I Primi (Neanche Tanto Timidi) Passi Del Leone Di Detroit. Bob Seger & The Last Heard – Heavy Music

bob seger heavy music 7-9

Bob Seger & The Last Heard – Heavy Music: The Complete Cameo Recordings 1966-1967 – ABKCO CD

Proprio nei giorni in cui il grande Bob Seger annuncia che nel 2019 terrà il suo tour d’addio alle scene (ed ultimamente quando qualcuno dei nostri eroi fa certe affermazioni, data l’età, bisogna purtroppo cominciare a credergli) la ABKCO immette sul mercato questo Heavy Music, un CD che, come recita il sottotitolo, raduna tutti i brani incisi dal nostro in gioventù per la Cameo-Parkway, quando era il leader di un quartetto denominato The Last Heard. In quegli anni Seger era parecchio attivo nella scena musicale di Detroit, ma questa fu la prima band con la quale incise del materiale ufficiale, per la precisione cinque singoli (e nessun album), i quali ebbero qualche riscontro locale ma ben poca esposizione a livello nazionale. Questo CD raduna per la prima vota i lati A e B di quei 45 giri, ed anche se non ci sono inediti vorrei sfidare chiunque ad ammettere che possiede i dischi originali. Ma che Bob Seger abbiamo in queste incisioni?

Beh, se pensate di avere di fronte lo splendido musicista di album come Night Moves, Stranger In Town o Against The Wind è meglio che cambiate opinione: in Heavy Music il nostro è ancora piuttosto ingenuo, molto derivativo in alcuni momenti, ed indeciso su quale direzione prendere. Infatti queste dieci canzoni alternano rock’n’roll, rhythm’n’blues, soul, garage e perfino musica californiana alla Beach Boys, ma c’è da dire che la forza, la grinta e l’energia sono già quelle del rocker che impareremo a conoscere e ad amare in seguito: diciamo che se non avete nulla (o poco) del nostro non dovete cominciare da questa compilation, ma di sicuro se siete dei fans gli spunti interessanti non mancano di certo. Oltre a Seger, che suona chitarra, piano ed organo, i Last Heard sono formati da Carl Lagassa alla chitarra, Dan Honaker al basso e Pep Perrine alla batteria (tranne che sul primo singolo del 1966, dove il chitarrista era Doug Brown): va detto che la sezione ritmica di Honaker e Perrine è la stessa che Bob si porterà nei Bob Seger System. La title track è certamente il brano più popolare della raccolta, dato che Bob lo riproporrà saltuariamente anche con la Silver Bullet Band (era anche nel mitico Live Bullet), ed è un energico pezzo a metà tra rock ed errebi, molto influenzato dalle torride performance di Otis Redding: la voce già formata, unita ad un feeling massiccio e ad una grinta notevole nobilitano il pezzo.

East Side Story sembra invece una outtake dei Them (ha dei punti in comune con Gloria): ritmo sostenuto, organo tipicamente sixties ed una vocalità debordante; Chain Smokin’ è un pezzo cadenzato e decisamente annerito, con una chitarrina insinuante (ed anche qui Bob si scatena nel finale), mentre Persecution Smith è chiaramente dylaniana, ma con un’energia strumentale da garage band (ottima la chitarra): fa quasi tenerezza ascoltare Seger, cioè uno che in futuro diventerà un grande, tenere i piedi in così tante scarpe. L’orecchiabile Vagrant Winter ha una melodia pop ma è anch’essa suonata in maniera forsennata, quasi come se la backing band fossero i Sonics, Very Few è l’unica ballata del disco, un brano lento ed etereo guidato dal piano ma con Bob che non sembra esattamente a suo agio (nei settanta diventerà un signor balladeer, ma qui è quantomeno acerbo), mentre in Florida Time sembra di sentire i Beach Boys sotto steroidi (il motivo mi ricorda non poco quello di 409), un pezzo solare e gradevole, ancorché parecchio derivativo. Sock It To Me Santa è un singolo natalizio, con Bob che fa il verso a James Brown e rocca di brutto; chiudono il breve CD (25 minuti) la seconda parte di Heavy Music, non molto diversa dalla prima, ed una versione strumentale di East Side Story intitolata East Side Sound.

Nel biennio 1966-1967 Bob Seger aveva già dentro si sé i germogli del rocker che sarebbe diventato in seguito, ed Heavy Music, quantunque destinato prettamente ad un pubblico di estimatori e completisti, è un dischetto importante per comprendere appieno il suo personale percorso di crescita.

Marco Verdi

From Belfast, Northern Ireland, Il Van Morrison Pasquale! Van Morrison In Concert

van morrison in concert

Van Morrison – Van Morrison In Concert – DVD o Blu-ray – Eagle Rock/BBC/Universal

A dimostrazione che non c’è molta fantasia nella scelta dei titoli, già nel 1990, ancora nell’era delle VHS, era uscito un video di Van Morrison che si chiamava Van Morrison: The Concert. Per il resto la videografia dell’irlandese è abbastanza scarna: un altro concerto uscito solo in videocassetta, Van Morrison In Ireland 1979, peraltro splendido, con Van che smentisce per l’occasione la sua staticità, persino lanciandosi in “voli plastici” sul palco, in un momento di abbandono durante l’esibizione che prevedeva l’esecuzione di 10 splendidi brani, durante un’oretta scarsa di concerto.

Poi dobbiamo arrivare al 2009 per il doppio DVD (il primo) dal vivo, Live At Montreux che riporta due concerti registrati nella cittadina svizzera, uno del 1974, in uno dei suoi momenti di massimo splendore, e l’altro, altrettanto bello, del 1980. Esce anche, lo stesso anno, 2009, Astral Weeks Live At The Hollywood Bowl: The Concert Film, registrato in California nel novembre 2008, in occasione del 40° Anniversario dall’uscita di uno dei suoi capolavori assoluti, forse il migliore dei suoi dischi.. Esisterebbe anche una limited edition dell’episodio dell’Austin City Limits del 2006, e nella versione cofanetto della ristampa di It’s Too Late To Stop Now vol. II,III, IV & DVD, troviamo appunto un DVD con un estratto dai concerti spettacolari al Rainbow di Londra del 23 e 24 luglio del 1973.

Questo per il passato, veniamo al presente. Prima di tutto volevo segnalarvi che in effetti sul Blog non ho recensito ancora l’ultimo album di Van Versatile, benché uscito a dicembre 2017. Mi ripromettevo di farlo, poi per ragioni di tempo non ci sono riuscito, ma visto che a fine aprile il nostro amico, che ultimamente sta mostrando una inusuale prolificità, e ha già annunciato l’uscita di un ennesimo lavoro You’re Driving Me Crazy, in coppia con l’organista Joey De Francesco, conto di recensirli entrambi insieme. E senza dimenticare che la ristampa potenziata per il ventennale di The Healing Game, prevista prima per il 2017 e poi rinviata a febbraio 2018, è stata per il momento sospesa.

Per cui “accontentiamoci” di questo splendido DVD (o Blu-ray) Van Morrison In Concert, registrato nel teatro della BBC a settembre del 2016, DVD che riporta come bonus anche il bellissimo Up On Cyprus Avenue, film trasmesso sempre dalla BBC con la testimonianza del suo ritorno a Belfast in occasione del suo 70° compleanno, con un concerto tenuto nei luoghi della sua giovinezza, proprio a Cyprus Avenue. Veniamo al contenuto: formazione classica con Van Morrison impegnato anche al sax, all’armonica e alla chitarra, Paul Moran, organo, piano, tastiere e tromba, Dave Keary, chitarre varie e voce, Paul Moore, basso e contrabbasso, Mez Clough, batteria e voce e l’ottima Dana Masters alle armonie vocali. Lo spettacolo era stato ripreso in occasione della presentazione dell’album Keep Me Singing, e quindi ci sono ben sei canzoni tratte dal quel disco, ma anche molti classici del repertorio passato e pure qualche chicca per gradire. Gran bel concerto, il tutto con una qualità video e audio di primissima qualità. Partenza pimpante con Too Late, un brano swingante che ricorda moltissimo lo stile delle sue migliori esibizioni, con la voce che non mostra segni di cedimento con il trascorrere del tempo (anzi) e la band suona con brio e grande classe, Morrison e Moran aggiungono anche il suono quasi imprescindibile del fiati, mentre il vocione di Keary contrappunta l’ugola sopraffina del nostro.

