Occhio Alle “Fregature”, Ma Questi Non C’erano Già? Alcune Ristampe Future Sospette: Gene Clark, Byrds, Johnny Jenkins, Kris Kristofferson, Roy Orbison, Steve Earle, Neko Case, Blue Oyster Cult, Richie Furay Band, Chicago

gene clark lost studio sessions

Oltre a segnalarvi le uscite discografiche più interessanti, imminenti e più lontane nel tempo, cerco comunque sempre di arricchirle con qualche veloce dettaglio e giudizio, anche relativo ad eventuali precedenti versioni, dato che spesso sia le riviste specializzate che i Blog di musica tralasciano e che invece è importante sapere (anche per i portafogli di chi acquista). Proprio per evitare le “fregature” quest’oggi ci concentriamo su una serie di ristampe (croce e delizia degli appassionati per il quasi compulsivo parossismo che si è impadronito di etichette piccole e grandi, nuove e vecchie, che ormai ripubblicano a ciclo continuo, ripetutamente, gli stessi titoli, che quindi si trovano in circolazione in innumerevoli edizioni): vediamo quelle che sono previste in uscita nelle prossime settimane e che mi lasciano dubbioso per vari motivi. La prima e l’ultima per motivi diversi dalle altre, ma vediamo di capire perché.

In teoria (e anche in pratica) questo CD di Gene Clark The Lost Studio Sessions 1964-1982 è interessantissimo: ricco di materiale rarissimo ed inedito, però quello che lascia perplessi è la presentazione che ne ha fatto la Sierra Records, l’etichetta che lo ha pubblicato: all’atto pratico si tratta di un SACD ibrido che però nelle note di lancio del disco è stato descritto così –  24 tracks-Two CDs worth of music. Playable on both standard CD and SACD players, 36 page booklet – e fin qui nulla di male, però molti hanno pensato che si trattasse di un CD doppio e così lo presentano molti siti di vendita. Ma avendolo tra le mani vi posso assicurare che si tratta di un CD singolo, il problema o la “fregatura” è il prezzo, che oscilla, almeno in Europa, tra i 44 e i 58 euro. francamente per un dischetto singolo mi sembra eccessivo. Poi il contenuto è notevole e di grande interesse, come potete leggere qui sotto:
Track 1 The Way I Am
Track 2 I’d Feel Better
Track 3 That Girl
Track 4 A Worried Heart
Track 5 If There’s No Love

Recorded Spring 1964, World Pacific Studios, Produced by Jim Dickson; Original source: Scotch 201, 1/2″ 3-track analog master, 15 ips; solo with 12-string guitar.

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Track 6 Back Street Mirror
Track 7 Don’t Let It Fall Through

Recorded January 26, 1967, Sound Recorders, Produced by Jim Dickson; Arranger, Leon Russell; Horn Section, Hugh Masekela; Mixer, Armin Steiner; Recorder, Cal Frisk; Original Source: Scotch 203, 8-track, 1″ 8-track analog master, 15 ips; Full Band.

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Track 8 Back To The Earth Again
Track 9 The Lighthouse
Track 10 The Awakening Within
Track 11 Sweet Adrienne
Track 12 Walking Through This Lifetime
Track 13 The Sparrow
Track 14 Only Yesterday’s Gone

Recorded 1968-1970, Liberty/UA Recording Studios, Produced by Jim Dickson; Original Source: Scotch 150, 1/4″ full track mono, analog master, 15 ips; solo with acoustic guitar.

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Track 15 She Darked the Sun

Recorded Spring 1970, Sound Factory, Produced by Jim Dickson: Original source: Scotch 206, 1/4″ 2-track analog master, 15 ips; with the “The Burrito Deluxe – Flying Burrito Bros”.

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Track 16 Roll in My Sweet Baby’s Arms
Track 17 She Don’t Care About Time
Track 18 Don’t This Road Look Rough and Rocky
Track 19 Bars Have Made a Prisoner Out Of Me

Recorded July – September 1972, Wally Heider Studio 4, Produced by Chris Hinshaw and Terry Melcher: Original source: Ampex 631, 1/4″ 2-track analog master, 15 ips; with Clarence White, Eric White Sr., Sneaky Pete Kleinow, Spooner Oldham, Byron Berline, Michael Clarke, Claudia Lennear and friends.

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NYTEFLYTE – Gene Clark, Chris Hillman, Herb Pedersen, Al Perkins, Michael Clarke

Track 20 One Hundred Years From Now
Track 21 (The) Letter
Track 22 Still Feeling Blue
Track 23 No Memories Hangin’ Round
Track 24 I’ll Feel A Whole Lot Better

Recorded July 10, 1982, Criterion Recorders, Produced by Jim Dickson: Engineer, Captain Echo; Original source: Agfa PEM 408, 2″ 16-track analog master, 15 ips.

Io vi ho reso edotti poi fate voi.

byrds - live at the fillmore february 1969

Passiamo alle uscite future e visto che abbiamo parlato di Gene Clark, ecco la ristampa di un disco dei Byrds (ma senza Clark): parlo di “ristampa” anche se quando venne pubblicato in CD per la prima volta, nel 2000, nell’ambito delle ripubblicazioni di tutto il catalogo dei Byrds da parte della Sony Legacy, questo Live At The Fillmore February 1969, allora in effetti era un concerto inedito. Ora (o meglio al 31 marzo) l’etichetta inglese Floating World lo presenta di nuovo, ma occhio perché è pari pari lo stesso CD e la “vecchia” edizione è tuttora in catalogo.

Tracklist
1. Nashville West
2. You’re Still On My Mind
3. Pretty Boy Floyd
4. Drug Store Truck Driving Man
5. MEDLEY Turn Turn Turn, Mr Tambourine Man, Eight Miles High
6. Close Up The Honky Tonks
7. Buckaroo
8. The Christian Life
9. Time Between
10. King Apathy III
11. Bad Night At The Whiskey
12. This Wheel’s On Fire
13. Sing Me Back Home
14. So You Want To Be A Rock ‘N’ Roll Star
15. He Was A Friend Of Mine
16. Chimes Of Freedom

 

johnny jenkins blessed blues

Stesso discorso, più o meno, anche per questo Blessed Blues di Johnny Jenkins: data prevista della ristampa Floating World sempre il 31 marzo, diverso il pregresso. Il CD uscì la prima volta nel 1996 per la Capricorn Records, circa 25 anni dopo (26 per la precisione) quello che viene considerato il suo piccolo capolavoro “perduto”, Ton Ton Macoute, il disco del 1970 dove suonavano Duane Allman, Berry Oakley, Butch Trucks degli Allman, oltre a Eddie Hinton, Pete Carr, Paul Hornsby e Johnny Sandlin, che era anche il produttore.

Ottimo comunque anche il disco del 1996, che vede la presenza di David Hood e Billy Stewart come sezione ritmica, Jack Pearson alla chitarra, Chuck Leavell alle tastiere e Randall Bramblett al sax. Quindi controllate se non lo possedete già e poi fateci un pensierino, merita.

kris kristofferson the austin sessions

Anche questo Kris Kristofferson The Austin Sessions ovviamente era già uscito in CD: nel 1999 venne pubblicato dalla Atlantic e conteneva registrazioni del 1997, in cui Kris, accompagnato da una serie di ottimi musicisti, tra cui Stephen Bruton, Jim Cox, Mike Baird, Paul Franklin, John Spivey e altri, tra i quali anche Mark Knopfler, aveva registrato nuove versioni di molti suoi classici del passato. Altra particolarità è la presenza imponente di colleghi impegnati come seconde voci in diversi brani: Jackson Btowne, Steve Earle, Vince Gill, Matraca Berg, Marc Cohn, Alison Krauss, Catie Curtis e lo stesso Knopfler. La “fregatura”, se lo avete già, è in che nuova edizione Warner/Rhino in uscita il prossimo 10 febbraio sono state aggiunte due bonus tracks, con la tracking list completa della edizione potenziata che è la seguente.

1. Me And Bobby McGee (Remastered)
2. Sunday Morning Coming Down (Remastered)
3. For The Good Times (Remastered)
4. The Silver Tongued Devil And I (Remastered)
5. Help Me Make It Through The Night (Remastered)
6. Loving Her Was Easier (Than Anything I’ll Ever Do Again) [Remastered]
7. To Beat The Devil (Remastered)
8. Who’s To Bless And Who’s To Blame (Remastered)
9. Why Me (Remastered)
10. Nobody Wins (Remastered)
11. The Pilgrim: Chapter 33 (Remastered)
12. Please Don’t Tell Me How The Story Ends (Remastered)
Bonus Tracks:
13. Best Of All Possible Worlds
14. Jody And The Kid

roy orbison black and white night

Per questo disco, CD, DVD, Blu-Ray, per non parlare di VHS e Laserdic, si configura chiaramente un caso di circonvenzione di incapace: il concerto, peraltro bellissimo, nel corso degli anni, è uscito in una miriade di versioni. Va bene, quest’anno ricorre il 30° Anniversario dalla data del concerto (sempre stiracchiata, visto che il concerto si tenne il 30 settembre del 1987, ma venne trasmesso in TV il 3 gennaio del 1988 e pubblicato il 3 febbraio del 1989. Poi, nelle varie edizioni che si sono susseguite negli anni, è stato aggiunto un pezzo qui, un altro là, per arrivare fino ad un totale di 18 brani ( tre non furono compresi nel broadcast originale). Ora la Sony Legacy pubblica questa versione “definitiva”  in CD/DVD o CD/Blu-Ray, prevista in uscita per il 24 febbraio p.v., che conterrà 24 brani, i 18 conosciuti, una alternate di Oh, Pretty Woman, più cinque tracce con versioni alternative registrate in un “concerto segreto” tenuto dopo l’evento, che però in versione audio saranno disponibili solo come download digitale, previo acquisto della confezione che conterrà un codice all’interno del CD per lo scarico dei suddetti brani (complicato?).

Il tutto sarà curato dai due figli di Roy Orbison.

1. Only The Lonely
2. Leah
3. In Dreams
4. Crying
5. Uptown
6. The Comedians
7. Blue Angel
8. It’s Over
9. Running Scared
10. Dream Baby (How Long Must I Dream)
11. Mean Woman Blues
12. Candy Man
13. Ooby Dooby
14. Blue Bayou
15. Go Go Go (Down The Line)
16. (All I Can Do Is) Dream You
17. Claudette
18. Oh, Pretty Woman (Alt Version)*
19. Oh, Pretty Woman
Secret Post-concert alternate versions (offered as a digital download within the CD):
20. (All I Can Do Is) Dream You*
21. Comedians*
22. Candy Man*
23. Claudette*
24. Uptown*

*= Previously unreleased

In più nelle parti video sarà incluso un documentario di 33 minuti con interviste e materiale registrato durante le prove (ovviamente non versioni complete, anche se leggendo le anticipazioni dell’uscita di parla di 40 tracce complessive nel secondo dischetto (ma alcune sono interviste, altri spezzoni di prove, interviste, siparietti, tipo quello di Springsteen, foto, ancora più complicato?). Il concerto è splendido, le canzoni pure, poi basta guardare chi c’è sul palco,il prezzo annunciato non mi pare proibitivo, speriamo che poi non esca l’edizione ancora più definitiva!

steve earle live from austin texas 1986 neko case live from austin city limits

In questo caso, sempre che non vi manchino, possiamo tranquillamente parlare di “fregatura”: si tratta di due concerti, peraltro splendidi, della serie Live Form Austin TX, pubblicata negli scorsi anni dalla New West. Peccato che i due titoli erano già usciti, e sono tuttora in circolazione, come CD e DVD divisi, ma ora è possibile acquistare le nuove confezioni CD+DVD. Non dico nulla per non usare il turpiloquio.

Il primo doppio contiene il concerto di Steve Earle del settembre 1986, subito dopo il successo strepitoso di Guitar Town (ne esiste anche un secondo, nella stessa serie, relativo al concerto del novembre 2000).

Il concerto di Neko Case è del 9 agosto 2003, pubblicato in DVD nel 2006 e in CD nel 2007, ora disponibile in questa versione “nuova” doppia (entrambi sono previsti in uscita per il prossimo 10 marzo). La bravissima Neko Case (al sottoscritto piace moltissimo) ha suonato nuovamente a Austin City Limits nel 2013, ma per il momento non è stato pubblicato nulla.

blue oyster cult some enchanted evevning

Questo Some Enchanted Evening dei Blue Oyster Cult è uno dei dischi che vanta il maggior numero di ristampe nel corso degli anni. e molte sono tuttora in produzione (il sito Discogs ne cita 41 diverse). Uno splendido concerto dal vivo, registrato nel corso del tour del 1978 (meno un pezzo dallo show di fine anno del 1977), uscì in vinile, purtroppo, solo come singolo album, poi stampato, sempre come singolo, in CD, nel 1995, ed infine in una Deluxe Edition CD+DVD della serie Legacy della Sony, nel 2007, con sette bonus nella versione audio, più un DVD, registrato sempre nella stessa tournée, 11 brani al Capital Centre di Largo nel Maryland. In seguito, nel 2013, la Culture Factory ne ha pubblicata una ennesima ristampa, ed ora, al 24 marzo uscirà anche la versione della inglese Talking Elephant. Tutte regolarmente in catalogo (meno, purtroppo, quella doppia, che si trova ancora, ma solo a prezzi diciamo “carucci”.

