Un Bel Concerto Dalle Plurime Edizioni Per Un “Gentiluomo” Che Non C’è Più! Jesse Winchester – Defying Gravity Studio Six Montreal, 1976

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Jesse Winchester – Defying Gravity Studi Six Montreal 1976 – CD Echoes

*NDB Prima di addentrarci nella recensione una breve precisazione sul titolo del Post: lo stesso concerto, identico, ma con un altro titolo, Seems Like Only Yesterday è uscito anche negli States a “livello ufficiale”, per la Real Gone Music. prendete quello che trovate!

James Rideout “Jesse” Winchester è stato veramente un gentiluomo di altri tempi, un cantautore che avrebbe potuto avere un grande successo nell’era dorata di quel tipo di musica, ma che per le sue idee politiche in piena epoca della guerra in Vietnam si era rifugiato in Canada per sfuggire alla chiamata alle armi. Canada dove Winchester rimase in esilio fino al 1977, quando l’amnistia di Jimmy Carter per i renitenti alla leva gli consentì di rientrare negli Stati Uniti. Ma in quegli anni fervidi, tra il 1970 e il 1976, Winchester realizzò una serie di album splendidi per la Bearsville, l’etichetta fondata da Albert Grossman, il manager di Dylan e della Band, nel primo omonimo dei quali erano presenti sia Robbie Robertson che Levon Helm, il chitarrista della Band anche co-autore di un brano e produttore del disco, con Todd Rundgren ingegnere del suono. Quel disco, sentito ancora oggi è un mezzo capolavoro (a tratti sembra di sentire i Little Feat prima del loro tempo https://www.youtube.com/watch?v=hNGrSREm4YU e comprende la canzone più celebre del suo repertorio, Brand New Tennesse Waltz, con un verso stupendo che recita “I’ve a sadness too sad to be true”, su una musica magnifica. Ma il nostro ha scritto tantissime altre canzoni memorabili nella sua carriera, conclusa con un album ottimo, A Reasonable Amount of Trouble, pubblicato postumo nel 2014, pochi mesi dopo la sua morte avvenuta in aprile, per un cancro all’esofago che lo aveva tormentato negli ultimi anni della sua esistenza.

Ricordo ancora la sua splendida esibizione nello Spectacle di Elvis Costello, una serata magica dove erano presenti Ron Sexsmith, Sheryl Crow e Neko Case, con l’immagine stupenda di quest’ultima con delle lacrime silenziose che le scorrono sul viso, mentre Jesse Winchester esegue una struggente  “Sham-A-Ling-Dong-Ding”, e anche Costello e il resto del pubblico non erano meno emozionati, se non la conoscete andate a vedervi il video su YouTube, oppure guardate qui sopra e non potrete evitare di commuovervi.

Ma questo Live del 1976, perché di concerto radiofonico si tratta, lo ritrae nel pieno del suo fulgore artistico, una serata che è una primizia, Jesse è ancora in Canada, a Montreal, ma lo show viene trasmesso in contemporanea anche negli Stati Uniti, la prima volta nella storia, con una presentazione bilingue, anche in francese, e una esibizione notevole (e ben registrata), dove Winchester, accompagnato da un quartetto, dove la stella è il suonatore di pedal steel, Ron Dann, presente anche nell’album di quell’anno Let The Rough Side Drag, come pure in dischi di altri grandi canadesi come David Wiffen, Ian Tyson e Murray McLauchlan, ma anche l’altro chitarrista, Bob Cohen, era un ottimo musicista. Jesse Winchester era molto legato al Canada (dove aveva vissuto per lunghi periodi della sua vita, prima di tornare negli USA, in Virginia nel 2002) e quindi inizia la serata con un omaggio alla sua terra di adozione con una versione in francese di Let The Good Times Roll, per l’occasione Laisse Les Bons Temps Rouler, che sembra un pezzo di Zachary Richard prima del suo tempo.

