Dal Canada Una Ventata Di Freschezza Per La Nostra Calda Estate. Frazey Ford – U Kin B The Sun

frazy ford u kin b the sun

Frazey Ford – U Kin B The Sun – Arts & Crafts/Caroline International

E’ un vero piacere recensire personaggi come la bella e giunonica Frazey Ford, perchè conferma la teoria secondo cui chi sa cercare tra la spazzatura del pop attuale che ti viene propinata dai mass-media e dalle major stesse, trova ancora musica ben suonata e prodotta, con l’intento di raggiungere il grande pubblico, ma attraverso un intelligente rivisitazione in chiave moderna dei classici del passato. Nel caso della Ford, dopo il positivo esordio nel trio folk rock delle Be Good Tanyas, insieme alle colleghe ed amiche Trish Klein e Samantha Parton (oltre alla brava Jolie Holland che se ne andò dopo breve tempo per la carriera solistica), deve essere capitato qualcosa di simile alla celeberrima scena del raggio di luce che colpisce in fronte John Belushi e Dan Aykroyd nella chiesa del reverendo James Brown, giacchè l’amore per la soul music sbocciò in lei violento e inarrestabile, se non in modo così evidente nel bell’esordio da solista Obadiah, datato 2010 https://discoclub.myblog.it/2010/08/18/e-se-prima-eravamo-in-tre-frazey-ford-obadiah/ , di fatto nel successivo Indian Ocean, registrato nel 2014 presso i Royal Recording Studios di Memphis con la prestigiosa Hi Rhythm Section di Al Green.

Avendo alle spalle un apparato sonoro di tale qualità, Frazey ha saputo evidenziare nelle undici tracce di quel album le enormi potenzialità della sua calda e sensuale voce, dotata di un particolarissimo vibrato, realizzando quindi un vero gioiello di moderno rhythm & blues, che vi invito a ricercare se già non lo possedete https://www.youtube.com/watch?v=0GwAE1UatCg . Dopo una pausa di cinque anni in cui si è concessa anche qualche piccola esperienza in campo recitativo, la Ford è rientrata in studio la scorsa estate a Vancouver, dove risiede, per registrare nuove canzoni con l’apporto dei fidati Darren Parris e Leon Power, bassista e batterista, e del produttore John Raham, a cui si sono uniti il tastierista Paul Cook, il chitarrista Craig McCaul e la corista Caroline Ballhorn. Già dalle prime note di Azad, che apre il disco, si nota un deciso cambiamento sonoro: non più una robusta sezione fiati sullo sfondo a pennellare atmosfere di classico r&b, ma un moderno groove percussivo che richiama il funk alla Isaac Hayes o Curtis Mayfield. La stentorea voce di Frazey si eleva a note alte e drammatiche, raccontando nel testo la vicenda del padre, obiettore di coscienza fuggito in Canada per sottrarsi ai pedinamenti degli agenti dell’FBI.

U And Me vuol essere un compromesso tra la nuova strada intrapresa e le origini folk della Ford, una ballata suadente e romantica che stacca parecchio dal brano precedente. Prezioso il lavoro di Paul Cook all’hammond, che esegue deliziosi contrappunti dietro gli svolazzi vocali della protagonista. Money Can’t Buy e Let’s Start Again, ipnotica e ripetitiva la prima, lenta e passionale la seconda, ci mostrano quanto l’anima di Frazey sia vicina a quella di illustri colleghe del passato come Ann Peebles o Roberta Flack da cui ha ereditato eleganza e forza espressiva, presenti anche nella successiva Holdin’ It Down, scelta come primo singolo. Far muovere il corpo proponendo argomenti seri, inerenti agli attuali contrasti sociali presenti in America e non solo, questo appare l’intento delle canzoni della vocalist canadese, come emerge nel notevole trittico che segue: Purple And Brown è quasi trascendente nella sua purezza, un brano che rimanda ai gioielli luminosi che sapeva regalarci l’indimenticabile Laura Nyro.

The Kids Are Having None Of It è la denuncia di una situazione sociale malata, dove la forbice tra chi ha troppo e chi invece poco o niente si allarga sempre più. Frazey canta con voce cupa e dolente, sopra un tappeto percussivo che si ripete come un mantra e le chitarre, acustica ed elettrica, che ricamano sulla melodia. E’ invece il piano lo strumento dominante in Motherfucker, splendida ballad che ondeggia tra jazz e blues, un accorato lamento che prende spunto da conflitti generazionali irrisolti. Golden ci rimanda alle atmosfere del penultimo album, in puro stile Al Green degli anni settanta, e la tentazione di unirci al ritmo con il classico battimani si fa irresistibile. Everywhere è un’oasi di pace, carezzevole e distensiva come un refolo di aria fresca nella calura, prima di giungere alla conclusiva title track, l’ultimo episodio vincente di un lavoro decisamente positivo. U Kin B The Sun (scritto alla maniera di Prince) è imbevuta di piacevole psichedelia, un vortice emotivo in cui la voce di Frazey risponde a quella della brava Caroline Ballhorn in un crescendo avvolgente e sensuale https://www.youtube.com/watch?v=J49hrKbBjHM , mentre l’intera band è libera di esprimersi al meglio.

Sempre più matura e consapevole del suo progetto musicale, Frazey Ford è destinata a un luminoso futuro, forse distante dalle vette delle classifiche di vendita, ma vicina al gusto di chi ascolta musica di qualità.