“Celtic Soul” che viene ribadito nella deliziosa Magic Time, pezzo del 2005, sempre con l’organo vintage di Moran a caratterizzare il suono inconfondibile dei brani dell’irlandese, nostalgico e classico come sempre, ottimi gli interventi di Keary alla chitarra, Moran alla tromba e Morrison al sax. A questo punto partono subito i classici: il primo è una sgargiante Wild Night, con l’intramontabile call and response condiviso questa volta con la brava Dana Masters, pezzo splendido, e che dire di una gagliarda Baby Please Don’t Go che non dimostra certo i suoi 50 anni e passa (solo dalla versione dei Them), con la band che tira alla grande, blues, rock e Van Morrison all’armonica, tutto perfetto anche nella swingante Don’t Start Crying Now, di nuovo dal lontano passato dei Them, il primo singolo della band pubblicato nel 1964. E per concludere il medley col trittico della memoria, Van e soci propongono anche una veemente Here Comes The Night, sempre caratterizzata da continui cambi di tempo. Every Time I See A River, ancora da Keep Me Singing, è una ballata splendida, degna di tutte quelle che l’hanno preceduta nel corso degli anni, un tipo di brano in cui Van Morrison è maestro assoluto, con la voce che sale e scende a piacimento, come se per lui il tempo si fosse fermato. Altro medley con la brillante Cleaning Windows e una sorprendente Be-Bop A Lula, riscoperta di recente dal vivo, appena accennata all’interno di un vortice di citazioni di celebri brani del passato. Anche Let It Rhyme ai tempi del concerto era nuovissima, un’altra bella canzone tratta da un disco, Keep Me Singing, che sicuramente è il migliore di Morrison degli ultimi venti anni, sorretto da una rinnovata ispirazione compositiva e che anche dal vivo mostra una freschezza di esecuzione invidiabile, con un ottimo Moran alla tromba.

Whenever God Shines His Light è un brano che il nostro amico ama molto, ma che abitualmente non mi fa impazzire, forse perché lo associo alla versione cantata con Cliff Richard, qui sostituito da una molto più incisiva Dana Masters che ripristina il tono gospel della canzone, poi ribadito anche in Sometimes We Cry, un brano tratto da The Healing Game, altra signora canzone e perla inestimabile tratta dal repertorio inesauribile dell’irlandese, che per l’occasione si supera anche grazie alla presenza stimolante della seconda voce femminile di una ispirata Masters. Sempre da Keep Me Singing viene anche Going Down To Bangor, molto bluesata e legata al passato, grazie all’uso dell’armonica a rinverdire gli amori del passato. E magiche ed intense sono pure le atmosfere di The Pen Is Mightier Than The Sword, penultimo brano tratto dall’album del 2016, con un ottimo interplay tra la slide di Keary e l’organo di Moran, come pure della title track Keep Me Singing, altro brano che rivaleggia con il glorioso passato del miglior Morrison. Enlightenment illustra il lato più spirituale della musica del grande cantautore di Belfast, un altro pezzo sontuoso estratto dal suo repertorio senza tempo, come anche Carrying A Torch, che viene da Hymns Of The Silence, degna controparte emotiva della canzone che la precede, ulteriore brano solenne che ispira riverenza per l’arte sopraffina di questo signore, che poi viene sublimata in una versione swingata e deliziosa di una delle sue canzoni più conosciute Brown Eyed Girl, sempre gioiosa e che ispira sentimenti positivi nell’ascoltatore, come pure la successiva Jackie Wilson Said, ennesima perla del suo songbook, un inno alla vita, alla bella musica e anche ad uno dei più grandi cantanti espressi dalla storia della musica nera. Come commiato questa volta niente Gloria (che stranamente non appare neppure nella parte irlandese del DVD), ma una comunque magnifica e corposa versione di In The Garden, un altro dei capolavori assoluti di Morrison, che canta con inimitabile aplomb il classico “No Guru No Method No Teacher” prima di congedarsi dal pubblico e la gente ne apprezza la commovente bellezza ancora una volta.

Ma non è finita qui. Il DVD come si diceva contiene anche lo short film di circa un’ora Up On Cyprus Avenue, registrato l’anno prima in occasione delle celebrazioni per il suo 70° compleanno, in una sorta di viaggio a ritroso fino alle sue origini, con il ritorno alla terra natale. La band che suona nel concerto è la stessa dell’anno successivo con l’eccezione di Robbie Ruggiero alla batteria invece di Clough. Mentre il repertorio. con qualche eccezione, è abbastanza differente dalla serata al BBC Theatre. Dopo una breve introduzione sulla storia passata di Morrison con la musica di Cyprus Avenue, il concerto si apre con lo strumentale Celtic Swing, un altro modo che è stato usato per definire la musica del grande Van, subito seguita dal medley Cleaning Windows/Be-Bop A Lula e poi da una avvolgente e maestosa Days Like This. Precious Time era su Back On Top, un pezzo tra R&B e soul, coinvolgente e ritmato, come nella migliore tradizione, mentre Sometimes I Feel Like A Motherless Children è un traditional (scusate il bisticcio) che si trovava su Poetic Champions Compose, un incalzante e urgente spiritual in cui Van si immedesima con grande empatia. Il medley del “passato” è leggermente diverso: si parte con Baby Please Don’t Go seguita da Parchman Farm dell’amato Mose Allison, per arrivare a Don’t Start Crying Now. It’s All In The Game è una vecchia canzone degli anni ’50 che Van Morrison ama molto, tanto da averla inserita nel suo album del 1979 Into The Music e questa versione è uno dei punti più esaltanti del concerto, si tratta di uno standard della canzone americana che ci permette di gustare la splendida voce del nostro amico in una esuberante e magistrale interpretazione che sfocia poi nella poca nota Burning Ground, che si trovava su Healing Game del 1997, comunque il miglior disco di Morrison degli ultimi 20 anni prima del recente Keep Me Singing.

In ogni caso anche questa è una versione splendida ed emozionante di un brano che ti lascia con il fiato mozzo per la sua bellezza. Una buona Whenever God Shines His Light fa da apripista per un altro dei classici imperdibili del suo repertorio ovvero And The Healing Has Begun, altra versione scintillante che anticipa la conclusione del concerto affidata ad un altro tributo alla memoria del passato, “ai giorni prima del rock and roll”, con la sognante ed eterea On Hyndford Street, altro brano magnifico, quasi declamato, che illustra la sua arte superba. E’quasi Pasqua e mi permetto un consiglio: se non lo avete ancora acquistato fatevi un regalo e comprate questo DVD, sono due ore e un quarto di pura magia e grande musica.