Silly Heart, un’altra delle sue bellissime e malinconiche ballate, viene da Third Down, 110 To Go, il suo secondo eccellente album con un titolo mutuato dal football americano https://www.youtube.com/watch?v=K6djDoCx0TE , la voce di Winchester, calda ed avvolgente, è al top della sua espressività, pensate ad un Lyle Lovett ante litteram, partecipe delle storie dei personaggi delle sue canzoni. Tell Me Why You Like Roosevelt è un vecchio spiritual tradizionale, con delicati intrecci vocali e strumentali dell’ottima band che accompagna Winchester. Bowling Green è un brano del ’67 degli Everly Brothers, deliziosa (l’ha incisa anche, toh, Neko Case), con una pedal steel avvolgente, seguita da una versione assai mossa di Midnight Bus e dalla bluesata Everybody Knows But Me, sull’album del 1976, prima di lanciarsi nel più bel pezzo country scritto da un autore che country non era, anche se aveva vissuto a lungo a Memphis, pur essendo nato in Louisiana, stiamo parlando di The Brand New Tennessee Waltz, e qui la pedal steel è perfetta.

Ancora quasi country per Let The Rough Side Drag, con Winchester al piano e poi una ballata splendida come Defying Gravity, e pure All Of Your Stories, altro brano pianistico, in quanto a fascino non scherza. Seems Like Only Yesterday è un brillante country-rock, mentre si ritorna alle ballate acustiche malinconiche con Mississippi You’re On My Mind e ad un brano di grande atmosfera come Black Dog, poi lo swing-blues à la Bromberg di Twigs And Seeds. Ancora blues elettrico per Isn’t That So, che precede la bellissima Yankee Lady dal primo album, prima di avviarsi alla conclusione con You Can’t Stand Up Alone, a cappella. Il bis è una delicata e quasi jazzata Blow On Chilly Wind, altro brano che conferma la classe di questo splendido autore ed interprete.

Bruno Conti

Una “Altissima”Concentrazione Di Talenti In Due “Piccoli” Dischetti! Spectacle Season 2 – Elvis Costello With…

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 Elvis Costello – Spectacle Season 2 – VSC/Red Spybox – 2 DVD

Come vi dicevo in sede di anticipazione credo che sarà difficile trovare un DVD musicale migliore di questo nel corso del 2011. Una così alta concentrazione di talenti in due dischetti così piccoli, quasi 6 ore di musica (e chiacchiere, ma assai interessanti) e tutto ciò purtroppo è destinato a sparire. Anzi è già finito perché i 7 episodi della seconda stagione, registrati tra settembre e novembre 2009 e andati in onda tra la fine del 2009 e i primi mesi del 2010 (sulle televisioni americane e canadesi, non stiamo parlando di fantascienza, se captate l’ironia!), sono stati gli ultimi di questa meravigliosa serie di musica fatta e raccontata dai musicisti.

Costello si è confermato quel grande musicista e, in questo caso, appassionato di musica che abbiamo sempre conosciuto e con l’aiuto di Elton John e del compagno David Furnish (l’altro produttore esecutivo) ha realizzato questa serie di episodi per la CTV in Canada e Sundance Channel negli Stati Uniti (e Channel 4 in Inghilterra). Dietro le quinte credo che sia stato importante il lavoro di Bill Flanagan, grande giornalista americano, ex di Musician, inventore di VH1 Storytellers e CMT Crossroads, nonché autore di Written in My Soul (“Scritto Nell’Anima” in italiano), la più bella serie di interviste fatte a musicisti e raccolte in unico libro, che se riuscite a trovare ancora, vi consiglio indistintamente!

Della prima stagione pubblicata in quintuplo DVD ad inizio 2010 ve ne ho parlato qui…elvis-costello-spectacle-season-1-5-dvd-box-set.html, della seconda vi voglio ricordare i tanti highlights che l’hanno caratterizzata e i musicisti che hanno partecipato.

Primo episodio, Bono & The Edge, puntata monotematica, senza sezione ritmica degli U2 al seguito, ma l’argomento ovviamente è quello. Registrata al Masonic Temple di Toronto, Ontario in una pausa del 360° World Tour. Tra irlandesi ci si capisce (anche se Costello è nato a Londra, uno che di vero nome fa Declan Macmanus qualche ascendenza irlandese ce l’avrà pure) e quindi i due svestono i panni delle superstar e chiaccherano amabilmente non, per una volta, del futuro del mondo ma di musica ma soprattutto della strana amicizia sviluppata con Frank Sinatra e del brano Two Shots Of happy, One Shot Of Sad scritto per “Ol’ Blue Eyes” e mai inciso dal grande Frank, ma curiosamente dalla figlia Nancy in una versione dove erano presenti Larry Mullen e Adam Clayton che non c’erano nella versione degli U2 uscita come retro di un CD singolo. Complicato? Molto bella comunque la versione eseguita dal vivo con Steve Nieve al piano, come pure l’omaggio iniziale di Costello con gli Imposters che per aprire la puntata canta Mysterious Ways e poi tutti insieme in un medley tirato di Pump It/Get On Your Boots. Per completare una ottima versione di Stuck In A Moment You Can’t Get Out Of e una, acustica, di Stay (Faraway, So Close). Quindi niente anthems ma tutto molto bello e rilassato.