La versione Talking Elephant torna alla edizione standard con 7 brani:

1. R.U. Ready To Rock
2. E.T.I. (Extra Terrestrial Intelligence)
3. Astronomy
4. Kick Out The Jams
5. Godzilla
6. (Don’t Fear) The Reaper
7. We Gotta Get Out Of This Place

Grande concerto comunque.

richie furay band alive deluxe

Diciamo che questa è una “mini fregatura” nel formato, il CD rimane doppio, con tre bonus tracks in studio, aggiunte alle fine del secondo disco, ma maxi nel prezzo, in quanto le ristampe della Friday Music sono sempre molto costose (vedasi anche il recente doppio con i primi due dischi di Ron Wood). Oltre a tutto considerando che questa è una ristampa della ristampa, in quanto la versione con i 3 brani in più era già uscita, per la stessa etichetta nel 2009, e verrà ristampata nuovamente il 3 marzo. La prima versione era uscita nel 2008 e vede l’ex leader dei Poco rivisitare con gusto e classe parecchi brani sia dal repertorio del suo vecchio gruppo, sia come solista, e anche dei Buffalo Springfield.

[CD1]
1. When It All Began
2. Pickin’ Up The Pieces
3. Medley #1
Flying On The Ground Is Wrong
– Do I Have To Come Right Out And Say It
– Nowadays Clancy Can’t Even Sing
4. Forever With You
5. Go And Say Goodbye
6. Child’s Claim To Fame
7. So Far To Go
8. Satisfied
9. Through It All
10. Kind Woman
11. Just For Me And You
12. A Good Feelin’ To Know

[CD2]
1. Sad Memory
2. Heartbeat Of Love
3. Make Me A Smile
4. You Better Think Twice
5. Baby Why
6. Rise Up
7. Believe Me
8. Just In Case It Happens
9. Medley #2
– And Settlin’ Down
– Hurry Up
– Fallin’ In Love
– C’Mon
10. Callin’ Out Your Name
11. Let’s Dance Tonight
12. In My Father’s House
Bonus Studio Tracks:
13. Wake Up My Soul
14. With My Whole Heart
15. Real Love

chicago chicago II

Ultimo della lista, ma primo a uscire, il prossimo 27 gennaio, questo è lo Steve Wilson Remix di Chicago II dei Chicago, in origine uscito come doppio vinile nel gennaio 1970, ha poi avuto varie ristampe In CD, la prima come doppio CD per la Columbia nel 1986, poi dopo varie edizioni, ne è stata pubblicata una definita Deluxe dalla Rhino, pubblicata nel 2002, come CD singolo, anche se con 2 bonus delle single versions di due canzoni, perché il disco, vista la sua durata, ci sta comodamente in un unico dischetto. cosa che è stata fatta saggiamente anche per questa versione targata 2017.

1. Movin’ In
2. The Road
3. Poem For The People
4. In The Country
5. Wake Up Sunshine
6. Make Me Smile
7. So Much To Say, So Much To Give
8. Anxiety’s Moment
9. West Virginia Fantasies
10. Colour My World
11. To Be Free
12. Now More Than Ever
13. Fancy Colours
14. 25 Or 6 To 4
15. Prelude
16. A.M. Mourning
17. P.M. Mourning
18. Memories Of Love
19. It Better End Soon (1st Movement)
20. It Better End Soon (2nd Movement)
21. It Better End Soon (3rd Movement)
22. It Better End Soon (4th Movement)
23. Where Do We Go From Here

Solo uno stereo remix per migliorare il sound, e il compact esce pure a mid-price, che volere di più. Questo in effetti non è una “fregatura”, su molti degli altri inclusi in questo post ho seri dubbi.

Alla prossima.

Bruno Conti

Novità Di Giugno, Seconda Decade. Allen Toussaint, Radiohead, Case/Lang/Veirs, Kris Kristofferson, Jake Bugg, Mumford And Sons, Bruce Hornsby & The Noisemakers, Sarah Jarosz, Red Hot Chili Peppers, Margaret Glaspy, Augustines

allen toussaint american tunes

Ecco la lista dei titoli più importanti ed interessanti in uscita nella seconda decade di giugno, quasi tutti il giorno 17, con un paio di recuperi di uscite del 10 giugno che erano sfuggite e vi segnalo che il nuovo Neil Young Earth, doppio dal vivo con i Promise Of The Real, che ha una data di uscita ballerina: prima doveva uscire al 17 giugno, poi posticipato al 24, adesso pare confermato che anche l’uscita europea sarà lo stesso giorno e quindi ne parliamo poi nella prossima lista.

Iniziamo con quello che sarà probabilmente l’ultimo album di Allen Toussaint (che come sapete è scomparso il 10 novembre del 2015, mentre era in tour in Europa): questo nuovo American Tunes, uscito per la Nonesuch negli States e nel Regno Unito lo scorso 10 e in pubblicazione in Italia il 17 giugno, è stato registrato in due diverse sessions, una di solo piano nello studio privato di Toussaint in quel di new Orleans nel 2013, l’altra a ottobre 2015 a Los Angeles nello studio di Joe Henry, che produce il disco, con la sezione ritmica di Jay Bellerose David Piltch e la partecipazione di vari ospiti: Bill Frisell, Charles Lloyd, Greg Leisz, Rhiannon Giddens e Van Dyke Parks. I pezzi in solitaria vengono dal repertorio di Professor Longhair, quelli con il gruppo da autori diversi, Duke Ellington, Fats Waller, Paul Simon, lo stesso Toussaint e altri.

Ecco i brani:

1. Delores’ Boyfriend
2. Viper’s Drag
3. Confessin’ (That I Love You)
4. Mardi Gras In New Orleans
5. Lotus Blossom
6. Waltz For Debby
7. Big Chief
8. Rocks In My Bed
9. Danza, Op. 33
10. Hey Little Girl
11. Rosetta
12. Come Sunday
13. Southern Nights
14. American Tune

Inutile dire che si tratta di uno splendido disco e di un commiato adeguato di uno dei grandi, non solo della musica di New Orleans ma della musica americana in generale https://www.youtube.com/watch?v=u6Mv0X-1qLA .

radiohead a moon shaped pool

La versione per il download è già disponibile da alcune settimane (8 maggio), ma il disco fisico del nuovo Radiohead A Moon Shaped Pool, sarà distribuito dalla XL Recordings in CD o doppio vinile il prossimo 17 giugno. Si tratta del disco che, per certi versi, segnala il ritorno del gruppo di Thom Yorke ad una forma canzone più fruibile e meno sperimentale pur mantenendo un certo spirito innovativo tipico della band inglese.

Ecco i titoli degli 11 pezzi contenuti nell’album:

1. Burn The Witch
2. Daydreaming
3. Decks Dark
4. Desert Island Disk
5. Ful Stop
6. Glass Eyes
7. Identikit
8. The Numbers
9. Present Tense
10. Tinker Tailor Soldier Sailor Rich Man Poor Man Beggar Man Thief
11. True Love Waits

case lang veirs

Annunciato da parecchi mesi, il prossimo venerdì esce il disco di Case/Lang/Veirs, in rigoroso ordine alfabetico le tre cantautrici Neko Case, Kd Lang Laura Veirs, con la produzione del marito di quest’ultima, Tucker Martine, pubblicano per la Anti il loro primo album collaborativo, e non si tratta di un disco dove ognuna si ritaglia il proprio spazio nelle varie canzoni, ma, mantenendo ciascuna le proprie caratteristiche e peculiarità, l’album è proprio un disco d’assieme. Quindi armonie a go-go, tre voci che spesso si intersecano, brani più raffinati ed altri di impostazione più pop, ma nell’insieme, da quanto ascoltato finora e dalle primi critiche molto positive, parrebbe un esperimento riuscito.

Questi sono i titoli delle canzoni:

 1. Atomic Number https://www.youtube.com/watch?v=1rq-AHTFxOU
2. Honey and Smoke
3. Song for Judee
4. Blue Fires
5. Delirium
6. Greens of June
7. Behind the Armory
8. Best Kept Secret
9. 1000 Miles Away
10. Supermoon
11. I Want To Be Here
12. Down
13. Why Do We Fight
14. Georgia Stars

jake bugg on my one

Non sono stato mai un grande fan del giovane cantautore inglese Jake Bugg (a 23 anni già al terzo album), presentato di volta in volta come l’erede di Bob Dylan o degli Stones e degli Who, ma quantomeno i primi due dischi, dei quali l’ultimo prodotto da Rick Rubin avevano motivi di interesse a livello musicale. Ora con questo On My One, in uscita per la Virgin/Universal sempre il 17 giugno, il nostro amico decide di prodursi da solo, a parte tre brani prodotti da Jacknife Lee. E i risultati non mi sembrano particolarmente eccitanti, tra derive danzerecce, fiati e archi sintetici, inserti rap, si trovano anche brani dove vive ancora lo spirito dylaniano o tracce country-rock, ma per un disco presentato come un album di blues a mio parere non ci siamo. Dei due singoli, di cui potete vedere ed ascoltare i video, il primo mi sembra una tavanata galattica e Love, Hope And Misery, che vedete qui sotto, per quanto migliore non mi sembra questo capolavoro.

La title-track, anche in versione acustica, mi pare decisamente migliore https://www.youtube.com/watch?v=WZ0U8WNkA2k, speriamo decida di percorrere questa strada in futuro. 

mumford and sons johannesburg

Altro gruppo britannico che dopo la svolta “rockista” e commerciale dell’ultimo Wilder pensavo si fossero persi per strada sono i Mumford And Sons. Dopo le chitarre elettriche e le tastiere a manetta dell’ultimo album ora, in modo ondivago, tentano un’altra strada in questo Johannesburg EP, che è una collaborazione con il musicista africano Baba Maal e con la band sudafricane The Very Best Beatenberg. 

Solo cinque pezzi:

 1. There Will Be Time feat. Baaba Maal
2. Wona feat. Baaba Maal, Beatenberg and The Very Best
3. Fool You’ve Landed feat. Beatenberg and The Very Best
4. Ngamila feat. Baaba Maal and The Very Best
5. Si Tu Veux feat. Baaba Maal and The Very Best

che mi sembrano migliori di quelli contenuti nell’ultimo album, anche se la presenza, come co-produttore, di quello che viene presentato come “The Very Best’s Swedish electronic music maestro”, Johan Hugo, non depone del tutto a loro favore. Comunque è in uscita sempre il 17 su etichetta Island/Universal, e se non altro costa poco. Sentiremo.

kris kristofferson complete columbia & monument collection kris kristofferson the carr creek sessions

Due nuove uscite, quasi in contemporanea, per Kris Kristofferson. La prima, uscita lo scorso 10 giugno per la Sony Legacy The Complete Monument And Columbia Album Collection. è relativa ad un fantastico cofanetto di 16 CD, qui sotto effigiato

kris kristofferson complete columbia & monument collection box

E con questo contenuto, ricco anche di materiale inedito:

[CD1: Kristofferson]
1. Blame It On the Stones
2. To Beat the Devil
3. Me and Bobby McGee
4. Best of All Possible Worlds
5. Help Me Make It Through the Night
6. The Law Is for Protection of the People
7. Casey’s Last Ride
8. Just the Other Side of Nowhere
9. Darby’s Castle
10. For the Good Times
11. Duvalier’s Dream
12. Sunday Mornin’ Comin’ Down

[CD2: The Silver Tongued Devil and I]
1. The Silver Tongued Devil and I
2. Jody and the Kid
3. Billy Dee
4. Good Christian Soldier
5. Breakdown (A Long Way from Home)
6. Loving Her Was Easier (Than Anything I’ll Ever Do Again)
7. The Taker
8. When I Loved Her
9. The Pilgrim, Chapter 33
10. Epitaph (Black and Blue)

[CD3: Border Lord]
1. Josie
2. Burden of Freedom
3. Stagger Mountain Tragedy
4. Border Lord
5. Somebody Nobody Knows
6. Little Girl Lost
7. Smokey Put the Sweat On Me
8. When She’s Wrong
9. Gettin’ By, High and Strange
10. Kiss the World Goodbye

