Un Neil Young Acustico Fa Sempre Bene Alla Salute! Neil Young – Songs For Judy

neil young songs for judy

Neil Young – Songs For Judy – Reprise/Warner CD – 2LP

Nuovo episodio delle Performance Series di Neil Young a pochi mesi di distanza da Roxy: Tonight’s The Night Live https://discoclub.myblog.it/2018/04/26/nessun-paradosso-solo-grande-musica-neil-young-roxy-tonights-the-night-live/ (ed entrambi i live probabilmente ce li ritroveremo anche sul prossimo volume degli Archivi, che a quanto dice il musicista canadese potrebbero uscire la prossima primavera, ma chissà perché non mi fido): Songs For Judy, si tratta di un live registrato nel novembre del 1976 durante una breve tournée che prevedeva una prima parte acustica prima di essere raggiunto sul palco dai Crazy Horse per concludere le esibizioni, ed è un disco che i fans del Bisonte favoleggiavano da anni, e che è anche noto come The Bernstein Tapes, in quanto molte delle canzoni presenti erano state incise su una cassetta di proprietà del celebre fotografo rock Joel Bernstein. Il 1976 era stato un anno molto impegnativo per Neil, che prima aveva pubblicato Zuma insieme ai Crazy Horse, uno dei suoi album migliori della decade, e poi aveva registrato l’acustico Hitchhiker, rimasto però nei cassetti fino al Settembre del 2017; Songs For Judy è come ho detto prima un album che vede il solo Young sul palco accompagnarsi con chitarra, armonica, pianoforte ed organo, non riferito ad un solo concerto ma bensì ad un collage del meglio di diverse date americane.

Ed il CD è notevole: Neil è in ottima forma, suona e canta con forza e partecipazione, senza le incertezze e le occasionali stonature presenti nei tour precedenti (ed anche all’interno del pur ottimo Roxy: Tonight’s The Night Live), e ci consegna un album lungo (quasi 80 minuti) ma che si ascolta tutto d’un fiato. Una performance dunque ricca di feeling e con più di un momento all’insegna della grande musica, nel quale il nostro ripercorre in 22 tracce la sua carriera fino a quel momento, inserendo anche diverse chicche e brani all’epoca inediti. Il titolo del CD non si riferisce a Judy Collins (che tra l’altro l’inciucio sentimentale lo aveva avuto con Stephen Stills), ma all’attrice Judy Garland, che oltre a comparire sull’immagine di copertina è anche la protagonista di un surreale e scherzoso racconto narrato da Neil ad inizio concerto. Le note del libretto interno sono a cura del già citato Bernstein, che era a seguito del tour, e del regista Cameron Crowe, che all’epoca scriveva come giornalista per la rivista Rolling Stone (ed appare anche nella foto interna del CD). Parlando del contenuto musicale, non mancano certo le hits ed i brani più noti del canadese, come Heart Of Gold, accolta da un prevedibile boato, la magnifica e sempre toccante After The Gold Rush, una Mr. Soul eseguita con grande forza (unico rimando al periodo Buffalo Springfield), la deliziosa Harvest, la drammatica The Needle And The Damage Done e la countreggiante Roll Another Number. C’è anche qualche classico minore: una applauditissima Tell Me Why, la maestosa A Man Needs A Maid, resa ancora più struggente dall’introduzione suonata con l’organo a pompa, Mellow My Mind, tra le più intense dell’album Tonight’s The Night, e Sugar Mountain posta in chiusura, che nonostante fosse in origine un lato B è molto popolare.

Chiaramente, dato che stiamo parlando di Neil Young, trovano spazio nella setlist anche canzoni più oscure, come The Laughing Lady e Here We Are In The Years dal suo primo album, Journey Through The Past, che non proviene dal film con lo stesso titolo ma dal live Time Fades Away, la fluida Give Me Strength, che non è inedita solo perché è stata pubblicata lo scorso anno su Hitchhiker, o The Losing End, che è uno dei pezzi meno conosciuti di quel capolavoro che è Everybody Knows This Is Nowhere; per la verità un inedito assoluto c’è, ed è una ballatona pianistica tipica del nostro intitolata No One Seems To Know, un brano discreto anche se non memorabile. E poi, dulcis in fundo, abbiamo un bel gruppetto di brani che all’epoca di questi concerti erano inediti, e che Neil renderà ufficiali solo in seguito, come il pezzo messo in apertura, Too Far Gone, una country song pura e bellissima che finirà su Freedom nel 1989, White Line, che in versione molto diversa e decisamente più rock andrà nel 1991 su Ragged Glory, la nota Human Highway, da anni già nel repertorio live di Neil, ma messa solo due anni dopo su Comes A Time, la già splendida Pocahontas, una delle migliori canzoni del lato acustico di Rust Never Sleeps (già presente anche su Hitchhiker), e due pezzi che di lì a pochi mesi Young inserirà tra gli inediti della compilation Decade, cioè la militaresca Campaigner e Love Is A Rose, che il pubblico mostra di conoscere in quanto l’anno prima era stata un successo per Linda Ronstadt.

Songs For Judy è il quinto live acustico pubblicato da Neil Young nell’ambito dei suoi concerti d’archivio e, sia per la scaletta che per la qualità della performance, può essere tranquillamente considerato uno dei migliori.

Marco Verdi

Il “Ritorno” Della Sua Prima Prova Da Cantautrice. Emmylou Harris – The Ballad Of Sally Rose (Expanded Edition)

emmylou harris the ballad of sally rose

Emmylou Harris – The Ballad Of Sally Rose (Expanded Edition) – Rhino/Warner 2CD

Nella prima metà degli anni ottanta la stella di Emmylou Harris non era al massimo del suo splendore dal punto di vista delle vendite, ma c’è da dire che tutta la musica country in quel periodo stava vivendo il suo momento più difficile di sempre, anche se la “riscossa” guidata da gente come Dwight Yoakam e Steve Earle era dietro l’angolo. Nel 1985 la Harris diede alle stampe un po’ in sordina il suo dodicesimo album (contando anche l’esordio in parte rinnegato Gliding Bird del 1969 ed il disco natalizio del 1979, ed infatti il suo disco seguente lo chiamerà Thirteen), cioè The Ballad Of Sally Rose, un lavoro che all’epoca non ebbe un grande successo, ma che rappresentava un passo importante per Emmylou. Grandissima cantante, dotata di una voce di una purezza cristallina, la Harris era sempre stata essenzialmente un’interprete di brani altrui, ma questo disco, a suo dire influenzato dall’ascolto di Nebraska di Bruce Springsteen, fu il primo con tutti i pezzi scritti di suo pugno, insieme all’allora marito Paul Kennerley (e va detto, anche l’ultimo fino a Red Dirt Girl del 2000). Non solo, The Ballad Of Sally Rose era anche un concept album, una pratica poco diffusa in ambito country, che narrava la storia della cantante del titolo, il cui amante, alcolizzato, rimaneva ucciso in un incidente stradale: storia in parte autobiografica, ispirata alla sua tormentata relazione dei primi anni settanta con Gram Parsons (e Sally Rose era lo pseudonimo usato da Emmylou per prenotare gli alberghi quando era in tour).

Oggi la Rhino, senza un particolare anniversario da celebrare, pubblica questa versione espansa a due CD, con nel primo il disco originale (rimasterizzato alla grande) e sul secondo dieci bellissimi demo inediti di pezzi dell’album: l’unica cosa, non capisco perché un doppio, dato che il tutto dura circa 65 minuti e ci stava comodamente su un solo dischetto (*NDB Forse per farlo pagare di più?). Risentito oggi, Sally Rose è un gran bel disco, con tredici canzoni di ottimo livello, che rivelano che Emmylou non era proprio una pivellina come autrice, nonostante la scarsa pratica (anche se penso che molto del merito vada a Kennerley, lui sì autore affermato), ed il CD di demo non è un’aggiunta tanto per allungare il brodo, ma un validissimo e godibile complemento. Due parole per la band in session, davvero da sogno: tra i numerosi nomi coinvolti troviamo infatti Albert Lee, Vince Gill, Emory Gordy Jr. e addirittura Waylon Jennings alle chitarre, Russ Kunkel alla batteria, John Jarvis al piano, Gary Scruggs all’armonica e, alle armonie vocali (oltre a Gail Davis), Dolly Parton e Linda Ronstadt, collaborazione che getterà le basi per lo splendido Trio che uscirà due anni dopo. Il disco inizia in maniera splendida con la title track, una scintillante ballata che ha qualche vaga rassomiglianza con Deportee di Woody Guthrie, tutta costruita intorno alla voce di Emmylou, qui al massimo della sua bellezza ed espressività, e con un bel ritornello corale.

Rhythm Guitar è più roccata ed elettrica (Albert Lee ha uno stile riconoscibilissimo, molto influenzato dal “chicken picking” di James Burton), anche se come canzone è piuttosto nella norma, la brevissima I Think I Love Him confluisce in Heart To Heart, splendida country ballad, pura, cristallina e cantata in maniera sontuosa, così come Woman Walk The Line, uno slow di grande impatto emotivo e suonato in maniera potente, che ci mostra che la Harris non è proprio una sprovveduta nel songwriting. La vivace Bad News si sviluppa su un tempo quasi rock’n’roll, ed è tanto coinvolgente quanto breve, Timberline è un delizioso pezzo sullo stile elettroacustico che di lì a due anni la nostra proporrà con Dolly e Linda, Long Tall Sally Rose (bel titolo) è quasi un bluegrass dal gran ritmo e sotto una cascata di strumenti a corda, immediata e godibilissima (anche se dura solo un minuto e mezzo), mentre White Line è giustamente il brano più popolare del disco, una splendida canzone country-rock dal motivo squisito e con un bellissimo accompagnamento chitarristico, in assoluto tra i brani più belli di Emmylou. Diamond In My Crown è uno slow profondo ed intenso (e che voce), The Sweetheart Of The Rodeo un perfetto ed elegante honky-tonk, anch’esso tra i pezzi migliori, K-S-O-S un breve e trascinante brano che termina con uno stupendo medley strumentale che comprende Wildwood Flower della Carter Family, Ring Of Fire di Johnny Cash e la classica truckin’ song Six Days On The Road., mentre Sweet Chariot, che chiude il disco originale, è un altro lento che non manca di regalare emozioni.

Il secondo CD, come già detto, propone dieci canzoni su tredici (mancano I Think I Love Him, Long Tall Sally Rose e K-S-O-S), incise tra il 1983 ed il 1984 da Emmylou solo con la sua chitarra e qualche occasionale backing vocal (tranne Rhythm Guitar e Bad News, che sono full band), eseguite in maniera superba, e nelle quali risaltano ancora di più bellezza e purezza: le migliori a mio giudizio sono Timberline, The Sweetheart Of The Rodeo, The Ballad Of Sally Rose, Heart To Heart e White Line, che comunque la si faccia rimane un brano formidabile. Ristampa quindi graditissima, e non mi dispiacerebbe che fosse solo la prima di una serie di album di Emmylou Harris da rivalutare, dato che comunque stiamo parlando di una che non ha mai fatto un disco brutto.

Marco Verdi

Rock And Roll Hall Of Fame In Concert. Le Ultime Annate, Grande Musica E Incontri Inconsueti: Il Resoconto

rock and roll hall of fame in concert

Rock & Roll Hall The Fame In Concert – Time Life 4 DVD o 2 Blu-ray Zona 1

All’incirca una decina di anni, tra il 2009 e il 2010, in occasione del 25° Anniversario della nascita della Rock And Roll Hall Of Fame, c’è stato un soprassalto di attività con la pubblicazione di un paio di cofanetti in DVD: uno quadruplo con il concerto tenuto al Madison Square Garden nell’ottobre 2009 appunto per il venticinquennale, quasi 6 ora di musica con concerto e discorsi completi, mentre nel 2010 è uscito un box da 9 DVD con il meglio dei 24 anni precedenti, circa 11 ore di filmati live, più 9 ore di materiale bonus extra. Poi è calato il silenzio: intendiamoci, la manifestazione si è comunque tenuta regolarmente ogni anno, o a Cleveland, dove c’è la sede della fondazione e il museo o al Barclays Center di Brooklyn, NY, solo che poi non è stato più pubblicato nulla. Ed ecco che ora appare questo Rock & Roll Hall The Fame In Concert, un cofanetto di 4 DVD o 2 Blu-ray, che contiene le quattro annate che vanno dal 2014 al 2017 (dal 2010 al 2013 nulla è dato sapere), più di undici ore di contenuti tra discorsi vari e 53 esibizioni dal vivo. In teoria è solo per il mercato americano ma visto che è molto bello, qualità audio/video strepitosa e alcune esibizioni memorabili, vediamo cosa contiene.