Bruno Conti

Gli Inizi Di Van The Man: Il Rosso Irlandese Rivendica Il Proprio Glorioso Passato! Van Morrison – The Authorized Bang Collection

van morrison the authorized bang collection

Van Morrison – The Authorized Bang Collection – 3 CD  Sony Legacy
[CD1]
1. Brown Eyed Girl (Original Stereo Mix)
2. He Ain’t Give You None (Original Stereo Mix)
3. T.B. Sheets (Original Stereo Mix)
4. Spanish Rose (Original Stereo Mix)
5. Goodbye Baby (Baby Goodbye) [Original Stereo Mix]
6. Ro Ro Rosey (Original Stereo Mix)
7. Who Drove The Red Sports Car (Original Stereo Mix)
8. Midnight Special (Original Stereo Mix)
9. It’s All Right (Original Stereo Mix)
10. Send Your Mind (Original Stereo Mix)
11. The Smile You Smile (Original Stereo Mix)
12. The Back Room (Original Stereo Mix)
13. Joe Harper Saturday Morning (Original Stereo Mix)
14. Beside You (Original Mono Mix)
15. Madame George (Original Mono Mix)
16. Chick-A-Boom (Original Mono Mix)
17. The Smile You Smile (Demo)

[CD2]
1. Brown Eyed Girl (Original Edited Mono Single Mix)
2. Ro Ro Rosey (Original Mono Single Mix with Backing Vocals)
3. T.B. Sheets (Take 2)
4. Goodbye Baby (Baby Goodbye) [Takes 10 & 11]
5. Send Your Mind (Take 3)
6. Midnight Special (Take 7)
7. He Ain’t Give You None (Take 4)
8. Ro Ro Rosey (Take 2)
9. Who Drove The Red Sports Car (Take 6)
10. Beside You (Take 2)
11. Joe Harper Saturday Morning (Take 2)
12. Beside You (Take 5)
13. Spanish Rose (Take 14)
14. Brown Eyed Girl (Takes 1-6)
15. Brown Eyed Girl (Takes 7-11)

[CD3]
1. Twist And Shake
2. Shake And Roll
3. Stomp And Scream
4. Scream And Holler
5. Jump And Thump
6. Drivin’ Wheel
7. Just Ball
8. Shake It Mable
9. Hold On George
10. The Big Royalty Check
11. Ring Worm
12. Savoy Hollywood
13. Freaky If You Got This Far
14. Up Your Mind
15. Thirty Two
16. All the Bits
17. You Say France And I Whistle
18. Blowin’ Your Nose
19. Nose In Your Blow
20. La Mambo
21. Go For Yourself
22. Want A Danish
23. Here Comes Dumb George
24. Chickee Coo
25. Do It
26. Hang On Groovy
27. Goodbye George
28. Dum Dum George
29. Walk And Talk
30. The Wobble
31. Wobble And Ball

Di solito la tracklist completa dei contenuti di un album la utilizzo solo per la rubrica delle anticipazioni sulle uscite discografiche, ma visto che parliamo di un triplo CD denso di contenuti e con molti brani che si ripetono in diverse versioni ho preferito aprire questa recensione riportando l’esatta lista delle canzoni presenti in questo piccolo cofanetto.

Nel 1967, all’epoca in cui sarebbe stato pubblicato Blowin’ Your Mind, Van Morrison aveva da poco compiuto 22 anni, e quindi non era più un giovane irlandese di belle speranze, ma era reduce da due anni intensi coni i Them che gli avevano fruttato vari successi in giro per il mondo e la reputazione di essere uno dei migliori cantanti bianchi in circolazione nell’ambito soul-R&B-blues e rock and roll (la parola rock non l’ha mai amata molto), come potete leggere qui http://discoclub.myblog.it/2015/12/31/lultima-ristampa-dellanno-le-origini-dei-migliori-them-the-complete-them-1964-1967/: finita l’esperienza con la band Van aveva deciso di trasferirsi in America per tentare la carriera solista e all’inizio dell’anno, senza badare troppo ai contenuti e alle solite clausole scritte in piccolo, aveva firmato un contratto con la Bang Records di Bert Berns, uno dei più rispettati produttori e autori di canzoni della scena musicale di allora (tanto per capirci è quello che ha scritto Everybody Need Somebody To Love Cry To Me di Solomon Burke, Under The Boardwalk dei Drifters, Twist And Shout, Cry Baby per Garnet Mimms che poi sarebbe diventato un successo per Janis Joplin, Hang On Sloopy dei McCoys Here Comes The Night, appunto per i Them). Per la sua Bang Records incideva anche un emergente Neil Diamond, reduce dal successo di Solitary Man (Se Perdo Anche Te di Gianni Morandi per gli italianofili), e quindi il discografico americano, che era anche un rispettato arrangiatore, aveva prodotto o scritto canzoni per molti degli artisti che Van Morrison più ammirava. Quindi il 28 e 29 marzo del ’67 i due entrano in studio per registrare quelli che nelle intenzioni avrebbero dovuto essere quattro separati singoli da pubblicare nei mesi a venire. Poi sappiamo come è andata la storia e a settembre esce invece il primo album solista di Van Morrison, il citato Blowin’ Your Mind.

Blowin.yourmindvan morrison t.b. sheets

Una copertina dove Morrison sembrava un abituale consumatore di droghe psichedeliche, mentre secondo la moglie di allora di Van, Janet Planet, non ne aveva mai toccata una in vita sua, e un contenuto dell’album di cui il rosso irlandese all’epoca non fu molto contento (tanto che negli anni successivi le parole più gentili che ha usato per Berns, e per i suoi eredi, visto che il suo primo mentore, sarebbe scomparso a fine anno, a soli 38 anni, sono state che si trattava di una manica di farabutti e filibustieri). In effetti quelle sessions non state tra le preferite del nostro amico, tanto che già allora, per uscire dal contratto con la Bang registrò una serie di brani che poi sono diventati noti come le  “contractual obligation sessions”, i 31 pezzi che costituiscono il contenuto del terzo CD di questa nuova raccolta. Ma comunque l’etichetta discografica, forte del contratto firmato che avevano in mano, ha in seguito pubblicato anche T.B. Sheets nel 1973, con le altre canzoni registrate sepre nel 1967, e prima, nel 1970, anche un fantomatico The Best Of Van Morrison, tutti dischi pubblicati senza l’autorizzazione dell’incazzoso irlandese che non li ha mai riconosciuti, per non parlare di vari semi bootleg, dove apparivano i brani di quelle sessions improvvisate al momento. La situazione è rimasta questa per anni: poi, come saprete, forse perché reso più saggio dagli anni, Van Morrison, sta ripubblicando, tramite la Sony Legacy, tutto il suo vecchio catalogo, e dopo il triplo dei Them e la ristampa super potenziata del famoso live del 1974 http://discoclub.myblog.it/2016/06/14/sempre-stato-difficile-fermarlo-nuova-versione-espansa-piu-dei-live-piu-belli-sempre-van-morrison-its-too-late-to-stop-now-ii-iii-iv-dvd/, questa volta tocca al triplo The Authorized Bang Collection. Intanto Van ha collaborato fattivamente alla realizzazione proseguendo nell’operazione di “rivendicazione del proprio glorioso passato”, citata nel titolo del Post, scrivendo addirittura alcune delle corpose note del libretto incluso nella confezione e definendo il suo vecchio produttore “Bert Berns was a genius He was a brilliant songwriter and he had a lot of soul, which you don’t find nowadays.”!

E in effetti, lo dico prima di immergerci nell’esame approfondito di questo album, in molte parti del disco si sfiora il capolavoro. Comunque, per cominciare, ci sono alcune canzoni splendide: Clinton Heylin, grande critico musicale, ed esperto di Bob Dylan, Sandy Denny e Van Morrison, ha definito la prima facciata di Blowin’ Your Mind (ovvero le prime tre tracce) “one of the great single-sided albums in rock” e non trascuriamo che in quei brani suonano (e cantano) alcuni dei grandi luminari della storia del rock di quegli anni: Garry Sherman, arrangiatore, conduttore e organista in molti dei brani citati nell’opera omnia di Bert Berns, Eric Gale, Hugh McCracken Al Gorgoni alle chitarre, Bob Bushnell, al basso, anche lui, come i colleghi appena ricordati, presente in molti dischi di jazz, di soul e di pop dell’epoca (da Nina Simone Tim Hardin, passando per Tom Rush Solomon Burke), come pure Herbie Lovelle Gary Chester che si alternavano alla batteria (anche loro all’opera con grandi jazzisti, ma pure con Dylan, Eric Andersen, Monkees), per non dire di Artie Butler e del grande Paul Griffin al piano (ricordiamo solo che se Al Kooper suonava l’organo in Highway 61 Revisited, le parti di pianoforte erano di Griffin). Ciliegina sulla torta la presenza alle armonie vocali delle Sweet Inspirations, guidate da Cissy Houston Judy Clay, nonché di Jeff Barry (che insieme alla moglie Ellie Greenwhich, tanto per gradire, aveva scritto brani come Da Doo Ron Ron, Be My Baby, River Deep Mountain High, Leader Of the Pack, e mi fermo). In studio erano presenti anche una piccola sezione fiati e altri musicisti validissimi: il risultato lo potete immaginare o anche sentire.

