Novità Di Agosto Parte II. Reverend Peyton, Steve Vai, Robin & Linda Williams, John Stewart, Jerry Jeff Walker, Johnny Cash Festival

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Ecco gli altri titoli in uscità martedì 14 agosto, di cui non ci eravamo ancora occupati sul Blog (se comincio a usare il plurale maiestatis dovrò iniziare a preoccuparmi?).

Torna la piccola band di super revivalisti The Reverend Peyton’s Big Damn Band di cui mi ero già occupato con un Post per l’album precedente rev.%20peyton, quello dedicato alla musica di Charley Patton. L’ etichetta è sempre la One Side Dummy (ex casa dei Gaslight Anthem). Il disco si chiama Between The Ditches ed è decisamente più elettrico del precedente, anche se sempre molto legato alle tradizioni del Blues, non male devo ammettere, ci danno dentro veramente alla grande.

Pubblicato al solito dalla sua etichetta Favored Nations, nuovo album anche per Steve Vai, visto recentemente nella data italiana di Vigevano con Joe Satriani e Steve Morse. The Story Of Light, dodici brani dedicati agli amanti dei virtuosismi della chitarra elettrica. Questa volta il disco non è completamente strumentale, lo stesso Vai canta In The Moon And I e duetta con Aimee Mann in No More Amsterdam e ancora con Beverley McClennan (una partecipante al talent americano “The Voice”) in una versione del classico del blues, John The Revelator. Sul sito della stesso Steve Vai è prenotabile anche una versione CD+DVD http://www.vai.com/.

Robin And Linda Williams festeggiano quest’anno i 40 anni di carriera. I due veterani del country e bluegrass pubblicano questo These Old Dark Hills per la Red House. C’è anche una cover di uno Springsteen “minore” My Lucky Day, tratta da Working On A Dream. Belle canzoni e belle armonie vocali per una musica prettamente acustica con i due che si alternano come voci soliste nei 12 brani.

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Per la sezione “vecchie glorie” tre uscite interessanti.

John Stewart, scomparso nel 2008, si vede pubblicare da una di quelle etichette “dubbie”, la All Access, un CD che contiene la registrazione di un broadcast radiofonico tenuto nel lontano 1975 al famoso locale Ebbets Field di Denver, Colorado di fronte a ben 238 persone. Per i fans di Stewart e gli amanti della buona musica è l’occasione per ascoltare uno dei più sottovalutati, e bravi, cantautori della scena musicale americana in un concerto registrato quando era al top delle sue capacità. La qualità sonora è più che buona, radio FM americana stereo dell’epoca, il repertorio pure, forse la reperibiltà un po’ meno, ma con pazienza si trova. Queste le 14 tracce:

1. Intro
2. Runaway Fool of Love
3. Josie
4. Mazatlan
5. Friend of Jesus
6. Crows Landing
7. Wingless Angels
8. Survivors
9. Mother Country
10. July You’re a Woman
11. Wolves in the Kitchen
12. Summer Child
13. Lady & the Outlaw
14. Never Goin’ Back

Sempre nell’ambito del materiale d’archivio la May6 Entertainment pare abbia trovato più di 75 concerti registrati un piccolo locale di Austin, Texas, The Dixie’s Bar & Bus Stop. La prima uscita è questo DVD Live From Austin, TX Bar Bus Stop di Jerry Jeff Walker, registrato intorno alla metà degli anni ’80, sono due set elettrici completi con la Lost Gonzo band più un segmento acustico, ci sono tutti i classici del suo repertorio ( Mr. Bojangles c’è non temete!) ma anche Up Against The Wall Redneck Mother, L.A. Freeway e Desperados Waiting On A Train e tantissime altre per un totale di 26 brani. Vediamo quali saranno gli altri titoli di questa serie che dalla partenza sembra assai interessante. Solo zona americana, anche in questo caso non dovrebbe essere di facile reperibiltà.

Last But Not Least. In questi giorni è uscito il tributo “ufficiale” in CD+DVD per l’80° Anniversario della nascita di Johnny Cash di cui vi ho parlato diffusamente nei giorni scorsi. Ma alla fine di luglio, sia in CD che in DVD è uscito anche The Johnny Cash Music Festival 2011, pubblicato sul mercato americano dalla Spring House/EMI, si tratta della registrazione di un concerto tenuto il 4 agosto dello scorso anno. Se nel doppio pubblicato dalla Sony la famiglia Cash non appariva, qui ci sono tutti, anche alcuni di cui ignoravo l’esistenza: John Carter Cash, Laura Cash, Tommy Cash, Joanne Cash oltre naturalmente a Rosanne Cash che ha duettato anche con l’ex marito Rodney Crowell in No Memories Hangin’ Around mentre l’attuale marito John Leventhal suonava la chitarra. C’erano anche Kris Kristofferson, George Jones, Gary Morris, Bill Miller e un set gospel con Dailey & Vincent, questi i brani:

