Il Meglio Del 2013: Riviste Straniere – Mojo

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Continuiamo con le liste dei migliori dischi del 2013, questa volta tocca ad un’altra delle principali riviste musicali mensili inglesi, Mojo. Per evitare eventuali e ripetuti doppioni con le altre classfiche, di volta in volta inserirò solo copertine e link video di album non già apparsi negli altri Post (a parte il numero 1 eventuale), facciamo i primi 15 post dei Top, visto che molti album vengono duplicati da precedenti liste:

Mojo Magazine – Top 50 LPs of 2013

bill callahan dream river
1. Bill Callahan – Dream River

Questo è un gran bel disco http://www.youtube.com/watch?v=rxggnPfEaSw

una sorta di Nick Drake o John Martyn dei nostri giorni http://www.youtube.com/watch?v=y_Z4UvTJdjU

daft punk random access
2. Daft Punk – Random Access Memories
3. David Bowie – The Next Day
4. Arctic Monkeys – AM
5. John Grant – Pale Green Ghosts

deerhunter monomania
6. Deerhunter – Monomania http://www.youtube.com/watch?v=7qIqC7jjHfw

vampire weekend modern vampires
7. Vampire Weekend – Modern Vampires of the City http://www.youtube.com/watch?v=lkCKsfWJdRI

mark kozelek & jimmy lavalle

8. Mark Kozelek & Jimmy Lavalle – Perils from the Sea Dei quattro pubblicati da Kozelek quest’anno mi era piaciuto di più quello con i Desertshore comunque http://www.youtube.com/watch?v=xTwS7DWuUR8
9. Nick Cave & the Bad Seeds – Push the Sky Away

john murry graceless age
10. John Murry – The Graceless Age Questo è uno “strano” disco. Molto bello peraltro, uscito anche in una versione doppia, già nel 2012, ma stranamente Wikipedia riporta “pubblicato nel 2013 è stato inserito tra i migliori dischi del 2012 da Uncut” (scusa?). A parte la strana sequenza temporale, se non lo conoscete http://www.youtube.com/watch?v=h_DlGmaSlg8

phosphorescent muchacho
11. Phosphorescent – Muchacho altro ottimo disco http://www.youtube.com/watch?v=ZPxQYhGpdvg

prefab sprout crimson red
12. Prefab Sprout – Crimson Red un ulteriore disco che una recensione sul Blog la meritava http://www.youtube.com/watch?v=7DVE9Hxk2pA
13. My Bloody Valentine – MBV

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14. Holden – Inheritors Per questo ammetto la mia ignoranza, conosco il Giovane Holden, ma Holden James mi mancava, dopo un veloce ascolto ho scoperto perché, credo che continuerò a farne a meno http://www.youtube.com/watch?v=COoNYZ7WqX8 “troppo avanti” (o indietro) per me.

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15. Queens of the Stone Age – Like Clockwork

Nei prossimi giorni continuiamo con altre riviste e siti (e manca sempre il resto delle mie scelte, una promessa, non una minaccia), senza tralasciare “recuperi” ed altre recensioni, come di consueto!

Bruno Conti

Novità Di Agosto Parte IIa. John Mayer, Tedeschi Trucks Band, Justin Currie, Travis, Mark Kozelek & Desertshore, Tired Pony

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Siamo alla seconda decade di agosto, fra poco, e le novità disografiche continuano ad uscire a raffica, oltre alle ristampe di Then Play On dei Fleetwood Mac e al box set quadruplo dei Jimi Hendrix Experience sono in uscita, martedì 20 agosto, parecchi altri titoli interessanti, che vi propongo divisi in due parti, tra oggi e domani. Partiamo con un terzetto interessante.

