Sembra Sbucato Dal Passato, Ma Che Bravo! Brad Stivers – Took You Long Enough

brad stivers took you long enough

Brad Stivers – Took You Long Enough – VizzTone Label               

Brad Stivers, anche dall’abbigliamento con cui si presenta sulla copertina di questo Took You Long Enough, sembra provenire da un’era che è quella del R&R anni ’50/primi ‘60, con retrogusti soul e R&B, e parecchio blues, insomma quella che ai giorni nostri chiamiamo roots music. Il giovane Brad (intorno ai 25 anni, quindi quasi un bambino per il Blues) viene dall’area di Austin, Texas, ma prima ha girato tutti gli Stati Uniti: dalla California al Colorado, passando per lo stato di Washington, e anche una capatina in quel di Memphis, Tennessee. E’ stato finalista all’International Blues Challenge del 2014 ed ora, armato della sua fida Telecaster, esordisce su etichetta VizzTone, la piccola ma agguerrita label di Chicago, completando quindi il giro in musica degli States (e per festeggiare l’evento si è appena fatto anche un cospicuo tour in Spagna, e prima era passato anche da Italia e Svizzera): tra i nomi di pregio utilizzati nell’album vi segnalo l’ottimo Bukka Allen all’organo Hammond B3, la pianista e cantante Emily Gimble e il vecchio lead vocalist degli Storyville Malford Milligan (qualcuno li ricorda?).

10 brani che fin dall’iniziale 2.000 Miles ci rimandano al sound dei primi Blasters, quelli che fondevano rock e blues con una grinta notevole, Brad unisce nella sua figura, la voce potente ed espressiva di Phil e lo stile esuberante da guitar slinger di Dave Alvin, inchiodando subito un assolo da vero virtuoso. Ma pure la successiva You’re Just About To Lose Your Clown, con la presenza del sax ficcante di Mark Wilson e un ritmo errebì ondeggiante e variegato che rende omaggio al maestro Ray Charles, con i tocchi dell’organo di Allen ad insaporire ulteriormente il menu, segnalano l’arrivo di un nuovo talento sulla scena, quando poi inizia a titillare la sua solista si capisce che siamo capitati a bordo per un bel viaggio; a tutto boogie per una poderosa Put It Down, quando il ritmo si fa frenetico, la sezione ritmica pompa di brutto e il “ragazzo” ci dà dentor con la sua chitarra alla grande, le mani volano veramente sul manico della sua solista. E non manca un funky blues turgido come l’ottima title track Took You Long Enough, dove oltre al guitar slinger si gustano anche le nuances della sua bella voce; e in Here We Go Again non manca neppure una languida e deliziosa country ballad, cantata in coppia con Emily Gimble, che accarezza con calore anche i tasti del suo pianoforte.

Per poi scatenarsi nuovamente, questa volta con la presenza di Malford Milligan, in una poderosa, e lunga (oltre i 6 minuti) Nickel And A Nail, un blues con decisi connotati soul & R&B, dove si apprezza la voce di Milligan, grande cantante che mi ero perso per strada, ma che in questa cover di un vecchio brano di O.W. Wright mette in luce tutto il suo talento, mentre Bukka Allen e Stivers curano con gran gusto la parte strumentale, per un brano veramente fantastico. One Night Of Sin è una cover strumentale curatissima del brano di Fats Domino dove Brad gioca con i toni e i volumi della sua Fender https://www.youtube.com/watch?v=APdKG4GIWHI , per poi scatenarsi nuovamente in un poderoso shuflle come la sanguigna Can’t Wait che si avvicina al blues più canonico Chicago style degli artisti VizzTone e poi anche nel gagliardo slow blues della intensa Save Me, di nuovo con la chitarra (e anche la voce) in grande spolvero. E per non farci mancare nulla nello strumentale finale, un’altra cover assai azzeccata, rende omaggio anche allo stile chitarristico di Jimmy Nolen, il vecchio chitarrista di James Brown, in una Cold Sweat tutta “chicken-pickin” e linee soliste fluide e di grande tecnica. Un nome da appuntarsi con cura, veramente bravo questo Brad Stivers https://www.youtube.com/watch?v=sboDCzc_WRU !

Bruno Conti