  1. Pickin’ Time 
  2. Sunday Morning Coming Down 
  3. Cry, Cry, Cry 
  4. Why Me 
  5. If I Were a Carpenter 
  6. Sunnyside 
  7. Ballad of Ira Hayes 
  8. No One Gets Out of Here Alive 
  9. Rock Island Line 
  10. Five Feet High and Rising 
  11. Suppertime 
  12. When the Roll Is Called Up Yonder 
  13. Daddy Sang Bass 
  14. Same Old Me 
  15. I Got Stripes 
  16. Wind Beneath My Wings 
  17. Hallelujah 
  18. After All This Time 
  19. No Memories Hanging ‘Round 
  20. Get Rhythm 
  21. Seven Year Ache 
  22. Radio Operator

L’edizione del 2012 è prevista per ottobre e oltre a molti degli artisti della scorsa edizione ci saranno anche Willie Nelson, Dierks Bentley e i Civil Wars. Il ricavato dei concerti e dei dischetti viene utilizzato per il restauro della Johnny Cash Boyhood Home di Dyess, Arkansas.

That’s all folks!

Bruno Conti

Giovani “Vecchi Tradizionalisti”! Rev. Peyton’s Big Damn Band – Peyton On Patton

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Rev. Peyton’s Big Damn Band – Peyton on Patton – Side One Dummy Records 

Devo dire che il primo impatto con la copertina non mi era parso auspicio di sviluppi piacevoli, il sottotitolo recita “Electro-phonically Recorded In Mono With One Microphone!” e cominciavo a paventare una palla tremenda leggendo anche sul retro del CD Rev. Peyton’s Big Damn Band Performs The Songs Of Charley Patton. Invece devo ammettere che non si tratta di quell’album in lo-fi tremendo registrato dalla stanza accanto e con il suono di un vecchio 78 giri che mi aspettavo.Viceversa si tratta, come recita il titolo, di un omaggio a Charley Patton, uno dei grandi del Blues, della generazione precedente a quella di Robert Johnson di cui quest’anno si celebra il 100° anniversario dalla nascita. Patton addirittura, quando Johnson salì al proscenio, era già morto (nel 1934) ma la sua influenza sul Blues rimane enorme, uno degli inventori del Blues del Delta dalla cui zona proveniva e si vi è capitato di leggere di un Charlie Patton è sempre lui. Il suo brano più celebre rimane Pony Blues ma anche lui come il suo discepolo Robert Johnson ha scritto un brano A Spoonful Blues che è il diretto antenato della famosa Spoonful poi ri-scritta da Willie Dixon per Howlin’ Wolf e resa immortale da quest’ultimo e poi da mille altri a partire dai Cream.

 

Ma veniamo a questi Rev. Peyton’s Big Damn Band che nonostante il nome sono solo in tre, il “Reverendo”, per la sua mamma Josh, che canta e suona vari tipi di chitarra prevalentemente acustici, la moglie Breezy che suona il washboard e canta di tanto in tanto e Aaron “Cuz” Persinger che gestisce il reparto percussioni. Se avete visto qualche foto (magari quella qui sopra), sono un terzetto di “personcine particolari” che però creano una musica profondamente immersa nella grande tradizione della musica popolare americana con amore e grande rispetto e con quella punta di follia che non guasta e hanno già sei CD alle spalle.

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 A proposito di follia questo album doveva essere formato tutto solo da diverse versioni di Some Of These Days I’ll Be Gone, invece alla fine ne hanno incise “solo” tre, la versione normale, la banjo version e quella per slide guitar (che mi sembra la migliore del trio) peraltro tutte interessanti e diverse tra loro. Il nostro amico Josh Peyton è in possesso di una bella voce, stentorea e declamatoria forse più da folk singer che da Bluesman ma se la cava egregiamente anche nel genere ed è un ottimo chitarrista, forse non all’altezza di Charlie Patton e di altri Bluesmen dell’epoca che se vi è capitato di ascoltare loro dischi. spesso hanno una tecnica mostruosa che dà l’impressione di ascoltare due chitarristi allo stesso tempo ma si tratta sempre solo del soggetto in questione. Se volete investigare potreste cercare il Box di 7 CD della Revenant Screamin and Hollerin’ The Blues che ha vinto 3 Grammy nella categoria nel 2003, ma temo che non sia più in produzione o è a prezzi tali per cui ci si può “accontentare” di quello da 5 dischi della Jsp Complete Recordings 1929-1934 che con i suoi 92 brani di Patton e soci è una eccellente guida per chi vuole esplorare le gioie del Blues delle origini.

 

Tornando ai nostri amici, questo Peyton on Patton comprende 13 brani per poco più di mezzora di musica e non è per niente palloso, il genere è quello ricordato, non manca una versione corale di A Spoonful Blues,corale per modo di dire nel senso che nel brano cantano e suonano tutti e tre i componenti del gruppo mentre nella maggior parte dei brani si ascolta solo il Rev. Peyton in solitaria, peraltro con grande piacere. Pony Blues non c’è ma l’avevano incisa nel loro primissimo album pubblicato a livello indipendente e fuori catalogo da tempo. Non vi sto a fare una lista dei brani, sono tutti molto vivaci e mossi, compatibilmente con gli argomenti non allegrissimi trattati, per fare un esempio l’iniziale Jesus Is A Dying Bed Maker. Vale sia come disco propedeutico per la (ri)scoperta degli artisti citati quanto per la sua validità intrinseca che è notevole. Da investigare!

Bruno Conti