Novità Di Agosto, Parte II. Lucero, Mirel Wagner, Sinead O’Connor, Charlie Simpson, Mike Zito, Dan Michaelson, Brian Setzer

lucero live from atlanta

Proseguiamo con la disamina delle uscite del periodo, queste sono, più o meno, le uscite, di questa settimana, tra il 12 e il 13 agosto. Partiamo con il doppio CD dei Lucero Live From Atlanta https://www.youtube.com/watch?v=MDQ7DKB6-kE , questi sono i brani:

Disc 1:
01. I Can Get Us Out Of Here
02. On My Way Downtown
03. Nights Like These
04. Sounds Of The City
05. I’ll Just Fall  https://www.youtube.com/watch?v=0tSWpOSbY-M
06. Union Pacific Line
07. Sweet Little Thing
08. Slow Dancing
09. Women & Work
10. Raising Hell
11. Texas & Tennessee
12. Breathless Love
13. Goodbye Again
14. Juniper
15. Tonight Ain’t Gonna Be Good
16. My Best Girl

Disc 2:
01. Like Lightning
02. Summer Song
03. It Gets The Worst At Night
04. That Much Further West
05. Mom
06. The War
07. All Sewn Up
08. What Else Would You Have Me Be?
09. Tears Don’t Matter Much
10. Drink Till We’re Gone
11. Rick’s Boogie
12. Bastard’s Lullaby
13. It May Be Too Late
14. A Dangerous Thing
15. The Last Song
16. Fistful Of Tears

Si tratta del meglio delle registrazioni tratte da tre date, 22-23-24 novembre del 2013, per la band di Ben Nichols, in trasferta da Memphis ad Atlanta per l’occasione, 32 brani registrati con la formazione a sette, con fiati e tastiere, southern-country-punk-rock potremmo definirlo, comunque un gran disco, etichetta Ingrooves/Liberty, c’è anche un quadruplo vinile a tiratura limitata. Nei prossimi giorni recensione completa.

mirel wagner when the cellar

Altro personaggio che mi ha incuriosito: questo When The Cellar Children See The Light Of Day, etichetta Sub Pop, è il secondo album di Mirel Wagner, cantante finlandese (ci tiene a sottolinearlo) ma di chiare origini etiopiche. Una nera munita di solo di una chitarra acustica e di una voce particolare ed affascinante, non potentissima ma ben servita dalla produzione di Vladislav Delay, un “mago” della musica elettronica, che in questo caso si è limitato a dare al suono una vastità e una profondità molto ben calibrate, con voce e chitarra al centro dell’attenzione. La curiosità deriva dal fatto che Mojo ha assegnato al disco ben cinque stellette, il massimo (intitolando la recensione “Dead dead good, volendo intendere sia la qualità dei contenuti che i testi, molto bui e negativi, dove alla fine, se ci fate caso, tutti muoiono) ma in generale riviste e siti sono state molte generosi, diciamo che mediamente il voto sta tra l’otto e il dieci, presentata come una sorta di ibrido, di discendente indiretto di Robert Johnson e Billie Holiday, magari esagerando, come al solito, ma non voglio sottostimare la bravura di questa venticinquenne di Helsinki https://www.youtube.com/watch?v=b9cmrU7xH5M . Lo stile, tra folk e blues, ma anche con echi acustici della musica “buia”, da murder ballads, di Nick Cave Pj Harvey, di tanto in tanto si aggancia anche alle sonorità di Laura Marling o della prima Tracy Chapman, mentre la voce potrebbe avvicinarsi ad una Hope Sandoval in trip acustico. Craig Armstrong aggiunge qualche tocco di colore, una chitarra elettrica qui, un cello, un piano, ma gli strumenti sono appena accennati e non distolgono dall’intensità della musica https://www.youtube.com/watch?v=l9i0hDNBdZM . Per il momento interessante, anche di più, poi, tempo permettendo, vedrò cosa mi consiglia un ascolto più approfondito. Brava, in ogni caso.

sinead o'connor i'm not bossy

Cè chi arriva e chi rtiorna, come Sinead O’Connor, che si presenta con una nuova etichetta, la Nettwerk, ed un nuovo album, I’m Not Bossy, I’m The Boss, che la riporta, secondo la critica, parzialmente, agli “splendori” dei primi dischi, soprattutto per Uncut, altri sono stai meno gentili. Una O’Connor vamp e con parrucca nera, in versione sexy (anche se ultimamente era apparsa alquanto appesantita a livello fisico): però il disco avrebbe dovuto uscire con il titolo di The Vishnu Room, con un’altra copertina, anzi la sua nuova etichetta, con grande gioia, immagino, ha dovuto ritirare il CD già pronto per la distribuzione e sostituirlo con quello con la nuova copertina.

sinead o'connor the vishnu room

Il risultato è un disco piacevole (non sono mai stato un grandissimo fan, a parte i primi due album e qualche deriva folk-celtica-spirituale nel corso degli anni), anche commerciale, dal sound “rock” https://www.youtube.com/watch?v=jMzY_KQIKjU , con The Vishnu Room, la canzone, più raccolta https://www.youtube.com/watch?v=NN8ChuvHoeo  e James Brown, in coppia con Seun Kuti, la più strana, una sorta di funk-soul inconsueto per la cantante irlandese, Harbour la più vicina alle vecchie sonorità https://www.youtube.com/watch?v=oKNelucDNjI . Ovviamente non manca le versione Deluxe con tre tracce extra.

