Sono Passati Più Di 30 Anni Ma Non Ha(nno) Dimenticato Come Si Fa Buona Musica. Textones – Old Stone Gang

textones old stone gang 21-9

Textones – Old Stone Gang – Blue Elan Records

Le reunion non sono una cosa infrequente nel mondo del rock, anzi è vero il contrario, però il caso dei Textones mi pare decisamente diverso: più di 30 anni dall’ultimo album Cedar Creek non sono un lasso di tempo indifferente. Risolti i problemi finanziari, logistici, famigliari del passato, dopo i primi incontri del 2012, comunque poi ci sono voluti sei anni per arrivare a Old Stone Gang, il nuovo album che esce per la Blue Elan. Nuovo disco dei Textones che diciamolo subito è bello. Non un capolavoro, ma un solido lavoro di Americana, di cui il gruppo californiano è stato tra i precursori, power pop elegante ed energico, country e roots rock, favorito anche dal fatto di avere una cantante che ha una delle più belle voci del rock americano, assolutamente non toccata dallo scorrere del tempo, calda, espressiva, una sorta di incrocio tra Chrissie Hynde, la Carly Simon della maturità e Sheryl Crow, che secondo me tanto le deve. Carla Olson in effetti negli ultimi anni è stata più impegnata come produttrice, per esempio nel recente Barry Goldberg (che ai tempi aveva prodotto, nel 1984, il primo disco dei TextonesMidnight Mission https://www.youtube.com/watch?v=zBmHgDhgWqo ), che con dischi propri.

Si diceva che il disco è molto piacevole, la chimica tra i vari membri funziona ancora, in effetti non si erano lasciati per dissapori tra loro. Manca  Phil Seymour, uno dei fondatori della band, morto nel 1993, di cui è stato recuperato anche un vecchio brano sotto forma di demo, completato da Carla Olson e George Callins, il chitarrista e co-leader del gruppo, si tratta di One Half Rock ed illustra bene lo stile gagliardo ed esuberante dei Textones, un pezzo che parte da un riff a metà strada tra Chuck Berry e Stones, su cui si innestano il sax di Tom Morgan Jr., il basso di Joe Read, che nel disco suona pure dulcimer, slide, mandolino e fisarmonica, e la batteria di Rick Hemmert, oltre al piano dell’ospite Barry Goldberg e la voce aggiunta di Todd Wolfe. Rock vecchia scuola anche nell’iniziale Downhearted Town dove il  sound classico vibra con una classe senza tempo, energia pura, belle melodie, armonie vocali essenziali, una pulizia di suono unita ad una grinta invidiabile, e che voce; ripeto, nulla di nuovo, ma come lo fanno bene, con il sax di Morgan che ricorda molto Clarence Clemons, ancor di più nella ballata springsteeniana 20 Miles South Of Wrong, dove troviamo anche Allan Clarke degli Hollies all’armonica, e la pedal steel sognante di Rusty Young che aggiunge un sapore vagamente country alle procedure. Anche la title track Old Stone Gang rocca e rolla di gusto a tutto riff, con Callins particolarmente ispirato e  ben sostenuto dal sax di Morgan, mentre Bared My Soul è una di quelle ballate mid-tempo arrangiate con gran gusto, sempre con la calda e vissuta voce di Carla che evidenzia quel timbro vocale maturo che tanto mi ha ricordato Carly Simon https://www.youtube.com/watch?v=eTnL5PE-HgI .

All That Wasted Time, nuovamente gagliarda e springsteeniana, con Goldberg che fa Bittan e Morgan nei panni di Clemons sarà pure derivativa ma è sempre tanto piacevole. Midnight Roundabout di Joe Read, è una sorta di ballata blues notturna e malinconica, mentre Ghost On A River pigia di nuovo il pedale del rock sano e portatore di buoni principi, con Come Stay The Night che ricorda certo jingle-jangle power pop che era tanto caro a Seymour https://www.youtube.com/watch?v=Y_KrZOQDHAEFor Carly Jo nelle intenzioni di Carla doveva essere una specie di brano Appalachiano con dulcimer, fisarmonica ed acustica, poi l’aggiunta della chitarra backwards alla Yardbirds di Callins le ha dato uno spirito leggermente psichedelico, e in Walkin’ And Talkin’ torna pure una delle primissime incarnazioni dei Textones, con Kathy Valentine delle Go-Go’s alla chitarra, David Provost dei Dream Syndicate al basso, Markus Cuff alla batteria e Richard D-Andrea al sax, oltre alla pedal steel di Young,  il tutto suona stranamente dylaniano, ma forse non troppo visti i trascorsi della Olson con il vecchio Bob Dylan, che le aveva regalato un brano, Clean Cut Kid, in virtù della sua partecipazione al video di Sweetheart Like You https://www.youtube.com/watch?v=A2mE80miKdk. In conclusione troviamo Ride On , un’altra composizione di Joe Read, che per l’occasione se la canta, altro gradevole esempio dell’Americana sound senza tempo di ottima qualità che contraddistingue tutto l’album.

