Metallari Loro? Ma Per Piacere! Thin Lizzy – Rock Legends

thin lizzy rock legends front

Thin Lizzy – Rock Legends – Universal 6CD/DVD Box Set

Nel mondo della musica internazionale una cosa che non ho mai potuto soffrire molto è la generalizzazione, specie in quel settore che oggi viene denominato per brevità “classic rock” ma che negli anni 70 e 80 era tutto “hard rock” o peggio ancora “heavy metal”, riunendo sotto lo stesso cappello band diverse come Black Sabbath, Blue Oyster Cult, Judas Priest e Iron Maiden, tanto per fare qualche nome. Un altro gruppo che ha sofferto di questo problema sono stati i Thin Lizzy, band originaria di Dublino che heavy metal non lo è mai stata, e pure sull’hard rock avrei qualcosa da ridire specie per la prima parte della carriera, mentre effettivamente negli anni dal 1976 al 1982 qualcosa di più duro nel loro sound c’era, specie nelle infuocate esibizioni dal vivo. Il loro carismatico leader, cantante e (grande) bassista Philip Lynott (già era raro avere una rock band dall’Irlanda all’epoca, più ancora con un frontman di colore) aveva infatti influenze disparate, tra le quali anche il compatriota Van Morrison (che però faceva parte dell’Irlanda “britannica”) per quanto riguardava lo stile compositivo, mentre il suono in seguito avrebbe affondato le sue radici addirittura nel rock americano di Bruce Springsteen e Bob Seger (anzi, per certi versi i Lizzy suonavano springsteeniani ancora prima del Boss) e nel funk-rock dei Little Feat.

thin lizzy rock legends box

Una grande band quindi, alla quale la generalizzazione di cui dicevo prima non ha fatto certo del bene, e che nelle sue varie configurazioni ha sempre avuto fior di chitarristi, come Gary Moore (già con Lynott negli Skid Row – non quelli americani di Sebastian Bach – e poi nei Lizzy in tre diversi momenti), il fondatore Eric Bell, già con gli ultimi Them con Morrison nella line-up, il futuro collaboratore dei Pink Floyd (ma non solo) Snowy White, John Sykes, nome che gli appassionati di hard rock anni 80 conoscono benissimo essendo poi entrato a far parte di Tygers Of Pan Tang e Whitesnake, ed anche per un breve periodo Midge Ure, che diventerà famoso negli eighties come leader del gruppo synth-pop degli Ultravox. I Thin Lizzy sono stati quindi una splendida realtà del panorama rock internazionale con album di notevole livello come Jailbreak, Johnny The Fox, Black Rose e lo strepitoso Live And Dangerous (registrato appunto dal vivo), fino a quando Lynott non ha sciolto la compagnia nel 1984 per dare il via ad una carriera solista che non è mai decollata a causa della sua prematura scomparsa avvenuta nel 1986 a seguito di complicazioni dovute all’uso prolungato di sostanze proibite: in anni recenti la vecchia sigla è stata riattivata dall’altro chitarrista storico del gruppo, Scott Gorham, solo per qualche tour, mentre i nuovi album in studio sono stati pubblicati con il nome di Black Star Riders, band che non ha molto da spartire con i Lizzy storici.

thin lizzy 1970

thin lizzt mid seventies

Per celebrare i 50 anni del gruppo di Dublino la Universal invece della solita antologia di cui il mercato è già saturo, ha da poco pubblicato uno splendido cofanetto dal titolo invero un po’ generico di Rock Legends, uno di quei rari casi in cui un box set può accontentare sia i neofiti che i fans. Infatti il manufatto (tra l’altro piuttosto oversize, con all’interno uno splendido libro che mette insieme tutti i tour programs del gruppo ed un altro con i crediti dei musicisti brano per brano) riunisce in sei CD ben 99 pezzi di cui 74 inediti assoluti, tra demo, versioni alternate e brani dal vivo, più un DVD invero abbastanza avaro (solo quattro canzoni registrate nello show televisivo di Rod Stewart A Night On The Town  https://www.youtube.com/watch?v=INiYaZKmeTo più un documentario di un’ora intitolato Bad Reputation, comunque non inedito). Dunque una collezione da leccarsi baffi e barba: peccato che il box, prodotto in quantità limitata, sia già praticamente introvabile, almeno a prezzo di listino (che comunque supera di slancio i cento euro), ma a breve, per chi se lo era perso, sarà disponibile una nuova tiratura limitata.