DVD 1 2014, siamo al Barclays Center di New York e il programma si apre con una potente Digging In The Dirt di Peter Gabriel (formazione della madonna con David Rhodes, Manu Katchè, Tony Levin e David Sancious) che viene indotto nella Hall Of Fame da Chris Martin dei Coldplay, che sale sul palco con Gabriel per una versione doppio pianoforte della bellissima Washing Ot The Water, tratta da Us, ma poi arriva tutta la band nel finale, mentre per una lunghissima In Your Eyes Peter invita sul palco Youssou N’Dour per duettare con lui, come nella versione originale che era su So. Secondo artista della serata Yusuf, che nel frattempo è tornato Cat Stevens: lo presenta Art Garfunkel, che poi lascia spazia all’artista inglese, accompagnato da Paul Shaffer e dalla Hall Of Fame Orchestra, che esegue alla grande un trittico spettacolare, Father And Son, Wild World e Peace Train, alla chitarra c’è uno che ha tutta l’aria di essere Waddy Wachtel. Linda Ronstadt è la terza artista ad essere “indotta”, ma non è presente a causa del Morbo di Parkinson che non lo permette di esibirsi dal 2011: la presentazione è del suo amico Glenn Frey, poi ascoltiamo Different Drum cantata (bene) da Carrie Underwood, una splendida Blue Bayou, con Emmylou Harris, Bonnie Raitt e ancora Carrie Underwood, le tre rimangono e vengono raggiunte da Sheryl Crow e Glenn Frey per una ottima You’re No Good, e ancora da Stevie Nicks che è la voce solista per It’s So Easy e tutti insieme per una commovente e celebrativa When Will I Be Loved. Sarebbe difficile fare meglio se a seguire non fosse il turno della E Street Band, che come “presentatore” ha Bruce Springsteen, “solo” una ventina di minuti di discorso suo e un’altra ventina degli altri della band, che poi scatena le danze per una portentosa The E Street Shuffle con Vini Lopez tornato alla batteria, solo nove minuti ma molto intensi. A seguire arriva Michael Stipe per presentare i Nirvana e Courtney Love viene fischiata dal pubblico: Dave Grohl e Krist Novoselic eseguono Smells Like Teen Spirit, Aneurysm, Lithium e All Apologies aiutati da Joan Jett, Pat Smear, Kim Gordon, Annie Clark e Lorde. E nel 2014, non presenti nel film, c’erano pure i Kiss e Hall & Oates. Comunque questo è il miglior DVD del lotto.

DVD 2 2015, siamo alla Public Hall di Cleveland.  Annata meno eccitante, con nell’ordine Joan Jett, ospiti Dave Grohl, Miley Cyrus e Tommy James, per una piacevole Crimson And Clover. Della Butterfield Blues Band non c’è quasi nessuno, li presenta Peter Wolf, ma la versione di Born In Chicago con Zac Brown alla voce, Tom Morello alla chitarra e Jason Ricci all’armonica non è per nulla male. E lo è anche la sezione in cui Stevie Wonder presenta una rarissima apparizione pubblica di Bill Withers, “ritirato” dal 1985: i due eseguono insieme Ain’t No Sunshine e poi sul palco per Lean On Me arriva John Legend, che non amo in modo particolare, ma a questi eventi fa sempre la sua porca figura. Green Day presentati da Fall Out Boy fanno tre brani.  Mentre Steve Ray Vaughan And Double Trouble indotti da John Mayer hanno diritto solo a un brano, ma la versione di Texas Flood, con il fratello Jimmie Vaughan, Gary Clark Jr., Doyle Bramhall e lo stesso Mayer è una vera perla. Pure di Lou Reed,  presentato da Patti Smith e il cui premio viene accettato da Laurie Anderson, viene presentata solo una canzone, una bella versione di Satellite Of Love, cantata da Beck. Poi, presentato da Sir Paul McCartney arriva sul palco l’ineffabile Ringo Starr, più rauco vocalmente del solito, ma con un piccolo aiuto dei suoi amici ce la fa: in Boys i Green Days se la cavano, son tre accordi, in It Don’t Come Easy c’è il cognato Joe Walsh alla chitarra, e nella conclusiva I Wanna Be Your Man sono in 700 sul palco, in pratica quasi tutti gli ospiti della serata , per una versione corale, gagliarda e chitarristica.

DVD 3 2016, di nuovo a New York City. Aprono I Deep Purple, senza Blackmore ma con la premiazione contemporanea di Ian Gillan, David Coverdale e Glenn Hughes, tre cantanti presenti per l’occasione, ma canta solo Gillan, Steve Morse alla chitarra, presentazione di Lars Ulrich dei Metallica,  e per gradire Highway Star e Smoke On The Water, due classici dell’hard-rock, quello buono. Di Bert Berns, un grande personaggio degli anni ’60,  solo un Lifetime Achievement presentato da Steve Van Zandt che legge una lista di canzoni veramente impressionante, ma niente musica e neppure, per fortuna, per i rappers N.W.A.. I Chicago sono presentati da Rob Thomas dei Matchbox Twenty, e poi eseguono tre dei loro classici in modo elegante, anche se manca in parte la verve rock-jazz degli inizi, Saturday In the Park e Does Anybody Really Know What Time Is It? sono delle belle canzoni e l’impianto vocale e strumentale è sempre buono, ma il gruppo si riabilita con una brillante e rockeggiante 25 Or 6 To 4, uno dei riff più famosi del rock di sempre. Non malvagi neppure i Cheap Trick presentati da Kid Rock (?!?), dal vivo sono sempre potenti e il loro rock and roll non manca di divertire, come ai tempi di At Budokan. Gran finale con tutti insieme appassionatamente ad intonare Ain’t That A Shame insieme ai Cheap Trick. Ma Steve Miller che fine ha fatto?

DVD 4 2017. Altra buona annata: si parte con gli ELO, Electric Light Orchestra, la loro versione con archi aggiunti di Roll Over Beethoven è anche un sentito omaggio a Chuck Berry, grazie ad un Jeff Lynne ispirato che poi rispolvera altri due classici come Evil Woman e la beatlesiana Mr. Blue Sky. Il discorso finale è di Dhani Harrison e ad accettare il premio c’è anche Roy Wood. Jackson Browne induce nella RRHOF Joan Baez, che esegue da sola Swing Low Sweet Chariot e poi chiama sul palco Mary Chapin Carpenter e le invecchiate (mi sembra più della Baez) Indigo Girls per le deliziose e delicate Deportee (Plane Wreck At Los Gatos) e The Night They Drove Old Night Dixie Down. Gli Yes, in formazione originale (quasi, manca Chris Squire) ricevono il premio da Geddy Lee (che rimane sul palco con il gruppo) e Alex Lifeson dei Rush: Roundabout è una ottima scelta (e Rick Wakeman è in gran forma, come pure Steve Howe),mentre Owner Of A Lonely Heart, per quanto piacevole, meno riuscita. Snoop Dogg induce Tupac Shakur, senza musica, anche perché non c’è, questa è cattiva lo so. I Journey sono stati una delle band migliori anni ’70-’80, nati da una costola dei Santana, poi con l’innesto di Steve Perry sono diventati più rock FM, ma l’attuale cantante filippino non si può vedere e sentire, anche se gli altri suonano. Per fortuna che nel finale di questo quarto DVD, il più lungo del lotto, arriva David Letterman, più barbuto che mai, ad introdurre i Pearl Jam, che poi ci regalano un trittico dei loro classici, Alive, Given To Fly e una splendida Better Man, cantata da tutto il pubblico.

Il gran finale del 2017 con Rockin’ In The Free World qui sotto, non c’è nel DVD, peccato.

Luci ed ombre, ma nel complesso molti di più i momenti da tesaurizzare. Le “inductions” si possono guardare a parte nel menu, ma le parti solo musicali no. Mistero.

Bruno Conti

Dopo Parecchi Anni Torna Una Delle Serie Video Più Belle. Rock And Roll Hall Of Fame – In Concert

rock and roll hall of fame in concert

Rock And Roll Hall Of Fame In Concert – Time Life 4 DVD o 2 Blu-ray – 24-04-2018

Era il 2010, quando uscirono sia il Box da 9 DVD con il meglio delle varie edizioni dei concerti per la Rock And Roll Hall Of Fame che il quadruplo cofanetto con il concerto che festeggiava il 25° Anniversario della manifestazione con una serata speciale al Madison Square Garden, registrata nel 2009. Da allora tutto taceva, ma ecco che la Time Life pubblicherà in questi giorni negli Stati Uniti questo box che vedete qui sopra (4 DVD, ma anche disponibile in doppio Blu-ray): l’uscita è prevista per il 24 aprile, e le due versioni conterranno il meglio dei concerti del 2014-2015-2016-2017. Non chiedetemi perché le edizioni dal 2010 al 2013 non sono mai state considerate, non so dirvelo, forse problemi di diritti di autore, o magari qualcosa è stato pubblicato e venduto direttamente solo sul sito della Hall Of Fame, ma non credo perché non ho mai visto nulla annunciato. Comunque se volete leggere i Post che avevo dedicato alle uscite all’epoca basta che cerchiate nell’archivio del Blog del 2010.

Per quello che riguarda i contenuti di questa imminente uscita, li trovate elencati qui sotto; prima un riassunto a grandi linee e poi la lista completa, disco per disco dei singoli brani e delle canzoni che sono state eseguite nei vari anni, con tutti gli ospiti che si sono alternati sui palchi del Barclays Center di New York e della Public Hall di Cleveland, a seconda delle diverse annate:

ROCK & ROLL HALL OF FAME: IN CONCERT FEATURES:

  • These 4 DVD and 2 Blu-ray Sets feature poignant reunions, moving and often hilarious induction speeches, and 53 iconic performances.
  • The best moments from the 2014, 2015, 2016 and 2017 induction ceremonies.
  • Bruce Springsteen joining inductees the E Street Band for the deep-cut classic The E Street Shuffle from the Boss’s second album, from 1973.
  • Legendary grunge-rock group Pearl Jam delivering thundering performances of Alive, Given to Fly and Better Man.
  • The two surviving members of Nirvana joined on stage by Lorde, Annie Clark, Kim Gordon and Joan Jett for emotional renderings of the group’s biggest hits.
  • Cat Stevens performing a spine-tingling version of Father & Son that rendered the massive Barclays Center quiet as a church.
  • Journey performing three classic cuts: Separate Ways (Worlds Apart), Lights and Don’t Stop Believin’.
  • Ringo Starr being welcomed into the Rock Hall with a little help from Paul McCartney. Features complete Hall of Fame induction speeches, including:
    • Coldplay’s Chris Martin inducting Peter Gabriel
    • Metallica’s Lars Ulrich inducting Deep Purple

The 29th Annual Rock & Roll Hall of Fame Induction Ceremony

Barclays Center: Brooklyn, New York

April 10, 2014

PROGRAM

PETER GABRIEL

Digging in the Dirt Peter Gabriel

Chris Martin Inducts Peter Gabriel
Peter Gabriel Acceptance Speech

Washing of the Water Peter Gabriel with Chris Martin
In Your Eyes Peter Gabriel with Youssou N’Dour

CAT STEVENS
Art Garfunkel Inducts Cat Stevens
Cat Stevens Acceptance Speech

Father & Son Cat Stevens with Paul Shaffer and the Hall of Fame Orchestra
Wild World Cat Stevens with Paul Shaffer and the Hall of Fame Orchestra
Peace Train Cat Stevens with Paul Shaffer and the Hall of Fame Orchestra

LINDA RONSTADT
Glenn Frey Inducts and Accepts on Behalf of Linda Ronstadt

Different Drum Carrie Underwood and Paul Shaffer and the Hall of Fame Orchestra
Blue Bayou Emmylou Harris, Bonnie Raitt, Carrie Underwood and Paul Shaffer and the Hall of Fame Orchestra
You’re No Good Sheryl Crow, Glenn Frey, Emmylou Harris, Bonnie Raitt, Carrie Underwood and Paul Shaffer and the Hall of Fame Orchestra
It’s So Easy Stevie Nicks, Sheryl Crow, Glenn Frey, Emmylou Harris, Bonnie Raitt, Carrie Underwood and Paul Shaffer and the Hall of Fame Orchestra
When Will I Be Loved Sheryl Crow, Emmylou Harris, Stevie Nicks, Bonnie Raitt, Carrie Underwood and Paul Shaffer and the Hall of Fame Orchestra

E STREET BAND
Award for Musical Excellence
Bruce Springsteen Inducts the E Street Band
Acceptance Speech: Roy Bittan, Victoria Clemons on Behalf of Clarence Clemons, Jason Federici on Behalf of Danny Federici, Nils Lofgren, Vini Lopez, David Sancious, Patti Scialfa, Garry Tallent, Max Weinberg and Steven Van Zandt

