Novità Di Aprile, Speciale Pasqua E Dintorni. Ultima Parte. Joni Mitchell, Patti Smith, Tom Petty, Chuck E. Weiss, Marty Stuart, Krista Detor, Jessica Lea Mayfield

joni mitchell live at the second fret patti smith dreaming of the prophet tom petty in the coliseum

Ultima parte dedicata alle uscite discografiche del mese di Aprile, fino alla seconda decade compresa, le ultime pubblicazioni del mese poi le vediamo a parte. Ovviamente per completare e recuperare il ritardo accumulato per problemi tecnici ampliamo il numero dei CD contenuti nel Post dai sei delle altre Parti (anche perché sia la Pasqua che i dintorni sono passati da tempo) a ben sette, ha, ha! Iniziamo raggruppando un terzetto di quei CD dal vivo relativi a broadcast radiofonici, diciamo semiufficiali, ma molto interessanti comunque.

Joni Mitchell – Live At The Second Fret 1966 – All Access

Si tratta della registrazione di un concerto registrato in un club di Philadelphia quando Joni Mitchell non aveva ancora pubblicato il suo primo omonimo album (conosciuto anche come Songs To A Seagull): Marcie, Michael from Mountains, Song to a Seagull and Night in the City vengono proprio da quel disco, ma ci sono anche I Dont Know Where I Stand e Both Sides Now che sarebbero uscite su Clouds oltre un anno dopo. The Circle Game Morning Morgantown addirittura nel 1970 su Ladies Of The Canyon e Little Green (il brano dedicato alla figlia data in adozione nel 1965 e di cui non si sarebbe saputo il fatto fino al 1993) nel 1971 su Blue. Per non dire di Urge For Going, scritta nel 1966, un grande successo per Tom Rush e pubblicata dalla Mitchell, come lato B del singolo di You Turn Me On I’m A Radio in vinile e su CD nell’antologia Hits solo nel 1996. Da tutto ciò si desume che è un CD da avere anche a livello di documento storico (ovviamente circolava da anni come bootleg)! Questa è un’altra data https://www.youtube.com/watch?v=yX7YbmKL1Q4

Patti Smith – Dreaming Of The Prophet – Smokin’ Records

Anche questo broadcast radiofonico è interessantissimo. Siamo nel dicembre del 1975 al Bottom Line di New York, la Smith ha appena pubblicato Horses, in novembre, e questa data fa parte di una serie di sette concerti utilizzati per rodare il gruppo dal vivo: Ivan Kral e il batterista Jay Dee Daugherty erano appena arrivati ad affiancare Lenny Kaye e Richard Sohl. Naturalmente visto che la discografia era smilza per non dire inesistente, un LP e un singolo, nel repertorio ci sono molte chicche: come nel caso di Joni Mitchell ci sono parecchi brani che sarebbero usciti negli anni a seguire, su Radio Ethiopia e Easter, ma anche cover di We’re Gonna Have A Real Good Time, Pale Blue Eyes, Louie Louie, My Generation degli Who e Time Is On My Side, dal repertorio degli Stones e altre  https://www.youtube.com/watch?v=welUa71V57o.Comunque se volete leggere la scaletta, questo è il retro della copertina.

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Tom Petty – In The Coliseum – Goldfish Records

Notevole anche questo concerto di Tom Petty con gli Heartbreakers dell’epoca: Mike Campbell alla solista, Benmont Tench tastiere, Howie Epstein  basso e mandolino, e Stan Lynch batteria. Siamo al Coliseum di Jacksonville, Florida (la patria anche dei Lynyrd Snynyrd) nell’estate del 1987 nel corso del tour per promuovere Let Me Up I’ve Had Enough, ma come spesso succede nei concerti di Petty la serata diventa un happening e scorrono tutti brani da altri album e cover fantastiche, con l’eccezione dell’unica Runaway Trains https://www.youtube.com/watch?v=-qKDOSHd35I , posta in conclusione del concerto, appena prima di Refugee. Per il resto ci sono Bye Bye Johnny, l’immancabile Breakdown, The Waiting, Don’t Come Around Here No More, Here Comes My Girl, ma anche For What It’s Worth dei Buffalo Springfield, Should I Stay Or Should I Go dei Clash, il blues You Can’t Judge A Book By His Cover e Any Way That You Want It dei Troggs. Dico solo: e vai!

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Chuck E. Weiss – Red Beans And Weiss – Epitaph/Anti

Il nostro amico, oltre ad essere stato il soggetto di una delle più belle canzoni in assoluto di Rickie Lee Jones, Chuck E’s In Love, ed essere stato grande amico della stessa e di Tom Waits, potrebbe anche essere considerato l’epitome dell’artista di culto. 5 album in circa 35 anni di carriera, a partire da The Other Side Of Town del 1981, tutti piuttosto belli e raffinati, quasi “unici”, per arrivare a questo Red Beans And Weiss, che è forse il suo migliore in assoluto, auto prodotto, anche se nel libretto sono riportati come produttori esecutivi Tom Waits e Johnny Depp. Tredici brani, dodici firmati da Weiss e una cover di Exile On Main Street Blues degli Stones (non proprio tra i più famosi di quelli che portano la firma Jagger/Richards, ma in linea con il personaggio) https://www.youtube.com/watch?v=Q3qMAfyGzaE , con i soliti personaggi, più o meno perdenti, che hanno sempre caratterizzato le canzoni di Chuck, in quello stile tra rock, blues, roots, vecchio R&B e strane traiettorie sonore https://www.youtube.com/watch?v=ooM-tn4YizI  che lo accomuna ai suoi amici Tom e Rickie Lee https://www.youtube.com/watch?v=z7k49SflL0U . Ottimi musicisti nel disco, a partire da Tony Gilkyson alla chitarra e Don Heffington alla batteria, di Depp si dice che suoni basso, batteria, chitarra, oltre alle armonie vocali, ma mi permetto di avere dei dubbi (potrei sbagliarmi, in effetti nelle due compilations dedicate alle canzoni dei pirati erano presenti entrambi). Janice Markham al violino e il sax di Jimmy Roberts provvedono a diversificare il suono. A quando il prossimo?

marty stuart gospel music

The Gospel Music Of Marty Stuart & His Fabulous Superlatives – Gaither Music/Universal

