Ero indeciso se dare un seguito al Post sul http://discoclub.myblog.it/2017/12/16/the-best-of-2017-il-meglio-delle-riviste-internazionali-mojo-q-magazine-e-uncut/ di qualche giorno fa, visto che secondo me non si tratta in generale di classifiche molto eccitanti, ma visto che ormai è una tradizione annuale del Blog vi propongo una carrellata abbreviata, solo i primi cinque posti, relativa ad alcune delle altre principali riviste internazionali, musicali e non, ancora disponibili in formato cartaceo. Qualche segnalazione interessante, ma veramente poche, ci scappa sempre. Partiamo con Billboard.
Ormai anche le etichette specializzate in ristampe stanno un po’ raschiando il fondo del barile. In alcuni casi questo favorisce la scoperta di alcuni album di culto, magari sconosciuti, che erano scomparsi nella notte dei tempi o non erano mai apparsi. In altri casi ancora vengono ripescati personaggi o dischi di cui francamente non si sentiva la mancanza, spacciati per imperdibili dalle case discografiche che, ovviamente, fanno il loro mestiere, cioè “cercano” di vendere. E poi ci sono casi particolari. Prendiamo la ristampa di questo disco omonimo, il primo e ultimo, degli Unforgiven, che ai tempi fu un caso discografico. Siamo, più o meno, a metà degli anni ’80, quelli degli eccessi dell’industria discografica: un gruppetto di musicisti, capitanato da Steve Jones, ribattezzatosi John Henry Jones, per non confondersi con il chitarrista dei Sex Pistols, decide di iniziare un progetto partendo da un’immagine. Ovvero si presentano tutti vestiti come se fossero degli interpreti di qualche scena di Il Buono, Il Brutto E Il Cattivo, o qualche altro spaghetti western di Sergio Leone (Unforgiven di Clint Eastwood non era ancora uscito, cappotti lunghi, giacche e cappelli ispirati dalla iconografia di quei film, dichiarano che anche la musica si ispira in parte alle musiche di Morricone, e sapete una cosa?
La rivista inglese NME li inserisce nella lista delle 5 o 10 grande promesse per il futuro, gli dedica un articolo di mezza pagina sulla rivista, senza avere sentito un secondo di musica, perché, come ricorda lo stesso Jones, il gruppo non aveva ancora inciso nulla. Ma quello che è più triste e che si scatena una lotta a suon di milioni di dollari tra le case discografiche dell’epoca, vinta dalla Elektra, che, invece di buttare i soldi nel cesso, come usava negli anni dell’edonismo reaganiano, li mette sotto contratto per la pubblicazione di due album. Forse non ho detto che il tutto si svolge in California, e nel frattempo sono entrati in scena il manager dei Motley Crue, l’avvocato dei Metallica e altri personaggi dello show business locale. La formazione è inconsueta, visto che vede la presenza di ben quattro chitarristi, alcuni cresciuti a pane e punk, con puntate nello speed metal (Jones, per un breve periodo fu negli Overkill), ma nel gruppo ci sono pure un paio di talenti, nello specifico due chitarristi, uno JohnHickman, anche secondo vocalist, tutt’ora un rispettato membro dei Cracker, mentre Todd Ross, fratello del chitarrista dei Rank and File, cult band del cow-punk californiano, che qualche punto di contatto con la musica degli Unforgiven ce l’aveva, era un solista notevole. Il disco, uscito nel 1986, prodotto da John Boylan, famoso per il suo lavoro nel disco di esordio dei Boston, vende “ben” 50.000 copie e il gruppo arriva fino al 185° posto delle classifiche di Billboard (caspita!). Riuscendo nel frattempo a farsi bandire dallo Stato del Colorado per gli eccessi nel corso del tour con gli ZZ Top e partecipando, sul lato positivo, a due edizioni del Farm Aidhttps://www.youtube.com/watch?v=_gaL-p9F2g4 e https://www.youtube.com/watch?v=PMAD2-GFZBw. Si, lo so, vi sto rompendo le balle con questi dettagli, la domanda che vi interessa è: ma è buono questo disco? Si e no. Tra echi di musica western morriconiana, classico rock californiano anni ’80, echi abbondanti dei Clash, punk e metal melodico, sonorità alla Big Country, soprattutto per l’uso quasi marziale della batteria, qualche tocco alla U2 o Pogues, ma anche influenze dei Def Leppard, il risultato è un guazzabuglio che avrebbe influenzato i Bon Jovi e i Guns’n’Roses che da lì a poco avrebbero dominato le classifiche.
