Un Bel Disco Dal Vivo, Ma Attenti Alla Fregatura! Strawbs – Live In Concert

strawbs live in concert

Strawbs – Live In Concert – Mooncrest 2CD/DVD

Gli Strawbs sono uno dei gruppi inglesi più longevi al mondo: fondati nel 1964 come bluegrass band (ma hanno debuttato su disco solo nel ’69), sono unanimemente considerati tra i paladini del folk britannico, con tendenze al progressive sviluppate specialmente negli anni settanta. Guidati da Dave Cousins, unico membro fondatore ancora nel gruppo (ma nel tempo hanno militato al suo interno anche una giovane Sandy Denny, prima di entrare nei Fairport Convention, ed il tastierista Rick Wakeman un attimo prima di diventare una star con gli Yes), gli Strawbs hanno all’attivo circa 25 album in cinquanta anni, e non hanno ancora finito in quanto hanno da poco annunciato un nuovo lavoro, Settlement, in uscita il prossimo 26 febbraio.

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Oggi però vi parlo di un doppio CD dal vivo con accluso DVD intitolato semplicemente Live In Concert, che documenta uno show del marzo 2006 nella cittadina inglese di Bilston: attenzione però alla fregatura, dal momento che questo concerto era già stato pubblicato nel 2008 con il titolo Lay Down With The Strawbs ma tenendo separate le parti audio e video, e con la medesima tracklist di oggi. Se però non avete l’edizione di dodici anni fa, questo Live In Concert è un album da non sottovalutare anche se siete dei neofiti per quanto riguarda la band londinese, dal momento che siamo di fronte ad un concerto bello, elettrico e coinvolgente, con all’interno parecchi classici dei gruppo e più di un momento epico: oltre a Cousins, voce, chitarra e banjo, la lineup comprende Dave Lambert anch’egli voce e chitarra elettrica, John Hawken alle tastiere, Chas Cronk al basso e Rod Coombes alla batteria, oltre alla partecipazione speciale dell’ex membro John Ford in una manciata di pezzi.

strawbs live

Lo show inizia e finisce con i due brani più famosi della band, le splendide e trascinanti Lay Down https://www.youtube.com/watch?v=umzenPU9M0g  e Part Of The Union, entrambe eseguite in maniera decisamente rockeggiante https://www.youtube.com/watch?v=69O8xmIeenU . In mezzo, sedici canzoni prese dal loro vasto songbook, con ottimi esempi di folk-rock come la limpida e tersa I Only Want My Love To Grow In You, la fulgida ballata corale Shine On Silver Sun, altro loro brano tra i più popolari, gli otto minuti della complessa ed affascinante Ghosts, con le tastiere prog che incontrano la melodia folk  https://www.youtube.com/watch?v=z5REqemQ0o0, la lenta e nostalgica Remembering/You And I When We Were Young, e la vibrante fusione tra rock e folk di Cold Steel, anche se l’assolo di synth al quarto minuto me lo sarei risparmiato.

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Altri momenti salienti del concerto sono la epica e coinvolgente The Auction, il gradevole acquarello elettroacustico Out In The Cold, la roccata Just Love, dal ritmo sostenuto, ed il suggestivo medley Autumn Suite. Come bonus finale abbiamo cinque brani presi dal set acustico dello show, che inizia con la lunga e distesa The Man Who Called Himself Jesus e si snoda attraverso l’intensa Tears, la gustosa folk song dal sapore tradizionale Pavan (con ottima prestazione chitarristica), la struggente e bellissima Kissed By The Sun e la vivace Heavy Disguise, dallo stile non dissimile da quello dei Jethro Tull più folkeggianti. Bel concerto quindi, anche se trattasi di ristampa “travestita” da disco nuovo.

Marco Verdi

Uno Splendido Viaggio Nella Golden Age Del Folk-Rock Britannico. VV. AA. – Strangers In The Room

strangers in the room

VV.AA. – Strangers In The Room: A Journey Through The British Folk Rock Scene 1967-73 – Grapefruit/Cherry Red 3CD Box Set

 La Gran Bretagna della seconda metà degli anni sessanta era percorsa da numerosi fermenti musicali (e non). Mentre i quattro gruppi inglesi principali (Beatles, Rolling Stones, Who e Kinks) in quegli anni pubblicavano loro album migliori, nella terra di Albione nascevano diverse correnti di grande importanza, come il British Blues, con i Bluesbreakers di John Mayall, i Cream, i Fleetwood Mac di Peter Green ed il Jeff Beck Group (ma anche i Taste di Rory Gallagher), la psichedelia (che ebbe nei Pink Floyd la band di punta), l’hard rock con i Led Zeppelin, i Free e gli Humble Pie, e naturalmente il folk-rock, che non rassomigliava a quello americano dei Byrds ma prendeva spunto dalle antiche ballate inglesi e scozzesi per arrivare ad un sound elettrico che poteva anche sconfinare nella stessa psichedelia e nel prog.

In passato abbiamo avuto diverse compilation che si occupavano di questo genere fondamentale, basti pensare ai vari volumi della serie Electric Muse o al box triplo della Island uscito nel 2009, ma spesso ci si occupava dei gruppi e solisti più celebri, e con le loro canzoni più note: questo nuovo e bellissimo box triplo intitolato Strangers In The Room (ad opera della Grapefruit, la stessa del recente cofanetto dei Flamin’ Groovies) percorre una strada diversa, dando cioè spazio ad artisti considerati di seconda o terza fascia, ed in alcuni casi praticamente sconosciuti (io stesso devo ammettere che molti di essi non li avevo mai sentiti nominare) e limitandosi solo a trattare il periodo d’oro del genere in questione, cioè gli anni che vanno dal 1967 al 1973. Certo, non mancano i capostipiti del genere (Fairport Convention, Pentangle, Steeleye Span, tanto per citare i tre più famosi), ma anche loro non con i brani più noti: la maggior parte del box però si occupa di musicisti che hanno avuto scarsa fortuna, scegliendo di pubblicare vere è proprie rarità, tra le quali molti singoli mai apparsi prima su CD e persino quattro canzoni inedite, il tutto corredato da un bellissimo libretto di 40 pagine con dettagliati commenti ad ognuno dei 60 brani inclusi; qualche assenza c’è (a memoria mi vengono in mente Lindisfarne, Amazing Blondel e Martin Carthy, ma non avrebbero sfigurato neanche Cat Stevens e John Martyn). Ma ecco una (non tanto) veloce disamina del contenuto dei tre CD, e vi giuro che ho fatto fatica a limitarmi ai pezzi che sto per citare.

CD1: si comincia con Michael Chapman (tornato in auge negli ultimi anni con due bellissimi album) con Stranger In The Room, una solida e potente ballata elettroacustica, molto suggestiva e decisamente più rock che folk, e la chitarra elettrica di Mick Ronson grande protagonista. Dopo la drammatica The Blacksmith degli Steeleye Span (una delle poche scelte “scontate”), dominata dalla vocalità di Maddy Prior, abbiamo il primo inedito, cioè una versione alternata della pimpante e frenetica Dangerous Dave degli Spirogyra. I restanti 17 pezzi sono appannaggio di gruppi o solisti i cui nomi non sono certo tra i più noti, ma ci sono chicche che rendono l’ascolto piacevole al massimo, come l’enigmatica ma deliziosa Murdoch ad opera dei Trees, la rockeggiante ed orecchiabilissima Shoeshine Boy degli Humblebums (che vedono alla voce un giovane Gerry Rafferty), Martha di Harvey Andrews, dalla splendida linea melodica (e con Cozy Powell alla batteria), la tonica Hanging Tree, tra folk, rock e psichedelia dei dimenticatissimi Oo Bang Jiggly Jang (il cui leader Peter Bramall entrerà in seguito nei pub-rockers The Motors come Bram Tchaikovsky ), o la fluida e “fairportiana” Amongst Anemones eseguita dai Jade, un trio che durò il tempo di un solo album.

Meritano un cenno anche la pianistica e bellissima The Sailor da parte di Robin Scott (che rispunterà anni dopo come leader del gruppo M con i ritmi disco-elettronici di Pop Musik), l’eterea e sublime Here Comes The Rain dei Trader Horne, un duo la cui voce femminile era Judy Dyble, prima cantante dei Fairport, la diretta ed immediata My Delicate Skin di Dave Cartwright, un singolo che avrebbe meritato maggior fortuna, la toccante Almost Liverpool 8 di Mike Hart (tra le migliori del primo CD), la tersa e bucolica Don’t Know Why You Bother Child di Gary Farr e la corale e coinvolgente We Can Sing Together di Alan Hull.