Elvis Costello è un padrone di casa simpatico ed arguto (nonchè fisicamente sempre più simile a Peter Sellers quando faceva ‘Spettor Clouseau in qualche travestimento per non farsi riconoscere), ma, come già detto, un grande appassionato e conoscitore di musica. Nella puntata con Jesse Winchester, di cui vi ho parlato a parte, appaiono anche Ron Sexsmith, ottimo cantante canadese con undici album all’attivo, di cui Costello è un fan (ma di chi dei suoi ospiti non lo è?), che esegue una delle sue più belle canzoni Secret Heart. Ma anche Sheryl Crow alle prese con una versione molto intensa di If It Makes You Happy con tutti gli ospiti sempre sul palco (in tutta la puntata peraltro). La rossa Neko Case prima di commuoversi per Jesse Winchester dichiara il suo profondo amore professionale per Harry Nillson con una versione perfetta di Don’t Forget Me. Jesse Winchester dopo avere incantato pubblico e musicisti sul palco con Sham-A-Ling-Dong-Ding si ripete con una stupenda Brand New Tennesse Waltz con le armonie vocali di Sheryl Crow. Ron Sexsmith l’aveva già cantata, ma farla con l’autore è diverso e la versione a due voci di Everyday I Write The Book è da manuale. Ancora una ottima Sheryl Crow con Leaving Las Vegas e una versione da brividi di Neko Case della sua Prison Girls. Poi gran finale con una cover di Ring Them Bells di Bob Dylan guidata da Ron Sexsmith. All’inzio tutti insieme avevano fatto una versione corale di Payday un altro dei cavalli di battaglia di Winchester. In questa puntata, se non conoscete già, a parte Costello e Crow, ci sono tre cantautori “nuovi e vecchi” assolutamente da avvicinare.

Il dialogo e le interviste hanno una certa importanza nell’economia dei DVD, che non sono purtroppo sottotitolati, ma la musica compensa abbondantemente. Di una puntata dove ci sono Richard Thompson, Nick Lowe, Allen Toussaint e Levon Helm che dire? Una meraviglia. Dopo l’introduzione di Costello con gli Imposters (Faragher, Thomas & Nieve) con Rag mama rag della Band, si susseguono Shoot Out The Lights con Thompson che ancora una volta dimostra perché è uno dei migliori chitarristi (e autori) del mondo, sarò parziale ma chissenefrega. Nick Lowe, dopo alcuni divertenti siparietti con Costello, esegue The Beast In Me il brano scritto per l’allora suocero Johnny Cash. Allen Toussaint conferma di essere una delle leggende della musica di New Orleans e dell’America tutta e accenna brevemente Holy Cow una delle sue canzoni più famose (per i fan italiani, sarebbe Qui e là di Patty Pravo). Poi sale sul palco dell’Apollo Theatre di New York City un’altra leggenda come Levon Helm e dopo avere stabilito che l’ultima volta ci aveva suonato fu nel 1959, viene battuto da Toussaint che passò da quelle parti nel 1957 al seguito di Shirley & Lee (e anche questi aneddoti fanno la storia della musica oltre a dimostrare la grandezza del personaggio). La puntata è stata registrata il 24 settembre del 2009 e in quella occasione Helm era reduce da un intervento alle corde vocali e quindi non potendo cantare si “limita” a suonare la batteria. Prima in Tennessee Jed dall’allora appena uscito Electric Dirt (uno dei dischi più belli del 2009 che vi dovreste affrettare ad acquistare) e poi in A Certain Girl dove Allen Toussaint guida il gruppo in un brano che dire coinvolgente è poco.

Visto che si trova da quelle parti Ray Lamontagne viene coinvolto per cantare l’attacco di The Weight (poi cantata a turno da tutti) una delle cinque (va bene facciamo dieci) più belle canzoni di tutti i tempi.