Anche l’abitudine di cantare spesso tutti all’unisono, codificata nel “gang vocal” attribuito ai quattro musicisti non voci soliste, accentua quel suono antemico alla Pogues, Clash o U2, il problema è che, sovente, le canzoni non sono all’altezza. Il risultato finale comunque non è orrido: brani come l’iniziale All Is Quiet On The Western Front, con la sua batteria di quattro chitarre soliste, il ritmo incalzante dei Clash, periodo americano https://www.youtube.com/watch?v=GAxxR828uUg , Hang ‘em High, ispirata nel titolo a un altro famoso film di Clint Eastwood, a tratti morriconiana, a tratti quasi twangy, ma anche con una certa quota di tamarritudine https://www.youtube.com/watch?v=SoL7igUoVFo e il singolo I Hear The Call, molto rock californiano, con coretti questa volta ben eseguiti, sono discrete costruzioni sonore. Roverpack, se non fosse per il solito gang vocal, è interessante nel suo incedere elettro-acustico, tra slide e influenze southern https://www.youtube.com/watch?v=kevtmJ2LWkg , mentre Cheyenne è addirittura una hard ballad mid-tempo, The Gauntlet sembra un brano dei primi Big Country e With My Boots On ha afflati country https://www.youtube.com/watch?v=_I4vx1iTBlE (qualcuno li ha classificati come una band country-rock!). C’è persino un brano, The Long Ride Out, inciso nella reunion del 2012, aggiunto come bonus nel CD. Senza strapparsi i capelli (se li avete) una ascoltata la merita. L’eventuale acquisto dipende dal vostro budget.
Direi che è il momento di accelerare con le liste di fine anno, ecco quelle di altre due delle più famose riviste musicali inglesi Q e New Musical Express (di cui non condivido il 90% delle scelte, forse meno, 3 o 4 per classifica piacciono anche a me, altri li trovo orridi o inutili, ma il mondo è bello perché è vario e questo è un Blog di “Carbonari”, c’è anche la rubrica a provarlo).
11. Jagwar Ma – Howlin’http://www.youtube.com/watch?v=UvCA8Y4lW-k molto anni ’80 British, come peraltro gran parte delle scelte di Q, che rimane fedele in modo consistente alla scena musicale locale. Ci sono delle scelte interessanti, ma alcuni non li inserirei neppure tra i miei cinquemila preferiti dell’anno. Ma come si dice, de gustibus… 12. My Bloody Valentine – MBV
Vi dovessi dire che sono le tre mie riviste “musicali” preferite o che se dovessi applicare l’assunto di Voltaire lo farei a cuor leggero, vi racconterei una balla, visto che c’è poco che condivido nelle loro scelte musicali ma pubblicare tre liste per amore di conoscenza non mi costa nulla e quindi vediamo cosa hanno scelto…
NME Best Albums Of 2012
TOP 10
01. Lonerism – Tame Impala
02. Visions – Grimes
03. Channel Orange – Frank Ocean
04. (iii) – Crystal Castles
05. An Awesome Wave – Alt-J
06. Given to the Wind – The Maccabees
07. Beard Wives Denim – Pond
08. In the Belly of the Brazen Bull – The Cribs
09. Jake Bugg – Jake Bugg
10. Django Django – Django Django
I video sono proprio quelli dei brani scelti dalla “gloriosa” rivista inglese.