thin lizzy whiskey in the jar

Il primo CD è anche quello senza inediti in quanto è una sorta di greatest hits ma fatto esclusivamente con i singoli, nelle versioni appunto adattate per i 45 giri ed alcuni remixati, una chicca anche per i collezionisti. Un ripasso quindi di alcuni dei pezzi più noti del gruppo, come la strepitosa cover del traditional Whiskey In The Jar (il loro primo successo, ed anche quello salito più in alto in classifica https://www.youtube.com/watch?v=wyQ-tScuzwM ), The Rocker, le classiche The Boys Are Back In Town https://www.youtube.com/watch?v=hQo1HIcSVtg  e Jailbreak ed altri brani popolari del calibro di Don’t Believe A Word, Dancing In The Moonlight, Waiting For An Alibi https://www.youtube.com/watch?v=F9xT8p6L8Sc , Do Anything You Want To, Chinatown e Killer On The Loose. Ma anche canzoni come Randolph’s Tango (a proposito del primo Springsteen) https://www.youtube.com/watch?v=0Pwv0s7HHSk , il trascinante rock’n’roll con fiati Little Darling, la deliziosa Philomena, dedicata da Lynott a sua madre, la ruspante cover di Rosalie, uno dei pezzi meno noti di Bob Seger (presente in due versioni: quella del 1975 e dal vivo nel 1978 https://www.youtube.com/watch?v=cSo9CC2wKVI ), la splendida Wild One, altri due rock’n’roll di ottimo livello come Trouble Boys e Hollywood, fino al singolo finale del 1983 The Sun Goes Down.

thin lizzy live rte

Il secondo dischetto, intitolato The Early Years, prende in esame appunto i primi passi di Philip e soci per la Decca dal 1970 (si erano formati l’anno prima) al gennaio del 1974, ed a parte il primissimo singolo The Farmer (ed il suo lato B I Need You, che però appare in CD per la prima volta) https://www.youtube.com/watch?v=3gTLni91vpc  è tutto materiale inedito. Oltre ad una manciata di missaggi alternativi il nucleo del dischetto è formato da due sessions radiofoniche alla RTE Radio Eireann (entrambe senza pubblico), rispettivamente del ’73 e ’74: come highlights abbiamo il roboante boogie 1969 Rock, con grandissimo lavoro di Bell alla solista https://www.youtube.com/watch?v=Jhcs2J75YVo , il tostissimo rock-blues Suicide, con lo stesso Bell che si sposta alla slide ma con medesimi risultati (all’epoca i nostri erano una sorta di power trio, non avevano ancora le “twin guitars”, ed è anche per questo che le dodici battute sono molto presenti in questo CD https://www.youtube.com/watch?v=UXG-xw3dOZU ), lo strepitoso blues afterhours Broken Dreams, di nuovo con Eric che offre una grande prestazione. Abbiamo anche il medley Eddie’s Blues/Blue Shadows, favolosa jam con ospite alla sei corde il grande bluesman Eddie Campbell https://www.youtube.com/watch?v=U7ADOyYuAfM , la sanguigna cover di Ghetto Woman di B.B. King, con Gary Moore protagonista https://www.youtube.com/watch?v=Q3QDdFLG84U . Il grande chitarrista dice la sua anche negli ultimi tre pezzi, la pulsante e rocknrollistica Things Ain’t Working Out Down At The Farm, una robusta rilettura del classico di Don Nix Going Down https://www.youtube.com/watch?v=2GIPDs6sLmU  e la formidabile Slow Blues, in cui il buon Gary offre una performance superba https://www.youtube.com/watch?v=FQ2uq2zo5sM .