Un disco che inizia con Brown Eyed Girl, una delle venti più belle e contagiose canzoni della storia della musica, credo con oltre 200 diverse versioni all’attivo (ma nessuna bella come l’originale) è il classico brano che ti mette subito di buon umore, un ritornello irresistibile che ti fa venire voglia di cantare sha la la la la la la la la la la te da ad libitum, reso ancora più splendido dal missaggio stereo presente in questa nuova versione del CD, con tutti gli strumenti ben definiti,  giro di rolling bass, chitarre tintinnanti, organo scivolante, batteria incalzante, e “quella voce” incredibile in primo piano, mentre i coristi, Sweet Inspirations Jeff Barry, sono finalmente percepibili in modo chiaro, la perfezione assoluta! E anche il resto non scherza: He Ain’t Give You Nothin’ è un lungo blues-rock ipnotico degna prosecuzione del sound dei Them e con gli amati John Lee Hooker, Burke Witherspoon in mente, Eric Gale si produce in un ottimo solo, spronato da Van, organo e sezione ritmica sono impeccabili e su tutto aleggia quello “stream of consciousness” che sarà la sua futura cifra artistica da lì a poco. Ribadita anche nella epica e lunga, oltre nove minuti, T. B. Sheets, altra canzone magnifica che rifulge nello splendore della nuova veste sonora, ancora più accentuato il lato bluesy à la Hooker, grazie all’armonica e alla chitarra con riverbero, oltre all’organo e al basso, che fanno molto Supersession di Bloomfield/Kooper e Stills, ma un paio di anni prima, una sorta di free form jazz e poi come non sottolineare la voce che declama, soffre, ansima, pontifica e ti ipnotizza con la sua autorevolezza, sorprendente per un giovane che non aveva ancora 22 anni. Spanish Rose è un’altra raffinata pop song, una di quelle canzoni d’amore che ai tempi riuscivano assai facili a Morrison, una specie di Brown Eyed Girl in salsa latina, con una splendida chitarra spagnoleggiante che rimanda a Ben E. King o al suo discepolo Willy DeVille.

Goodbye Baby (Baby Goodbye) è un brano firmato dalla coppia Bert Berns/Wes Farrell, il secondo co-autore con Berns oltre che di Hang On Sloopy, anche di Boys, il pezzo delle Shirelles che i Beatles incisero nel primo album, una traccia “minore” ma molto piacevole, una sorta di garage-pop dove è molto in evidenza il supporto vocale delle Sweet Inspirations; viceversa Ro Ro Rosey ci riporta al suono più grintoso, quasi beat e R&R dei Them, un pezzo dove armonica, chitarra e organo sono protagonisti alla pari con la voce di Morrison. Who Drove The Red Sports Car è un altro grande brano di Van, già ricco dei suoi testi visionari, intricati e romantici, con un pizzico di misticismo, il fatto che sia uno slow blues & R&B dove imperversa il piano, presumo di Paul Harris, oltre alla voce di Morrison, che comincia ad “agitarsi”, non guasta, e pure la versione del traditional Midnight Special è da sballo, con le Sweet Inspirations che impazzano di nuovo e un riff in cui qualcuno ha colto delle analogie con quello di Sunshine Of Your Love, registrato qualche mese prima del classico dei Cream. It’s All Right è il primo dei brani che poi sarebbero usciti su T.B. Sheets, una canzone dove uno può immaginare cosa avrebbe fatto Dylan se invece che al rock di Highway 61 Blonde On Blonde avesse deciso di dedicarsi alla musica soul (anche se bisognerebbe avere la voce di Van Morrison, e così non ne nascono molte), con un grande lavoro di tutta la pattuglia di musicisti impegnati nella session, una elettrica arpeggiata, l’organo magico, la sezione ritmica con un basso rotondo e corposo, le voci di supporto splendide. Notevole anche la successiva Send Your Mind, un poderoso R&R, con alcuni finti finali, sulla scia, anzi in anticipo, sulle future cavalcate sonore del nostro, a tutta velocità; per non parlare di The Smile You Smile, un’altra magnifica love soul ballad di quelle in cui l’irlandese era già maestro all’epoca, intensa ed avvolgente, con chitarre e organo sempre brillanti. Eccellente anche The Back Room, altro delizioso R&B dove si colgono citazioni del maestro Ray Charles miste al cantato rock strascicato, quasi in talkin’ del Dylan di metà anni ’60. “Trucchetto” che viene ripetuto anche nella fantastica Joe Harper Saturday Morning, diretta “antenata” delle canzoni che sarebbero arrivate da lì a poco in Astral Weeks, più bluesy nel sound, con la chitarra elettrica in primo piano.

Finite le canzoni restaurate in stereo per l’occasione, ci lanciamo nei quattro brani che completano il primo CD, comunque rese in un mono dal suono brillante e vivido, e non sono brani da poco: la prima incisione di uno dei suoi cavalli di battaglia, la splendida Besides You, diversa, ma, a mio parere, non meno bella di quella che verrà registrata per Astral Weeks, con un organo tangente che imperversa per tutto il brano. Altro capolavoro assoluto è Madame George, la storia misteriosa di questa signora di Belfast, con liriche diverse, più corta e con un tempo più veloce rispetto alla versione che poi uscirà su Astral Weeks, una sorta di live in studio, comunque sempre una canzone magica. Più “normali” Chick-A-Boom, una rara collaborazione tra Morrison e Berns. che sembra una versione alternata di La Bamba, comunque piacevole e divertente, e a chiudere il primo dischetto la versione demo di The Smile You Smile, solo voce e chitarra acustica, molto minimale e interessante per capire lo stile compositivo di Morrison. Il secondo CD presenta prima in mono le versioni “singole” di Brown Eyed Girl, che comunque la giri è sempre splendida, non finiresti mai di ascoltarla, e di Ro Ro Rosey. Poi tutta una serie di versioni alternative, sempre in mono, dei brani del primo CD: la take 2 di T.B. Sheets, un paio di minuti più corta, ma sempre interessante ed intensa, con il classico stile “ansimante ed implorante” dell’irlandese, mutuato dal R&B e dal blues più carnale. La 10 e 11 insieme di Goodbye Baby (Baby Goodbye), la versione 3 di Send  Your Mind, la 7 di Midnight Special, e così via (i titoli li leggete all’inizio del Post), con i musicisti che improvvisano e provano in studio diverse soluzioni e tempi musicali per un affascinante ascolto che non è solo fine a sé stesso (un po’ sì, ma l’appassionato di Morrison e della buona musica non si offenderà), A chiudere, per i maniaci della canzone, due collage sonori dedicati a Brown Eyed Girl, prima le versioni 1-6, poi le versioni 7-11, se ha li approvati il suo autore per la pubblicazione sul CD chi siamo noi per non ascoltarli!