[CD4: Jesus Was a Capricorn]
1. Jesus Was a Capricorn (Owed to John Prine)
2. Nobody Wins
3. It Sure Was (Love) – Kris Kristofferson with Rita Coolidge
4. Enough for You
5. Help Me – Kris Kristofferson with Larry Gatlin
6. Jesse Younger
7. Give It Time to Be Tender – Kris Kristofferson with Rita Coolidge
8. Out of Mind, Out of Sight
9. Sugar Man
10. Why Me

[CD5: Spooky Lady’s Sideshow]
1. Same Old Song
2. Broken Freedom Song
3. Shandy (The Perfect Disguise)
4. Star-Spangled Bummer (Whores Die Hard)
5. The Lights of Magdala
6. I May Smoke Too Much
7. One for the Money
8. Late Again (Gettin’ Over You)
9. Stairway to the Bottom
10. Rescue Mission
11. Smile at Me Again
12. Rock and Roll Time

[CD6: Breakaway]
1. Lover Please – Kris Kristofferson & Rita Coolidge
2. We Must Have Been Out of Our Minds – Kris Kristofferson & Rita Coolidge
3. Dakota (The Dancing Bear) – Kris Kristofferson & Rita Coolidge
4. What’cha Gonna Do – Kris Kristofferson & Rita Coolidge
5. The Things I Might Have Been – Kris Kristofferson & Rita Coolidge
6. Slow Down – Kris Kristofferson & Rita Coolidge
7. Rain – Kris Kristofferson & Rita Coolidge
8. Sweet Susannah – Kris Kristofferson & Rita Coolidge
9. I’ve Got to Have You – Kris Kristofferson & Rita Coolidge
10. I’d Rather Be Sorry – Kris Kristofferson & Rita Coolidge
11. Crippled Crow – Kris Kristofferson & Rita Coolidge

[CD7: Who’s to Bless and Who’s to Blame]
1. The Year 2000 Minus 25
2. If It’s All the Same to You
3. Easy, Come On
4. Stallion
5. Rocket to Stardom
6. Stranger
7. Who’s to Bless and Who’s to Blame
8. Don’t Cuss the Fiddle
9. Silver (The Hunger)

[CD8: Surreal Thing]
1. You Show Me Yours (And I’ll Show You Mine)
2. Killing Time
3. The Prisoner
4. Eddie the Eunuch
5. It’s Never Gonna Be the Same Again
6. I Got a Life of My Own
7. The Stranger I Love
8. The Golden Idol
9. Bad Love Story
10. If You Don’t Like Hank Williams

[CD9: Easter Island]
1. Risky Bizness
2. How Do You Feel (About Foolin’ Around)
3. Forever In Your Love
4. The Sabre and the Rose
5. Spooky Lady’s Revenge
6. Easter Island
7. The Bigger the Fool (The Harder the Fall)
8. Lay Me Down (And Love the World Away)
9. The Fighter
10. Living Legend

[CD10: Shake Hands with the Devil]
1. Shake Hands With the Devil
2. Prove It to You One More Time Again
3. Whiskey, Whiskey
4. Lucky In Love
5. Seadream
6. Killer Barracuda
7. Come Sundown
8. Michoacan
9. Once More with Feeling
10. Fallen Angel

[CD11: To the Bone]
1. Magdalene
2. Star-Crossed
3. Blessing In Disguise
4. The Devil to Pay
5. Daddy’s Song
6. Snakebit
7. Nobody Loves Anybody Anymore
8. Maybe You Heard
9. The Last Time
10. I’ll Take Any Chance I Can with You

[CD12]
1. If You Don’t Like Hank Williams
2. The Law Is for Protection of the People
3. Band Introduction
4. The Pilgrim, Chapter 33
5. Duvalier’s Dream
6. Help Me Make It Through the Night
7. Shake Hands With the Devil
8. To Beat the Devil
9. Loving Her Was Easier (Than Anything I’ll Ever Do Again)
10. Sunday Mornin’ Comin’ Down
11. Me & Bobby McGee

[CD13]
1. Duvalier’s Dream
2. When I Loved Her
3. Jesus Was a Capricorn (Owed to John Prine)
4. Same Old Song
5. Band Introductions
6. Smile at Me Again
7. Loving Her Was Easier (Than Anything I’ll Ever Do Again)
8. Casey’s Last Ride
9. Billy Dee
10. The Law Is for the Protection of the People
11. Sunday Mornin’ Comin’ Down
12. Help Me Make It Through the Night

[CD14: Live at the Philharmonic]
1. Late John Garfield Blues
2. Jesus Was a Capricorn
3. Nobody Wins
4. Jesse Younger
5. Loving Her Was Easier (Than Anything I’ll Ever Do Again)
6. Late Again (Gettin’ Over You)
7. Out of Mind, Out of Sight
8. Sugar Man
9. Billy Dee
10. The Law Is for the Protection of the People
11. For the Good Times
12. Sunday Mornin’ Comin’ Down
13. Okie from Muskogee
14. Border Lord
15. Ain’t It Funny How Time Slips Away – Willie Nelson
16. Night Life – Willie Nelson
17. Me and Paul – Willie Nelson
18. Mountain Dew – Willie Nelson
19. The Pilgrim, Chapter 33
20. Rainbow Road
21. It Sure Was (Love) – Kris Kristofferson with Rita Coolidge
22. Help Me – Kris Kristofferson with Larry Gatlin
23. Me and Bobby McGee – Kris Kristofferson with Rita Coolidge
24. Whiskey, Whiskey – Kris Kristofferson with Rita Coolidge

[CD15]
1. Golden Idol
2. Killing Time
3. Hello In There – Kris Kristofferson With Joan Baez
4. The Junkie and the Juicehead, Minus Me
5. Shadows of Her Mind
6. The Lady’s Not for Sale
7. From the Bottle to the Bottom
8. The Bandits of Beverly Hills
9. Here Comes That Rainbow Again
10. The Bigger the Fool, The Harder the Fall – Kris Kristofferson & Brenda Lee
11. Help Me Make It Through the Night – Kris Kristofferson & Brenda Lee
12. Born to Love Me – Kris Kristofferson & Brenda Lee
13. Put It Off Until Tomorrow – Dolly Parton & Kris Kristofferson
14. Ping Pong – Dolly Parton & Kris Kristofferson
15. Casey’s Last Ride – Kris Kristofferson with Willie Nelson
16. To Make a Long Story Short, She’s Gone – Willie Nelson & Kris Kristofferson
17. How Do You Feel About Foolin’ Around – Kris Kristofferson with Willie Nelson
18. Eye of the Storm – Kris Kristofferson with Willie Nelson
19. Crossing the Border
20. Down to Her Socks
21. Under the Gun
22. The Final Attraction
23. I’ll Be Your Baby Tonight

[CD16]
1. Gypsy Rose and I Don’t Give a Curse
2. I Believe That I Believe
3. Born to Die Alone
4. The Hurricane and the Helicopter
5. Bread for the Body (And Food for the Soul)
6. I Can Be Had
7. The Table, The Glass, The Wine
8. A Stitch in the Hand
9. File It Under Sick and Wrong
10. Where She Stops Nobody Knows
11. Lonesome Way of Dying
12. Good for Nothing Blues
13. Fallen Woman
14. No One’s Gonna Miss Me
15. Hitting Close to Home

Il 17 giugno per l’etichetta personale di Kris Krisofferson, KK, è in uscita anche un nuovo The Cedar Creek Sessions, doppio CD registrato in presa diretta il  23, 24 e 25 giugno, 2014 ai Cedar Creek Recording Studios di Austin, Texas, con una ottima band composta da Shawn Camp chitarra, Kevin Smith basso,  Michael Ramos tastiere, Mike Meadows batteria, e con la partecipazione di Sheryl Crow che duetta con Kris in The Loving Gift, un vecchio brano famoso nella versione di Johnny Cash June Carter, ma mai incisa in precedenza dal suo autore. Il resto del contenuto riguarda alcune delle migliori composizioni di Kristofferson scelte personalmente dall’autore. Ecco la tracklist completa:

[CD1]
1. Duvalier’s Dream
2. The Loving Gift (with special guest Sheryl Crow)
3. The Sabre and the Rose
4. The Law is for the Protection of the People
5. It No Longer Matters What I Do
6. Stagger Mountain Tragedy
7. The Wife You Save
8. Lay Me Down and Love the World Away
9. The Bigger the Fool (The Harder the Fall)
10. Sunday Mornin’ Comin’ Down
11. Spooky Lady’s Revenge
12. Forever In Your Love
13. Winter

[CD2]
1. Darby’s Castle
2. Me and Bobby McGee
3. Broken Freedom Song
4. Casey’s Last Ride
5. Billy Dee
6. Easter Island
7. For the Good Times
8. Help Me Make It Through the Night
9. Jody and the Kid
10. Loving Her Was Easier (Than Anything I’ll Ever Do Again)
11. Risky Business
12. To Beat the Devil

bruce hornsby & the noisemakers rehab reunion

Dopo la collaborazione dello scorso anno nel tour Fare Thee Well dei Grateful Dead e al recente tributo Day Of The Dead, nuovo album anche per Bruce Hornsby, questa volta impegnato non al piano ma al dulcimer, e accompagnato dai Noisemakers, per questo Rehab Reunion: sono con lui J.T. Thomas (organo), J.V. Collier (basso), Sonny Emory (washboard, cajon, batteria), Gibb Droll (chitarre) e Ross Holmes (violino e mandolino), oltre agli ospiti Justin Vernon, alias Bob Iver Mavis Staples. Il disco dovrebbe uscire per la 429 Records negli States il 17 giugno, mentre in Italia, come Caroline/Universal sarà disponibile dal 15 luglio in Italia.

1. Over the Rise (with Justin Vernon)
2. Soon Enough
3. M.I.A. in M.I.A.M.I.
4. Tipping
5. Rehab Reunion
6. Hey Kafka
7. Tropical Cashmere Sweater
8. T.S.A. Man
9. Valley Road
10. Celestial Road (with Mavis Staples)

Si può ascoltare integralmente in streaming a questo link

http://www.npr.org/2016/06/03/480611453/first-listen-bruce-hornsby-and-the-noisemakers-rehab-reunion

Sembra uno dei suoi migliori lavori in assoluto.

sarah jarosz undercurrent

Sempre per il gruppo Universal, ma su etichetta Sugar Hill, il 17 giugno negli USA e Regno Unito e la settimana dopo in Italia, esce il quarto CD in studio per Sarah Jarosz, la cantante e virtuosa di mandolino e banjo di origine texana, ancora una volta pubblica un ottimo album, Undercurrent, che mischia musica da cantautrice, folk e bluegrass progressivo. Il tutto all’età di soli 25 anni compiuti da poco, con il suo esordio Song Up In Her Head, pubblicato nel 2009 quando aveva solo 18 anni.

Se vi piacciono Gillian Welch, Alison Krauss e i Nickel Creek.

margaret galspy emotions and math

https://www.youtube.com/watch?v=B94FCLbWtCU

Ogni tanto mi piace segnalarvi qualche nome nuovo in questa rubrica delle novità. Margaret Glaspy è una nuova cantautrice, originaria della Califonia, già autrice di un paio di EP, ma all’esordio con album completo, questo Emotions And Math, che verrà pubblicato dalla ATO records, sempre il fatidico 17 giugno. Una vocalist interessante che mescola indie rock angolare e chitarristico e influenze folk alla Joni Mitchell, come si arguisce dai due differenti video che potete vedere (e ascoltare) sopra e sotto, oppure anche su Spotify potete trovare alcuni brani da ascoltare, puree dai vecchi EP.

red hot chili peppers the getaway

Solo una segnalazione. Per i pochi che non lo sanno, sempre il 17 esce su warner anche il nuovo album dei Red Hot Chili Peppers, in versione CD o doppio LP, niente versioni Deluxe, queste le canzoni dell’album:

 1. The Getaway
2. Dark Necessities
3. We Turn Red
4. The Longest Wave
5. Goodbye Angels
6. Sick Love
7. Go Robot
8. Feasting On The Flowers
9. Detroit
10. This Ticonderoga
11. Encore
12. The Hunter
13. Dreams Of A Samurai

augustines this is your life

Questo CD, che è già uscito la settimana scorsa, in teoria ve lo segnalo per starne alla larga. Si tratta del nuovo disco degli Augustines This Is Your Life: esce come Pias America negli Stati Uniti il 24 giugno, ma in Europa ed Italia è già disponibile su etichetta Caroline/Universal e come direbbe Fiorello/La Russa, per me, parere personale, “è veramente brutto”, a meno che non amiate le sonorità anni ’80, fin troppo cariche e pompate, anche elettroniche e sintetiche, più che nell’album precedente.