Bruno Conti

Anticipazioni Della Settimana (Ferr)Agostana, Prossime Uscite Di Settembre: Parte IV. Billy Gibbons, Graham Parker, Textones, Villagers, Joe Bonamassa

billy gibbons the big bad blues 21-9

Ed eccoci arrivati alle uscite di venerdì 21 settembre. Iniziamo con il secondo album solista di Billy F. Gibbons, il leader degli ZZ Top. Si intitola The Big Bad Blues e segnala un ritorno deciso al blues-rock dopo il non del tutto convincente (almeno per chi scrive, a cui non era piaciuto molto) Perfectamundo, il disco dal gusto Afro-cubano del 2015. Questa volta il nostro amico fa molto meglio, pur utilizzando più o meno gli stessi musicisti del disco precedente: l’ottimo Mike Flanigin all’organo e al piano, Joe Hardy al basso, Greg Morrow alla batteria, più i “nuovi” Austin Hanks alla seconda chitarra, Matt Sorum anche lui alla batteria, oltre a James Harman, per esempio presente all’armonica in Missin’ Yo’  Kissin’ (brano firmato dalla moglie Gilligan, come Gilly Stillwater, e che ignoravo scrivesse canzoni).

Proprio questo pezzo, con un riff robusto di chitarra che rimanda sia agli ZZ Top, come pure al boogie blues dei primi Canned Heat, per la presenza dell’armonica, è un efficace esempio del sound che sembra bello tosto, come ai bei tempi andati, cosa che non capitava da tempo negli album di studio della sua band di origine (lo dico con cognizione di causa perché mi è già capitato di ascoltare buona parte del disco). Dove brillano anche non una ma ben due cover dal repertorio di  Bo Diddley Bring It to Jerome  e Crackin’ Up, e due pure di Muddy Waters, una poderosa Rollin’ & Tumblin’ che sembra uscire dai solchi di un vecchio disco di Johnny Winter, e una solida rilettura di Standin’ Around Crying, sempre con Harman all’armonica, che brilla pure in Let The Left Hand Know. Ma visto che questa non è una recensione mi limito a ribadire che questo The Big Bad Blues tiene fede al titolo e segnala un gradito ritorno al suono dei primi ZZ Top https://www.youtube.com/watch?v=Hxq5LciIeW4ma anche alle radici della passione del buon Billy per le 12 battute, con la solista spesso in bella evidenza. Il CD uscirà per la Concord/Universal e contiene le seguenti tracce.

 1. Missin’ Yo’ Kissin’ (Gilly Stillwater)
2. My Baby She Rocks
3. Second Line
4. Standing Around Crying (Muddy Waters)
5. Let The Left Hand Know…
6. Bring It To Jerome (Jerome Green)
7. That’s What She Said
8. Mo’ Slower Blues
9. Hollywood 151
10. Rollin’ And Tumblin’ (Muddy Waters)
11. Crackin’ Up (Bo Diddley)

graham parker cloud symbols 21-9

Nuovo disco anche per Graham Parker, Cloud Symbols dopo il recente ritorno al passato ed ai suoi migliori suoni, grazie alla presenza dei Rumour https://discoclub.myblog.it/2015/05/19/il-disco-del-giorno-forse-del-mese-graham-parker-the-rumour-mystery-glue/che questa volta non ci sono, sostituiti da una nuova band The Goldtops, dove comunque rimane Martin Belmont alla chitarra.