John Mayer, per il momento, pare avere optato per questo nuovo sound West-coast californiano come nel precedente Born And Raised. La produzione di Don Was e lo stile alla Jackson Browne di questo Paradise Valley in uscita per la Columbia vanno benissimo, ma i duetti con Katy Perry e Frank Ocean erano indispensabili? Probabilmente per vendere sì. Comunque è meglio di quanto sembra sulla carta, le sue due anime, quella Claptoniana e quella alla James Taylor convivono molto bene, le pedal steel dell’iniziale Wildife si alternano ai “fuochi d’artificio” del duetto Who You Love, assai morbido, con la Perry, che si adegua allo stile di Mayer. Che comunque non rinuncia a una bella cover di Call Me The Breeze di JJ Cale. Le armonie vocali sono a cura di Lisa Fischer e Bernard Fowler, in “vacanza” dagli Stones, la citata pedal steel la suona Paul Franklin, le tastiere Chuck Leavell anche lui della touring band degli Stones, e se serve, Mayer ogni tanto scalda la sua solista. Ascoltato velocemente non mi sembra male.

Un altro che la chitarra la suona alla grande è Derek Trucks, anche lui spesso ospite ai Crossroads Festival di Eric Clapton, e con la moglie Susan Tedeschi, da qualche anno a questa parte ha dato vita alla Tedeschi Trucks Band. Dopo l’ottimo doppio Live, Everybody’s Talkin’ dello scorso anno, con cadenza annuale esce, sempre per la Sony Masterworks, il secondo album di studio, Made Up Mind, che sembra anche migliore dell’ottimo Revelator del 2011. Sono già in metà di mille, Ok diciamo undici, ma per questo disco non hanno rinunciato ad utilizzare una serie di ospiti notevole: Doyle Bramhall II, che è anche il co-produttore, John Leventhal, Gary Louris dei Jayhawks, Eric Krasno che era nei Lettuce e nei Soulive, oltre alla bravissima cantautrice Sonya Kitchell. Non mancano George Reiff e Pino Palladino come bassisti aggiunti. Il sound è sempre quello classico alla Delaney & Bonnie, tra blues, rock, soul, con l’aggiunta dell’anima jazz e jam improvvisativa di Derek. Non manca il boogie-rock come nell’iniziale tirata title track ed i vari ospiti contribuiscono anche come autori in vari brani dell’album che contiene tutto materiale originale scritto appositamente per l’occasione. Le due ballate, It’s So Heavy e Sweet and Low sono cantate divinamente da Susan Tedeschi. Il resto ve lo dico nei prossimi giorni in un Post apposito, appena ho finito di ascoltare il CD per bene. Ottimo comunque.

Il nome Justin Currie dirà sicuramente qualcosa ai fedeli lettori di questo Blog: in effetti si tratta proprio dell’ex Del Amitri, giunto con questo Lower Reaches al suo terzo album da solista. L’etichetta non è più la Rykodisc ma anche lui è dovuto diventare “indipendente” su Ignition Records. Quest’anno si festeggerebbero i trent’anni della sua vecchia band scozzese (erano di Glasgow) e anche se il suono è sempre più americano, il disco, ad un ascolto veloce, mi pare bello, con la voce evocativa di Currie al servizio di una bella serie di ballate. Se non lo conoscete varrebbe la pena di esplorare questo disco e anche qualche uscita del vecchio gruppo, i primi quattro, Del Amitri, Waking Hours, Change Everything e Twisted sono uno più bello dell’altro.

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Un altro terzetto di valide uscite.

Sembra quasi che le metta in fila volutamente (ma forse sì?). Anche i Travis di Fran Healy vengono da Glasgow e giungono all’ottavo album con questo Where You Stand, disponibile pure in versione doppia Deluxe con alcune tracce video. Etichetta nuova anche per loro, la Red Telephone Records, che fino allo scorso album era distribuita dalla Fontana del gruppo Universal. Ma ormai è dura per tutti. Il gruppo continua a proporre il classico pop sofisticato dei vecchi album ma gli hits faticano ad arrivare e infatti il precedente Ode To J. Smith del 2008 era stato il primo a non entrare nei Top 10 delle classifiche britanniche arrivando “solo” al 20° posto. Nel frattempo Fran Healy ha pubblicato anche un disco come solista nel 2010 Wreckorder, che non era male, ma non se lo erano filato in molti, pur avendo tra gli ospiti il cantante dei Noah and The Whale, Neko Case e Paul McCartney. Magari se lo trovate in offerta fateci un pensierino. Questo nuovo l’ho sentito poco, non mi esprimo, magari trovo un volontario per recensirlo sul Blog.