charlie simpson long road home

Charlie Simpson è un musicista inglese di 29 anni, con già alle spalle una lunga carriera, otto album (ed alcuni EP) pubblicati finora: tre con i Busted, compreso un live, per il gruppo pop-punk, poi con i Fightstar, gruppo più rock con venature hard, molto amato dalla rivista Kerrang, ne ha pubblicati altri quattro. Infine nel 2010 il gruppo è entrato in una fase di pausa, che dura tuttora, per permettere a Simpson una carriera solista, prima con un EP e poi con un album Young Pilgrim nel 2011. Devo ammettere che quel poco che avevo sentito della musica del nostro amico non mi aveva mai particolarmente allettato, ma questo nuovo Long Road Home,pubblicato dalla Nusic Sounds ai primi di agosto, con la produzione di Steve Osborne (giro U2/Placebo), mi sembra più interessante https://www.youtube.com/watch?v=w1rtm4fK6QI . Influenzato da un lungo tour americano dello scorso anno, questo disco esplora un suono indie-folk più da cantautore https://www.youtube.com/watch?v=mHr6vwnfQB0 , comunque entrando direttamente al quarto posto delle classifiche inglesi (già frequentate con i dischi precedenti), con un sound dove piano e chitarre acustiche ed elettriche permettono alla voce gradevole di Simpson, spesso rinforzata da quella dei suoi musicisti (per creare un effetto corale), di emergere https://www.youtube.com/watch?v=mfzR9HeoCJI . Niente di trascendentale, ma del piacevole pop-rock di stampo britannico con influenze americane.

dan michaelson distance

Di Dan Michaelson (ex leader degli Absentee) e dei suoi Coastguards mi ero già occupato sul Blog qualche tempo fa (qui se volete leggere http://discoclub.myblog.it/2010/11/25/temp-de032d2d808c33dbe94d498cb5b1496e/), tralasciando però di segnalare i due dischi successivi del 2011 e 2013, peraltro sempre buoni: la settimana prossima, il 18 agosto, per la piccola etichetta londinese The state51 Conspiracy, esce il nuovo album, Distance, come i due precedenti https://www.youtube.com/watch?v=3JJy8_xfIGg , 8 brani, poco più di 30 minuti di musica, mentre Shakes era un po più lungo. Ma al di là della durata, la qualità rimane sempre elevata, questo stile minimale dominato dalla voce di Michaelson, sempre in primo piano, con uno sfondo di chitarre, tastiere e una sezione ritmica presente ma discreta, che raramente accelera i tempi https://www.youtube.com/watch?v=1-UYb5hRY9M . Se vi piacciono Bill Callahan, o dei Red House Painters meno narcotici, siamo da quelle parti, musicalmente parlando, canzoni per piccoli piaceri da distillare.

mike zito songs from the road cd dvd

Mike Zito, l’ottimo chitarrista e cantante texano, alterna la sua attività tra i Royal Southern Brotherhood ( http://discoclub.myblog.it/2014/07/20/capitolo-secondo-piu-o-meno-royal-southern-brotherhood-heartsoulblood/) e la carriera solista ( http://discoclub.myblog.it/2013/06/15/girovagando-per-il-sud-degli-states-mike-zito-gone-to-texas/). Ora, come di consueto per la Ruf Records, esce questo Songs From The Road, di nuovo nella formula CD+DVD, che lo ritrae con i suoi The Wheel in un concerto registrato al Dosey Doe in The Woodlands, Texas il 10 gennaio di quest’anno, alle prese con il solito repertorio fatto di rock, blues, southern, soul, con ampio spazio per la chitarra e con la voce maschia e potente spesso in evidenza https://www.youtube.com/watch?v=JKVY-VzOXNA . Questo il repertorio:

  1. Dont’ Break A Leg
  2. Greyhound
  3. I Never Knew A Hurricane
  4. Hell On Me
  5. Pearl River
  6. Dirty Blonde
  7. One Step At A Time
  8. Subtraction Blues
  9. Judgment Day
  10. Gone To Texas
  11. Let Your Light Shine On Me
  12. Natural Born Lover

Il DVD ha un paio di brani in più e sei canzoni diverse rispetto al CD, quindi repertorio ricco mi ci ficco! Presumo che se ne parlerà più diffusamente in futuro, per il momento https://www.youtube.com/watch?v=QXBkrDhTlDM

brian setzer rockabilly riot

Già dal titolo, Rockabilly Riot, questo nuovo album segna il ritorno totale al vecchio amore musicale di Brian Setzer, praticato a fondo, ad inizio carriera, con gli Stray Cats, mai dimenticato, ma “tradito” con lo swing, il blues, il country e il rock, anche dei dischi strumentali, nella sua lunga carriera da solista e con la Brian Setzer Orchestra. Se proprio vogliamo essere sinceri è già la terza volta che Brian Setzer intitola un suo disco “Rockabilly Riot”, la prima volta era un tributo alla Sun Records, la seconda volta per il Live dello scorso anno, tutti sulla sua etichetta Surfdog Records, come questo https://www.youtube.com/watch?v=Zbmi6iEi7yc , che porta il sottotitolo All Original, per non confonderlo con gli altri e anche per segnalare che si tratta solo di materiale originale, solo canzoni scritte da Setzer, niente cover questa volta, ma la grinta e il tiro sono quelli giusti, uno dei suoi migliori dischi da molto tempo a questa parte https://www.youtube.com/watch?v=xQaSBw_LEtM .

Fine della parte II, non escludo una quarta puntata vista la notevole mole di dischi interessanti usciti nel periodo, e anche di prossima uscita nella seconda parte di Agosto, per non parlare dell’inizio di Settembre, per il momento è tutto, alla prossima!

Bruno Conti