CD2: i tre gruppi più conosciuti del dischetto sono i Matthews Southern Comfort con una cristallina rilettura di Woodstock di Joni Mitchell, dallo stile decisamente pastorale, gli Strawbs (senza Sandy Denny) con la vibrante e maestosa The Man Who Called Himself Jesus, ed i Fairport Convention con la prima versione di Sir Patrick Spens, registrata con la stessa Denny ai tempi di Liege & Lief e pubblicata solo in una delle successive ristampe. Ci sono anche cinque nomi non proprio sconosciuti, ma indubbiamente di culto: The Woods Band, gruppo formato da Gay e Terry Woods dopo il loro allontanamento dagli Steeleye Span (As I Roved Out, un brano tradizionale arrangiato alla perfezione e con un intermezzo strumentale strepitoso), Bill Fay, tornato ad incidere dopo una vita in tempi recenti, con un demo del 1969 della stupenda Be Not So Fearful, Bridget St. John alle prese con l’allegra filastrocca folk There’s A Place I Know, la Third Ear Band con Fleance, dal suono più tradizionale che mai, e i Dando Shaft con Riverboat, pura, cristallina e cantata splendidamente.

E poi ci sono gli acts meno noti, tra cui gli Unicorn (prodotti da David Gilmour) con l’armoniosa I Loved Her So Long, chiaramente influenzata da Crosby, Stills & Nash, la beatlesiana Sarah In The Isle Of Wight di Al Jones (solo a me ricorda Lucy In The Sky With Diamonds?) https://www.youtube.com/watch?v=QXcjC2SSC8I , l’epica nonché oscura Pucka-Ri degli Urban Clearway, i Daylight con la limpida e corale Lady Of St. Clare (45 giri che fu anche la loro unica incisione!), la sinuosa ed emozionante Love Has Gone della bravissima Mary-Anne Paterson, una delle gemme del cofanetto (sentite che voce, da brividi), il demo della gentile What I Am dei Fresh Maggots, secondo inedito del box, ed una rilettura molto “roots” e sicuramente interessante del classico di Bob Dylan Like A Rolling Stone da parte dei Canticle.

CD3: il dischetto con la maggior parte di artisti famosi, a partire dai Pentangle con la nota The Cuckoo (tratta dal mitico Basket Of Light), per seguire con Ralph McTell e la sua ottima prova cantautorale Father Forgive Them, la strepitosa Just As The Tide Was A-Flowing, frutto della collaborazione di Shirley Collins con la Albion Country Band (una delle più belle canzoni del triplo), l’intensa Oh Did I Love A Dream della Incredible String Band, che ha il sapore di un canto marinaresco, e la squisita All In A Dream di Steve Tilston, lucida ballata guidata da piano e chitarra. C’è anche una giovanissima Joan Armatrading con la piacevole City Girl, un inatteso Gerry Rafferty solista con una versione inedita di Who Cares, diversa dallo stile pop che il nostro avrà in seguito, e chiude la già citata Sandy Denny (come poteva mancare?) con la sua signature song Who Knows Where The Time Goes in una rara versione voce e chitarra incisa prima di entrare nei Fairport.

Tra i pezzi rimanenti segnalerei la delicata Queen Of The Moonlight World di Andy Roberts, dallo splendido arpeggio di chitarra e con una melodia ariosa, il rarissimo singolo di Mr. Fox Little Woman, bellissima folk song dal sapore più irlandese che inglese, Mike Cooper con la solare ed ottimistica Your Lovely Ways, la misteriosa Jude, che incise questa intensa Beverley Market Meeting insieme a qualche altro demo e poi sparì, la quasi west-coastiana Carry Me dei Prelude, Furniture, grande rock song ad opera degli irlandesi Horslips (con uno strepitoso assolo chitarristico), ed il quarto ed ultimo inedito, cioè l’orientaleggiante Waxing Of The Moon dei Lifeblud https://www.youtube.com/watch?v=4D6MP_AnIm4 .

Un cofanetto quindi difficile da ignorare se siete appassionati del genere folk-rock (ma anche della buona musica in generale), anche perché non costa una cifra esagerata.

Marco Verdi

L’Occasione Per Un Piccolo “Ricordo” di Daevid Allen! Gong – Access All Areas E Altri Titoli

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La settimana prossima, l’8 giugno, usciranno alcuni titoli nuovi di questa serie della Edsel/Demon Music Group, Access All Areas, concerti in CD+DVD perlopiù registrati nel 1990 (ma non tutti) per la Bedock TV negli studi di Nottingham della Central TV (e parzialmente usciti negli anni ’90 come CD e, alcuni, come VHS). Le altre uscite tra un attimo.

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Colgo l’occasione per spendere due parole per Daevid Allen (la e aggiunta era un vezzo, in effetti si chiamava Christopher David Allen), il musicista australiano scomparso il 13 marzo scorso a 77 anni, dopo una lunga battaglia con un tumore e di cui non avevo mai avuto l’occasione di parlare sul Blog. Senza volerne tracciare tutta la storia, almeno un breve excursus su quello che è stato un personaggio abbastanza importante della scena “alternativa rock”. Arrivato in Europa nei primi anni ’60, a Parigi prima, sulle tracce dei poeti beatniks americani, poi in Inghilterra, nei pressi di Canterbury, fonda il Daevid Allen Trio, dove lo troviamo a fianco di Robert Wyatt e con l’ingresso in formazione di Kevin Ayers e Mike Ratledge nascono i Soft Machine (nome ispirato da un racconto di William Burroughs), con i quali peraltro non incide nulla, visto che nel 1968, di ritorno da un tour, gli viene rifiutato il rientro in Inghilterra, e trovandosi a Parigi in quell’anno assiste alle proteste studentesche, dalle quali viene emarginato in qualità di beatnik (vogliamo chiamarlo hippie?) e si trasferisce a Maiorca con Gilli Smyth, che sarà la sua compagna di vita e musica, dove registra il primo prodotto con il nome Gong, Magick Brother, dove appare anche l’allora flautista Didier Malherbe (poi al sax nelle formazioni successive della band). Nel 1970 esce il primo album solista Banana Moon, e nel 1971, di nuovo come Gong, Camembert Electrique. La fama della band è comunque legata alla trilogia della “teiera volante”, Flying Teapot, Angels Egg e You, pubblicata dalla Virgin tra il 1973 e il 1974, album fondamentali per il rock anarchico di Allen, con uno stile che fonde space rock, progressive, derive jazz fusion, persino psichedelia, oltre al classico Canterbury Sound e la presenza di musicisti come Tim Blake alle tastiere, Steve Hillage alla chitarra, Laurie Allan e poi Pierre Moerlen alla batteria. Dopodiché, mentre il “marchio” rimane a Moerlen, Allen inizia una lunga carriera solista che prevede anche varie reunion e diverse incarnazioni dei Gong, tra cui i Planet Gong, Mother Gong, New York Gong, Gongmaison, Gong Family.

Tra le varie reunion anche questa del 1990, uscita in CD, mi pare nel 1993, come Live On TV, circolata molto poco e considerata tra le più riuscite dai cultori del Canterbury sound e in particolare dalla fanzine Facelift, con Didier Malherbe (come Bloomdido Bad de Grass) al sax e flauto, Gilli Smyth agli space whispers, Twink alle tastiere e altri musicisti. I brani, sia nel CD che nel DVD sono questi:

Novità Di Ottobre Parte IV. Mick Hucknall, Tracey Thorn, Madness, Strawbs, Rod Stewart, Macy Gray, Toby Keith, RNDM, Rusted Root, Blegvad & Partridge, Cheryl Wheeler, Cheap Wine, Greg Brown

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Prima di parlare delle altre novità in uscita il 30 ottobre, un breve riassunto su conferme e slittamenti. Il cofanetto da 63 CD di Johnny Cash è stato definitivamente spostato al 4 dicembre, mentre il Velvet Underground And Nico esce il 6 novembre nelle versioni normali e Deluxe doppia e il 13 novembre (almeno in Italia) nella versione sestupla Super Deluxe. Sempre per il mercato italiano il box di Sandy Denny The Words and Notes viene spostato al 6 novembre. Confermate le uscite del cofanetto retrospettivo di Joni Mitchell, del nuovo Black Country Communion, di Psychedelic Pill, il doppio di Neil Young con i Crazy Horse e ora parliamo di quelli non ancora trattati sul Blog e un paio che erano sfuggiti.

Mick Hucknall aveva già pubblicato un album a nome proprio anziché utilizzare la sigla Simply Red, per il disco Tribute To Bobby, un CD+DVD uscito nel 2008 che omaggiava la musica di Bobby “Blue” Bland, meglio del solito rispetto alla produzione degli ultimi anni ma non particolarmente memorabile, ora ci riprova con questo American Soul, pubblicato dalla Rhino, che riprende alcuni dei super classici della musica nera americana, That’s How Strong My Love Is, I’d Rather Go Blind, Lonely Avenue, Tell It Like It Is, I Only Have Eyes For You (questa non mi sembra proprio soul, anche se i primi a farla diventare un successo sono stati i Flamingos, un gruppo di Doo-wop, poi l’hanno cantata Garfunkel, Carly Simon, Rod Stewart e prima l’aveva fatta pure Sinatra), Don’t Let me Be Misunderstood (lanciata da Nina Simone ma poi nota anche in molte versioni rock, in primis quella degli Animals). Non l’ho ancora sentito per cui spero non sia simile ai dischi della serie del Great American Songbook del citato Stewart, che erano delle palle terribili, di cui fra poco (ma dalla breve preview in video non sembrerebbe).