Marco Frosi

Il “Solito” Disco Di Luka Bloom, Per Fortuna! Head And Heart

luka bloom head & heart

Luka Bloom – Head And Heart – Skip/V2Compass/Ird

Prosegue imperterrita la striscia di ottimi album pubblicati da Luka Bloom, difficilmente i suoi dischi, come si diceva anche in altre occasioni, hanno raggiunto l’eccellenza assoluta, ma la sua opera omnia non manca in ogni occasione di stupire gli appassionati, per la consistenza e la qualità di questi lavori https://www.youtube.com/watch?v=07_n211EvBk . Come è ormai noto (almeno tra i suoi estimatori e gli appassionati della buona musica) il vero nome di Luka è Kevin Barry Moore, fratello minore di Christy Moore, e per chi scrive, giusto una “anticchia” inferiore all’augusto fratello https://www.youtube.com/watch?v=WxLTuzx82XM . Pur avendo vissuto per qualche anno pure fuori dall’Irlanda, dove se è svolta la parte centrale della sua carriera, Luka Bloom ha sempre mantenuto vivi i contatti con la sua terra di origine, e in questo CD c’è una accorata ballata intitolata Liffeyside, dedicata al quartiere di Newbridge, nella County Kildare irlandese, dove si è svolta la sua infanzia https://www.youtube.com/watch?v=5t-nzW9dkRM .

luka bloom christy moore

La novità di questo disco, se tale si può definire, non è tanto nel tipo di sound utilizzato, quanto nel fatto che, con l’esclusione del brano citato e di un’altra canzone di cui parliamo tra poco, si tratta di un album tutto di covers, che quindi esaminano anche la componente non celtico-irlandese della sua musica, che è peraltro presente in alcuni brani. L’altra canzone che porta la firma di Luka Bloom è Give You Wings, una canzone scritta di getto sull’onda emotiva provocata dall’incidente avvenuto in una galleria svizzera nel 2012, quando un bus belga si era schiantato provocando la morte di 28 persone, di cui 22 erano bambini, non so se ricordate il fatto, ma il nostro pubblicò all’epoca su YouTube un filmato che conteneva questa canzone che raccontava la tragedia in modo poetico https://www.youtube.com/watch?v=SvoW6Vqv7PU , vista dal punto di vista dei genitori che non avrebbero più rivisto i loro piccoli figli.

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Bloom è in parte, nella sua poetica, un cantore di questi sentimenti universali, messi sotto forma di canzone, non per nulla il disco si chiama “la testa e il cuore” e nel precedente http://discoclub.myblog.it/2013/01/05/una-certa-aria-di-famiglia-luka-bloom-this-new-morning/ c’erano il brano sull’incontro tra la regina Elisabetta e la Presidentessa irlandese, quello sull’artista olimpica Sonia O’Sullivan e Gaman sul disastro nucleare di Fukushima, quindi un occhio sempre attento anche sull’attualità. Ma in questo album ci si rivolge decisamente al passato: accompagnato dal trio del pianista Phil Ware, del contrabbassista Dave Redmond e del batterista Kevin Brady, registrati nello studio casalingo di Luka, il repertorio pesca alcune “perle” della musica mondiale, qualcuna celebre, altre meno note.

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La title-track Head And Heart, ad esempio, è tratta da uno dei dischi non più celebrati, ma comunque bellissimi, di John Martyn, Bless The Weather, e viene rivista in un arrangiamento jazzato vicino allo spirito dello scozzese, la voce non è cosi fluida e magica, ma è comunque sempre un bel sentire, perché anche la voce di Luka ha quell’impeto in comune con il fratello Christy https://www.youtube.com/watch?v=aEStVgQttBM . Bloom lavora spesso anche con il suono inconfondibile della sua chitarra, suonata in modo particolare, quasi “spaziale”, a causa dei problemi di tendinite che lo hanno afflitto ad inizio carriera. Banks Of The Lee, con la filigrana delicata dell’acustica ci riporta alla tradizione della musica celtica, un brano tradizionale scozzese interpretato dai Silly Wizard ma famoso anche per la versione che ne fece Sandy Denny con i suoi Fotheringay, re-intitolandola Banks Of The Nile. Molto intima e raccolta è la versione di uno dei pochi “classici”  degli anni ’80 di Dylan, una Every Grain Of Sand, che si riappropria dello spirito da troubadour del primo Zimmerman. The First Time I Ever Saw Your Face l’ha scritta Ewan MacColl, ma l’hanno cantata in mille, da Presley a Cash, anche se la versione di riferimento, quella di maggiore successo, e forse la più bella è quella di Roberta Flack, Bloom cerca di impossessarsi dello spirito “amoroso” di questa canzone.

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Dopo la dolcissima Give Me Wings, Bloom riporta Gentle On My Mind allo spirito folk dell’originale di John Hartford (anche se le versione più conosciuta è quella di Glenn Campbell). My Wild Irish Rose è una vecchia canzone romantica irlandese di fine ‘800 https://www.youtube.com/watch?v=VZ7g-oxClkE , mentre Lonesome Robin, un altro delicato brano folk acustico, l’ha scritto un vecchio cantautore, tale Bob Coltman (ammetto di non conoscere). And I Love You So viceversa la conoscono tutti, un’altra stupenda canzone d’amore scritta da Don McLean (Vincent e American Pie dicono qualcosa?) per il suo primo album Tapestry https://www.youtube.com/watch?v=WxLTuzx82XM , poi diventata uno degli ultimi successi di Perry Como. Detto della malinconica Liffeyside anche Danny Boy è una delle più celebri ballate uscite dalla terra d’Irlanda nel secolo scorso, cantata in modo struggente da Luka Bloom. Conclude The Joy Of Living, il secondo brano firmato da Ewan MacColl, ancora musica folk d’autore, sostenuta solo dalla delicata chitarra arpeggiata del nostro amico e quasi sussurrata, ma con grande abbandono, dal cantante irlandese. Se uno è bravo, è bravo!