Nuova anche l’etichetta 100% UK, ma non la classe che rimane limpida  e lo stile inimitabile, come dimostra l’estratto dall’album che potete ascoltare sopra. Ecco comunque la lista completa dei brani:

1. Girl In Need
2. Ancient Past
3. Brushes
4. Dreamin’
5. Is The Sun Out Anywhere
6. Every Saturday Nite
7. Maida Hill
8. Bathtub Gin
9. Nothin’ From You
10. What Happens When Her Beauty Fades?
11. Love Comes

textones old stone gang 21-9

Per la serie a volte ritornano, a più di 30 anni dall’ultimo album di studio Cedar Creek tornano i Textones. Carla Olson, che era l’anima e la mente del gruppo, oltre che la voce solista e la principale autrice, racconta che quando venne pubblicato l’album nel 1987, poco dopo si accorse di essere malata e le venne diagnosticata una forma di diabete mellito, cosa che la costrinse a ritirarsi dalle scene, decretando la fine del suo gruppo. Comunque la Olson poi è tornata, con una serie di ottimi dischi, soprattutto quelli in coppia con Gene Clark Mick Taylor, e nel corso degli anni è diventata anche una affermata produttrice, ma evidentemente quel finale brusco le deve essere rimasto sul gozzo. Ed ecco quindi che vengono riannodate le fila del discorso con i vecchi componenti della band: George Callins, alla chitarra e seconda voce, oltre che coautore di alcuni brani.  Rick Hemmert, Tom Jr. Morgan al sax, e Joe Read. Come ospiti appaiono anche gli altri vecchi membri originali del gruppo, Markus Cuff, David Provost, Phil Seymour, Kathy Valentine, nonché Barry Goldberg Rusty Young dei Poco, alla pedal steel, mandolino e banjo.

villagers the art of pretending to swim 21-9

Quarto album di studio per i Villagers, la band dell’irlandese Conor O’Brien, gruppo che mi aveva colpito per il primo album https://discoclub.myblog.it/2010/06/18/anche-lui-di-nome-fa-conor-the-villagers-becoming-a-jackal/ , ma anche gli altri usciti in seguito erano ottimi. Il nuovo The Art Of Pretending To Swim, come di consueto pubblicato dalla Domino Records, conferma il talento di questo piccolo genio della pop music più raffinata e di squisita fattura (e non solo), musica di grande qualità e varietà. Sotto trovate una anticipazione del disco e la lista completa dei brani.

1. Again
2. A Trick Of The Light
3. Sweet Saviour
4. Long Time Waiting
5. Fool
6. Love Came With All That It Brings
7. Real Go-Getter
8. Hold Me Down
9. Ada

joe bonamassa redemption 21-9

Questa è solo una segnalazione, la recensione completa del nuovo album di Joe Bonamassa Redemption, in uscita il 21 settembre su Mascot/Provogue, l’ho già scritta e la leggerete in anteprima sul numero del Buscadero di settembre. Comunque ecco una piccola anticipazione della recensione: il produttore Jerry Shirley, su suggerimento di Bonamassa si presume, ha voluto apportare alcune modifiche al sound: ci sono due chitarristi aggiunti alla formazione abituale, ossia Kenny Greenberg e Doug Lancio, per consentire a Joe di concentrarsi di più sulle parti soliste, un ospite a sorpresa come il cantante country Jamey Johnson, e tra gli autori o co-autori delle canzoni Dion DiMucci, Tom Hambridge sempre più lanciato, James House, Gary Nicholson e Richard Page. Per il resto la band è quella solita, ormai collaudata: Anton Fig, batteria, Michael Rhodes, basso e Reese Wynans alle tastiere, oltre alla piccola sezione fiati , Lee Thornburg  e Paulie Cerra, usata in alcuni brani, Gary Pinto alle armonie vocali e le coriste Mahalia Barnes, Jade McRae, Juanita Tippins.

Ecco i titoli delle canzoni e qui sopra un assaggio video.

1. Evil Mama
2. King Bee Shakedown
3. Molly O’
4. Deep In The Blues Again
5. Self-Inflicted Wounds
6. Pick Up The Pieces
7. The Ghost Of Macon Jones
8. Just ‘Cos You Can Don’t Mean You Should
9. Redemption
10. I’ve Got Some Mind Over What Matters
11. Stronger Now In Broken Places
12. Love Is A Gamble

Alla prossima.

