Replacements – Pleased To Meet Me. Altro Box “Ibrido” 3CD/1LP In Ristampa Per La Rhino il 9 Ottobre

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Replacements – Pleased To Meet Me – 3 CD + 1 LP Sire/Rhino – 09-10-2020

Altro cofanetto in uscita nella prima parte di ottobre, si tratta della ristampa di Pleased To Meet Me dei Replacements, l’album del 1987 della band di Minneapolis, l’ultimo con Bob Stinson in formazione alla chitarra e l’unico ad essere registrato come un trio, con lo stesso Stinson e Paul Westerberg a dividersi le parti di basso, oltre a Chris Mars alla batteria, più alcuni ospiti chiamati negli studi Ardent di Memphis dal produttore Jim Dickinson (che suonò anche le tastiere): i Memphis Horns, il loro idolo Alex Chilton, a cui dedicano anche una canzone, un giovanissimo Luther Dickinson che a 14 anni fece il suo esordio discografico con un assolo durissimo in Shooting Dirty Pool https://www.youtube.com/watch?v=avU5p9p6Z9A , e sempre ai fiati James Lancaster, Steve Douglas e Prince Gabe. Uno dei loro dischi più acclamati dalla critica, in particolare da David Fricke di Rolling Stone, che non ha scritto le nuove note del libro allegato alla ristampa: purtroppo chi lo vuole si deve beccare anche il vinile aggiunto. Nel primo CD, rimasterizzato nel 2019 in occasione della pubblicazione del box Dead Man’s Pop, è stato aggiunto il remix del singolo Can’t Hardly Wait di Jimmy Iovine.

Il secondo CD contiene i 15 Blackberry Way Demos registrati nel 1986 agli studios omonimi di Minneapolis in preparazione dell’album, mentre il terzo CD riporta altri 23 brani, tra outtakes, alternates takes e primi abbozzi delle canzoni, che porta a 29 il totale delle tracce mai pubblicate prima in queste versioni.

Ecco la lista completa dei contenuti del cofanetto.

Tracklist
[CD1: Pleased to Meet Me (2020 Remaster) + Rare, Single-Only Tracks]
1. I.O.U.
2. Alex Chilton
3. I Don’t Know
4. Nightclub Jitters
5. The Ledge
6. Never Mind
7. Valentine
8. Shooting Dirty Pool
9. Red Red Wine
10. Skyway
11. Can’t Hardly Wait
12. Election Day
13. Jungle Rock
14. Route 66
15. Tossin’ n’ Turnin’
16. Cool Water
17. Can’t Hardly Wait – Jimmy Iovine Remix

[CD2: Blackberry Way Demos]
1. Bundle Up – Demo
2. Birthday Gal – Demo
3. I.O.U. – Demo *
4. Red Red Wine – Demo *
5. Photo – Demo
6. Time Is Killing Us – Demo *
7. Valentine – Demo
8. Awake Tonight – Demo *
9. Hey Shadow – Demo *
10. I Don’t Know – Demo *
11. Kick It In – Demo 1 *
12. Shooting Dirty Pool – Demo *
13. Kick It In – Demo 2 *
14. All He Wants To Do Is Fish – Demo *
15. Even If It’s Cheap – Demo *

[CD3: Rough Mixes, Outtakes, & Alternates]
1. Valentine – Rough Mix *
2. Never Mind – Rough Mix *
3. Birthday Gal – Rough Mix *
4. Alex Chilton – Rough Mix *
5. Election Day – Rough Mix *
6. Kick It In – Rough Mix *
7. Red Red Wine – Rough Mix *
8. The Ledge – Rough Mix *
9. I.O.U. – Rough Mix *
10. Can’t Hardly Wait – Rough Mix *
11. Nightclub Jitters – Rough Mix *
12. Skyway – Rough Mix *
13. Cool Water – Rough Mix *
14. Birthday Gal
15. Learn How To Fail *
16. Run For The Country *
17. All He Wants To Do Is Fish
18. I Can Help – Outtake *
19. Lift Your Skirt *
20. ‘Til We’re Nude
21. Beer For Breakfast
22. Trouble On The Way *
23. I Don’t Know – Outtake