I primi due dischi We Are Augustines del 2012 (e la successiva cover di Mama. You Been On My Mind nell’album tributo a Dylan, Chimes Of Freedom) e, già meno, l’omonimo Augustines del 2014 erano belli, anche grazie alla voce espressiva di Bill McCarthy, qui si vira verso un sound tipo gli ultimi Mumford And Sons o gli U2 più enfatici e anche peggio. Però a chi piacciono, lo segnalo.

 https://www.youtube.com/watch?v=hRU8Gfi5mDU

Ci sentiamo tra una decina di giorni per le uscite della terza decade, e ovviamente domani e nei giorni a seguire con le recensioni dettagliate delle uscite più interessanti.

Bruno Conti

Uscite Prossime Venture: Esattamente Tra Un Mese, Il 20 Maggio. Bob Dylan, Eric Clapton, Mudcrutch 2 (Tom Petty), Day Of The Dead Tribute, Highwaymen Box Live + Allen Ginsberg Cofanetto (con Dylan)

bob dylan fallen angels

Tutti i nomi riportati nel titolo del Post sono previsti in uscita per il 20 maggio (e sono solo i più importanti, ho visto annunciati per quella data anche i No Sinner di Colleen Rennison, Posies, Brett Dennen, Marissa Nadler e altri meno conosciuti o che non interessano per i contenuti del Blog). Del nuovo Bob Dylan Fallen Angels abbiamo già parlato nei giorni scorsi con la  recensione dell’EP giapponese http://discoclub.myblog.it/2016/04/08/gustoso-antipasto-attesa-maggio-della-portata-principale-bob-sinatra-scusate-dylan-melancholy-mood/, quindi veniamo alle altre uscite.

eric clapton still i do 

Il 20 maggio si ricostituirà anche la coppia Eric Clapton – Glyn Johns, con “Manolenta” che tornerà a farsi produrre da colui con il quale realizzò nel 1977 appunto il celebre Slowhand (e Johns fu quello che produsse il primo Led Zeppelin, Get Yer Ya-Ya’s Out degli Stones, alcuni dei primi album degli Humble Pie e della Steve Miller Band, dei Family, Who’s Next, i primi Eagles, in anni recenti l’ultimo bello di Ryan Adams, Ashes & Fire, il cui album migliore, Heartbreaker, di prossima ristampa il 6 maggio, in versione tripla, era stato prodotto dal figlio di Glyn, Ethan Johns, insomma uno “bravino”). Clapton aveva annunciato il suo “ritiro”, ma evidentemente solo dai tour lunghi e stressanti (infatti il 13 aprile di quest’anno era in concerto a Tokyo, https://www.youtube.com/watch?v=CfjgDNMzGTA, mi sembra tanto che si ripeta la storia di Tina Turner che è si ritirata a ripetizione) comunque ad un anno dai concerti alla Royal Albert Hall eccolo in pista con un album nuovo.

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Vi pareva che non dovessero uscire edizioni Deluxe dell’album nuovo? Certo che no, ed infatti I Still Do, uscirà nelle due versioni che vedete effigiate qui sopra, una definita (da me) del “tubo”, che è quella in formato chiavetta USB, e l’altra Deluxe Denim Box, del colore dei giubbetti che usava Eric, in teoria saranno in vendita solo sul sito di Clapton, a prezzi esorbitanti, ma quella più lussuosa andrà anche nei canali normali, distribuita dalla Universal, la major che pubblica i prodotti della Bushbranch/Surfdog, ossia l’etichetta del nostro. E che mirabolanti bonus conterrà, per un prezzo che è previsto circa del quadruplo rispetto alla versione singola? Ben 2 bonus tracks, Lonesome Freight Train, più un video di 45 minuti con il Making Of, e qualche filmato in studio e dal vivo, nonché la versione in WAV dell’album e due videoclip. Però, direi che questa è la sublimazione della “fregatura” della Deluxe Edition, per due canzoni inedite questa volta si sono superati.

Comunque questa è la tracklist della versione normale:

1. Alabama Woman Blues
2. Can’t Let You Do It
3. I Will Be There
4. Spiral
5. Catch The Blues
6. Cypress Grove
7. Little Man, You’ve Had A Busy Day
8. Stones In My Passway
9. I Dreamed I Saw St. Augustine
10. I’ll Be Alright
11. Somebody’s Knockin’
12. I’ll Be Seeing You

Tra i musicisti annunciati nell’album, Henry Spinetti, Dave Bronze, Andy Fairweather-Low, Paul Carrack, Chris Stainton, Simon Climie, Dirk Powell, Walt Richmond, Ethan Johns (toh!) e Michelle John Sharon White, le due vocalist di colore, viene riportato anche l’Angelo Mysterioso, chitarra acustica e voce, che era lo pseudonimo che usò George Harrison in Badge dei Cream, chi sarà questa volta?

Comunque devo dire che però dell’album si parla bene, e a giudicare dalla prima canzone rilasciata potrebbe essere vero, quindi può “ritirarsi” tutte le volte che vuole se poi fa dei dischi belli.

mudcrutch 2

Per il recente Record Store Day sono usciti due prodotti legati al nome di Tom Petty, uno è il vinile di Kiss My Amps 2, con materiale dal vivo raro e di cui più avanti parleremo nel Blog, e un un 7″ con due canzoni dei Mudcrutch (che non sono inedite, ma verranno pubblicate nel prossimo album della band).

Mudcrutch 2 uscirà per la Reprise/Warner con questo contenuto:

1. Trailer
2. Dreams Of Flying
3. Beautiful Blue
4. Beautiful World
5. I Forgive It All
6. The Other Side Of The Mountain
7. Hope
8. Welcome To Hell
9. Save Your Water
10. Victim of Circumstance
11. Hungry No More

Il bassista del gruppo, quel Tom Petty, mi sembra bravo!

day of the dead

In passato erano usciti parecchi tributi dedicati ai Grateful Dead (penso a Deadicated del 1991 come al migliore https://www.youtube.com/watch?v=1CDuQmhTyD4), ma dopo il cinquantennio della band hanno deciso di fare le cose in grande e la 4AD pubblicherà questo mastodontico Day Of The Dead, un box di 5 CD curato da Aaron and Bryce Dessner dei National, con un cast di partecipanti veramente strepitoso, molti nomi noti ma anche “promesse”, emergenti e nomi che mi sono del tutto ignoti.

Ecco la lista completa, quando sarà il momento ne parleremo diffusamente (come per tutti gli album del post odierno):

1. Touch of Grey – The War on Drugs
2. Sugaree – Phosphorescent, Jenny Lewis & Friends
3. Candyman – Jim James & Friends
4. Cassidy – Moses Sumney, Jenny Lewis & Friends
5. Black Muddy River – Bruce Hornsby and DeYarmond Edison
6. Loser – Ed Droste, Binki Shapiro & Friends
7. Peggy-O – The National
8. Box of Rain – Kurt Vile and the Violators (featuring J Mascis)
9. Rubin and Cherise – Bonnie ‘Prince’ Billy & Friends
10. To Lay Me Down – Perfume Genius, Sharon Van Etten & Friends
11. New Speedway Boogie – Courtney Barnett
12. Friend of the Devil – Mumford & Sons
13. Uncle John’s Band – Lucius
14. Me and My Uncle – The Lone Bellow & Friends
15. Mountains of the Moon – Lee Ranaldo, Lisa Hannigan & Friends
16. Black Peter – Anohni and yMusic
17. Garcia Counterpoint – Bryce Dessner
18. Terrapin Station (Suite) – Daniel Rossen, Christopher Bear and The National (featuring Josh Kaufman, Conrad Doucette, So Percussion and Brooklyn Youth Chorus)


19. Attics of My Life – Angel Olsen
20. St. Stephen (live) – Wilco with Bob Weir
21. If I Had the World to Give – Bonnie ‘Prince’ Billy
22. Standing on the Moon – Phosphorescent & Friends
23. Cumberland Blues – Charles Bradley and Menahan Street Band
24. Ship of Fools – The Tallest Man On Earth & Friends
25. Bird Song – Bonnie ‘Prince’ Billy & Friends
26. Morning Dew – The National
27. Truckin’ – Marijuana Deathsquads
28. Dark Star – Cass McCombs, Joe Russo & Friends
29. Nightfall of Diamonds – Nightfall of Diamonds
30. Transitive Refraction Axis for John Oswald – Tim Hecker
31. Going Down The Road Feelin’ Bad – Lucinda Williams & Friends
32. Playing in the Band – Tunde Adebimpe, Lee Ranaldo & Friends
33. Stella Blue – Local Natives
34. Eyes of the World – Tal National
35. Help on the Way – Bela Fleck
36. Franklin’s Tower – Orchestra Baobab
37. Till the Morning Comes – Luluc with Xylouris White
38. Ripple – The Walkmen
39. Brokedown Palace – Richard Reed Parry with Caroline Shaw and Little Scream (featuring Garth Hudson)
40. Here Comes Sunshine – Real Estate
41. Shakedown Street – Unknown Mortal Orchestra
42. Brown-Eyed Women – Hiss Golden Messenger
43. Jack-A-Roe – This Is the Kit
44. High Time – Daniel Rossen and Christopher Bear
45. Dire Wolf – The Lone Bellow & Friends
46. Althea – Winston Marshall, Kodiak Blue and Shura
47. Clementine Jam – Orchestra Baobab
48. China Cat Sunflower -> I Know You Rider – Stephen Malkmus and the Jicks
49. Easy Wind – Bill Callahan
50. Wharf Rat – Ira Kaplan & Friends
51. Estimated Prophet – The Rileys
52. Drums -> Space – Man Forever, So Percussion and Oneida
53. Cream Puff War – Fucked Up
54. Dark Star – The Flaming Lips
55. What’s Become of the Baby – s t a r g a z e
56. King Solomon’s Marbles- Vijay Iyer
57. Rosemary – Mina Tindle & Friends
58. And We Bid You Goodnight – Sam Amidon
59. I Know You Rider (live) – The National with Bob Weir

higjwaymen live american outlaws

Nel 1991 uscì una VHS intitolata Highwaymen Live, registrata l’anno prima al Nassau Coliseum. Poi negli anni di quel concerto si sono perse le tracce, ora la Sony/Bmg pubblicherà un box quadruplo, tre CD + DVD o tre CD + Blu-Ray, con il concerto completo del 14 marzo 1990 al Nassau Coliseum, Uniondale, New York, 35 brani in tutto, sia nei due CD come nel video, con in più 11 brani nel terzo CD, 10 registrati dal vivo ai Farm Aid del 1992 e 1993 e una versione inedita di One Too Many Mornings, un pezzo di Dylan che Johnny Cash Waylon Jennings incisero nell’album Heroes del 1986, al quale Willie Nelson Kris Kristofferson, gli altri due Highwaymen, hanno aggiunto nuova parti vocali nel 2014.

Ecco la lista dei brani contenuti nelle varie edizioni:

[CD1]
1. Mystery Train
2. Highwayman
3. Mammas Don’t Let Your Babies Grow Up To Be Cowboys
4. Good Hearted Woman
5. Trouble Man
6. Amanda
7. There Ain’t No Good Chain Gang
8. Ring Of Fire
9. Folsom Prison Blues
10. Blue Eyes Crying In The Rain
11. Sunday Morning Coming Down
12. Help Me Make It Through The Night
13. The Best Of All Possible Worlds
14. Loving Her Was Easier (Than Anything I’ll Ever Do Again)
15. City Of New Orleans
16. Always On My Mind
17. Me And Bobby McGee

[CD2]
1. Silver Stallion
2. The Last Cowboy Song
3. Two Stories Wide
4. Living Legend
5. The Pilgrim: Chapter 33
6. They Killed Him
7. I Still Miss Someone
8. Ragged Old Flag
9. (Ghost) Riders In The Sky
10. Are You Sure Hank Done It This Way
11. Night Life
12. The King Is Gone (So Are You)
13. Desperados Waiting For A Train
14. Big River
15. A Boy Named Sue
16. Why Me
17. Luckenbach, Texas
18. On The Road Again

[CD3]
1. Mystery Train
2. Highwayman
3. The King Is Gone (So Are You)
4. I ve Always Been Crazy
5. The Best Of All Possible Worlds
6. City Of New Orleans
7. Folsom Prison Blues
8. Intro/Highwayman
9. Shipwrecked In The Eighties
10. Desperados Waiting For A Train
11. One Too Many Mornings (Previously Unreleased)

[DVD or Blu-ray]
1. Concert Film

Come detto il DVD o il Blu-Ray ripetono (con la parte video, e non è secondario) la tracklist dei due CD.

allen ginsberg the last words

Perché parlare di un triplo cofanetto di Allen Ginsberg? Perché come risulta chiaro nel titolo del Post, alle sessions che diedero vita al materiale contenuto in questo triplo CD The Last Word On First Blues, che verrà pubblicato dalla Omnivore Recordings, partecipò in modo massiccio un certo Bob Dylan, chiamato proprio da Ginsberg, insieme a David Amran, Happy Traum e al giovane (allora, siamo nel 1971) cellista Arthur Russell. Autore dei testi (ovviamente) e voce solista fu Allen Ginsberg. Le registrazioni rimasero inedite fino al 1983 quando furono pubblicate in un doppio vinile chiamato First Blues, insieme ad altre sessions, una del 1976 prodotta da John Hammond e una del 1981, a cui parteciparono anche Peter Orlovsky David Mansfield. Nella nuova versione tripla della Omnivore ci sono altri 11 brani inediti, anche live con Dylan, e un brano dove Don Cherry si esibisce al kazoo.