thin lizzy gorham robertson

Il periodo più famoso dei nostri, quello alla Mercury, è l’argomento dei tre CD successivi, con una full immersion nel loro catalogo con tutte versioni inedite in gran parte demo, ma suonate come se fossero canzoni fatte e finite ed in molti casi ancora più ruspanti e dirette delle originali: nei primi due dischetti il connubio chitarristico è tra Gorham e Brian Robertson, mentre il terzo inizia con Moore, prosegue con White e termina con Sykes (tutti al posto di Robertson, Gorham è sempre presente). 45 canzoni in tutto, e per non fare una recensione a puntate mi “limito” a citare le coinvolgenti versioni strumentali di Rock And Roll With You e Cadillac, l’ottima rock ballad Banshee, con la parte vocale ancora da perfezionare ma quella chitarristica già sublime, lo squisito funk-rock-blues dal sapore quasi southern Nightlife, le “americane” Freedom Song e Kings Vengeance, la sempre strepitosa Suicide (sentite le chitarre) e l’altrettanto bella Cowboy Song, dai marcati echi springsteeniani https://www.youtube.com/watch?v=wmQjkHLzkqU . Il demo di The Boys Are Back In Town è perfino più potente e diretto della versione originale (e forse pure meglio) https://www.youtube.com/watch?v=rQMui7wrMto . Running Back è un godurioso rock’n’roll, Romeo And The Lonely Girl ricorda ancora il primo Boss (anche nel titolo) https://www.youtube.com/watch?v=BBEePBySEC4 , Emerald è una rock song travolgente e con parti di chitarra strepitose.

thin lizzy phil-lynott-gary-moore-and-scott-gorham-of-thin-lizzy-onstage-at-the-palladium-in-nyc-in-september-1978-WMKXRW

Un cenno va anche all’orecchiabile Fool’s Gold, la suggestiva ballata Borderline, davvero bella, l’irresistibile Johnny, con altro assolo torcibudella https://www.youtube.com/watch?v=cqxHPK7QLp8 , la dura ma godibile Killer Without A Cause, la pulsante Are You Ready, puro “hard’n’roll”, lo splendido medley di arie tradizionali irlandesi Roisin Dubh (grandissimo Moore) https://www.youtube.com/watch?v=Tx2Q8El13B0 , le ottime e rockeggianti We Will Be Strong e Sweetheart, il boogie alla ZZ Top I’m Gonna Leave This Town, il rockabilly sotto steroidi Kill ed il blues cadenzato In The Delta, con Huey Lewis all’armonica https://www.youtube.com/watch?v=Uv-3do9RI1k . Il sesto ed ultimo CD presenta quindici brani live, sempre inediti, registrati durante il Chinatown Tour del 1980, con selezioni provenienti da due serate all’Hammersmith Odeon di Londra ed a Tralee (località irlandese); la formazione dei Lizzy in questa tournée comprendeva, oltre a Lynott, Gorham e White, Darren Wharton alle tastiere e Brian Downey alla batteria. Ed il CD è semplicemente esaltante nonostante un uso per fortuna molto parco dei synth, con i nostri che forniscono una prestazione esplosiva con versioni al fulmicotone di Are You Ready, Waiting For An Alibi https://www.youtube.com/watch?v=MhyOgB4cdwI , Jailbreak, The Boys Are Back In Town ed una sempre fantastica Suicide https://www.youtube.com/watch?v=JO6V_VwjrEw , ma non sono da meno le coinvolgenti Do Anything You Want To Do, Dear Miss Lonely Hearts, Chinatown e l’elegante ballata Still In Love With You, corredata da un notevole assolo https://www.youtube.com/watch?v=3Iq9n2YDECQ .

thin lizzy live 1980

Gran finale con due potenti e superlative riletture di Rosalie e Whiskey In The Jar, quest’ultima con l’apparizione a sorpresa di Bell sul palco. Se non conoscete a fondo i Thin Lizzy, o se anche per voi erano un gruppo di metallari, questo Rock Legends potrà rappresentare una rivelazione…ammesso che riusciate ancora a trovarlo.

