Dall’Irlanda Con Passione! Eleanor McEvoy – Alone

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Eleanor McEvoy – Alone – Moscodisc Records

Sono sempre stato rapito dalle “Ladies” della musica d’autore anglosassone e soprattutto Irlandesi, e se queste hanno un buon impatto vocale come la bella e brava Eleanor McEvoy nota in patria per aver portato ad un incredibile successo il brano Only a woman’s heart, da lei scritto e apparso nel suo disco d’esordio omonimo del 1993, (è stato al primo posto delle classifiche per lungo tempo), tanto da divenire l’album più venduto sul suolo irlandese.

Eleanor nata a Dublino si dimostra subito una bambina precoce, iniziando a suonare il piano all’età di quattro anni , ad otto si dedica al violino e dopo aver finito la scuola ha frequentato il famoso Trinity College di Dublino dove ottiene una laurea in musica che indirizza il suo futuro percorso professionale. Inizia così la storia di Eleanor McEvoy nel mondo discografico, che nell’arco di una ventennale carriera senza cadute di tono, l’ha vista protagonista di molti lavori, dopo il succitato debutto, What’s following me?, Snapshot, Yola, Early hours, Out there, Love must be tough, Singled Out, I’d rather go blonde.

Questo Alone co-prodotto con Mick O’Gorman e registrato al The Grange Studios a Norfolk, con l’apporto di fidati musicisti come Peter Beckett al piano, Gavin Fox al basso, Ross Turner batteria e percussioni e Gerry O’Connor e Ciaran Byrne alle chitarre, propone un suono con lampi di rock ma anche brani di struggente bellezza acustica. Ciò premesso vi consiglio di ascoltare con il cuore l’iniziale Did I hurt you? un’ottima ballata, molto raffinata con i suoi inserti di chitarra e pianoforte, oppure la seguente Harbour dolce ed elegante soft song di preziosa atmosfera. Un inizio a cappella di I’ll be willing  introduce una ballata acustica che ricorda una Tracy Chapman d’annata, cui fa seguito una What’s her name? un po’ insipida.

Ci si riscatta subito con una suadente You’ll hear better songs e una pianistica Sophie che rende merito al talento di Eleanor e mi fa ricordare una mia beniamina, Chi Coltrane. Just for the Tourists ricorda brani dolcissimi con il solo accompagnamento di una chitarra pizzicata. Si prosegue con un altro brano chitarra e voce Days roll by, e un brano come For avoidance of any doubt in stile “swing”, che dimostra la duttilità della McEvoy. Per la gioia degli appassionati non poteva mancare una ennesima versione di Only A Woman’s Heart, qui riproposta in modo più maturo rispetto agli esordi, che rivaleggia per bellezza con una versione cantata in coppia con la grande Mary Black.

Dopo la  soavità di questo brano, mi è difficile  catalogare Did you tell him?, ma subito ci viene in soccorso l’unica “cover” del lavoro una Eve of Destruction del grande P.F. Sloan, resa famosa da Barry McGuire, con un accompagnamento di chitarra che ricorda il miglior Tom Morello. Si finisce con una “bonus track”  in versione acoustic version di You’ll hear better songs, che chiude un cd di buon livello.

Se si vuole trovare qualche termine di paragone si potrebbe citare Mary Coughlan, anche se Eleanor mi sembra più raffinata con qualche assonanza pure con Dolores Keane, più tradizionale quest’ultima  e certamente come punto di riferimento Mary Black altra grande interprete della storia musicale irlandese. Se ci fosse un solo CD di questo genere per il quale decidere di spendere i miei (pochi) soldi, non avrei dubbi.

Da ascoltare dopo la mezzanotte (possibilmente non da soli). Consigliato !!!

 Tino Montanari