Recensioni Cofanetti Autunno-Inverno 2. Un Box Strepitoso Che Dona Gioia E Tristezza Nello Stesso Tempo! Tom Petty – An American Treasure

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Tom Petty – An American Treasure – Reprise/Warner 2CD – 6LP – Deluxe 4CD

E’ già passato un anno dalla tragica ed inattesa scomparsa di Tom Petty, uno dei maggiori cantautori rock del pianeta, e la ferita causata dalla sua perdita fa ancora immensamente male, ed anche la rabbia per come è accaduto il fatto (un’accidentale overdose di antidolorifici) non è sbollita per niente. Petty aveva appena terminato una trionfale tournée con gli inseparabili Heartbreakers per i 40 anni di attività (e chissà quali progetti aveva in testa per il futuro) e la notizia della sua morte è stata una vera mazzata. Quasi ad un anno esatto dal decesso la Reprise ha deciso di omaggiare la memoria di Tom con un cofanetto a dir poco splendido, An American Treasure, un box di 4CD (esiste anche una versione doppia che non prendo neanche in considerazione, ed una Super Deluxe lussuosa e con un libro potenziato, ma che non aggiunge nulla a livello musicale rispetto a quella quadrupla “normale” e costa oltre cento euro in più) che ci fa entrare idealmente negli archivi del biondo rocker della Florida, per un viaggio magnifico di quattro decadi nella grande musica.

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Tutte le volte che si è trattato di pensare ad un cofanetto che riguardasse Petty è stato fatto un lavoro stupendo, prima con l’antologico Playback, tre CD di “best of” più uno di rarità e b-sides e due di inediti, e poi con il magnifico The Live Anthology, cinque dischetti di materiale dal vivo mai sentito prima: anche con An American Treasure è stato seguito lo stesso approccio, quattro CD (uno per decade) pieni di chicche tra inediti, rarità, versioni alternate e brani dal vivo mai pubblicati prima, il tutto curato dal fido Ryan Ulyate e dagli ex Spezzacuori Mike Campbell e Benmont Tench, che commentano anche le varie canzoni (con l’aiuto del noto giornalista Bud Scoppa) arricchendole con curiosi e divertenti aneddoti. Ma quello che ci interessa di più è la musica, ed in più di quattro ore (60 brani) c’è di che godere, ma nello stesso tempo non ci si può non rattristare pensando che un musicista di questo calibro non è più tra noi. Il box in realtà non è del tutto inedito, in quanto comprende anche diversi brani tratti dai vari album, anche se si tratta perlopiù di quelli che vengono definiti “deep cuts”, cioè canzoni meno conosciute ed in alcuni casi oscure: una scelta un po’ strana, che però non inficia certo il piacere dell’ascolto, anche perché si sta parlando comunque di grande musica. Qualche titolo: The Wild One, Forever, No Second Thoughts, You Can Still Change Your Mind, You And I Will Meet Again, To Find A Friend, Crawling Back To You, Accused Of Love, Money Becomes King, Something Good Coming, Fault Lines.

Brani che difficilmente si possono trovare in un greatest hits di Tom: forse i più noti sono Alright For Now, usata spesso per chiudere i concerti, e due tra i pezzi migliori rispettivamente di The Last DJ e Highway Companion, cioè Have Love, Will Travel e Down South. Ma veniamo all’esame dei brani inediti, dividendo la recensione in tre parti: le canzoni mai sentite, le alternate takes (la maggior parte) ed i pezzi dal vivo. Gli inediti assoluti non sono poi moltissimi, appena dieci, ma il livello è decisamente alto, a partire da Surrender, un brano inciso da Tom con il suo gruppo per il primo album ma rimasto fuori in quanto i nostri non erano sicuri del risultato (ne esiste una versione rifatta nel 2000 per l’antologia Through The Years, ed è presente anche dal vivo nella Live Anthology): secondo me andava benissimo, un brano rock potente ed orecchiabile al tempo stesso, puro Heartbreakers sound. Lost In Your Eyes, un pezzo dei Mudcrutch originali, è una toccante ballata pianistica, che mostra l’abilità come songwriter di Tom già nel 1975; Keep A Little Soul non solo non capisco come possa essere stata lasciata fuori da Long After Dark, ma addirittura l’avrei vista bene come singolo.

Ancora più incomprensibile la scelta di non pubblicare la splendida Keeping Me Alive, una rock song dalla melodia irresistibile e contagiosa, che avrebbe potuto facilmente diventare un classico (ed è la preferita dalla figlia di Petty, Adria). Walkin’ From The Fire è quasi uno swamp rock, con Campbell brillante alla slide, e non avrebbe sfigurato su Southern Accents (anzi); classico Petty sound anche nella robusta ed autobiografica Gainesville, una outtake del 1998, un brano rock fluido e diretto che richiama il suono dei nostri negli anni settanta. Lonesome Dave è uno scatenato rock’n’roll registrato nelle sessions per le bonus tracks del Greatest Hits del 1993, gran ritmo e performance piena di energia; davvero bella anche I Don’t Belong, una vivace e solare canzone pop giusto a metà tra Byrds e Beatles, con un ritornello accattivante (ma perché lasciarla fuori da Echo?), mentre Bus To Tampa Bay è una squisita folk-rock song illuminata da uno di quei motivi orecchiabili che Petty sapeva tirar fuori con estrema facilità, ed è meglio di molto del materiale incluso nel disco dal quale è stata esclusa, cioè Hypnotic Eye. Chiude il gruppo delle canzoni inedite Two Men Talking, versione in studio di un brano proposto più volte dal vivo (anche a Lucca, concerto al quale ero presente), un rock-blues intrigante con fantastica jam chitarristica finale ed un organo molto anni sessanta (nelle note viene definito “alla Riders On The Storm”, noto brano dei Doors).

Non è un inedito ma è decisamente rara Don’t Treat Me Like A Stranger, lato B del singolo I Won’t Back Down, una bella canzone tra pop e rock, molto vigorosa e con il suono tipico di Jeff Lynne, mentre il gustoso demo di The Apartment Song in duetto con Stevie Nicks era già uscito su Playback. Per quanto riguarda le versioni alternate, mi limito (si fa per dire) a citare le mie preferite, cominciando con la take completa, cioè non sfumata, di Here Comes My Girl, con un bellissimo assolo finale di Mike mai sentito prima, per continuare con una divertita e spontanea What Are You Doing In My Life, grande rock’n’roll, ed una Louisiana Rain più diretta e meno prodotta, ma sempre splendida. Straight Into Darkness resta una delle più belle di Tom, anche se questa versione non è molto diversa da quella pubblicata, ma Rebels è ancora meglio di quella su Southern Accents (e ce ne vuole), più rock e con la batteria più aggressiva: sempre una grandissima canzone. Molto bella anche Deliver Me, non molto nota, e questa è leggermente meno veloce di quella ufficiale (ottimi piano e chitarra, come sempre d’altronde), ed anche il trascinante rock’n’roll The Damage You’ve Done non so se sia meglio qui o nell’album Let Me Up (I’ve Had Enough), forse in questa Petty è più convinto. La struggente The Best Of Everything è una delle ballate più belle del nostro, e questa stupenda take è allo stesso livello di quella edita; sorprendente l’inclusione della prima versione del folk-rock King Of The Hill, uno scintillante duetto con Roger McGuinn che poi finirà sull’album dell’ex Byrds Back From Rio, ma già in questa “early take” la canzone era più che pronta.