[LP]
1. Valentine – Rough Mix *
2. Never Mind – Rough Mix *
3. Birthday Gal – Rough Mix *
4. Alex Chilton – Rough Mix *
5. Election Day – Rough Mix *
6. Kick It In – Rough Mix *
7. Red Red Wine – Rough Mix *
8. The Ledge – Rough Mix *
9. I.O.U. – Rough Mix *
10. Can’t Hardly Wait – Rough Mix *
11. Nightclub Jitters – Rough Mix *
12. Skyway – Rough Mix *
13. Cool Water – Rough Mix *

Ovviamente la presenza del LP alza il costo del box intorno a una 70ina di euro, forse troppi, anche se è un gran bel disco.

Bruno Conti

Novità Prossime Venture 13. Uno Strano Cofanetto Dedicato A Don’t Tell A Soul, Il Disco “Forse” Meno Amato Della Band. Replacements – Dead Man’s Pop

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The Replacements – Dead Man’s Pop – 4CD/1LP Sire/Rhino – 27-09-2019

Stranamente la band di Paul Westerberg è una di quelle che a livello di box set retrospettivi non è neppure messa male. Ne sono usciti due: The Complete Studio Album 1981-1990, con tutti gli 8 CD, in seguito integrato dai due cofanetti in vinile da 4 LP ciascuno, The Twin/Tone YearsThe Sire Years, oltre al boxettino economico delle Original Album Series in 5 CD, che vedete entrambi qui sotto.

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Inoltre, tutti gli album della loro discografia sono stati ristampati in edizione Expanded, anche se nei box si trovano le versioni senza bonus tracks. Ma ora sempre la Rhino, con la collaborazione degli stessi Replacements, ha deciso di dedicare un intero cofanetto al loro album più controverso Don’t Tell A Soul. Controverso perché il gruppo, pur essendo stato il disco di maggior successo commerciale (si fa per dire, visto che è arrivato al 57° posto delle classifiche), non ha mai amato questo album, e neppure molti dei fans e gran parte della critica, che lo considerano il “peggiore”, diciamo il meno bello, della discografia della band di Minneapolis.

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Intendiamoci, le canzoni non sono per nulla brutte, però il suono è piuttosto pasticciato, con un mixaggio destinato volutamente ad incontrare il gusto del grande pubblico, tanto che i membri della band si portarono a casa alcuni dei master registrati ai Paisley Park Studios e da allora se ne erano perse le tracce. Per l’occasione di questo nuovo Dead Man’s Pop i nastri sono riapparsi, affidati al produttore dell’epoca Matt Wallace, che ne ha realizzato un nuovo mix 2019, denominato Don’t Tell A Soul Redux, in più nel secondo CD ci sono altri 20 brani rari ed inediti, tra i quali una session con Tom Waits (5 pezzi in tutto) ed infine nel 3° e 4° CD c’è un concerto completo tenuto a Milwaukee durante il tour per lanciare l’album, una piccola parte del quale era uscita in un EP con 6 brani Inconcerated Live, pubblicato nel 1989, mentre la nuova edizione doppia si chiama  The Complete Inconcerated Live, divisa appunto in due parti. Inoltre c’è un vinile 180 grammi con la nuova versione del disco: complessivamente dei 60 brani presenti nei quattro CD, ben 58 sono inediti.