Marco Verdi

Thin Lizzy – Rock Legends. Il 23 Ottobre Esce Anche Un Cofanetto Per Celebrare I 50 Anni Della Grande Band Irlandese.

thin lizzy rock legends front thin lizzy rock legends box

Thin Lizzy – Rock Legends – 6 CD + 1 DVD UMC/Universal Music – 23-10-2020

Ok, a voler essere pignoli, Phil Lynott, il leader, fondatore della band, bassista, cantante e autore delle canzoni, era nato a West Bromwich, ma ha vissuto gran parte dei suoi anni formativi a Dublino, Eric Bell, nei Thin Lizzy Mark I, veniva da Belfast, Irlanda del Nord, come Gary Moore, presente in alcune fasi del gruppo, Scott Gorham, proveniva dalla California, mentre Brian Robertson, l’altro chitarrista, era scozzese, ma i Thin Lizzy sono sempre stati considerati giustamente una sorta di gloria nazionale della Emerald Island. E quindi per festeggiare il 50° Anniversario, anche se il nucleo dei Thin Lizzy si unì nel Dicembre del 1969, e il primo disco omonimo fu pubblcato nel 1971, ecco questo bel cofanetto. Come altri box usciti in questo periodo, anche Rock Legends ha avuto una lunga gestazione: si è iniziato a parlarne addirittura nel 2012, quando si vociferava  di circa 700 canzoni ritrovate tra i 150 nastri che Lynott aveva nei suoi archivi.

Poi i tempi si sono fatti lunghi, ma alla fine il cofanetto è pronto: con 99 tracce in tutto, delle quali 74 mai pubblicate prima, e 83 mai uscite su CD. Il tutto inserito in quel manufatto che vedete sopra, che oltre ai 6 CD, consta anche di un DVD, con il documentario di un’ora della BBC Bad Reputation, e il breve special televisivo di Rod Stewart del 1976, A Night On The Town, dove eseguirono 4 brani, anche questi mai pubblicati prima. Nella lussuosa confezione ci sono le repliche di nove tour programmes, inseriti in un librone rilegato, la riproduzione dei molto ambiti libri di poesia di Phil Lynott (che era anche un raffinato paroliere), quattro stampe di Jim Fitzpatrick, l’autore di molte copertine della band, e un altro libro di citazioni varie, raccolte tra i componenti del gruppo e di molti fan celebri, che raccontano le loro esperienze dell’aver suonato con Lynott. Il prezzo, al solito molto a livello indicativo, dovrebbe essere tra i 90 e i 100 euro, ma in questo caso, visto che c’è molta “trippa per gatti”, sembra essere ragionevole, anche se unito a tutte le altre uscite previste nel periodo, sarà comunque un bel salasso per gli appassionati.

Dopo l’uscita, prevista per il 23 ottobre, ce ne occuperemo più diffusamente, comunque nel frattempo ecco la solita lista completa dei contenuti. Quelli con l’asterisco sono gli inediti, soprattutto materiale di studio, ma il sesto CD contiene brani dal vivo suonati durante il Chinatown Tour del 1980.