Poi non posso omettere due ottime versioni diverse di due brani di Wildflowers (in attesa della più volte rimandata edizione espansa dell’album), la potente e lucida Wake Up Time, rock ballad dallo spirito quasi sudista (uno degli ultimi pezzi con Stan Lynch alla batteria), e la deliziosa Don’t Fade On Me, solo Tom e Mike, una voce e due chitarre acustiche, puro folk. Tra gli ultimi highlights abbiamo senza dubbio una fantastica You And Me di nuovo acustica, voce, chitarra e piano, resa ancora più commovente dalla testimonianza della moglie di Tom, Dana, che dice che questa è stata l’ultima canzone che il marito ha voluto ascoltare prima di morire, ed una superlativa Good Enough, straordinaria take alternata di uno dei pezzi migliori di Mojo, una rock song da manuale ed una delle tante gemme di questo box. E veniamo ai brani dal vivo, che iniziano con la splendida Listen To Her Heart, byrdsiana fino al midollo e con un refrain di prima qualità, la trascinante Anything That’s Rock’n’Roll, tutta da godere, e con la sinuosa Breakdown, che pur essendo solo vecchia di un anno al tempo di questa versione aveva già il sapore del classico. Even The Losers è uno dei grandi brani rock di Tom, ma qui è in una rilettura del 1989 acustica (ma full band), decisamente sorprendente e dall’aspetto totalmente nuovo; la poco nota Kings Road si rivela essere una rock song solida e vibrante, mentre A Woman In Love (It’s Not Me) è un classico, e questa potente performance del 1981 ad Inglewood è tra le migliori mai sentite, con un grande Campbell.

I Won’t Back Down, presa da una delle mitiche venti serate al Fillmore nel 1997, è rilasciata in una rallentata e toccante versione elettroacustica, Into The Great Wide Open, una delle migliori canzoni uscite dalla collaborazione tra Petty e Lynne, è in una strepitosa rilettura ad Oakland nel 1991 (concerto uscito al tempo su VHS), con le armonie vocali di Howie Epstein ben in evidenza, mentre la scintillante Two Gunslingers, un brano tra i più sottovalutati del nostro, è anche qua unplugged, registrata nel 2013 (e già uscita, ma solo su vinile, su Kiss My Amps 2). Saving Grace è un boogie trascinante che apriva alla grande Highway Companion, e qui è in una roboante performance a Malibu nel 2006; Southern Accents e Insider (quest’ultima con la Nicks) sono entrambe splendide, forse le più belle slow ballads mai scritte da Tom, e danno sempre i brividi anche se non sono proprio inedite (provengono tutte e due dal concerto di Gainesville del 2006 già uscito sul DVD allegato alla prima edizione del film Runnin’ Down A Dream, e Southern Accents era anche sulla Live Anthology). Una spettacolare Hungry No More con i Mudcrutch nel 2016, sette minuti di performance infuocata, chiude in maniera superba sia il gruppo di brani dal vivo sia il box.

Un cofanetto, ripeto, imperdibile (anche se non inedito al 100%), che ci fa ancora di più rimpiangere la prematura dipartita di uno dei più grandi di sempre: ho da poco finito di ascoltarlo e già ho voglia di rimetterlo da capo.

Marco Verdi

P.S: siccome le case discografiche una ne fanno e cento ne pensano, la Universal ha deciso di rispondere alla Warner programmando per il 16 Novembre The Best Of Everything, una nuova retrospettiva di Petty (devo dire molto ben compilata), che comprende anche alcuni pezzi con i Mudcrutch (ma mancano i Traveling Wilburys, quindi non c’è proprio “everything”…forse perché il supergruppo è della Warner?) e, cosa che farà un po’ incavolare i fans che si dovranno ricomprare per l’ennesima volta le stesse canzoni, altri due brani “unreleased”: una versione alternata del pezzo che dà il titolo all’antologia, diversa da quella presente su An American Treasure, e l’inedito assoluto  For Real. Di seguito comunque la tracklist completa del doppio CD, poi fate voi.

tom petty the best of everything

Tracklist
[CD1]
1. Mary Jane’s Last Dance – Tom Petty and the Heartbreakers
2. You Wreck Me – Tom Petty
3. I Won’t Back Down – Tom Petty
4. Saving Grace – Tom Petty
5. You Don’t Know How It Feels – Tom Petty
6. Don’t Do Me Like That – Tom Petty and the Heartbreakers
7. Listen To Her Heart – Tom Petty and the Heartbreakers
8. Breakdown – Tom Petty and the Heartbreakers
9. Walls (Circus) – Tom Petty and the Heartbreakers
10. The Waiting – Tom Petty and the Heartbreakers
11. Don’t Come Around Here No More – Tom Petty and the Heartbreakers
12. Southern Accents – Tom Petty and the Heartbreakers
13. Angel Dream (No.2) – Tom Petty and the Heartbreakers
14. Dreamville – Tom Petty and the Heartbreakers
15. I Should Have Known It – Tom Petty and the Heartbreakers
16. Refugee – Tom Petty and the Heartbreakers
17. American Girl – Tom Petty and the Heartbreakers
18. The Best Of Everything (Alternate Version) – Tom Petty and the Heartbreakers

[CD2]
1. Wildflowers – Tom Petty
2. Learning To Fly – Tom Petty and the Heartbreakers
3. Here Comes My Girl – Tom Petty and the Heartbreakers
4. The Last DJ – Tom Petty and the Heartbreakers
5. I Need To Know – Tom Petty and the Heartbreakers
6. Scare Easy – Mudcrutch
7. You Got Lucky – Tom Petty and the Heartbreakers
8. Runnin’ Down A Dream – Tom Petty
9. American Dream Plan B – Tom Petty and the Heartbreakers
10. Stop Draggin’ My Heart Around (featuring Stevie Nicks) – Tom Petty and the Heartbreakers
11. Trailer – Mudcrutch
12. Into The Great Wide Open – Tom Petty and the Heartbreakers
13. Room At The Top – Tom Petty and the Heartbreakers
14. Square One – Tom Petty
15. Jammin’ Me – Tom Petty and the Heartbreakers
16. Even The Losers – Tom Petty and the Heartbreakers
17. Hungry No More – Mudcrutch
18. I Forgive It All – Mudcrutch
19. For Real – Tom Petty and the Heartbreakers

 

Tom Petty – An American Treasure. A Quasi Un Anno Dalla Scomparsa Viene Doverosamente Annunciato Per Il 28 Settembre Uno Splendido Box Commemorativo

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Tom Petty – An American Treasure – 4 CD – 2 CD – 4 CD Super Deluxe con libro rilegato 84 pagine (la versione normale libro di 48 pagine), litografia, riproduzione di 4 testi scritti a mano e certificato di autenticità numerato – 6 LP Reprise/Warner – 28-09-2018

Tom Petty ci ha lasciati circa un anno fa, nella notte tra l’1 e il 2 ottobre del 2017. La morte ha colpito tutti gli appassionati in modo devastante, perché è stata improvvisa e senza quelle che sembravano motivazioni certe; dopo parecchi mesi si è saputo che il decesso è avvenuto per una overdose di medicinali antidolorifici che Petty usava per lenire il dolore dovuto a vari fattori: un enfisema, problemi al ginocchio e un anca fratturata, soprattutto quest’ultimo era peggiorato causandogli probabilmente dolori lancinanti che ha cercato di calmare usando troppe medicine.

In questo lasso di tempo la famiglia e i suoi collaboratori hanno preparato questo cofanetto che verrà pubblicato dalla sua ultima etichetta discografica, la Reprise, intorno alla fine di settembre. Come leggete sopra ci saranno la solita pletora di versioni di An American Treasure. Dalle prime informazioni pare che quella Super Deluxe e quella in vinile saranno anche super costosissime, con un prezzo indicativo intorno e oltre i 150 euro, mentre quella quadrupla costerà sempre indicativamente, e molto più onestamente, intorno ai 30 euro o poco più. La Super Deluxe ovviamente mi pare indirizzata sopratutto verso i collezionista incalliti e facoltosi, visto che poi il contenuto musicale sarà identico, anche se cambia l’involucro e i memorabilia vari della confezione. Se ve la potete permettere, è questa sotto.

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Scorrendo velocemente i contenuti, forse si poteva evitare di inserire tra i 60 brani del cofanetto18 canzoni nelle versioni già conosciute (anche se non sono tra le più note), dato che di antologie di Tom Petty ne esistono comunque a iosa. Però rimangono 8 brani totalmente inediti, una b-side e 33 pezzi in versioni mai pubblicate prima. Qui sotto potete leggere la lista completa.