Bruno Conti

Cofanetti Pre (Quasi Tutti) E Post Natalizi IV E Ultima Parte. Complete Motown Singles XIIB, Miles Davis Mono Albums, Donny Hathaway, Small Faces, Mike Bloomfield

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Ultima parte dedicata alle uscite di cofanetti di questo scorcio stagionale.

The Complete Motown Singles Vol. 12B: 1972 è l’ultimo volume dedicato all’integrale dei singoli pubblicati dalla etichetta di Berry Gordy negli anni d’oro della soul music. Esce il 10 dicembre per la Hip-o Select/Universal negli Stati Uniti e in alcuni paesi europei, ma probabilmente (anzi quasi certamente) non in Italia, dove verrà pubblicato a metà gennaio. Si tratta di un box da 5 CD e questa è la lista completa dei contenuti:

Disc 71 (Vol. 12B/Disc 1)
1. Your Wonderful Sweet Sweet Love – The Supremes
2. The Wisdom Of Time – The Supremes
3. Green Grow The Lilacs – The Festivals
4. So In Love – The Festivals
5. Green Grow The Lilacs [stereo promo version] – The Festivals
6. What Is Black – Billy Proctor
7. I Can Take It All – Billy Proctor
8. What Is Black [stereo promo version] – Billy Proctor
9. Ben – Michael Jackson
10. You Can Cry On My Shoulder – Michael Jackson
11. That’s How Love Goes – Jermaine Jackson
12. I Lost My Love In The Big City – Jermaine Jackson
13. Duck You Sucker – Jerry Ross Symposium
14. It Happened On A Sunday Morning – Jerry Ross Symposium
15. (It’s The Way) Nature Planned It – Four Tops
16. I’ll Never Change – Four Tops
17. Our Lives Are Shaped By What We Love – Odyssey
18. Broken Road – Odyssey
19. The Night – The Four Seasons
20. Sun Country – The Four Seasons
21. Daddy Could Swear, I Declare – Gladys Knight & The Pips
22. Can’t Give It Up No More – Gladys Knight & The Pips

Disc 72 (Vol. 12B/Disc 2)
1. Keep On Running – Stevie Wonder
2. Evil – Stevie Wonder
3. The Morning After – Michelle Aller
4. Spend Some Time Together – Michelle Aller
5. Just Not Gonna Make It – Michelle Aller
6. Walk On, Don’t Look Back – Frankie Valli & the Four Seasons
7. Who Is The Leader Of The People – Edwin Starr
8. Don’t Tell Me I’m Crazy – Edwin Starr
9. Who Is The Leader Of The People [stereo promo version] – Edwin Starr
10. Gospel Truth – Bob Babbitt
11. Running Like A Rabbit – Bob Babbitt
12. If You Let Me – Eddie Kendricks
13. Just Memories – Eddie Kendricks
14. I Guess I’ll Miss The Man – The Supremes
15. Over And Over – The Supremes
16. The Good Things (Where Was I When Love Came By) – The Naturals
17. Me And My Brother – The Naturals
18. The Good Things (Where Was I When Love Came By) [stereo promo version] – Naturals
19. I Love Every Little Thing About You – Syreeta
20. Black Maybe – Syreeta

Disc 73 (Vol. 12B/Disc 3)
1. Papa Was A Rollin’ Stone (Vocal) – The Temptations
2. Papa Was A Rollin’ Stone (Instrumental) – The Temptations
3. Corner Of The Sky – The Jackson 5
4. To Know – The Jackson 5
5. Good Time Sally – Rare Earth
6. Love Shines Down – Rare Earth
7. Genius – Valerie Simpson
8. Silly Wasn’t I – Valerie Simpson
9. I Believe I’m Gonna Take This Ride – Valerie Simpson
10. What If – Thelma Houston
11. There Is A God – Thelma Houston
12. Mama I Gotta Brand New Thing (Don’t Say No) – The Undisputed Truth
13. With A Little Help From My Friends – The Undisputed Truth
14. Girl You’re Alright – The Undisputed Truth
15. Girl You’re Alright [stereo promo version] – The Undisputed Truth
16. She Said That – Lesley Gore
17. The Road I Walk – Lesley Gore
18. Spanish Harlem – The Crusaders
19. Papa Hooper’s Barrelhouse Groove – The Crusaders

Disc 74 (Vol. 12B/Disc 4)
1. Superstition – Stevie Wonder
2. You’ve Got It Bad Girl – Stevie Wonder
3. You’ve Got My Mind – Sisters Love
4. Try It You’ll Like It – Sisters Love
5. Songwriter – Repairs
6. Fiddler – Repairs
7. Average People – Bobby Darin
8. Something In Her Love – Bobby Darin
9. Since I Met You There’s No Magic – Celebration
10. The Circle Again – Celebration
11. Come Get This Thang – G.C. Cameron & Willie Hutch
12. My Woman – G.C. Cameron & Willie Hutch
13. Daddy’s Home – Jermaine Jackson
14. Take Me In Your Arms (Rock Me A Little While) – Jermaine Jackson
15. I Can’t Stand To See You Cry – Smokey Robinson & The Miracles
16. With Your Love Came – Smokey Robinson & The Miracles
17. I Can’t Stand To See You Cry [stereo promo version] – Smokey Robinson & The Miracles
18. Happy (Love Theme From “Lady Sings The Blues”) – Bobby Darin