The E Street Shuffle Bruce Springsteen and the E Street Band

NIRVANA
Michael Stipe Inducts Nirvana
Acceptance Speech: Dave Grohl, Krist Novoselic, and Courtney Love and Wendy O’Connor on Behalf of Kurt Cobain

Smells Like Teen Spirit Dave Grohl and Krist Novoselic with Joan Jett and Pat Smear
Aneurysm Dave Grohl and Krist Novoselic with Kim Gordon and Pat Smear
Lithium Dave Grohl and Krist Novoselic with Annie Clark and Pat Smear
All Apologies Dave Grohl and Krist Novoselic with Annie Clark, Kim Gordon, Joan Jett, Lorde and Pat Smear


 

The 30th Annual Rock & Roll Hall of Fame Induction Ceremony
Public Hall: Cleveland, Ohio
April 18, 2015

PROGRAM

JOAN JETT & THE BLACKHEARTS
Bad Reputation Joan Jett & the Blackhearts
Cherry Bomb Joan Jett & the Blackhearts with Dave Grohl and Gary Ryan
Crimson and Clover Joan Jett & the Blackhearts with Miley Cyrus, Gary Ryan, Dave Grohl and Tommy James

Miley Cyrus Inducts Joan Jett & the Blackhearts
Acceptance Speech: Ricky Byrd, Joan Jett and Gary Ryan
 
THE PAUL BUTTERFIELD BLUES BAND
Born in Chicago Zac Brown, Tom Morello, Jason Ricci and Paul Shaffer and the Hall of Fame Orchestra

Peter Wolf Inducts The Paul Butterfield Blues Band
Acceptance Speech: Elvin Bishop, Lee Butterfield on Behalf of Paul Butterfield, Sam Lay and Mark Naftalin
 
BILL WITHERS
Stevie Wonder Inducts Bill Withers
Bill Withers Acceptance Speech

Ain’t No Sunshine Bill Withers with Stevie Wonder and Paul Shaffer and the Hall of Fame Orchestra
Lean on Me Bill Withers with John Legend, Stevie Wonder and Paul Shaffer and the Hall of Fame Orchestra

GREEN DAY
Fall Out Boy Inducts Green Day
Acceptance Speech: Billie Joe Armstrong, Tré Cool and Mike Dirnt

American Idiot Green Day
When I Come Around Green Day
Basket Case Green Day
 
STEVIE RAY VAUGHAN AND DOUBLE TROUBLE
John Mayer Inducts Stevie Ray Vaughan and Double Trouble
Acceptance Speech: Chris Layton, Tommy Shannon, Jimmie Vaughan on Behalf of Stevie Ray Vaughan, and Reese Wynans

Texas Flood Double Trouble with Doyle Bramhall II, Gary Clark Jr., John Mayer and Jimmie Vaughan

LOU REED

Patti Smith Inducts Lou Reed
Acceptance Speech: Laurie Anderson on Behalf of Lou Reed

Satellite of Love Beck, Jason Falkner, Roger Joseph Manning Jr., Nate Ruess and Paul Shaffer and the Hall of Fame Orchestra

RINGO STARR
Award for Musical Excellence
Paul McCartney Inducts Ringo Starr
Ringo Starr Acceptance Speech

Boys Ringo Starr with Green Day
It Don’t Come Easy Ringo Starr with Joe Walsh and Paul Shaffer and the Hall of Fame Orchestra
Finale: I Wanna Be Your Man Ringo Starr with Paul McCartney, Joe Walsh, Paul Shaffer and the Hall of Fame Orchestra and the Rock & Roll Hall of Fame Jam Band


 

The 31st Annual Rock & Roll Hall of Fame Induction Ceremony
Barclays Center: Brooklyn, New York
April 8, 2016

PROGRAM

DEEP PURPLE
Lars Ulrich Inducts Deep Purple
Acceptance Speech: David Coverdale, Ian Gillan, Roger Glover, Glenn Hughes and Ian Paice

Highway Star Deep Purple
Smoke on the Water Deep Purple

BERT BERNS
Ahmet Ertegun Award for Lifetime Achievement
Steven Van Zandt Inducts Bert Berns
Acceptance Speech: Cassandra Berns and Brett Berns on Behalf of Bert Berns

N.W.A.
Kendrick Lamar Inducts N.W.A.
Acceptance Speech: Dr. Dre, Ice Cube, DJ Yella and MC Ren

CHICAGO
Rob Thomas Inducts Chicago
Acceptance Speech: Michelle Kath on Behalf of Terry Kath, Robert Lamm, Lee Loughnane, James Pankow, Walter Parazaider and Danny Seraphine

Saturday in the Park Chicago
Does Anybody Really Know What Time It Is? Chicago with Rob Thomas
25 or 6 to 4 Chicago

CHEAP TRICK

Kid Rock Inducts Cheap Trick
Acceptance Speech: Bun E. Carlos, Rick Nielsen, Tom Petersson and Robin Zander

I Want You to Want Me Cheap Trick
Dream Police Cheap Trick
Surrender Cheap Trick
Finale: Ain’t That a Shame Cheap Trick with the Rock & Roll Hall of Fame Jam Band


 

The 32nd Annual Rock & Roll Hall of Fame Induction Ceremony
Barclays Center: Brooklyn, New York
April 7, 2017

PROGRAM

ELO
Roll Over Beethoven ELO
Evil Woman ELO
Mr. Blue Sky ELO

Dhani Harrison Inducts ELO
Acceptance Speech: Jeff Lynne and Roy Wood

JOAN BAEZ
Jackson Browne Inducts Joan Baez
Joan Baez Acceptance Speech

Swing Low, Sweet Chariot Joan Baez
Deportee (Plane Wreck at Los Gatos) Joan Baez with Mary Chapin Carpenter, Amy Ray and Emily Saliers
The Night They Drove Old Dixie Down Joan Baez with Mary Chapin Carpenter, Amy Ray and Emily Saliers

YES
Geddy Lee and Alex Lifeson Induct Yes
Acceptance Speech: Jon Anderson, Bill Bruford, Steve Howe, Trevor Rabin, Rick Wakeman and Alan White

Roundabout Yes with Geddy Lee
Owner of a Lonely Heart Yes

TUPAC SHAKUR
Snoop Dogg Inducts and Accepts on Behalf of Tupac Shakur
 
JOURNEY
Pat Monahan Inducts Journey
Acceptance Speech: Jonathan Cain, Aynsley Dunbar, Steve Perry, Gregg Rolie, Neal Schon, Steve Smith and Ross Valory

Separate Ways (Worlds Apart) Journey
Lights Journey
Don’t Stop Believin’ Journey

PEARL JAM
David Letterman Inducts Pearl Jam
Acceptance Speech: Jeff Ament, Matt Cameron, Stone Gossard, Dave Krusen, Mike McCready and Eddie Vedder

Alive Pearl Jam
Given to Fly Pearl Jam
Better Man Pearl Jam

Magari dopo l’uscita dei cofanetti ne parliamo ancora, ma non garantisco.

Bruno Conti

E Pure Queste Sono Le Ristampe Che Ci Piacciono! Dolly Parton/Emmylou Harris/Linda Ronstadt – The Complete Trio Collection

parton harris ronstadt the complete trio collection

Dolly Parton/Emmylou Harris/Linda Ronstadt – The Complete Trio Collection – Rhino/Warner 3CD

Nel 1987 uscì un po’ in sordina (ma non dimentichiamo che gli anni ottanta furono il nadir di un certo tipo di country tradizionale) un disco accreditato a due regine del country americano (Dolly Parton ed Emmylou Harris) ed una del country-rock (Linda Ronstadt): intitolato semplicemente Trio, quell’album fu un successo strepitoso ed inatteso, e si piazzò al numero uno della classifica di Billboard, vincendo anche un Grammy e vendendo ben quattro milioni di copie. Ed il successo fu pienamente meritato, in quanto Trio era un grande disco di country purissimo, con le tre cantanti in forma eccellente, una scelta di canzoni notevole ed una lista di musicisti in session impressionante (c’è da leccarsi i baffi solo a leggere i nomi: Ry Cooder, David Lindley, Herb Pedersen, Albert Lee, Russ Kunkel, Leland Sklar, Bill Payne, Mark O’Connor). Per il seguito, Trio II, si dovettero attendere ben dodici anni: l’album inizialmente era previsto per il 1994, ma problemi della Harris e della Parton con le loro case discografiche fecero slittare il tutto (e la Ronstadt pubblicò cinque di quelle canzoni, remixate e senza le voci delle due amiche, nel suo album del 1995, Feels Like Home); Trio II, alla fine uscì nel ’99, prodotto come il primo volume da George Massenburg, non fu un successo come il suo predecessore, né era a quel livello artistico, ma comunque un ottimo album di country d’autore, anche se meno spontaneo del primo e con qualche leggera concessione al mainstream: anche qui la lista dei musicisti era degna di nota, con gente come Alison Krauss, David Grisman, Dean Parks, Ben Keith, Jim Keltner ed ancora Lindley. (Piccolo inciso: sempre nel 1999, solo qualche mese dopo, usci uno splendido album in duo di Emmylou e Linda, intitolato Western Wall: The Tucson Sessions, superiore anche al secondo Trio).

Era da tempo che si parlava di una ristampa con inediti dei due album, ed oggi finalmente la Rhino ci consegna questo stupendo triplo, che comprende i due Trio album nei primi due dischetti, ed un terzo con venti brani, dei quali solo due erano già noti, tre remix di pezzi dei due dischi, ma ben quindici outtakes mai sentite prima d’ora, una serie di canzoni fatte e finite che sembrano un album nuovo a tutti gli effetti. Intanto fa un immenso piacere risentire i primi due lavori: del primo, per lo più acustico, suonato alla grande e cantato splendidamente, vorrei ricordare la stupenda apertura di The Pain Of Loving You, un brano della Parton ma cantato da Emmylou, country cristallino e purissimo, l’honky-tonk lento di Making Plans, la strepitosa e toccante ripresa di To Know Him Is To Love Him di Phil Spector, con uno splendido assolo “hawaiano” di Lindley e con Cooder che ricama da par suo, o ancora il capolavoro di Dolly Wildflowers, tra le più belle del disco, o con Linda che si destreggia alla grande con Hobo’s Meditation di Jimmie Rodgers (e che classe), senza dimenticare le scintillanti riletture di Telling Me Lies di Linda Thompson (meravigliosa) o dei traditionals Rosewood Casket e la celeberrima Farther Along. Trio II è, come già detto, un gradino più sotto, ma avercene di dischi così: la purissima Lover’s Return della Carter Family apre l’album, seguita dalla struggente High Sierra, dove le armonizzazioni delle tre cantanti raggiungono vette paradisiache, la soave Do I Ever Cross Your Mind (di Dolly ma cantata dalla Harris), e dal superclassico di Neil Young After The Gold Rush, dove invece domina la Parton.

Per finire con la grandissima Feels Like Home, forse la più bella canzone scritta da Randy Newman negli ultimi trent’anni, alla quale viene riservato un trattamento sontuoso. Il terzo dischetto, intitolato Unreleased & Alternate Takes, Etc., oltre a presentare tre remix inediti (I’ve Had Enough, Lover’s Return e Farther Along) e due pezzi già presenti in due album del 1979 e del 1981 della Harris (la splendida Even Cowgirl Get The Blues di Rodney Crowell e Mr. Sandman, entrambe incluse in quanto Dolly e Linda erano presenti in qualità di ospiti), contiene come ho già detto ben quindici tra versioni alternate ed inediti assoluti: non è il caso di citarle tutte, lascio a voi il piacere di scoprirle (tanto non ce n’è mezza da buttare), ma mi limito a citare quelle a mio parere indispensabili, a cominciare da una versione a tre voci e maggiormente strumentata di Wildflowers, forse ancora più bella di quella del primo Trio, seguita a ruota dalla deliziosa Waltz Across Texas Tonight (scritta da Emmylou con Crowell), in una strepitosa versione del 1994 mai sentita, la delicata Softly And Tenderly, per sole voci, chitarra, mandolino e cello, la squisita Pleasant As May della Parton, che non avrebbe sfigurato sul primo album delle tre, una versione alternata di My Dear Companion forse superiore anche a quella pubblicata nel 1987, il trascinante country-gospel di Pops Staples You Don’t Knock (mi chiedo come abbia fatto a rimanere inedita fino ad oggi), il country purissimo di Are You Tired Of Me e l’intensissima In A Deep Sleep della cantautrice irlandese Triona Ni Dhomhnaill della Bothy Band, con una prestazione vocale superlativa della Ronstadt.

Per completezza devo segnalare che è uscita anche una versione singola, ma secondo me con poca ragione di esistere in quanto racchiude il meglio dei primi due album ed aggiunge la miseria di quattro inediti dal terzo dischetto. Difficilmente potremo avere in futuro un Trio III, date le gravi condizioni di salute di Linda, affetta dal morbo di Parkinson: ragione in più per accaparrarsi The Complete Trio Collection senza indugi. Ancora oggi dischi country di questo livello se ne sentono pochi.