Questa è la colonna sonora di un documentario dedicato alla musica country gospel ma in pratica è l’occasione per ascoltare un concerto dal vivo di uno dei più bravi musicisti di country e dintorni del panorama americano come Marty Stuart. Il cantante, chitarrista e band leader, dopo una lunga carriera, tra country, rock e musica d’autore, è tornato ad uno stile country più tradizionale anche se non al puro bluegrass con cui aveva iniziato una quarantina di anni fa con Lester Flatt, ma sia bluegrass il che il gospel hanno sempre fatto parte del suo percorso anche se negli ultimi anni la musica si è fatta più neo-tradizionalista. Il disco è eccellente: la moglie Connie Smith, una delle icone della country music (che ha quasi venti anni più del marito) canta un brano, come Harry Stinson e Apostle Paul Martin. Kenny Vaughn suona la chitarra e completa la formazione. Gran bel disco https://www.youtube.com/watch?v=_JHXGs11Y1s .

krista detor flat eath day jessica lee mayfield make my head

Un paio di voci femminili “minori” ma interessanti. Krista Detor – Flat Earth Diary – Tightrope Diary è arrivata al suo settimo album, risiede a Bloomington, Indiana (siamo dalle parti di John Mellecamp), ha una voce cristallina tipo Judy Collins, o per stare più sul contemporaneo Meg Hutchinson o l’ottima Carrie Newcomer, quindi folk, ma con influenze country, rock, blues, begli arrangiamenti con il piano in bella evidenza (ma anche la chitarra e qui potrebbe ricordare la prima Suzanne Vega, sentire Bridges o qualcosa di Joni Mitchell, vedi Always Somewhere, Marletta e altri). Ospite al basso in un paio di brani il virtuoso Victor Wooten. Insomma una brava https://www.youtube.com/watch?v=RzAoIDOtttQ .

Jessica Lea Mayfield – Make My Head Sing – Ato era partita col botto, o meglio, dopo il primo album White Lies pubblicato sotto il nome di Chittlin’ (una sorta di mini che durava meno di mezz’ora) era stata “scoperta” da Dan Auerbach dei Black Keys, che dopo averla impiegata nei loro dischi e concerti, le aveva pubblicato il primo album ufficiale With Blasphemy So Heartfelt  e poi aveva continuato la collaborazione anche nel secondo, Tell Me, pubblicato dalla Nonesuch e nel disco solista di Auerbach. Ma se stranamente i primi dischi erano più da cantautrice tradizionale (tra molte virgolette), questo nuovo, registrato in quel di Nashville, con la produzione del marito e bassista Jesse Newport (ma tra tutti e due, suonano più o meno tutti gli strumenti, batteria esclusa) è più alternative rock https://www.youtube.com/watch?v=0RV1lBgULZk , anche se, a voler essere sinceri, non mi sembra questo capolavoro, anche se gli ho dato solo un ascolto veloce. Se avrò tempo cetrcherò di approfondire (ma quando?):

Anche per oggi è tutto, domani cerchiamo di recuperare altre uscite interessanti di questo scorcio di fine aprile, prima di tuffarci nelle uscite di Maggio che si annunciano assai interessanti (a partire da Natalie Merchant, che torna con un album omonimo di canzoni nuove dopo una “vita”!

Bruno Conti

Los Angeles Was Alive That Night! A Musicares Tribute To Bruce Springsteen DVD

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A Musicares Tribute To Springsteen – Columbia/Sony Music DVD o Blu-ray

Vi ho annunciato qualche giorno fa l’uscita di questo bel DVD, dedicato alla serata della associazione Musicares che onora il personaggio musicale dell’anno che più si è distinto per le sue attività filantropiche, ed ora che l’ho visto vorrei parlarvene perché è veramente bello. Ultimamente sono stati pubblicati vari DVD musicali interessanti relativi a concerti (dei Dukes Of September avete letto un paio di giorni fa, del Live In Amsterdam di Beth Hart e Joe Bonamassa, una vera bomba, leggerete a giorni, prima sul Buscadero e più o meno contemporaneamente sul Blog, come preferite), peccato non sia stato pubblicato a livello ufficiale un altro ottimo concerto tributo andato in onda sulla televisione americana CBS, The Night That Changed America: A Grammy Salute To The Beatles, con Paul McCartney e Ringo Starr sul palco a godersi le proprie canzoni eseguite da altri e poi nel finale in concerto anche loro.

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Stesso tipo di concerto anche questo di Musicares: Bruce Springtsteen, Patti Scialfa, la mamma e la sorella di Bruce, cugini vari, la figlia con fidanzato, membri assortiti della E Street Band, celebrità musicali e non nella platea a farsi “massacrare” in modo divertente dall’host della serata, Jon Stewart, presentatore, stand-up comedian, attore e critico, nativo di New York (ma con agganci familiari nel New Jersey, che servono a creare un clima di allegra presa in giro con il boss), con interventi piacevoli e abbastanza comprensibili anche per non chi non mastica l’inglese perfettamente: non ci sono sottotitoli. Dopo la lunga introduzione di Stewart parte il concerto-tributo e quì non si “scherza” più. Chi c’è lo avrete letto, come si comporta ve lo dico subito.

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Aprono gli Alabama Shakes con una vibrante versione di Adam Raised A Cain, ma al di là della fantastica voce di Brittany Howard siamo nella media. Patti Smith Because The Night l’ha fatta miliardi di volte (anche Bruce), ma è sempre un piacere ascoltarla ed è anche l’occasione per scoprire l’house band della serata (non riportata nel libretto del DVD e citata fugacemente solo nei titoli di coda): comunque, senza nominarli tutti, tra i più noti ci sono Larry Campbell, chitarra, violino e mandolino, Shane Fontayne all’altra solista (“come è diventato vecchio!”) e il batterista Charley Drayton, già negli X-pensive Winos di Keith Richards, nei Divinyls, la band australiana della moglie Chrissy Amplett, in una nota di mestizia, scomparsa pochi mesi dopo questo concerto, soccombendo ad una lunga battaglia contro cancro e sclerosi multipla (il concerto è dell’8 febbraio 2013, lei morirà il 21 aprile). L’esecuzione dei brani si alterna tra il palco principale ed una piattaforma circolare in mezzo al pubblico per i brani acustici: proprio lì salgono Ben Harper, Natalie Maines e Charlie Musselwhite per una “discreta” versione di Atlantic City, un po’ fuori sincrono le voci di Harper, anche alla Weissenborn e Maines, che si riprendono nel finale e sempre gagliardo Musselwhite (Springsteen ricorderà a Charlie, nel discorso finale, che, anche se lui probabilmente non se ne accorse ai tempi, aprì per il grande armonicista all’inizio di carriera, quando era una sconosciuto). Ken Casey (dei Dropkick Murphys) regala ai presenti il momento irish-punk della serata, con una scatenata American Land. Uno dei momenti topici della serata è una fantastica versione di My City Of Ruins, fatta da Zac Brown e Mavis Staples, come se fosse un intreccio tra un brano della Band e un pezzo gospel, con un numeroso coro che dà un sapore “nero” ad un brano che rifiorisce in questo eccellente arrangiamento, Bruce e Patti tra il pubblico approvano.