CD ONE The Singles

Whiskey in The Jar – 7″ Edit
Randolph’s Tango – Radio Edit*
The Rocker – 7″ Edit
Little Darling – 7″ Single
Philomena – 7″ Single
Rosalie – 7″ Mix*
Wild One – 7″ Single
The Boys Are Back in Town – 7” Edit*
Jailbreak – 7” Edit*
Don’t Believe A Word – 7″ Single
Dancing in The Moonlight – 7″ Single
Rosalie / Cowgirl’s Song – 7″ Single
Waiting for An Alibi – Extra Verse
Do Anything You Want To – 7″ Single
Sarah – 7″ Single
Chinatown – 7” DJ/Radio Edit*
Killer on the Loose – 7″ Single
Trouble Boys – 7″ Single
Hollywood (Down on Your Luck) – 7” Edit*
Cold Sweat – 7″ Single
Thunder and Lightning – 7” Edit*
The Sun Goes Down – 7” Remix*

CD TWO Decca Rarities

The Farmer – Debut 7″ single
I Need You – Debut 7″ single B-side*
Whiskey in The Jar – Extended Version Rough Mix*
Black Boys on The Corner – Rough Mix*
Little Girl in Bloom – US Single Promo Edit*
Gonna Creep Up on You – Acetate*
Baby’s Been Messin’ – Acetate*
1969 Rock + Intro – RTE Radio Eireann Session 16 January 1973*
Buffalo Gal + Intro – RTE Radio Eireann Session 16 January 1973*
Suicide + Intro – RTE Radio Eireann Session 16 January 1973*
Broken Dreams + Intro – RTE Radio Eireann Session 16 January 1973*
Eddie’s Blues/Blue Shadows + Intro – RTE Radio Eireann Session 16 January 1973*
Dublin + Intro – RTE Radio Eireann Session 16 January 1973*
Ghetto Woman – RTE Radio Eireann Session 04 January 1974*
Things Ain’t Working Out Down at The Farm – RTE Radio Eireann Session 04 January 1974*
Going Down – RTE Radio Eireann Session 04 January 1974*
Slow Blues – RTE Radio Eireann Session 04 January 1974*

CD THREE Mercury Rarities

Rock and Roll with You – Instrumental Demo*
Banshee – Demo*
Dear Heart – Demo*
Nightlife – Demo*
Philomena – Demo*
Cadillac – Instrumental Demo*
For Those Who Love to Live – Demo*
Freedom Song – Demo*
Suicide – Demo*
Silver Dollar – Demo*
Jesse’s Song – Instrumental Demo
Kings Vengeance – Demo*
Jailbreak – Demo*
Cowboy Song – Demo*

CD FOUR Mercury Rarities

The Boys Are Back in Town – Demo*
Angel from The Coast – Demo*
Running Back – Demo*
Romeo and The Lonely Girl – Demo*
Warriors – Demo*
Emerald – Demo*
Fool’s Gold – Demo*
Weasel Rhapsody – Demo*
Borderline – Demo*
Johnny – Demo*
Sweet Marie – Demo*
Requiem for A Puffer (aka Rocky) – Alternate Vocal, “Rocky He’s A Roller”*
Killer Without A Cause – Demo*
Are You Ready – Demo*
Blackmail – Demo*
Hate – Demo*

CD FIVE Mercury Rarities

S & M – Demo*
Waiting for An Alibi – Demo*
Got to Give It Up – Demo*
Get Out of Here – Demo*
Roisin Dubh (Black Rose) A Rock Legend – Demo*
Part One: Shenandoah*
Part Two: Will You Go Lassie Go*
Part Three: Danny Boy*
Part Four: The Mason’s Apron*
We Will Be Strong – Demo*
Sweetheart – Demo*
Sugar Blues – Demo*
Having A Good Time – Demo*
It’s Going Wrong – Demo*
I’m Gonna Leave This Town – Demo*
Kill – Demo*
In the Delta – Demo*
Don’t Let Him Slip Away – Demo*