Mark Kozelek continua impeterrito a fare uscire nuovi album, questo Mark Kozelek and Desertshore è il quarto che esce nel 2013. D’altronde lui, da parecchi anni, ha la propria etichetta, la Caldo Verde per distribuirsi i suoi album. Il nuovo CD mi sembra uno dei migliori da qualche anno a questa parte, intanto è il primo con un gruppo da illo tempore e i musicisti sono quelli che avevano suonato con lui nei Sun Kil Moon e nei Red House Painters. Se avete amato questi gruppi il CD potrebbe essere una piacevole sorpresa.

Oggi finiamo con un altro mini supergruppo, i Tired Pony. Magari il nome non dice molto, ma The Ghost and The Mountain è già il secondo disco che pubblicano, questa volta per la Polydor/Universal, dopo uno edito a livello indipendente per la Mom and Pop Music nel 2010. Chi sono costoro? Due degli Snow Patrol, il cantante Gary Lightbody che è il leader del gruppo e Iain Archer, con la moglie Miriam Kaufmann al seguito, il produttore Jacknife Lee, Richard Colburn dei Belle and Sebastian e gli ex-Rem, Scott McCaughey e Peter Buck, con Minnie Driver aggiunta alle armonie vocali. Non l’ho sentito quindi non vi so dire. Il primo era un buon disco di rock alternativo americano, lato morbido e a giudicare dal singolo siamo da quelle bande!

Domani il seguito.

Bruno Conti

Novità Di Febbraio Parte IIb. Clannad, Mark Kozelek, Slide Brothers, Charlie Daniels, Ronnie Lane, Heidi Talbot, Molly Hatchet, Atoms For Peace, Emmylou Harris & Rodney Crowell, Black Twig Pickers

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Seconda parte delle uscite di martedì 19 febbraio, con qualche recupero di uscite precedenti e due o tre anticipazioni di quelle del 26 febbraio.

Per esempio il disco dal vivo dei Clannad Live At Christ Church Cathedral è gia disponibile da qualche tempo sul loro sito, su etichetta Arc Music, ma avrà una distribuzione più regolare a partire dalla prossima settimana. Si tratta della reunion, che doveva essere una tantum, ma ora è partito un tour europeo (anche in Italia a Firenze, Rimini e Rezzato tra il 18 e il 20 febbraio), della formazione originale, concerto tenutosi il 29 gennaio del 2011 in quella cattedrale di Dublino. Per l’occasione erano presenti tutti i fratelli Brennan, Pol, Ciaran e Maire (ma non Enya, che ha fatto parte brevemente della formazione a inizio anni ’80, e si dice stia lavorando al nuovo album, che visti i suoi tempi, sarà pronto per il 2020), oltre ai due zii Noel e Padraig Duggan, alle chitarre. Per semplicità non ho usato le grafiche gaeliche dei componenti della band, ma sono i soliti, quelli insieme dal 1970. Il CD è il terzo dal vivo della loro discografia, ma se la memoria non mi inganna, è il primo ad uscire anche in DVD. Nella versione audio sono 19 brani per circa 75 minuti di musica, mentre il DVD ne dura circa 95 e ha 4 canzoni in più. Pare che stiano registrando, o abbiano già registrato, anche un nuovo disco di studio.

La “Sacred Steel Music”, da non confondere con i metallari tedeschi Sacred Steel, è quel genere che fonde pedal steel e slide guitars a go-go, funky, soul, blues, gospel e bella musica, per intenderci Lee Boys, di cui ho parlato nel Blog recentemente, Campbell Brothers e, soprattutto, Robert Randolph and The Family Band. Proprio Randolph “presenta” gli Slide Brothers, che esordiscono in questi giorni (ma ad Aprile in Europa) con il loro primo album omonimo.

