I Primi Passi Di Bonnie Raitt – Under The Falling Sky

bonnie raitt under the falling sky

Bonnie Raitt – Under The Falling Sky – 2 CD FMIC Records

Altra eccellente uscita per questa FMIC Records (??), la stessa che ha pubblicato di recente il bellissimo Carnegie di James Taylor http://discoclub.myblog.it/2015/01/10/altro-live-forse-il-piu-bello-james-taylor-carnegie/ , anche in questo caso di tratta di un doppio, però vero, come durata, che riporta due diverse esibizioni di Bonnie Raitt, registrate per dei broadcast radiofonici, quindi qualità sonora ottima, il 22 febbraio del 1972 ai Sigma Studios di Filadelfia la prima, e il 9 dicembre 1973 ai Record Plant di Sausalito, California, la seconda. Per i fans di Bonnie Raitt, questa volta, a differenza del pur ottimo Ultrasonic Studios 1972 https://www.youtube.com/watch?v=1GALqVg3biE  dove la rossa californiana divideva la scena con Lowell George e John Hammond, entrambe le esibizioni sono a tutti gli effetti suoi concerti. E sono uno più bello dell’altro: nel primo, benché le note riportino “Bonnie Raitt, Guitar Vocals, Solo Performance”, la nostra amica è accompagnata dall’inseparabile Freebo al basso, oltre che, saltuariamente, anche da T.J. Tindall alla chitarra elettrica e da John Davis all’armonica.

bonnie raitt 1° bonnie raitt give it up

La Raitt all’epoca, nonostante avesse poco più di 22 anni, era già una formidabile cantante e una bravissima chitarrista, soprattutto alla slide, e anche una discreta pianista. Il repertorio, come nei primi due dischi, Bonnie Raitt e Give It Up, accolti giustamente in modo entusiastico dalla critica, era un’eccitante miscela di blues, brani scritti da cantautori emergenti (e non, la title-track del CD porta la firma di Jackson Browne) e ballate dall’aura soul degna delle migliori cose di Laura Nyro, ma anche canzoni da cantautrice alla Joni Mitchell (ovviamente una non elide l’altra) La voce delle Raitt era chiara e squillante, con appena un accenno di quella raucedine che l’avrebbe resa una delle voci di riferimento della musica americana. Giustamente, ancora oggi, quando si vuole fare un complimento ad una nuova cantante che si muove tra rock e blues, si dice “sembra Bonnie Raitt”!

bonnie raiit young Bonnie Raitt live 2

Nei due dischetti in oggetto si ascolta una giovane signora, in bilico tra timidezza e, probabilmente, una “leggera ebbrezza” da sostanze varie, che avrebbe condiviso negli anni a venire con il moroso Lowell George, presente in forza con i suoi Little Feat nel terzo album del 1973, Takin’ My Time, altro disco splendido uscito nell’ottobre del 1973, un paio di mesi prima del secondo concerto radiofonico, quello elettrico di nuovo con Freebo, più David Maxwell al piano, Joel Tepp alla chitarra e clarinetto e Dennis Whitted alla batteria. Premesso che nei due CD non c’è un brano scarso che sia uno, tra i migliori come non ricordare, nel disco “acustico”, in ambito Blues, versioni travolgenti di Rollin’ And Tumblin’ con il magico bottleneck della Raitt in azione, Mighty Tight Woman e Women Be Wise, dell’amata Sippie Wallace,  una torrida Finest Lovin’Man, con John Davis all’armonica e TJ Tindall alla solista e l’altro super classico Walkin’ Blues, tra i brani dei cantautori, Bluebird di Stills, il citato brano di Jackson Browne, Any Day Woman di Paul Siebel, stupenda, Too Long At The Fair di Joel Zoss, la pianistica Thank You, scritta dalla stessa Raitt, che sembra un brano perduto della Nyro, una deliziosa Can’t Find My Way Home, che se la batte con la versione dei Blind Faith, ma ripeto, sono tutte belle, un’oretta di delizie elettroacustiche https://www.youtube.com/watch?v=nLaqHor-apo  .

bonnie raitt live 1 bonnie raiit young 2

Il secondo CD ha “solo” 12 brani contro i 16 del primo, l’incisione, comunque molto buona, è forse un filo inferiore, ma qui ascoltiamo Bonnie Raitt in versione elettrica: si parte con Love Me Like A Man, un blues fenomenale scritto da Chris Smither https://www.youtube.com/watch?v=QXLP8_2B2sw , con un grande David Maxwell al piano, un altro brano di Sippie Wallace, You Got To Know How, con una atmosfera retrò da anni ’20-’30, grazie al clarinetto di Joel Tepp. I Thought I Was A Child è un altro brano scritto da Jackson Browne, molto mitchelliano pure questo https://www.youtube.com/watch?v=_GJZ2gzkAKo , eseguito in sequenza con Under The Falling Sky, una versione molto più rock di quella dell’altro concerto https://www.youtube.com/watch?v=81ibYvc1PW4 . Ricorderei anche Give It Up And Let It Go, un brano della stessa Bonnie, che serve per introdurre la band che la accompagna, tratto dal secondo album, con grande uso della slide e preceduto da uno slow blues come Everybody’s Crying Mercy (come si fa a scegliere dei brani? Sono tutti belli!) con un grandissimo Maxwell. I Feel The Same, un’altra perla di Smither e la stupenda Guilty di Randy Newman  https://www.youtube.com/watch?v=fmGlY-8cFCU provengono entrambe da Takin’ My Time, il disco dell’epoca, oltre ad un altro dei piccoli capolavori del primo periodo della Raitt, Love Has No Pride https://www.youtube.com/watch?v=KbqXMQCq59U , scritta da Eric Kaz e Libby Titus (detto per inciso, prima moglie di Levon Helm, mamma di Amy e poi compagna di Donald Fagen), si conclude con Baby I Love You, un altro bluesazzo tirato che Bonnie ha cantato varie volte con BB King, anche nel disco dei duetti. Mi sa che ancora una volta vi tocca mettere mano ai portafogli!

Bruno Conti