Marco Verdi

“Ristampe” Imminenti E Future, Parte II: Loren Auerbach, Turtles, Joe Cocker, Screaming Blue Messiahs, Ian Hunter, Parton/Harris/Ronstadt The Complete Trio, David Bowie, Fleetwood Mac

loren auerbach & bert jansch colours are fading fast

Seconda parte sulle uscite più interessanti nell’ambito ristampe. Questa volta copriamo il periodo che va dal 12 agosto fino ad arrivare al 9 settembre, con una puntata fino al 23 settembre per due uscite importanti. Parliamo di cofanetti.

Loren Auerbach ai più non dirà molto, e forse anche la copertina qui sopra non aiuta a fare chiarezza. Ma se aggiungiamo che il cognome da sposata di questa signora era Jansch, che è colui che si vede al suo fianco nella foto di copertina del CD, forse il mistero si dirada leggermente. Comunque, l’album in questione si chiama Colours Are Fading Fast, è attribuito a Loren Auerbach With Bert Jansch, si tratta di un cofanetto triplo, pubblicato dalla Earth Records, ed era già disponibile al Record Store Day, come triplo vinile limitato. La Earth Records è una piccola etichetta inglese che quest’anno ha già pubblicato le ristampe di due album di Jansch, Avocet, uno splendido disco del 1979, e From The Outside, un raro disco del 1985, pubblicato solo in Belgio, inizialmente in LP in una tiratura di 500 copie, e poi stampato su CD dalla Hypertension nel 1993, ma non più disponibile da tempo.

Ora la stessa etichetta Earth fa uscire questo triplo CD che raccoglie i due album realizzati dalla Auerbach, quando non era ancora la moglie di Jansch (si sarebbero sposati solo nel 1999): Playing The Game After The Long Night, entrambi pubblicati in vinile dalla etichetta di Loren, la Christabel Records, tra il 1984 e il 1985, quando la giovane musicista aveva poco più di 20 anni (era nata nell’ottobre del 1963). Divagazione personale: avevo entrambi i vinili all’epoca, due piccoli gioiellini di folk d’autore, con leggere derive psichedeliche, usciti anche entrambi raccolti in un unico CD, pubblicato sempre dalla Christabel nel 1996 e poi dalla Castle nel 2001, ma francamente non li ho mai visti in giro. E’ stata paragonata come stile musicale a Virginia Astley, Bridget St, John Vashti Bunyan, ma il tocco musicale di Jansch, che è presente in entrambi gli album, si sente comunque. Nel primo disco Playing The Game, attribuito a Loren Auerbach with Richard Newman, suonano anche appunto Newman, altro ottimo chitarrista, Geoff Bradford, pure lui alla chitarra e vari altri musicisti impegnati a basso, armonica, percussioni e flauto. I brani sono scritti da Newman, Jansch o sono canzoni tradizionali.

Nel secondo disco After The Long Night, attribuito in copertina a Loren Auerbach Bert Jansch, suona ancora Richard Newman, oltre a basso e violino utilizzati in un paio di canzoni-

Nel cofanetto in uscita per Earth Records c’è anche un terzo CD di materiale inedito, registrato ai tempi e mai pubblicato. Come sapete Jansch è morto il 5 ottobre del 2011, dopo una lunga battaglia con un tumore. Anche Loren, che aveva 20 anni meno di lui, è morta, sempre per un cancro, solo due mesi dopo la scomparsa del suo compagno dell’ultima parte di vita di entrambi.

Proprio in questi giorni è stato anche annunciato che ad ottobre la Topic pubblicherà un doppio CD dal vivo Finale: An Evening With Pentangle, con la registrazione di un concerto registrato nel corso della reunion della band per il 40° Anniversario. Ma per il momento godiamoci questa piacevole sorpresa, dell’altro album ne riparleremo quando sarà il momento. Ho inserito nel Post vari video relativi a Loren Auerbach così potete farvi una idea di cosa stiamo parlando, alcune perle riemerse dalle nebbie del tempo, quelle piccole gioie che allietano la vita degli appassionati della buona musica.

turtles complete original album collection

Invece i Turtles, tra il 1965 e il 1970, sono stati una delle band americane più popolari e di successo, autori di 6 album, ma soprattutto di alcuni singoli ai primi posti delle classifiche: It Ain’t Me Babe di Bob Dylan (furono tra i primi, con i Byrds, a reinterpretare ottimamente Dylan in versione pop-rock), Happy Together (che in Italia diventò Per Vivere Insieme dei Quelli), She’d Rather Be With Me, You Know What I Mean, Elenore (la celeberrima Scende La Pioggia di Gianni Morandi), You Showed Me (un bellissimo pezzo scritto da McGuinn Clark) che fu l’ultimo a entrare nelle Top 10 americane. Il gruppo in teoria era un sestetto, ma tutto verteva soprattutto sulle strepitose armonie vocali dei due cantanti Howard Kaylan Mark Volman, che negli anni successivi avrebbero lavorato anche con Frank Zappa nei Mothers Of Invention. L’unico altro componente conosciuto della band fu per un breve periodo Johnny Barbata, il futuro batterista di CSN&Y. 

turtles all the singles

Considerati soprattutto un gruppo da singoli i Turtles in effetti erano una delle migliori band pop americane dell’epoca, rivalutati in seguito, come i Monkees e ora questo cofanetto sestuplo The Complete Original Album Collection raccoglie tutti gli album, con le versioni mono e stereo e molte chicche e rarità. Il tutto a cura della Manifesto Records in collaborazione con la FloEdCo, l’etichetta personale del gruppo, in uscita il prossimo 19 agosto. E’ la prima raccolta completa loro dedicata, visto che in passato hanno circolato soprattutto raccolte di successi ed in passato i singoli album sono apparsi e scomparsi velocemente in CD. Se vi sembra troppo investire in questo cofanetto (ma meriterebbe) uscirà anche una doppia antologia intitolata All The Singles, di cui potete leggere il contenuto qui sotto.

[CD1]

1. It Ain’t Me Babe
2. Almost There
3. Let Me Be
4. Your Maw Said You Cried
5. You Baby
6. Wanderin’ Kind
7. Grim Reaper of Love
8. Comeback
9. So Goes Love
10. On a Summer’s Day
11. We’ll Meet Again
12. Outside Chance
13. Makin’ My Mind Up
14. Can I Get to Know You Better
15. Like the Seasons
16. Happy Together
17. She’d Rather Be with Me
18. The Walking Song
19. Guide for the Married Man
20. Think I’ll Run Away
21. You Know What I Mean
22. Rugs of Woods and Flowers
23. She’s My Girl
24. Chicken Little Was Right

[CD2]
1. Sound Asleep
2. Umbassa the Dragon
3. The Story of Rock and Roll
4. Can’t You Hear the Cows
5. Elenore
6. Surfer Dan
7. Christmas Is My Time of Year
8. You Showed Me
9. Buzz Saw
10. House on the Hill
11. Come Over
12. How You Loved Me
13. You Don’t Have to Walk in the Rain
14. Love in the City
15. Bachelor Mother
16. Lady-O
17. Somewhere Friday Night
18. Teardrops
19. Gas Money
20. Who Would Ever Think That I Would Marry Margaret?
21. We Ain’t Gonna Party No More
22. Is It Any Wonder?
23. Eve of Destruction
24. Me About You

Se invece il vostro budget vi permette di acquistare il cofanetto da 6 CD. questa è la tracklist completa dei sei album, It Ain’t Me Babe (che conteneva altri due brani di Dylan, oltre ad una delle prime versioni di Eve Of Destruction) You Baby, Happy Together, The Turtles Present the Battle of the Bands, Turtle Soup and Wooden Head, i primi 3, come detto, sia in versione mono che stereo:

[CD1]
1. Wanderin’ Kind (Mono)
2. It Was a Very Good Year (Mono)
3. Your Maw Said You Cried (Mono)
4. Eve of Destruction (Mono)
5. Glitter and Gold (Mono)
6. Let Me Be (Mono)
7. Let the Cold Winds Blow (Mono)
8. It Ain’t Me Babe (Mono)
9. A Walk in the Sun (Mono)
10. Last Laugh (Mono)
11. Love Minus Zero (Mono)
12. Like a Rolling Stone (Mono)
13. Wanderin’ Kind (Stereo)
14. It Was a Very Good Year (Stereo)
15. Your Maw Said You Cried (Stereo)
16. Eve of Destruction (Stereo)
17. Glitter and Gold (Stereo)
18. Let Me Be (Stereo)
19. Let the Cold Winds Blow (Stereo)
20. It Ain’t Me Babe (Stereo)
21. A Walk in the Sun (Stereo)
22. Last Laugh (Stereo)
23. Love Minus Zero (Stereo)
24. Like a Rolling Stone (Stereo)

[CD2]
1. Flyin’ High (Mono)
2. I Know That You’ll Be There (Mono)
3. House of Pain (Mono)
4. Just a Room (Mono)
5. I Need Someone (Mono)
6. Let Me Be (Mono)
7. Down in Suburbia (Mono)
8. Give Love a Trial (Mono)
9. You Baby (Mono)
10. Pall Bearing, Ball Bearing World (Mono)
11. All My Problems (Mono)
12. Almost There (Mono)
13. Flyin’ High (Stereo)
14. I Know That You’ll Be There (Stereo)
15. House of Pain (Stereo)
16. Just a Room (Stereo)
17. I Need Someone (Stereo)
18. Let Me Be (Stereo)
19. Down in Suburbia (Stereo)
20. Give Love a Trial (Stereo)
21. You Baby (Stereo)
22. Pall Bearing, Ball Bearing World (Stereo)
23. All My Problems (Stereo)

[CD3]
1. Makin’ My Mind Up (Mono)
2. Guide for the Married Man (Mono)
3. Think I’ll Run Away (Mono)
4. The Walking Song (Mono)
5. Me About You (Mono)
6. Happy Together (Mono)
7. She’d Rather Be with Me (Mono)
8. Too Young to Be One (Mono)
9. Person Without a Care (Mono)
10. Like the Seasons (Mono)
11. Rugs of Woods and Flowers (Mono)
12. Makin’ My Mind Up (Stereo)
13. Guide for the Married Man (Stereo)
14. Think I’ll Run Away (Stereo)
15. The Walking Song (Stereo)
16. Me About You (Stereo)
17. Happy Together (Stereo)
18. She’d Rather Be with Me (Stereo)
19. Too Young to Be One (Stereo)
20. Person Without a Care (Stereo)
21. Like the Seasons (Stereo)
22. Rugs of Woods and Flowers (Stereo)

[CD4]
1. The Opening: The Battle of the Bands
2. The Last Thing I Remember
3. Elenore
4. Too Much Heartsick Feeling
5. Oh Daddy!
6. Buzzsaw
7. Surfer Dan
8. I’m Chief Kamanawanalea (We’re the Royal MacAdamia Nuts)
9. You Showed Me
10. Food
11. Chicken Little Was Right
12. The Closing: Earth Anthem (All)
13. She’s My Girl
14. Chicken Little Was Right (Single Version)
15. Sound Asleep
16. Umbassa and the Dragon
17. The Story of Rock and Roll
18. Can’t You Hear the Cows
19. The Last Thing I Remember (The First Thing I Knew) (Alternative Version)
20. The Owl
21. To See the Sun
22. Earth Anthem (Alternative Version)
23. Battle of the Bands Radio Spot

[CD5]
1. Come Over
2. House on the Hill
3. She Always Leaves Me Laughing
4. How You Love Me
5. Torn Between Temptations
6. Love in the City
7. Bachelor Mother
8. John & Julie
9. Hot Little Hands
10. Somewhere Friday Night
11. Dance This Dance with Me
12. You Don’t Have to Walk in the Rain
13. Goodbye Surprise
14. Like It or Not
15. There You Sit Lonely
16. Can I Go on
17. You Want to Be a Woman
18. If We Only Had the Time
19. Dance This Dance (Demo)
20. Come Over (Demo)
21. How You Love Me (Demo)
22. Strange Girl (Demo)
23. Marmendy Mill (Demo)
24. Turtle Soup Radio Spot

[CD6]
1. I Can’t Stop
2. She’ll Come Back
3. Get Away
4. Wrong from the Start
5. I Get Out of Breath
6. We’ll Meet Again
7. On a Summer’s Day
8. Come Back
9. Say Girl
10. Tie Me Down
11. Wanderin’ Kind
12. You Baby (1967 Stereo Mix)
13. So Goes Love
14. Makin’ My Mind Up (1966 Stereo Version)
15. Is It Any Wonder?
16. Let Me Be (1967 Stereo Mix)
17. Grim Reaper of Love
18. It Ain’t Me Babe (1967 Stereo Mix)
19. Can I Get to Know You Better
20. Outside Chance
21. You Know What I Mean
22. Cat in the Window
23. We’ll Meet Again (Alternate Take)
24. The Turtles! Golden Hits Radio Spot

Scoprirete tante piccole gemme di deliziosa musica pop.

joe cocker the album recordings 1984-2007

Il 26 agosto la Parlophone/Warner pubblicherà un box di 14 CD intitolato The Album Recordings 1984/2007 che copre quasi tutto l’ultimo periodo di carriera di Joe Cocker. Il tutto sarà a prezzo super economico (dovrebbe costare intorno ai 40 euro indicativamente, forse anche meno) e raccoglierà i tredici album pubblicati in quel periodo più un disco di brani registrati per colonne sonore, o usciti nelle versioni differenti degli album dei singoli paesi, tributi, duetti, singoli e altre rarità.