Disc 75 (Vol. 12B/Disc 5)
1. Trouble Man – Marvin Gaye
2. Don’t Mess With Mr. T – Marvin Gaye
3. Robot Man – Jay & The Techniques
4. I’ll Be Here – Jay & The Techniques
5. Long Life And Success To The Farmer – Martin & Finley
6. Half Crazed – Martin & Finley
7. Take It Out On Me – Jerry Ross Symposium
8. It’s The Same Old Love – Jerry Ross Symposium
9. Love Ain’t Love (Till You Give It To Somebody) – The Courtships
10. Oops, It Just Slipped Out – The Courtships
11. We’re Gonna Have A Good Time – Rare Earth
12. Would You Like To Come Along – Rare Earth
13. Ballad Of The Unloved – Wolfe
14. Tale Of Two Cities – Wolfe
15. It’s Not The Last Time – Puzzle
16. On With The Show – Puzzle
17. Good Morning Heartache – Diana Ross
18. God Bless The Child – Diana Ross
19. I Want To Come Home For Christmas – Marvin Gaye
20. Christmas In The City – Marvin Gaye
21. Neither One Of Us (Wants To Be The First To Say Goodbye) – Gladys Knight & The Pips

Non ci sono molti brani celeberrimi, però Papa Was A Rolling Stone dei Temptations  http://www.youtube.com/watch?v=Hcqs5z0yEl4, Ben di Michael Jackson http://www.youtube.com/watch?v=nD0QGhIk2DQ e Superstition di Stevie Wonder  http://www.youtube.com/watch?v=wDZFf0pm0SE (questa l’hanno vista “solo” 23 milioni persone!), sono degni di nota.

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Altro cofanetto strepitoso per gli amanti della musica soul è quello quadruplo che la Atco-Warner-Rhino ha dedicato alla musica di Donny Hathaway. Si chiama Never My Love: The Anthology ed è stato pubblicato il 12 novembre. Tra l’altro la Warner Music France ne aveva pubblicato nel 2010 uno, altrettanto bello, che si chiamava Someday We’ll All Be Free e conteneva anche una quindicina di inediti. Per chi non lo conosce Hathaway è stato uno dei grandi del soul degli anni ’70 in possesso di una voce ricca di melisma (e di carisma) ci ha lasciati alcuni album fantastici, da solo, dal vivo ed in duetto con Roberta Flack che rivaleggiano come qualità con i dischi di Marvin Gaye o Stevie Wonder,  morto suicida nel 1979, a soli 33 anni, per una “caduta” dalla finestra dell’albergo dove viveva. Il box, in effetti contiene il meglio della sua produzione, con moltissimo materiale inedito, dal vivo e in studio e permette di gustare una voce straordinaria ed un artista anche in grado di sperimentare negli ambiti della musica nera. Questo è il contenuto del box che si dovrebbe recuperare intorno ai 30 euro:

Disc 1: The Life and Music of Donny Hathaway

  1. I Thank You Baby – June & Donnie
  2. Just Another Reason – June & Donnie
  3. The Ghetto – Part 1 http://www.youtube.com/watch?v=OqZ2JBVXgpA
  4. The Ghetto – Part 2
  5. Thank You Master (for My Soul) (Promo Edit)
  6. Voices Inside (Everything is Everything)
  7. Tryin’ Times
  8. To Be Young, Gifted and Black
  9. I Believe to My Soul
  10. This Christmas
  11. A Song for You
  12. Magnificent Sanctuary Band
  13. Giving Up
  14. Come Back Charleston Blue – Donny Hathaway with Margie Joseph
  15. Little Ghetto Boy
  16. Valdez in the Country
  17. I Love You More Than You’ll Ever Know http://www.youtube.com/watch?v=Dko6eQl4w2s
  18. Lord Help Me
  19. Come Little Children
  20. Love, Love, Love
  21. Someday We’ll All Be Free
  22. You Were Meant for Me

Disc 1, Track 1 from Curtom single CR 1935, 1969
Disc 1, Track 2 from Curtom single CR 1971, 1972
Disc 1, Tracks 3-9 from Everything is Everything (ATCO SD 33-332, 1970)

  • Disc 1, Tracks 3-4 released as ATCO single 45-6719, 1970
  • Disc 1, Track 5 released on ATCO single 45-6759, 1970

Disc 1, Track 10 from ATCO single 45-6799, 1970
Disc 1, Tracks 11-13 from Donny Hathaway (ATCO SD 33-360, 1971)
Disc 1, Tracks 14-15 from Come Back Charleston Blue: Original Motion Picture Soundtrack (ATCO SD-7010, 1972)
Disc 1, Tracks 16-17 and 19-21 from Extension of a Man (ATCO SD-7029, 1973)
Disc 1, Track 18 from ATCO single 45-6903, 1972
Disc 1, Track 22 from The Best of Donny Hathaway (ATCO SD 38-107, 1978)

Disc 2: Studio Recordings *

  1. Never My Love
  2. A Lot of Soul
  3. Let’s Groove
  4. Latin Time
  5. Tally Rand
  6. Memory of Our Love
  7. Sunshine and Showers
  8. After the Dance is Done
  9. Don’t Turn Away
  10. Always the Same
  11. Brown Eyed Lady (Instrumental)
  12. The Sands of Time
  13. ZYXYGY Concerto http://www.youtube.com/watch?v=l_gOwbPgn-s

Disc 2, Tracks 1 and 6 released as ATCO/Rhino single 8122 79667-3, 2013

Disc 3: Live at The Bitter End 1971 *

  1. What’s Going On
  2. Sack Full of Dreams
  3. Little Ghetto Boy
  4. You’ve Got a Friend
  5. Voices Inside (Everything is Everything)
  6. He Ain’t Heavy, He’s My Brother
  7. Jealous Guy
  8. I Love You More Than You’ll Ever Know
  9. Hey Girl
  10. The Ghetto http://www.youtube.com/watch?v=H1vDEJ7R3Rc

Disc 4: Roberta Flack & Donny Hathaway Duets http://www.youtube.com/watch?v=jFE1D_KceJ0