Il quarto episodio del primo DVD, ma l’ultimo ad essere registrato nel novembre 2009, è la serata autocelebrativa di Elvis Costello e se nella prima serie Diana Krall si era fatta intervistare da Elton John qui appare come intervistatrice Mary-Louise Parker che curiosamente nelle note del libretto viene citata come attrice/giornalista musicale. Non sapevo. Comunque conduce con competenza e si rivela una appassionata di musica e Costello (vera o recitata non so, è brava quindi…). Nel corso del’intervista Elvis parla dei suoi “amici” e collaboratori, T-Bone Burnett, Burt Bacharach e Paul McCartney, eseguendo anche nel corso della serata alcuni capolavori come (i Don’t Want To Go To) Chelsea, Motel Matches, I Still Have That Other Girl, Town Cryer, Shabby Doll (entrambe da Imperial Bedroom) e Brilliant Mistake (da King Of America). Questi due sarebbero quelli da avere, ma i dischi di Costello belli sono tantissimi, quasi tutti. Si conclude con una bella versione di I Threw It All Away di Bob Dylan.

Altra puntata dedicata ai “Cantautori”. Sono presenti John Prine, Lyle Lovett e Ray LaMontagne ma lo spirito che aleggia sulla serata è quello di Townes Van Zandt. Prima però Costello stupisce tutti con una cover di I’m Ahead If I Can Quit While I’m Behind di Jim Ford, recentemente riscoperto e che si potrebbe considerare uno degli “inventori” del Country Got Soul, i due CD pubblicati dalla Bear Family una volta tanto sono all’altezza del polverone sollevato su queste ristampe. John Prine, il primo dei “Nuovi Dylan” fa capire perché diventato il “Vecchio Prine”, con una stupenda e commovente Lake Marie. Lyle Lovett, quattro volte vincitore di Grammy presenta l’allora nuova Natural Forces, altra canzone che ne conferma la statura di grande cantautore texano (e non solo). Ray Lamontagne è il nuovo che avanza, un cantante che, per me, non ha ancora sbagliato un disco, e se non appare nelle classifiche dei migliori di fine anno è perché ti sei dimenticato di inserirlo. Jolene è uno dei suoi brani migliori e anche la grintosa Henry Nearly Killed Me (It’s A Shame) è potente. Poi a uno che conclude la sua intervista con Costello dicendo che lui in fondo ama la gente, non è un solitario, uno scontroso, non ama solo le “teste di cazzo”, cosa vuoi dire? Standing ovation. E quartetto finale dedicato a Van Zandt con Loretta una delle tantissime belle canzoni dal repertorio di Townes.

Ultime due puntate, d’altronde è il “Boss”, dedicate a Bruce Springsteen! Non c’è tutta la E Street Band quindi si crea questo ibrido tra il gruppo di Costello e quello di Springsteen con risultati spesso esaltanti. Apre Elvis con una She’s The One grandiosa con Nils Lofgren alla seconda chitarra. Poi, tra una cacchiera e l’altra Bruce viene convinto a rifare una stupenda Wild Billy’s Circus Story con Roy Bittan alla fisarmonica. (che passava da quelle parti). Coinvolgente ed inconsueta anche American Skin (41 Shots) e ottimo il duetto tra i due in I Can’t Stand For Falling Down.

Dall’orgia E Street Band/Imposters emerge un medley “radiofonico” tra Radio Silence/Radio Nowhere/Radio Radio che è da prendere ed incorniciare. Seguono fantastiche versioni di Seeds e The Rising, oltre alla cover di Pretty Woman dell’amatissimo Roy Orbison. E ancora Black Ladder nell’inedito trio Costello, Springsteen, Lofgren e una versione acustica di Galveston Bay con Professor Roy Bittan sugli scudi.

A questo punto mi direte, ma non hai detto all’inizio che avresti parlato solo degli highlights di questo doppio DVD? Appunto, sono tutti highlights, 315 minuti di highlights e non vi ho ricordato che nelle Special Features del secondo DVD c’è un documentario inedito sul “Dietro Le Scene” della serie televisiva e tre canzoni bonus non andate in onda, due con gli U2, Dirty Day e Alison e un’altra cover di qualità, I want you!