 [CD1]
1. Surrender (Previously unreleased track from Tom Petty and the Heartbreakers sessions—1976)
2. Listen To Her Heart (Live at Capitol Studios, Hollywood, CA—November 11, 1977)
3. Anything That’s Rock ‘N’ Roll (Live at Capitol Studios, Hollywood, CA—November 11, 1977)
4. When The Time Comes (Album track from You’re Gonna Get It!—May 2, 1978)
5. You’re Gonna Get It (Alternate version featuring strings from You’re Gonna Get It! sessions—1978)
6. Radio Promotion Spot 1977
7. Rockin’ Around (With You) (Album track from Tom Petty and the Heartbreakers —November 9, 1976)
8. Fooled Again (I Don’t Like It) (Alternate version from Tom Petty and the Heartbreakers—1976)
9. Breakdown (Live at Capitol Studios, Hollywood, CA—November 11, 1977)
10. The Wild One, Forever (Album track from Tom Petty and the Heartbreakers—November 9, 1976)
11. No Second Thoughts (Album track from You’re Gonna Get It!—May 2, 1978)
12. Here Comes My Girl (Alternate version from Damn The Torpedoes sessions—1979)
13. What Are You Doing In My Life (Alternate version from Damn The Torpedoes sessions—1979)
14. Louisiana Rain (Alternate version from Damn The Torpedoes sessions—1979)
15. Lost In Your Eyes (Previously unreleased single from Mudcrutch sessions—1974)

[CD2]
1. Keep A Little Soul (Previously unreleased track from Long After Dark sessions—1982)
2. Even The Losers (Live at Rochester Community War Memorial, Rochester, NY—1989)
3. Keeping Me Alive (Previously unreleased track from Long After Dark sessions—1982)
4. Don’t Treat Me Like A Stranger (B-side to UK single of “I Won’t Back Down”—April, 1989)
5. The Apartment Song (Demo recording (with Stevie Nicks)—1984)
6. Concert Intro (Live introduction by Kareem Abdul-Jabbar, The Forum, Inglewood, CA—June 28, 1981)
7. King’s Road (Live at The Forum, Inglewood, CA—June 28, 1981)
8. Clear The Aisles (Live concert announcement by Tom Petty, The Forum, Inglewood, CA—June 28, 1981)
9. A Woman In Love (It’s Not Me) (Live at The Forum, Inglewood, CA—June 28, 1981)
10. Straight Into Darkness (Alternate version from The Record Plant, Hollywood, CA—May 5, 1982)
11. You Can Still Change Your Mind (Album track from Hard Promises—May 5, 1981)
12. Rebels (Alternate version from Southern Accents sessions—1985)
13. Deliver Me (Alternate version from Long After Dark sessions—1982)
14. Alright For Now (Album track from Full Moon Fever—April 24, 1989)
15. The Damage You’ve Done (Alternate version from Let Me Up (I’ve Had Enough) sessions—1987)
16. The Best Of Everything (Alternate version from Southern Accents sessions—March 26, 1985)
17. Walkin’ From The Fire (Previously unreleased track from Southern Accents sessions—March 1, 1984)
18. King Of The Hill (Early take (with Roger McGuinn)—November 23, 1987)

[CD3]
1. I Won’t Back Down (Live at The Fillmore, San Francisco, CA—February 4, 1997)
2. Gainesville (Previously unreleased track from Echo sessions—February 12, 1998)
3. You And I Will Meet Again (Album track from Into The Great Wide Open—July 2, 1991)
4. Into The Great Wide Open (Live at Oakland-Alameda County Coliseum Arena—November 24, 1991)
5. Two Gunslingers (Live at The Beacon Theatre, New York, NY—May 25, 2013)
6. Lonesome Dave (Previously unreleased track from Wildflowers sessions—July 23, 1993)
7. To Find A Friend (Album track from Wildflowers—November 1, 1994)
8. Crawling Back To You (Album track from Wildflowers—November 1, 1994)
9. Wake Up Time (Previously unreleased track from early Wildflowers sessions—August 12, 1992)
10. Grew Up Fast (Album track from Songs and Music from “She’s the One”—August 6, 1996)
11. I Don’t Belong (Previously unreleased track from Echo sessions—December 3, 1998)
12. Accused Of Love (Album track from Echo—April 13, 1999)
13. Lonesome Sundown (Album track from Echo—April 13, 1999)
14. Don’t Fade On Me (Previously unreleased track from Wildflowers—sessions—April 20, 1994)

[CD4]
1. You And Me (Clubhouse version—November 9, 2007)
2. Have Love Will Travel (Album track from The Last DJ—October 8, 2002)
3. Money Becomes King (Album track from The Last DJ—October 8, 2002)
4. Bus To Tampa Bay (Previously unreleased track from Hypnotic Eye sessions—August 11, 2011)
5. Saving Grace (Live at Malibu Performing Arts Center, Malibu, CA—June 16, 2006)
6. Down South (Album track from Highway Companion—July 25, 2006)
7. Southern Accents (Live at Stephen C. O’Connell Center, Gainesville, FL—September 21, 2006)
8. Insider (Live (with Stevie Nicks) at O’Connell Center, Gainesville, FL—September 21, 2006)
9. Two Men Talking (Previously unreleased track from Hypnotic Eye sessions—November 16, 2012)
10. Fault Lines (Album track from Hypnotic Eye—July 29, 2014)
11. Sins Of My Youth (Early take from Hypnotic Eye sessions—November 12, 2012)
12. Good Enough (Alternate version from Mojo sessions—2012)
13. Something Good Coming (Album track from Mojo—July 15, 2010)
14. Save Your Water (Album track from Mudcrutch 2—May 20, 2016)
15. Like A Diamond (Alternate version from The Last DJ sessions—2002)
16. Hungry No More (Live at House of Blues, Boston, MA—June 15, 2016)

Come detto è confermata l’uscita per il 28 settembre.

Bruno Conti

P.s. Nel frattempo si sono perse le tracce del Wildflowers II, però noto che un paio di brani di quelle sessions sono finiti in questo cofanetto.

Se Ne E’ Andato Uno Dei Più Grandi Rocker Del Pianeta: Un Ricordo Di Tom Petty!

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Negli ultimi due anni le morti eccellenti nel mondo della musica rock sono state più che copiose, ed alcune di esse mi hanno toccato più di altre (quella di Leonard Cohen su tutte, ma anche Glenn Frey e David Bowie che, piaccia o no, è stato un grande nel suo genere), ma nonostante tutto non si pensa mai che la stessa cosa possa toccare ad “uno di quelli”, cioè ai musicisti che fanno parte della cerchia delle tue leggende personali, quelle con i quali sei cresciuto e hai formato i tuoi gusti. Tom Petty, morto improvvisamente ieri a Santa Monica in conseguenza di un attacco cardiaco (ed a soli 66 anni), faceva proprio parte del ristrettissimo gruppo dei miei idoli personali, un club esclusivo il cui presidente è Bob Dylan ed i pochi soci rispondono ai nomi di Bruce Springsteen, Neil Young, Rolling Stones, John Fogerty e, appunto, Tom Petty (un club al quale perfino due come Paul Simon e Van Morrison non sono ammessi, e Paul McCartney ottiene ogni tanto una wild card speciale, ma non sempre, e più che altro per le sue frequentazioni negli anni sessanta). La scomparsa di Petty mi ha lasciato basito, incredulo, con la stessa sensazione che si prova quando ti muore un vecchio amico: nel mondo del rock ho provato la stessa sensazione solo quando nel 2001 scomparve George Harrison, da sempre il mio Beatle preferito ed anche lui socio del club di cui sopra, e, in parte, con Freddie Mercury, che, aldilà dei gusti personali, per me è stata la più grande voce della musica rock di sempre (mentre quando hanno sparato a John Lennon avevo nove anni, non sapevo neanche chi fosse).

