Tre Ore Di Musica Sublime! Jerry Garcia Band – Broadway Act One: October 28th 1987 –

jerry garcia band on broadway act one

Jerry Garcia Band – Broadway Act One: October 28th 1987 – Round/ATO 3CD

Nell’anno dei festeggiamenti per il cinquantenario dei Grateful Dead non poteva mancare almeno una testimonianza solista di Jerry Garcia, che dei Dead era la figura centrale e leader carismatico (anche se la band di San Francisco è sempre stata molto democratica, a volte pure troppo), e devo ammettere che con questo triplo CD Broadway Act One sono state fatte le cose in grande. Il 1987 è stato un anno molto importante per Garcia: dopo i gravi problemi fisici che lo avevano quasi mandato al Creatore nei due anni precedenti, i Dead avevano pubblicato In The Dark, primo album di studio in sette anni, un disco scintillante che mandò il gruppo nella Top Ten americana per la prima volta, seguito da una celebre tournée estiva con Bob Dylan. L’anno finì con Jerry in tour con la sua Jerry Garcia Band, ed il fulcro centrale di quei concerti furono indubbiamente le tredici serate al Lunt-Fontanne Theatre di Broadway, a New York. La particolarità di quella serie di esibizioni furono senza dubbio i due concerti giornalieri, uno pomeridiano ed uno serale, concerti che a loro volta erano divisi in due parti e con due band diverse, una acustica ed una elettrica. Il CD appena uscito prende in esame la serata del 28 Ottobre, evidenziando in particolar modo la parte acustica (i primi due CD, pomeriggio e sera), una configurazione della JGB poco documentata fino ad oggi, lasciando sul terzo dischetto la parte elettrica della serata.

(NDM: nel 2004, per la serie di CD dal vivo Pure Jerry, era uscito un triplo relativo ai concerti del 15 e 30 di Ottobre sempre nella stessa location, ma con due parti elettriche ed una acustica, ma chi già lo possiede non deve preoccuparsi, non esistono due concerti di Garcia – e dei Dead – uguali tra loro).

*(NDB su NDM: parte di quei concerti era già uscita anche nei due CD Almost Acoustic e Ragged But Right) https://www.youtube.com/watch?v=xP6KlcE1YmM

Garcia, oltre che un grande musicista, è sempre stato un esploratore musicale e grande esperto di brani tradizionali, e sporadicamente inseriva parti acustiche anche nei concerti dei Dead (il live Reckoning del 1981, interamente suonato senza strumenti elettrici, è uno dei dischi più belli del Morto Riconoscente), ed i primi due CD di questo Broadway – Act One sono una goduria sotto tutti i punti di vista. In primo luogo il suono è assolutamente spettacolare, forte, pulito, cristallino, e poi Jerry è in grande forma (anche vocale), suona da Dio ed è accompagnato da un combo fenomenale, che passa con estrema disinvoltura dal folk al country al bluegrass alla old time music (i brani sono tutte covers di traditionals o di canzoni con più di cinquant’anni sulle spalle): John Kahn al basso, David Kemper alla batteria, Kenny Kosek al violino, David Nelson alla seconda chitarra ed il formidabile Sandy Rothman al mandolino, dobro e banjo. Tra l’altro i due CD acustici (dieci brani l’uno) hanno soltanto tre brani che si ripetono: lo splendido folk tune I’m Troubled, puro e limpido, la trascinante Blue Yodel # 9 (il classico di Jimmie Rodgers), con Garcia stellare, e la spettacolare Ragged But Right (George Jones) che chiude entrambi i concerti. In mezzo, nel primo dischetto spiccano senz’altro l’iniziale Deep Elem Blues, nella quale Jerry, Rothman e Kosek ingaggiano uno spettacoloso duello a tre a suon di assoli, l’incalzante folk-blues Spike Driver Blues (reso noto dal grande Mississippi John Hurt), dove suonano tutti in maniera stratosferica, la fantastica Short Life Of Trouble (del violinista G.B. Grayson), proposta dalla band come un canto degli Appalachi, davvero splendida (e l’uso del mandolino da parte di Rothman è da applausi), il travolgente bluegrass di Ralph Stanley If I Lose, nel quale la band riempie l’aria di suoni come se sul palco fossero in venti. Oh, Baby It Ain’t No Lie l’hanno fatta anche i Dead, mentre Drifting Too Far From The Shore è una delle grandi canzoni country del tempo che fu (scritta da Charles Moody ed incisa da mille, da Hank Williams ad Emmylou Harris), suonata ancora in maniera perfetta e con le voci all’unisono che regalano più di un brivido.

Il secondo CD si apre con I’ve Been All Around This World, mountain music at its best, seguita dalla fluida The Ballad Of Casey Jones, da non confondere con il classico dei Dead dal titolo quasi analogo; per non citarle tutte (anche se lo meriterebbero) segnalo ancora lo scintillante bluegrass Rosa Lee McFall, la classica I Ain’t Never (proprio il brano scritto da Mel Tillis con Webb Pierce), con il pubblico in visibilio, e la toccante It’s A Long Long Way To The Top Of The World, con Garcia lucido ed espressivo al canto.

Il terzo CD, come già detto, contiene la parte elettrica del concerto serale (Kahn e Kemper restano sul palco, raggiunti da Melvin Seals all’organo e dalle voci di Gloria Jones e Jaclyn Labranch) ed è forse il disco con meno sorprese, ma soltanto perché il Garcia elettrico in questi anni è stato ampiamente documentato. Il contenuto è comunque tra l’ottimo e l’eccellente e, se si escludono alcuni (pochi per fortuna) evitabili intermezzi di Seals al synth, tutto funziona a meraviglia, con Jerry, assoluto protagonista, che suona con la liquidità che lo ha reso celebre. Su otto brani, ben tre sono di Dylan (la toccante Forever Young, la migliore delle tre, Knockin’ On Heaven’s Door ed una fluida Tangled Up In Blue), due pezzi di Garcia (la raramente proposta Gomorrah e la più nota Run For The Roses), per concludere con una gustosa Evangeline (Los Lobos), la bellissima How Sweet It Is (Marvin Gaye, scritta dal trio Holland-Dozier-Holland), che apre il set in maniera trascinante, la solare Stop That Train (Peter Tosh) e la conclusiva My Sisters And Brothers, un errebi corale originariamente inciso dai Sensational Nightingales.

In una parola, se vi piace Jerry Garcia (ma non è indispensabile): imperdibile.

Marco Verdi