Ecco la lista completa:

[CD1]
1. Civilized Man
2. There Goes My Baby
3. Come On In
4. Tempted
5. Long Drag Off A Cigarette
6. I Love The Night
7. Crazy In Love
8. A Girl Like You
9. Hold On (I Feel Our Love Is Changing)
10. Even A Fool Would Let Go

[CD2]
1. Shelter Me
2. A To Z
3. Don’t You Love Me Anymore
4. Living Without Your Love
5. Don’t Drink The Water
6. You Can Leave Your Hat On
7. Heart Of The Matter
8. Inner City Blues
9. Love Is On A Fade
10. Heaven

[CD3]
1. Unchain My Heart
2. Two Wrongs
3. I Stand In Wonder
4. River’s Rising
5. Isolation
6. All Our Tomorrows
7. A Woman Loves A Man
8. Trust In Me
9. The One
10. Satisfied

[CD4]
1. When The Night Comes
2. I Will Live For You
3. Got To Use My Imagination
4. Letting Go
5. Just To Keep From Drowning
6. Unforgiven
7. Another Mind Gone
8. Fever
9. You Know It’s Gonna Hurt
10. Bad Bad Sign
11. I’m Your Man
12. One Night Of Sin

[CD5]
1. Feelin’ Alright (Live)
2. Shelter Me (Live)
3. Hitchcock Railway (Live)
4. Up Where We Belong (with Maxine Green) [Live]
5. Guilty (Live)
6. You Can Leave Your Hat On (Live)
7. When The Night Comes (Live-Memorial Auditorium)
8. Unchain My Heart (Live)
9. With A Little Help From My Friends (Live)
10. You Are So Beautiful (Live)
11. The Letter (Live)
12. She Came In Through The Bathroom Window (Live)
13. High Time We Went (Live)
14. What Are You Doing With A Fool Like Me (Live)
15. Living In The Promiseland (Live)

[CD6]
1. Love Is Alive
2. Little Bit Of Love
3. Please No More
4. There’s A Storm Coming
5. You’ve Got To Hide your Love Away
6. I Can Hear The River
7. Don’t Let The Sun Go Down On Me
8. Night Calls
9. Five Women
10. Can’t Find My Way Home (Edit)
11. Not Too Young To Die Of A Broken Heart
12. Out Of The Rain

[CD7]
1. Let The Healing Begin
2. Have A Little Faith In Me
3. The Simple Things
4. Summer In the City
5. The Great Divide
6. Highway Highway
7. Too Cool
8. Soul Time
9. Out Of The Blue
10. Angeline
11. Hell And Highwater
12. Standing Knee Deep In A River
13. Take Me Home

[CD8]
1. Into The Mystic
2. Bye Bye Blackbird
3. Delta Lady
4. Heart Full Of Rain
5. Don’t Let Me Be Misunderstood
6. Many Rivers To Cross
7. High Lonesome Blue
8. Sail Away
9. You And I
10. Darlin’ Be Home Soon
11. Dignity
12. You Can Leave Your Hat On (Edit)
13. You Are So Beautiful
14. Can’t Find My Way Home

[CD9]
1. Tonight
2. Could You Be Loved (Full Version)
3. That’s All I Need To Know
4. N’Oubliez Jamais (Edit)
5. What Do I Tell My Heart?
6. Wayward Soul
7. Loving You Tonight
8. Across From Midnight
9. What Do You Say?
10. The Last One To Know
11. That’s The Way Her Love Is
12. Need Your Love So Bad

[CD10]
1. First We Take Manhattan
2. Different Roads
3. My Father’s Son
4. While You See A Chance
5. She Believes In Me
6. No Ordinary World
7. Where Would I Be Now
8. Ain’t Gonna Cry Again
9. Soul Rising
10. Naked Without You
11. Love To Lean On
12. On My Way Home

[CD11]
1. You Can’t Have My Heart
2. Love Not War
3. You Took It So Hard
4. Never Tear Us Apart
5. This Is Your Life
6. Respect Yourself
7. I’m Listening Now
8. Leave A Light On
9. It’s Only Love
10. Every Time It Rains
11. Midnight Without You

[CD12]
1. What’s Going On
2. Chain Of Fools
3. One
4. I (Who Have Nothing)
5. Maybe I’m Amazed
6. I Keep Forgetting
7. I Put A Spell On You
8. Every Kind Of People
9. Love Don’t Live Here Anymore
10. Don’t Let Me Be Lonely
11. Jealous Guy
12. Everybody Hurts

[CD13]
1. You Haven’t Done Nothin’
2. One Word (Peace)
3. Love Is For Me
4. Don’t Give Up On Me
5. Long As I Can See The Light
6. Beware Of Darkness
7. Just Pass It On
8. Rivers Invitation
9. Ring Them Bells
10. Hymn 4 My Soul

[CD14]
1. Edge Of A Dream (Theme From “Teachers”)
2. Tell Me There’s A Way
3. Now That You’re Gone
4. Sorry Seems To Be The Hardest Word
5. Feels Like Forever
6. When A Woman Cries
7. Now That The Magic Has Gone
8. I Still Can’t Believe It’s True
9. My Strongest Weakness
10. Anybody Seen My Girl
11. Something
12. Human Touch
13. (My Heart Is A) Ghost Town
14. What Becomes Of The Broken-Hearted
15. Together (Where Do We Go From Here)
16. Lie To Me
17. Love Made A Promise
18. Ain’t No Sunshine
19. Come Together

Si va da Civilized Man del 1984 a Hymn For My Soul del 2007: mancano gli ultimi due album di studio,  Hard Knocks del 2010 e Fire It Up del 2012, oltre a Fire It Up Live, l’ultimo in assoluto del 2013, tutti e tre pubblicati dalla Sony. E ovviamente tutta la discografia precedente uscita per la A&M e per la Island, entrambe del gruppo Universal.

screamimg blue messiahs vision in blues

Gli Screaming Blue Messiahs di Bill Carter, sono uno dei tanti piccoli segreti che costellavano la galassia del rock indipendente inglese (anche se alcuni album erano usciti per delle majors): tra il 1983 e il 1990. La band era nata a Londra nel 1983, un trio tra rock inconsueto, blues, punk, R&B, rockabilly, tutto mescolato ad arte e con una notevole grinta, sia in studio che dal vivo. Oltre a Bill Carter, voce e chitarra solista (una specie di via di mezzo tra Wilko Johnson Pete Townshend), c’erano Chris Thompson al basso Kenny Harris alla batteria.

Comunque un’altra nota di merito degli Screaming Blue Messiahs era il loro produttore Vic Maile, quello dei Dr. Feelgood, Nick Lowe, Brinsley Schwarz, Man, che ha prodotto con ottimi risultati Gun Shy Bikini Red.

E anche dal vivo non scherzavano. Comunque nel cofanetto da 5 CD si trova tutto. compreso un singolo un vinile in omaggio.

CD1: Good & Gone plus early demos Elephant Studios Wapping London April 1984]
1. Happy Home (Good & Gone)
2. Tracking The Dog (Good & Gone)
3. You’re Gonna Change (Good & Gone)
4. Good And Gone (Good & Gone)
5. Let’s Go Down To The Woods
6. Someone To Talk To (Good & Gone)
7. Growing For Gold
8. I Want Up (Good & Gone)
9. Holiday Head
10. Wild Blue Yonder
11. Good And Gone Bonus 24th July 1984
12. Someone To Talk To Bonus 24th July 1984
13. Tracking The Dog Bonus 24th July 1984
14. Let’s Go Down To The Woods Bonus 24th July 1984

[CD2: Gun Shy]
1. Wild Blue Yonder
2. Holiday Head
3. Smash The Market Place
4. You’re Gonna Change
5. Just For Fun
6. Let’s Go Down To The Woods
7. Talking Doll
8. Twin Cadillac Valentine
9. President Kennedy’s Mile
10. Someone To Talk To
11. Clear View
12. Killer Born Man
13. I’m Mad Again (J L Hooker)
14. The Power Glide
15. Good And Gone Live ULU
16. Growing For Gold Live ULU
17. You’re Gonna Change Live ULU
18. Someone To Talk To Live ULU
19. Happy Home Live ULU

[CD3: Bikini Red]
1. Sweet Water Pools
2. Bikini Red
3. Too Much Love
4. I Can Speak American
5. Big Brother Muscle
6. I Wanna Be A Flintstone
7. Jesus Chrysler Drives A Dodge
8. Lie Detector
9. 55-The Law
10. All Shook Down
11. Waltz
12. Jerry’s Electric Church

[CD4: Totally Religious]
1. Four Engines Burning (Over The USA)
2. Mega City 1
3. Wall Of Shame
4. Nitro
5. Big Big Sky
6. Watusi Wedding
7. Here Comes Lucky
8. Gunfight
9. Martian
10. All Gassed Up

[CD5: Live Zurich 7.12.1989]
1. Wall Of Shame
2. Jesus Chrysler Drives A Dodge
3. Sweet Water Pools
4. Mega City 1
5. Four Engines Burning
6. Gunfight
7. All Gassed Up
8. Twin Cadillac Valentine
9. Happy Home
10. You’re Gonna Change
11. Accident Prone
12. Martian
13. Here Comes Lucky
14. Big Big Sky
15. Good And Gone

[7″ Vinyl Single]
1. Vision In Blues
2. Let’s Go Down To The Woods

Anche questo esce il 26 agosto, per la Easy Action/Warner.

ian hunter stranded in reality

Questo box ve lo segnalo comunque, anche se uscirà per la vendita solo sul sito della Proper http://www.propermusic.com/product-details/Ian-Hunter-Stranded-In-Reality-Ltd-Edition-Box-Set-235832, a sole 250 sterline (però vi danno un pence di resto). Si tratta dell’opera omnia di Ian Hunter, Stranded In Reality, un cofanetto da 30 dischetti, 28 CD e 2 DVD, con i 19 album della discografia e 9 CD di materiale raro ed inedito: Tilting the Mirror (Rarities 2CD), If You Wait Long Enough for Anything, You Can Get it on Sale (Live 1979-81 2CD), Bag of Tricks (Live Volumes 1, 2 and 3), Acoustic Shadows and Experiments. Comunque al link sopra trovate tutte le informazioni.

ian hunter fingers crossed

Aggiungo che il 16 settembre, sempre per la Proper, uscirà anche il nuovo album Fingers Crossed. Credo che per entrambi ci sia già un candidato per le recensioni sul Blog, dopo l’uscita.

parton harris ronstadt the complete trio collection

Il cofanetto qui sopra viene annunciato e poi rinviato da almeno un anno e mezzo. Finalmente il 9 settembre uscirà per Warner/Rhino l’edizione definitiva in 3 CD di The Complete Trio. Ovvero i due album pubblicati nel 1987 e 1999, Trio I Trio II, dal magico terzetto Dolly Parton, Emmylou Harris Linda Ronstadt, in ordine alfabetico per nome. Nel terzo CD 20 pezzi, con versione alternative e inediti, sempre incisi nelle sessioni per i due album tra il 1986 e il 1994.