E pure se il terzo CD forse è solo per quelli che gli americani chiamano “anal retentive”, non traduco ma ci siamo capiti, i compilatori del triplo, anzi “il compilatore” e produttore del boxettino, Andrew Sandoval ha detto che questi 31 brani definiti The Contractual Obligation Session, sono stati inseriti per completezza e in pratica si tratta di un “incazzato” Van Morrison, armato di chitarra acustica, che, per onorare il suo contratto, improvvisa all’impronta una serie di brani dai titoli improbabili, li leggete sempre sopra, non male Blowin’ Your Nose Nose In Your Blow come titoli in sequenza, ma tutte le canzoni sono delle brevi finestre nel mondo di un giovane Van che si sentiva truffato dal suo discografico, a cui si era affidato a cuore aperto, e lo dice nei testi delle canzoni, anche “rubando” qualche frammento dai pezzi del suo mentore, quel Bert Berns che peraltro sarebbe morto da lì a poco, senza sapere quello che sarebbe successo in futuro. Dico un’eresia, alcune non sono neppure male, altre sono quasi ossessive, ma in fondo anche in una situazione così particolare la classe non è acqua: per una volta, o due, lo si può anche ascoltare tutto. Non dico di ripetere l’esperienza più volte, come invece è quasi d’obbligo per le canzoni del primo CD che vanno a collocarsi nella storia della musica di Van Morrison e sono un affascinante quadro di un “Angry Young Man”. Le prime registrazioni di uno dei futuri grandi della musica finalmente in tutto il loro splendore!

*NDB Mano a mano che lo scrivevo mi sono reso conto che stava diventanod più un breve saggio che una recensione, ma spero di non avervi annoiato.

Bruno Conti

E’ Sempre Stato Difficile “Fermare” Van Morrison, Ma In Questa Nuova Versione Espansa Ancora di Più, Si Ferma Il Tempo Per Uno Dei Live Più Belli Di Sempre: It’s Too Late To Stop Now II, III, IV & DVD

van morrison it's too late 3cd+dvd

Van Morrison – It’s Too Late To Stop Now II, III, IV & DV – 3 CD + DVD Sony Legacy

Chi legge abitualmente questo Blog o mi segue anche sul Buscadero sa che Van Morrison è sempre stato uno dei miei musicisti prediletti in assoluto (nella Top 10 delle preferenze, in passato anche tra i primi cinque, per esempio all’epoca della versione originale di questo splendido It’s Too Late To Stop Now, il doppio vinile che uscì per la Warner Bros nel lontano 1974). Un disco dal vivo incredibile, registrato tra il maggio ed il luglio 1973 in tre diverse locations (e anche questo doppio è stato ristampato in CD rimasterizzato), Troubadour di Los Angeles, Santa Monica Civic Auditorium, sempre in California e al Rainbow di Londra, con una selezione di 18 brani tratti dai tre concerti. Giustamente quel disco viene considerato uno dei dischi dal vivo più belli di tutti i tempi, insieme al Fillmore degli Allman Brothers, Waiting For Columbus dei Little Feat, Rock Of Ages Last Waltz della Band, Johnny Cash At Folsom Prison, James Brown Live At The Apollo, Lou Reed Rock’n’Roll Animal, gli Who Live At Leeds, Rolling Stones Get Yer Ya-ya’s Out, qualche titolo a scelta di Jimi Hendrix, In The West, Monterey Winterland, CSN & Y Four Way Street o il recente 1974, Bob Dylan & The Band Before The Flood, Woodstock, qualche bootleg di Springsteen del tour 1978 e qualche altro titolo, tipo Bob Seger, Grateful Dead Live/Dead Europe ’72, Led Zeppelin How The West Was Won più che The Song Remains The Same, Sam Cooke Live At The Harlem Square Club, Elvis Presley il Comeback Special del 1968, gli MC5 Kick Out the Jams, BB King Live At The Regal, Aretha Franklin At Fillmore West, e potremmo andare avanti per delle ore ma mi fermo. Comunque questo di Van Morrison è degno di rientrare a pieno merito in questa lista, soprattutto ora in questa versione riveduta e corretta, che contiene anche il filmato originale del concerto del Rainbow di Londra che ai tempi fu visibile solo al cinema o alla televisione (persino sulla Rai), ma mai in VHS o DVD. E comunque in rete si trovano altri concerti splendidi dell’epoca, tipo questo che vedete sotto, tratto dallo stesso tour 1973-74.

Accompagnato dalla Caledonia Soul Orchestra, ovvero una delle migliori formazioni con cui Morrison abbia mai suonato, e li citiamo tutti, perché meritano: John Platania, chitarra, David Hayes, basso, Jeff Labes, piano e organo, Dahaud Shaar (David Shaw), batteria, più la sezione fiati, con Jack Schroer ai sassofoni e Bill Atwood alla tromba, e gli archi affidati a Nathan Rubin, Tom Halpin, Tim Kovatch, Nancy Williams Teressa Adams. Prodotto da Van Morrison Ted Templeman. Nella nuova edizione ci sono 45, dicasi quarantacinque brani inediti, alcuni in più versioni, non apparsi nel doppio vinile originale e nelle ristampe successive, distribuiti sui 3 CD, ciascuno con un concerto. E andiamo a vedere i contenuti dei compact, con i singoli brani:

CD1: Recorded live at The Troubadour, Los Angeles, May 23, 1973

1. Come Running è una partenza sparata con una sincopata e breve versione di uno dei brani più belli capolavoro Moondance, e si capisce subito che sarà una grande serata, Van Morrison è in forma vocale strepitosa e la band gira subito a mille. 2. These Dreams of You sempre dallo stesso album è un’altra scarica di adrenalinico celtic soul, con i fiati in fibrillazione 3. The Way Young Lovers Do viene da un altro capolavoro di Morrison, quel Astral Weeks che rientra, come Moondance, tra i più bei dischi di ogni tempo, versione jazzata, con gli archi che si unsicono ai fiati e al piano per creare una atmosfera sonora ancora più raffinata , e allora il grande Van usava ancora ringraziare il pubblico 4. Snow in San Anselmo viene da Hard Nose The Highway, l’album che uscirà poco dopo nell’agosto 1973, inferiore ai precedenti, si fa per dire perché siamo comunque a livelli stratosferici, ma con alcune punte di eccellenza, tra cui questo brano , bellissimo ed in una versione da brividi, con continui cambi di tempo, accelerazioni improvvise e poi quiete assoluta, mentre la voce di Morrison regala brividi di piacere 5. I Just Want to Make Love to You, brano firmato da Willie Dixon, è il primo omaggio dell’irlandese a quella musica nera tanto amata, in questo caso sia il blues, nella versione di Muddy Waters, sia il soul in quella di Etta James, con Van the Man che incita il pubblico a cantare e poi stende tutti con la sua voce incredibile (come sapete da anni sostengo che Morrison da bambino abbia ingoiato un microfono, perché pare impossibile che abbia una voce così potente) prima di lasciare il proscenio a John Platania, autore di un assolo di chitarra splendido e e persino presentato dal suo boss. 6. Bring It on Home to Me Questa è una delle canzoni più belle di tutti i tempi, scritta e cantata da Sam Cooke, uno dei più grandi cantanti di tutti i tempi, amatissimo dal nostro che gli rende giustizia con una versione felpata ed emozionante 7. Purple Heather è un brano “minore”, sempre tratto da Hard Nose The Highway, una ballata lenta ed avvolgente che molti ucciderebbero per poterla scrivere 8. Hey, Good Lookin’ il brano di Hank Williams è l’omaggio del nostro amico alla musica country, altro genere molto amato, in una versione pimpante e “soulizzata” , 9. Bein’ Green un brano scritto da Joe Raposo, viene sempre dall’album di quell’anno, un’altra intensa ballata alla Van Morrison, con Platania di nuovo in evidenza 

10. Brown Eyed Girl  è uno dei brani più amati (e più coinvolgenti) da sempre della sua discografia, e qui appare in una delle versioni più belle che abbia mai sentito, con David  Hayes strepitoso al basso (ma lo è in tutti i concerti, forse il più bravo bassista che abbia mai suonato con Van Morrison), anche lui ringraziato nel corso del brano 11. Listen to the Lion è uno dei momenti top di questo concerto, il pezzo tratto da Saint Dominic’s Preview è uno dei brani in cui il rosso irlandese lascia andare la voce in piena libertà in un crescendo inarrestabile, una delle canzoni che preferisco in assoluto, tra tante meravigliose 12. Hard Nose the Highway ma c’è un brano brutto, la title-track del disco del 1973 non lo è di sicuro, con il fluido piano di Jeff Labes a sottolineare il tutto 13. Moondance è solo Moondance, che altro si può dire di questa canzone che non sia stato detto? Forse versione classica? 14. Cyprus Avenue Un’altra perla tratta da Astral Weeks, in una versione “magica” , con i crescendo e i momenti di quiete che sono unici nei brani di Van Morrison.15. Caravan E per concludere la serata del 23 maggio una versione di questo pezzo che definire esuberante è fare un torto all’aggettivo, con il gruppo che macina musica in modo splendido e viene presentato con tutti i crismi, come si conviene ad un gruppo di musicisti formidabile, per un altro dei brani “perfetti” della sua discografia, in una versione da manuale del soul.