Come al solito qui sotto trovate il dettaglio completo dei contenuti del box,

CD 1: Don’t Tell A Soul Redux

“Talent Show” – Matt Wallace Mix *
“I’ll Be You” – Matt Wallace Mix *
“We’ll Inherit The Earth” – Matt Wallace Mix *
“Achin’ To Be” – Matt Wallace Mix *
“Darlin’ One” – Matt Wallace Mix *
“Back To Back” – Matt Wallace Mix *
“I Won’t” – Matt Wallace Mix *
“Asking Me Lies” – Matt Wallace Mix *
“They’re Blind” – Matt Wallace Mix *
“Anywhere’s Better Than Here” – Matt Wallace Mix *
“Rock ‘n’ Roll Ghost” – Matt Wallace Mix *

CD 2: We Know The Night: Rare and Unreleased

“Portland” – Alternate Mix (Bearsville Version) *
“Achin’ To Be” – Bearsville Version *
“I’ll Be You” – Bearsville Version *
“Wake Up” – Alternate Mix – Bearsville Version *
“We’ll Inherit The Earth” – Bearsville Version *
“Last Thing In The World” *
“They’re Blind” – Bearsville Version *
“Rock ‘n’ Roll Ghost” – Bearsville Version *
“Darlin’ One” – Bearsville Version *
“Talent Show” – Demo Version
“Dance On My Planet” *
“We Know The Night” – Alternate Outtake *
“Ought To Get Love” – Alternate Mix *
“Gudbuy T’Jane” – Outtake
“Lowdown Monkey Blues” – Featuring Tom Waits *
“If Only You Were Lonely” – Featuring Tom Waits *
“We Know The Night” – Featuring Tom Waits (Rehearsal) *
“We Know The Night” – Featuring Tom Waits (Full Band Version) *
“I Can Help” – Featuring Tom Waits *
“Date To Church” – Matt Wallace Remix*

CD 3: The Complete Inconcerated Live, Part One

“Alex Chilton” *
“Talent Show” *
“Back To Back” *
“I Don’t Know” *
“The Ledge” *
“Waitress In The Sky” *
“Anywhere’s Better Than Here” *
“Nightclub Jitters” *
“Cruella De Ville” *
“Achin’ To Be” *
“Asking Me Lies” *
“Bastards Of Young” *
“Answering Machine” *
“Little Mascara” *
“I’ll Be You” *

CD 4: The Complete Inconcerated Live, Part Two

“Darlin’ One” *
“I Will Dare” *
“Another Girl, Another Planet” *
“I Won’t” *
“Unsatisfied” *
“We’ll Inherit The Earth” *
“Can’t Hardly Wait” *
“Color Me Impressed” *
“Born To Lose” *
“Never Mind” *
“Here Comes A Regular” *
“Valentine” *
“Left Of The Dial” *
“Black Diamond” *
(*) denotes previously unreleased track

L’uscita è prevista per il 27 settembre ed il prezzo, al solito molto indicativo, dovrebbe essere tra i 60 e i 70 dollari/euro. Chi prenota direttamente sul sito della Rhino riceverà anche una cassetta (che pare stiano tornando in auge) con una compilation di brani del box, con altri due inediti. Per chi ama i Replacements (grande band assolutamente da riscoprire) un vera cuccagna.

Bruno Conti

Una Grande Serata Tra Folk e Rock (Ma Non Solo) Con I Lowlands A Pavia!

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Lowlands – Piazza Della Vittoria – Pavia – 08/06/2013

Nello splendido scenario di Piazza Vittoria in quel di Pavia (con sullo sfondo il magnifico palazzo del Broletto), i Lowlands di Ed Abbiati hanno concluso la prima parte della loro campagna europea che li ha visti suonare da Dublino a Londra, passando per Roma e Firenze, con l’ultima recentissima tappa di Stoccolma, in un concerto che arriva a dieci anni esatti dal rientro in Italia di Ed, non occasionalmente nel giorno del suo compleanno e, particolare importante, anche di sua moglie. L’attuale line-up della band oltre ad Ed Abbiati chitarra e voce, è composta dallo storico chitarrista Roberto Diana, Francesco Bonfiglio alle tastiere e fisarmonica, Enrico Fossati al basso e Mattia Martini alla batteria.