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Di nuovo sul palco circolare per una ottima I’m On Fire nell’esecuzione dei Mumford and Sons: tutti e quattro attorno al microfono, con le voci che si intrecciano e l’accompagnamento, discreto ma efficace, di chitarra acustica, banjo, fisarmonica e contrabbasso. Possono dire quello che vogliono, ma sono bravi! Jackson Browne esegue da par suo una notevole American Skins (41 Shots), uno dei brani più politicizzati di Springtsteen, con la chitarra solista, sopra le righe, ma in questo caso efficacissima, di Tom Morello a sottolineare il pathos del brano, che nel finale diventa quasi una canzone alla Jackson Browne. Molto buona My Hometown nella rilettura appassionata di una sempre verde Emmylou Harris e bellissima e sorprendente, un altro degli highlights inattesi dell’evento, una One Step Up da brividi eseguita da Kenny Chesney (che ufficialmente rivaluto), solo chitarra acustica e piano, tenera e intensa, rivaluto anche la canzone. Eccellente anche Streets Of Philadelphia, un crescendo di emozioni, con Elton John che accarezza il suo piano e. ben coadiuvato da un quartetto notevole di accompagnatori, propone una versione corposa del brano della colonna sonora vincitrice, presumo in quel teatro, del Grammy nel 1995. Direi superiore all’originale, quantomeno “diversa”! Nella norma la divertente Hungry Heart cantata da Juanes con intro e finale in spagnolo, ma senza il classico call and response con il pubblico. E piacevole e onesto, ma nulla più, il duetto tra il “cappelluto” Tim McGraw e Faith Hill (poco utilizzata) per Tougher Than Rest, anche se la pattuglia country alla fine si è fatta onore.

john legend

Tom Morello e Jim James dei My Morning Jacket si esaltano in un duello vocale e chitarristico nella “nuova versione” elettrica di The Ghost Of Tom Joad, che è sempre un bel sentire, anche se la sorpresa per i virtuosismi solistici di Morello è meno evidente rispetto alle prime volte, bella comunque. Notevolissimo, e anche questo sorprendente, il ribaltamento che subisce Dancing In The Dark da parte di John Legend, che come ricorda lo stesso Bruce nel discorso di accettazione del premio, diventa quasi un brano di George Gershwin, solo voce e piano e con una intensità ed una qualità veramente fuori dal comune.”Normale” ma ben fatta, per contro, Lonesome Day, ” Policizzata” (si può dire?) e molto ritmica, per quanto sempre coinvolgente. Chiude il concerto il “solito” Neil Young, più pazzarello del solito, con Crazy Horse al seguito, dove rientra Nils Lofgren per l’occasione, che esegue una violentissima Born In Usa, à la Young, con chitarre a manetta, ma pure con ironia, il tocco della majorettes non proprio di primo pelo che ballano sul palco ha i crismi della genialità, e il ripetuto urlo “Bruce” a fine canzone ha tutto l’affetto del personaggio per i colleghi musicisti che stima.

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Un altro Neil, Portnow, che è il presidente della NARAS (ma come ricorda lui stesso, più o meno allo stesso tempo degli esordi di Bruce, suonava il basso con la misconosciuta garage band dei Savages), consegna il premio a Springsteen che non può esimersi da uno dei suoi classici discorsi di ringraziamento, tra il serio e il faceto, che valgono quasi come una delle sue classiche introduzioni concertistiche https://www.youtube.com/watch?v=7jxS86fRNSQ . E ricorda lui stesso che in quegli stessi giorni si esibiva anche ai Grammy, in entrambe le occasioni, per fare della sana  promozione a Wrecking Ball, pubblicato da poco. E quindi via la giacca, maniche arrotolate e vai con We Take Care Of Our Own e Death Of My Hometown da quel disco (non la con la E Street Band, che arriva tra un attimo), ma con la house band della serata, aumentata da Patti Scialfa, Morello e Lofgren. Poi arrivano gli altri, Bittan, Tallent, Weinberg, Jake Clemons e partono a formazione allargata due versioni micidiali di Thunder Road e Born To Run, con il pubblico che su istigazione di Bruce ha abbandonato i tavolini da tempo e si accalca sotto il palco per il gran finale di rito, con tutti i partecipanti della serata ad intonare Glory Days, Neil Young e Patti Smith, come due “divinità benevole” sopra la batteria di Max Weinberg a dirigere i cori e gli altri che seguono generosamente il Boss, che stranamente sceglie Tim McGraw per cantare una strofa della canzone. Titoli di coda e tutti a casa: se siete già a casa e volete vederlo, uscite a comprarvi il DVD o il Blu-ray (filmati ufficiali su YouTube nulla), vale le 2 ore e 15 minuti che si passano davanti allo schermo! L’anno prossimo Carole King.

Bruno Conti

Springsteen News! Musicares DVD e Blu-ray + Record Store Day EP.

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A MusiCares Tribute to Bruce Springsteen – DVD o Blu-Ray – Columbia/Sony 25-03-2014

Come molti di voi sapranno (perché ne ho parlato in relazione ad altre edizioni) ogni anno, nella stessa settimana dei Grammy e organizzata dalla stessa associazione, si svolge la premiazione del Musicares Award to The Person Of The Year, in cui viene assegnato il premio al musicista che più si è distinto nell’ambito umanitario e nella filantropia verso i bisognosi (anche i colleghi in difficoltà). Negli ultimi anni il premio era andato a Paul MCartney, Barbra Streisand, Neil Young, Neil Diamond, ma la cerimonia si svolge dal lontano 1991 in cui il premio andò a David Crosby. La particolarità della serata sta nella impressionante quantità di musicisti che si radunano per rendere omaggio al festeggiato, eseguendo cover di molti dei suoi brani più celebri e, soprattutto da qualche edizione a questa parte, nel finale sale sul palco anche il soggetto dei festeggiamenti eseguendo, da solo o in coppia, alcune delle proprie canzoni. Essendo stato l’ultimo della serie Bruce Springsteen (l’8 febbraio del 2013 al Los Angeles Convention Center, quest’anno la festeggiata era Carole King) e trattandosi del ” Boss”, il concerto è andato ben oltre il limite delle due ore, con gran finale di 5 brani eseguiti dalla E Street Band e ospiti assortiti. Il tutto uscirà in DVD o Blu-Ray il 25 marzo p.v., con questo contenuto:

1. ALABAMA SHAKES – “Adam Raised a Cain”
2. PATTI SMITH – “Because the Night”
3. NATALIE MAINES, BEN HARPER, and CHARLIE MUSSELWHITE – “Atlantic City”
4. KEN CASEY – “American Land”
5. MAVIS STAPLES and ZAC BROWN – “My City of Ruins”
6. MUMFORD & SONS – “I’m On Fire”
7. JACKSON BROWNE featuring TOM MORELLO – “American Skin (41 Shots)”
8. EMMYLOU HARRIS – “My Hometown”
9. KENNY CHESNEY – “One Step Up”
10. ELTON JOHN – “Streets of Philadelphia”
11. JUANES – “Hungry Heart”
12. TIM MCGRAW and FAITH HILL – “Tougher Than the Rest”
13. TOM MORELLO and JIM JAMES – “The Ghost of Tom Joad”
14. JOHN LEGEND – “Dancing in the Dark”
15. STING – “Lonesome Day”
16. NEIL YOUNG & CRAZY HORSE – “Born in the U.S.A.”
17. NEIL PORTNOW – MusiCares Award Presentation,
BRUCE SPRINGSTEEN & THE E STREET BAND
18. “We Take Care of Our Own”
19. “Death to My Hometown”
20. “Thunder Road”
21. “Born to Run”
22. “Glory Days” with Cast Ensemble
Aggiungerei solo un “apperò” alla Piccinini o un mica male, se preferite.

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E non è finita sul fronte Springsteen. Il 19 aprile, per il Record Store Day, verrà pubblicato (naturalmente a tiratura limitata e di difficile reperibilità) anche un vinile EP 12 pollici, quindi formato LP,  intitolato American Beauty, contenente 4 brani inediti registrati nel corso delle stesse sessions di High Hopes, con la produzione di Ron Aiello. Tre con la presenza di Tom Morello in formazione, la citata title-track, Mary, Mary e Hey Blue Eyes, tutti brani “nuovi”, più quella che si suppone essere una ennesima cover, tra le più “oscure”, che tanto piacciono a Bruce: Hurry Up Sundown, si pensa (ma è da confermare, come pure la copertina dell’EP, che al momento manca all’appello) possa essere un brano del lontano 1967 dei rockers locali Balloons Farm, una band sconosciuta ai più che incideva per la Laurie Records ed il cui leader, ed autore del pezzo, era tale Mike Appel, il futuro primo manager di Bruce Springsteen. Un omaggio tardivo, un modo per fare la pace? O solo un caso di omoninia? Vedremo. Per il momento, siete avvisati.

Alla prossima.

Bruno Conti

Grande Rock Per Una Modica Cifra! Blue Oyster Cult – The Complete Columbia Albums Collection

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Blue Oyster Cult – The Complete Columbia Albums Collection (Sony Legacy 16 CD/1 DVD)

A dire il vero questo box è già uscito da qualche mese, e fa parte di una serie molto eterogenea di operazioni analoghe messe in piedi dalla Columbia (tra le varie uscite ricordo quelle dedicate a Leonard Cohen, alla ELO, a Billy Joel, ai Judas Priest, oltre al sontuoso box di Johnny Cash, mentre verso la fine dello scorso anno sembrava imminente quello di Bob Dylan, che poi è finito nel limbo), ma essendo una ristampa, e trattandosi di ottima musica, non è mai troppo tardi per parlarne.

I newyorkesi Blue Oyster Cult (BOC da qui in poi) sono una delle più longeve band nel panorama rock mondiale: formatisi nel 1967 con il nome di Soft White Underbelly, presero il monicker attuale nel 1970 su suggerimento del loro manager/produttore/mentore Sandy Pearlman, che voleva identificare con questo nome un gruppo di alieni scesi sulla terra per conquistarla.

Snobbati a lungo dalla critica, e liquidati più volte come gruppo hard rock/heavy metal, i BOC in realtà suonavano (ma sono ancora in attività) un rock potente e diretto, con invasioni in territori hard e progressive, ma erano anche capaci di scrivere eccellenti ballate e perfino brani in stile quasi pop-rock: dal vivo erano (sono) formidabili, grazie anche alle eccezionali performance del chitarrista Donald “Buck Dharma” Roeser (leader del nucleo storico del gruppo, che comprendeva anche il frontman e voce principale Eric Bloom, la sezione ritmica dei fratelli Albert e Joe Bouchard ed il tastierista Allen Lanier, ma i cinque erano validi polistrumentisti), concerti infuocati che smentivano i soliti critici che li accusavano di essere freddi e distaccati.

Una parte molto importante la svolgevano i testi, veri e propri racconti tra il fantascientifico e l’horror, ad opera principalmente (specie nei primi anni) del geniale Pearlman, imitato presto con successo anche dagli altri: ad esempio il loro più grande successo, ovvero (Don’t Fear) The Reaper (il cui testo agghiaggiande come direbbe Crozza/Conte turbò i sonni di uno come Stephen King) è opera di Roeser.

Un gruppo quindi abbastanza unico nel panorama internazionale, altro che “solo un’altra hard rock band”.

E veniamo al box, che come detto presenta tutti gli album incisi dai BOC per la Columbia (compresi i tre live), quindi da Blue Oyster Cult (la mia tastiera non ha la umlaut) ad Imaginos, il tutto con nuovi remasters fatti nel 2012 e riproponendo i primi cinque dischi di studio più il live Some Enchanted Evening nelle versioni expanded uscite tra il 2001 ed il 2006 (quindi il live ha accluso anche il DVD).

Come ulteriore ciliegina, che costringerà anche i fans che hanno tutto ad accaparrarsi questo box, abbiamo due CD aggiuntivi ed esclusivi: il primo, Rarities, è un’antologia di brani rari o inediti, in versioni principalmente dal vivo (tra cui quattro pezzi usciti su un EP nel 1972, ormai introvabile, oltre a tre demo mai sentiti del 1984 di brani che avrebbero dovuto uscire su una colonna sonora, più una rarissima live version di I Want You (She’s So Heavy) dei Beatles, una canzone che sembra quasi scritta per loro), mentre il secondo, Radios Appear: The Best Of The Broadcasts, prende appunto in esame varie performance radiofoniche avvenute nel corso degli anni, tutte chiaramente mai messe in commercio prima d’ora, tra cui una cover di It’s Not Easy dei Rolling Stones ed altre chicche.