CD SIX Chinatown Tour 1980

Are You Ready? – Hammersmith Day 2 (29/05/1980) *
Hey You – Hammersmith Day 2 (29/05/1980)*
Waiting for An Alibi – Hammersmith Day 2 (29/05/1980) *
Jailbreak – Hammersmith Day 2 (29/05/1980)*
Do Anything You Want to Do – Hammersmith Day 2 (29/05/1980)*
Don’t Believe A Word – Tralee (12/04/1980) *
Dear Miss Lonely Hearts – Hammersmith Day 2 (29/05/1980)*
Got to Give It Up – Hammersmith Day 3 (30/05/1980)*
Still in Love with You – Hammersmith Day 3 (30/05/1980)*
Chinatown – Hammersmith Day 3 (30/05/1980)*
The Boys Are Back in Town – Hammersmith Day 3 (30/05/1980)*
Suicide -Hammersmith Day 3 (30/05/1980)*
Sha La La – Hammersmith Day 2 (29/05/1980)*
Rosalie – Hammersmith Day 2 (29/05/1980)*
Whiskey in The Jar – Hammersmith Day 3 (30/05/1980)*

DVD 

NIGHT ON THE TOWN – ROD STEWART LWT TV SPECIAL BROADCAST OCTOBER 24th 1976

Four songs never before commercially released recorded for a Rod Stewart TV special in 1976.

Jailbreak
Emerald
The Boys Are Back in Town
Rosalie / Cowgirl’s Song

BAD REPUTATION DOCUMENTARY        

Never before commercially released 60-minute documentary made by Linda Brusasco and first broadcast on BBC4 in September 2015.

Nel gennaio 1986, dopo una lunga storia di eccessi con le droghe, Phil Lynott morì a soli 36 anni: un grande “Rocker”, come recitava il titolo di una delle sue più famose canzoni, ma non solo, fu anche balladeer raffinato, ma ci sarà occasione di parlarne.

Bruno Conti

Power Rock Trio Vecchia Maniera! Pat Travers – Feelin’ Right The Polydor Albums 1975-1984

pat travers feelin' right

Pat Travers – Feelin’ Right/The Polydor Albums 1975-1984 – Universal

Il canadese Pat Travers è sempre stato considerato uno dei migliori rappresentanti del power rock trio dagli estimatori del genere heavy, mentre da altri, per la legge del contrappasso, un caciarone metallaro non particolarmente raffinato, forse esagerando, in entrambi i casi. Gli album migliori sono sicuramente quelli degli anni ’70, primi ’80, quindi una parte di questi contenuti nel nox, ma nel cofanetto da 4 CD sono stati commessi alcuni errori, voluti e non. Intanto partiamo dal sottotitolo The Polydor Albums 1975-1984: mi chiedo come sia possibile, visto che il primo omonimo album Pat Travers, fu registrato nell’aprile del 1976 e pubblicato lo stesso anno e qualcuno me lo aveva fatto notare subito, già prima dell’uscita. Indagando ulteriormente, ma questo è probabilmente voluto, per rispettare la durata dei singoli dischetti, gli album, inseriti in ordine cronologico, due per ogni CD, all’inizio non rispettano la sequenza, con il terzo album Putting It Straight che appare come secondo, e viceversa per Makin’ Magic, peraltro entrambi del 1977, e quindi trattasi di peccato veniale. Ma la mancanza nel cofanetto di Crash And Burn, l’album del 1980 che fu quello di maggior successo della Pat Travers Band, l’unico ad entrare nei Top 20 delle classifiche USA, è più inspiegabile.