Bruno Conti

Non Solo Rubini E Diamanti, Anche Belle “Vecchie” Canzoni Da (Ri)scoprire! Carla Olson – Rubies And Diamonds

carla olson rubies andi diamonds

Carla Olson  – Rubies And Diamonds – Sunset Boulevard Records

Questo disco in origine venne pubblicato, solo in Svezia, nel 1988: era l’esordio come solista di Carla Olson, una delle migliori “rocker in gonnella” prodotte dalla musica americana nel periodo a cavallo tra la fine anni ’70, primi anni ’80, quando la musicista texana, in trasferta dalla natia Austin a Los Angeles per far parte con la sua band, i Textones, della nascente scena punk/new wave di quegli anni. Poi il “successo” (176° posto nelle classifiche di Billboard!?!) sarebbe arrivato con il debutto per l’A&M Midnight Mission del 1984, disco che coniugava rock e musica d’autore, un anticipo di ciò che sarebbe stata chiamata roots music una decade dopo. Album ristampato più volte in CD nel corso degli anni, l’ultima volta dalla Omnivore nel 2015, e dove apparivano come ospiti Ry Cooder, Gene Clark (poi futuro collaboratore di Carla), Don Henley e Barry Goldberg, oltre ai componenti della band, tra cui spiccavano Phil Seymour, harmony vocalist d’eccezione, e Joe Callins alla chitarra solista. Per farla breve, Callins rimase anche per l’avventura svedese del disco solista, pubblicato solo per il mercato interno come Sweden USA, e che oggi, a quasi 30 anni da quella data, vede la luce negli States per l’etichetta Sunset Boulevard!

Il disco venne registrato con l’ottima band locale dei Wilmer X, che avevano invitato la Olson in Svezia per incidere l’album: oltre a Callins, venne coinvolto anche un altro musicista svedese, Michael Rickfors, famoso soprattutto per essere stato brevemente il cantante degli Hollies in sostituzione di Allan Clarke, e Mick Taylor, che appare in un brano nella sezione bonus del CD (che però forse c’erano anche nella versione “nordica” dell’album, così mi pare di ricordare)! Il nuovo titolo è Rubies And Diamonds, preso da una delle canzoni presenti nel disco, e risentito oggi si rivela un fior di disco tra rock classico (lei ha sempre una gran voce, calda ed espressiva come poche) e musica delle radici, con i brani firmati dalla stessa Olson, con George Callins, con Rick Emmert (altro ex Textones), Danny Wilde dei Rembrandts, oltre ad un paio con George Green, colui che, come scrive la stessa Carla nelle note, ha firmato con John Mellencamp alcuni brani di Uh-Huh, oltre ad Hurts So Good, Rain On The Scarecrow e altre canzoni del Coguaro.. I Wilmer X erano una ottima band e rispondono ai nomi di Thomas Holst (lead guitar), Stefan Bjork (bass guitar), Sticky Bomb (drums), Mats Bengtsson (piano, organ) e Jalle Lorensson (harmonica).

Purtroppo negli anni a seguire la carriera di Carla Olson (da sola o in coppia con Gene Clark e Mick Taylor) non è mai decollata, ma questo disco contiene parecchie ottime canzoni, tanto che alcune sono apparse come bonus nella edizione espansa di Too Hot For Snakes/The Ring Of Truth, (tra cui quella versione magnifica di Winter degli Stones, con un assolo incredibile di Taylor che ascoltate nel video sopra) , Never Wanted To Try è stata incisa da Phil Seymour, e Percy Sledge ha registrato The Grand Blvd e Rubies And Diamonds: ad aprire l’album è comunque l’ottima It’s Too Late, una rock song degna del miglior Tom Petty, con un poderoso dispiego di chitarre, e la stentorea voce di Carla Olson in evidenza, mentre Slow Rollin’ Train ha un piglio più blues, con l’armonica in primo piano e un ritmo incalzante. Never Wanted To Try, scritta con Callins, è quasi rollingstoniana nel suo drive a tutto riff e Remenber That Moon è un altro pezzo rock, spigliato e brillante; Trying To Hold On, con una armonica sotto traccia, è la prima delle ballate presenti nel disco, romantica senza essere troppo zuccherosa, con un assolo di sax di Ake Norden, e anche Secret Graves, firmata con Green, si affida a questo formato, anche se il ritmo è più cadenzato e una chitarra la percorre da cima a fondo (in fondo è il co-autore di Mellencamp).