Sempre a proposito di “black music,” Macy Gray, con la produzione di Hal Willner, ripropone l’intero album Talking Book di Stevie Wonder, in una nuova versione targata 2012 per la 429 Records/Verve. Dopo Covered di qualche tempo fa, è il secondo disco di covers della riccioluta artista americana. Questo l’ho sentito brevemente e non mi sembra male, anche se l’originale era meglio, comunque un disco con You Are The Sunshine Of My Life, Superstition (peraltro rallentatissima e quasi irriconoscibile, ma con un bel arrangiamento di Willner, sempre geniale), Blame It On The Sun, I Believe (When I Fall In Love…) e tutto il resto, non può essere brutto.

I Madness ci danno lezioni linguistiche con Oui Oui Si Si Ja Ja Da Da, etichetta Lucky 7/Cooking Vinyl. C’è una My Girl 2 e variazioni sui loro temi classici ma non si sembra da strapparsi i capelli.

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Dopo tutti i discorsi, nei mesi scorsi, sul nuovo disco di Rod Stewart, alla fine esce un disco di canzoni Natalizie, ma proprio di quelle super famose, sentite mille volte, ma per chi scrive anche questo, come gli ultimi dischi di Rod The Mod (una volta) è una delusione e una palla tremenda. Arrangiamenti soporiferi a cura di David Foster, duetti con Mary J. Blige (che sarebbe anche brava), Cee Lo Green e uno “virtuale” con la defunta Ella Fitzgerald. Poteva mancare in questo Merry Christmas Baby, Verve/Universal, un bel duetto con Michael Bublé? Certo che no (godo come un riccio morto)! E probabilmente il disco venderà milionate di copie ma non c’è limite al peggio, dopo l’ultimo duetto citato, ho mollato il disco e sono passato ad altro. Ridateci i Faces!

E, in teoria, non sarei neppure contrario ai dischi natalizi per principio. Anche se quando ho letto i titoli dei brani del nuovo disco di Tracey Thorn, Tinsel And Lights, e mi sono reso conto che l’album era uno di quelli che loro chiamano “stagionali”, ho paventato il peggio e non volevo neppure dargli una ascoltatina, visto che gli ultimi dischi solisti della ex Everything But The Girl non mi avevano entusiasmato, ma in virtù delle ottime ristampe della Edsel del vecchio catalogo, mi sono detto, proviamo. E volete sapere una cosa? E’ proprio bello, se dovete comprare un disco natalizio quest’anno rivolgetevi con fiducia a questo. Tracey Thorn ha ancora una bella voce, quasi da ventenne, gli arrangiamenti sono molto eleganti, niente elettronica e dance e soprattutto la scelta delle canzoni è ottima e inconsueta. Oltre a due brani nuovi scritti per l’occasione da lei stessa, i brani vengono dal repertorio di Stephin Merritt (Magnetic Fields), Ron Sexsmith, Jack White (In The Cold Cold Night, un brano dei White Stripes), Snow di Randy Newman, Snow In Sun di Green Gartside (ovvero Scritti Politti, che fa una breve apparizione), River di Joni Mitchell e brani anche dei Low e di Sufjan Stevens. Una piacevole sorpresa, su Merge Records.

Continuano le ristampe dei dischi degli Strawbs sulla loro etichetta, la Witchwood Records, questa volta è il turno dell’ultimo disco che avevano registrato negli anni ’70, 1977 per la precisione. Si tratta di Deadlines, che aveva fatto una breve apparizione in CD per la One way a metà anni ’90, con un suono non rimasterizzato. Questa volta il disco ha il suo bel remaster e per gradire, come al solito nelle loro ristampe, ci sono ben 11 tracce bonus in questa nuova versione. Ovviamente riservato ai fans, tra cui mi onoro di essere, in virtù della indimenticabile voce di Dave Cousins, come spesso ricordato in questo Blog.

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Altri tre dischi “inconsueti”.

Gli RNDM (random), sono una specie di supergruppo minore, con il cantautore Joseph Arthur, il bassista dei Pearl Jam Jeff Ament e il batterista Richard Stuverud, proveniente dalla zona di Seattle ed in passato già collaboratore di Ament. Il disco si chiama Acts, esce per la Lonely Astronaut/Monkeywrench e ad un primo ascolto mi sembra un sano disco di rock energico, con delle piacevoli canzoni scritte da Joseph Arthur, che ha una bella voce “classica”.

I Rusted Root sono tra le formazioni storiche del filone jam bands, il primo disco risale al 1992 e da allora ne hanno fatti altri sette, compreso questo nuovo The Movement, pubblicato dalla Shanachie, che conferma il loro rock complesso, ricco di elementi percussivi e virtuosistici. Per l’occasione c’è un brano dove sembrano gli Stones, sarà perché è una cover di No Expectations?

Peter Blegvad e Andy Partridge sono amici di lunga data, ogni tanto decidono di fare un disco insieme e questo Gonwards è l’ultimo della serie, quindi fans degli XTC avvisati, per la collezione! Il disco è però per più di metà parlato e quindi anche se Partdrige si occupa della parte musicale non è proprio indispensabile, se non per fan scalmanati, anche se la classe non manca, di tanto in tanto. A differenza del recente disco a nome Mike Keneally Wing Beat Fantastic, sottotitolo Songs Written By Mike Keneally & Andy Partridge, che forse non avevo citato nel Blog, e che è decisamente bello, la migliore cosa di Partdrige dai tempi degli XTC.

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Nelle liste delle uscite settimanali non manca quasi mai un disco di country e anche questa volta non fa eccezione, Hope On the Rocks (anche in versione Deluxe con due remix e due pezzi live) è il 19° disco di Toby Keith dal 1993 a oggi, ne pubblica uno all’anno e se salta un’annata ne escono due o tre l’ anno successivo, dischi natalizi e live compresi. Si tratta di uno dei neo-tradizionalisti di Nashville, che alterna cose buone ad altre un po’ risapute, comunque per gli appassionati del genere, c’è di peggio (ma anche di meglio).

Cheryl Wheeler è una di quelle cantautrici per carbonari, per appassionati della buona musica (era una delle preferite del buon Franco Ratti), ma in in quasi trenta anni di carriera e con una decina di album pubblicati non aveva mai inciso un album dal vivo. Ora esce questo Greetings From Cheryl Wheeler Live Featuring Kenny White che conferma la bravura di questa non più giovane musicista che mi è sempre piaciuta in modo particolare, in possesso di una delle voci più interessanti del folk contemporaneo ed è anche una ottima compositrice, i cui brani sono stati incisi da Bette Midler, Juice Newton, Maura O’Connell, Linda Thompson e molte altre. Il disco è pubblicato a livello autogestito e quindi non di facile reperibilità. Se non la conoscete potete provare uno dei vari album che sono usciti per la Philo/Rounder, sono tutti belli.

Una segnalazione anche per il nuovo disco di una band italiana, i Cheap Wine, che nel nuovo disco, in uscita la settimana prossima, Based On Lies, fanno come di consueto del rock classico chitarristico in grado di rivaleggiare con il meglio delle produzioni internazionali.

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Un altro titolo, già uscito da qualche settimana ma che, come il Luka Bloom ricordato ieri, era sfuggito al vostro fedele recensore.

Il nuovo album di Greg Brown, Hymns To What Is left, musicista di cui sono stato per lunghi anni il fedele cronista sul Buscadero, dedicandogli anche una lunga retrospettiva di varie pagine, negli anni ’90 e del quale, anche oggi che non mi assegnano più le sue recensioni, rimango un fedele seguace, perché lo ritengo uno dei migliori musicisti e artisti americani in assoluto. I suoi dischi diventano sempre più difficili da recuperare, già quelli Red House e Trailer erano affidati a piccole etichette, peraltro fondate da lui, ora questo nuovo esce per la Sawdust Records e vede la partecipazione del solito giro di musicisti: la moglie Iris De Ment, di cui un brano, Arkansas, racconta la storia del viaggio fatto dai due coniugi per dare sepoltura alla madre, la figlia Pieta (da non confondere con Petra che è la figlia di Charlie Haden) e l’immancabile compagno di mille avventure musicali Bo Ramsey. Dopo l’eccellente Freak Flag, un altro ottimo disco per Greg Brown, una delle voci più incredibili e profonde (anche quando canta in falsetto) della musica roots americana, forse l’erede più credibile di Johnny Cash. Anche questo disco spero di trovare il tempo di recensirlo più diffusamente, per ora mi limito a segnalarvelo.

Per oggi, fine delle trasmissioni.

Bruno Conti

Una Nuova Stilettata Al Cuore (E Altrove)! Sandy Denny – The Notes And The Words

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Sandy Denny – The Notes And The Words: A Collection Of Demos & Rarities – 4 CD – Island/Universal – 24-09-2012

Giusto due anni fa vi annunciavo l’uscita del Box da 19 CD dell’opera omnia di Sandy Denny, poi pubblicato nel novembre del 2010 e quasi immediatamente scomparso dalla circolazione (o meglio, su Amazon inglese, volendo, ne viene riportata ancora una copia disponibile alla modica cifra di mille sterline!). Per i pochi fortunati che l’hanno acquistato al primo giro la notizia è poco rilevante, ma per gli altri, come il sottoscritto, che, per vari motivi (reperibilità e prezzo, i principali), se lo sono lasciato sfuggire, ecco un’altra buona occasione per riparare, almeno perzialmente. D’altronde quale è sempre stato il mese delle riparazioni? Settembre! E quindi vediamo di cosa tratta, e senza essere ipocriti, aggiungo che se fosse uscita subito questa compilation di rarità l’avrei preferita al megaboxone, considerando le ristampe successive potenziate degli album originali.