La parte iniziale del concerto vede Ed e il suo gruppo eseguire brani tratti dal loro ultimo lavoro Beyond, a partire dal rock urbano di Lovers and Thieves, Walking Down The Street, Waltz in Time, Ashes e Hail Hail e poi una versione sempre accattivante di Gypsy Child. Si riparte da una struggente Fragile Man (scritta da Ed per un suo amico recentemente scomparso), proseguendo con un set che ripropone brani pescati dall’album d’esordio The Last Call, dove spicca per bellezza la tenue That’s Me On The Page, mentre In The End fa muovere il piedino e invita a ballare, non mancano Gotta Be (brano firmato con l’amico Tim Rogers) sana e robusta baraonda rock, per poi passare alla  dolce ninna nanna Lullaby (dedicata alle figlie). La parte finale del concerto, vede salire sul palco gli amici Alex Cambise al mandolino e Jimmy Ragazzon (leader dei Mandolin’ Brothers) per una torrida versione di Everybody Knows This Is Nowhere di Neil Young, un brano dei primi anni ’60 di Bruce Channel  in cui appariva Delbert McClinton che si narra abbia dato ai tempi alcune lezioni di armonica a John Lennon, Hey Baby, per fare ballare il pubblico presente, e una Left Of The Dial dei Replacements cantata con la rabbia degna di un Paul Westerberg. Chiudono un concerto splendido Keep On Flowing con piano e fisarmonica nel più classico blue collar rock e una acustica e dolcissima Homeward Bound.

Mentre la gente a fine concerto sfollava contenta e soddisfatta della serata musicale, pensavo che noi pavesi dovremo essere grati a gruppi come i Lowlands,  i Mandolin’ Brothers e artisti minori locali, ma altrettanto bravi (come per esempio Sergio “Tamboo” Tamburelli) che portano in giro per l’Italia e in Europa, una musica fatta di sudore, cuore e di grande qualità.

Tino Montanari     

Artisti Di Belle Speranze? Ted Lukas & The Misled – Learn How To Fall

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Ted Lukas & The Misled – Learn How To Fall – Nine Alarm Records

Sempre alla ricerca di nomi da cancellare dalla lista dei “rockers estinti” mi sono imbattuto in questo Ted Lukas & The Misled, o meglio mi ero imbattuto qualche tempo fa, poi come spesso capita, per ragioni di tempo l’ho messo da parte (con la sua bella plastichina, com’è solito dire un mio amico) salvo ritrovarmelo per le mani in questi giorni. Giustamente mi sono detto, se l’ho preso un motivo ci sarà e quindi me lo sono ascoltato e mi sono trovato di fronte a un sano, onesto CD di rock americano, avrei detto Americana, ma memore di quanto dettomi da Dan Stuart, che odia il termine, propendo per un roots rock con venature power-pop (piaciuto, come dire tutto e niente).

Nelle sue parole (di Ted Lukas) all’inizio (a cavallo fine anni ’80 principio ’90) era un pop-punk stile Descendents in un gruppo che si chiamava Apocalypse Hoboken e che non ha lasciato tracce. Poi ci sono stati gli Hushdrops un trio che faceva del power pop influenzato dalla musica inglese e, finalmente, a metà anni ’90 arrivano i Barely Pink (di cui avevo un disco e che forse hanno influenzato la mia scelta di prendere questo Learn how to fall un po’ al buio, chiamiamolo un rischio calcolato). I Barely Pink facevano cover di Big Star e Cheap Trick qundi il genere ve lo potete immaginare. Nel 1998 nascono gli Hangtown (da non confondere con gli Hangdogs, che casino!) altro gruppo su quelle coordinate sonore ma che aggiunge al power-pop, twang e roots music e che registra alcuni album di buona qualità (per la verità due più un Ep nel 2006 quando Lucas aveva già intrapreso la carriera solista). Se li trovate è tutta musica buona.