Ecco la lista completa dei contenuti:

[CD1]
1. The Pain Of Loving You
2. Making Plans
3. To Know Him Is To Love Him
4. Hobo’s Meditation
5. Wildflowers
6. Telling Me Lies
7. My Dear Companion
8. Those Memories Of You
9. I’ve Had Enough
10. Rosewood Casket
11. Farther Along

[CD2]
1. Lover’s Return
2. High Sierra
3. Do I Ever Cross Your Mind
4. After The Gold Rush
5. The Blue Train
6. I Feel The Blues Movin’ In
7. You’ll Never Be The Sun
8. He Rode All The Way To Texas
9. Feels Like Home
10. When We’re Gone, Long Gone

[CD3]
1. Wildflowers (Alternate Take 1986)
2. Waltz Across Texas Tonight (Unreleased 1994)
3. Lover’s Return (Linda solo Unreleased 1994)
4. Softly And Tenderly (Unreleased 1994)
5. Pleasant As May (Unreleased 1986)
6. My Dear Companion (Alternate Take 1986)
7. My Blue Tears (Unreleased 1998)
8. Making Plans (Alternate Take 1986)
9. I’ve Had Enough (Alternate Mix 1986)
10. Grey Funnel Line (Unreleased 1986)
11. You Don’t Knock (Unreleased 1986)
12. Where Will The Words Come From (Unreleased 1985)
13. Do I Ever Cross Your Mind (Dolly Lead Alternate Take 1994)
14. Are You Tired Of Me (Unreleased 1986)
15. Even Cowgirls Get The Blues
16. Mr. Sandman
17. Handful Of Dust (Unreleased 1993)
18. Calling My Children Home (Unreleased Acapella Version 1986)
19. White Snow (Unreleased 1986)
20. Farther Along (Alternate Mix 1986)

Sempre lo stesso giorno verrà pubblicato anche un estratto dal cofanetto, un CD singolo intitolato My Dear Companion: Selections From The Trio Collection. Comunque i due dischi già usciti erano splendidi e visto che il terzo CD non si può avere a parte, sarà il caso di farci un pensierino. Non dovrebbe costare moltissimo, ho visto 25 dollari negli States.

david bowie who i can be now

Prosegue anche la serie delle ristampe del catalogo di David Bowie in cofanetto. Dopo Five Years che in 12 CD copriva il periodo 1969-1973, questo Who I Can Be Now, sempre in 12 CD ( o 13 LP) copre i tre anni successivi 1974-1976 e viene pubblicato sempre dalla Parlophone/Warner che ha acquisito il vecchio catalogo. Uscita prevista il 23 settembre. Nel cofanetto abbiamo The Gouster, presentato come un disco inedito (ma poi sotto potete leggere meglio che così non è), Live Nassau Coliseum, un doppio CD che era uscito insieme alla Deluxe Edition di Station To Station, Re Call 2, singoli e lati B usciti ai tempi.

https://www.youtube.com/watch?v=kj414ZrPY2U

david bowie who i can be now box

Ecco la lista completa:

DIAMOND DOGS
Released on RCA APLI 0576 (U.K.) / CPLI 0576 (U.S.) on 31st May, 1974.
Side 1.
1. Future Legend
2. Diamond Dogs
3. Sweet Thing
4. Candidate
5. Sweet Thing (Reprise)
6. Rebel Rebel
Side 2.
1. Rock ‘n’ Roll With Me
2. We Are The Dead
3. 1984
4. Big Brother
5. Chant Of The Ever Circling Skeletal Family

DAVID LIVE (ORIGINAL MIX)
Released on RCA APL2 0771 (U.K.) / CPL2-0771 (U.S.) on 29th October, 1974.
David Live was culled from performances on the 8th, 9th, 10th, 11th and 12th of July, 1974 at the Tower Theater, Philadelphia.
Side 1
1. 1984
2. Rebel Rebel
3. Moonage Daydream
4. Sweet Thing/Candidate/Sweet Thing (reprise)
Side 2
1. Changes
2. Suffragette City
3. Aladdin Sane
4. All The Young Dudes
5. Cracked Actor
Side 3
1. Rock ‘n’ Roll With Me
2. Watch That Man
3. Knock On Wood
4. Diamond Dogs
Side 4
1. Big Brother
2. The Width Of A Circle
3. The Jean Genie
4. Rock ‘n’ Roll Suicide

DAVID LIVE (2005 MIX)
David Live was culled from performances on the 8th, 9th, 10th, 11th and 12th of July, 1974 at the Tower Theater, Philadelphia.
Released on EMI 874 3042 on CD and also in 5.1 on the DVD-Audio EMI 874 3049 on 14th November, 2005.
Side 1
1. 1984
2. Rebel Rebel
3. Moonage Daydream
4. Sweet Thing/Candidate/Sweet Thing (reprise)
Side 2
1. Changes
2. Suffragette City
3. Aladdin Sane
4. All The Young Dudes
Side 3
1. Cracked Actor
2. Rock ‘n’ Roll With Me
3. Watch That Man
4. Knock On Wood
Side 4
1. Here Today, Gone Tomorrow
2. Space Oddity
3. Diamond Dogs
Side 5
1. Panic In Detroit
2. Big Brother
3. Time
Side 6
1. The Width Of A Circle
2. The Jean Genie
3. Rock ‘n’ Roll Suicide

THE GOUSTER
Previously unreleased as a complete album.
Side 1
1. John, I’m Only Dancing (Again) – not on ‘Young Americans’, first released as a single in 1979 to promote the ‘CHANGESTWOBOWIE’ compilation.
2. Somebody Up There Likes Me – alternative early previously unreleased mix
3. It’s Gonna Be Me – not on ‘Young Americans’, first released as a bonus track on the EMI/Ryko edition of ‘Young Americans’ in 1990. An alternative mix with strings was released on the 2007 EMI edition of ‘Young Americans’.
Side 2
1. Who Can I Be Now? – not on ‘Young Americans’, first released as a bonus track on the EMI/Ryko edition of ‘Young Americans’ in 1990.
2. Can You Hear Me – alternative early previously unreleased version.
3. Young Americans – same version that ended up on ‘Young Americans’.
4. Right – alternative early previously unreleased version.

YOUNG AMERICANS
Released on RCA RS 1006 (U.K.) / AQL1-0998 (U.S.) on 7th March, 1975.
Side 1
1. Young Americans
2. Win
3. Fascination
4. Right
Side 2
1. Somebody Up There Likes Me
2. Across The Universe
3. Can You Hear Me
4. Fame

STATION TO STATION
Released on RCA APL1 1327 on 23rd January, 1976.
STATION TO STATION (2010 HARRY MASLIN MIX)
First released on EMI BOWSTSD 2010 in 5.1 and in stereo at 48kHz/24bit on the DVD format within the Station To Station deluxe set on 20th September, 2010.
Side 1
1. Station To Station
2. Golden Years
3. Word On A Wing
Side 2
1. TVC 15
2. Stay
3. Wild Is The Wind

LIVE NASSAU COLISEUM ’76
Recorded live at the Nassau Coliseum Uniondale, NY, U.S.A., 23rd March, 1976. Released on EMI BOWSTSD 2010 within the Station To Station deluxe set on 20th September, 2010.
Side 1
1. Station To Station
2. Suffragette City
3. Fame
4. Word On A Wing
Side 2
1. Stay
2. Waiting For The Man
3. Queen Bitch
Side 3
1. Life On Mars?
2. Five Years
3. Panic In Detroit
4. Changes
5. TVC 15
Side 4
1. Diamond Dogs
2. Rebel Rebel
3. The Jean Genie

RE:CALL 2
Non Album Singles, Single Versions and B-Sides.
Side 1:
1. Rebel Rebel (original single mix)
2. Diamond Dogs (Australian single edit)
3. Rebel Rebel (U.S. single version)
4. Rock ‘n’ Roll With Me (live – promotional single edit)
5. Panic In Detroit (live)
6. Young Americans (original single edit)
Side 2:
1. Fame (original single edit)
2. Golden Years (original single version)
3. Station To Station (original single edit)
4. TVC 15 (original single edit)
5. Stay (original single edit)
6. Word On A Wing (original single edit)
7. John, I’m Only Dancing (Again) (1975) (single version))

fleetwood mac mirage deluxe

 

Sempre il 23 settembre, ancora per la Warner, è in uscita anche la versione Deluxe di Mirage dei Fleetwood Mac. Pubblicato in origine nel 1982, diciamo che non è un disco splendido, molto lontano dai livelli qualitativi dei precedenti Tusk, Rumours e dell’omonimo Fleetwood Mac, comunque non è neppure disprezzabile. La nuova versione presenta l’album originale rimasterizzato nel primo CD, 20 versioni alternative, demo e altro nel secondo, un concerto dal vivo al Forum di Los Angeles, estratto dalle due serate del 21-22 ottobre del 1982. E un DVD audio per i maniaci dell’alta qualità sonora. Oltre al vinile sempre in edizione remaster 2016. Oppure c’è la versione doppia, solo con i primi due CD.

Leggete sotto la lista dei pezzi:

[CD1]
1. Love In Store (2016 Remastered)
2. Can’t Go Back (2016 Remastered)
3. That’s Alright (2016 Remastered)
4. Book of Love (2016 Remastered)
5. Gypsy (2016 Remastered)
6. Only Over You (2016 Remastered)
7. Empire State (2016 Remastered)
8. Straight Back (2016 Remastered)
9. Hold Me (2016 Remastered)
10. Oh Diane (2016 Remastered)
11. Eyes of the World (2016 Remastered)
12. Wish You Were Here (2016 Remastered)

[CD2]
1. Love In Store (Early Version)
2. Suma’s Walk aka Can’t Go Back (Outtake)
3. That’s Alright (Alternate Take)
4. Book of Love (Early Version)
5. Gypsy (Early Version)
6. Only Over You (Alternate Version)
7. Empire State (Early Version)
8. If You Were My Love (Outtake)
9. Hold Me (Early Version)
10. Oh Diane (Early Version)
11. Smile At You (Outtake)
12. Goodbye Angel (Original Outtake)
13. Eyes of the World (Alternate Early Version)
14. Straight Back (Original Vinyl Version)
15. Wish You Were Here (Alternate Version)
16. Cool Water (2016 Remastered)
17. Gypsy (Video Version) [2016 Remastered]
18. Put a Candle In the Window (Run-Through)
19. Teen Beat (Outtake) [2016 Remastered]
20. Blue Monday (Jam)

[CD3]
1. The Chain (Live at The Forum, Los Angeles, CA October 21-22, 1982)
2. Gypsy (Live at The Forum, Los Angeles, CA October 21-22, 1982)
3. Love In Store (Live at The Forum, Los Angeles, CA October 21-22, 1982
4. Not That Funny (Live at The Forum, Los Angeles, CA October 21-22, 1982)
5. You Make Loving Fun (Live at The Forum, Los Angeles, CA October 21-22, 1982)
6. I’m So Afraid (Live at The Forum, Los Angeles, CA October 21-22, 1982)
7. Blue Letter (Live at The Forum, Los Angeles, CA October 21-22, 1982)
8. Rhiannon (Live at The Forum, Los Angeles, CA October 21-22, 1982)
9. Tusk (Live at The Forum, Los Angeles, CA October 21-22, 1982)
10. Eyes of the World (Live at The Forum, Los Angeles, CA October 21-22, 1982)
11. Go Your Own Way (Live at The Forum, Los Angeles, CA October 21-22, 1982)
12. Sisters of the Moon (Live at The Forum, Los Angeles, CA October 21-22, 1982)
13. Songbird (Live at The Forum, Los Angeles, CA October 21-22, 1982)

[DVD]
5.1 Surround:
1. Love In Store (2016 Remastered)
2. Can’t Go Back (2016 Remastered)
3. That’s Alright (2016 Remastered)
4. Book of Love (2016 Remastered)
5. Gypsy (2016 Remastered)
6. Only Over You (2016 Remastered)
7. Empire State (2016 Remastered)
8. Straight Back (2016 Remastered)
9. Hold Me (2016 Remastered)
10. Oh Diane (2016 Remastered)
11. Eyes of the World (2016 Remastered)
12. Wish You Were Here (2016 Remastered)
24/96 Stereo:
13. Love In Store (2016 Remastered)
14. Can’t Go Back (2016 Remastered)
15. That’s Alright (2016 Remastered)
16. Book of Love (2016 Remastered)
17. Gypsy (2016 Remastered)
18. Only Over You (2016 Remastered)
19. Empire State (2016 Remastered)
20. Straight Back (2016 Remastered)

[LP]
1. Love In Store (2016 Remastered)
2. Can’t Go Back (2016 Remastered)
3. That’s Alright (2016 Remastered)
4. Book of Love (2016 Remastered)
5. Gypsy (2016 Remastered)
6. Only Over You (2016 Remastered)
7. Empire State (2016 Remastered)
8. Straight Back (2016 Remastered)
9. Hold Me (2016 Remastered)
10. Oh Diane (2016 Remastered)
11. Eyes of the World (2016 Remastered)
12. Wish You Were Here (2016 Remastered)

That’s All Folks.