  1. I (Who Have Nothing)
  2. You’ve Got a Friend http://www.youtube.com/watch?v=ZRDYYFyAYVg
  3. Baby I Love You
  4. Be Real Black for Me
  5. You’ve Lost That Loving Feeling
  6. For All We Know
  7. Where is the Love http://www.youtube.com/watch?v=ZcHPNUN-U8E
  8. When Love Has Grown
  9. Come Ye Disconsolate
  10. Mood
  11. The Closer I Get to You
  12. You Are My Heaven
  13. Back Together Again 

Disc 1, Tracks 1-10 released as Roberta Flack & Donny Hathaway (Atlantic SD-7216, 1972)
Disc 1, Track 11 from Blue Lights in the Basement (Atlantic SD-19149, 1977)
Disc 1, Tracks 12-13 from Roberta Flack Featuring Donny Hathaway (Atlantic SD-16013, 1980)

miles-davis-original-mono-recordings

Se vi volete comprare per la miliardesima volta le stesse cose (ma nella versione mono) la Columbia Legacy ha pubblicato questo Miles Davis The Original Mono Recordings il 12 novembre, sono 9 CD, senza bonus o altro, però si tratta di alcuni dei capolavori assoluti della musica Jazz del 20° secolo:

  • ‘Round About Midnight (1957)
  • Miles Ahead (1957)
  • Milestones (1958)
  • Jazz Track (1959)
  • Porgy and Bess (1959)
  • Kind of Blue (1959)
  • Sketches of Spain (1960)
  • Someday My Prince Will Come (1961)
  • Miles & Monk at Newport (1964)

Perchè in mono non lo so, visto che la CBS Columbia registrava ottimamente in stereo jazz e classica già dalla prima metà degli anni ’50. Forse una sofisticata forma di purismo, chi lo sa? Comunque sono bellissimi e costano relativamente poco.

Per finire due cofanetti che usciranno nel 2014.

small faces here comes the nice

Ennesimo cofanetto mega dedicato agli Small Faces, si chiamerà Here Come The Nice: Immediate Years 1967-1969, tiratura limitata di 3.000 copie, si può prenotare in esclusiva su Amazon.com negli Stati Uniti e Burning Shed in Inghilterra, pubblicato dalla Charly (che già aveva dedicato un ottimo box al gruppo negli anni ’90, The Immediate Years,il  titolo più o meno è quello, 4 CD, anche il contenuto ha varie tracce in comune, lo so perché lo possiedo, è questo che vedete qui sotto):

small faces immediate years

che peraltro, un po’ a fatica, si trova ancora, e costa molto meno di quello nuovo (che comunque come riporta la tracklist ha molte versioni alternative e inedite rispetto al cofanetto più vecchio, oltre a tutto il materiale non discografico, memorabilia si chiama), in uscita il 28 gennaio del 2014, che costerà un pacco di soldi, intorno ai 150 euro e con questo contenuto:

Track listing

Disc 1: Small Faces Singles Worldwide As Bs & EPs:  

  • 1. Here Come the Nice
  • 2. Talk To You
  • 3. (Tell Me) Have Youe Ever Seen Me
  • 4. Something I Want To Tell You
  • 5. Get Yourself Together
  • 6. Become Like You
  • 7. Green Circles
  • 8. Eddie’s Dreaming (b-side edit)
  • 9. Itchycoo Park
  • 10. I’m Only Dreaming
  • 11. Tin Soldier
  • 12. I Feel Much Better
  • 13. Lazy Sunday
  • 14. Rollin’ Over (Part II of Happiness Stan)
  • 15. Mad John (single version)
  • 16. The Journey (single version)
  • 17. The Universal
  • 18. Donkey Rides, A Penny A Glass (single version)
  • 19. Afterglow of Your Love (single version)
  • 20. Wham Bam Thank You Mam

Original Immediate single versions. Taken from original mono master tapes.

Disc 2: Small Faces In The Studio – Olympic, IBC & Trident Sessions – Part 1: 

  • 1. Shades of Green (take 4 instrumental)
  • 2. Green Circles (take 1)
  • 3. Green Circles (take 1 alt – mix 1)
  • 4. Anything (tracking session)
  • 5. Anything (backing track)
  • 6. Show Me The Way (stripped down mix)
  • 7. Wit Art Yer (tracking session)
  • 8. Wit Art Yer (backing track)
  • 9. I Can’t Make It (alt mix)
  • 10. Doolally (tracking session)
  • 11. What’s It Called? (overdub session)
  • 12. Call It Something Nice (take 9)
  • 13. Wide Eyed Girl (take 2)
  • 14. Wide Eyed Girl on the Wall (alt mix)
  • 15. Donkey Rides, A Penny A Glass (stripped down mix)
  • 16. Red Balloon With a Blue Surprise (take 5)
  • 17. Red Balloon (alt mix)
  • 18. Saieide Mamoon (tracking session)

All tracks previously unreleased versions. Taken from original studio multitrack and session master tapes.

Disc 3: Small Faces In The Studio – Olympic, IBC & Trident Sessions – Part 2:

  • 1. Wham Bam Thank You Mam (alt mix)
  • 2. I Can’t Make It (stripped down mix)
  • 3. This Feeling of Spring (take 1)
  • 4. All Our Yesterdays (backing track)
  • 5. Talk To You (alt mix)
  • 6. Mind the Doors Please (instrumental)
  • 7. Things Are Going To Get Better (stripped down mix)
  • 8. Mad John (tracking session)
  • 9. A Collibosher (take 4)
  • 10. Lazy Sunday Afternoon (early mix)
  • 11. Jack (backing track)
  • 12. Fred (backing track)
  • 13. Red Balloon (stripped down mix)
  • 14. Kolomodelomo (take 1)
  • 15. Donkey Rides, A Penny A Glass (alt mix)
  • 16. Jenny’s Song (take 2)

All tracks previously unreleased versions. Taken from original studio multitrack and session master tapes.