Quindi chi sarà interessato a questo cofanetto? Fans della Beat Generation o di Bob Dylan? Voi che dite? Io pensi entrambi. Comunque questa è la lista completa dei brani:

Tracklist
[CD1]
1. Going Down To San Diego
2. Vomit Express
3. Jimmy Bergman (Gay Lib Rag)
4. Ny Youth Call Annunciation
5. Cia Dope Calypso
6. Put Down Yr Cigarette Rag
7. Sickness Blues
8. Broken Bone Blues
9. Stay Away From The White House
10. Hardon Blues
11. Guru Blues

[CD2]
1. Everybody Sing
2. Gospel Nobel Truths
3. Bus Ride To Suva
4. Prayer Blues
5. Love Forgiven
6. Father Death Blues
7. Dope Fiend Blues
8. Tyger
8. You Are My Dildo
10. Old Pond
11. No Reason
12. My Pretty Rose Tree
13. Capitol Air

[CD3: Bonus Disc – More Rags, Ballands, and Blues 1971-1985]
1. Nurses Song
2. Spring (Merrily Welcome)
3. September On Jessore Road
4. Lay Down Yr Mountain
5. Slack Key Guitar
6. Reef Mantra
7. Ny Blues
8. Come Along Vietnam (Rehearsal)
9. Airplane Blues (Live at Folk City)
10. Feeding Them Raspberries To Grow (Live at Folk City)
11. Do The Meditation Rock

Direi che anche per oggi è tutto.

Bruno Conti

In Crociera Fra Amici! Buddy Miller And Friends – Cayamo Sessions At Sea

buddy miller cayamo sessions at sea

Buddy Miller & Friends – Cayamo Sessions At Sea – New West

La consuetudine della crociera musicale è ben radicata tra i musicisti americani: c’è la Legendary Rhythm & Blues Cruise, quella che va verso i Caraibi e che discograficamente ha prodotto vari frutti, tipo i CD di Tommy Castro, Joe Louis Walker, Elvin Bishop, oltre al recente http://discoclub.myblog.it/2016/01/06/nuovo-musicisti-crociera-mitch-woods-jammin-on-the-high-cs-live/, di cui mi sono occupato a più riprese su queste pagine virtuali, ma abbiamo anche un evento come Keeping The Blues Alive At Sea, con il suo viaggio che va da Miami a Cozumel in Messico, e che nella nuova edizione, prevista tra il 15 e il 19 febbraio p.v., ha un cast da sogno, ho sbirciato, ci saranno Robert Randolph, Blues Traveler, Vintage Trouble, James Hunter Six, SIMO, Shemekia Copeland e moltissimi altri artisti, tra cui Beth Hart e l’headliner Joe Bonamassa, che si esibiranno da soli e in coppia (a proposito,se eravate preoccupati, il nuovo album di Joe, Blues Of Desperation è previsto per il 26 marzo, e poi su questo Blog, ma probabilmente il fatto che la Hart e Bonamassa si esibiscano insieme dovrebbe essere anche il preludio per una nuova collaborazione tra i due che era peraltro già prevista).

Tornando ai musicisti in crociera un’altra delle attrazioni più frequentate è quella delle Cayamo Cruises, che sempre da Miami vanno verso le Antille Olandesi (St. Barts e St. Croix), e che nel corso degli anni ha visto avvicendarsi gente come John Prine, Lyle Lovett, Lucinda Williams, Richard Thompson, quest’anno anche John Hiatt, Steve Earle, Shawn Colvin, Chris Stapleton, Jason Isbell e moltissimi altri, tra cui Jim Lauderdale Buddy Miller, che sono due dei fedelissimi di quest evento che spesso li ha visti nelle vesti di animatori delle jam sessions organizzate come The Buddy & Jim Radio Hour, in qualità di DJ officiali della Radio che trasmette dalla crociera (se volete rifarvi gli occhi e magari prenotare per qualche evento futuro http://www.cayamo.com/).

Alcuni dei nomi citati sopra li ritroviamo in questo CD pubblicato dalla New West in questi giorni (ma se volete approfondire su YouTube ci sono decine di video che trattano delle precedenti edizioni); si chiama Cayamo Sessions At Sea ed è attribuito a Buddy Miller & Friends: il bravissimo cantante e chitarrista è il padrone di casa di questi eventi, con la sua band, che vede, fra gli altri, David Jacques al basso, Marco Giovino alla batteria, Fats Kaplan, che suona tutto il resto che non suona Miller, ossia mandolino, chitarra, fisarmonica, banjo, violino, pedal steel, armonica, voi lo nominate e lui lo suona (benissimo). Il repertorio del CD è incentrato prevalentemente sulle cover, con un paio di eccezioni: si parte con After The Fire Is Gone, il famoso brano di Loretta Lynn Conway Twitty, interpretato con puro spirito country e grande profusione di pedal steel, dall’accoppiata Lee Ann Womack Buddy Miller, poi da lì in avanti Miller è il partner fisso dell’ospite che si alterna di brano i brano. La bravissima emergente Kacey Musgraves è alla prese con il divertente honky tonk di una Love’s Gonna Live Here che viene dal songbook del grande Buck Owens, con tanto di violino guizzante e la twangy guitar di Buddy Miller. Kris Kristofferson, noblesse oblige, interpreta alla grande la sua Sunday Morning Coming Down, bellissima versione (il video sotto è un’altra versione, con Shawn Mullins).

Just Someone I Used To Know, con la giovane e brava newcomer Nikki Lane nella parte che fu di Dolly Parton e Miller nei panni di Porter Wagoner, è un’altra perla di puro country classico. Lucinda Williams per il suo brano ha scelto una delle canzoni più belle di Grams Parsons, Hickory Wind, in una versione rallentata e struggente, tipica del suo fare musica. Anche il grande Richard Thompson è della partita e interpreta da par suo Hank Williams, uno dei padri fondatori della country music, qui rappresentato da Wedding Bells, che benissimo si attaglia allo stile del musicista britannico che ne rilascia una versione stupenda. If Teardrops Were Pennies è un altro brano dell’accoppiata Parton/Wagoner, più mossa e brillante, è interpretato dalla meno nota Elizabeth Cook, che con la sua leggiadra vocina ricorda quella dell’interprete originale e che comunque a 43 anni non si può certo definire una debuttante. A seguire un brano dei “famosi autori country” Jagger-Richards, Wild Horses, in una versione cantata da Shawn Colvin che qualcuno ha definito turgida ma che secondo me, viceversa, è una delle più belle di questa raccolta di esibizioni Live, intensa e cantata come Dio comanda.

Come Early Morning è il titolo di un film non particolarmente noto del 2006, con Ashley Judd, ma è anche il titolo di una canzone di Don Williams, uno degli autori preferiti da Clapton in ambito country, qui cantata da Jill Andrews, di cui confesso ignoravo l’esistenza, ma anche lei non è una novellina assoluta, militava negli Everybodyfields, che invece conoscevo ma non associavo alla Andrews, buona cantante di stampo country-folk. L’altro artista non alle prese con una cover è Doug Seegers, ex cantante di strada in quel di Nashville, ma nativo di New York, che a dispetto dei suoi 60 anni passati è un quasi esordiente, grazie all’ottimo album del 2014 Going Down To The River, che ha raggiunto il 1° posto delle classifiche svedesi, conquistando il disco d’oro, è strano il mondo! Comunque il nostro amico è bravo, un vero cowboy, e la sua Take The Hand Of Jesus uno dei brani più coinvolgenti del disco. Che si conclude con un’altra perla preziosa con l’accoppiata Lone Bellow e Brandi Carlile, per una versione sontuosa del capolavoro di John Prine Angel From Montgomery, veramente stupenda.

Speriamo quindi in altre crociere se producono dischi belli come questo Cayamo Sessions At Sea (guardatevi per esempio questa versione di Calvary Cross, una delle mie canzoni preferite di sempre, con l’accoppiata Richard Thompson/Dawes, nella crociera del 2013 https://www.youtube.com/watch?v=CCnnS4lFOsg). 

Bruno Conti

Piccoli Grandi Secreti Dalla Scena Musicale Americana, Anche In Veranda! Kate Campbell – The K.O.A. Tapes (Vol.1)

kate campbell k.o.a. tapes

Kate Campbell – The K.o.a. Tapes (Vol.1) – Large River Music

Avevo lasciato Kate Campbell con il delicato e pianistico 1000 Pound Machine (12) http://discoclub.myblog.it/2012/05/21/un-fiore-dal-sud-kate-campbell-1000-pound-machine/ , e me la ritrovo a distanza di quattro anni con questo nuovo lavoro, composto da un mix di canzoni sue rivisitate, e altre di autori importanti (amati in gioventù, e non solo, da Kate), proposte e suonate in modo intimo e scarno solo con strumenti a corda, e con l’accompagnamento di una vecchia tastiera Wurlitzer. Per questo suo dodicesimo album The K.o.a. (Kate On America) Tapes (Vol.1), la Campbell (registrando anche sul proprio iPhone 5) ha radunato sulla sua veranda e nel salotto di casa musicisti “stellari” di area folk e bluegrass quali Missy Raines al contrabbasso e armonie vocali, Laura Boosinger al banjo, Steve Smith al mandolino, Joey Miskulin alla fisarmonica, John Kirk al violino, Sally Van Meter al dobro, Ben Surrat al tamburello, e l’amico di vecchia data, il grande Spooner Oldham, alle tastiere (recuperate il magnifico For The Living Of These days (06), inciso con Oldham), con la produzione di David Henry che ha fatto il resto, assemblando il tutto, per una cinquantina scarsi di minuti deliziosamente senza pretese, ma con forti riferimenti al catalogo folk americano.

Mi sembra cosa giusta, elencare la  tracklist e gli autori dei brani:

1 –  Some Song (Elliott Smith)

2 –  America (Paul Simon)

3 –  Greensboro (Kate Campbell)

4 –  Lay Back (Kate Campbell The Darkness da Blues And Lamentations)

5 –  I Am A Pilgrim (Johnny Cash)

6 –  From Galway To Graceland (Richard Thompson)

7 –  Porcelain Blue (Kate Campbell da Rosaryville)

8 –  Me And Bobby McGee (Kris Kristofferson)

9 –  Hope’s Too Hard (Kate Campbell da Bird Songs)

10 – Jesus, Savior, Pilot Me (Traditional)

11 – Passing Through (Leonard Cohen)

12 – The Locust Years (Kate Campbell da Songs From The Levee)

13 – Strangeness Of The Day (Kate Campbell da Monuments)

14 – Seven Miles Home (Bobby Bare)

15 – Freebird (Ronnie Van Zant)

Tralasciando le sue canzoni rivisitate nell’occasione in questa forma “agreste”, il viaggio di Kate parte omaggiando autori come Elliott Smith con il bluegrass di Some Song, il Paul Simon di una pianistica e delicata America, passando poi ad un classico di Johnny Cash I Am A Pilgrim in una versione country-gospel, andando poi a pescare dal repertorio di Richard Thompson la tenue e dolce melodia di From Galway To Graceland, e il famosissimo brano Me And Bobby McGee di Kris Kristofferson, inno di una generazione. Dal sole della California, il viaggio prosegue verso New Orleans con il vecchio inno “spiritual” Jesus, Savior, Pilot Me, facendosi accompagnare dal bravissimo Spooner Oldham in una pianistica Passing Through, del mio autore preferito Leonard Cohen, e andando a chiudere il viaggio dei ricordi giovanili di Kate, con una delicata versione di un brano meraviglioso come Seven Miles Home di Bobby Bare, impreziosito dal commovente violino di John Kirk, e infine una sorprendente e intrigante versione di Freebird dei Lynyrd Skynyrd (in ricordo di un lontano ballo del liceo della protagonista).