Bruno Conti

Ultimi Ripassi Di Fine Estate: Bella, Brava E …Texana! Kacey Musgraves – Pageant Material

kacey musgraves pageant material

Kacey Musgraves – Pageant Material – Mercury Nashville CD

Uno dei molteplici successi da Top Ten della carriera di Rod Stewart (e che in seguito ha dato il titolo ad una antologia a lui dedicata) si intitolava Some Guys Have All The Luck, e se questa frase certo si adatta benissimo al buon Rod, di sicuro è valida anche per molte ragazze. Una di queste è sicuramente la country singer Kacey Musgraves che, oltre a vantare una splendida presenza fisica (andate su Google Immagini e capirete), è texana ( cosa che in campo musicale sappiamo essere un punto di vantaggio), ha una bella voce e, da quando ha firmato per la divisione di Nashville della Mercury (i suoi album precedenti, autodistribuiti, sono pressoché introvabili) ha portato due album su due, compreso quello di cui mi accingo a parlare, in testa alla Country Top 100 di Billboard. Kacey però non è una pop star mascherata da cantante country come va di moda ora dalle parti di Nashville e, anche se i due produttori che si è scelta per il nuovo lavoro (Luke Laird e Shane McAnally) hanno in curriculum “gentaglia” del calibro di Lady Antebellum, The Band Perry, Reba McEntire e Carrie Underwood (non ce l’ho con loro, ma il country sta da un’altra parte), la nostra, da buona texana, ha saputo tenere in mano le redini.

Pageant Material è un disco di ballate d’altri tempi, suonate e cantate in modo raffinato ma senza eccessi di zucchero (un mezzo miracolo di questi tempi), con una serie di sessionmen di prim’ordine (ad esempio, la steel guitar, grande protagonista del disco, è suonata dal noto Nashville Cat Paul Franklin, (frequente collaboratore anche di Mark Knopfler) e con i due produttori che, oltre a scrivere con Kacey tutti i brani, intervengono con mano leggera ma sapiente. La Musgraves non è la tipica texana tutta grinta, chitarre e ritmo, anche perché le sue influenze sono classiche e tutte al femminile, dalla capostipite Patsy Cline fino alle famose honky tonk angels Dolly Parton, Loretta Lynn e Tammy Wynette (replicate talvolta anche nel look, con le cotonature tipiche di quegli anni): Pageant Material è dunque un disco di piacevole ascolto, che mostra che le doti di Kacey non riguardano solo l’aspetto.High Time inquadra benissimo lo stile della Musgraves, una country song d’altri tempi, cantata in maniera gentile e dominata dalla steel, con una sezione d’archi non invadente. Con Dime Store Cowgirl siamo più ai giorni nostri, una canzone pulsante, orecchiabile e dal buon ritmo; la delicata Late To The Party ha un retrogusto pop, ma è arrangiata con gusto e si lascia ascoltare con piacere (e la voce limpida di Kacey è uno dei suoi punti di forza).

La title track ha ancora un piede negli anni sessanta, ed è dotata di una melodia per nulla banale, This Town ha un’aria blues che non credevo fosse nelle corde della ragazza, mentre la vivace Biscuits, tra country e bluegrass, ha uno splendido ritornello corale ed è una delle più riuscite. Somebody To Love è una deliziosa ballad semiacustica molto classica (e qui sento echi della reginetta del genere negli anni settanta, cioè Linda Ronstadt), mentre la tenue Miserable ha un’aria malinconica; Die Fun e Family Is Family sono due riempitivi, comunque gradevoli. L’album (prima della sorpresa finale) si chiude con il buon uptempo di Good Ol’ Boys Club, dal refrain evocativo, la bucolica e solare Cup Of Tea e la languida e romantica Fine. Finito? No: dopo pochi secondi abbiamo una ghost track, una versione molto riuscita di Are You Sure?, un pezzo non molto noto di Willie Nelson (un valzerone tipico dei suoi) che, sorpresa, vede la partecipazione proprio di Willie stesso, con l’inconfondibile Trigger e la sua voce da brividi, una partecipazione che, nonostante la bravura di Kacey, fa salire di non poco la temperatura del CD. Un dischetto piacevole e ben confezionato, anche se per il futuro non disdegnerei una maggior dose di rock.

Marco Verdi

Una Delle Regine Del Rock Classico Americano, Sempre Più “Indipendente”! Michelle Malone

l_302342michelle_malone_acousticwinter_cover

Michelle Malone – Acoustic Winter – Sbs Records 2014

Michelle Malone – Day 2 – Sbs Records 2012

Di questa signora aveva già parlato, come al solito con puntualità e dovizie di note sulla sua carriera, il titolare di questo Blog, in occasione dell’uscita dell’ultimo live Moanin’ In The Attic http://discoclub.myblog.it/2010/09/21/una-donna-indipendente-michelle-malone-moanin-in-the-attic/ , ma pur con 25 album tra studio e live (circa, e se non ho sbagliato il conto), dalle nostre parti Michelle Malone è praticamente una sconosciuta. Avviso subito che anche questi due lavori di cui mi accingo a parlarvi sono di difficile reperibilità (vengono venduti direttamente dal suo sito, o su qualche piattaforma online), ma per la qualità e la bravura dell’interprete, la ricerca è consigliata.

michelle malone acoustic

Partiamo dal più recente, Acoustic Winter, una raccolta di canzoni in forma principalmente acustica, dominate soprattutto dalla sua voce e chitarra, in ogni caso la Malone è accompagnata da eccellenti musicisti tra i quali Randall Bramblett al pianoforte, Troy Harris al basso, Ben Holst alla lap-steel e organo, Trish Land e Gerry Hansen alle percussioni, Marty Kearns cura l’arrangiamento degli archi, il tutto è stato registrato negli studi Creekside & Southern Tracks di Atlanta, Georgia, dove Michelle vive, con la produzione del fidato Gerry Hansen https://www.youtube.com/watch?v=VI3w4ZmQATw .

Acoustic Winter si apre con un brano meraviglioso Home (dedicato a un certo Daniel Adamek), dalla atmosfera intima e confortante, soprattutto a causa della voce suadente di Michelle, a cui fanno seguito le morbide note di una chitarra acustica in evidenza in Beyond The Mountain e Burning Star, mentre Where Is The Love ha un suono più bluesy con un impatto vocale sofferto. Mirror Ball si basa su un lavoro di arpeggio importante, ed è seguita dalla pianistica e bellissima Super Ball, una canzone veramente toccante, con la voce della Malone ad accompagnare la melodia, per arrivare ai cori a più voci di Made To Fly.

michelle malone 1

Si riparte con un breve ma intenso brano strumentale, A Walk In The Woods, un brano chitarristico intricato, con elementi classici e folk (un omaggio a Bert Jansch?), seguito dalle ariose Counting Stars e Missing, con abbondante uso di lap-steel e archi. Alla fine di un lavoro magnifico, Michelle Malone omaggia i Beatles e gli Stones con due cover d’autore, una intrigante Eleanor Rigby rifatta in versione acoustic-blues, mentre in Wild Horses (una delle più belle canzoni di sempre), solo la chitarra accompagna la Malone in una strepitosa performance vocale https://www.youtube.com/watch?v=LmKxrN7SGfU .

michelle malone day 2 michelle malone live day

Day 2 non è recente, essendo uscito già un paio di anni, ma ne parliamo perché rappresenta la vera anima di Michelle, quella più  “guitar-oriented-rock”, con alcune grandi ballads però, comunque attuale e con una penna di prim’ordine. Il disco co-prodotto dal suo amico Shawn Mullins (autore di svariati buoni dischi solisti) e dal solito Gerry Hansen, si avvale dei musicisti di Acoustic Winter, con l’inserimento di Chuck Leavell al pianoforte, Tom Ryan al contrabbasso e lo stesso Mullins che si prodiga ai cori in diversi brani.

michelle malone guitar

L’album parte con il rock-boogie sparato di Others Girls https://www.youtube.com/watch?v=kACD_JcpW5M , per poi passare subito alle dolci atmosfere della title-track Day 2 https://www.youtube.com/watch?v=XTrZdZeoGNQ  e di Marlboro Man, mentre Immigration Game è un gospel infarcito di blues. Wasted On You è un country-rock classico che viaggia dalle parti di Linda Ronstadt e Karla Bonoff, per poi passare al blues à la Bonnie Raitt di Chicken Lickin’ Boogie https://www.youtube.com/watch?v=2I3yW0LIo6A , e alla triste melodia Saint Peter (una preghiera dedicata alla madre), con Randall Bramblett alle tastiere, mentre la slide e l’armonica danno l’impronta al blues rurale di The Auditor. Chiudono le atmosfere vivaci e gioiose di 100 Paths, e la tenue ballata Shine, solo voce, chitarra e basso https://www.youtube.com/watch?v=zIcTb60Xzf8 , a conferma del talento di questa cantautrice rock , capace come poche di esprimere, attraverso la musica, le sue vere emozioni.

Fate attenzione a questa signora carina e di bella presenza, è da anni uno dei segreti meglio custoditi del rock “indipendente” americano https://www.youtube.com/watch?v=IMo2yNGNM1s . Se vi intriga quanto letto, mettete mano al portafoglio e iniziate la ricerca (anche di quelli vecchi), se già la conoscete, pure!

Tino Montanari

Novità Di Aprile Speciale Pasqua e Dintorni Parte I. Emmylou Harris, Linda Ronstadt, Martina McBride, Joan Osborne, Marc Ford, Jackson Taylor

linda ronstadt duets

Per Il periodo delle festività Pasquali recupero ed ampio, a oltranza, la rubrica delle novità discografiche, quindi nei prossimi giorni una serie di Post dedicati a tutte le uscite del mese di aprile che già non hanno avuto degli spazi specifici nella prima parte del mese (anticipazioni comprese): ovviamente quelle reputate più interessanti per il Blog, a prescindere dal genere.

Linda Ronstadt – Duets – Rhino, raccoglie 15 brani che sono usciti, nel corso degli anni, non tutti negli album della Ronstadt ma in quelli degli artisti che duettano con lei (alcuni), quindi praticamente già editi, ad eccezione di quello con Laurie Lewis, ma non facili da avere tutti insieme negli album della cantante di Tucson, Arizona (ebbene sì, non è californiana di origine, ma sicuramente di adozione) https://www.youtube.com/watch?v=Vukee5J5N8E . Probabilmente non vedremo più nuovi album di Linda, che nel 2011 ha annunciato il suo ritiro e nel 2013 ha rivelato di essere ammalata del morbo di Parkinson. Quindi godiamoci questa raccolta di materiale anche raro ed inedito (ma ne mancano molti, quelli con George Jones, Johnny Cash, Nitty Gritty Dirt Band, Little Feat, Wendy Waldman e anche l’ultimo inciso con i Chieftains nel 2010) che include i seguenti brani:

1.                  “Adieu False Heart” with Ann Savoy
2.                  “I Can’t Get Over You” with Ann Savoy
3.                  “Walk Away Renee” with Ann Savoy

Le prime tre erano su Adieu False Heart il disco registrato in coppia con la cantante cajun Ann Savoy nel 2006
4.                  “The New Partner Waltz” with Carl Jackson

questa era nel tributo Livin’, Lovin’, Losin’: Song of the Louvin Brothers.
5.                  “I Never Will Marry” with Dolly Parton

su Simple Dreams del 1977
6.                  “Pretty Bird” with Laurie Lewis*

l’unico inedito, registrato con la cantante gospel
7.                  “I Can’t Help It (If I’m Still in Love With You)” with Emmylou Harris

questa si trovava su Heart Like A Wheel del 1974 (quindi niente brani neppure dellla serie del Trio, con Dolly Parton e Emmylou Harris
8.                  “Hasten Down The Wind” with Don Henley

questo brano, una cover di Warren Zevon. era sull’album omonimo del 1976
9.                  “Prisoner In Disguise” with J.D. Souther

dall’album omonimo del 1975

10.               “I Think It’s Gonna Work Out Fine” with James Taylor

su Get Closer del 1982
11.               “Don’t Know Much” with Aaron Neville
12.               “All My Life” with Aaron Neville

i due con il cantante dei Neville Brothers erano su Cry Like a Rainstorm, Howl Like the Wind del 1989.
13.               “Somewhere Out There” with James Ingram

il duetto con James Ingram era nella colonna sonora di An American Tail
14.               “Sisters” with Bette Midler

e questo si trovava su Bette Midler Sings the Rosemary Clooney Songbook  del 2003
15.               “Moonlight In Vermont” with Frank Sinatra

per finire, da un altro Duets, quello di Frank Sinatra del 1993

Pochi giorni fa Linda Ronstadt è stata eletta nella Rock and Roll Hall Of Fame, dove non era presente, ma a parte per i grossi problemi di salute che le impediscono di cantare e di muoversi con facilità, la stessa Ronstadt ha detto che il premio non le interessava più di tanto perché, in fondo, lei non ha mai cantato Rock and Roll! (sarà l’effetto della malattia?).