Thomas Earl Petty nasce nel 1950 a Gainesville, Florida, da una famiglia benestante, e comincia ad interessarsi al rock’n’roll all’età di dieci anni, come tanti altri vedendo in TV prima Elvis Presley e più avanti i Beatles nella loro leggendaria apparizione all’Ed Sullivan Show. In seguito Tom comincia ad interessarsi a Bob Dylan, ai Rolling Stones e forse a quella che è stata sempre la sua più grande influenza, cioè i Byrds, il cui tipico suono jingle-jangle creato dalla Rickenbaker 12 corde di Roger McGuinn sarà molto presente nelle sue future canzoni. A 17 anni Petty forma la sua prima band, gli Epics, che poi diventeranno Mudcrutch, un gruppo importante in quanto ha nelle sue fila Mike Campbell e Benmont Tench, che nel 1976 entreranno a far parte con lui degli Heartbreakers. Inizialmente Ton suona il basso, ma la sua vera passione è la chitarra, e per imparare a suonarla prende lezioni dal compaesano Don Felder, chitarrista già conosciuto nell’ambiente e che a breve entrerà a far parte degli Eagles. Dopo un singolo poco fortunato, Depot Street, i Mudcrutch si sciolgono e Petty forma gli Heartbreakers con Campbell, Tench e gli amici Ron Blair e Stan Lynch: i cinque vengono notati dal grande produttore inglese Denny Cordell (Moody Blues, The Move, Joe Cocker, Leon Russell), che decide di portarli in studio a fargli incidere il primo album per la sua etichetta, la Shelter Records. Tom Petty & The Heartbreakers è un ottimo album di rock’n’roll, ficcante e diretto, con subito un paio di canzoni che diventeranno futuri classici: Breakdown e soprattutto la bellissima American Girl, un brano che fino all’ultimo Tom proporrà in chiusura dei suoi concerti. Il disco non ha molto successo, a causa di una scarsa promozione e per il predominio in quegli anni del movimento punk; You’re Gonna Get It, trainato dagli ottimi singoli I Need To Know e Listen To Her Heart, vende un po’ di più, ma la Shelter naviga in condizioni economiche precarie (chiuderà poi nel 1981) e viene venduta alla più potente MCA, cosa che manda su tutte le furie Petty che inizia una causa legale in quanto non vuole incidere per un’altra etichetta, una cosa che rischia di stroncargli la carriera.

Alla fine prevarrà il buonsenso, e Tom verrà premiato in quanto il suo terzo album con gli Heartbreakers, Damn The Torpedoes (1979), sarà un grande successo, uno splendido disco di puro rock (prodotto da Jimmy Iovine, che diventerà il nome più in voga del periodo) che ancora oggi molti considerano il disco migliore di Petty, con dentro capolavori come Refugee, Even The Losers e Here Comes My Girl, ed il classico suono della band che inizia a prendere forma, così come le esibizioni live del quintetto, che si rivelano come tra le migliori in circolazione nel periodo. Con Hard Promises (1981) e Long After Dark (1982), Tom sforna due ottimi album “di gestione”, con dentro belle canzoni come The Waiting, Straight Into Darkness, Change Of Heart ed il duetto con Stevie Nicks Insider (un altro duetto con la bionda cantante dei Fleetwood Mac, Stop Draggin’ My Heart Around, scritta da Tom, volerà altissimo in classifica, e questo di Garrison Starr è il primo tributo personale, credo, dopo la morte di Petty https://www.youtube.com/watch?v=u4TttrS6IDo). Dopo tre anni di silenzio ed un album altalenante ma che il tempo rivaluterà (Southern Accents, con dentro la splendida title track, la potente Rebels e la famosa Don’t Come Around Here No More, che diventerà un pezzo centrale delle esibizioni live future).

Dopo un disco dal vivo buono ma poco rappresentativo (Pack Up The Plantation!), ecco arrivare uno degli incontri più determinanti della vita di Petty, cioè quello con Bob Dylan, che sceglie Tom e la sua band inizialmente per accompagnarlo nel breve set al Farm Aid del 1985 (il primo in assoluto) e poi, visti i risultati, anche come backing band per il tour australiano, americano ed europeo nei due anni a venire, il che dona a Petty un’esposizione mondiale che prima non aveva mai avuto, facendolo conoscere in ogni angolo del pianeta (piccolo ricordo personale: domani, 4 Ottobre, ricorrono i trent’anni del primo concerto in assoluto al quale ho assistito, cioè proprio Dylan e Petty (e McGuinn) all’Arena Civica di Milano, una serata nella quale ho letteralmente scoperto Tom ed gli Heartbreakers, avendomi entusiasmato anche più di Bob).

Dopo un disco piuttosto monolitico e poco amato anche da Petty stesso (Let Me Up (I’ve Had Enough), che però contiene la trascinante Jammin’ Me, scritta insieme a Dylan) ecco un’altra svolta: Tom entra a far parte nel 1988 del supergruppo dei Traveling Wilburys insieme a George Harrison, Bob Dylan, Roy Orbison e Jeff Lynne, una band il cui album Volume 1, molto divertente ed old-fashioned, diventerà inaspettatamente un grande successo, andando dritto al numero uno di Billboard (nel 1990 i Wilburys bisseranno con Volume 3, senza Orbison, scomparso poco dopo l’uscita del primo album). Tom inizia quindi a frequentare Lynne, all’epoca il produttore più richiesto, che collaborerà con lui per lo strepitoso Full Moon Fever, il miglior album di Petty per chi scrive, con grandi canzoni come Free Fallin’, Runnin’ Down A Dream, Yer So Bad, A Face In The Crowd, Love Is A Long Road e soprattutto la stupenda I Won’t Back Down, nel cui videoclip, oltre a Lynne, compaiono George Harrison e Ringo Starr). Nel 1991 esce l’ottimo Into The Great Wide Open, sempre prodotto da Lynne e con capolavori come Learning To Fly e la title track (e qui il video è una sorta di mini-film, con Johnny Depp e Faye Dunaway), mentre due anni dopo è la strepitosa Mary Jane’s Last Dance il brano di punta del suo primo Greatest Hits (nel video c’è Kim Basinger).

Ormai Petty è diventato un musicista dalla reputazione immensa, anche per il fatto che dal vivo è, insieme alla E Street Band di Springsteen, la migliore rock’n’roll band al mondo, come testimonia l’imperdibile cofanetto del 2009 The Live Anthology (un box da isola deserta) ed il DVD registrato a Gainesville nel 2006 ed allegato allo splendido film di Peter Bogdanovich Runnin’ Down A Dream. Petty continuerà a pubblicare dischi con una certa regolarità, alternando lavori da non perdere (Wildflowers, splendido episodio solista del 1994, il vero disco della maturità, Echo del 1999, il ritorno al rock con gli Heartbreakers, o l’eccellente Highway Companion del 2006, nel quale torna a collaborare con Jeff Lynne) ad altri meno brillanti ma con sempre diverse canzoni di livello (la colonna sonora She’s The One, il discontinuo The Last DJ, il bluesato Mojo ed il monotematico Hypnotic Eye del 2014, che purtroppo è diventato il suo testamento musicale). In mezzo, Tom ha addirittura riesumato i Mudcrutch nella loro formazione originale (e tornando dunque a suonare il basso), per due album davvero splendidi di classico rock americano, il cui secondo, uscito lo scorso anno, è stato disco del 2016 per il sottoscritto.

Adesso probabilmente uscirà la tanto rimandata versione deluxe doppia di Wildflowers, e magari tante altre cose, ma avrei davvero preferito che il tutto rimanesse per qualche tempo nei cassetti pur di vedere ancora Petty tra noi: e dire che era dato in ottima forma, aveva appena chiuso (il 25 Settembre) il tour del quarantennale, e sembrava pronto ad entrare in studio per incidere nuove canzoni (nel frattempo aveva trovato il tempo di produrre il bellissimo Bidin’ My Time, comeback album dell’amico ed ex Byrds Chris Hillman, recensito dal sottoscritto pochi giorni fa per questo blog http://discoclub.myblog.it/2017/09/30/dopo-stephen-stills-e-david-crosby-ecco-un-altro-giovane-di-talento-lex-byrd-ha-ancora-voglia-di-volare-alto-chris-hillman-bidin-my-time/ ). Ci lascia un grande rocker, autore splendido quanto sottovalutato, e performer straordinario (dopo Milano 1987 lo avevo rivisto a Lucca nel 2012 ed era stato devastante, uno dei migliori concerti della mia vita): vorrei ricordarlo con un brano dei Wilburys che vedeva lui alla voce solista, un pezzo nel quale i quattro omaggiano in maniera toccante Roy Orbison da poco scomparso, ma che oggi diventa (purtroppo) un modo di congedarci anche da lui.