Disc  4: Alternate Small Faces Outtakes & In Concert: 

  • 1. Itchycoo Park (take 1, stereo mix)
  • 2. Here Come The Nice (take 1, stereo mix)
  • 3. I’m Only Dreaming (take 1, stereo mix)
  • 4. Don’t Burst My Bubble
  • 5. I Feel Much Better
  • 6. Green Circles (take 1 – Italian version)*
  • 7. Yesterday, Today & Tomorrow (alt mix)*
  • 8. Piccanniny (alt mix)
  • 9. Get Yourself Together (alt mix)*
  • 10. Eddie’s Dreaming (take 2 – alt mix)*
  • 11. (Tell Me) Have You Ever Seen Me (take 2 – alt mix)*
  • 12. Up the Wooden Hills To Bedfordshire (US alt mix)*
  • 13. Afterglow of Your Love (alt single version)*
  • 14. (If You Think You’re) Groovy (The Lot version – PP Arnold & Small Faces)
  • 15. Me You & Us Too
  • 16. The Universal (take 1, stereo mix)
  • 17. Rollin’ Over (live)
  • 18. If I Were A Carpenter (live)
  • 19. Every Little Bit Hurts (live)
  • 20. All Or Nothing (live)
  • 21. Tin Soldier (live)

All tracks rare or * previously unreleased versions. Taken from original studio and session master tapes. Live tracks recorded at Newcastle City Hall 18 November 1968. Taken from Pye Studios master tape, pitch and speed corrected.

Vinyl seven-inch #1: Small Faces Album Sampler – One-sided promo single – Excerpts From The Small Faces L.P. (mono)

  • The original 7″ vinyl was issued as a promotional single for the debut Immediate album. Featuring excepts from Get Yourself Together, Green Circles, Talk To You, All Our Yesterdays, Up The Wooden Hills To Bedfordshire with DJ Tommy Vance announcements, the original vinyl has gone on to become the rarest Small Faces single amongst collectors.

Vinyl seven-inch #2: Here Come The Nice – French E.P.

  • Here Come The Nice (mono) – This is the same performance as the regular ‘Here Come The Nice’ mixed to mono but similar to other releases at the time, was subjected to varispeed so plays slightly faster.
  • • Talk To You (mono)
  • • Become Like You (mono)
  • • Get Yourself Together (mono)

Vinyl seven-inch #3: Itchycoo Park – French E.P.

  • • Itchycoo Park (mono)
  • • I’m Onky Dreaming (mono)
  • • Green Circles (mono)
  • • Eddie’s Dreaming (mono)

Vinyl seven-inch #4: Replica acetate: “Mystery…”

  • Intended to be a single, a handful of acetates of Mystery were produced for the band and Andrew Loog Oldham to check the mix. For unknown reasons, the single wasn’t released, and Ronnie went back into Olympic to record a new vocal during April 1967 for the newly entitled Something I Want To Tell You. This is a replica of the acetate delivered to Andrew Loog Oldham back in 1967.

I CD sempre quattro sono ma il contenuto cambia, però…non se ne può più, per me!

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Per finire parliamo di questo cofanetto dedicato al grande Michael Bloomfield, annunciato per la Sony Legacy in uscita il 4 febbraio 2014, conterrà 3 CD + 1 DVD, visto che è stata resa pubblica la lista dei contenuti (anche con alcune rarità assolute registrate con Bob Dylan): titolo From His Head To His Heart To His Hands, dovrebbe essere il documento definitivo su uno dei più grandi chitarristi americani della storia del rock e del blues (purtroppo anche lui con una storia con un finale tragico, dopo molti anni “difficili”, morto per una probabile overdose nel 1981, quando aveva 37 anni e il sottoscritto che lo ha visto in quel periodo lo ricorda veramente come l’ombra di sè stesso). 46 canzoni sui tre CD con dodici brani inediti e un DVD Sweet Blues, che è la storia della sua vita e delle sue passioni musicali. Ecco la tracklist con i tre dischetti divisi per “argomenti”:

CD1 – ROOTS

  1. I’m a Country Boy 2:45*
  2. Judge, Judge 2:03*
  3. Hammond’s Rag 2:09*
  4. I’ve Got You in the Palm of My Hand 2:26
  5. I’ve Got My Mojo Workin’ 2:36
  6. Like a Rolling Stone (Instrumental) 6:35* – performed by Bob Dylan
  7. Tombstone Blues (Alternate Chambers Brothers Version) 5:58* – performed by Bob Dylan
  8. Michael Speaks About Paul Butterfield 0:39
  9. Born in Chicago 3:05 – performed by The Paul Butterfield Blues Band
  10. Blues with a Feeling 4:23 – performed by The Paul Butterfield Blues Band
  11. East-West 13:12 – performed by The Paul Butterfield Blues Band
  12. Killing Floor 3:51 – performed by The Electric Flag
  13. Texas 4:47 – performed by The Electric Flag
  14. Susie’s Shuffle (Live Jam) 3:42* – performed by The Electric Flag
  15. Just a Little Something (Live) 3:22* – performed by The Electric Flag
  16. Easy Rider 0:47 – performed by The Electric Flag

