Jam Band Per Eccellenza! Ekoostik Hookah – Brij

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Ekoostik Hookah – Brij – Hookahville Records 2013

Negli ultimi vent’anni sono apparse nel panorama musicale molte “jam bands”, ma gli Ekoostik Hookah, originari di Columbus, Ohio (patria di un’altra band di “culto” i Two Cow Garage, di cui abbiamo scritto su queste pagine una-piccola-grande-rock-n-roll-band-two-cow-garage-5666082.html), sono sempre stati tra i miei preferiti. Sin da quando hanno iniziato nel ‘91 con l’album Under Full Sail , si sono proposti come una delle più nuove ed eccitanti band indipendenti americane. Il gruppo negli anni ha subito una serie di cambiamenti, ma ha sempre mantenuto la propria visione musicale e anche se sono sempre rimasti indipendenti, hanno saputo ritagliarsi “un posto al sole”, sfornando dischi eccellenti come Dubbabuddah (94), Where The Fields Grow Green (97), Seahorse (2001), Ohio Grown (2002) e un progetto molto particolare Under Full Sail: All Comes Together (2007), rilavorazione del loro esordio, rifatto sia in studio che dal vivo. Da menzionare inoltre il Double Live (96), Sharp In The Flats (’99) un DVD di difficile reperibilità Live At The Newport (2007), di cui il sottoscritto è (fortunatamente) in possesso.

L’attuale “line-up” della band, oltre ai due membri fondatori rimasti, Dave Katz piano e voce (oltre che principale autore del gruppo) e Steve Sweney chitarra solista, è composta da Eric Lanese alla batteria, Phil Risko al basso e Eric Sargent alla chitarra elettrica ed acustica, per un “sound” forte, potente e variegato. Dieci canzoni, gran parte delle quali tra i sette e i dieci minuti, a partire dalle iniziali classiche “jam songs” You’ll Never Find, Breathe, Black Mamba (una delle migliori) e Anne Marie, proseguendo con la lunga ballata “southern rock” Sail Away ( gli ultimi Lynyrd Skynyrd avrebbero fatto carte false per scriverla), il country Y’ain’t seen nothin’ (blue eyed girl), il brano strumentale Thumper (perfetto per le esibizioni dal vivo), le fluide Way Of The World e Whiskey Woman e una ballata pianistica di spessore One Sad Song, a chiudere (per chi scrive) uno dei dischi rock d’improvvisazione più belli dell’anno.

Gli Ekoostik Hookah in ogni disco hanno dimostrato una crescita ed una maturazione costante (prerogative che non mutano pur cambiando i musicisti), in quanto anche se sono una classica jam band a cui piace improvvisare ed ampliare durante gli spettacoli dal vivo, conoscono molto bene l’arte della composizione, e questo li mette (sempre per chi scrive) un gradino più in alto rispetto ad altre band del settore.

Con questo Brij gli Ejkoostik Hookah, insieme con i Moses Guest, Widespread Panic, gli String Cheese Incident e varie altre band, garantiscono la sopravvivenza musicale degli orfani del mai abbastanza compianto Jerry Garcia, basta trovare i loro album, e non sempre è facile!

Tino Montanari