Addio Tom: da oggi il mondo del rock non è più lo stesso, e non è una frase fatta.

Marco Verdi

P.S. Marco ha già detto tutto quello che c’era da dire, io mi limito ad aggiungere i video di cinque canzoni (più una) che forse hanno fatto la storia di Tom Petty e della sua musica.

1977: siamo in piena epoca punk, dagli States arriva il primo album omonimo di Tom Petty & The Heartbreakers, e qualcuno li inserisce all’inizio persino in questo filone, ma American Girl fin da subito sembra un brano perduto dei Byrds, lo stesso Roger McGuinn si chiede quando l’abbia scritta!

1979: Petty diventa una superstar del rock, pubblicando quello che tuttora molti considerano il suo album più bello, Damn The Torpedoes e la canzone più rappresentativa di quell’album è sicuramente Refugee.

1985: E’ l’anno di Southern Accents, un disco all’inizio non amatissimo, ma poi nel tempo rivalutato, grazie anche un video veramente strepitoso come Don’t Come Around Here No More.

1990: Esce Full Moon Fever, altro disco strepitoso che se la batte con Damn The Torpedoes come vetta più alta dell’arte pettyana, con alcune canzoni strepitose e una memorabile come Free Fallin’.

1994: altro disco splendido, il secondo come solista per Tom Petty dopo Full Moon Fever (anche se gli Heartbreakers sono presenti tutti a parte Stan Lynch), stiamo parlando di Wildflowers: scegliamo You Wreck Me da quel disco, ma ci sarebbero altri tre o quattro brani formidabili tra cui scegliere.

E infine, come fuori quota, e che fuori quota, direi di inserire un’ultima canzone meravigliosa come Learning To Fly, e poi la finiamo, anche se potremmo andare avanti a lungo, ma questo lungo Post rischierebbe di diventare un appendice dell’Enciclopedia Treccani.

Magari un’altra volta, tanto Tom Petty non lo dimentichiamo di sicuro.

Bruno Conti

E Anche Quest’Anno E’ Arrivato Quel Momento: Il Meglio Del 2016 In Musica Secondo Disco Club!

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Come tutti gli anni, intorno a questo periodo (anzi quest’anno siamo in ritardo), è giunto il momento di tirare le somme, nel nostro piccolo, su quello che è successo in ambito musicale nel 2016. Ecco le classifiche dei migliori dischi di questa annata dei collaboratori di Disco Club (esatto siamo i tre che vedete sopra). Poi, nei prossimi giorni, sul Blog troverete anche una panoramica su quello che hanno detto riviste e siti musicali in giro per il mondo. La prima lista è quella del titolare, che è poi quella “ufficiale” che troverete anche sul primo numero del Buscadero del nuovo anno, e a cui, come di consueto, ed essendo la più breve delle tre, mi riservo di aggiungere alcune postille in questo countdown verso il 2017. Per il momento però, e in ordine rigorosamente sparso….

Top Of The Year 2016

van morrison keep me singingvan morrison it's too late 3cd+dvd

Van Morrison – Keep Me Singing + It’s Too Late To Stop Now Volume II, III, IV & DVD

pink floyd the early years

Pink Floyd – The Early Years 1965-1972

Beth-Hart-Fire-On-The-Floor-cover

Beth Hart – Fire On The Floor

pentangle finale

Pentangle – Finale

bob dylan 1966live-480x480

Bob Dylan – The 1966 Live Recordings

eric clapton live in san diego

Eric Clapton With JJ Cale – Live In San Diego

musical mojo of dr.john

The Musical Mojo of Dr. John: A Celebration of Mac & His Music

jimmy barnes soul searchin

Jimmy Barnes – Soul Searchin’

avett brothers true sadness

Avett Brothers – True Sadness

christy moore lily 1

Christy Moore – Lily

day of the dead

Various Artists – Day of The Dead

mudcrutch 2

Mudcrutch 2

bonnie raiitt dig in deep

Bonnie Raitt – Dig In Deep

westies six on the outmichael mcdermott willow springs

Westies – Six On The Out/Michael McDermott –  Willow Spring

 bruce springsteen born to run book

Libro: Bruce Springsteen – Born To Run

 rolling stones havana moon cd

Film: Havana Moon Rolling Stones  

La prima postilla, che aggiungo al volo, considerando che come al solito la classifica mi è stata “carpita” al volo ed era quella del nanosecondo in cui l’ho concepita, è il nuovo album degli Stones che nel momento in cui sceglievo non era ancora uscito.

Rolling Stines - Blue&Lonesome

Rolling Stones – Blue And Lonesome

Bruno Conti

Queste, per ora, sono le mie scelte, passiamo agli altri collaboratori, iniziando da Valenza AL.

I BEST DEL 2016.

Disco Dell’Anno: Mudcrutch – 2

mudcrutch 2

Piazza D’Onore: Runrig – The Story

runrig the story

Gli Altri 8 Della Top 10:

phish big boat

Phish – Big Boat

Rolling Stones – Blue And Lonesome

leonard cohen you want it darker

Leonard Cohen – You Want It Darker

bob weir blue mountain

Bob Weir – Blue Mountain

rides pierced arrow

The Rides – Pierced Arrow

santana iv

Santana – IV

goats don't shave turf man

Goats Don’t Shave – Turf Man Blues

the shelters

The Shelters – The Shelters

I “Dischi Caldi”:

peter wolf a cure for loneliness

Peter Wolf – A Cure For Loneliness

Van Morrison – Keep Me Singing

tedeschi trucks band let me get by deluxe

Tedeschi Trucks Band – Let Me Get By

Ristampe:

pink floyd early years box

Pink Floyd – The Early Years 1965-1972

ian hunter stranded in reality

Ian Hunter – Stranded In Reality

Album Dal Vivo Nuovi:

joan baez 75th celebration

Joan Baez – 75th Birthday Celebration

dear jerry celebrating the music of jerry garcia 2 cd

VV.AA: Dear Jerry

Eric Clapton – Live In San Diego with JJ Cale

Album Dal Vivo Ristampe:

Van Morrison – It’s Too Late To Stop Now II, III, IV & DVD

rolling stones totally stripped european version

Rolling Stones – Totally Stripped

DVD/BluRay: Rolling Stones – Havana Moon

Concerto: Bruce Springsteen/San Siro 3 e 5 Luglio

Canzone: Mudcrutch – Trailer

Runrig – Onar

Cover Album: The National & Friends – Day Of The Dead

Cover Song: Karl Blau – Woman (Sensuous Woman)

L’Esordio: The Shelters: The Shelters

La Sorpresa: Santana – IV (dopo duecento anni di dischi non degni, finalmente un grande album per il chitarrista californiano)

La Delusione: Neil Young – Peace Trail

Disco Da Evitare: ce ne sarebbero tanti, ma segnalerei Keith Urban – Ripcord, un album che può provocare anche gravi problemi intestinali

alan parsons tales of mystery

Piacere Proibito: The Alan Parsons Project – Tales Of Mystery And Imagination 40th Anniversary

“Sola” Dell’Anno: The Band – The Last Waltz 40th Anniversary

 Bruce Springsteen – Chapter And Verse

Evento Dell’Anno “Bello”: il Nobel a Bob Dylan

Evento Dell’Anno “Brutto”: le tante, troppe morti eccellenti

Marco Verdi

E per finire trasferiamoci in provincia di Pavia.

