Non Sono Astrologi Ma Sanno Maneggiare Benissimo Tutti Gli “Elementi” Del Rock. Sister Hazel – Elements

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Sister Hazel – Elements – 2 CD Croakin’ Poets Records

Li avevamo lasciati nel 2016 con il loro ultimo album di studio Lighter In The Dark, presentato come il disco della svolta country, ma in effetti a mio giudizio conteneva i soliti elementi della loro musica, ovvero classic rock, southern rock, roots music e naturalmente country, qualcuno li inserisce anche nell’alternative, ma loro dissentono. A proposito, proprio Elements è il titolo del  nuovo doppio album dei Sister Hazel,, disco che ha avuto una gestazione lunghissima: prima con la pubblicazione di quattro EP, ciascuno dedicato ad uno degli elementi fisici, ovvero Water, Wind, Fire e Earth, usciti tra il febbraio 2018 e il settembre 2019, poi a novembre il disco completo per il download, e in questo periodo infine è stato pubblicato il doppio CD. Una delle particolarità degli EP era che al termine di ogni mini c’era una porzione di circa 1 minuto della title-track Elements che ora costituisce il brano conclusivo della versione fisica. Tra le altre caratteristiche della band, il fatto che i Sister Hazel non hanno mai cambiato formazione, sono sempre gli stessi cinque musicisti che hanno iniziato la loro avventura nel lontano 1993: Ken Block, voce solista e chitarra acustica, Andrew Copeland, seconda voce solista e chitarra ritmica, Ryan Newellchitarra solista, oltre a banjo, dobro e mandolino, Jett Beres al basso, Mark Trojanowski alla batteria.

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Qualcuno ha definito il sound come passatista e già sentito, e ci potrebbe comunque stare: io stesso all’ascolto del primo brano Roll On Bye, ho controllato per vedere se inavvertitamente non avessi inserito nel lettore il primo album degli Eagles, o qualche disco perduto dei Poco, uno stile tra country e rock, una melodia ariosa che profuma di highways sterminate, di strade infinite che partono dagli anni ‘70 e arrivano fino a noi https://www.youtube.com/watch?v=T1RNsMlEZS8 , tra chitarre elettriche pungenti ma ricche di tocchi melodici, a tratti anche mainstream, oltre alle tastiere affidate all’ospite Dave Lagrande, con Copeland, che è l’autore principale, e Block che completa l’asse vocale del gruppo. L’album è godibile nel suo insieme, tutte le 25 canzoni, pur nelle loro differenze stilistiche, confluiscono nel sound globale della band, sia il tocco lievemente “acido” della sospesa First Time, con la slide ricorrente di Newell https://www.youtube.com/watch?v=BLZbyAephUI , oppure la bellissima ballata malinconica di un addio You Won’t See Me Again, che con i dovuti distinguo ricorda quelle di Don Henley, grazie ad una lap steel avvolgente  https://www.youtube.com/watch?v=fr4p27qFW78, oppure la galoppante Shelter, con fiati aggiunti, che ha tocchi errebì https://www.youtube.com/watch?v=zf0hO2-Ltdg , o il country-rock classico di I Stayed For The Girl, sempre con slide e cori in bella evidenza https://www.youtube.com/watch?v=epOSRQ8t9tE .

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E ancora la dolce More Than I Want To, o il R&R solare della deliziosa Come A Day, che ha i profumi della natia Florida, il classico groove rock di Small Town Living, con qualche rimando al conterraneo Tom Petty https://www.youtube.com/watch?v=cTip7CtIr50 , la “riffata” Whirlwind Girl sempre con l’ottimo lavoro della chitarra di Newell, mai troppo esuberante, la delicata elettroacustica In Two, con qualche zucchero di troppo anche nella presenza degli archi, You’ll Be Safe Here ricorda colleghi come Wild Feathers, Reckless Kelly, i primi Needtobreathe, grazie ad un ritornello contagioso, Midnight Again è di nuovo eaglesiana, periodo “pop” centrale, mentre Every Heartbreak posta in apertura del 2° CD è più corale, e con un suono più complesso (ricordiamo che nel disco appaiono un quindicina di musicisti aggiunti), On And On è più grintosa e chitarristica https://www.youtube.com/watch?v=r6h5jQNEX0Y , come pure la successiva Life And Love, di nuovo con la slide in evidenza, assai piacevole anche Fire, con un bel finale chitarristico in crescendo che ricorda i migliori Jayhawks https://www.youtube.com/watch?v=aCyaqPSaQ7w .

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She’s All You Need con un impianto sudista, l’incantevole Here With You, di nuovo con Newell in primo piano, l’elegiaca Raising A Rookie https://www.youtube.com/watch?v=3Vh-7LHhukw , la gagliarda e tirata I Don’t Do Well Alone. Non male la pettyana Slow Lightning o la ballata pianistica Memphis Rain, con rimandi a Marc Cohn e Bruce Hornsby  https://www.youtube.com/watch?v=n8Ta5U1vRZg , lo scandito rock’n’roll Good For You https://www.youtube.com/watch?v=JwcKRD7h8AQ  e in chiusura i due brani più lunghi, Follow The River, con una armonica che ricorda sia Young che Petty https://www.youtube.com/watch?v=1-arNHg9H9E  e la lunga title track, completamente ristrutturata https://www.youtube.com/watch?v=1-arNHg9H9E , divenuta una gloriosa southern song tra country e rock con bella jam finale inclusa.