CD2 – JAMS

  1. Albert’s Shuffle 6:55
  2. Stop 4:17
  3. His Holy Modal Majesty 7:17
  4. Opening Speech (Live) 1:23
  5. 59th Street Bridge Song (Feeling Groovy) (Live) Hybrid Edit 5:39*
  6. Don’t Throw Your Love on Me So Strong (Live) 7:49
  7. Santana Clause (Live) 4:41*
  8. The Weight (Live) 4:08
  9. Opening Speech (Live) 1:27
  10. One Way Out (Live) 4:17
  11. Her Holy Modal Highness (Live) 6:09
  12. Fat Grey Cloud (Live) 4:30
  13. Mary Ann (Live) 5:19
  14. That’s All Right (Live) 3:42

CD3 – LAST LICKS

  1. I’m Glad I’m Jewish (Live) 3:15
  2. Men’s Room – Spoken Word Segment from McCabe’s (Live) 0:51
  3. Don’t You Lie to Me (Live) 3:09
  4. Can’t Lose What You Ain’t Never Had (Live) 3:04 – performed by Muddy Waters
  5. Gypsy Good Time (Live) 4:29
  6. One Good Man 4:02 – performed by Janis Joplin
  7. It’s About Time (Live) 5:15
  8. Carmelita Skiffle (Live) 2:53
  9. Darktown Strutters Ball (Live) 3:56
  10. Don’t Think About It Baby 3:31
  11. Jockey Blues/Old Folks Boogie (Live) 3:15
  12. A-Flat Boogaloo (Live) 3:55
  13. Glamour Girl (Live) 8:02*
  14. Spoken Intro – Bob Dylan (Live) 2:02*
  15. The Groom’s Still Waiting at the Altar (Live) 5:50* – performed by Bob Dylan
  16. Hymn Time (Live Excerpt) 1:53

(*) denotes previously unreleased track

DVD – Sweet Blues: A Film About Michael Bloomfield

  • A Ravin’ Film. Directed by Bob Sarles. Produced and Edited by Bob Sarles and Christina Keating. Director of photography: Ted Leyhe. Producers: Ted Leyhe, Larry Milburn & Bruce Schmiechen.

That’s all folks, alla prossima!

Bruno Conti

 

Novità Di Febbraio Parte I Bis. Dr.Dog, Dierks Bentley, Ben Kweller, The Fray, Roberta Flack, Sharon Van Etten, Goldfrapp, Big Country, Beth Jeans Houghton

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Queste sono le altre uscite previste per il 7 febbraio. Partiamo con tre voci o gruppi a conduzione femminile.

Sharon Van Etten che con Tramp giunge al terzo album, il primo per la JagJaguwar, mi sembra la più interessante del lotto. Nativa del New Jersey (ma non ha a che vedere con “illo”) il suo stile si colloca, direi, tra il nuovo folk, la cantautrice “classica” e il cosiddetto indie rock. L’importante è che sia brava, abbia una voce interessante, intensa e non troppo “consueta” e i brani di questo Tramp siano interessanti: il disco è prodotto da Aaron Dessner dei National e tra gli ospiti ci sono Zach Condon dei Beirut, Julianna Barwick e gli stessi fratelli Dessner, quindi frequentazioni interessanti. Suono a cavallo tra lo scarno e l’arrangiato (bene), qualcuno ha tirato in ballo la prima PJ Harvey.

Altro caso è quello di Beth Jeans Joughton & The Hooves Of Destiny che è stata accolta dalla stampa inglese come uno dei nuovi fenomeni musicali dall’anno, un misto di “psychedelia, glam rock & chain gang folk (?!?)”, anche se cosa voglia significare la descrizione non saprei. Forse perché ci sono violini, trombe e chitarre tutte insieme? Produce Ben Hillier (Blur, Elbow, Depeche Mode) e, a un primo ascolto, mi sembra più una “nuova” Florence+The Machine con qualcosina della Bjork meno fuori di testa. Ok, si veste in modo stravagante e questo attizza subito gli inglesi, ma…vedremo.Esce domani 7 febbraio per la Mute Records.

I Goldfrapp che avevano pubblicato nel 2010 un nuovo album Head First tornano con questo The Singles che applica la ormai ben nota tecnica della raccolta con inediti, due brani nuovi in questo caso. Etichetta Parlophone/EMI.

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Terzetto americano di novità. Be The Void è il sesto album dei Dr.Dog, il secondo per la Anti Records, fanno rock classico con venature psichedeliche, tante chitarre, belle armonie vocali e c’è la versione “speciale” con 15 anziché 12 brani. Quindi occhio!

Dierks Bentley è uno dei “nuovi” cantautori country più interessanti, già all’ottavo album, è presente anche nel recente tributo a Dylan con una bella versione di Senor.Il disco si chiama Home ed esce per la Capitol Nashville. E’ uno di quelli bravi.

Anche Ben Kweller, californiano, è uno di quelli più interessanti tra le ultime leve. Molto prolifico, tra album ufficiali, autoprodotti ed EP ne ha già pubblicati una quindicina, questo Go Fly A Kite è comunque considerato il quinto album ufficiale di studio e, probabilmente, il suo migliore. Tra power pop, rock classico, echi pop anni ’60 di Beatles e Co., ma anche atmosfere texane (dove vive) direi che è il più “energico” pubblicato fino ad ora. Esce il 7 negli States e il 14 febbraio in Europa per la The Noise Company. Molto piacevole.

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Il nuovo album dei Fray Scars and Stories è uno dei più attesi sul mercato americano visto che il precedente aveva debuttato direttamente al 1° posto delle classifiche di Billboard (quindi attenzione Adele!). Fanno rock classico, sono prodotti da Brendan O’Brien (quello di Springsteen, Pearl Jam, Gaslight Anthem, Incubus, Brandon Flowers e qualche altra decina di artisti). Esce domani negli Stati Uniti per la Epic e il 6 marzo sul mercato europeo.