IL MEGLIO DEL  2016

Disco Dell’Anno

leonard cohen you want it darker

Leonard Cohen @ You Want It Harder

Canzone Dell’Anno

Love Sweet Love @ Archie Roach

Cofanetto Dell’Anno

Van Morrison @ …It’s Too Late To Stop Now… (Volumes II-III-IV & DVD)

Ristampa Dell’Anno

john cale fragments of a rainy

John Cale @ Fragments Of A Rainy Season

Tributo Dell’Anno

a tribute to jack hardy

Jack Hardy & Friends @ A Tribute To Jack Hardy

Disco Rock

Van Morrison @ Keep Me Singing

Disco Folk

runrig the story

Runrig @ The Story

Disco Country

dwight yoakam swimmin' pools

Dwight Yoakam @ Swimmin’ Pools, Movie Stars…

Disco Soul

michael kiwanuka love & hate

Michael Kiwanuka @ Love And Hate

Disco Blues

Rolling Stones @ Blue & Lonesome

Disco Jazz

charlie haden time life

Charlie Haden & Liberation Music Orchestra @ Time/Life (Song For The Whales And Other Beings)

Disco World Music

bombino azel

Bombino @ Azel

Disco Rhythm & Blues

nathaniel rateliff a little something more

Nathaniell Rateliff @ A Little Something More From

Disco Oldies

otis redding live at the whisky a go go

Otis Redding @ Live At The Whisky A Go Go

Disco Live

joe grushecky american babylon live

Joe Grushecky & The Houserockers @ American Babylon Live At The Stone Pony

Artista Italiano

michele gazich la via del sale

Michele Gazich @ La Via Del Sale

Disco Italiano

townes van zandt's last set

Lowlands @ Play Townes Van Zandt’s Last Set

Colonna Sonora

nick cave hell or high water

NickCave & Warren Ellis @ Hell Or High Water

Dvd Musicale

Rolling Stones @ Havana Moon

 GLI ALTRI

 marlon williams

Marlon Williams @ Marlon Williams

Luther Dickinson @ Blues & Ballads – A Folsinger’s Songbook Volumes I & II

grant-lee phillips the narrows

Grant-Lee Phillips @ The Narrows

nick cave skeleton tree

NickCave @ Skeleton Tree

Peter Wolf @ A Cure For Loneliness

Archie Roach @ Let Love Rule

Jimmy Barnes @ Soul Searchin’

https://www.youtube.com/watch?v=nwLZ271g-jg

dirk hamilton touch and go

Dirk Hamilton @ Touch And Go

Ryan Bingham @ Live

Beth-Hart-Fire-On-The-Floor-cover

Beth Hart @ Fire On The Floor

lucinda williams the ghosts of highway 20

Lucinda Williams @ The Ghosts Of Highway 20

janiva magness love wins again

Janiva Magness @ Love Wins Again

mary chapin carpenter

Mary Chapin Carpenter @ The Things That We Are Made Of

chris pureka back in the ring

Chris Pureka @ Back In The Ring

Thalia Zedek Band @ Eve

Marianne Faithfull @ No Exit

melissa etheridge MEmphis rock and soul

Melissa Etheridge @ Memphis Rock And Soul

Dana Fuchs @ Broken Down Acoustic Sessions

mavis staples livin' on a high note

Mavis Staples @ Livin’ On A High Note

 

Tindersticks @ The Waiting Room

pines above the prairie

Pines @ Above The Prairie

goats don't shave turf man

Goats Don’t Shave @ Turf Man Blues

richmond fontaine you can't go back

Richmond Fontaine @ You Can’t Go Back If There’s…

blue rodeo 1000 arms

Blue Rodeo @ 1000 Arms

Mystix @ Live Rhythm And Roots

Solas @ All These Years

national park radio the great divide

National Park Radio @ The Great Divide

okkervil river away

OkkervilRiver @ Away

Whiskey Myers @ Mud

Tino Montanari

Direi che per il momento, ma solo per il momento, è tutto, almeno per quanto mi riguarda e anche per le classifiche internazionali.

Bruno Conti

I Ragazzi Promettono Bene: Anteprima (Con Anniversario) Mudcrutch! Mudcrutch – 2 .

mudcrutch 2

*NDB. Piccola spiegazione del titolo. L’aggiunta (Con Anniversario) è semplicemente un promemoria tra noi, perché uno degli autori del Blog, Marco Verdi, oggi lunedì, festeggia il suo 5° anno di militanza, in quanto esordiva su “Disco Club Passione Musica” proprio il 16 maggio del 2011, con un Post sulla scomparsa di Calvin Russell. Visto che si festeggia o si commemora tutto (ultimamente molte, troppe scomparse) perché non farlo con qualcosa di piacevole? Si tratta anche del Post n.° 2335 del Blog, non male! Quindi vi lascio alla lettura dell’anteprima del nuovo album dei Mudcrutch che sarà nei negozi il prossimo 20 maggio.

Mudcrutch – 2 – Reprise/Warner CD

Tra le varie uscite di questo ricco 20 Maggio 2016 ci sarà anche il secondo album dei Mudcrutch, ovvero la band giovanile di Tom Petty, prima che il biondo rocker della Florida iniziasse ad incidere dischi a suo nome: un album che giunge un po’ a sorpresa (anche se era annunciato da qualche mese), a ben otto anni dall’ottimo “esordio” con l’album omonimo, seguito lo stesso anno dal deludente (per la durata esigua, non per la qualità delle canzoni) Extended Play Live. La formazione non è cambiata, con ben tre quinti degli Heartbreakers a comporre il quintetto (oltre a Petty, che con questa band suona il basso, abbiamo Mike Campbell alla chitarra solista e Benmont Tench alle tastiere), oltre a Tom Leadon (fratello di Bernie, membro fondatore degli Eagles) alla chitarra ritmica e solista e Randall Marsh alla batteria. Rispetto al primo album abbiamo però delle differenze: intanto Mudcrutch aveva anche qualche cover, mentre in 2 (che fantasia per i titoli…) ci sono solo brani originali, e poi il suono qui è molto più diretto e rock’n’roll, mentre nel predecessore c’era qualche momento quasi psichedelico, accenni di jam e southern rock. E poi nel CD del 2008 Petty era il leader incontrastato, agli altri venivano lasciate le briciole, mentre qui anche a livello compositivo c’è più democrazia, in quanto ognuno a turno ha almeno uno spazio per sé (anche se Tom fa sempre la parte del leone), e la cosa sorprendente è che il disco non cala di livello come spesso accade in questi casi, quasi come se fosse sempre Petty il responsabile. E 2 è un grande disco di rock, a mio parere anche meglio del precedente, più conciso, con canzoni più dirette, quasi sempre di grande fruibilità ma con l’imprimatur di uno dei più grandi rocker viventi, qui in grandissima forma: anche Hypnotic Eye, l’ultimo disco di Tom con il suo gruppo abituale, era decisamente rock, ma qui siamo su un altro pianeta per quanto riguarda la qualità delle composizioni. Producono il tutto Petty e Campbell insieme al fido Ryan Ulyate, dando a 2 un suono molto classico ed anni settanta.

Trailer, che apre l’album, è splendida, un folk-rock scintillante tipico di Petty, con grande intro di armonica, echi di Byrds ed una di quelle melodie che si piantano in testa, un avvio strepitoso. Dreams Of Flying continua con lo stesso mood, altra rock’n’roll song cristallina, decisamente orecchiabile, belle chitarre, insomma il Tom Petty che amiamo di più; Beautiful Blue è più lenta ma sempre cadenzata, con il nostro che palesa l’influenza che la frequentazione di Jeff Lynne ha avuto su di lui: belle l’apertura melodica nel refrain e l’atmosfera molto seventies. La spedita Beautiful World è scritta da Marsh e vede Leadon alla voce solista, ed è un piacevole rock tune di stampo californiano, ancora con un ritornello vincente e Tench bravissimo come sempre al piano (e comunque l’influenza di Petty si sente), mentre I Forgive It All, che vede Tom riprendersi il microfono, è una deliziosa ballata acustica, pura, limpida ed un po’ dylaniana, con un motivo toccante: grande musica, una delle più belle, anche se è l’unica ballata in un disco molto rock.