The K.o.a. Tapes (Vol.1) è un disco splendido nella sua semplicità, realizzato con rigorosità e coerenza, un affascinante lungo e tortuoso cammino attraverso le radici americane, con Kate Campbell nella veste di meravigliosa compagna di viaggio, e sono certo che questo lavoro contribuirà a garantire a questa bravissima cantante del profondo Sud, un piccolo posto speciale nella storia della musica Americana. Attendiamo altri capitoli!

Tino Montanari  

 

Il Ritorno (E Forse Commiato) Di Un Grande! Donnie Fritts – Oh My Goodness

donnie fritts oh my goodness

Donnie Fritts – Oh My Goodness – Single Lock CD

Donnie Fritts, ultrasettantenne musicista dell’Alabama, è un pezzo di storia della musica. Sessionman, tastierista, autore, Fritts è stato, dalla fine degli anni sessanta in poi, tra i maggiori responsabili del mitico Muscle Shoals Sound, dal nome dei famosi studi di Sheffield (Alabama) dai quali è passata la crema del rock americano e non, insieme a luminari del calibro di Dan Penn, Billy Sherrill, David Briggs, Robert Putnam, Jerry Wexler, Spooner Oldham, Tony Joe White, David Hood e Barry Beckett, solo per citare i più noti, un suono caldo con marcati elementi soul ed un grande uso dell’organo, con variazioni talvolta funky, talvolta quasi country, sound che all’epoca diventò un vero marchio di fabbrica. Come pianista ed organista il suo nome è legato a doppio filo a quello di Kris Kristofferson, per il quale ha suonato per circa quarant’anni, mentre come autore ha scritto, da solo o in coppia con altri, alcuni brani diventati dei veri e propri classici, tra cui Adios Amigos (Arthur Alexander), Breakfast In Bed (Dusty Springfield) e soprattutto, insieme a Troy Seals (un’altra mezza leggenda), We Had It All, incisa per primo da Waylon Jennings ma in seguito anche da gente come Ray Charles, Willie Nelson, Rolling Stones (è nella ristampa deluxe di Some Girls https://www.youtube.com/watch?v=4mJ6aZ3Bj7c ), Rod Stewart e Dolly Parton, oltre ad essere stata suonata dal vivo per una trentina di volte da Bob Dylan durante la sua tournée con Tom Petty negli anni ottanta.

Fritts non ha inciso molto a suo nome, solo tre dischi in quaranta anni (Prone To Lean nel 1974, l’ottimo Everybody’s Got A Song nel 1997, con ospiti del calibro di John Prine, Willie Nelson, Waylon, Kristofferson, Tony Joe White e Delbert McClinton, e One Foot In The Groove nel 2008), e pertanto questo nuovissimo Oh My Goodness, uscito un po’ a sorpresa, è da considerarsi un piccolo evento, impreziosito dal fatto che il disco risulta decisamente buono. Donnie ha prodotto l’album insieme al tastierista Ben Tanner ed a John Paul White, ex dei Civil Wars https://www.youtube.com/watch?v=GYBaUU34iy4 , il quale ha fatto un lavoro eccelso, mettendo la voce di Fritts (non perfetta, ma particolare e comunicativa sì) al centro di tutto, e rivestendola con pochi e selezionati strumenti, lasciando uscire quindi l’essenza delle canzoni. Un disco composto per lo più da ballate, arrangiate in maniera semplice e classica, e che mette spesso da parte l’elemento sudista (sempre comunque presente) in favore di un’atmosfera più intimista, risultando certamente tra i lavori di Donnie quello più personale (i brani sono quasi tutti scritti da lui, alcuni decenni fa e alcuni oggi, ma c’è spazio anche per qualche selezionata cover).

Anche gli ospiti speciali (e ce ne sono: John Prine, Brittany Howard degli Alabama Shakes, le Secret Sisters, ovvero Laura e Lydia Rogers, Jason Isbell ed il chitarrista Reggie Young) non si prendono mai il centro della scena, ma si mettono a completa disposizione delle canzoni, rendendo il giusto omaggio ad un musicista d’altri tempi. L’album si apre con Errol Flynn, una canzone poco nota di Amanda McBroom, una toccante ballata dall’arrangiamento spoglio ma di grande effetto, solo un wurlitzer, la chitarra acustica, qualche fiato e la voce vissuta di Donnie https://www.youtube.com/watch?v=4Fj5NXCQJy0 . La splendida If It’s Really Gotta Be This Way, di Donnie e Arthur Alexander https://www.youtube.com/watch?v=4ELdcxo9Px0 , rivive in questa nuova versione, con la melodia eccellente che spicca in mezzo ad un arrangiamento di grande impatto emotivo, con un bel quartetto d’archi che aggiunge il giusto pathos. Memphis Women And Chicken è un noto brano di Fritts e Dan Penn, e qui il caldo suono dell’Alabama fa finalmente la sua comparsa, un country-blues elettrico dal timbro decisamente sudista e con la chitarra “paludosa” di Bryan Farris; The Oldest Baby In The World, scritta dal nostro insieme a Prine (che suona anche l’acustica) è una folk ballad pura, che ha il passo e lo stile del grande cantautore di Chicago, alla quale il piano elettrico di Donnie aggiunge l’”Alabama touch”.

Tuscaloosa 1962 è una gustosa rock song rurale, sullo stile delle ultime cose di Levon Helm, con graditi interventi di Isbell alla slide; Them Old Love Songs, solo voce, piano, basso e le sorelle Rogers, è un altro lento pieno d’anima, cantato con feeling dalla voce quasi spezzata del nostro, mentre Foolish Heart (di Jesse Winchester), sempre guidata dal wurlitzer di Donnie, è trasformata in un pezzo quasi dixieland grazie al sapiente uso dei fiati. Lay It Down è la signature song del semisconosciuto Gene Thomas (ed incisa tra gli altri da Waylon e dagli Everly Brothers), ed è un’ altra emozionante slow tune: è anche il brano tra tutti con più strumenti (chitarre, archi, fiati), ma usati con senso della misura e grande classe https://www.youtube.com/watch?v=gtmfPKwgKmg ; la mossa Good As New dà un po’ di verve ad un album che predilige i ritmi lenti (ottima qui la parte strumentale); Temporarily Forever Mine, una canzone del bravo Paul Thorn, è un altro slow suonato in punta di dita e cantato in maniera diretta. Il CD si chiude con la grintosa e ritmata Choo Choo Train (*NDB: si tratta del celebre brano dei Box Tops di Alex Chilton, scritta con Eddie Hinton) e la toccante title track, solo Donnie alla voce ed il vecchio compare Spooner Oldham al piano, un finale di sicuro effetto.

Dai ringraziamenti stampati nel libretto interno al disco sembrerebbe che Oh My Goodness possa essere l’ultimo lavoro per Donnie Fritts (ed è credibile vista l’età e la regolarità con cui incide): se così fosse, sarebbe il migliore dei commiati.

Marco Verdi

Questa E’ La Nashville Che Piace A Noi! Dylan, Cash And The Nashville Cats: A New Music City

dylan cash nashville cats front

Artisti vari – Dylan, Cash And The Nashville Cats: A New Music City – Sony Legacy 2CD

Nella sua lunga carriera Bob Dylan è stato un innovatore ed un precursore in varie fasi e per motivi diversi (la svolta elettrica di Newport del 1965 è senz’altro la più famosa), ma uno degli episodi passati forse più sottotraccia è stato quando, su suggerimento del produttore Bob Johnston, si recò a Nashville nel 1966 per incidere il capolavoro Blonde On Blonde con l’ausilio di sessionmen locali. Fino a quel momento infatti Nashville era stata un mondo a parte, un luogo dove veniva registrata quasi tutta la musica country prodotta in America, e l’incontro con Dylan segnò una svolta importante, in quanto da quel momento i due mondi, quello del country e quello del rock, incominciarono a fondersi insieme, e sempre più artisti cominciarono a recarsi nella città del Tennessee a registrare i loro dischi. Dall’altro lato, anche uno come Johnny Cash, cioè un countryman atipico (che cantava del vecchio West, del duro lavoro e degli Indiani d’America, ed aveva un sound tutto suo) usava da anni Nashville per i suoi scopi: fu quindi inevitabile che le due icone della musica americana (che si stimavano profondamente a vicenda) si incontrassero, con Cash che scrisse le note di Nashville Skyline di Dylan, duettando anche nel rifacimento di Girl From The North Country, e Bob che ricambiò il favore intervenendo nel famoso show televisivo di Johnny, una delle sue rarissime apparizioni televisive. Quest’anno, per celebrare questo incontro (ed in generale l’incontro tra country e rock), la Country Music Hall Of Fame ha aperto al suo interno una esibizione temporanea intitolata Dylan, Cash And The Nashville Cats: A New Music City, di cui il doppio CD che mi accingo a commentare è l’ideale colonna sonora.

dylan cash nashville cats back

I Nashville Cats citati nel titolo non sono altro che quel gruppo di splendidi musicisti di stanza a Nashville che erano la costante nei vari lavori registrati nella Music City, gente che troviamo su decine e decine di album dell’epoca e che erano in grado di suonare qualunque tipo di musica (anche se il country era il loro pane quotidiano); solo per fare alcuni nomi, stiamo parlando di Charlie McCoy, Pete Drake, Lester Flatt, Earl Scruggs, Ben Keith, David Briggs, Charlie Daniels, Kenny Buttrey, Norbert Putnam, Hargus “Pig” Robbins, Mac Gayden e molti altri. Il doppio album in questione mette in fila una bella serie di brani, alcuni famosissimi, altri meno noti, altri ancora piuttosto oscuri (con un solo inedito, ma di grande interesse) incisi tra la metà degli anni sessanta e l’inizio dei settanta, con il comune denominatore di avere proprio i Nashville Cats come fiore all’occhiello al loro interno. Un’opera di grande valore, sia musicale che didattico, che, anche se va sul sicuro puntando in gran parte su brani conosciuti, si ascolta con immenso piacere.

Nel primo CD c’è parecchio Dylan, sia come interprete (Absolutely Sweet Marie e I’ll Be Your Baby Tonight) che come autore (It Ain’t Me Babe di Cash, Down In The Flood di Flatt & Scruggs, una versione molto roots di un classico minore di Bob, You Ain’t Goin’ Nowhere dal seminale Sweetheart Of The Rodeo dei Byrds ed un’intensa This Wheel’s On Fire ad opera di Ian & Sylvia); le chicche sono Harpoon Man, un vivace e ritmatissimo shuffle di Charlie McCoy & The Escorts, con Charlie strepitoso all’armonica https://www.youtube.com/watch?v=pKofxEx_b_8  (pare che Dylan, sentito questo pezzo, abbia invitato McCoy a suonare su Desolation Row…la chitarra!), la splendida Gentle On My Mind nella versione del suo autore, John Hartford (brano poi portato al successo da Glen Campbell), un uno-due di gruppi pop (The Monkees ed i Beau Brummels) in due pezzi decisamente country (Some Of Shelly’s Blues e Turn Around rispettivamente), Blowing Down That Dusty Road tratta dal bellissimo Thinking Of Woody Guthrie di Country Joe McDonald https://www.youtube.com/watch?v=5K42fjZuZrw . In più, brani notissimi quali Hickory Wind ancora dei Byrds, Bird On A Wire di Leonard Cohen, The Boxer di Simon & Garfunkel (con il Nashville Cat Fred Carter Jr. alle chitarre e dobro) e la divertente If You Don’t Like Hank Williams di Kris Kristofferson (qui in versione demo).

Il secondo dischetto (che inizia con il duetto Dylan-Cash di Girl From The North Country, non poteva mancare) si distingue per la presenza dell’unico inedito: una versione alternata di If Not For You di Dylan dominata da piano, steel e violino, molto più lenta di quella finita poi su New Morning e secondo me migliore https://www.youtube.com/watch?v=UZPUJ2MK3CM  (anche se la mia preferita è quella pubblicata sul primo volume delle Bootleg Series, con George Harrison alla chitarra). Per il resto, qui sono concentrate la maggior parte delle canzoni note, da Joan Baez con la sua versione di The Night They Drove Old Dixie Down di The Band, Steve Goodman con la sua signature song City Of New Orleans, Neil Young con Heart Of Gold (scelta un po’ scontata, speravo che Neil concedesse una sbirciatina agli archivi, ma quando mai…), Crazy Mama di J.J. Cale, Seven Bridges Road di Steve Young (una hit qualche anno dopo per gli Eagles) e la Nitty Gritty Dirt Band con l’inno Will The Circle Be Unbroken tratto dall’omonimo primo volume. Poi abbiamo i Beatles in versione solista (tranne Lennon): George con la bella Behind That Locked Door (la splendida steel è di Pete Drake), Ringo con la godibile Beaucoups Of Blues e Paul (insieme ai Wings) con la vivace, e molto country, Sally G. A completamento abbiamo la bellissima Driftin’ Way Of Life del grande Jerry Jeff Walker, la non molto nota Going To The Country della Steve Miller Band (con McCoy scatenato all’armonica), la deliziosa Silver Wings (di Merle Haggard), tratta da un album di Earl Scruggs ma cantata da Linda Ronstadt, il vivace honky-tonk di A Six Pack To Go ad opera di Hank Wilson, che altri non è che Leon Russell sotto mentite spoglie https://www.youtube.com/watch?v=1gZ_qPr1aCg . Finale travolgente con la classica Matchbox, suonata da Derek & The Dominos con Cash e Carl Perkins (il suo autore), e tratta dallo show dell’Uomo in Nero (un altro mezzo inedito, almeno su CD, in quanto viene dalla versione in DVD del meglio del Johnny Cash Show) https://www.youtube.com/watch?v=XZQX9Xtgkps .