Intanto, un poco era nell’aria, annunciato da tutta la pletora di ristampe Deluxe doppie con bonus della discografia della grande cantante dei Fairport Convention, poi i dischi di inediti o live con Strawbs, Fairport e Fotheringay, per fortuna c’è sempre qualche occasione per parlare di questa inarrivabile interprete. Non ci sono particolari anniversari da ricordare, potrei ipotizzare un 65 anni dalla nascita, ma non credo sia il caso, Più semplicemente, tra i fans e gli appassionati della buona musica, c’è sempre richiesta per “nuovo” materiale dedicato a lei. In fondo me lo immaginavo che la storia del Box non sarebbe finita lì.

Quindi di cosa stiamo parlando? Questo The Notes And The Worlds, come da sottotitolo, “Una Raccolta di Demo e Rarità” raccoglie 75 brani registrati tra il 1967 e il 1977, l’anno prima della sua morte avvenuta nel 1978, a soli 31 anni. Non vi ripeto per l’ennesima volta la storia del Box, qui potete leggere l’ultima versione sandy-denny-box-19-cd-island-alcune-precisazioni.html ; questo è il contenuto del nuovo Box, che, mi dicono, verrà distribuito anche nelle nostre lande, pur trattandosi di una edizione limitata a 3.500 copie per tutto il mondo:

Disc 1

1. Sandy Denny Blues Run The Game
2. Sandy Denny Soho
3. Sandy Denny It Ain’t Me Babe
4. Sandy Denny East Virginia
5. Sandy Denny Geordie
6. Sandy Denny In Memory (The Tender Years)
7. Sandy Denny I Love My True Love
8. Sandy Denny Ethusel
9. Sandy Denny Carnival Home Demo
10. Sandy Denny They Don’t Seem to Know You
11. Sandy Denny Gerrard Street
12. Sandy Denny Seven Virgins
13. Sandy Denny A Little Bit Of Rain
14. Sandy Denny Go Your Own Way My Love
15. Sandy Denny Cradle Song
16. Sandy Denny Who Knows Where The Time Goes First Demo 1969
17. Sandy Denny Motherless Children
18. Sandy Denny You Never Wanted Me
19. Sandy Denny Milk and Honey Superior Re-Record
20. Sandy Denny She Moves Through The Fair Acoustic Version
21. Sandy Denny Fotheringay Acoustic Version
22. Sandy Denny Now and Then
23. Sandy Denny Autopsy Demo

Disc 2

1. Sandy Denny Are The Judges Sane
2. Fairport Convention Mr. Lacey Sandy Lead Vocal Version
3. Fairport Convention The Ballad Of Easy Rider
4. Fairport Convention A Sailors Life First Version no Swarb
5. Fairport Convention Come All Ye Take 1
6. Fairport Convention Matty Groves Take 1
7. Fotheringay The Way I Feel Original Version
8. Fotheringay The Sea Studio Demo
9. Fotheringay Winter Winds Studio Demo
10. Fotheringay The Pond and the Stream Studio Demo
11. Fotheringay John The Gun
12. Fotheringay Late November
13. Sandy Denny Next Time Around Demo
14. Sandy Denny Lord Bateman

Disc 3

1. Sandy Denny The Optimist Demo
2. Sandy Denny Wretched Wilbur Demo
3. Sandy Denny Crazy Lady Blues Demo
4. Sandy Denny Northstar Grassman and the Ravens BBC Session One in Ten
5. Sandy Denny Blackwaterside Alternate Take
6. Sandy Denny It’ll Take A Long Time Demo
7. Sandy Denny For Nobody To Hear Original Version
8. Sandy Denny Quiet Joys Of Brotherhood Demo
9. Sandy Denny The Lady Demo
10. Sandy Denny Bushes And Briars Demo
11. Sandy Denny The Music Weaver Demo
12. Sandy Denny No End Piano Version
13. Sandy Denny Solo Alternate Take
14. Sandy Denny Whispering Grass Demo
15. Sandy Denny Friends Alternate Take
16. Sandy Denny Dark The Night Alternate Take
17. Sandy Denny Until The Real Thing Comes Along Demo

Disc 4

1. Sandy Denny The King And Queen Of England Demo
2. Sandy Denny After Halloween Home Demo
3. Sandy Denny Sandy’s Song (Take Away The Load)
4. Sandy Denny Stranger To Himself Demo Version
5. Sandy Denny By The Time It Gets Dark Demo
6. Fairport Convention Down In The Flood Live At The Troubadour
7. Fairport Convention Knocking On Heaven’s Door Live At The Troubadour
8. Fairport Convention Like An Old Fashioned Waltz Live At The Troubadour
9. Sandy Denny Dawn Alternate Take
10. Sandy Denny One More Chance Alternate Take
11. Fairport Convention What Is True? Demo
12. Sandy Denny No More Sad Refrains Live TV 1975
13. Sandy Denny I Wish I Was A Fool For You Original Gold Dust LP Version
14. Sandy Denny Gold Dust Original Gold Dust LP Version
15. Sandy Denny Candle In The Wind Piano Version
16. Sandy Denny One Way Donkey Ride Acoustic Version
17. Sandy Denny I’m A Dreamer Alternate Take
18. Sandy Denny Still Waters Run Deep Acoustic Version
19. Sandy Denny Full Moon Feat. Swarb Solo
20. Sandy Denny Moments Acoustic Version (Actual Final Recording)
21. Sandy Denny Makes Me Think Of You Demo

*Varrebbe la pena solo per questa grandissima versione (e non è registrato in cantina con una cassetta di seconda generazione!), ma tutto il materiale è molto interessante, il prezzo probabilmente pure, dovrebbe costare tra i 40 e i 50 euro, a spannacce, quindi non perdetevi questa nuova occasione. (Non) solo per appassionati (detti anche Carbonari)!

Qualche deviazione per notizie particolari dedicate a singole uscite ma domani dovrei completare l’excursus sulle uscite prossime venture, a risentirci.

Bruno Conti

*P.S. Ho barato. Lo so che c’era già nel A Boxful Of Treasures della Fledg’ling Records, nel quinto disco aggiuntivo, ma è talmente bella e se a qualcuno manca sarebbe un delitto non averla (insieme al resto)!

Novità Di Luglio Parte II. Jimi Hendrix, Strawbs, Kathryn Roberts & Sean Lakeman, Hank Williams Jr., Cassandra Wilson, Jerry Douglas, Robert Plant, Rhonda Vincent, Eccetera

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Questi sono i titoli in uscita martedì 10 luglio e qualche “recupero” di album sfuggiti al primo giro.

Partiamo con un paio di DVD e la ristampa in CD di Hendrix.

Robert Plant ha concluso la sua avventura con i Band Of Joy ma mentre è in tour con il nuovo gruppo dei Sensational Space Shifters (la formazione comprende Patty Griffin e alcuni membri dei “vecchi” Strange Sensation), esce questo DVD (o Blu-ray) registrato nel febbraio del 2011 al War Memorial Auditorium di Nashville, Tennesse, Live From The Artists Den della durata di 77 minuti che accanto ad alcuni dei brani tratti dal disco della band propone anche 6 cover dei Led Zeppelin. Oltre a Plant e alla Griffin sono della partita anche Buddy Miller, Darrell Scott e Marco Giovino. Regista Jojo Pennebaker (parente?) per questo eccellente concerto registrato in una fredda e nevosa serata. Etichetta Decca/Universal.

Jimi Hendrix Live at Berkeley o Plays at Berkeley, come preferite chiamarlo era già uscito in CD e DVD nel 2003 per la Universal.  Il CD, 2nd Show 10PM, è del tutto identico (ok, cambia il marchietto, c’è scritto Sony/BMG) per cui mi sembra superfluo, per il DVD o Blu-ray in effetti, oltre ad una nuova digitalizzazione dal negativo del 16mm originale, si passa dagli originali 56 minuti a 72 minuti, con ben 15 minuti extra di documentario e frammenti di brani (anche se è difficile pensare che Voodoo Child (slight Return), Hear My Train A-Comin’ e Machine Gun completi durino solo quindici minuti circa, però…). Se non lo avete preso al primo giro, si tratta di uno dei concerti più famosi di Jimi Hendrix con gli Experience seconda edizione, in caso contrario tenete conto che DVD e Blu-ray contengono anche nelle Special Features il concerto completo audio del 2° spettacolo, quello di 67 minuti che esce anche come CD a parte. Anche se leggendo le note del “vecchio” DVD, che ho appena controllato, il concerto audio Bonus c’è pure in quello e i tre brani citati come extra appaiono pure nell’edizione 2003, mah. La durata riportata sul DVD è addirittura 49 minuti, mistero! Vedremo, ma occhio alla penna e ai soldi!