The Other Side Of The Mountain, scritta e cantata da Leadon (la prima strofa, poi Petty prende le redini) è un veloce rock-grass che fonde mirabilmente chitarre elettriche e banjo, con grande assolo twang di Campbell, un vero rockin’ country & western tune. L’organo farfisa dà alla tonica Hope un sapore anni sessanta, i nostri suonano con la foga di una garage band ma con la tecnica di un gruppo di veterani, la ritmica picchia e Tom canta con la consueta “marpionaggine”: questo è rock deluxe! Welcome To Hell è invece opera di Tench, ed è un trascinante rock’n’roll alla Jerry Lee Lewis, una vera goduria per le orecchie, con Benmont che vocalmente ricorda un po’ Randy Newman; Save Your Water è byrdsiana al 100%, chitarre jingle-jangle come se piovesse, ritmo sempre alto e Tom alle prese con un motivo dei suoi, ma di quando è ispirato. Con la tosta e potente Victim Of Circumstance è il turno di Mike Campbell in un raro momento da lead vocalist (e non se la cava neanche male…a quando un disco da solista?), con la canzone che è un rock puro e semplice, naturalmente con le chitarre sugli scudi, un pezzo brillante e coinvolgente; chiude il CD la lunga Hungry No More, più attendista ma anche profonda, con il solito impasto chitarristico di prim’ordine ed un suono molto vicino a quello degli Spezzacuori.

Con Tom Petty si va (quasi) sempre sul sicuro, ma questo per quanto mi riguarda è, almeno fino ad oggi, il disco rock’n’roll dell’anno.

Marco Verdi

Uscite Prossime Venture: Esattamente Tra Un Mese, Il 20 Maggio. Bob Dylan, Eric Clapton, Mudcrutch 2 (Tom Petty), Day Of The Dead Tribute, Highwaymen Box Live + Allen Ginsberg Cofanetto (con Dylan)

bob dylan fallen angels

Tutti i nomi riportati nel titolo del Post sono previsti in uscita per il 20 maggio (e sono solo i più importanti, ho visto annunciati per quella data anche i No Sinner di Colleen Rennison, Posies, Brett Dennen, Marissa Nadler e altri meno conosciuti o che non interessano per i contenuti del Blog). Del nuovo Bob Dylan Fallen Angels abbiamo già parlato nei giorni scorsi con la  recensione dell’EP giapponese http://discoclub.myblog.it/2016/04/08/gustoso-antipasto-attesa-maggio-della-portata-principale-bob-sinatra-scusate-dylan-melancholy-mood/, quindi veniamo alle altre uscite.

eric clapton still i do 

Il 20 maggio si ricostituirà anche la coppia Eric Clapton – Glyn Johns, con “Manolenta” che tornerà a farsi produrre da colui con il quale realizzò nel 1977 appunto il celebre Slowhand (e Johns fu quello che produsse il primo Led Zeppelin, Get Yer Ya-Ya’s Out degli Stones, alcuni dei primi album degli Humble Pie e della Steve Miller Band, dei Family, Who’s Next, i primi Eagles, in anni recenti l’ultimo bello di Ryan Adams, Ashes & Fire, il cui album migliore, Heartbreaker, di prossima ristampa il 6 maggio, in versione tripla, era stato prodotto dal figlio di Glyn, Ethan Johns, insomma uno “bravino”). Clapton aveva annunciato il suo “ritiro”, ma evidentemente solo dai tour lunghi e stressanti (infatti il 13 aprile di quest’anno era in concerto a Tokyo, https://www.youtube.com/watch?v=CfjgDNMzGTA, mi sembra tanto che si ripeta la storia di Tina Turner che è si ritirata a ripetizione) comunque ad un anno dai concerti alla Royal Albert Hall eccolo in pista con un album nuovo.

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Vi pareva che non dovessero uscire edizioni Deluxe dell’album nuovo? Certo che no, ed infatti I Still Do, uscirà nelle due versioni che vedete effigiate qui sopra, una definita (da me) del “tubo”, che è quella in formato chiavetta USB, e l’altra Deluxe Denim Box, del colore dei giubbetti che usava Eric, in teoria saranno in vendita solo sul sito di Clapton, a prezzi esorbitanti, ma quella più lussuosa andrà anche nei canali normali, distribuita dalla Universal, la major che pubblica i prodotti della Bushbranch/Surfdog, ossia l’etichetta del nostro. E che mirabolanti bonus conterrà, per un prezzo che è previsto circa del quadruplo rispetto alla versione singola? Ben 2 bonus tracks, Lonesome Freight Train, più un video di 45 minuti con il Making Of, e qualche filmato in studio e dal vivo, nonché la versione in WAV dell’album e due videoclip. Però, direi che questa è la sublimazione della “fregatura” della Deluxe Edition, per due canzoni inedite questa volta si sono superati.

Comunque questa è la tracklist della versione normale:

1. Alabama Woman Blues
2. Can’t Let You Do It
3. I Will Be There
4. Spiral
5. Catch The Blues
6. Cypress Grove
7. Little Man, You’ve Had A Busy Day
8. Stones In My Passway
9. I Dreamed I Saw St. Augustine
10. I’ll Be Alright
11. Somebody’s Knockin’
12. I’ll Be Seeing You

Tra i musicisti annunciati nell’album, Henry Spinetti, Dave Bronze, Andy Fairweather-Low, Paul Carrack, Chris Stainton, Simon Climie, Dirk Powell, Walt Richmond, Ethan Johns (toh!) e Michelle John Sharon White, le due vocalist di colore, viene riportato anche l’Angelo Mysterioso, chitarra acustica e voce, che era lo pseudonimo che usò George Harrison in Badge dei Cream, chi sarà questa volta?

Comunque devo dire che però dell’album si parla bene, e a giudicare dalla prima canzone rilasciata potrebbe essere vero, quindi può “ritirarsi” tutte le volte che vuole se poi fa dei dischi belli.

mudcrutch 2

Per il recente Record Store Day sono usciti due prodotti legati al nome di Tom Petty, uno è il vinile di Kiss My Amps 2, con materiale dal vivo raro e di cui più avanti parleremo nel Blog, e un un 7″ con due canzoni dei Mudcrutch (che non sono inedite, ma verranno pubblicate nel prossimo album della band).

Mudcrutch 2 uscirà per la Reprise/Warner con questo contenuto:

1. Trailer
2. Dreams Of Flying
3. Beautiful Blue
4. Beautiful World
5. I Forgive It All
6. The Other Side Of The Mountain
7. Hope
8. Welcome To Hell
9. Save Your Water
10. Victim of Circumstance
11. Hungry No More

Il bassista del gruppo, quel Tom Petty, mi sembra bravo!

day of the dead

In passato erano usciti parecchi tributi dedicati ai Grateful Dead (penso a Deadicated del 1991 come al migliore https://www.youtube.com/watch?v=1CDuQmhTyD4), ma dopo il cinquantennio della band hanno deciso di fare le cose in grande e la 4AD pubblicherà questo mastodontico Day Of The Dead, un box di 5 CD curato da Aaron and Bryce Dessner dei National, con un cast di partecipanti veramente strepitoso, molti nomi noti ma anche “promesse”, emergenti e nomi che mi sono del tutto ignoti.

