Charlie Fink ( e qui entra il Corriere della Serva, un po’ di sano gossip) era il boyfriend della Marling prima di Marcus Mumford. Essendo stati loro tra i predecessori di questo filone, in questo nuovo album c’è uno spostamento verso sonorità 70’s (per ripicca?) alla Lou Reed con venature vagamente elettroniche mantenendo però molte delle basi del loro sound. Etichetta Mercury. Data italiana non conosciuta (di uscita).

Gli Elbow sono uno dei gruppi storici del rock alternativo inglese. Build a Rocket boys! è il loro quinto album. Disponibile anche in versione digipack (identica nei contenuti musicali, ma più cara).

Il nuovo Buffalo Tom si chiama Skins esce per la loro Scrawny Records (distr. Audioglobe), c’è in versione singola e doppia, è il loro ottavo album di studio, il secondo dopo il ritorno, vede la partecipazione di Tanya Donnelly in un brano e conferma lo spostamento verso sonorità più country-roots, blue collar americana, ma quando c’è da pestare la band di Bill Janowitz non si tira indietro. Non male comunque!

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Un trio di voci femminili per concludere questo giro. Heidi Talbot (che non è quella della capretta, ho fatto la battuta!) è la ex-leader del trio anglo-americano Cherish The Ladies, questo The Last Star è il suo terzo album da solista, già uscito in UK da qualche mese ora ha una distribuzione più sostenibile con l’etichetta americana Compass. Produce, come al solito, il compagno John McCusker, violinista, chitarrista e cantautore folk (non nu) sopraffino anche in proprio, tra gli altri partecipanti Boo Hewerdine, Eddi Reader, Karin Polwart e Kris Drever. Se amate il folk britannico di qualità. in conclusione c’è anche una cover di At The End of The Day di Sandy Denny. Devo aggiungere altro?

Avril Lavigne, sempre l’8 marzo pubblica il suo nuovo, quarto album Goodbye Lullaby per la Sony Music. C’è anche una versione Deluxe con il DVD che contiene il making of del disco.

Sara Evans una volta faceva country, ma proprio quello classico di Nashville. Come altre colleghe ormai si è spostata verso un country-pop che la indica come rivale della Avril di cui sopra. Questo Stronger è il suo sesto album, sempre Sony Music, il primo dopo sei anni di pausa. Brani scritti da Kara DioGuardi, Marty Frederiksen e Hilary Scott dei Lady Antebellum. Produce Simon Climie, esatto quello dei Climie Fisher che ha cercato di massacrare Clapton & Cale e Michael McDonald prima di dedicarsi, giustamente, al vincitore di American Idol del 2009. Anche in questo caso ho detto tutto.

Ce ne sarebbero molti altri ma per oggi basta così.

Alla prossima.

Bruno Conti

Adesso Lo Sapete Parte IX

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Eccomi qua di nuovo, con i miei validi collabroratori, per una nuova serie di curiosità!

Come sapete Bob Dylan non collabora spesso con altri autori ma di tanto in tanto lo fa: una delle collaborazioni meno note note è avvenuta con uno dei pionieri del Rock&Roll (e qui il cerchio si stringe), in un brano intitolato Champaign, Illinois?

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L’autore è Carl Pekins, la collaborazione è avvenuta nel 1969, durante la registrazione di Nashville Skyline ed è apparsa su un album di Perkins inititolato On Top. Curiosità nella curiosità, Champaign è la città dell’Illinois dove si è tenuta la prima edizione del Farm Aid.

Andrew Loog Oldham dopo essere stato il primo manager degli Stones fondò una delle più “gloriose” etichette della storia della musica rock inglese: non è questa la domanda, l’etichetta è la Immediate, ve lo dico io e fu la casa dove iniziarono la loro carriera, tra gli altri, Rod Stewart, Chris Farlowe, gli Humble Pie e i Nice di Keith Emerson. Proprio questi ultimi nacquero come backing band per una bravissima e poco nota (se era facile mica lo chiedevo!) voce femminile, sapete chi era?

Il brano l’ha scritto Cat Stevens e qualche anno dopo è stato un grande successo anche per Rod Stewart. Lei, ovviamente, è la grande PP Arnold!

Missing You di Diana Ross x1r4p0_diana-ross-missing-you-video-clip_music, Night Shift dei Commodores x1kyqz_the-commodores-night-shift_music, See My Ships dei Violent Femmes e Silky Soul dei Maze x3kfey_maze-frankie-beverly-silky-soul_news sono state tutte dedicate alla memoria di un grande della musica soul, chi?

La domanda non era trova l’intruso? In Effetti anche i Violent Femmes gli hanno dedicato un brano! Naturalmente Marvin Gaye.

Per quanto possa sembrare incredibile, o forse no, un album del 1999 ha visto tutti e sottolineo tutti i suoi brani utilizzati in spot, colonne sonore o serie televisive, sapete quale?

Ebbene sì, è proprio Play di Moby.

Questa è per gli enigmisti. Lo sapevate che Dan Abnormal, un brano dei Blur è un’anagramma di Damon Albarn?

Oltre ad avere “regalato” I wanna be your man agli Stones, Lennon & McCartney hanno anche cantato le backing vocals in un famoso brano? Proprio quello x14zfz_rolling-stones-we-love-you_music.

Di tutti i brani di Springsteen quale David Bowie ha scelto per farne una cover?

Strano ma vero, It’s Hard To Be A Saint In The City.

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Sicuramente vi sarà capitato qualche volta di vedere su MTV la sit-com dedicata alla famiglia Osbourne. Questa è la maggiore dei tre figli di Sharon e Ozzy Osbourne che si è sempre categoricamente rifiutata di apparire nello show. Saggia ragazza, meglio evitare le figure di M.

Bruno Conti