In definitiva, un disco perfetto da ascoltare, per esempio, in macchina, ma anche un’opera indispensabile per qualsiasi neofita, anche se ci si poteva sprecare di più per quanto riguarda gli inediti.

Marco Verdi

Tre Piccoli Grandi Cantautori “Sconosciuti” Cantano D’Altri! Suzy Boguss, Luka Bloom, Carlene Carter

suzy bogguss lucky

Cosa unisce questi tre album, oltre al fatto che si tratta di tre cantautori, molto bravi, ma poco conosciuti dal grande pubblico? E anche tra gli appassionati non sono nomi celeberrimi! Nell’occasione tutti e tre si cimentano con il repertorio di altri autori, anche se in modo diverso, vediamo come.

Il CD di Suzy Bogguss – Lucky – Proper Music distribuzione, è uscito all’inizio del mese di febbraio, ma, purtroppo, non se ne sono accorti in molti. La cantante di Aledo, Illinois è stata negli anni ’80 e ’90, quelli del boom del country di Nashville, una delle autrici ed interpreti di maggior successo, con una serie di album pubblicati dalla Liberty/Capitol fino alla fine del secolo con successo decrescente. Ma la qualità della sua musica ( e della voce) è sempre stata nettamente superiore alla media di quello che usciva dalla Music City, tornando poi negli anni successivi, quelli delle pubblicazioni indipendenti, verso un sound più roots, con uso di una strumentazione più acustica e arrangiamenti meno “pompati”. Questo nuovo Lucky è un omaggio alla musica di Merle Haggard, uno dei totem della musica americana, e non a caso il primo successo radiofonico di Suzy era stato proprio una cover di un brano di Haggard, Somewhere Between, pubblicato nel 1987. Dopo oltre 25 anni e tramite il sistema del crowd funding, via Kickstarter campaign, la Bogguss torna sul luogo del delitto, pubblicando un intero album di brani scritti dal grande countryman (lasciando da parte, per una volta, le sue virtù anche di autrice): prodotta come di consueto dal marito Doug Crider e con l’aiuto di colleghe e amiche di talento come Matraca Berg, Beth Nielsen Chapman e Gretchen Peters, più “l’ometto” Joe Diffie e con l’ottimo Chris Scruggs (nipote del grande Earl e figlio di Gail Davies) alle chitarre, steel compresa, la Bogguss, con ottimi risultati, si cimenta con classici come Today I Started Loving You Again https://www.youtube.com/watch?v=h424z0RAtVU , Silver Wings, The Bottle Let Me Down, I Think I Just Stay Here And Drink, Sing Me Back Home https://www.youtube.com/watch?v=jtYUXc8SA-k  e altre sette canzoni che sono la storia della musica country di qualità. Il disco è molto gradevole, se amate il genere e le belle voci, questo disco si pone quasi alla pari dei migliori album di Emmylou Harris degli anni ’70, decisamente consigliato!

luka bloom head and heart

Anche Luka Bloom (come ormai quasi tutti sanno, nome d’arte di Barry Moore, fratello di Christy) pubblica un nuovo album Head And Heart, Skip/V2/Compass/Ird (uscito da qualche giorno, nel mese di marzo), probabilmente il 20° della sua sua carriera, ma tra live ed antologie, anche con il vecchio nome, non è facile districarsi nella sua discografia. La recensione completa la leggerete sul prossimo numero del Buscadero (e poi sul Blog), ma mi premeva segnalarvi questo ennesimo bel disco del cantautore irlandese (il primo composto quasi esclusivamente da brani di altri autori, comunque ci sono pure un paio di pezzi a sua firma, molto belli), il seguito dell’ottimo http://discoclub.myblog.it/2013/01/05/una-certa-aria-di-famiglia-luka-bloom-this-new-morning/, uscito circa un anno e mezzo fa. Registrato nello studio casalingo di Bloom, con l’aiuto del trio Phil Ware piano, Dave Redmond contrabbasso e Kevin Brady, batteria, nel disco vengono rivisitati alcuni classici e brani minori della canzone anglo-americana, popolare e celtica: scorrono Head And Heart di John Martyn https://www.youtube.com/watch?v=aEStVgQttBM , Banks Of The Lee, un vecchio traditional poi ripreso da Sandy Denny come Banks Of The Nile, Every Grain Of Sand di Bob Dylan, The First Time I Ever Saw Your Face e The Joy Of Living di Ewan MacColl, Gentle On My Mind di John Hartford via Glenn Campbell, My Wild Irish Rose, un brano scritto a fine ‘800 https://www.youtube.com/watch?v=VZ7g-oxClkE , e sempre tra i traditionals irlandesi Danny Boy, oltre a And I Love You So di Don McLean, resa celebre da Perry Como https://www.youtube.com/watch?v=CoKhIBfMkm4 e i due brani nuovi scritti da Luka Bloom, Give Me Wings, sul disastro nella galleria svizzera che costò la vita a 22 bambini belgi nel 2012, https://www.youtube.com/watch?v=SvoW6Vqv7PU  e Liffeyside, il tutto condito dalle magiche voce e chitarra acustica del nostro amico Barry, consigliato!

carlene carter carter girl

Altra cantante che si avvale di una grandissima tradizione familiare è Carlene Carter, figlia di June Carter Cash (primo matrimonio con Carl Smith, altra icona della country music) e discendente della grande tradizione della Carter Family, quella di A.P. e Maybelle Carter, al cui repertorio Carlene ha attinto a piene mani per confezionare questo Carter Girl, che esce domani per la Rounder Records/Universal negli States https://www.youtube.com/watch?v=NxF9gAlAtgA , qualche giorno dopo in Europa. Il disco è il più “tradizionale”, come suoni, della carriera della Carter, che ha fatto anche rock, ad inizio carriera, in Inghilterra, quando si accompagnava al marito Nick Lowe, a Dave Edmunds https://www.youtube.com/watch?v=uytQbhzCsOs , ai Rumour di Graham Parker, che appariva nei suoi dischi, così come Billy Bremer e Terry Williams, per completare la presenza dei Rockpile, John Ciambotti e John McFee che con Alex Call erano il nucleo dei Call, grande band americana “minore” che furono gli accompagnatori di Costello nel suo primo disco My Aim Is True, prima di divenire lo spunto da cui sarebbero nati Huey Lewis and The News. Come si vede frequentazioni eccellenti per la “figliastra” (brutta parola, ma in italiano è così) di Johnny Cash, che ha avuto una lunghissima pausa, per problemi vari, da metà anni ’90 https://www.youtube.com/watch?v=Xtm4P4ASdqw  fino al ritorno nel 2008 con l’ottimo Stronger ed ora con questo Carter Girl, che si avvale della produzione di Don Was e di una serie di musicisti ed ospiti che, per una volta, non è reato definire stellare: Sam Bush al mandolino, Rami Jaffee alle tastiere, Jim Keltner alla batteria, Greg Leisz, Blake Mills  e Val McCallum (quello di Lucinda Williams) alle chitarre, Mickey Raphael all’armonica e lo stesso Was al basso. La presenza di Raphael fa presupporre la presenza di Willie Nelson, che infatti c’è, accanto a Kris Kristofferson, Vince Gill, Elizabeth Cook, tutti impegnati a duettare con Carlene, in brani celeberrimi che portano il nome di Lonesome Valley, un brano di A.P. Carter (che era un classico di Johnny and June), adattato dalla stessa Carlene, insieme a Al Anderson degli NRBQ, Me And The Wildwood Rose, Troublesome Waters, il brano con Willie Nelson https://www.youtube.com/watch?v=8Rr6M4Y4foQ , Black Jack David, quello con Kristofferson, Little Black Train  https://www.youtube.com/watch?v=tbdrFYYgn3k Ain’t Gonna Work Tomorrow, dove appaiono le voci di Anita e Helen Carter insieme a Johnny Cash e June Carter, Blackie’s Gunman con Elizabeth Cook e molte altre. Gran bel disco, si dice spesso, ma è più vero di altre volte in questo caso, se trovo il tempo ci ritorniamo, se no, con l’anticipazione di qualche giorno fa, consideratelo una recensione completa, e se amate la musica roots, ma quella solida e musicalmente molto elaborata, e Rosanne Cash, di cui è assolutamente alla pari, compratelo con fiducia.

Bruno Conti

Il Ritorno Della “Bobfest”! Bob Dylan – The 30th Anniversary Concert Celebration Deluxe Edition

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Ventidue anni fa, il 16 ottobre del 1992, si tenne al Madison Square Garden di New York un concerto per festeggiare il 30° Anniversario della carriera di Bob Dylan (nel frattempo gli anni sono diventati 50, e oltre) . Nella sua esuberante felicità Neil Young (chi altri?) lo definì, con un simpatico slogan, coniato al momento, “Bobfest”! L’evento fu mandato in onda in televisione un po’ in tutto il mondo (in Italia da Mediaset, brutalmente tagliato, incompleto e con continui inserti pubblicitari, quindi come al solito) e poi, cinque anni dopo, nel 1997, pubblicato in doppio CD e doppia VHS, non mi sembra ci fosse il vinile, mentre, se non ricordo male, uscì anche la versione Laser Disc. In DVD l’evento, uno dei più bei concerti della storia del rock, sia per lo spessore delle canzoni quanto per i partecipanti, è entrato nella storia anche per il famoso episodio con Sinead O’Connor che, dopo una versione all’impronta di War, fu fischiata in modo “energico” del pubblico, finché non fu costretta ad abbandonare il palco in lacrime, accompagnata da Kris Kristofferson http://www.youtube.com/watch?v=y4fVxcT00Sc .

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Stranamente in tutti questi anni non era mai uscita una versione ufficiale del concerto in DVD (né tantomeno in Blu-Ray), anche se versioni bootleg, anche doppie, ne sono circolate molte, con qualità sonora audio e video discreta (vista dal sottoscritto, posso confermare). Ora però la Sony ha recuperato da una emittente giapponese, la NHK, la versione registrata in HD, quindi con telecamere ad alta definizione, che erano presenti all’evento, ma che per le limitazioni della tecnologia di allora non vennero utilizzate. Comunque non aspettatevi la perfezione neppure questa volta: nel comunicato stampa annunciano che la versione di Song For Woody, eseguita da Dylan, non ci sarà per problemi tecnici della chitarra di Bob, mentre il gran finale dove tutti eseguono My Back Pages è stato sistemato con qualche overdub di armonie vocali qui e là.

bob dylan 30th anniversary concert 1997

Dal lato positivo, negli extra del CD, è stata aggiunta la versione di I Believe In You di Sinead O’Connor, registrata durante le prove e prima che il pubblico la “massacrasse”, per avere stracciato la foto del Papa durante la esibizione al Saturday Night Live. Sempre dal soundcheck proviene una versione alternativa di Don’t Think Twice, It’s Alright eseguita da Eric Clapton, in quell’occasione veramente in serata di grazia, raramente mi era capitato di sentirlo cantare e, soprattutto, suonare la chitarra in un modo così “divino” (alla fine della sua esibizione ricordo una sorta di standing ovation della house band sul palco, e c’era gente come Steve Cropper, Booker T, GE Smith, Donald “Duck” Dunn e altri fior di musicisti) http://www.youtube.com/watch?v=FsF3aX0dzV4 . Inoltre il DVD contiene un documentario di 40 minuti che racconta l’evento e il dietro le quinte http://www.youtube.com/watch?v=0AdQ7OiXFcs , oltre a riportare le versioni di Leopard-Skin Pill-box Hat di John Mellencamp, Boots of Spanish Leather di Nancy Griffith con Carolyn Hester e Gotta Serve Somebody di Booker T & The Mg’s, presentati come extra nel DVD, ma che ricordo distintamente di avere visto e sentito all’epoca. Viceversa mi sono accorto (sempre perché lo ricordo) che non c’è traccia, neppure nel comunicato della Sony, della presenza di I Want You di Sophie B. Hawkins (oltre a tutto artista della Columbia) http://www.youtube.com/watch?v=GmL18fJXVU8 .