Ecco la lista completa, quando sarà il momento ne parleremo diffusamente (come per tutti gli album del post odierno):

1. Touch of Grey – The War on Drugs
2. Sugaree – Phosphorescent, Jenny Lewis & Friends
3. Candyman – Jim James & Friends
4. Cassidy – Moses Sumney, Jenny Lewis & Friends
5. Black Muddy River – Bruce Hornsby and DeYarmond Edison
6. Loser – Ed Droste, Binki Shapiro & Friends
7. Peggy-O – The National
8. Box of Rain – Kurt Vile and the Violators (featuring J Mascis)
9. Rubin and Cherise – Bonnie ‘Prince’ Billy & Friends
10. To Lay Me Down – Perfume Genius, Sharon Van Etten & Friends
11. New Speedway Boogie – Courtney Barnett
12. Friend of the Devil – Mumford & Sons
13. Uncle John’s Band – Lucius
14. Me and My Uncle – The Lone Bellow & Friends
15. Mountains of the Moon – Lee Ranaldo, Lisa Hannigan & Friends
16. Black Peter – Anohni and yMusic
17. Garcia Counterpoint – Bryce Dessner
18. Terrapin Station (Suite) – Daniel Rossen, Christopher Bear and The National (featuring Josh Kaufman, Conrad Doucette, So Percussion and Brooklyn Youth Chorus)


19. Attics of My Life – Angel Olsen
20. St. Stephen (live) – Wilco with Bob Weir
21. If I Had the World to Give – Bonnie ‘Prince’ Billy
22. Standing on the Moon – Phosphorescent & Friends
23. Cumberland Blues – Charles Bradley and Menahan Street Band
24. Ship of Fools – The Tallest Man On Earth & Friends
25. Bird Song – Bonnie ‘Prince’ Billy & Friends
26. Morning Dew – The National
27. Truckin’ – Marijuana Deathsquads
28. Dark Star – Cass McCombs, Joe Russo & Friends
29. Nightfall of Diamonds – Nightfall of Diamonds
30. Transitive Refraction Axis for John Oswald – Tim Hecker
31. Going Down The Road Feelin’ Bad – Lucinda Williams & Friends
32. Playing in the Band – Tunde Adebimpe, Lee Ranaldo & Friends
33. Stella Blue – Local Natives
34. Eyes of the World – Tal National
35. Help on the Way – Bela Fleck
36. Franklin’s Tower – Orchestra Baobab
37. Till the Morning Comes – Luluc with Xylouris White
38. Ripple – The Walkmen
39. Brokedown Palace – Richard Reed Parry with Caroline Shaw and Little Scream (featuring Garth Hudson)
40. Here Comes Sunshine – Real Estate
41. Shakedown Street – Unknown Mortal Orchestra
42. Brown-Eyed Women – Hiss Golden Messenger
43. Jack-A-Roe – This Is the Kit
44. High Time – Daniel Rossen and Christopher Bear
45. Dire Wolf – The Lone Bellow & Friends
46. Althea – Winston Marshall, Kodiak Blue and Shura
47. Clementine Jam – Orchestra Baobab
48. China Cat Sunflower -> I Know You Rider – Stephen Malkmus and the Jicks
49. Easy Wind – Bill Callahan
50. Wharf Rat – Ira Kaplan & Friends
51. Estimated Prophet – The Rileys
52. Drums -> Space – Man Forever, So Percussion and Oneida
53. Cream Puff War – Fucked Up
54. Dark Star – The Flaming Lips
55. What’s Become of the Baby – s t a r g a z e
56. King Solomon’s Marbles- Vijay Iyer
57. Rosemary – Mina Tindle & Friends
58. And We Bid You Goodnight – Sam Amidon
59. I Know You Rider (live) – The National with Bob Weir

higjwaymen live american outlaws

Nel 1991 uscì una VHS intitolata Highwaymen Live, registrata l’anno prima al Nassau Coliseum. Poi negli anni di quel concerto si sono perse le tracce, ora la Sony/Bmg pubblicherà un box quadruplo, tre CD + DVD o tre CD + Blu-Ray, con il concerto completo del 14 marzo 1990 al Nassau Coliseum, Uniondale, New York, 35 brani in tutto, sia nei due CD come nel video, con in più 11 brani nel terzo CD, 10 registrati dal vivo ai Farm Aid del 1992 e 1993 e una versione inedita di One Too Many Mornings, un pezzo di Dylan che Johnny Cash Waylon Jennings incisero nell’album Heroes del 1986, al quale Willie Nelson Kris Kristofferson, gli altri due Highwaymen, hanno aggiunto nuova parti vocali nel 2014.

Ecco la lista dei brani contenuti nelle varie edizioni:

[CD1]
1. Mystery Train
2. Highwayman
3. Mammas Don’t Let Your Babies Grow Up To Be Cowboys
4. Good Hearted Woman
5. Trouble Man
6. Amanda
7. There Ain’t No Good Chain Gang
8. Ring Of Fire
9. Folsom Prison Blues
10. Blue Eyes Crying In The Rain
11. Sunday Morning Coming Down
12. Help Me Make It Through The Night
13. The Best Of All Possible Worlds
14. Loving Her Was Easier (Than Anything I’ll Ever Do Again)
15. City Of New Orleans
16. Always On My Mind
17. Me And Bobby McGee

[CD2]
1. Silver Stallion
2. The Last Cowboy Song
3. Two Stories Wide
4. Living Legend
5. The Pilgrim: Chapter 33
6. They Killed Him
7. I Still Miss Someone
8. Ragged Old Flag
9. (Ghost) Riders In The Sky
10. Are You Sure Hank Done It This Way
11. Night Life
12. The King Is Gone (So Are You)
13. Desperados Waiting For A Train
14. Big River
15. A Boy Named Sue
16. Why Me
17. Luckenbach, Texas
18. On The Road Again

[CD3]
1. Mystery Train
2. Highwayman
3. The King Is Gone (So Are You)
4. I ve Always Been Crazy
5. The Best Of All Possible Worlds
6. City Of New Orleans
7. Folsom Prison Blues
8. Intro/Highwayman
9. Shipwrecked In The Eighties
10. Desperados Waiting For A Train
11. One Too Many Mornings (Previously Unreleased)

[DVD or Blu-ray]
1. Concert Film

Come detto il DVD o il Blu-Ray ripetono (con la parte video, e non è secondario) la tracklist dei due CD.

allen ginsberg the last words

Perché parlare di un triplo cofanetto di Allen Ginsberg? Perché come risulta chiaro nel titolo del Post, alle sessions che diedero vita al materiale contenuto in questo triplo CD The Last Word On First Blues, che verrà pubblicato dalla Omnivore Recordings, partecipò in modo massiccio un certo Bob Dylan, chiamato proprio da Ginsberg, insieme a David Amran, Happy Traum e al giovane (allora, siamo nel 1971) cellista Arthur Russell. Autore dei testi (ovviamente) e voce solista fu Allen Ginsberg. Le registrazioni rimasero inedite fino al 1983 quando furono pubblicate in un doppio vinile chiamato First Blues, insieme ad altre sessions, una del 1976 prodotta da John Hammond e una del 1981, a cui parteciparono anche Peter Orlovsky David Mansfield. Nella nuova versione tripla della Omnivore ci sono altri 11 brani inediti, anche live con Dylan, e un brano dove Don Cherry si esibisce al kazoo.

Quindi chi sarà interessato a questo cofanetto? Fans della Beat Generation o di Bob Dylan? Voi che dite? Io pensi entrambi. Comunque questa è la lista completa dei brani:

Tracklist
[CD1]
1. Going Down To San Diego
2. Vomit Express
3. Jimmy Bergman (Gay Lib Rag)
4. Ny Youth Call Annunciation
5. Cia Dope Calypso
6. Put Down Yr Cigarette Rag
7. Sickness Blues
8. Broken Bone Blues
9. Stay Away From The White House
10. Hardon Blues
11. Guru Blues

[CD2]
1. Everybody Sing
2. Gospel Nobel Truths
3. Bus Ride To Suva
4. Prayer Blues
5. Love Forgiven
6. Father Death Blues
7. Dope Fiend Blues
8. Tyger
8. You Are My Dildo
10. Old Pond
11. No Reason
12. My Pretty Rose Tree
13. Capitol Air

[CD3: Bonus Disc – More Rags, Ballands, and Blues 1971-1985]
1. Nurses Song
2. Spring (Merrily Welcome)
3. September On Jessore Road
4. Lay Down Yr Mountain
5. Slack Key Guitar
6. Reef Mantra
7. Ny Blues
8. Come Along Vietnam (Rehearsal)
9. Airplane Blues (Live at Folk City)
10. Feeding Them Raspberries To Grow (Live at Folk City)
11. Do The Meditation Rock

Direi che anche per oggi è tutto.

Bruno Conti