Scusate il leggero ritardo con cui ne ho parlato ma per la serie le “stranezze della vita” il secondo DVD non partiva sul lettore, per cui, con un colpo di genio, me ne sono fatto una copia autobootlegata con il PC che funzionava alla perfezione, ed eccomi qua!

Qualche video ve l’ho inserito, se volete vederlo tutto ve lo comprate (o ve lo fate prestare da qualche amico), soldi spesi bene.

Imprescindibile, Bella Musica!

Bruno Conti


Piccoli Tocchi Di Classe E “Perle” Estive! Jesse Winchester@ Spectacle.

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In questi giorni sto guardando i DVD della seconda (e purtroppo) ultima stagione di Spectacle di Elvis Costello su cui vi riferirò diffusamente nei prossimi giorni e che è sicuramente il DVD musicale “da avere”  per questo anno come era stato nel 2010 per il box della Rock And Roll Hall Of Fame e il concerto di Springsteen London Calling Live In Hyde Park (Springsteen peraltro massicciamente presente in ben due episodi di Spectacle).

Proprio mentre rivedevo alcune puntate del primo dischetto mi sono imbattuto in quella con Jesse Winchester dedicata ad alcuni cantautori e ho letto che purtroppo il cantautore americano è stato colpito da una forma di tumore all’esofago e non volendo ridurmi a parlare brevemente della sua opera in qualche necrologio postumo e sperando in una sua pronta guarigione mi limito a segnalarvi un paio di album della sua discografia (ma sono tutti belli), il primo, l’omonimo Jesse Winchester del 1970, prodotto da Robbie Robertson e con la presenza di Levon Helm a batteria e mandolino, quello con Payday, Brand New Tennesses Waltz (entrambe eseguite nella serata all’Apollo Theater) ma anche Biloxi. E l’ultimo Love Filling Station, pubblicato nel 2009, l’anno in cui è stata registrata la puntata della trasmissione e da cui Winchester ha eseguito la meravigliosa e commovente Sham-A-Ling-Dong-Ding che ne ha confermato l’ineffabile classe, certificata da Dylan che lo considera uno dei migliori cantautori in circolazione. Guardate come “riduce” alla resa Costello, in lacrime (per la commozione) Neko Case e attonito e stupefatto il pubblico con la semplice esecuzione di questa dolce ballata veramente strappalacrime e vi sfido a rimanere indifferenti…

I suoi brani sono stati incisi da Elvis Costello, Jimmy Buffett, Joan Baez, Fairport Convention, Tim Hardin, Emmylou Harris, Ian Matthews, Nicolette Larson, Everly Brothers, solo per citarne alcuni e la sua statura di artista di culto lo metterebbe alla pari con musicisti come Randy Newman o Harry Nilsson se la sua carriera non fosse stata tarpata da quella “fuga” in Canada avvenuta nel 1967 e dove ha vissuto in esilio fino al 1977 per non essere costretto ad andare in Vietnam per la guerra allora in corso. Scelta difficile e coraggiosa che lo ha privato della possibilità del grande successo in America ma non di scrivere e pubblicare una serie di album e canzoni veramente molto belli.

Se volete “sprecare” una lacrima seguendo il video, questo è il testo di Sham-A-Ling-Dong-Ding, cosa vuol dire ve lo dice lui nel corso della canzone, adatta alla stagione.

 

Sham-A-Ling-Dong-Ding

The boys were singing shing-a-ling
The summer night we met
You were tan and seventeen
O how could I forget
When every star from near and far
Was watching from above
Watching two teenagers fall in love

The way we danced was not a dance
But more a long embrace
We held on to each other and
We floated there in space
And I was shy to kiss you while
The whole wide world could see
So shing-a-ling said everything for me

And O the poor old old folks
They thought we’d lost our minds
They could not make heads or tails
Of the young folks’ funny rhymes
But you and I knew all the words
And we always sang along to
O sham-a-ling-dong-ding
Sham-a-ling-dang-dong

So after years and after tears
And after summers past
The old folks tried to warn us
How our love would never last
And all we’d get was soaking wet
From walking in the rain
And singing sham-a-shing-a-ling again

And O the poor old old folks
They smile and walk away
But I bet they did some
Sham-a-lama-ding-dong in their day
I bet that they still close their eyes
And I bet they sing along to
O sham-a-ling-dong-ding
Sham-a-ling-dang-dong

O those sweet old love songs
Every word rings true
Sham-a-ling-dong-ding means sweetheart
Sham-a-ling-dang-dong does too
And it means that right here in my arms
That’s where you belong
And it means sham-a-ling-dong-ding
Sham-a-ling-dang-dong

© Jesse Winchester

Il primo album è stato ristampato dalla Wounded Bird nel 2006 (insieme ad altri della sua discografia) e l’ultimo è stato pubblicato nel 2009 dalla Appleseed. Ora tocca a Voi!

