Dopo Un Divorzio Si Cambiano Vita E Musica? Shawn Mullins – My Stupid Heart

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Shawn Mullins – My Stupid Heart – Sugar Hill / Rounder Records

Fra un divorzio e l’altro, Shawn Mullins (con una dozzina d’album all’attivo in studio) è ormai considerato un veterano della scena folk-rock cantautorale americana. Il buon Shawn era già un giovane e affermato musicista di Decatur, Georgia, quando nel lontano ’98 ha cominciato a raccogliere i frutti di una carriera comunque abbastanza lunga con l’album Soul’s Core, ma Mullins in precedenza aveva esordito con Better Days (92), quindi due anni dopo aveva pubblicato Big Blue Sky (94), poi due lavori incisi con Matthew Kahler Jeff’s Last Dance Vol. 1 e 2 (credo che a parte il sottoscritto siamo in pochi ad averli, e ormai siano introvabili), e nel ’96 ha visto la luce il successivo Eggheels. Dopo l’interlocutorio Beneath The Velvet Sun (00), anni di silenzio non compromettono la sua buona vena compositiva, a partire da 9th Ward Pickin Parlor (06), Honeydew (08), il primo disco dal vivo Live At The Variety Playhouse  dello stesso anno, fino all’ultimo lavoro in studio, l’ottimo Light You Up (10).

Prodotto dalla cantante country nativa della Florida Lari White, (impegnata anche alle armonie vocali con Shondra Bennett e Max Gomez) e registrato al The Holler di Nashville, My Stupid Heart vanta altri musicisti di valore come il marito della White, Chuck Cannon (cantautore e autore di alcuni brani scritti con Mullins) all’acustica e seconda voce, Dan Dugmore alla steel, Jerry McPherson alla chitarra elettrica, Gerry Hansen alla batteria e percussioni, Michael Rhodes al basso, Guthrie Trapp al mandolino e bouzouki, e i bravissimi Radoslav Lorkovic (Jimmy LaFave) alla fisarmonica e Fender Rhodes e Matt Rollings (Lyle Lovett) al pianoforte, e naturalmente lo stesso Shawn che suona diversi strumenti, il tutto per una raccolta di dieci canzoni, che toccano temi anche profondamente personali.

My Stupid Heart apre con la magia di una classica ballata alla Mullins, The Great Unknown, per poi passare alla recitativa It All Comes Down To Love, che potrebbe sembrare uscita dai solchi di Too Long In The Wasteland di James McMurtry https://www.youtube.com/watch?v=bTCq0MccLro , seguite dall’incantevole Ferguson che inizia lentamente per poi crescere nello sviluppo del brano https://www.youtube.com/watch?v=qr3MwKKjSpc , fatto che si ripete pure nella title track, anche questa  parte acustica con pochi accordi di chitarra, poi la voce di Shawn, gli strumenti e i cori danno spessore alla ballata, mentre Roll On By si avvale di un buon ritmo e della fisarmonica di Radoslav Lorkorvic. Il lavoro prosegue con Go And Fall una canzone di sofferenza, cantata con grande intensità, poi troviamo una magnifica love song come Gambler’s Heart (scritta con il cuore in mano) evidenziata dal piano di Matt Rollings, e ancora la pianistica Never Gonna Let Her Go (un brano alla Robbie Robertson e Band, magari cantato da Levon Helm) https://www.youtube.com/watch?v=ZjK6TdtceNs , una delicata e melodica Sunshine, e a chiudere  il moderno blues di Pre-Apocalyptic Blues, dove si rincorrono il trombone di Roy Agee, la fisarmonica di Lorkovic, e il superbo pianoforte di Rollings.

Con questo My Stupid Heart, la carriera artistica di Shawn Mullins sembra segnare un ulteriore livello di crescita, musicale e narrativa, con canzoni che si dividono tra americana, rock, folk e blues, cantate da una voce che rimane pur sempre una delle più belle e intense del panorama musicale americano. Non so come sia messo attualmente con i “rapporti sentimentali” il buon Shawn, ma se dopo ogni divorzio ci ritroviamo un Mullins più maturo e ispirato, e pienamente consapevole del suo potenziale, forse, ma dico forse, è augurabile tra qualche anno saperlo nuovamente divorziato!

Tino Montanari