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Seguire tutte le pubblicazioni discografiche di Mark Kozelek, l’ex dei Red House Painters, ora con i Sun Kil Moon, ma anche con una copiosa produzione da solista, è impresa ardua. Considerando che se li pubblica sulla sua etichetta, la Caldo Verde: questa settimana escono due album nuovi, Like Rats, un disco di studio, tutto di cover, registrate in solitaria versione acustica e Live At Phoenix Public House Melbourne, un disco dal vivo registrato l’11 giugno del 2012. Chi compra entrambi i titoli direttamente dal sito riceverà in omaggio un ulteriore compact dal vivo Live At Mao Livehouse Shanghai & Bejing, registrato in Cina, sempre nel tour dello scorso anno. Per usare un eufemismo, reperibilità difficoltosa.

Una idea geniale e soprattutto nuova, quella della Charlie Daniels Band, pubblicare per la Megaforce un bel CD intitolato Hits Of The South, dove reinterpretano vecchi successi sudisti (e non solo, non sapevo che Signed, Sealed, Delivered I’m Yours di Stevie Wonder veniva dal Sud). Comunque, contro le mie previsioni, il dischetto mi sembra bello, fresco e pimpante, con brani come The Night They Drove Old Dixie Down, Can’t You See, Statesboro Blues, Freebird, The Devil Went Down To Georgia, Sharp Dressed Man, Elizabeth Reed (in una versione più concisa, quindi si è perso In Memory Of per strada) suonati tutti con grinta e passione, a sorpresa uno dei migliori dischi di southern rock dell’ultimo periodo. Anche se, per essere onesti, una buona parte dei brani era già uscita nel 1999 come Tailgate Party, non sono sicuro se nelle stesse versioni, gagliardo comunque.

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Due titoli nuovi della serie Live At Rockpalast della MIG (Made In Germany) Records. Ronnie Lane (il George Harrison dei Faces), dal vivo nel 1980 e una delle varie reunion dei Molly Hatchet, dal vivo nel 1996, entrambi disponibili anche in DVD.

Nuovo disco anche per il trio acustico old-time bluegrass dei Black Twig Pickers, si chiama Rough Carpenters, esce su Thrill Jockey, e per l’occasione il gruppo si amplia con l’aggiunta della violinista Sally Anne Morgan.

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Questi due, in teoria, escono la prossima settimana, anzi quello di Emmylou Harris & Rodney Crowell, Old Yellow Moon, etichetta Nonesuch, addirittura in Europa il 5 marzo, ma forse potrebbe giungere sul continente in anticipo. Si tratta del disco che vede riunita Emmylou con i vecchi componenti della Hot Band, Crowell in primis, oltre al produttore Brian Ahern, Vince Gill, Stuart Duncan e Bill Payne. E il repertorio torna ad essere, per l’occasione, quello dei dischi classici e bellissimi degli anni ’70.

Molto sapranno già chi sono gli Atoms For Peace. Ma per quelli che non sanno, si tratta del nuovo gruppo messo insieme da Thom Yorke con il produttore dei Radiohead. Nigel Godrich, il bassista dei Red Hot Chili Peppers Flea, il batterista di Beck, Joey Waronker e il percussionista braziliano Mauro Refosco. Tre giorni di jam sessions e vari mesi di materiale scambiato via internet e questo AMOK è il risultato che verrà pubblicato dalla XL Recordings la prossima settimana, 26 febbraio, anche in versione deluxe, quella che vedete effigiata qui sopra, senza bonus a livello musicale ma con quella confezione definita “debossed 12-panel concertina wallet”, per fortuna che c’è l’immagine.

Non mi pronuncio, voglio sentirlo bene.

Anche per oggi è tutto.