Diciamo che la produzione è ruspante, molto “nature”,  ma godibilissima nella sua semplicità. From A Dollar To A Dime, avrebbe fatto il suo figurone in un disco dei Textones, un midtempo aggressivo e ben strutturato, con un bel piano di supporto; You Can’t Move On è un altro brano dal tocco blues, meglio country-blues, quasi rurale, con il dobro di Callins che spicca insieme all’armonica. Di nuovo suono alla Stones per la grintosa Heroes Of My Hometown, con Rubies And Diamonds che punta sul fascino della soul ballad, e non per nulla è stata ripresa da Sledge, e anche The Grand Blvd rimane nell’ambito ballate di classe, con una bella slide a dare appunto il tocco di classe, e una interpretazione di grande pathos da parte di Carla Olson, notevole il crescendo finale con l’ingresso di una fisarmonica malandrina. Trying To Hold On è talmente piaciuta che viene ripresa in una versione con la sola armonica. Playing With Life è il pezzo dei Wilmer X, nella versione inglese della Olson, e va di R&R, mentre Kinderwars è il duetto con Michael Rickfors, dalla voce potente, e con la solista di Mick Taylor aggiunta ad un sound già ricco di chitarre. Rickfors che rimane anche per la conclusiva Touch, altro bel brano dalle atmosfere sospese e che conferma la validità di questo album che giustamente viene (ri)scoperto oggi!

Bruno Conti

Novità Di Maggio Parte II. Textones, America, Dream Syndicate, Andrew Gold, Kenny Knight, Jackie DeShannon

textones midnight mission textones cedar creek

Proseguiamo con l’elenco delle uscite più interessanti del mese di maggio, dedicandoci alle ristampe più sfiziose uscite in queste ultime settimane.

Partiamo con i primi due album dei Textones di Carla Olson. Il primo, Midnight Mission, era stato pubblicato per la Gold Mountain nel 1984, prodotto da Barry Goldberg, che suonava anche le tastiere, erano presenti come ospiti Gene Clark, Ry Cooder e Don Henley, e il disco includeva una versione di Clean Cut Kid (con Cooder alla slide) https://www.youtube.com/watch?v=LvNpmJS63nQ, un brano che sarebbe uscito solo nel 1985 sul disco di Bob Dylan Empire Burlesque, ma che nel frattempo il buon Bob regalò a Carla Olson come ricompensa per avere partecipato al suo primo videoclip in assoluto Sweetheart Like You https://www.youtube.com/watch?v=PpRKstHl7Y0 . Nella nuova versione pubblicata dalla Omnivore Recordings in questi giorni ci sono cinque bonus tracks (il CD era già uscito nel 1996 per la Varese e nel 2002 per la Acadia, con una bonus): tre pezzi dalla colonna sonora di Sylvester e due dal vivo registrati al Palace di Hollywood, per la trasmissione Rock Of The 80’s. Il vecchio LP uscì a nome Carla Olson & The Textones: l’altro musicista “famoso” della band era Phil Seymour che aveva suonato nella band di Dwight Twilley, mentre il chitarrista era George Callins, anche autore di un paio di brani del disco. Nella ristampa di Cedar Creek, uscito in origine per la Enigma nel 1987 https://www.youtube.com/watch?v=bYPimVorPTM , le bonus tracks sono ben 8, registrate dal vivo al Catalyst di Santa Cruz nel novembre di quell’anno. Tra gli ospiti della parte in studio Ian McLagan dei Faces alle tastiere e Howie Epstein degli Heartbreakers di Tom Petty, al basso, oltre a The Waters, alle armonie vocali; un brano porta la firma di Kathy Valentine, che prima di entrare nelle Go-go’s era stata nella formazione originale dei Textones. In seguito Carla Olson, oggi anche brava produttrice, avrebbe pubblicato dei dischi in coppia con Gene Clark e Mick Taylor, ma questi due dischi rimangono tra i migliori prodotti di rock californiano classico targato anni ’80.

dream syndicate days of wine

Sempre la Omnivore Recordings ha ripubblicato in questi giorni una nuova versione in CD di The Days Of Wine And Roses dei Dream Syndicate https://www.youtube.com/watch?v=f-_G7A0RbjU . Ma giustamente mi direte voi, non era già uscito in compact nel 2001 per la Rhino Records? Certo! E anche con molte bonus, tutto l’EP Down There e altre tracce aggiunte, tra cui alcune tratte dalle rehearsal versions. Ma, per rompere le balle, la nuova versione toglie quelle bonus e ne aggiunge altre sei inedite, come riportato qui sotto (ma allora ditelo!):