Ma non è finita qui: tramite un codice presente in ogni box, si possono scaricare ben quattro concerti completamente inediti, rispettivamente del 1980, 1981, 1983 e 1986…una goduria!

Ed infine, chiaramente, ci sono gli album della loro discografia, un excursus all’interno di alcune tra le musiche migliori degli anni settanta e ottanta.

Non mi metto ovviamente a fare una disamina disco per disco, ma ci tengo a dire che reputo imperdibile la trilogia iniziale (Blue Oyster Cult, Tyranny And Mutation e Secret Treaties), la famosa “Black & White Trilogy”, dove la fusione delle musiche dei BOC e dei testi di Pearlman raggiunge forse il suo apice massimo, specie nel terzo disco, che contiene tra le altre la trascinante Career Of Evil, scritta insieme ad una ancora sconosciuta Patti Smith (all’epoca fidanzata con Lanier e collaboratrice abituale del gruppo) e la meravigliosa Astronomy, una ballata da urlo, che alcuni hanno addirittura giudicato superiore a Stairway To Heaven dei Led Zeppelin (non sono d’accordo, ma comunque un grandissimo pezzo, forse il loro capolavoro assoluto).

Poi c’è il famoso Agents Of Fortune, che contiene (Don’t Fear) The Reaper ma anche la bellissima This Ain’t The Summer Of Love, il discreto Spectres (con la hit Godzilla), l’ottimo Fire Of Unknown Origin del 1980, prodotto da Martin Birch e per alcuni il miglior disco dei BOC (anche qui non concordo), l’inquietante e bellissimo colpo di coda Imaginos, ultimo album per la Columbia (1988) che inizialmente doveva uscire come progetto di Albert Bouchard e Pearlman, ma poi giustamente diventò un album del gruppo.

Un capolavoro fuori tempo massimo (ed il preferito dal sottoscritto), nel quale vengono riprese le tematiche dei primi tre dischi in una sorta di concept con i brani però messi alla rinfusa, con le canzoni migliori dai tempi di Agents Of Fortune.

E come dimenticare i tre live? Imperdibili i primi due, solo “buono” il terzo (Extraterrestrial).

Ma anche nei dischi minori (il commerciale Cultusaurus Erectus, il misconosciuto The Revolution By Night) c’erano sempre almeno una o due zampate che giustificavano l’acquisto.

Dopo il periodo Columbia i BOC incideranno poco, solo tre dischi di studio (di cui uno, Cult Classics, si occupa di rifacimenti di loro brani celebri) ed un live, ma hanno da poco annunciato un nuovo tour americano ed il primo australiano di sempre: speriamo che, stando insieme, si ricordino anche di essere capaci di scrivere ottime canzoni.

Per ora accontentiamoci (ed è un bel accontentarsi) di questo box, che tra l’altro, riprendendo il titolo del post, si trova più o meno intorno ai settanta euro.

Un affare!

Marco Verdi

Novità Di Novembre Parte II, Patti Smith, O.A.R., Peter Frampton, Jason Isbell, Coldplay, Chris Isaak, Kid Rock, Patsy Cline, Joe Cocker

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Torna la rubrica delle novità, o meglio quello che avanza dai Post dedicati ai singoli dischi o dalle anticipazioni a più lunga gittata. Questa settimana, uscite del 20 novembre partiamo con tre titoli in DVD.

Il primo, Chris Isaak Behind The Sun Live è un DVD relativo al tour dell’artista californiano durante il quale, come nel disco omonimo di studio, ha eseguito i classici del periodo dei Sun Studios. Pubblicato per il mercato americano dalla Vanguard Records è stato registrato negli studi del famoso Austin City Limits per la PBS.

Quello dei Coldplay, Live 2012 edito come al solito dalla EMI, è un CD+DVD (o viceversa) relativo all’ultimo tour della band inglese. Il CD contiene estratti dai concerti di Parigi, Montreal, Madrid, Los Angeles e dal Festival di Glastonbury, 15 brani in tutto. Il DVD parrebbe avere una valanga di materiale in più perché riporta 26 tracce. In effetti ne ha uno in più e due bis, però il CD dura 66 minuti e il DVD 104 minuti, sono riportate cinque cosiddette Intermissions. Ovviamente è disponibile anche in Blu-Ray + CD. Dal vivo sono bravi e devo dire che a me piacciono, sarà un “piacere proibito”ma chissenefrega!

Anche per il primo DVD ufficiale di Patti Smith dal vivo (finora solo documentari e qualche semibootleg) non è che si siano sforzati. Live At Montreux 2005 (anche in Blu-Ray), Eagle Rock/Edel dura ben 83 minuti, però il concerto, fatto durante il tour per la promozione di Trampin’ è gagliardo e ben registrato, così potrò vedere bene e da vicino un concerto della grande Patti, visto che al leggendario concerto di Bologna del 9 settembre 1979 avevo visto poco e sentito anche meno, a seconda dei refoli di vento. Questo il contenuto: TRACKLISTING 1) Redondo Beach 2) Beneath The Southern Cross 3) Dancing Barefoot 4) Free Money 5) Ain t It Strange 6) 25th Floor 7) Like A Rolling Stone 8) 7 Ways Of Going 9) Peaceable Kingdom 10) Because The Night 11) Not Fade Away / Memento Mori 12) People Have The Power

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Sempre a proposito di leggende degli anni ’70, la prossima settimana, sia in CD che in DVD, esce anche FCA! 35 An Evening With Peter Frampton. Ossia il concerto per il 35° di Frampton Comes Alive. I capelli sono un ricordo ma la classe di Peter Frampton c’è ancora, quel disco ai tempi aveva venduto dei gazillioni di copie ma era anche un bell’album, caramelloso a tratti ma con la grinta dei vecchi Humble Pie dietro l’angolo e l’uso del talkbox fu una sorpresa per molti (anche se Joe Walsh e gli Steppenwolf lo inmpiegavano da anni). Sempre Eagle Rock, ma questa volta si sono sprecati: Il doppio DVD dura bem 189 minuti e contiene ben 26 brani: Disc One: 1) Something s Happenin 2) Doobie Wah 3) Lines On My Face 4) Show Me The Way 5) It s A Plain Shame 6) Wind Of Change 7) Penny For Your Thoughts 8) All I Wanna Be (Is By Your Side) 9) Baby, I Love Your Way 10) (I Wanna) Go To The Sun 11) (I ll Give You) Money 12) Shine On 13) Jumpin Jack Flash 14) Do You Feel Like We Do Disc Two: 1) Asleep At The Wheel 2) Restraint 3) Float 4) Boot It Up 5) Double Nickels 6) Vaudeville Nanna And The Banjolele 7) Road To The Sun 8) I Don t Need No Doctor 9) Black Hole Sun 10) Four Day Creep 11) Off The Hook 12) While My Guitar Gently Weeps. Il triplo CD è anche più lungo e di brani ne riporta 30!