emmylou harris wrecking ball deluxe

Emmylou Harris – Wrecking Ball – Nonesuch Deluxe Edition 2 CD + DVD

Per l’occasione non si festeggia ipocritamente nessun anniversario dell’uscita del disco originale, pubblicato nel settembre del 1995 e registrato a New Orleans lo stesso anno, con la produzione di Daniel Lanois (vogliamo fare il 18° Anniversario?) https://www.youtube.com/watch?v=c-eYwBz4wkI . Forse il suo disco migliore di sempre (ma tra quelli degli anni ’70 usciti per la Warner, i cosiddetti album “country”, ce ne sono parecchi molto belli), subisce il trattamento Deluxe con i seguenti contenuti:

CD 1:  Wrecking Ball

  1. Where Will I Be
  2. Goodbye
  3. All My Tears
  4. Wrecking Ball
  5. Goin’ Back to Harlan
  6. Deeper Well
  7. Every Grain of Sand
  8. Sweet Old World
  9. May This Be Love
  10. Orphan Girl
  11. Blackhawk
  12. Waltz Across Texas Tonight

CD 2: Deeper Well: The Wrecking Ball Outtakes

  1. Still Water (Daniel Lanois)
  2. Where Will I Be
  3. All My Tears
  4. How Will I Ever Be Simple Again (Richard Thompson)
  5. Deeper Well
  6. The Stranger Song (Leonard Cohen)
  7. Sweet Old World
  8. Gold (Emmylou Harris)
  9. Blackhawk
  10. May This Be Love
  11. Goin’ Back to Harlan
  12. Where Will I Be

DVD: Building the Wrecking Ball: A Documentary About the Making of Wrecking Ball

martina mcbride everlasting

Martina McBride – Everlasting – Vinyl Records LLC

Una cantante di country che fa un disco di pezzi soul non è una cosa inconsueta, ma neppure tanto comune, in ogni caso meritoria. Anche la McBride non è più sotto contratto per una major a Nashville e ha fondato la propria etichetta (bello il nome!) e quindi magari i partner per i due duetti li poteva scegliere meglio (Gavin McGraw per Bring It On Home To Me, passi, il giovane non è poi malaccio, ma Kelly Clarkson per In The Basement? L’originale era un duetto tra Etta James e Sugar Pie DeSanto!) Che poi non è un disco solo di soul: Do Right Woman, Do Right Man Aretha Franklin, Suspicious Minds Elvis Presley, If You Don’t Know Me By Now Harold Melvin & The Blue Notes, Little Bit Of Rain Fred Neil, Come See About Me Supremes, What Becomes Of The Brokenhearted Jimmy Ruffin, I’ve Been Loving You Too Long Otis Redding, Wild Night Van Morrison, My Babe Willie Dixon/Little Walter, To Know Him Is To Love Him Phil Spector/Teddy Bears, più le due citate. Complimenti e auguri: lei ha una bella voce, una delle migliori in circolazione a Nashville e il disco è prodotto da Don Was, potrebbe essere una bella sorpresa (niente a che vedere con Michael Bolton). Sentito, molto piacevole. C’è anche una versione Deluxe con 14 brani https://www.youtube.com/watch?v=_MLobcBCGb0

joan osborne love and hate

Joan Osborne – Love And Hate – Membran/Entertainment One

Anche Joan Osborne aveva fatto un disco di covers, l’ultimo del 2012, Bring It On Home, quasi omonimo di quello della McBride, ma si trattava del brano di Willie Dixon non quello di Sam Cooke. Per il nuovo si parlava, negli annunci della stessa Joan di un disco influenzato da Astral Weeks di Van Morrison Pink Moon di Nick Drake (perdinci e anche perbacco!). Qualcosa è rimasto ma il disco, dodici brani nuovi firmati dalla Osborne, è abbastanza vario, con arrangiamenti anche orchestrali in alcuni brani e più rock in altri, ad un ascolto veloce mi pare buono, anche jazzato a momenti. I tempi del successo di One Of Us possono anche essere lontani ma la nostra amica ha una bella voce e scrive delle canzoni interessanti https://www.youtube.com/watch?v=FTi3Y1sYam8 .

marc ford holy ghost

Marc Ford – Holy Ghost – Naim Edge/V2

Il suo nome, per molti, rimane inevitabilmente legato ai Black Crowes, di cui è stato il chitarrista dal 1992 al 1996, ma prima aveva suonato nei Burning Tree, autori di uno strepitoso album omonimo di rock-blues nel 1990. Ha suonato anche nella band di Ben Harper, con Marc Olson, nel live dei Gov’t Mule del 1999, quello con gli “amici”. E ha fatto quattro album da solista negli anni 2000, cinque con questo, il CD più da cantautore, molto riflessìvo e tranquillo, la chitarra ogni tanto parte ma meno del solito, comunque l’album, sentito velocemente, mi pare buono https://www.youtube.com/watch?v=QYsvXV6fHwA .

jackson taylor live at billy bob's texas

Jackson Taylor & The Sinners – Live At Billy Bob’s Texas CD+DVD Smith Music Group

Prosegue la benemerita serie di concerti (in CD+DVD) registrata nel famoso locale di Forth Worth, ormai dal lontano 1999, ne dovrebbero essere usciti almeno una quarantina. Questo con Jackson Taylor risale al luglio del 2013 ed è uno dei più pimpanti che mi è capitato di sentire: accompagnato dai suoi Sinners propone 16 brani, tra cui alcune covers, con il suo stile che mescola country texano, southern rock e musica cantautorale. Il nostro amico è veramente bravo, chi lo conosce già apprezzerà sicuramente anche questo live, per gli altri potrebbe essere una buona occasione per sentire uno dei nomi “nuovi” (cinque album in studio e questo dal vivo) provenienti dalla stato della stella solitaria https://www.youtube.com/watch?v=N3H2renQ2H8.

Andiamo a 6 titoli per Post, ci sono parecchi titoli da smaltire, per cui prevedo che andremo avanti per qualche giorno, magari inframmezzando con qualche recensione di album specifici.

Alla prossima.

Bruno Conti

Andrew Gold 02/08/1951-03/06/2011

AndrewGold 1.jpegAndrew-Gold 2.jpgronstadtsimpledreams1977.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Sono stato rimproverato perché non ho dedicato un Post a Andrew Gold (ma come Jim Morrison sì e Andrew Gold no? Anche tu solo quelli famosi!). E quindi mi affretto a rimediare, anche se non mi sembra siano stati molti i Blog a parlare ampiamente (con il giusto risalto loro dovuto) delle scomparse di Phoebe Snow e Calvin Russell. Dovrei tenere dei necrologi o “coccodrilli” (come si chiamano in gergo) pronti alla bisogna per un certo numero di artisti di culto. Ma poi l’imponderabile è sempre dietro l’angolo.

Per esempio, Andrew Gold (vedo già i “chi era costui?” che fioccano) è morto improvvisamente il 3 giugno scorso per un infarto, forse causato dalle cure a cui si era sottoposto per un cancro ai reni. Non aveva ancora compiuto 60 anni.

Californiano, nato a Burbank, potrebbe essere definito proprio il prototipo perfetto del musicista westcoastiano. E’ stato una sorta di musicista a tutto tondo, un Buddy Miller o Joe Henry ante litteram, cantante e produttore contemporaneamente, autore di brani di successo ma, soprattutto, cult musician.

La sua carriera prende il via all’inizio degli anni ’70, anzi proprio nel 1970, con il suo primo gruppo, i Bryndle, che registrano il loro album di debutto per la A&M, con la produzione di un allora sconosciuto Chuck Plotkin (Springsteen era ancora di là da venire). Ma i talenti nel gruppo erano formidabili: oltre a Gold nel gruppo c’erano Karla Bonoff, Wendy Waldman e Kenny Edwards e due nomi meno conosciuti Peter Bernstein e Dennis Wood (per citarli tutti). Una sorta di supergruppo al contrario, perchè allora emeriti sconosciuti sarebbero divenuti celebri in seguito e il primo album come Bryndle uscirà solo nel 1995. Come nelle storie discografiche che si rispettano il disco non vede la luce e ognuno prende la sua strada. Ma concentriamoci su Gold che entra a far parte del gruppo di Linda Ronstadt (insieme a Kenny Edwards, e la Bonoff e la Waldman scriveranno parecchi brani per lei). Il disco è Heart Like A Wheel e Gold suona nel disco una valanga di strumenti (come sarà nella sua carriera, polistrumentista di grande valore in grado di suonare qualsiasi strumento respiri nelle vicinanze) ma principalmente la chitarra solista e secondo molti è proprio il suo assolo a rendere speciale You’re No Good, il primo n°1 della carriera della Ronstadt che evidentemente qualche merito lo avrà avuto anche lei. Comunque i due rimarranno insieme fino al 1977 e poi, sporadicamente, anche negli anni ’80 e ’90. 

In contemporanea parte anche la sua carriera solista con 4 dischi pubblicati negli anni ’70 dalla Elektra e che la Collectors’ Choice aveva provveduto a ristampare qualche anno fa in CD (e il sottoscritto ad acquistare in sostituzione degli antichi vinili, e se volete sapere, no non conservo i vecchi vinili). Temo che siano già andati fuori catalogo, speriamo in una ulteriore ristampa o nel Best pubblicato dalla Warner. Sono tutti e quattro molto belli, la quintessenza della musica californiana, con un sound classico di quegli anni ma che hanno superato bene il test del tempo. Sarà forse perché contengono delle belle canzoni? Potrebbe essere: una preferenza per il primo, l’omonimo Andrew Gold(del 1975) e What’s Wrong With This Picture. Sempre nel 1975 produce e suona tutti gli strumenti (ma è un vizio) in I Only Have Eyes For You il brano presente in Breakaway di Art Garfunkel, forse il suo miglior disco da solo.

Quello che non abbiamo detto è che Andrew Gold proveniva da una famiglia di talento, una sorta di predestinato: suo padre era Ernest Gold il famoso compositore di colonne sonore per Hollywood, tra cui Exodus vincitrice del premio Oscar. E anche la mamma, Marni Nixon, non scherzava per niente: era sua la voce che si sentiva in film come West Side Story (al posto di Natalie Wood), The King And I (al posto di Deborah Kerr) e My Fair Lady (al posto di Audrey Hepburn). Questo per sfatare la leggenda della “completezza” delle attrici americane rispetto alle nostre, ballano, cantano e san far di conto, un par di balle, usavano delle controfigure “vocali” alla faccia della autenticità e dei metodi Strasberg e sistemi Stanislasvkji. Comunque una bella famiglia.

Il nostro amico nella sua carriera ha suonato un po’ con tutti: Paul McCartney, Ringo Starr e John Lennon (Harrison l’ha mancato), gli Eagles e Jackson Browne, coi quali ha diviso i palchi di mezzo mondo, la Nitty Gritty Dirt Band, Leo Sayer (per cui ha scritto Endless Flight sull’album omonimo.

Ma anche Freddie Mercury, che era suo amico e canta le armonie vocali in Never Let Her Slip Away uno dei maggiori successi di Gold. A inizio carriera è stato anche ingegnere del suono in Blue di Joni Mitchell. E’ stato collaboratore di James Taylor e produttore per Vince Gill e Celine Dion (nessuno è perfetto). Carly Simon, Jennifer Warnes, Cher, Nicolette Larson, Maria Muldaur, Neil Diamond, Stephen Bishop e mille altri, se scorrete le note di una infinità di album troverete il suo nome come musicista, autore e produttore. Una sorta di “musicista per musicisti”: ha trovato anche il tempo di incidere tre brani con i 10CC che gli avevano proposto di entrare nel gruppo. Ma nel 1983 il gruppo si è sciolto e Andrew Gold ha formato un gruppo con Graham Gouldman, i Wax, autori di quattro album negli anni ’80, pop molto piacevole e composito figlio di quegli anni.

Nel 1995 la reunion già citata con i Bryndle e una serie di album di difficile reperibilità ma sempre molto apprezzati dai fans per la leggiadria pop anche se non sempre per la consitenza dei risultati. Gold ha registrato anche molto materiale per colonne sonore di film, telefilm e serie televisive ma anche musiche per le pubblicità che poi raccoglieva in CD fatti su misura e sempre tenendo presente il suo amore per le tre B, Beatles, Byrds e Beach Boys (se volete saperlo, sì ha collaborato anche con Brian Wilson). Ma ha fatto anche sette album con Yazawa un notevole musicista giapponese che ha fatto dischi con Little Feat e Doobie Brothers (quello coi Little Feat ce l’avevo in vinile, Nda).

L’ultimo disco pubblicato da Andrew Gold è stato Copy Cat, un CD del 2008 dove rifaceva pezzi suoi, dei Beach Boys, dei Beatles (10 brani) e di altri artisti tra cui Your Song di Elton John. Nel 2010 sono usciti anche Intermission e Letfovers due CD masterizzati dove a fianco di materiale inedito apparivano anche brani presi dalla sua segreteria telefonica.

Uno “strano”, grande musicista e un ulteriore Beautiful Loser che non c’è più. R.I.P. Andrew!

Bruno Conti