CD2: Recorded live at the Santa Monica Civic, California, June 29, 1973

Un mese e mezzo dopo il nostro è di nuovo in California per un altro concerto memorabile: 1. I’ve Been Working  Questa serata si apre con un brano preso da His Band And The Street Choirsolita versione sincopata, con l’organo di Labes in evidenza 2. There There Child è uno dei rari brani scritti da Morrison in coppia con John Platania, per anni rimasta inedita è stata pubblicata su The Philosopher’s Stone nel 1998, bella canzone  3. No Way è un pezzo jazzato scritto da Jeff Labes che fino ad oggi non avevo mai senitito, non indispensabile 4. Since I Fell for You Anche questo brano che porta la firma di Buddy Johnson appartiene al repertorio più jazz dell’irlandese, forse ripreso dal repertorio di Charles Brown, grande classe e grinta 5. Wild Night E qui torniamo ai super classici, era il brano che apriva Tupelo Honey, il disco del 1971, il pubblico lo riconosce subito e Van li premia con una versione travolgente 6. I Paid the Price Anche questa, scritta dall’accoppiata Morrison/Platania non la ricordavo, splendida ballata in crescendo vocale del canone morrisoniano con le sue tipiche scansioni sonore, una bella (ri)scoperta 7. Domino era anche questa su His Band And The Street Choir, uno dei due dischi di Van Morrison del 1970, erano proprio altri tempi, due album lo stesso anno e uno più bello dell’altro, versione gagliarda, che poi sfocia in una breve ma intensa

8. Gloria, stranamente posta a metà concerto, ma sempre irresistibile grazie al suo riff inconfondile e ad un ritornello tra i più cantabili della storia del rock 9. Buona Sera se aggiungiamo Signorina, in Italia la conosciamo per la versone di Fred Buscaglione, ma il primo ad inciderla fu Louis Prima nel 1950 e Van Morrison l’ha sempre amata moltissimo ed eseguita spesso dal vivo in versioni vorticose, come quella che appare in questo concerto 10. Moonshine Whiskey di nuovo da Tupelo Honey, è un’altra di quelle canzoni splendide che viaggiano su continui cambi di tempo e inserti vocali da brivido, anche in questa versione dal vivo 11. Ain’t Nothing You Can Do viene dal repertorio di Bobby “Blue” Bland, uno dei musicisti più amati in assoluto da Van, ed è un altro inno alla soul music più genuina, con Hayes che pompa sul suo basso come un disperato, fiati in overdrive, chitarra slide tagliente di Platania e il gruppo tutto che tira come un treno 12. Take Your Hand Out of My Pocket è un blues classico di Sonny Boy Williamson, altro mito per Van The Man, qui in una versione con di nuovo Platania in evidenza e anche l’armonica del nostro13. Sweet Thing è un altro dei capolavori assoluti di Astral Weeks che mancava ancora all’appello, altra versione splendida, con Platania che ribadisce la sua classe assoluta di chitarrista raffinatissimo, seguita da 14. Into the Mystic, altro brano memorabile tratto da Moondance, canzone tra le più belle mai scritte dal nostro George Ivan, mistica e “mitica” la versione, come pure quella di 15. I Believe to My Soul, il brano di Ray Charles “The Genius” che è la quintessenza della soul music e conclude in modo splendido il secondo CD, che forse è una anticchia inferiore al primo, ma sono quisquilie (anche se forse a completare il pantheon dei “numi tutelari” di Morrison manca qualcosa di John Lee Hooker Jimmy Witherspoon, che verranno omaggiati anni dopo in A Night In San Francisco).

CD3: Recorded live at The Rainbow, London, July 23 & 24, 1973

Alla fine di luglio di quell’anno splendido Mr. Van Morrison approda al Rainbow di Londra per due serate consecutive, preservate per i posteri sia in versione audio che in video. Inevitabilmente nei concerti londinesi i brani si ripetono rispetto ai concerti californiani, ma in versioni spesso diverse e comunque memorabili. Solo tre brani, Everyone, Wild Children e Here Comes The Night non appaiono nei due CD precedenti

1. Listen to the Lion Più breve, ma ancora più calda ed intensa della versione “americana” 2. I Paid the Price Anche questa versione londinese è magnifica, tra l’altro il sound sembra ancora più brillante in questo terzo CD, più definito e con una presenza sonora incredibile, e il gruppo suona sempre in modo impeccabile. Con la sequenza jazzy di 3. Bein’ Green e 4. Since I Fell for You di grande impatto sonoro. Bellissima anche 5. Into the Mystic mentre 6. Everyone un altro dei brani tratti da Moondance non lo ricordavo così bello, una sorta di minuetto soul, dolce ed intrigante, seguita da una versione più breve di 7. I Believe to My Soul, sempre con i fiati e gli archi che elevano la loro preghiera con veemenza, fino all’esplosione della tromba di Bill Atwood 8. Sweet Thing il pubblico la riconosce subito e la versione rilasciata da  Morrison è sempre splendida, con Platania ancora una volta sugli scudi, tutti brani che non ti stancheresti mai di ascoltare 9. I Just Want to Make Love to You è il Blues con la B magnifica, mentre10. Wild Children è un altro dei brani “nuovi” tratti da Hard Nose The Highway che uscirà da lì a poco, un’altra canzone che in questa versione Live acquista una nuova vita  11. Here Comes the Night è l’altro grande brano tratto dal repertorio dei Them, anche questa illustra il lato ludico e di puro divertimento della musica di “Van The Man” , altro riff memorabile e gioia pura, stesso discorso per una più succinta e rapida 12. Buona Sera, con 13. Domino che completa il trittico della music for fun, prima di lanciarsi a rotta di collo nel gran finale, prima 14. Caravan, sempre in versione lunghissima e di grande fascino con gli equilibrismi vocali del musicista irlandese che lascia il pubblico con il fiato sospeso, chiamando al proscenio i suoi splendidi solisti, prima di stenderlo definitivamente con una 15. Cyprus Avenue tra sacro e profano che quando accelera i ritmi già frenetici della serata e reitera il suo canto poderoso è di nuovo pura magia sonora, le ultime parole del concerto sono “It’s Too Late To Stop Now” e mai furono più vere. E non ho esagerato, come potete rilevare anche dalla visione del DVD allegato a questo cofanetto, altra goduria superba!

DVD: Recorded live at The Rainbow, London, July 24, 1973

1. Here Comes the Night 2. I Just Want to Make Love to You 3. Brown Eyed Girl 4. Moonshine Whiskey 5. Moondance 6. Help Me 7. Domino 8. Caravan 9. Cyprus Avenue

Forse dopo questo album termina uno dei periodi di creatività artistica più straordinari della storia della musica rock (anche se la carriera di Van Morrison avrà altri momenti di grande ispirazione non raggiungerà più questi vertici), ma tra il 1968 e il 1973 si è ritagliato uno spazio nell’Olimpo dei grandi e questo cofanetto, assolutamente imperdibile, ne è il giusto coronamento. Il classico disco da cinque stellette: ristampa Live dell’anno!