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Sempre a proposito di “fregature”, direi che i tipi che hanno pubblicato questo doppio CD The Lowdown dei Counting Crows, si sono superati. Già il nome dell’etichetta, Sexy Intellectual, è un programma, se poi aggiungiamo che si tratta di un doppio che contiene nel primo dischetto una biografia del gruppo recitata da una voce femminile e nel secondo varie interviste non saprei dire a chi possa essere indirizzato questo prodotto. Loro dicono che è destinato ai fans e ai collezionisti!

Un paio di titoli già usciti ma che erano “saltati” (dimenticati) dalla rubrica delle novità.

Quello di Jerry Douglas, Traveler, su etichetta Entertainment One Music/Membran/Koch, direi che è imprescindibile per gli amanti della buona musica. Il grande dobroista e pluristrumentista americano che per la prima volta si cimenta anche come vocalist nel brano d’apertura On A Monday, un brano molto ry cooderiano, ha radunato una serie di musicisti strepitosi: Eric Clapton, nella versione super rallentata di Something You Got, un brano di Chris Kenner che cantava ai tempi anche Wilson Pickett, l’accoppiata Mumford & Sons e Paul Simon per una versione strepitosa di The Boxer, Keb’ Mo’ con Dr.John al seguito per un salto a New Orleans con High Blood Pressure, un ispirato Marc Cohn nella bella ballata Right on Time, gli Spain nell’ottima American Tune e ancora Alison Krauss e gli Union Station per Frozen Fields. Aggiungete Bela Fleck e Omar Hakim e molti altri ottimi musicisti per una serie di vorticosi brani strumentali. Un vero gioiellino. Prodotto da Russ Titelman.

Stessa etichetta per il nuovo album di Cassandra Wilson, Another Country. Registrato in quel di Firenze, sotto la guida del chitarrista italiano Fabrizio Sotti e con la partecipazione di Mino Cinelu, Lekan Babaiola, Nicola Sorato, Julien Labro oltre al Nocca Center Choir, un gruppo vocale originario di New Orleans. 18° album, il primo per una etichetta indipendente dopo 8 dischi per la Blue Note, si tratta di un CD prevalentemente acustico ma non solo, molto intimo, con la chitarra acustica in evidenza e nove composizioni originali di Cassandra Wilson e una sola cover, una versione di O’ Sole Mio che è molto meglio di quello che paventavo.

karthryn roberts & sean lakeman.jpgrhonda vincent sunday mornin' singin'.jpgmusica. bruno conti. discoclub, jimi hendrix, strawbs, kathryn roberts & sean lakeman, robert plant, jerry douglas, cassandra wilson, rhonda vincent, hank williams jr.

 

 

 

 

 

 

 

Un altro trio di uscite interessanti.

Kathryn Roberts & Sean Lakeman sono marito e moglie. Lui è anche il fratello del più famoso Seth Lakeman, altro ottimo cantante di area folk. Tutti e tre, con l’aggiunta di Kate Rusby, che però se ne era già andata prima della pubblicazione del loro unico album Hazy Daze, facevano parte degli Equation, un piacevole gruppo di folk-pop che incideva per la Blanco Y Negro nella seconda metà degli anni ’90. La Roberts, a 20 anni, nel 1995, aveva anche pubblicato un album omonimo in coppia proprio con Kate Rusby. La voce e lo stile musicale sono in quel filone folk, bella voce tra l’altro, un po’ alla Mary Black, di quelle chiare e limpide e in questo Hidden People che esce per la Navigator Records (?!?) ci sono anche una valanga di ospiti: Seth Lakeman ovviamente, Cara Dillon, il cantante dei Levellers Mark Chadwick, la brava cantante americana Caroline Herring, Greta Bondesson che è una delle svedesi Baskery, Dave Burland, uno dei nomi storici del folk britannico e molti altri. A prescindere da tutto, il disco, a un primo veloce ascolto, mi pare ottimo per gli amanti del genere e non solo.

Sul versante americano esce un nuovo CD di Rhonda Vincent, “The New Queen Of Bluegrass” come l’ha definita il Wall Street Journal (ma chi era la vecchia regina?). Questo Sunday Mornin’ Singin’ è un disco dal vivo, edito dalla INGROOVES per il mercato americano, dove in 16 brani, accompagnata dal suo gruppo The Rage, la Vincent si dedica ad un repertorio di marca gospel. Se vi piacciono Alison Krauss o le “Old Queens” come Emmylou Harris o Dolly Parton, quando fanno bluegrass o country acustico, qui c’è Trips For Cats, trippa per gatti!

Sempre in ambito country ecco il nuovo album di Hank Williams Jr, questo Old School New Rules esce per la sua etichetta Bocephus (che è anche il suo soprannome) con la distribuzione WarnerMusic Nashville negli Usa. In questa riuscita miscela tra vecchio e nuovo country ci sono anche un duetto con Brad Paisley I’m Gonna Get Drunk And Play Hank Williams (che era il babbo) e uno con Merle Haggard, sempre a proposito di bevute, I Think I’ll Just Sit Here And Drink. Per il resto, solito country robusto ed elettrico con venature southern. Ho perso il conto ma secondo me, tra album di studio, live e compilations, deve avere pubblicato una settantina di dischi, c’era un periodo negli anni ’60 che ne uscivano anche tre all’anno.

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Oltre alla sua attività con gli Spectrum Road, Jack Bruce, che l’anno prossimo compirà 70 anni, si divide anche con la His Big Blues Band con la quale pubblica questo doppio CD dal vivo Live 2012, che peraltro era già uscito come instant live nel mese di marzo. Registrato allo Stables di Milton Keynes il 19 marzo di quest’anno, in effetti il concerto avrebbe dovuto essere quello del giorno prima ma per problemi tecnici non si era potuto fare. Visto che copertine e materiale erano già pronti, sulla confezione è rimasta la data del 18 marzo. Nella formazione a otto c’è anche il chitarrista Tony Remy, una sezione fiati e, per non farsi mancare nulla, un secondo bassista quando Bruce passa al piano. Questa versione esce sempre per la Concert Live.Tra le sue attività ci sono anche i Cuicoland Express e nei ritagli di tempo incide anche con Robin Trower. Son ragazzi!

Dopo la collaborazione con Bjork nel progetto benefico di Mount Wittenberg Orca, tornano i Dirty Projectors con un nuovo album, Swing Lo Magellan, sempre per la Domino Records. Non c’è la controparte femminile di Dave Longstreth per questo progetto, Angel Deradoorian che si è presa un periodo sabbatico e il suono del gruppo sembra quasi più pop e soul del solito ma i vecchi fans saranno comunque contenti (o no ?).

Per finire, un tuffo nel passato. Dave Cousins nella sua continua ricerca negli archivi della band, questa volta ha fatto saltar fuori un intero album inedito registrato nel periodo a cavallo tra il 1967 dell’album degli Strawbs con Sandy Denny, All Our Own Work e il primo, omonimo, del 1969 per la A&M. Questo Of A Time, oltre al trio originale, e con la produzione di Gus Dudgeon e Tony Visconti, vede la partecipazione di John Paul Jones, Nicky Hopkins e Ray Cooper. In aggiunta ai 12 dodici brani originali ci sono anche altre 12 tracce con versioni alternative, singoli dell’epoca (mai usciti) e remix vari. Il tutto per la loro etichetta, la Witchwood Media.

Anche per oggi è tutto.

Bruno Conti

Lo Sapevo! Il 21 Maggio In Uscita Altre Tre Versioni Deluxe Di Sandy Denny

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Sandy Denny – Sandy – 2 CD Island/Universal

Sandy DennyLike An Old Fashioned Waltz – 2 CD Island/Universal

Sandy Denny – Rendezvous – 2 CD Island/Universal

Alla fine, come volevasi dimostrare, il fatto di non avere trovato il famoso megabox di 19 CD dedicato a Sandy Denny e uscito sul finire del 2010, è stato quasi un bene. Pubblicato in tiratura limitata, ha raggiunto la rispettabile quotazione di quasi 1000 sterline, per avere il contenuto di circa 6 CD di effettivi inediti. Ma nel corso del 2011, prima la Universal con il doppio Deluxe di The North Star Grassmen And The Ravens e poi l’etichetta degli Strawbs la Witchwood con 19 Rupert Street hanno intaccato questo tesoro di materiale “inedito”.

E noi appassionati di Sandy Denny e della buona musica, che spesso sono sinomini, giustamente ne godiamo. Ora, per la verità il 21 maggio, sono “leggermente” in anticipo, usciranno anche le altre tre ristampe degli album ufficiali pubblicati dalla Island negli anni ’70 e ognuno con la sua cornucopia di materiale inedito.