Altro disco dal vivo interessante, ma relativo ai nostri giorni, è quello di Jason Isbell & The 400 Unit Live From Alabama, non è come qualcuno ha erroneamente scritto il primo disco in concerto dell’ex Drive-by-Trucker (anche se per la verità Live At Twist And Shout era un mini album con 6 brani, ma di oltre mezz’ora). Quel dischetto finiva con Into The Mystic, questo con una versione incendiaria di Like A Hurricane. Registrato ad Agosto, fa parte della serie dei “cotto e mangiato”, subito pubblicato, come dovrebbe essere sempre per i dischi dal vivo. Questi i brani:

 

1. Tour of Duty
2. Decoration Day
3. Goddamn Lonely Love
4. Heart On A String
5. Danko/Manuel
6. In A Razor Town
7. Alabama Pines
8. Outfit
9. Cigarettes and Wine
10. TVA
11. The Blue
12. Dress Blues
13. Like A Hurricane

C’è anche il doveroso omaggio a due componenti (oltre a Levon Helm) della leggendaria Band, una bellissima Danko/Manuel.

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Ancora un disco dal vivo, in versione doppia, anzi doppiamente doppia, perché c’è la versione in 2 CD e quella in DVD. Esce per il momento sul mercato americano, etichetta Wind-Up O.A.R. (Of A Revolution) Live On Red Rocks. Si tratta della prima volta della band americana accompagnata in tour da una sezione fiati, nel famoso anfiteatro vicino a Denver, Colorado.

Nuovo disco anche per Kid Rock, l’ex rapper tramutato in rocker prosegue con questo Rebel Soul la sua positiva trasformazione in erede di Lynyrd Sknyrd, Aerosmith e soprattutto di Bob Seger, il suo vero punto di riferimento. Continua a non farmi impazzire, però devo ammettere che qualche buon pezzo negli ultimi album c’è spesso e volentieri. Etichetta Atlantic, con Parental Advisory perché la parolaccia scappa sempre..

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Per finire vi segnalo un paio di stranezze del mercato discografico.

Prima di tutto il nuovo album di Joe Cocker Fire It Up, che per i misteri della discografia, nei mercati dei paesi più importanti, tipo Gran Bretagna e Stati Uniti, uscirà tra alcuni mesi, mentre in alcuni paesi, tipo Germania e Italia, è già uscito la scorsa settimana su etichetta Sony/BMG, anche in versione speciale con 2 bonus tracks e DVD live con 6 brani extra,

E di questo disco di Patsy Cline On The Air: Her Greatest TV Performances vogliamo parlarne? A quasi 50 anni dalla morte, la Hip-o-Select ha ritrovato e rimasterizzato questi nastri dal vivo, di qualità ottima per l’amor di Dio, ma se si chiama “Il meglio delle sue esibizioni televisive“, non c’erano anche le immagini?Evidentemente no, ma un po’ di sana polemica non guasta mai, comunque, al di là di queste perplessità, vale assolutamente la pena, sono 14 brani registrati tra il 1962 e 1963, tra i quali San Antonio Rose, al Greg Reeves Show il 28 febbraio, cinque giorni prima della sua morte. I classici, Crazy, Walkin’ After Midnight e I fall To pieces ci sono tutti.

Anche per oggi è tutto.

Bruno Conti

Se Vi Capita Di Prendere Un Cappuccio A New York (o L.A). Every Mother Counts 2012

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Every Mother Counts 2012 – Starbucks Entertainment/Hear Music


Se vi capita di essere ( o di andare) negli Stati Uniti, oppure se conoscete qualcuno che ve la può spedire è uscita nel mese di maggio questa compilation che viene venduta in esclusiva nei negozi della catena Starbucks ed è legata ad una giusta causa, ossia quella di raccogliere fondi per l’associazione con lo stesso nome del titolo del disco, fondata dall’ex modella Christy Turlington Burns per aiutare a diffondere una maggiore conoscenza sulla situazione della mortalità infantile in giro per il mondo, http://everymothercounts.org/. Causa degna e cast più che degno per un album ricco di brani in esclusiva donati dagli artisti che partecipano alla “campagna”:

The full track listing for the CD is as follows. Songs with an asterisk indicate previously unheard tracks.

Bono and the Edge “Original of the Species” (acoustic) *
Eddie Vedder ” Skipping” *
Paul Simon and Edie Brickell “Pretty Day” *
Faith Hill “Wish for You”
Sade “The Sweetest Gift”
Lauryn Hill “I Remember”
Rita Wilson “Baby I’m Yours” *
Diana Krall “Don’t Fence Me In” *
Seal “Secret”
Dave Matthews Band “Sister” (live) *
Sting “Fragilidad”
Alanis Morissette “Magical Child” *
Edward Sharpe & the Magnetic Zeros “Mother” *
David Bowie “Everyone Says ‘Hi'”
Cedella Marley “Get Up Stand Up” *
Beck “Corrina, Corrina” *
Rufus Wainwright “Instead of the Dead” *
Patti Smith “Somalia” *
Coldplay “Yellow” (acoustic) *



Mica male, peccato che nella “vecchia Europa” non è prevista, per il momento, nessuna pubblicazione!

Bruno Conti

Canzoni E Album “Pasquali”

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E ancora una volta come tutti gli anni è tornata Pasqua, quindi Auguri. Essendomi giocato lo scorso anno il Jolly dell’album pasquale per antonomasia, Easter di Patti Smith sono andato a frugare nei miei archivi e devo dire che non esiste molto sull’argomento, dischi o canzoni, molti prodotti per l’nfanzia ma non per “bambini” cresciuti appassionati di musica, ma qualcosa ho trovato.

