Ancora Irlandesi. Che Serate, Con Amici Vecchi E Nuovi! Paul Brady – The Vicar St. Sessions Vol. 1 (With Mark Knopfler, Van Morrison, Sinead O’Connor, Bonnie Raitt, Mary Black, Maura O’Connell, Moya Brennan, Ecc.)

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Paul Brady – The Vicar St. Sessions Vol. 1 – Proper Records  

Ci sono i misteri di “Fatima”, e anche i misteri delle industrie discografiche. Quattordici anni fa il cantante irlandese Paul Brady (mi ero già occupato di lui in occasione dell’ultimo Dancer In The Fire, una doppia antologia http://discoclub.myblog.it/2012/05/28/uno-degli-ultimi-bardi-irlandesi-p/), ha suonato per 23 serate consecutive al leggendario Vicar Steet Bar % Club di Dublino ( dove lo scorso anno ho avuto la fortuna di assistere ad un concerto di Christy Moore), con la presenza di numerosi ospiti e amici che ogni sera si alternavano sul palco a cantare con Paul brani del loro repertorio. Ora, una prima selezione di queste canzoni registrate in quel “tour de force” musicale prendono forma, e vengono raggruppate, in questo The Vicar St. Sessions Vol.1 (con la promessa di ulteriori volumi a seguire), dove Brady, anche alla chitarra, sale sul palco del magico locale dublinese accompagnato dalla sua meravigliosa band, composta dal polistrumentista Steve Fletcher alle tastiere, percussioni, basso e voce, Jennifer Maidman alle chitarre acustiche e elettriche, Liam Genockey alla batteria e la brava Leslie Dowdall alla percussioni e armonie vocali, per un “set” virtuale composto da tredici brani (di cui 9 sono “covers”) che danno vita ad un concerto coinvolgente.

Come consuetudine Paul inizia i suoi concerti con I Want You To Want Me (la trovate in Spirits Colliding (95), eseguita, come al solito, al livello di gente come Richard Thompson e John Martyn, per poi far salire sul palco Mark Knopfler per Baloney Again (pescata da Sailing To Philadelphia) con la suo inconfondibile voce e tocco di chitarra, andando poi a ripescare un vecchio brano come The Soul Commotion da Primitive Dance (87) e una sempre commovente Believe In Me tratta da Oh What A World (00), qui riproposta in stile à la Van Morrison, per poi lasciare il palco al duo Gavin Friday e Maurice Seltzer che trasformano la sua bellissima Nobody Knows in un brano crepuscolare che viaggia dalle parti di Lou Reed o Nick Cave, la splendida voce a “cappella” di Sinead O’Connor in In This Heart, e un Van Morrison accolto calorosamente dal pubblico, che canta in duetto con Paul la sua celeberrima Irish Heartbeat (dall’album con i Chieftains), dove il buon Van mi sembra meno svogliato di alcune altre occasioni https://www.youtube.com/watch?v=kbfjVwKxkB4 , anzi, in gran forma!

Si riparte con la classe cristallina di Bonnie Raitt che omaggia Paul con un duetto in Not The Only One (da un album straordinario come Full Moon (86), dove si trovano altre “perle” come Helpless Heart e Steel Claw (portata al successo da Tina Turner), passando poi a Curtis Stigers che presenta la sua Don’t Goi Far (scritta con la brava Beth Nielsen Chapman), il pop melodico (senza fare troppi danni) di Ronan Keating in The Long Goodbye (sempre da Oh What A World), il toccante racconto di un’altra grande artista irlandese Eleanor McEvoy Last Seen October 9th (in memoria di una ragazza scomparsa), il ritorno della Raitt sempre in coppia con Brady nella bluesy The World Is What You Make (da The Paul Brady Songbook (02), andando poi a chiudere il concerto con una stratosferica versione di Forever Young di Dylan, cantata da Paul con un trio di meravigliose voci femminili irlandesi come Mary Black, Maura O’Connell e Moya Brennan dei Clannad (tanto per fare un paragone noi abbiamo avuto e possiamo proporre il Trio Lescano!). Giù il sipario. Per Il momento!