Sandy, il secondo album solista del 1972, è considerato il suo capolavoro (ma anche gli altri tre non scherzano, soprattutto il primo) e contiene alcuni dei suoi brani migliori in assoluto, questa la tracklist, con gli inediti del secondo CD (anche il primo ne contiene ma erano già disponibili nella versione singola rimasterizzata) e la lista dei musicisti presenti nell’album:

  Disc 1

1. It’ll Take a Long Time – 5:13
2. Sweet Rosemary – 2:29
3. For Nobody to Hear – 4:14
4. Tomorrow Is a Long Time (Bob Dylan) – 3:56
5. The Quiet Joys of Brotherhood (Richard Fariña, Traditional) – 4:28
6. Listen, Listen – 3:58
7. The Lady – 4:01
8. Bushes and Briars – 3:53
9. It Suits Me Well – 5:05
10. The Music Weaver – 3:19

Bonus Tracks:

11. After Halloween (demo) – 2:58
12. For Nobody to Hear (original version) – 4:24
13. Ecoute, Ecoute – 3:59
14. The Lady (Band Version) – 3:22
15. The Music Weaver (without strings) – 3:25

Disc 2

1. It’ll Take a Long Time (demo) – 5:13
2. Sweet Rosemary (demo 1) – 3:00
3. For Nobody to Hear (demo) – 4:23
4. Tomorrow is a Long Time (demo) (Bob Dylan) – 3:33
5. The Quiet Joys of Brotherhood (demo) (Richard Fariña, Traditional) – 2:35
6. Listen, Listen (demo) – 5:07
7. The Lady (demo 2) – 3:01
8. Bushes and Briars (demo) – 3:33
9. It Suits Me Well (demo) – 5:03
10. The Music Weaver (demo) – 3:04
11. Late November (live) – 4:26
12. The Music Weaver (live) – 2:15
13. It Suits Me Well (live) – 4:16
14. Bushes and Briars (live) – 3:11
15. The Quiet Joys of Brotherhood (live) (Traditional) – 3:16
16. The Sea Captain (live) – 3:10
17. At the End of the Day (live) – 6:32
18. John the Gun (live) – 3:29

Musicians
Dave Swarbrick: violin
John Bundrick: organ, piano
John Kirkpatrick : concertina
Linda Thompson: backing vocals
Pat Donaldson: bass
Pete Kleinow : pedal steel guitar
Richard Thompson: electric guitar, acoustic guitar, mandolin
Sandy Denny: acoustic guitar, vocals, piano, flute organ
Timi Donald: drums
Trevor Lucas: acoustic guitar, harmonica, autoharp

I brani dal vivo dal n.11 al 18 del secondo CD sono tratti da un concerto a Ebbets Fields nel 1973, la stessa località del concerto della reunion dei Fairport Convention del 1974, pubblicato lo scorso anno in CD e recensito su questo Blog temp-543f49c8379d3220356612f7924b94d1.html . Questo mitico Ebbets Field, che si trova a Denver, Colorado e dove hanno suonato in quegli anni anche molti musicisti e gruppi di grande valore, Little Feat, Tommy Bolin, Tom Waits, Joan Armatrading, Chris Hillman, Pure Prairie League, Gene Clark e tantissimi altri, non è, come potrebbe fare pensare il nome “un campo” all’aperto dove si tenevano eventi oceanici dal vivo, ma un piccolo locale con circa 200 posti i cui concerti  però spesso venivano mandati in onda in ambite trasmissioni radiofoniche che sono state tramandate ai posteri e ora vedono la luce a livello discografico.

Like An Old Fashioned Waltz originariamente uscì nel giugno del 1974 e questo è il contenuto del doppio CD:

Disc 1

1. Solo – 4:24
2. Like an Old Fashioned Waltz – 4:09
3. Whispering Grass (Doris Fisher, Fred Fisher) – 3:56
4. Friends – 3:31
5. Carnival – 5:44
6. Dark the Night – 4:27
7. At the End of the Day – 4:48
8. Until the Real Thing Comes Along (Alberta Nichols, L.E. Freeman, Mann Holiner, Sammy Cahn, Saul Chaplin) – 3:40
9. No End – 6:36

Bonus Tracks:

10. Walking the Floor over You (Ernest Tubb) – 4:18
11. No End (piano version, alternate take) – 14:14

Disc 2

1. Solo (live) – 4:28
2. Until the Real Thing Comes Along (live) (L.E. Freeman, Sammy Cahn, Saul Chaplin) – 4:05
3. Like an Old Fashioned Waltz (without strings) – 4:10
4. Whispering Grass (demo) (Doris Fisher, Fred Fisher) – 4:08
5. Friends (alternate take without strings) – 3:31
6. Dark the Night (alternate take) – 5:34
7. At the End of the Day (alternate take without strings) – 6:28
8. No End (alternate take without strings) – 6:39
9. Solo (live) – 4:22
10. Like an Old Fashioned Waltz (live) – 3:31
11. Who Knows Where the Time Goes? (live) – 5:35
12. Whispering Grass (live on ‘Duys on Sunday’, Dutch TV) (live) (Doris Fisher, Fred Fisher) – 2:32

Musicians
Alan Skidmore: saxophone
Danny Thompson: bass, double bass
Dave Mattacks: drums, brushes, cymbals
Dave Pegg: bass
Diz Disley: acoustic guitar
Gerry Conway: drums
Hughie Burns: electric guitar
Ian Armit: piano
Ian Whiteman: piano
Jean Roussel: organ
Jerry Donahue: electric guitar, lead guitar, wah-wah pedal
John Bundrick: piano, clavinet, electric piano
Mike Rosen: trumpet
Pat Donaldson: bass
Richard Thompson: electric guitar
Roger Bell: saxophone
Sandy Denny: vocals, piano, acoustic guitar, electric piano
Trevor Lucas: acoustic guitar, rhythm guitar
Willie Murray: drums

Infine Rendezvous che all’origine doveva chiamarsi Gold Dust e uscire nel 1976 fu pubblicato nel maggio del 1977 e rimane il suo ultimo album:

Disc 1

1. I Wish I Was a Fool for You (For Shame of Doing Wrong) (Richard Thompson) – 4:25
2. Gold Dust – 3:56
3. Candle in the Wind (Bernie Taupin, Elton John) – 4:08
4. Take Me Away – 4:23
5. One Way Donkey Ride – 3:34
6. I’m a Dreamer – 4:45
7. All Our Days – 7:16
8. Silver Threads and Golden Needles (Dick Reynolds, Jack Rhodes) – 3:40
9. No More Sad Refrains – 2:48

Bonus Tracks:

10. Still Waters Run Deep (original version) – 2:34
11. By the Time It Gets Dark – 4:07
12. Full Moon (alternate version feat. Swarb) – 4:18
13. Easy to Slip (alternate mix) (Fred Martin, Lowell George) – 4:05
14. Losing Game (alternate mix feat. Jess Roden) (Denny Weaver, James Carr) – 3:11

Disc 2

1. No More Sad Refrains (home demo) – 3:04
2. Full Moon (home demo 1) – 5:01
3. One Way Donkey Ride (home demo) – 4:08
4. I’m a Dreamer (home demo 2) – 4:31
5. By the Time It Gets Dark (acoustic demo) – 3:22
6. Candle in the Wind (acoustic version) (Bernie Taupin, Elton John) – 4:18
7. All Our Days (choral version) – 3:23
8. Gold Dust (alternate version) – 4:18
9. Take Me Away (alternate take) – 5:31
10. I Wish I Was a Fool for You (For Shame of Doing Wrong) (live) (Richard Thompson) – 4:32
11. No More Sad Refrains (live) – 2:27

Musicians
Alan Skidmore: saxophone
Billie Livesey: piano
Bob Weston: electric guitar
Brother James: congas
Clare Torry: backing vocals
Dave Mattacks: drums
Dave Pegg: bass
Dave Swarbrick: violin
Dick Cuthell: trumpet, flugelhorn
Gallagher and Lyle: backing vocals
Jerry Donahue: electric guitar, rhythm guitar
Jess Roden: backing vocals
John Bundrick: keyboards, organ, piano
John Gillespie: piano
Junior Murvin: electric guitar
Kay Garner: backing vocals
London Symphony Orchestra and Chamber Choir: vocals
Pat Donaldson: bass
Pete Wilshire: pedal steel guitar
Richard Thompson: electric guitar
Sandy Denny: vocals, acoustic guitar, piano, 12-string
Steve Winwood: organ, electric piano
Sue Glover: backing vocals
Sunny Leslie: backing vocals
The Ladybirds: backing vocals
Timi Donald: drums
Trevor Lucas: acoustic guitar, vocals, electric guitar, tambourine

Per tutti e tre i dischi, dove non è indicato il nome dell’autore, si intende che sono brani composti da Sandy Denny e il nome che ricorre in questi, come in tuttta la discografia della grande cantante inglese, è quello del suo amico e altrettanto grande musicista che risponde al nome di Richard Thompson (anche Trevor Lucas appare in tutti gli album, ma era anche suo marito)!

So di fare del male ai vostri portafogli ma direi che non si può prescindere dall’acquisto.

Bruno Conti

Uno Dei Gruppi Più Longevi Del Rock Torna Sul “Luogo” Del Delitto! Strawbs – Hero And Heroine In Ascencia

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Strawbs – Hero And Heroine In Ascencia – Witchwood Media

La storia degli Strawbs, discograficamente parlando, inizia nel 1969 con un album omonimo pubblicato in quell’anno per la A&M, ma già in precedenza, accogliendo nelle loro fila Sandy Denny, a Copenaghen nell’agosto del 1968 avevano registrato un bellissimo disco All Our Own Work che comprendeva una delle prime versioni di Who Knows Where The Time Goes. E Dave Cousins, il leader del gruppo nel corso degli anni ha sempre portato in palmo di mano, con rispetto, la figura e la personalità della scomparsa cantante inglese, ma quella è un’altra storia.

