“Americana” Di Sera, Bel Tempo Si Spera! – Chuck Ragan – Till Midnight

chuck ragan till midnight

Chuck Ragan – Till Midnight – SideOneDummy Records

Ritorna, con mio sommo piacere, il cantautore americano Chuck Ragan (ex frontman del gruppo punk-rock Hot Water Music), di lui mi ero già occupato su queste pagine virtuali in occasione del suo precedente ottimo Covering Ground http://discoclub.myblog.it/2011/10/11/anche-questo-e-bravo-chuck-ragan-covering-ground1/ . La sua carriera solista quindi arriva al quinto capitolo (live, collaborazioni ed edizioni numerate escluse) con questo Till Midnight (prodotto e mixato dal polistrumentista Christopher Thorn), dieci tracce folk-rock per un totale di quasi quaranta minuti di musica, che spaziano tra i vari generi della tradizione americana.

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Registrato presso i Fireside Sound e Fonogenic Studios di Los Angeles, hanno preso parte alle sessions “personcine” di tutto rispetto, che da anni collaborano o dividono il palco con Chuck Ragan, gente come Ben Nichols (Lucero), Dave Hause (Loved Ones), Chad Price e Jon Snodgrass (Drag The River), oltre a “rodati” musicisti tra cui il citato Christopher Thorn che suona di tutto, Jon Gaunt al violino, Joe Ginsberg al basso, Todd Beene alle percussioni e pedal steel, Rami Jaffee alle tastiere e David Hidalgo Jr. (figlio del grande leader dei Los Lobos) alla batteria.

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I punti di forza di Till Midnight sono sicuramente le melodie sulle quali si innestano i vari strumenti, violino, pedal steel e percussioni che contribuiscono a creare quel “sound” tipicamente folk, a partire dal brano iniziale, la superba Something May Catch Fire, con un serrato dialogo tra violino e batteria https://www.youtube.com/watch?v=A2B2TvdW7jk , a cui fanno seguito la pulsante Vagabond  e il potente incedere di Non Typical https://www.youtube.com/watch?v=MS454s6Yeq8 . Dopo questo brillante inizio, segue un trio di brani di moderna “americana”  che parte con la danza accelerata di Revved, dotata di un ritornello trascinante, e si estrinseca poi nelle canzoni migliori dell’album, Bedroll Lullaby https://www.youtube.com/watch?v=AVSfnQxRdFE  e Gave My Heart Out, brani in cui Chuck, con il suo tipico vocione (che qualcosa deve al Boss, non solo la voce), mischia alla perfezione diversi stili, inserendo strumenti come armonica, banjo e steel-guitar, su ritmiche di stampo folk-rock. Con Wake With You arriva il momento della ballata acustica, per poi cambiare di nuovo registro con You And I Alone e tutta la rabbia e la disperazione di Whistleblowers Song, con una voce quasi urlata che mette in evidenza i suoi trascorsi “punk” https://www.youtube.com/watch?v=LVNJ3lbgJmc , infine per chiudere con la dolcezza acustica della conclusiva For All We Care, con un crescendo finale che sprigiona tutta la sua “selvaggia” bellezza.

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Chuck Ragan non è un songwriter come tanti, insieme a Israel Nash Gripka (e pochi altri) porta avanti la nuova ondata del genere etichettato come “americana”, un artista determinato e ormai consapevole delle sue potenzialità, capace con le sue armonie di ammaliare chi è solito ascoltare la buona musica. L’indole folk del musicista americano è costantemente presente in ogni brano di Till Midnight, e con una sezione ritmica importante, violino, armonica e una voce calda che riempie il cuore dal primo istante (sporcata da tante sigarette e tanto whisky), dà vita a quaranta minuti di grande musica. Ho sempre pensato che ci sono due tipi di cantautori in questo mondo, cantanti e cantastorie: il cantante ha imparato il mestiere, nel cantastorie è una attitudine di vita, Chuck Ragan è un narratore, un narratore di storie vere, da ascoltare (possibilmente dopo la mezzanotte) in un lungo viaggio in auto, benedicendo l’inventore del tasto “repeat”.

Consigliatissimo!

Tino Montanari