Spin’s Best Albums of 2012
Top 10
Frank Ocean – channel ORANGE
Kendrick Lamar – good kid, m.A.A.d city
Japandroids – Celebration Rock
DJ Rashad – TEKLIFE Vol. 1 – Welcome to the Chi
Miguel – Kaleidoscope Dream
Bat for Lashes – The Haunted Man
Swans – The Seer
Killer Mike – R.A.P. Music
Ty Segall – Twins
Santigold – Master of My Make-Believe
E questi sono quelli di…
The Wire
Top 10 Albums
Laurel Halo – Quarantine
Sun Araw & M Geddes Gengras meet the Congos – Icon Give Thank
Actress – RIP
Jakob Ullmann – Fremde Zeit Addendum
Jason Lescalleet – Songs About Nothing
CC Hennix & The Chora(s)san Time-Court Mirage – Live at the Grimm Museum 1
Bob Dylan – Tempest
Julia Holter – Ekstasis
Carter Tutti Void – Transverse
Ricardo Villalobos – Dependent and Happy
Se vi state chiedendo cosa ci faccia Tempest di Bob Dylan al 7° posto della lista di Wire, me lo sono chiesto anch’io, ma non ho saputo darmi una risposta!
Visto che parliamo di resoconti e classifiche, se per caso non conoscete Spin, rivista americana ormai bimestrale, per darvi una idea, sono quelli che a maggio scorso hanno pubblicato la lista dei loro “100 Greatest Guitarists”, con questi risultati (solo i primi 10), per non farvi soffrire troppo.
1 Lee Ranaldo & Thurston Moore 2 Kevin Shields (My Bloody Valentine) 3 John Fahey 4 Kurt Cobain 5 J Mascis 6 Prince 7 Tom Verlaine and Richard Lloyd (Television) 8 Johnny Ramone 9 Eddie Hazel (Funkadelic) 10 Jam Master Jay (Run-DMC)
Inutile dire che Jimi Hendrix non è nei primi 100 e che al 100° posto c’è Skrillex. Va bene la provocazione, ma pigliare per il culo! Se non ti piacciono i chitarristi classici basta non pubblicarla e “trattare” solo gli alternativi (perché John Fahey, Tom Verlaine, Richard Lloyd e Eddie Hazel sono fior di chitarristi “classici”). Comunque se la volete vedere spins-100-greatest-guitarists-all-time
Fine degli “alternativi”, domani i classici, con Rolling Stone e la BBC e le mie “alternative”. Ormai sono entrato nel gorgo e per qualche giorno sono alle prese con queste liste, anche se dovrei postare qualche recensione e le ultime uscite interessanti di Dicembre.
Proseguiamo nella nostra carrellata sul meglio del 2010 con le due testate storiche del giornalismo musicale internazionale, quelle con la più lunga militanza, nel Regno Unito il NME New Musical Express e negli Stati Uniti Billboard (per quest’ultima la scelta dei critici, quella dei lettori non ho avuto il coraggio di metterla).
New Musical Express Best of 2010
NME‘s Top Ten Albums Of 2010 are:
1. These New Puritans – ‘Hidden’ 2. Arcade Fire – ‘The Suburbs’ 3. Beach House – ‘Teen Dream’ 4. LCD Soundsystem – ‘This Is Happening’ 5. Laura Marling – ‘I Speak Because I Can’ 6. Foals – ‘Total Life Forever’ 7. Zola Jesus – ‘Stridulum II’ 8. Salem – ‘King Night’ 9. Liars – ‘Sisterworld’ 10. The Drums – ‘The Drums’
Billboard Best of 2010
1) Kanye West – My Beautiful Dark Twisted Fantasy
2) Arcade Fire – The Suburbs
3) Robyn – Body Talk
4) Mumford and Sons – Sigh No More
5) Beach House – Teen Dream
6) LCD Soundsystem – This Is Happening
7) Drake – Thank Me Later
8) MGMT – Congratulations
9) Rick Ross – Teflon Don
10) Big Boi – Sir Lucious Left Foot…
Mi astengo dai commenti, mancano ancora Q e Uncut dall’Inghilterra e qualche classifica dei principali venditori di musica in rete che mi sa sono più attendibili.