Gli Strawbs sono uno dei gruppi più longevi e prolifici nella storia del rock (folk): tra album ufficiali in studio, dichi dal vivo, compilations, cofanetti, dischi solisti la loro discografia supera abbondantemente le 50 unità. E non hanno alcuna intenzione di smettere. Qualche anno fa hanno fondato una loro etichetta la Witchwood Media, dal titolo di uno dei loro dischi più belli, che si occupa di pubblicare materiale d’archivio ed eventuali dischi nuovi, in studio o dal vivo. ma-esistono-ancora-strawbs-dancing-to-the-devil-s-beat.html

Nati come duo di folk (agli inizi di bluegrass), Dave Cousins e Tony Hooper, hanno man mano ampliato la formazione che tra la fine degli anni ’60 e i primi ’70 ha visto passare nei propri ranghi un Rick Wakeman pre-Yes che ha regalato alcune delle pagine più belle della loro discografia a partire dai due stupendi Just A Collection Of Antiques and Curious e From The Witchwood. Poi con Grave New World e Bursting At The Seams hanno raggiunto il massimo del successo e della popolarità (in Inghilterra). E questi quattro dischi sono i “must have” nel loro excursus.

Ma anche il disco del 1974, Hero And Heroine (e Ghosts lo stesso anno) li ha resi assai popolari in USA. E arriviamo a questo disco, intanto sono giorni che mi scervello sul titolo, cosa è questa Ascencia? Potrebbe essere un mitico reame e territorio inventato dai creatori di Dungeons and Dragons? Potrebbe, ma in fondo non è importante. Il disco, inciso nel novembre del 2010, non è niente altro che la ripresa completa del famoso album del 1974 con qualche piccola aggiunta (ma minima), registrato dalla attuale formazione del gruppo che vede nelle sue fila l’esordio del nuovo tastierista John Young.

E le tastiere hanno sempre giocato un ruolo importante nel sound del gruppo, anche se il fattore portante del gruppo è la voce e l’abilità di compositore di Dave Cousins, uno dei cantanti più evocativi e particolari della storia del rock. E vogliamo aggiungerci la chitarra di Dave Lambert, solista dal 1973? Aggiungiamo.

Per chi non li conosce gli Strawbs sono un gruppo che fonde le origini folk con il lato rock, prog direi della loro musica, quindi chitarre acustiche ma anche tante tastiere, piano, mellotron, synth, una sezione ritmica discreta ma in grado di divagazioni molto ricercate e soprattutto le “storie” di Cousins i cui testi spaziano dallo storico alle immancabili complesse storie d’amore, brani dal titolo in latino (Benedictus è stato uno dei loro grandi successi) ma quello che li accomuna è lo spirito molto evocativo della musica con la voce del leader in grado di comunicare storie e sentimenti con una grande partecipazione.

Per avere una idea di quanto detto, già il prologo (aggiunto) della lunga suite che apre questo album è esemplicativo di quanto detto: la voce solitaria, accorata, di Cousins a cui si aggiunge un piano e altre tastiere intona una melodia che anticipa il tema di Lay A Little Light On Me (e anche di Autumn), il brano che chiude l’album, poi entra un synth minaccioso, la chitarra di Lambert che ricrea il suono delle urla dei gabbiani (vedi la copertina del disco per le tematiche marittime), le sonorità si ampliano, si fanno più serene, epiche senza essere “pacchiane”, tipo i King Crimson (per capirci) più romantici, quelli di In The Court… o In The wake…, o i primi Yes, l’andatura del brano è ondulata, sale e scende, con tastiere e chitarre che dividono il proscenio con la voce di Cousins. La suite si conclude con la bellissima The Winter Long, canzone pianistica percorsa anche dalla slide di Lambert, brano malinconico e melodico, direi quasi “arioso”, corale meglio ancora, nella migliore tradizione del canone sonoro dello stesso Cousins. E questi sono i primi 11 minuti

Sad Young Man è un brano di Rod Coombes il batterista del disco originale, qui sostituito da Tony Fernandez, brano piacevole di costruzione più grintosa, quasi rock come la successiva Just Love scritta (e cantata) dal chitarrista Dave Lambert che è il rocker del gruppo, eccellente solista ma il canto non fa per lui (anche se insiste), forse sono cattivo, non è così male, ma il confronto con Cousins è impietoso. Shine on silver sun è uno di quei simil-valzeroni antemici che nascono facilmente dalla penna del nostro amico, sempre evocativi ed avvolgenti.

Mentre la title-track Hero and Heroine è un altro di quei brani epici e sinuosi con la chitarra che si intreccia alle tastiere di Young in questo brano che possiamo tranquillamente definire di rock progressivo, se quello è diciamolo, in fondo sono tra i primi ad avere usato questo stile. Midnight Sun è un brano prettamente acustico, quasi folk (primo amore) che stempera i ritmi rock del brano precedente ma è percorso da una chitarra elettrica sognante, in coda il tastierista John Young ha inserito un breve brano Aurora che non era nel disco originale.

I due medley che concludono il disco sono tra le cose migliori del disco, prima Only In The Cold che si unsice senza soluzione di continuità con Round and Round uno di quei brani ciclici che sono tipici del repertorio degli Strawbs tra ritmi rock e soluzioni melodiche cantate a tutta ugola da Dave Cousins, sempre con quel gusto per l’epica a misura d’uomo, molto vigore ma anche temi cantabili.

L’ultimo medley si apre con Lay A Little Light On Me una delle canzoni “drammatiche” più famose dal loro repertorio, maestosa e intensa come ai conviene, con l’intermezzo dell’ Hero’s Theme affidato alla chitarra e alla voce di Dave Lambert prima della chiusura affidata alla ripresa del tema di Round And Round che chiude il disco in gloria. Indicato sia per appassionati degli Strawbs che hanno già la versione orginale perchè questa nuova non snatura lo spirito dei tempi andati e si mantiene su livelli ottimi anche se non troppo dissimili dall’originale, forse un’ulteriore maturità acquisita col tempo mentre anche il neofita potrebbe gradire la “scoperta” di uno dei gruppi storici del rock inglese. Non fondamentale ma assolutamente piacevole e propedeutico all’ascolto dei quattro album citati in apertura. E visto la non facile reperibilità del disco in questione forse più facili da trovare.

Mi sono dilungato un po’ ma come ho già detto in altre occasioni “echissenefrega”, se vi va di leggerlo è tutto gratis e, soprattutto, a differenza del 99%, ho esagerato, facciamo 95% di quello che circola in rete sui Blog di musica, è tutto farina del mio sacco, non è fatto col copia e incolla da altri siti o, come impera, dai comunicati stampa delle case discografiche (che leggo e vedo anch’io, quindi conosco i contenuti, e quelli vengono usati, magari leggermente mascherati) o dai siti degli artisti. I video inseriti magari non sono strettamente legati al disco in questione ma è una occasione per conoscere gli Strawbs.

Direi che è tutto, alla prossima. Anche oggi ero partito con l’idea di parlare del nuovo Dave Alvin o di Joe Ely o dei Feelies financo dei Jupiter Coyote (consigliati tutti e quattro) ma alla fine sono finito su altri argomenti. Rimedierò nei prossimi giorni (forse, se non mi viene qualche altra ispirazione)!

Bruno Conti

Novità Di Giugno Parte I. Joe Ely, Tedeschi-Trucks Band, Arctic Monkeys, White Denim, Bruce Hornsby, Strawbs, Dawes Eccetera

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Il mese di giugno parte con una raffica di uscite interessanti tra cui si nascondono un paio di “dischi dell’anno”. Per cominciare il ritorno di Joe Ely con Satisfied At Last che il texano pubblica per la sua etichetta Rack ‘em Records. Pare che si tratti di uno dei suoi migliori album in assoluto dopo un periodo di leggero appannamento e i nomi sembrano confermarlo, sono con lui: David Grissom, Teje, Lloyd Maynes, Butch Hancock, Joel Guzman e il disco contiene una rilettura sontuosa di Live Forever di Billy Joe Shaver. Tutti nomi che suonano come “manna” a queste orecchie.

Finalmente Susan Tedeschi e Derek Trucks sono una coppia anche discograficamente parlando, questo Revelator che esce sempre il 7 giugno per la Sony è il loro primo disco in coppia. Arrivano i nuovi Delaney and Bonnie! (anche se lui non canta neanche a sparargli, ma suona ah se suona).

Nuovo disco, Suck it and see!, il quarto per i popsters inglesi. Il primo registrato in America, con un sound estivo e piacevole. Etichetta Domino.

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Disco numero otto per i Tea Leaf Green (se non ho sbagliato i conti, e bisogna sommare anche parecchi CD dal vivo). Si chiama Radio Tragedy! esce per la loro etichetta, Greenhouse Records e se non avete ancora “assaggiato” il loro sound si tratta di una delle migliori jam bands in circolazione. Ma in studio sono capaci di costruire anche ottime canzoni.