1. TELL ME WHEN IT’S OVER
2. DEFINITELY CLEAN
3. THAT’S WHAT YOU ALWAYS SAY
4. THEN SHE REMEMBERS
5. HALLOWEEN
6. WHEN YOU SMILE
7. UNTIL LATELY
8. TOO LITTLE, TOO LATE
9. THE DAYS OF WINE AND ROSES
  Previously Unissued
  Bonus Rehearsal Recordings:
10. IS IT ROLLING, BOB?
11. A REASON
12. STILL HOLDING ON TO YOU
13. ARMED WITH AN EMPTY GUN
14. LIKE MARY
15. OUTSIDE THE DREAM SYNDICATE

Un grazie sentito di cuore e anche un bel VADVDC (Vai a dar via dai ciapp, si direbbe a Milano)!

andrew gold the late showandrew gold box

Per concludere la serie delle uscite della Omnivore, questa più che una ristampa è la pubblicazione di un album dal vivo completamente inedito di Andrew Gold, The Late Show – Live 1978. Il chitarrista e cantante californiano è stato un personaggio importante negli anni ’70 (ma poi ha continuato a fare dischi fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 2011): prima nei Bryndle, con Karla Bonoff, Jonathan Edwards e Wendy Waldman, poi è stato a lungo il braccio destro di Linda Ronstadt nei suoi migliori dischi di quella decade e ne ha pubblicati anche alcuni a nome proprio, pubblicati sempre dalla Asylum (e poi in CD dalla defunta Collectors’ Choice, con la Edsel inglese che nel 2013 li ha raccolti in quel bel box che vedete sopra). Il concerto inedito che è uscito in questi giorni riporta la registrazione di una serata al Roxy di Los Angeles e contiene la tra le cover presenti una bella versione di Doctor Robert dei Beatles, (sempre tra i preferiti di Gold, che aveva registrato anche una versione di Norwegian Wood apparsa in una recente compilation intitolata Keep Calm And Salute The Beatles, uscita per la Cleopatra Records, che fa sempre parte di quei CD di cui vorrei fare la recensione, appena trovo il tempo, nel frattempo ve lo segnalo perché merita, raccoglie versioni perlopiù acustiche delle canzoni del quartetto di Liverpool, eseguite da Jack Bruce, Judy Collins, Todd Rundgren, Ann Wilson delle Heart, John Wetton, David Clayton-Thomas e moltissimi altri). Torndando a questo Late Show c’è anche una bella cover di Roll Over Beethoven ed ecco la lista completa delle canzoni:

1. I’M A GAMBLER
2. HOPE YOU FEEL GOOD
3. GAMBLER
4. ENDLESS FLIGHT
5. THANK YOU FOR BEING A FRIEND
6. OH URANIA (TAKE ME AWAY)
7. HOW CAN THIS BE LOVE
8. THAT’S WHY I LOVE YOU
9. ONE OF THEM IS ME
10. A NOTE FROM YOU
11. LONELY BOY
12. DOCTOR ROBERT
13. GO BACK HOME AGAIN
14. ROLL OVER BEETHOVEN

Questa era la sua canzone più famosa…

america lost and found

Anche se, nonostante il nome, gli America nascono come gruppo inglese, il loro stile era inconfondibilmente americano, un country-rock di stampo westcoastiano che li ha portati ad essere uno dei gruppi di maggior successo sui due lati dell’Oceano nella decade dei Seventies e a tutt’oggi rimangono molto popolari, chi non li conosce alzi la mano (tanto non vi vedo)? Ogni tanto esce qualcosa di nuovo del gruppo, questo Lost And Found raccoglie materiale raro ed inedito registrato negli ultimi 15 anni e pubblicato per la loro etichetta, la America Records. Ecco il contenuto:

1. Driving
2. All in All
3. One Horse Town
4. The Quiet Inside
5. Many Colors
6. Dream Come True
7. Don’t Let Her Close Your Eyes
8. Out on the Street
9. Green
10. Early Days

Che dire? Piacevole!