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Per “pasquali” psichedelici ci sarebbe Easter Everywhere dei 13th Floor Elevators ma lì, secondo me, vedevano conigli non per effetto della colomba o dell’uovo di Pasqua!

Un Dylan “festivo” ci sta sempre bene.

Se avete gusti più tradizionali e “antichi” ci sarebbe Easter Parade, in questo caso di Perry Como ma la faceva anche Judy Garland.

Poi c’è Easter? con punto di domanda cantata dalla grande Grace Slick con i Jefferson Airplane in Long John Silver.

Per i più raffinati ci sarebbe pure Watermelon In Easter Hay di Frank Zappa.

Per gli amanti delle bleugrass jam bands ho trovato East Nashvile Easter della Yonder Mountain String Band.

E che ne dite dei Marillion per il progressive rock seconda generazione?

Ce ne sarebbero anche altre (non tantissime per la verità), ma collegati alle feste pasquali della Resurrezione ci sono anche alcuni brani di stampo gospel tra i quali il più celebre è sicuramente Oh Happy Day che molti pensano sia un brano natalizio (anche perché storditi dai fiumi di spumante che erano legati ad un famoso spot pubblicitario) ma nasce come inno pasquale: “Washed My Sins Away, Oh Happy Day”: The Edwin Hawkins Singers!

E se proprio vogliamo, sempre legati ai riti pasquali ci sono alcuni brani “profani” sulla Crocefissione tra i quali uno dei miei brani preferiti di sempre, una stratosferica Calvary Cross dalla fertile penna di Richard Thompson, con uno degli assoli di chitarra più sofferti e lancinanti della storia della musica rock!

Per concludere, comunque questa la mettiamo lo stesso, in una versione che non so in quanti conoscono (a giudicare da YouTube almeno 655.000!). Buona Pasqua!

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Happy Easter Everywhere!

Bruno Conti

Zigzagando Per La Rete. The 30th Annual John Lennon Tribute Live From The Beacon Theater NYC

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Gironzolando per la rete alla ricerca di uscite particolari e informazioni varie mi sono imbattuto in questo John Lennon Tribute. Uscirà solo per il Download digitale dal 15 novembre p.v. e i fondi raccolti saranno destinati alla Croce Rossa giapponese per aiutare le vittime del terremoto e dello tsunami in Giappone (perché ce ne siamo già dimenticati travolti da mille altre emergenze sparse per il mondo). Yoko Ono (o meglio una organizzazione che si chiama Theatre Within) tutti gli anni raccoglie un gruppo di musicisti per rendere omaggio alla musica di John Lennon e dei Beatles. Questa è la registrazione del concerto avvenuto al Beacon Theatre di New York il 12 novembre del 2010 per il 30° anniversario della morte di John, il prossimo il 31° avrà luogo a (Le) Poisson Rouge 158 Bleecker Street, sempre New York il 10 dicembre, se siete da quelle parti…

Questo brano purtroppo non c’è nel CD!

L’altra notizia interessante è che esiste anche una Limited Collector’s Edition del CD in “forma fisica” disponibile sul sito degli organizzatori index.php?option=com_content&view=article&id=113&Itemid=129. Il prezzo della donazione è 35 dollari, i tempi di consegna sono dalle 4 alle 6 settimane e non so dirvi se vale anche fuori dagli Stati Uniti, perché visto il prezzo non ho “provato”. Se siete interessati questa è la lista dei partecipanti e relativi brani:

1. Power To The People – Rich Pagano
2. And Your Bird Can Sing – The Kennedys
3. God – Meshell Ndegeocello
4. Help! – Alejandro Escovedo
5. Mother – Shelby Lynne
7. Hey Bulldog – Joan Osborne
8. Watching The Wheels – Taj Mahal, Vusi Mahlasela
9. In My Life – Keb’ Mo’
10. Come Together – Taj Mahal, Deva Mahal, Steph Brown
11. The Word – Bettye LaVette
12. Jealous Guy – Aimee Mann
13. You’ve Got To Hide Your Love Away – Jackson Browne
14. Oh Yoko – Patti Smith & Tony Shanahan
15. Instant Karma – Playing for Change Band

Sempre in ambito benefico, alla fine le due versioni del Bridge School Concerts 25th Anniversary arriveranno anche nelle nostre lande, probabilmente con qualche giorno di ritardo sull’uscita americana del 25 ottobre e i prezzi, indicativamente, dovrebbero oscillare tra i 15 e i 20 euro per il doppio CD e i 20 e i 30 euro per il triplo DVD. Margini ampi tra i diversi prezzi e, presumo, reperibilità non semplicissima. Se volete controllare i contenuti li trovate qui bridge%20school%20benefit.

Nel frattempo ho lavorato per voi e purtroppo ho verificato che bisogna comprarsi tutte e due le versioni perchè il doppio CD ha 14 brani che sono in esclusiva in quel formato, 13 sono solo sul DVD e solo ulteriori 11 sono in entrambi, quindi vi (ci) tocca.

Bruno Conti

25 Anni Di Buone Azioni (E Di Belle Canzoni) – The Bridge School Concerts

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The Bridge School Concerts 25th Anniversary Edition – 3 DVD e 2 CD – Reprise Records

Il 24 ottobre, per ora solo per il mercato americano, la Reprise del gruppo Warner, pubblicherà questi due cofanetti rispettivamente di 2 CD e 3 DVD per raccogliere ulteriori fondi per la associazione fondata da Neil e Pegi Young e che gestisce una scuola per aiutare i bambini affetti da malattie della parola e da altri problemi fisici e psichici. Tutti gli anni allo Shoreline Amphitheatre di Mountain View, California si tiene un concerto, il “Bridge School Benefit”, al quale Neil Young ogni anno invita diversi musicisti per eseguire versioni perlopiù acustiche di propri ed altrui brani. Anche se la cosa è abbastanza risaputa non è male ricordarlo visto lo spirito benefico dell’evento.

Anche quest’anno nei due giorni tra il 22 e il 23 ottobre avrà luogo il concerto cui farà seguito la pubblicazione dei due manufatti. OK, si tratta di una manifestazione prettamente americana e quindi i due Box dembrano destinati solo al mercato interno ma ancora una volta gli europei se vogliono partecipare alla raccolta dei fondi dovranno “rischiare” di acquistare i dischetti tramite le catene di vendita americane con il possibile aggravio di ulteriori tasse e spese doganali che sicuramente non andranno alla organizzazione di Young. Questo per la cronaca e al momento. Speriamo in una pubblicazione anche da noi.