I Dawes sono stati una delle più gradevoli sorprese tra i nuovi gruppi tanto che Robbie Robertson li ha utilizzati come propria “band” per l’ultimo tour. Non solo: il cantante Taylor Goldsmith era anche uno dei tre Middle Brothers. E tra gli ospiti del disco ci sono Benmont Tench e Jackson Browne. Torna il suono della West Coast aggiornato ai giorni nostri con questo Nothing Is Wrong che è il loro secondo album per la ATO records.

Michael Dean Damron è uno di quei “Beautiful Losers” che tanto mi piace. Influenzato da Steve Earle e con una voce molto simile a Ryan Bingham (e quindi anche a Earle) questo Plea From A Ghost dovrebbe essere il suo quarto album e fa il paio con l’ottimo Father’s Day pubblicato un paio di anni fa. Etichetta Suburban Home, è già uscito negli States da un paio di mesi ma approda (si spera) solo ora in Europa.

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Gli Strawbs di Dave Cousins sono, da sempre, uno dei miei gruppi preferiti, quindi vi annuncio con piacere l’uscita di un “nuovo” album Hero And Heroine In Ascentia per la loro etichetta Witchwood Media. In effetti si tratta della ripresa di uno dei loro album classici, inciso in origine nel 1974 e reinciso per l’occasione nel Novembre del 2010. Soprattutto per fans, ma la voce di Cousins è sempre magica e se il suono vi ricorda qualcosa sappiate che Rick Wakeman ha suonato negli Strawbs prima che negli Yes!

Credo che questa sia una delle più brutte copertine che abbia mai visto, ma il contenuto di questo doppio CD dal vivo di Bruce Hornsby Bride Of The Noisemakers è invece ottimo, alla pari con il precedente live del 2000 con cui non duplica molti titoli. Quindi purtroppo niente The Way It Is e Mandolin Rain, però c’è un medley tra Fortunate Son (quella di Hornsby) e Comfortably Numb veramente bello e poi lui suona il piano come pochi (non per niente spesso suonava con i Grateful Dead).

Lui è proprio quello dei Brooks and Dunn, ma il suono di questo disco d’esordio come solista che esce per la Sony/Bmg Nashville è molto meno commerciale di quanto faceva come componente del duo. Sempre country ma di ottima qualità potrebbe essere una bella sorpresa (oppure no, per i fans)!

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Esce anche (è uscito) il nuovo album degli ottimi White Denim D, con la formula del gruppo ampliata a quartetto che dovrebbe confermare le ottime critiche avute con il precedente Fits (vai con la psichedelia). Etichetta Downtown/Coop/Universal in Italia.

Le ultime due uscite sono una conferma e una sorpresa. Partiamo con la sopresa: il box quadruplo di Mickey Newbury An American Trilogy, esaurita la prima tiratura limitata di 1000 copie con libro viene ristampato in una seconda versione sempre lussuosa, con digipack apribile in 5 parti e ad un prezzo più contenuto. Per Notes From San Francisco è solo un remainder per dirvi che dal 7 giugno sarà disponibile anche la versione europea di questo strepitoso disco inedito in studio del ’78 di Rory Gallagher con Live annesso, imperdibile.

Per oggi è tutto, alla prossima.

Bruno Conti   

Novità Di Ottobre Parte IV. Bryan Ferry, Jethro Tull, Deep Purple, Elvis Costello, Strawbs Eccetera

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Quarto (e mezzo) ed ultimo aggiornamento sulle uscite discografiche di ottobre. Intanto qualche precisazione: il nuovo album di Elton John & Leon Russell The Union uscirà martedì prossimo, così come quello nuovo di KT Tunstall Tiger Suit già annunciato a fine mese scorso, idem per il nuovo Buddy Guy Living Proof. Per la serie meglio tardi che mai martedì vedrà la luce sul mercato italiano anche il fantomatico cofanetto dedicato a Bitches Brew di Miles Davis annunciato per fine agosto. Mentre per la serie “lasciate ogni speranza” la EMI italiana non distribuirà più la versione Super Deluxe del Box di David Bowie Station to Station e non pubblicherà (almeno per il momento) l’Apple Box Set da17 cd e relativi album sciolti (disponibili solo per il mercato inglese ed europeo nonché americano).

Su una nota più lieta però, la EMI pubblica in questi giorni molto materiale interessante, oltre all’antologia di Syd Barrett finalmente disponibile, da martedì 26 ottobre potrete trovare il nuovo album di Bryan Ferry Olympya e nelle tre versioni che vedete qua sopra: normale, CD+DVD con Making Of, Videoclip e una presentazione brano per brano delle canzoni contenute. La terza versione, oltre a CD e DVD, contiene anche un libro in brossura e quindi il prezzo lievita in modo esponenziale. Particolare non trascurabile l’album vede riuniti per la prima volta da tempi immemorabili (va bene facciamo dal 1973) i Roxy Music originali, Brian Eno compreso, oltre a Phil Manzanera e Andy Mackay. Non solo, sono della partita anche David Gilmour, Nile Rodgers, Groove Armada, Scissor Sisters, Marcus Miller, Flea, Mani e Jonny Greenwood dei Radiohead. Mica male! Tutti brani originali con due cover d’autore: No face, No name, No number dei Traffic e Song To the Siren di Tim Buckley. Mi sembra mooolto interessante.

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La Emi fa la parte del leone con altre tre ristampe interessantissime in uscita martedì prossimo: per il 40° Anniversario esce una versione tripla, 2 CD + DVD Audio di Stand Up dei Jethro Tull, secondo me il loro album migliore (anche se fino ad Aqualung non ne hanno sbagliato uno). Contenuto: album originale remastered nel primo dischetto con 11 bonus tracks, nel secondo CD un concerto alla Carnegie Hall del 1970. Il terzo è un DVD audio (quindi senza immagini)con la versione 5.1 del concerto e un’intervista con Ian Anderson. Non ho capito se gli ometti saltano su (Stand Up!) nella riproduzione della copertina originale interna come era successo nella prima ristampa contenuta in un boxettino triplo con i primi tre album (ce l’ho, ma questo manca quindi si ricompra per l’ennesima volta).

Doppio Deep Purple: il primo è la ristampa di Come Taste The Band in versione doppia per un totale di 31 brani (compreso un Kevin Shirley 2010 Remix e vari brani ripetuti più volte). E’ l’unico album con Tommy Bolin (per i profani quello che suonava la chitarra in Spectrum di Billy Cobham, ma anche nei James Gang) e andrebbe rivalutato. Al basso e canto Glenn Hughes, alla voce David Coverdale.

Deepest Purple è una antologia e festeggia 30 anni con una versione CD+DVD (mentre il disco precedente esce in occasione del 35° Anniversario): ci sono i grandi successi rimasterizzati nel 1° CD e varie interviste e rfilessioni di Jon Lord nel DVD oltre a estratti di brani della TV tedesca e altre chicche.

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Sempre nell’ambito ristampe la Universal finalmente pubblica anche in Italia (in Inghilterra erano usciti a luglio) e a prezzo speciale, i due volumi della BBC Sessions dedicati ai grandissimi Strawbs di Dave Cousins (ma nel gruppo sono passati anche Sandy Denny e Rick Wakeman). Il volume uno singolo comprende 19 brani da varie sessions tenute tra il 1968 e il 1973 per la BBC. Mentre il doppio raccoglie tutti i concerti dal vivo tenuti sempre per la BBC. Viene presentato come materiale inedito ma…Non ho avuto tempo di controllare se i brani erano contenuti nel (devo dire raro) cofanetto quintuplo A Taste Of Strawbs pubblicato dalla loro etichetta Witchwood Media nel 2006 e sulle varie ristampe Universal dei dischi originali con bonus aggiunte (temo di sì). In ogni caso si ricompra, come sempre, sulla fiducia.

Il nuovo Elvis Costello National Ransom, in effetti in Italia esce, forse, il 3 novembre (il 26 ottobre in Gran Bretagna) ma mi porto avanti con il lavoro. Prodotto da T-Bone Burnett (ma quanti ne fa?) se ne parla un gran bene: c’è un brano scritto con Jim Lauderdale, un paio con Burnett, uno di Leon Russell che appare anche in veste di ospite insieme a Buddy Miller, Marc Ribot e Vince Gill.

Un’ultima notizia in breve: ho visto che la Repertoire Records, forse, finalmente ripubblicherà i primi due album di Merry Clayton, annunciati e rinviati più volte. La nuova data è il 15 novembre. Per chi non sapesse chi è (e ce ne sono tanti, purtroppo) è quella strepitosa vocalist che, tra le tante cose fatte in carriera, canta la parte femminile in Gimme Shelter degli Stones (per la precisone, in Giappone sono usciti lo scorso anno, sorvoliamo sul prezzo). Attenzione comunque, i dischi sono belli ma non fantastici. Piccola curiosità, la prima cantante che era stata contattata per cantare nel brano degli Stones fu Bonnie Bramlett, ma non era disponibile (forse malata).

Alla prossima con le prime novità di novembre.

Bruno Conti