Bruno Conti

“Nuovo Folk Canadese”! Great Lake Swimmers – New Wild Everywhere

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Great Lake Swimmers- New Wild Everywhere – Nettwerk Records 2012 – 2 CD Special Edition

Capita, ogni tanto, che qualche gruppo o artista, grazie al suo talento superiore, o alla forza trasversale della sua musica, riesca ad imporsi ad un pubblico più vasto, raggiungendo verticidi audience di solito più attenta al prodotto rock. Non fanno eccezione i Great Lake Swimmers canadesi erranti provenienti dallOntario, che sono in realtà un progetto dietro cui si cela  il songwriter Tony Dekker, vero artefice di questa formazione originaria di Toronto. New Wild Everywhere è il risultato della sesta fatica discografica di questo gruppo new folk, dopo l’esordio omonimo Great Lake Swimmers (2004), cui seguiranno Bodies and Minds (2005), Ongiara (2007), Lost Channels (2009), e lo splendido Unplugged The Legion Sessions (2010).

L’ensemble oltre al leader Dekker chitarra e voce, è composto da Erik Arnesen al banjo, Bret Higgins al basso, Greg Millson alla batteria, la dolce Miranda Mulholland al violino e voce, e una squadra di musicisti ospiti, tra cui Bob Egan (Blue Rodeo e Wilco) alla pedal steel, Mike Olsen al cello, e il pluristrumentista Michael Boguski. Tony e soci propongono un mix di folk-country-rock, riletto con una vena malinconica, che mi ricorda i Red House Painters del grande Mark Kozelek, per un lavoro registrato con l’immancabile attitudine lo-fi, per un sound concreto  e raffinato, con ballate ovattate e riverberate, scalfite dal suono acustico della chitarra, da un piano,  e dai vari strumenti a corda.

Si inizia con la crepuscolare Think That You Might Be Wrong dove il violino e arrangiamenti folkeggianti ben introducono il senso dell’intera raccolta. New Wild Everywhere e The Great Exhale sono più movimentate, mentre The Knife è un brano fascinoso con Miranda al controcanto. Si prosegue con Changes With The Wind il brano più country del disco, mentre Cornflower Blue è una ballata a cuore aperto, con arpeggio di mandolino, cantata con passione da Tony. Il ritmo ritorna a farsi più vivace con Easy Come Easy Go, dove le chitarre, il violino e un piano malandrino, danno una connotazione bluegrass alla canzone. Fields of Progeny e Ballad of a Fisherman’sWife sono brani country-style con largo dispiego di banjo e fisarmonica. Quiet Your Mind è una canzone che sembra quasi uno di quei brani lenti ed evocativi del miglior David Crosby, con qualche violino e flauto in più. Splendida. Chiudono il primo cd Parkdale Blues e On the Water brani malinconici e totalmente acustici, dove l’anima è tutta nelle corde della chitarra, e nella voce dimessa di Dekker.

Il Bonus allegato alle prime uscite del disco, rilegge in forma acustica New Wild Everywhere, The Great Exhale e Easy Come Easy Go, mentre la particolarità è rappresentata con raffinatezza da un brano Les Champs de Progèniture cantato in francese da Tony, accompagnato dalla voce femminile di Miranda Mulholland. I Will Never See The Sun è una ninna nanna folk a tempo di marcetta, cui seguono Something Heavy e What Was Going Through My Head, che sembrano quasi un recupero di vecchie sessions di lavori precedenti.

I Great Lake Swimmers si riconfermano una delle Band più interessanti del Nord America, una delle realtà del rock canadese odierno, un disco forse simile a tanti altri appartenenti al nuovo folk , ma capace di rinnovare quella tradizione musicale, fuori del tempo, ancorata in qualche modo alla vita e ai paesaggi della loro terra. New Wild Everywhere va maneggiato con cura e dedizione, ma è in grado in caso di ascolto, di aprire con naturalezza disarmante, orizzonti musicali inesplorati.

Tino Montanari

Novità Di Agosto Parte V. Patti Smith, Ray Bonneville, Tommy Stinson, Catie Curtis, Bombay Bicycle Club, Mark Kozelek, Tommy Keene

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Con questo dovrei avere completato la lista delle uscite discografiche inreressanti di agosto, se mi è sfuggito qualcosa, aggiungo nei prossimi giorni.