La lista dei partecipanti è quantomeno attraente e anche se per un DVD triplo si parla di una durata di “soli” 120 minuti (si spera negli Extra) queste sono le tracklists complete:

The Bridge School Concerts 25th Anniversary Edition DVD:
Disc 1:
Bruce Springsteen “Born In The USA”
Patti Smith “People Have The Power”
Pearl Jam “Better Man”
David Bowie “Heroes”
Ben Harper “There Will Be A Light”
Bob Dylan “Girl From The North Country”
R.E.M. “Country Feedback”
Emmylou Harris & Buddy Miller “Love Hurts”
Fleet Foxes “Blue Ridge Mountains”
Devendra Banhart “At The Hop”
Bonnie Raitt “The Road Is My Middle Name”
Billy Idol “Rebel Yell”

Disc 2:
Brian Wilson “Surfin’ USA”
Gillian Welch “The Way It Will Be”
The Pretenders “Sense Of Purpose”
James Taylor “Fire and Rain”
Simon and Garfunkel “America”
Tom Petty “Shadow Of A Doubt”
Dave Matthews “Too Much”
Neil Young “Crime In The City”
Tom Waits “16 Shells From A Thirty-Ought Six”
Elton John & Leon Russell “A Dream Come True”
Paul McCartney “Get Back”
Metallica “Disposable Heroes”
The Who “Won’t Get Fooled Again”

Disc 3:
Bridge School Documentaries:
* “Backstage At The Bridge School Benefit Concert”
* “The Bridge School Story”
* Special Feature – Student/Artist Interviews

The Bridge School Concerts 25th Anniversary Edition CD
CD 1:
Bruce Springsteen “Born In The USA”
Dave Matthews “Too Much”
No Doubt “Magic’s In The Makeup”
Jack Johnson “Gone”
Fleet Foxes “Blue Ridge Mountains”
Neil Young & Crazy Horse “Love And Only Love”
Sonic Youth “Rain On Tin”
Pearl Jam “Better Man”
Gillian Welch “The Way It Will Be”
R.E.M. & Neil Young “Country Feedback”
Willie Nelson “The Great Divide”
Nils Lofgren “Cry Just A Little”

CD 2:
Sarah McLachlan “Elsewhere”
Paul McCartney “Get Back”
Elton John & Leon Russell “A Dream Come True”
Band Of Horses “Marry Song”
Metallica “Disposable Heroes”
Thom Yorke “After The Gold Rush”
Sheryl Crow “The Difficult Kind”
Tony Bennett “Maybe This Time”
CSNY “Déjà Vu”
Norah Jones “Jesus, Etc”
Jonathan Richman “I Was Dancing In The Lesbian Bar”
Brian Wilson “Surfin’ USA”
The Who “Won’t Get Fooled Again”

Queste sono le informazioni disponibili al momento, i prezzi non sembrerebbero esorbitanti, a maggior ragione essendo per una causa benefica, ma “regalare” soldi alle dogane italiane non si sembra logico. Comunque vi terrò informati.

Bruno Conti

Novità Di Agosto Parte V. Patti Smith, Ray Bonneville, Tommy Stinson, Catie Curtis, Bombay Bicycle Club, Mark Kozelek, Tommy Keene

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Con questo dovrei avere completato la lista delle uscite discografiche inreressanti di agosto, se mi è sfuggito qualcosa, aggiungo nei prossimi giorni.

Inizialmente avevo scambiato questo Outside Society di Patti Smith per un nuovo album. In verità è una antologia, curata dalla stessa Patti, già uscita il 23 agosto (pure in doppio vinile) negli Stati Uniti. Etichetta Sony Legacy, i brani, diciotto, sono in ordine cronologico, ma zero inediti anche se nel libretto c’è una breve presentazione da parte della Smith per ciascuno. Uscita 30 agosto in Italia e 12 settembre in UK.

Ray Bonneville, canadese ma texano d’adozione, pubblica questo nuovo Bad Man’s Blood per la Red House. Un incrocio tra Blues, JJ Cale, folk e musica da cantautore, molto laidback con tocchi di New Orleans. Però assai bravo.

Tommy Stinson era uno dei Replacements originali di cui si eran perse le tracce. Per la “notissima” Done To Death Records esce questo One Man Mutiny. E’ stato anche nei Guns’n’ Roses, Soul Asylum e la sua band erano i Bash & Pop & Perfect. Tra rock alla Stones, belle ballate, pezzi Dylaniani, riff e slide guitars, non sarà bravo come Paul Westerberg ma si difende onestamente con un bel disco.

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Tommy Keene : Deep Six Saturday from LaundroMatinee on Vimeo.

Tommy Keene, di cui lo scorso anno era uscito un bellissimo doppio cd antologico con inediti, You Hear Me è un altro artista di “culto”. Tra Rock e power pop, è un altro di quei Beautiful Losers che piacciono a chi ama Tom Petty o Dwight Twiley. Il nuovo disco si chiama Behind The Parade ed esce per la Second Motion, molto bello.

Nuovo album su Compass Records per Catie Curtis, una delle più brave cantautrici americane. Partecipano Mary Chapin Carpenter e Lisa Loeb. Suonano, tra gli altri, Jay Bellerose, Jennifer Condos, Duke Levine, Glenn Patscha che appaiono anche nell’ultimo disco di Ray LaMontagne. Infatti l’ingegnere del suono è Ryan Freeland lo stesso dell’ultimo disco di LaMontagne mentre il produttore Lorne Entress è quello di Lori McKenna, Mark Erelli, Ronnie Earle. Molto bello. Dimenticavo, si chiama Stretch Limousine On Fire.

I Bombay Bicycle Club sono un altro di quei gruppi inglesi che fanno parte del filone del “neo-folk” con Mumford and Sons e Laura Marling. Questo A Different Kind Of Fix è il loro terzo album, sempre su Island Records.

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Per finire, un DVD di Mark Kozelek, On Tour, registrato nel corso del suo tour solista in giro per l’Europa. L’etichetta è la solita Caldo Verde, i brani sono registrati tra Copenaghen, Svizzera, la chiesa di Sant’Ambrogio a Bologna (ma non era a Milano?). Un prodotto inconsueto per un musicista schivo e poco conosciuto, ma bravissimo, ex leader dei Red House Painters e dei Sun Kill Moon.

Direi che per oggi è tutto.

Bruno Conti