kenny knight crossroads

Ogni tanto appare dal nulla qualche illustre sconosciuto che negli anni ’70 aveva pubblicato dei dischi che erano scomparsi nella notte dei tempi senza lasciare traccia: di solito genere country, country-rock, country got soul, scegliete voi, provenienza Stati Uniti, impatto sulla storia della musica rock zero, ma qualità e consistenza dei loro dischi tale da meritare un approfondimento https://www.youtube.com/watch?v=T4soDoBCJOI . Anche questo Kenny Knight rientra in questi parametri: la Paradise Of Bachelors pubblica il suo unico album Crossroads, uscito in origine nel 1980, quindi saremmo fuori tempo massimo, ma il sound è quello e il disco è valido; paragonato, per la serie è sempre meglio esagerare, a American Beauty dei Grateful Dead e White LIght di Gene Clark, l’album venne pubblicato in origine in poche centinaia di copie e poi sparì dalla circolazione https://www.youtube.com/watch?v=R42FSiFgcsQ . Direi che vale assolutamente la pena di investigare ulteriormente, siamo di fronte a un piccolo gioiellino https://www.youtube.com/watch?v=lXqIC8syYy4

jackie de shannon all the love

Dopo un album pubblicato in poche centinaia di copie parliamo di un disco che addirittura non vide mai la luce, almeno in questa forma. All The Love: The Lost Atlantic Recordings raccoglie le registrazioni effettuate da Jackie DeShannon per un LP che doveva uscire nel 1973 per l’etichetta americana, con la produzione di Tom Dowd. La differenza con l’artista precedente è che questa signora non è una emerita sconosciuta, ma è stata una delle cantanti più apprezzate e brave degli anni ’60 e dei primi anni ’70, l’autrice di When You Wak In The Room https://www.youtube.com/watch?v=mVCBSIn_1j0 e la cantante di tantissimi altri successi per esempio, Needles And Pins (entrambe cantate, curiosamente, anche dai Searchers, che ne fecero delle versioni tra Beatles e Byrds), ma anche apprezzatissima vocalist, per esempio da Van Morrison, che la volle nel suo disco Hard Nose The Highway e che, per rendere il favore, appare come voce aggiunta in quattro brani inediti aggiunti come bonus a questo CD, pubblicato dalla Real Gone Music. Il disco avrebbe dovuto essere il secondo pubblicato dalla Atlantic, dopo l’omonimo Jackie, uscito nel 1972 con la produzione di Jerry Wexler e che fu ristampato dalla Rhino in compact con sette canzoni provenienti da quelle sessioni. Ora l’album esce completo di altri sette brani inediti + i quattro con Van Morrison ed è un album decisamente piacevole ed interessante, il classico sound della Atlantic di quegli anni. Ecco la tracklist completa:

1. When I’m Gone

2. Drift Away

3. All The Love That’s In You

4. Speak Out To Me

5. Hydra

6. Your Old Lady’s Leaving

7. Grand Canyon Blues
https://www.youtube.com/watch?v=nhfwIHN0h94

8. Sweet Soul Singer (Unreleased)

9. Good Old Song (Unreleased)

10. Easy Evil (Unreleased)

11. If You Like My Music (Unreleased)

12. Free The People (Unreleased)

13. Spare Me A Little of Your Love (Unreleased)

14. Don’t Think Twice, It’s Alright (Unreleased)

https://www.youtube.com/watch?v=St_bAAqx-WE

 Bonus tracks with Van Morrison

https://www.youtube.com/watch?v=RILrnY42ePo

15. Sweet Sixteen

16. Flamingos Fly

17. Santa Fe

https://www.youtube.com/watch?v=AUrwERWv9Ko

18. The Wonder Of You

Merita veramente, provare per credere.

Alla prossima.

Bruno Conti

Per L’Occasione, Meglio In Compagnia Che Sola! Carla Olson – Have Harmony Will Travel Vol.1

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Carla Olson – Have Harmony Will Travel Vol. 1 – Continental Coast/CRS/Ird 2013