Inizialmente avevo scambiato questo Outside Society di Patti Smith per un nuovo album. In verità è una antologia, curata dalla stessa Patti, già uscita il 23 agosto (pure in doppio vinile) negli Stati Uniti. Etichetta Sony Legacy, i brani, diciotto, sono in ordine cronologico, ma zero inediti anche se nel libretto c’è una breve presentazione da parte della Smith per ciascuno. Uscita 30 agosto in Italia e 12 settembre in UK.

Ray Bonneville, canadese ma texano d’adozione, pubblica questo nuovo Bad Man’s Blood per la Red House. Un incrocio tra Blues, JJ Cale, folk e musica da cantautore, molto laidback con tocchi di New Orleans. Però assai bravo.

Tommy Stinson era uno dei Replacements originali di cui si eran perse le tracce. Per la “notissima” Done To Death Records esce questo One Man Mutiny. E’ stato anche nei Guns’n’ Roses, Soul Asylum e la sua band erano i Bash & Pop & Perfect. Tra rock alla Stones, belle ballate, pezzi Dylaniani, riff e slide guitars, non sarà bravo come Paul Westerberg ma si difende onestamente con un bel disco.

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Tommy Keene : Deep Six Saturday from LaundroMatinee on Vimeo.

Tommy Keene, di cui lo scorso anno era uscito un bellissimo doppio cd antologico con inediti, You Hear Me è un altro artista di “culto”. Tra Rock e power pop, è un altro di quei Beautiful Losers che piacciono a chi ama Tom Petty o Dwight Twiley. Il nuovo disco si chiama Behind The Parade ed esce per la Second Motion, molto bello.

Nuovo album su Compass Records per Catie Curtis, una delle più brave cantautrici americane. Partecipano Mary Chapin Carpenter e Lisa Loeb. Suonano, tra gli altri, Jay Bellerose, Jennifer Condos, Duke Levine, Glenn Patscha che appaiono anche nell’ultimo disco di Ray LaMontagne. Infatti l’ingegnere del suono è Ryan Freeland lo stesso dell’ultimo disco di LaMontagne mentre il produttore Lorne Entress è quello di Lori McKenna, Mark Erelli, Ronnie Earle. Molto bello. Dimenticavo, si chiama Stretch Limousine On Fire.

I Bombay Bicycle Club sono un altro di quei gruppi inglesi che fanno parte del filone del “neo-folk” con Mumford and Sons e Laura Marling. Questo A Different Kind Of Fix è il loro terzo album, sempre su Island Records.

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Per finire, un DVD di Mark Kozelek, On Tour, registrato nel corso del suo tour solista in giro per l’Europa. L’etichetta è la solita Caldo Verde, i brani sono registrati tra Copenaghen, Svizzera, la chiesa di Sant’Ambrogio a Bologna (ma non era a Milano?). Un prodotto inconsueto per un musicista schivo e poco conosciuto, ma bravissimo, ex leader dei Red House Painters e dei Sun Kill Moon.

Direi che per oggi è tutto.

Bruno Conti

Novità Di Aprile Parte I. Mark Kozelek, Mountain Goats, Alela Diane, Steve Cradock, Roger Waters Eccetera

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Intanto mi scuso per il Post veloce di ieri ma il Blog funzionava bene per chi leggeva ma non per chi scriveva per cui mi sono arrangiato alla meglio. Ma veniamo alle prime uscite di Aprile, martedì 4 (escluse tutte quelle che vi ho già dato con largo anticipo) e riguardano nomi non notissimi ma interessanti, da divulgare, direi in alcuni casi.

Partiamo con Bill Callahan, l’ex (?) leader degli Smog pubblica il suo nuovo album Apocalypse etichetta Drag City dist. Self. Registrato dal vivo in studio con il suo gruppo sono solo sette brani con la conclusiva One Fine Morning che supera abbondantemente gli otto minuti. Come di consueto tra Leonard Cohen e Nick Cave (con qualche spruzzata di Cat Stevens) a livello vocale ma più complesso del solito negli arrangiamenti con un inconsueto flauto che fa capolino qui e là. In una parola “bello”!