Torna anche Roberta Flack con un nuovo album Let It Be Roberta, sottotitolato Roberta Flack Sings The Beatles. Era da una decina di anni che non pubblicava nuovi dischi, questo esce per la 429 Records e come dice il titolo sono tutte cover, 12 brani, dal repertorio dei Beatles. Un po “camomilloso”, d’altronde quello è il suo stile, però ha sempre una gran voce.

Infine, per questa settimana, ultima segnalazione. La ristampa in doppio DeLuxe di The Crossing dei Big Country, il loro primo e migliore album pubblicato nel 1983 dalla Mercury. L’occasione per risentire le twin guitars di Stuart Adamson (morto suicida nel dicembre 2001) e Bruce Watson che tanto ricordavano il sound delle cornamuse riportate in ambito rock. Gran bel disco, nel secondo CD ci sono 17 brani tra demo ed alternative versions.

That’s All.

Bruno Conti

Una Canzone Tira L’altra. Da Don McLean Ai Fugees Passando Per Lori Lieberman Senza Dimenticare Roberta Flack

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Al di là del titolo del post che come lunghezza rivaleggia con Riusciranno I Nostri Eroi A ritrovare eccetera…spesso le storie che stanno dietro ad una canzone sono più strane ed interessanti della canzone stessa e si intrecciano con altre storie ed altre canzoni.

La storia di Killing Me Softly With His Song nel mio caso nasce casualmente. Vado a spiegare.

In questi giorni, a rate, sto guardando le quattro puntate di uno spettacolo televisivo della BBC4 chiamato Singer Songwriters At The BBC. Non esiste in commercio ma si trova, ci siamo capiti insomma. Tutto questo mi era stato stimolato dalla visione di una serie di DVD, tre per la precisazione (come potrebbe dire qualche aspirante concorrente a Mai Dire Grande Fratello), dedicati alla vecchia trasmissione Live at the Old Grey Whistle (questi si trovano, a fatica, ma si trovano) di cui vi ho parlato in un post di qualche tempo fa fantastici-quegli-anni-old-grey-whistle-test-bbc.html

Visto che quei filmati erano bellissimi quando ho saputo che la BBC ha dedicato una serie di trasmissioni addirittura più specifiche sull’argomento cantautori mi sono dato da fare per trovarle e vederle e, naturalmente, i filmati sono bellissimi e interessanti, ma non avevo dubbi. Per farla breve e senza fare confronti con la RAI (ma posso pensarli), guardando il terzo episodio ad un certo punto sullo schermo appare la figura di Don McLean che canta Vincent…

E questo ha scatenato mille ricordi. Prima di tutto, questa canzone, bellissima (che si trovava sullo stesso disco dove c’era un altro capolavoro American Pie) che fu la sigla di uno sceneggiato Lungo il fiume e sull’acqua che in Italia nel 1973 ebbe un successo strepitoso con oltre venti milioni di spettatori. Anche la canzone entro nei Top Ten delle classifiche italiane e se la state sentendo e vedendo in questo momento la cosa ha del miracoloso.

Ma Don McLean è anche la persona che, inconsciamente, ha dato il via alla storia di Killing Me Softly With His Song. Lori Lieberman era una giovane e promettente cantante ed autrice che in quegli anni muoveva i primi passi ed una sera andando a vedere un concerto di Don McLean fu come folgorata e raccontò questa esperienza a due musicisti suoi amici che scrivevano canzoni. Uno era Norman Gimbel che aveva già scritto, tra le altre, Sway e la versione inglese di The Girl From Ipanema, l’altro Charles Fox era un autore di musiche per cinema e televisione ma poi avrebbe scritto I Got A Name per Jim Croce. La coppia comunque, sulle indicazioni della Lieberman, crea questo brano che all’inizio si chiama Killing Me Softly with His Blues e viene inciso appunto da Lori Lieberman nel 1972 ma non se la fila nessuno e come mi diceva un mio amico vende due cicche e un barattolo. La canzone di Don McLean che scatena tutto era Empty Chairs, ma ecco la storia…watch?v=3yAoZWB4dx0

A questo punto entra in scena Roberta Flack, una cantante fantastica che registra la sua versione (ma guardate che la versione della Lieberman non era per niente brutta) ma spesso le canzoni al primo giro non funzionano.

Breve divagazione. Nello stesso filmato della BBC c’è anche il brano Streets Of London di Ralph McTell, altro brano bellissimo che al primo tentativo nel 1969 non se lo filò nessuno ma poi, ripubblicato, prima in Belgio nel 1973, e poi in Inghilterra nel 1974 divenne un successo strepitoso. Perché vi dico questo? Perché anche la grande, immensa, BBC ogni tanto spara delle fregnacce galattiche: nelle note che accompagnano il video viene riportato che la canzone è stata interpretata da tantissimi altri tra cui Bruce Springsteen e Aretha Franklin! Ma dove! Ma quando! Ma cosa! Per Springsteen potrei pensare a Streets Of Philadelphia (che non è proprio a due passi da Londra) per la Franklin non saprei proprio. Dato alla BBC quello che è della BBC torniamo alla nostra storia.

Si diceva di Roberta Flack che già aveva registrato una serie di ottimi album per la Atlantic tra cui brilla First Take e che fece in ogni modo questa versione bellissima del brano che è questa che vedete qui in una versione dal vivo del 1988…

Ovviamente la storia non finisce qua. Arriviamo al 1996 e i Fugees di Lauryn Hill (la cui foto se fate una ricerca su Google Immagini trovate infilata in mezzo a quelle di Roberta Flack, misteri della rete o semplicemente si sbagliano anche loro?) ne registrano una nuova versione che diventa un successo megaplanetario superiore a tutte quelle che l’hanno preceduta come impatto di vendite e ascolti. Il video che vedete ha avuto più di sette milioni di contatti…

The End

Bruno Conti