D’altronde uno che nel suo MySpace alla voce Influenze cita, anzi, estraiamola a viva forza questa lista, perchè vale più di una dotta recensione: Life, love, God, my wife and kids, Beatles AND Stones, Lennon AND McCartney, the BLUES, ’77 punk, 50’s rockabilly, the Smiths, GP (Parker and Parsons), EC (Clapton and Costello), Dylan, Marley, Big Star, TODD, Weller, Neil (Young and Finn), all things Allman, Nick Lowe, Peter Case, Nils, the BOSS, Bramhall I & II, brothers SRV + JLV, the KING (B.B., Albert, Freddie, and oh yeah…Elvis), and you!

Mica male come gusti e per la serie “hanno detto di lui” che assomiglia a Paul Westerberg e Replacements (e glielo appoggio), Steve Earle e Tom Petty (e sono di nuovo d’accordo), io aggiungerei alcuni altri “beautiful losers” tipo Tommy Keene (di cui è uscita una bellissima doppia antologia You Hear Me: A Retrospective 1983-2009, imperdibile!), Graham Parker e il Ryan Adams più rocker (è un po’ che tace, stranamente).

A questo punto potrei andarmene a casa (se non ci fossi già) e farla finita qui! Ma due parole (anche tre) su questo disco diciamole. La prima è che nonostante la “strana” etichetta super autogestita l’album è approdato anche sulle nostre lande e con qualche ricerca si trova in giro. La seconda è che un altro personaggio di quelli giusti è coinvolto in questo progetto: trattasi di Eric Ambel, eminenza grigia del rock alternativo americano, prima nei Del Lords e poi collaboratore, tra gli altri, di Bottle Rockets, Blue Mountain, lo stesso Steve Earle, Dan Baird dei Georgia Satellites e una infinità di altri tra cui Ted Lukas.

Questo è il suo terzo album da solista, 10 pezzi (come negli altri due, Distracted del 2002 e Misled del 2008, evidentemente è una regola di vita): accompagnato da un terzetto di prodi collaboratori ( i Misled) ci regala una serie di brani, ricchi di riff ed energia, a partire dall’iniziale The Hard Truth che esce dritta dritta da qualche perduto disco dei Big Star, con il suo misto di jingle-jangle e raffinato rock, belle armonie e la tagliente slide dell’ottimo Sonny John Sundstrom. Forgive & Forget ricorda molto il sound del gruppo del suo ingegnere del suono (tale Eric Ambel).

Couldn’t say Goodbye, quasi Tom Pettyana ma anche con sonorità elettroacustiche alla Ryan Adams è un raffinato mid-tempo che placa le acque prima di rituffarci nelle deliziose atmosfere della title-track, power pop ancora a cavallo tra acustico ed elettrico. Hooked on You con i suoi grintosi riff si colloca a metà strada tra Stones e Replacements ancora con una bella slide che celebra le operazioni.

Catching up to you è una power ballad che ricorda anche la California dei primi anni ’70 e il country-rock di quegli anni, Eric Ambel aiuta con delle belle armonie vocali. Precious Times è un brano acustico cantautorale (eccolo là, ogni tanto mi scappa) con tanto di contrabbasso che però non entusiasma più di tanto. Molto meglio il ritorno degli Stones era Sticky Fingers della riffata Nothing’s ever good enough, qui la voce sottile di Ted Lukas non soddisfa appieno, però c’è di peggio, ce ne faremo una ragione, sempre presente la solista di Sundstrom che inanella una bella serie di assoli in tutto il disco. Anche Your Own Worst Enemy è senza infamia e senza lode, carina (non so se sia un’offesa dire carina di una canzone). Il finale è affidato alla rockeggiante The More Things Change con Ted Lukas che per l’occasione rispolvera la sua solista (all’inizio era un chitarrista) per un doppio assalto di 6 corde dai canali dello stereo con Ambel che aggiunge la sua “Silent Chug” Guitar alle operazioni per una gloriosa conclusione.

In definitiva del sano e onesto rock, come dicevo c’è molto di peggio in giro (ma anche di meglio). Categoria Carbonari giustamente!

Bruno Conti