Bruno Conti

Questo E’ Un Bel Colpo, In Tutti I Sensi! Van Morrison – It’s Too Late To Stop Now Volume II, III, IV + DVD Pubblicato Il 10 Giugno

van morrison it's too late 3cd+dvd van morrison it's too late 2 cd

Van Morrison – It’s Too Late To Stop Now Volume II, III, IV + DVD – 3 CD + DVD – Sony Legacy 10-6-2016

Van Morrison – It’s Too Late To Stop Now Volume I – 2 CD – Sony Legacy -10-6-2016

Il grande “Van The Man” negli anni ha girato tutte le grandi case discografiche, Warner, Emi, Universal, con quest’ultima che, oltre a pubblicare i suoi album nuovi, aveva iniziato un programma di ristampe del vecchio catalogo, rimasterizzati e in qualche caso potenziati con qualche bonus. Poi il buon Van Morrison “stranamente” aveva litigato anche con questa major e quindi le uscite si sono interrotte e i prodotti sono usciti di produzione. Lo scorso anno Morrison, dopo qualche anno di silenzio, è approdato alla Sony/Bmg, l’unica casa che mancava alla sua collezione e questo volta sembra che si sia deciso finalmente ad aprire i suoi archivi (forse si trova bene alla Sony o forse i 70 anni anni compiuti nel 2015 lo hanno reso più saggio).

Quindi dopo il bellissimo box dedicato ai Them http://discoclub.myblog.it/2015/12/31/lultima-ristampa-dellanno-le-origini-dei-migliori-them-the-complete-them-1964-1967/, il 10 giugno verrà ripubblicato il mitico doppio dal vivo It’s Too Late To Stop Now, uno dei dischi Live più belli di sempre, con Van accompagnato dalla Caledonia Soul Orchestra. Il doppio vinile, e poi CD, era tratto dai concerti tenuti a Los Angeles, Santa Monica e Londra, tra maggio e luglio del 1973, una selezione di 18 brani, con il rosso irlandese in forma strepitosa. Questo era il contenuto del vecchio album. che verrà ristampato in doppio CD:

    1. Ain’t Nothin’ You Can Do
    2. Warm Love
    3. Into the Mystic
    4. These Dreams of You
    5. I Believe to My Soul
    6. I’ve Been Working
    7. Help Me
    8. Wild Children
    9. Domino
    10. I Just Want to Make Love to You
    11. Bring it on Home to Me
    12. Saint Dominic’s Preview
    13. Take Your Hand Out of My Pocket
    14. Listen to the Lion
    15. Here Comes the Night
    16. Gloria
    17. Caravan
    18. Cypress Avenue

Ma il “colpaccio” riguarda la pubblicazione di un cofanetto quadruplo, con i tre concerti: al Troubadour di Los Angeles il 23 maggio, al Santa Monica Civic Auditorium il 29 giugno e al Rainbow di Londra il 23 e 24 luglio, sempre del 1973, in tre differenti CD. In più ci sarà un DVD che contiene il concerto registrato al Rainbow di Londra per la BBC il 24 luglio, mai pubblicato a livello ufficiale (anche perché ai tempi non esistevano supporti adeguati), ma che comunque fu trasmesso più volte dalle varie televisioni europee ed americane nel corso degli anni, anche da mamma RAI che lo ha mandato in onda alcune volte ad orari antelucani e che avevo provveduto a registrarmi su una vecchia VHS gelosamente custodita, anche perché di Van Morrison in formato video, del periodo anni ’70 esiste solo lo splendido Van Morrison in Ireland (di questo ho la videocassetta ufficiale):

Tornando ai concerti del 1973 la formazione che accompagnava Morrison ai tempi, la Caledonia Soul Orchestra è stata una delle migliori che abbia mai suonato con il cantante irlandese e vantava nelle sue fila:

THE CALEDONIA SOUL ORCHESTRA:

Jeff Labes – piano & organ
Dave Shaw – drums
John Platania – guitar
David Hayes – bass guitar
Jack Schroer – alto, tenor, baritone saxophones
Bill Atwood – trumpet
Nathan Rubin, Tim Kovatch & Tom Halpin – violin
Nancy Ellis – viola
Terry Adams – cello

Mentre la tracklist completa del box in uscita il 10 giugno per la Sony Legacy, ad un prezzo non esorbitante, ma neppure economico, anzi, è la seguente:

VOLUME II (Recorded live at The Troubadour, Los Angeles, May 23, 1973)

  1. Come Running (Van Morrison)
  2. These Dreams Of You (Van Morrison)
  3. The Way Young Lovers Do (Van Morrison)
  4. Snow In San Anselmo (Van Morrison)
  5. I Just Want To Make Love To You (Willie Dixon)
  6. Bring It On Home To Me (Sam Cooke)
  7. Purple Heather (Van Morrison)
  8. Hey, Good Lookin’ (Hank Williams)
  9. Bein’ Green (Joseph G. Raposo)
  10. Brown Eyed Girl (Van Morrison)
  11. Listen To The Lion (Van Morrison)
  12. Hard Nose The Highway (Van Morrison)
  13. Moondance (Van Morrison)
  14. Cyprus Avenue (Van Morrison)
  15. Caravan (Van Morrison)

VOLUME III (Recorded live at the Santa Monica Civic, California, June 29. 1973)

  1. I’ve Been Working (Van Morrison)
  2. There There Child (Van Morrison, John Platania)
  3. No Way (Jeff Labes)
  4. Since I Fell For You (Woodrow Buddy Johnson)
  5. Wild Night (Van Morrison)
  6. I Paid The Price (Van Morrison, John Platania)
  7. Domino (Van Morrison)
  8. Gloria (Van Morrison)
  9. Buona Sera (Carl Sigman, Peter De Rose)
  10. Moonshine Whiskey (Van Morrison)
  11. Ain’t Nothing You Can Do (Don D. Robey, Joseph Wade Scott)
  12. Take Your Hand Out Of My Pocket (Sonny Boy Williamson)
  13. Sweet Thing (Van Morrison)
  14. Into The Mystic (Van Morrison)
  15. I Believe To My Soul (Ray Charles)

VOLUME IV (Recorded live at The Rainbow, London, July 23 & 24, 1973)

  1. Listen To The Lion (Van Morrison)
  2. I Paid The Price (Van Morrison, John Platania)
  3. Bein’ Green (Joseph G. Raposo)
  4. Since I Fell For You(Woodrow Buddy Johnson)
  5. Into The Mystic (Van Morrison)
  6. Everyone (Van Morrison)
  7. I Believe To My Soul (Ray Charles)
  8. Sweet Thing (Van Morrison)
  9. I Just Want To Make Love To You (Willie Dixon)
  10. Wild Children (Van Morrison)
  11. Here Comes The Night (Bert Berns)
  12. Buona Sera (Carl Sigman, Peter De Rose)
  13. Domino (Van Morrison)
  14. Caravan (Van Morrison)
  15. Cyprus Avenue (Van Morrison)

DVD (Recorded live at The Rainbow, London, July 24, 1973)

    1. Here Comes The Night (Bert Berns)
    2. I Just Want To Make Love To You (Willie Dixon)
    3. Brown Eyed Girl (Van Morrison)
    4. Moonshine Whiskey (Van Morrison)
    5. Moondance (Van Morrison)
    6. Help Me (Ralph Bass, Willie Dixon, Sonny Boy Williamson)
    7. Domino (Van Morrison)
    8. Caravan (Van Morrison)
    9. Cyprus Avenue (Van Morrison)

Per una volta ancora il termine “indispensabile” è inevitabile, anche il doppio originale, se già non lo possedete. In quegli anni Morrison, era un vera forza della natura, come dimostra il concerto che vedete qui sopra (ma anche oggi non scherza, come potete verificare dal concerto del 2015)!