Bruno Conti

Elvis Costello Spectacle Season 1 5 DVD Box Set

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Elvis Costello – Spectacle Season 1 – Wienerworld/Self

Visto che viviamo in Italia, ve ne parlo in questa occasione. Esce alla fine della settimana questo box di 5 DVD o di 4 Blu-Ray anche per il mercato italiano (era già disponibile da gennaio sul mercato inglese e dall’anno scorso sul mercato Usa, ma zona 1). Quella che vedrà la luce in Italia è la stessa edizione del mercato inglese quindi direi zero sottotitoli (ed è un peccato perché chiaccherano parecchio) ma comunque sono i 13 episodi della prima stagione, ciascuno dura poco di meno di un’ora, poi nel 5° DVD ci sono parecchi extra, bonus e materiale non andato in onda.

Di cosa si tratta, per chi non lo sa? E’ una fantastica trasmissione ideata da Elton John e Elvis Costello, che ne sono i produttori esecutivi, e condotta da Costello, ma in qualche puntata presenta Elton.

Registrata al leggendario Apollo Theatre e al 30 Rockfeller Plaza, New York, ospita ogni settimana una serie di musicisti, da soli o in gruppo, che parlano della loro musica e soprattutto suonano con la house band guidata da Costello (o d Elton John) in una serie di jam session ed esibizioni in solitaria meravigliose. Praticamente la storia della musica!

La band è formata dai collaboratori storici di Costello, Steve Nieve alle tastiere e Pete Thomas alla batteria, più Davey Faragher al basso. E qui cominciamo a godere, in breve la lista dei partecipanti ai tredici episodi come contenuti nei 5 DVD:

Disco 1 Primo Episodio, Elton John con Elvis Costello, ospiti Allen Toussaint (che appare in un paio di puntate) e il mitico chitarrista di Elvis, James Burton. Secondo episodio con il presidente Bill Clinton, si parla di politica ma soprattutto di musica con Clinton al sax, ospiti Pat Metheny e Charlie Haden. Terzo episodio con Tony Bennett, ospite il pianista jazz Bill Charlap.

Disco 2 Primo episodio Lou Reed ospite il regista Julian Schnabel. Secondo episodio i Police “riuniti” e terzo episodio Smokey Robinson.

Disco 3 Primo episodio Rufus Wainwright con una delle ultime apparizioni della mamma Kate McGarrigle, secondo episodio, un gruppo di giovani emergenti, She & Him, cioè Zooey Deschanel e M Ward, Jakob Dylan e Jenny Lewis, in varie combinazioni fra loro. Terzo episodio con Diana Krall, ovvero la signora Costello, e qui per conflitto d’interessi conduce Elton John, ma nel finale sono tutti insieme appassionatamente.

Disco 4 Primo episodio Herbie Hancock, secondo episodio nuovamente di gruppo, serata fantastica con Kris Kristofferson, Rosanne Cash, Norah Jones e John Mellencamp, tutti insieme! Terzo episodio con James Taylor.

Disco 5 Serata con la soprano Renée Fleming (sapete della passione di Costello per la lirica), ospiti Bill Frisell alla chitarra e Rufus Wainwright che torna! In questo disco ci sono le bonus, le versioni alternative, le prove, il dietro le scene, tutto il cucuzzaro.

L’atmosfera delle conversazioni è amabile e rilassata, le esibizioni musicali sono incredibili, va in onda in America sulla Sundance Television, 650 minuti. Imperdibile!

Nella seconda stagione sono già passati, tra gli altri, Springsteen, due puntate (è il Boss!).


radio/radio nowhere – bruce springsteen & elvis costello
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Ma anche Bono & The Edge e una serata speciale con Levon Helm della Band, Allen Toussaint, Nick Lowe e Richard Thompson, tanto per gradire.

Bruno Conti