pat travers 1

Dal lato positivo l’ottimo lavoro di remastering degli album effettuato agli Abbey Road Studios di Londra da Andy Pearce (noto ingegnere del suono, famoso per il suo lavoro sugli album di Pretty Things, Deep Purple, Black Sabbath, E L & P, Thin Lizzy, Gentle Giant e moltissimi altri) che ha avuto accesso alle fonti originali anziché dover utilizzare i vinili, come era stato per precedenti uscite in CD. Se aggiungiamo che il quadruplo box costa veramente poco, si tratta di un acquisto quasi obbligato, anche se non indispensabile per tutti. Pat Travers nel frattempo continua imperterrito a fare album, gli ultimi sono, un Live At The Iridium NYC e Retro Rocket (segnalato come uno dei migliori dell’ultimo periodo), entrambi usciti nel 2015, ma, come detto,  il periodo migliore è, più o meno, quello che coincide con gli otto album originali contenuti nel cofanetto. Il primo disco, registrato a Londra, quando il chitarrista canadese, scoperto dal grande Ronnie Hawkins, ottenne un contratto dalla Polydor inglese che gli affiancò il bassista Peter Cowling, un veterano della scena rock, che sarebbe rimasto con lui fino al 1984 e il batterista Roy Dyke, in grado di esprimere sia potenza quanto versatilità (sentitevi l’ottimo lavoro nella cover di Magnolia di JJ Cale, illuminata pure da sprazzi di classe di Travers alle chitarre https://www.youtube.com/watch?v=lqVEATLLLOI ). Eccellenti anche due classici del R&R e del blues come Mabellene (senza la y, chissà perché) e Boom Boom (Out Goes The Lights), con Makes No Difference, dai marcati accenti southern rock https://www.youtube.com/watch?v=Wdo5qvhook0 , rimarrà un evergreen del buon Pat, come pure Feelin’ Right, la title track del box https://www.youtube.com/watch?v=w2oqx2xRfSs .

pat travers rockpalast-1976-VOL1

https://www.youtube.com/watch?v=bvec0ZVGBnk

In Makin’ Magic arrivano il futuro Iron Maiden Nicko McBrain alla batteria   e si aggiunge Peter Solley alle tastiere, con Brian Robertson dei Thin Lizzy, ospite alla seconda solista in una potente rivisitazione di Statesboro Blues https://www.youtube.com/watch?v=BV4LmA_pwE8 , tra i futuri classici anche Stevie e Rock’n’Roll Suzie. Niente cover in Putting It Straight, registrato a Toronto, ma da notare la presenza dell’altro Thin Lizzy Scott Gorham per un’altra piccola gemma con doppia lead guitar (in futuro formula immancabile della Pat Travers Band) in Speakesy, l’ottimo lavoro al Moog del Rainbow Tony Carey in Off Beat Ride e perfino un assolo di sax in Dedication, senza snaturare troppo il rock-blues di Travers. Heat In The Street, il primo ad essere registrato negli States, presenta il nuovo batterista Tommy Aldridge (tra i tanti con Black Oak Arkansas e Whitesnake) e l’ingresso in pianta stabile del secondo chitarrista Pat Thrall, e la coppia fa faville in Hammerhead https://www.youtube.com/watch?v=Thdov1AtVnw  e One For Me And One For You (non quella dei La Bionda, c’è un And in più) E in tutto il disco Live! Go For What You Know, uno dei classici dischi hard rock dal vivo degli anni ’70, duro e roccioso, un po’ tamarro anche, ma era l’epoca, con le versioni di Boom Boom (Out Goes The Lights), non quella di John Lee Hooker https://www.youtube.com/watch?v=qi4_6kS5gto  e Makes No Difference, dove le chitarre sono micidiali (ma pure nel resto del disco). Detto di Crash And Burn, missing in action nel box, il successivo Radio Active sancisce definitivamente l’ingresso nel sound anni ’80, con tastiere a go-go, un batterista di nome Sandy Gennaro, e canzoni non memorabili, si salva in parte grazie all’ottimo lavoro dei due solisti, ma Black Pearl, il penultimo con Cowling e senza Thrall, che se ne è andato nel frattempo, ha un suono AOR terribile e la versione rock delle Quinta di Beethoven (?!?), ribattezzata The Fifth, ve la raccomando https://www.youtube.com/watch?v=9hJO0gaRyds ! Un filo meglio Hot Shot, l’ultimo degli anni ’80, prima di una pausa che durerà fino al 1990, con una sfilza di batteristi all’opera, tra cui Don Brewer dei Grand Funk, ma niente che rimarrà negli annali del rock. Quindi ricapitolando, sempre se amate il vostro rock molto heavy, bene i primi cinque album, trascurabili gli altri tre, ma un’occasione per (ri)scoprire uno dei chitarristi di culto di quell’epoca!

Bruno Conti