Comunque queste sono le liste complete dei contenuti del concerto, che uscirà il prossimo 4 marzo, in 2 CD, 2 DVD o Blu-Ray:

“Like A Rolling Stone” – John Mellencamp
“Blowin’ In The Wind” – Stevie Wonder
“Foot of Pride” – Lou Reed
“Masters of War” – Eddie Vedder/Mike McCready
“The Times They Are A-Changin'” – Tracy Chapman
“It Ain’t Me Babe” – June Carter Cash/Johnny Cash
“What Was It You Wanted” – Willie Nelson
“I’ll Be Your Baby Tonight” – Kris Kristofferson
“Highway 61 Revisited” – Johnny Winter
“Seven Days – Ron Wood
“Just Like a Woman” – Richie Havens
“When the Ship Comes In” – The Clancy Brothers and Robbie O’Connell with special guest Tommy Makem
“War” – Sinead O’Connor
“Just Like Tom Thumb’s Blues” – Neil Young
“All Along the Watchtower” – Neil Young
“I Shall be Released” – Chrissie Hynde
“Love Minus Zero, No Limit” – Eric Clapton (Track Only Available on DVD/Blu-Ray Format)
“Don’t Think Twice, It’s Alright” – Eric Clapton
“Emotionally Yours” – The O’Jays
“When I Paint My Masterpiece” – The Band
“You Ain’t Goin’ Nowhere” – Mary Chapin Carpenter/Rosanne Cash/Shawn Colvin
“Absolutely Sweet Marie – George Harrison”
“License to Kill” – Tom Petty & The Heartbreakers
“Rainy Day Women #12 & 35” – Tom Petty & The Heartbreakers
“Mr Tambourine Man” – Roger McGuinn
“It’s Alright, Ma” – Bob Dylan
“My Back Pages” – Bob Dylan/Roger McGuinn/Tom Petty/Neil Young/Eric Clapton/George Harrison
“Knockin’ On Heaven’s Door” – Everyone
“Girl of The North Country” – Bob Dylan

DVD Bonus Tracks:
“Leopard-Skin Pill-box Hat” – John Mellencamp
“Boots of Spanish Leather” – Nanci Griffith with Carolyn Hester
“Gotta Serve Somebody” – Booker T. & the M.G.’s

CD Audio Bonus Tracks:
“I Belive in You” – Sinéad O’Connor  (from soundcheck, previously unreleased)
“Don’t Think Twice, It’s Alright” – Eric Clapton (from soundcheck, previously unreleased)

Non siamo ai livelli qualitativi musicali dei Festival di Woodstock, di Monterey o dell’isola di Wight, ma nettamente superiori a quelli del Live Aid o dei concerti di Amnesty International, direi imperdibile, anche se, come al solito, si ricompra sempre la stessa roba.

Bruno Conti

Dieci In Pagella Da Uncut Per Il Primo Grande Disco Del 2014! Rosanne Cash – The River And The Thread

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Rosanne Cash – The River And The Thread – Blue Note/Unversal 14-01-2014

Partiamo da un assunto: dischi così belli se ne fanno pochi in un anno, forse anche in una decade e, per certi versi, anche nel corso di una vita, però 10 vuole dire la perfezione, la bellezza suprema, nella mente del recensore del mensile inglese Uncut (Luke Torn) che gli ha assegnato questa votazione chissà se sono passati dischi come Blonde On Blonde e Highway 61 Revisited di Dylan o Electric Ladyland di Hendrix, Revolver dei Beatles, Pet Sounds dei Beach Boys, il Johnny Cash At San Quentin del babbo, Astral Weeks o Moondance (che ha ottenuto otto nella recente ristampa!) di Van Morrison, ma solo per citare alcuni dei dischi più celebri della storia, ce ne sono altre decine, venuti prima o dopo che meriterebbero questo giudizio (che si può equiparare alle classiche 5 stellette) e quindi, secondo questo metro di giudizio, quanto dovrebbero avere come votazione? Undici o dodici?! Attenzione non è per denigrare il disco di Rosanne Cash, ma per mettere tutto in una prospettiva più giusta; sono sempre stato un ammiratore incondizionato della figlia di Johnny, fin dai tempi degli esordi (beh, magari il primo omonimo registrato in Germania nel 1978, con musicisti locali, non era fenomenale, ma già da Right Or Wrong e Seven year ache si capiva che eravamo di fronte ad un talento formidabile), il modo di scrivere, le canzoni, la voce bellissima, la scelta dei musicisti ( e dei mariti, prima Rodney Crowell, poi John Leventhal), la dicono lunga sul buon gusto di questa signora dalla vita travagliata, ma gloriosa.

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The River And The Thread è una sorta di conclusione di una trilogia ideale iniziata, dopo la morte del padre Johnny, con Black Cadillac nel 2006, proseguita nel 2009 con The List (qui trovate quello che ne avevo scritto ai tempi sul Blog http://discoclub.myblog.it/2009/11/10/rosanne-cash-the-list/) e ora portata a termine con il nuovo album, mentre nel frattempo, alla fine del 2007, Rosanne si sottoponeva anche ad un intervento al cervello. Per togliere ogni dubbio il disco è bellissimo, vogliamo essere pignoli ed assegnarli un nove o quattro stellette e mezzo, o un otto, per quel discorso di prospettiva appena fatto? Non cambia molto, l’album rimane bellissimo ma chi scrive si sente più tranquillo.

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Concepito come una sorta di pellegrinaggio “mistico”, personale e musicale attraverso gli stati del Sud degli Stati Uniti, questo The River And The Thread, “Il Fiume E Il Filo” o meglio “Il Fiume E La Trama Del Filo”, dove il fiume ovviamente è il Mississippi e la “trama” è quella della vita e della musica, ispirato da una frase dettale dall’amica Natalie Chanin, quando stava insegnandole a cucire, “Devi imparare ad amare la trama del filo”, in inglese meglio, “You Have To Learn To Love The Thread”, pronunciata con l’accento di una che viene che da Florence, Alabama. E di personaggi, storie, incontri e luoghi ce ne sono a bizzeffe in questo disco. Da Etta Grant, la moglie di Marshall, il primo contrabassista della band di Johnny Cash, colpito da un aneurisma proprio nella serata in cui veniva inaugurata la Dyess House, casa natale restaurata della famiglia Cash e scomparso tre giorni dopo, vicenda raccontata in Etta’s Tune, una delizia sonora dove John Leventhal, marito e produttore del disco, suona con maestria tutti gli strumenti e John Paul White dei Civil Wars si occupa delle armonie vocali http://www.youtube.com/watch?v=ANpWRURSW6M .

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Ma fin dall’iniziale A Feather’s Not A Word, che contiene la frase citata poc’anzi, si capisce che stiamo per inoltrarci in un viaggio di grande spessore: costruita intorno a un giro di blues, raffinato e sinuoso, semplice ma ricco, con le chitarre di Leventhal che si fanno strada attraverso una sezione di archi, il violino e la viola di David Mansfield, un ricco coro guidato da Amy Helm, altra grande figlia d’arte e con un sound swampy, da paludi e da gumbo della Lousiana, che ci porta dall’Alabama a Memphis, dall’Arkansas fino a Nashville e ritorno, nei luoghi dove si trovano i Sun Studios, il luogo di nascita di Johnny Cash, le strade dove fu ucciso Emmett Till (ricordato in una stupenda canzone di Bob Dylan), il ponte di Tallahatchie, il sito della bellissima Ode To Billie Joe di Bobbie Gentry, la tomba di Robert Johnson, le piantagioni dove Charley Patton e Howlin’ Wolf lavoravano ed iniziavano a scrivere la loro musica, la casa di William Faulkner. Ovviamente non tutti i luoghi e le persone sono in questo brano, ma il viaggio parte da qui. E prosegue con The Sunken Lands, un tributo ai contadini dell’era della grande depressione (ma anche di oggi) piegati sulle loro terre sommerse, cantato, come di consueto, con quella tonalità, stupenda e compassionevole, di Rosanne, una delle voci più duttili ed espressive del panorama musicale attuale, su un tessuto musicale country-folk-blues impreziosito da un delicato lavoro di Leventhal al mandolino (che peraltro suona anche tutti gli altri strumenti, come in gran parte del disco) http://www.youtube.com/watch?v=U7pdEdv3QXw .

Di Etta’s Tune abbiamo detto, posso solo confermare, Modern Blue è il pezzo più rock del disco http://www.youtube.com/watch?v=1bVOy5k3y2o , mi ricorda, non so dirvi perché, quelle ballate mid-tempo stupende che sa scrivere John Hiatt, ma qui virata al gusto di Rosanne Cash, una che con il country più bieco di Nashville ha sempre avuto poco a che fare, ma che la capacità di scrivere una canzone con un bel ritornello non l’ha mai persa, sarà per questo che negli anni ha racimolato 11 numeri uno nelle classifiche Country e 21 nelle Top 40 americane. Ma indubbiamente si trova più a suo agio (forse) nelle trame acustiche e folky, delicate e malinconiche di una preziosa Tell Heaven http://www.youtube.com/watch?v=V-whhwYqX7Y . O nei raffinati e complessi arrangiamenti di una The Long Way Home che parte con un mini chick-a-boom rallentato di una elettrica e si arricchisce con gli archi arrangiati da Leventhal (come nella iniziale A Feather’s Not A Bird) e poi dal gruppo e dalle voci di supporto, che entrano di volta in volta, mentre la chitarra liquida di John sottolinea i passaggi intricati del brano http://www.youtube.com/watch?v=m1Pn7d2gfXg .

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World Of Strange Design è un blues stupendo, impreziosito dalla fantastica slide di Derek Trucks e da alcuni versi tra i più immaginifici di Rosanne, “If Jesus came from Mississippi…! (ma se andate a riascoltarvi i vecchi dischi canzoni così belle ne trovate molte altre) http://www.youtube.com/watch?v=SQmH8yggnCM . Anche la dolcissima e bellissima Night School è una canzone sulla memoria e sui tempi che furono, come se ne scrivono (e se ne cantano) poche, un poco agée e fuori dai tempi, musicalmente parlando, ma splendida e toccante e quindi chissenefrega se sembra venire da due secoli fa. E del duetto con Cory Chisel (grande cantautore e rocker americano di cui ci siamo occupati in questo Blog http://discoclub.myblog.it/tag/cory-chisel/) in 50.000 Watts cosa vogliamo dire? Che bello può andare? Uno dei centrepiece del disco è la sontuosa When The Master Calls The Roll, una canzone dal crescendo emozionante con un “coretto” cantato da alcuni “amici” che passavano di lì per caso, Amy Helm, Kris Kristofferson, John Prine, Tony Joe White Rodney Crowell, che aveva iniziato a scriverla, con John Leventhal, per Emmylou Harrisma poi quando Rosanne l’ha sentita ha detto, fermi tutti, questa la finisco io, e i “due mariti” hanno concordato (a proposito se volete sentire due dei più bei “Divorce album” della storia, pre e post, con Shoot Out The Light di Richard e Linda Thompson, andate a recuperarvi InteriorsThe Wheels della nostra amica, due dischi fantastici, tra i tanti).

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Conclude (ma ci sono le tre bonus delle Deluxe Edition) una sinuosa Money Road, il luogo dell’incrocio con il diavolo di Robert Johnson e del ponte della Gentry, un’altra “confezione” sonora sontuosa, con un piano Wurlitzer piazzato ad arte e una geniale coloritura dettata dell’eletric sitar suonato, assolutamente a sorpresa, da un Leventhal in vena di diavolerie per questo brano. E già questo sarebbe un grande disco, sarà un caso ma i dischi e lecanzoni che contengono River nel titolo sono sinonimo di qualità (Springsteen, Eric Andersen, Joni Mitchell, eccetera), ma le due cover, la delicata Two Girls, un brano poco conosciuto dal repertorio di Townes Van Zandt e la bellissima Biloxi, viceversa una delle più conosciute di un altro “outsider” di pregio come Jesse Winchester, sono le classiche ciliegine sulla torta. Come Your Southern Heart, sempre scritta dalla premiata ditta Leventhal/Cash e che non ha nulla da invidiare alla qualità delle canzoni ufficiali del disco. Non meri riempitivi, ma tasselli importanti, quindi vi consiglio caldamente di procurarvi la versione Deluxe, ve la faranno pagare cara, purtroppo, ma ne vale assolutamente la pena. Se volete dare una ascoltatina in anteprima http://www.npr.org/2014/01/05/259143273/first-listen-rosanne-cash-the-river-the-thread

Come diceva Dan Peterson, per me Numero Uno!

Bruno Conti