Mark Kozelek si divide tra i Red House Painters e i Sun Kil Moon ma ogni tanto pubblica anche degli album solisti come nel caso di questo What’s Next To The Moon già uscito nel 2001 che viene ripubblicato in questi giorni. Si tratta di un disco di cover “acustiche” di brani degli AC/DC.

Steve Cradock è il chitarrista e leader degli Ocean Colour Scene ma è anche da più di quindici anni il fido luogotenente di Paul Weller. Questo Peace City West è il suo secondo album da solista ed esce per la “sua” etichetta Kundalini Music. Naturalmente Paul Weller ricambia il favore.

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Solito trio di voci femminili. Alela Diane (qual’è il nome? Tutti e due. il cognome è Bevitori o Menig a seconda se si considera il marito o il padre) approda al suo terzo album, questo Alela Diane & Wild Divine. Se vi piacciono le belle voci femminili, corpose ma agili, immaginate la Dolores O’Riordan dei primi dischi dei Cranberries anche musicalmente. Fatto? Adesso aggiungete la produzione di Scott Litt (proprio quello dei R.E.M.), una bella manciata di canzoni e le chitarre dei due signori citati prima, marito e padre, strano caso di musica fatta in casa. Risultato finale uno dischi migliori di cantautrici usciti recentemente, tra Canada e California musicalmente parlando. Etichetta Rough Trade/Self. Chi fa una versione di Matty Groves così bella è dei “nostri”a prescindere!

Sarabeth Tucek è stata una bella sorpresa, non conoscevo se non marginalmente avendo ascoltato distrattamente il primo disco. Ma questo Get Well Soon con la sua cristallina voce che ricorda vagamente quella di Karen Carpenter inserita in un ambito folk-rock è decisamente affascinante. A inizio carriera era la voce di supporto di Bill Callahan (casualmente) mentre il suo omonimo disco di debutto era prodotto da Ethan Johns e Luther Russell che è rimasto anche in questo nuovo album. Pensate a una sorta di Neil Young meno feroce (ma ogni tanto le elettriche viaggiano) al femminile. Etichetta Sonic Cathedral.

Anche Julianna Barwick mi era ignota. Questo The Magic Place è il suo terzo album e devo dire che mi ha incuriosito l’etichetta, la Asthmatic Kitty Records. Cosa ha pensato questa volta Sufjan Stevens? Niente. Nel senso che ha fatto tutto lei ma proprio tutto, solo voce o meglio tante voci sovrincise a ripetizione per creare questo effetto veramente strano e “magico” di non facile impatto al primo ascolto ma affascinante. Da ascoltare con attenzione.

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Se avete un po’ di soldi da sbatter via o se siete dei fans di Roger Waters (propenderei per la seconda ipotesi) la Sony/Bmg pubblica il prossimo martedì, in occasione del tour di The Wall, quel cofanetto che contiene tutti gli album da solista dell’ex Pink Floyd. Non ci sono inediti o rarità, fate vobis. Sono 7 CD + 1 DVD a prezzo speciale. Almeno quello.

I Mountain Goats sono uno dei gruppi storici, e migliori, della scena indie americana, questo All Eternal Decks è il loro tredicesimo album. Quattro diversi produttori e quattro studi per registrarlo, il tema di fondo è l’occulto, almeno per i testi. Qualche titolo: Damn These Vampires, Birth Of The Serpents ma anche For Charles Bronson e Liza Forever Minnelli. In America è già uscito da una settimana e anche in Italia, etichetta Tomcat/Audioglobe, loro sono veramente bravi tra ballate e pezzi rock molto lineari, uno dei migliori gruppi americani tra R.e.m. della prima onda e Yo La Tengo.

That’s All Folks!

Bruno Conti