Pur non avendo mai raggiunto le vette della popolarità di altri artisti, Irlanda esclusa (nonostante 16 album al suo attivo e diverse collaborazioni), le sue canzoni godono di grande prestigio, e sono state cantate da una vasta gamma di artisti nel corso degli ultimi quattro decenni, tra cui ricordo Mark Knopfler, Eric Clapton, Joe Cocker, Carole King, Bonnie Raitt, Tina Turner, Mary Black, Maura O’Connell, Trisha Yearwood e molti altri che hanno incluso sue composizioni nel proprio repertorio. Ci sono grande speranze che queste Vicar Street Sessions ottengano il riconoscimento che meritano (certificato dai 17.000 biglietti venduti ai tempi per tutte le serate della serie), e facciano scoprire finalmente, a chi non lo conosce, uno degli artisti più apprezzati e di successo della Emerald Island, un autore dal talento eccezionale che nelle sue esibizioni dal vivo (sia da solo come con la band al completo), trasmette allo spettatore la sensazione di partecipare ad una serata affascinante!

Tino Montanari

Una Grande Chiesa Per Un Grande Concerto. Clannad – Christ Church Cathedral

clannad christ church

Clannad – Christ Church Cathedral – Arc Music – 2012/2013 – DVD o CD

E’ innegabile che i Clannad abbiano rivestito un ruolo primario nella diffusione della musica celtica. Certo, l’alone di leggenda che accompagna il loro nome si riferisce sicuramente a quanto il gruppo ha saputo fare agli inizi di carriera, negli ormai lontani anni ’70, con una presentazione vigorosa ed originale della materia “musicale tradizionale”,  poi ripagata dal tributo del pubblico. Questo alone leggendario è andato un po’ scemando nel tempo, quando, ormai già da diversi anni, il gruppo aveva intrapreso una progressiva modernizzazione del loro suono, che ha quasi irrimediabilmente perso ogni connotazione tradizionale, per lasciare spazio ad ampie scorribande pop, con melodie moderne basate su un consistente uso di sintetizzatori. Mi sembra inutile (e anche complicato) riepilogare la lunga e onorata carriera dei Clannad: infatti sono passati 40 anni dal loro debutto discografico, e 15 dall’ultimo album in studio Landmarks (97), e pur non sciogliendosi mai ufficialmente, dopo un lungo periodo di pausa e un’apparizione al Celtic Connection nel 2007, hanno ripreso ad esibirsi dal vivo con una certa regolarità, effettuando un paio di tournèe continentali (che hanno toccato anche il suolo italiano). Il 29 gennaio del 2011 i Clannad hanno tenuto uno strepitoso concerto nella storica cattedrale di Dublino Christ Church Cathedral (se siete sul posto andate a visitarla, come chi scrive ha fatto lo scorso anno, ne vale la pena), ben documentato da questo DVD che vi offre la possibilità di prendere parte, anche visivamente, ad un concerto di grande musica celtica, ascoltando alcuni dei più grandi successi della band.

E in quella magica serata, come se il tempo non si fosse mai fermato, vediamo salire sul palco della cattedrale, Moya (Maire), Ciaràn  e Pòl Brennan, Noel e Pàdraig Duggan, coadiuvati da validi musicisti come Màire Breatnach viola e voce, Sinead Madden violino e voce, Jane Hughes al cello e voce, Robbie Harris alle percussioni, Eamonn DeBarra alle tastiere e come ospiti Brian Kennedy (che quasi riesce a non far rimpiangere la voce di Bono nella versione di In A Lifetime) e ai cori il gruppo degli Anùna, capitanato dalla vocalist Eunan McDonald. E in questo ambiente solenne e suggestivo, la magia è tornata a sprigionarsi attraverso ventidue brani provenienti dal loro immenso repertorio, e nell’occasione sono state recuperate canzoni del periodo più “folk”, con i tradizionali Crann Ull, Mhaire Bruineall, Eleanor Plunkett, Two Sister, Newgrange (splendido brano pescato dal magnifico Magical Ring), Robin Of Sherwood (tratto dalla serie televisiva Robin Hood), alcuni brani privi di accompagnamento strumentale come Dtigeas A Damhsa e Mhorag’s Na Gheallaidh, e non potevano mancare grandi classici come In A Lifetime in duetto con Brian Kennedy e una versione del Theme From Harry’s Game. arricchita dalla partecipazione vocale degli Anùna.

Quest’anno ricorre il quarantennale della carriera di questi vecchi “ragazzi” della contea di Donegal, e questo concerto evento, in uno dei luoghi più sacri e religiosi di Dublino, diventerà, per il popolo folk  dell’isola di smeraldo, una di quelle rare occasioni nelle quali profano e divino si uniscono in nome della musica dei Clannad, in una suggestiva magia che sopravvive alle mode dei tempi. Per chi ama il genere, imperdibile, anche per la meravigliosa “location”.

NDT: Questo DVD è il primo supporto visivo dei Clannad che contenga una intera performance live, anziché una semplice raccolta di videoclip come nel precedente Pastpresent (89).

Tino Montanari