Chi, come colui che vi scrive, ha amato i Textones, band degli anni ’80 nata dalla scena musicale di Los Angeles, non  può non provare piacere per il ritorno alla ribalta di Carla Olson, un personaggio quasi carismatico del rock californiano degli ultimi quarant’anni. La produzione di questa leggendaria “rockeuse” si è sempre mantenuta ad alti livelli qualitativi. Se l’apice della sua carriera l’ha toccato come “front woman” dei suddetti Textones (Phil Seymour, David Provost, Kathy Valentine, George Callins), con lo splendido album Midnight Mission (84), bissato da Cedar Creek (87) e da una raccolta Through The Canyon (89), la sua attività non ha poi conosciuto cedimenti, diventando una “musicista di culto”, ma lontana dal raggiungere lo “status” di rockstar. Non posso dimenticare il sodalizio con l’ex Byrds Gene Clark (che poteva far rinverdire in chiave più rock i fasti del duo Emmylou Harris-Gram Parsons) e che ha prodotto album come So Rebellious A Lover (87), e non posso neppure scordare la lunga collaborazione, iniziata alla fine degli anni ’90, con l’ex Bluesbreakers e Stones Mick Taylor, concretizzata in un eccellente live Too Hot For Snakes (91). Dopo l’esordio solistico Carla Olson (88), la buona armonia tra i due è continuata con Within An Ace (93) e proseguita anche in Reap The Whirlwind (94), mentre The Ring Of Truth (2001) e Dark Horses (una compilation del 2008)sono i lavori dell’ultima decade, oltre al live inedito del 2008 con i Textones, Detroit ’85: Live And Unreleased.  

Questi deliziosi duetti di Have Harmony Will Travel prodotti e curati dalla stessa Olson, vedono il supporto strumentale di ottimi musicisti come Clem Burke, Cindy Cashdollar, Tom Fillman, Rick Hemmert, Tom Morgan Jr., Pat Robinson, Greg Sutton suoi amici da sempre, e vengono eseguiti con artisti del calibro di Peter Case, Richie Furay (Poco), Scott Kempner, John York (Byrds), Rob Waller (I See Hawks in L.A.), James Intveld, Gary Myrick e la cantante country Juice Newton. L’iniziale You Can Come Crying To Me esce dalla penna di Radney Foster, un brano in mid-tempo ritmato in duetto con Juice Newton, seguito dal vocione di Rob Waller in Look What You’ve Done con Carla al controcanto, mentre Love’s Made A Fool Of You di Buddy Holly, viene eseguita in perfetto stile Roy Orbison da James Intveld. La nota Keep Searchin’ (We’ll Follow The Sun) di Del Shannon, vede un inaspettato Peter Case in una versione “beatlesiana” anni ’60, cui fa seguito una ballata di Chris Jagger (il fratello meno noto di Mick), Still Waters cantata e suonata dalla Olson con Gary Myrick, mentre She Don’t Care About Time del suo vecchio “pard” Gene Clark trova le antiche armonie dei Poco nella voce di Richie Furay.

Il sax di Tom Morgan Jr. introduce All I Needed Was You di Little Steven, e pare di vedere salire sul palco la mitica E-Street Band con la voce di Scott Kempner (dei grandi Del Lords), cui fa seguito la dolce The First In Line, scritta ai tempi da Paul Kennerley per la reunion degli Everly Brothers ed eseguita in duetto con John York, nei Byrds nel ’68-’69. Con il blues di Stringin’ Me On del songwriter e chitarrista James Intveld, Carla ritorna ai suoi antichi amori musicali, in coppia con Juice Newton, mentre Upon A Painted Ocean, viene ripescata dal vasto repertorio di PF Sloan (vi dice niente Eve Of Destruction di Barry McGuire? E’ stato anche uno dei pochi ai quali un collega illustre come Jimmy Webb ha dedicato un brano, P.F. Sloan appunto) sempre in duetto con York, seguita da 8:05 dei Moby Grape ed eseguita da Peter Case, molto sixties. Chiude la versione di un brano di Don Williams Till The Rivers All Run Dry, dal ritmo trascinante, eseguita alla perfezione da Rob Waller,

Per Carla Olson gli anni non sembrano passare, stessa grinta e classe degli importanti esordi con i Textones, una voce di grande personalità (per il sottoscritto tra Chrissie Hynde e Patti Smith), certificata da questo lavoro Have Harmony Will Travel, dove si mette anche al servizio degli altri e  che non solo conferma la classe e la continuità di questa cantante, autrice e chitarrista in grado come poche di nobilitare la figura del rock al femminile, ma che testimonia, una volta di più, la caratura di questa bionda e affascinante signora texana.

L’uscita ufficiale del disco è il 16 aprile, ma in Italia già circola.

Tino Montanari