Bruno Conti

Venti Stagioni “On The Road” ! Sister Hazel – 20 Stages

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Sister Hazel – 20 Stages – Rock Ridge Music – 2 CD-2 LP-DVD

In un anno ricco di celebrazioni, arriva anche il 20° anniversario dei Sister Hazel  con un doppio CD live, registrato in venti città, con venti canzoni (di cui tre nuove) eseguite in locations tra le preferite dalla band https://www.youtube.com/watch?v=joqL8ehzLRk . I Sister Hazel sono un gruppo di alternative-rock formatosi nel lontano ’93 in quel di Gainesville, Florida( dove è nato un certo Tom Petty), e il loro suono si fonda su elementi  folk, rock, pop, che poi sfociano nei classici rock’n’roll e southern rock. Il gruppo fa il suo esordio con l’omonimo Sister Hazel (94) con la l’etichetta indipendente Croakin’ Poets, arrivando al successo commerciale con il successivo Somewhere More Familiar (97), seguito dal poco convincente Fortress (00) con la Universal Records. Mollati dalla major (dopo le deludenti vendite di Fortress) ritornano ad incidere con la Croakin’ Poets Chasing Daylight (03, Lift (04) e Absolutely (06), che vengono intervallati dallo splendido Live, Live (03), da una raccolta di b-sides Bam Vol.1 (07), e da un altro ottimo live acustico Before The Amplifiers (08) https://www.youtube.com/watch?v=XcCBzKygA7Q , per finire con Release (09) e Heartland Highway https://www.youtube.com/watch?v=V3wCwSAUZPE (10), a conclusione di un percorso senza reali cadute di tono.

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Questa raccolta di “performances” live li vede salire sui palchi prestigiosi di dieci stati diversi (Washington, Georgia, Texas, Bahamas, Honduras e altri oltre che su una nave da crociera, la Norwegian Pearl), nella formazione classica che vede il leader Ken Block, voce solista e chitarra acustica, affiancato da Andrew Copeland, chitarre ritmiche e voce, Jett Beres al basso, Ryan Newell, chitarre soliste, banjo e mandolino, Mark Trojanowsky alle percussioni e batteria, e il nuovo arrivato Dave LaGrande, a pianoforte, tastiere e sassofono, confermando il loro sound e cercando, se possibile, anche di rinnovarsi.

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20 Stages si apre in maniera positiva con un “trittico da urlo”: a partire da Shame, poi Starfish e la nota Mandolin Moon https://www.youtube.com/watch?v=7RA6w7X5hj4 , dove la band si dimostra già “in palla” ed il pubblico già caldo, mentre con la bella On Love e le dolci The Road e Everything Else Disappears arrivano le prime ballate elettroacustiche, subito bilanciate dall’honky-tonky di Where You’re Going, per poi passare subito alla pianistica World Inside My Head , cantata con grande trasporto da Ken, e andando a chiudere il primo set con Karaoke Song e Release di nuovo con le chitarre sugli scudi. La seconda parte è egualmente valida, con l’iniziale e spumeggiante Roll On Bye, seguita dall’intro orchestrale della Wilmington Symphony Orchestra nella classica ballata This Kind Of Love, intervallata dalla gioiosa Feel It, mentre la coinvolgente e tra le loro più note Change Your Mind fa esplodere il pubblico in un boato fragoroso. Tutto il repertorio migliore dalla band viene passato in rassegna: dall’intensa Concede, alle acclamate Champagne High e Your Mistake (dove sembra di sentire i Counting Crows d’annata), passando per le splendide armonie di Take It With Me e i “riff” chitarristici di Swan Dive, concludendo con la canzone manifesto degli Hazel, quella All For You (il brano finale di ogni spettacolo) cantata da tutto il pubblico presente nei vari concerti https://www.youtube.com/watch?v=ni_8g7J-Xj0 .

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I Sister Hazel hanno fatto ancora centro con questo 20 Stages, un gran bel disco live che festeggia degnamente un ventennale di carriera “on the road”, dove nulla è fuori posto e tutti i brani sono piacevoli e, in molti casi entusiasmano, in quanto dotati quasi sempre di ritornelli “killer”, di quelli che fanno cantare in sintonia il pubblico e i musicisti. Se non avete nulla di loro, questo disco può fare le veci di un “greatest hits”, vista la scelta dei brani (fatta dai fans) molto buona, ma anche se avete tutto ne vale comunque la pena, sia perché i ragazzi sanno suonare, scrivono brani di purissimo rock, con un repertorio ormai consolidato, con versioni incise in serate particolarmente ispirate, sia perché presenta anche tre brani nuovi di zecca, mai registrati nei precedenti album.

Oltre alla versioni in DVD, doppio vinile o doppio CD esiste anche un combo CD o DVD + T-shirt disponibile solo sul sito della band http://www.sisterhazelmerch.com/

Tino Montanari