Bruno Conti

L’Ultima Ristampa Dell’Anno: Le Origini Di Uno Dei Migliori! Them – The Complete Them 1964-1967

them the complete

Them – The Complete Them 1964-1967 – Exile/Sony Legacy 3CD

A mio modesto parere (e so che anche Bruno è d’accordo con me) Van Morrison è uno dei più grandi songwriters di sempre: personalmente è nella mia Top Three subito dopo Bob Dylan e prima di Paul Simon (dal punto di vista della pura scrittura di canzoni, poi per una serie di altri motivi preferisco gente come Bruce Springsteen, Neil Young e John Fogerty) *(NDB Come sanno i lettori del Blog aggiungerei Richard Thompson). Credo però che anche il più sfegatato dei fans debba ammettere che il buon Van abbia un carattere piuttosto difficile (eufemismo), che lo ha portato, specie negli ultimi anni, a cambiare case discografiche con la stessa frequenza con cui io mi cambio le calze. Ho quindi reagito con più diffidenza che entusiasmo quando ho letto dell’acquisizione da parte della Sony di tutto il catalogo dell’irlandese (tranne la splendida trilogia Astral Weeks, Moondance e His Band & The Street Choir, non di sua proprietà, ma che ha beneficiato di recente di ristampe potenziate, ed il parzialmente rinnegato Blowin’ Your Mind), con l’intento di pubblicarlo a blocchi con l’aggiunta di bonus tracks: infatti un’operazione simile era cominciata nel 2008 con la Universal ma, dopo alcune ristampe dove peraltro le tracce aggiunte erano pochine, il nostro aveva deciso di interrompere tutto lasciando l’opera monca.

Il tempo farà chiarezza, ma l’inizio di questa nuova operazione promette alquanto bene: infatti Van ha deciso di cominciare proprio dal principio, cioè dai Them, band da lui fondata nel 1964 a Belfast insieme a Billy Harrison, Alan Henderson, Eric Wrixon (poi rimpiazzato da Pat McAuley) e Ronnie Millings, pubblicando The Complete Them 1964-1967, un’antologia nuova di zecca che comprende i primi due LP del quintetto (The Angry Young Them e Them Again) oltre ai singoli ed EP nei primi due CD, ma soprattutto un terzo CD con ben venti brani inediti (su 24 totali), cosa inaudita per uno come Morrison così geloso dei propri archivi; se aggiungiamo che Van in persona ha scritto le esaurienti note del libretto accluso è facile capire perché questo triplo CD manda in soffitta tutte le precedenti antologie del gruppo (ed aggiungerei la rimasterizzazione quasi perfetta).

Riascoltando i brani dei primi due dischetti balza subito all’occhio (anzi, all’orecchio) come i Them fossero ben più di una semplice band di gioventù: Morrison aveva già una voce formidabile (non me ne vogliano li altri, ma il gruppo è 98% Van, lo dimostra il fatto che quando hanno provato a continuare senza di lui non se li è filati più nessuno), è le canzoni ci mostrano le influenze blues, soul ed errebi del nostro, il quale se le porterà dietro durante tutta la carriera. Tra le molte cover, abbiamo infatti canzoni di Ray Charles, Jimmy Reed, John Lee Hooker, Fats Domino, James Brown ed altri, autori da sempre indicati da Van come alcuni dei suoi ispiratori principali. Grande merito va poi riconosciuto a Bert Berns, molto più che un semplice produttore: Berns ha infatti aiutato molto Van ad approfondire certe conoscenze musicali, gli ha dato innumerevoli consigli, ed in più ha scritto per il gruppo alcune tra le loro più belle canzoni (Here Comes The Night su tutte, ma anche I Gave My Love A Diamond, Go On Home Baby, la splendida (It Won’t Hurt) Half As Much, My Little Baby) https://www.youtube.com/watch?v=TLkPlLpWh7o .

Il resto però è puro merito di Morrison e soci, un misto di rock, blues e soul di alto livello e dal suono molto americano, che in certi momenti ricorda il sound dei primi Stones (Go On Home Baby) e degli Animals (I’m Gonna Dress In Black); Van, poi, non ci ha messo molto ad imparare a comporre, se già al secondo brano autografo (dopo l’elettrica e quasi psichedelica One Two Brown Eyes https://www.youtube.com/watch?v=Y68xQfBn3kU ) ha tirato fuori l’immortale Gloria, ancora oggi suonata come bis finale in molti suoi concerti. Ma le belle canzoni si sprecano, dal rock blues di Baby Please Don’t Go (con un non accreditato Jimmy Page alla chitarra ritmica) https://www.youtube.com/watch?v=d7qNnyF3wtQ , alla meravigliosa Here Comes The Night (un brano che uno come Willy DeVille deve aver ascoltato fino alla nausea), la strepitosa Don’t Look Back (John Lee Hooker), la potente Bright Lights, Big City (Jimmy Reed), l’irresistibile rock’n’roll di (Get Your Kicks On) Route 66 (Nat King Cole). Nel secondo CD, dove Tommy Scott sostituisce Berns, assistiamo alla maturazione di Morrison come autore: sue sono infatti la bellissima Could You Would You, la splendida My Lonely Sad Eyes https://www.youtube.com/watch?v=XHPRCaXEd5M , un folk-rock solare dalla melodia sopraffina, Bad Or Good, un errebi che sfiora la perfezione, la fluida Hey Girl, nella quale si intravedono le atmosfere che renderanno sensazionale Astral Weeks https://www.youtube.com/watch?v=eyUKCB45dPU , o la grandissima Friday’s Child, ancora oggi una delle composizioni più belle dell’irlandese https://www.youtube.com/watch?v=NY3ltdG9vBQ . E’ bello confrontare anche la raffinata versione di I Put A Spell On You, sinuosa e seducente, con quella più roccata e “fisica” dei Creedence Clearwater Revival, oppure bearsi davanti all’eterea resa di una splendida It’s All Over Now, Baby Blue di Bob Dylan (Van affrontava anche autori contemporanei, c’è pure un’intrigante Richard Cory di Paul Simon).

Ma, come già detto, è il terzo CD che offre un’inattesa pioggia di inediti: non ci sono canzoni mai sentite, “solo” demo, alternate takes e versioni dal vivo di brani noti, ma per un fan è la manna dal cielo. Si parte con quattro demo: una Don’t Start Crying Now diretta ed ancora grezza, una Gloria già sulla buona strada per diventare il classico che sappiamo, una One Two Brown Eyes meno incisiva dell’originale ed una Stormy Monday Blues già notevole; poi abbiamo una versione alternata e più lenta (ma niente male) di Turn On Your Lovelight, una Baby Please Don’t Go grintosa ma non molto diversa dall’originale ed una Here Comes The Night con delle sfumature differenti che me la fanno apprezzare quasi di più. E’ quindi la volta di tre pezzi dal vivo alla BBC, Gloria e All For Myself, ottime, ed ancora Here Comes The Night, che se non si è capito mi piace assai. Altre sette versioni alternate, tra le quali spiccano (It Won’t Hurt) Half As Much e My Little Baby, che non arrivo a dire che sono meglio degli originali ma se la battono, una sontuosa How Long Baby ed una sempre bellissima One More Time https://www.youtube.com/watch?v=7WtHplp_57I . Completano il dischetto altri tre brani live (le solite Gloria e Here Comes The Night, più One More Time), le single versions di Call My Name e Brimg’Em On In, la bella Mighty Like A Rose (non pubblicata all’epoca ma edita in una precedente compilation del gruppo) https://www.youtube.com/watch?v=MAtEx-cbpZ4  ed un’altra take di Richard Cory https://www.youtube.com/watch?v=DIh978OR7X8 .

Nell’attesa di vedere nel 2016 gli sviluppi del catalogo morrisoniano, godiamoci questo triplo CD: Van era già un grande, e questi 69 brani sono qui a dimostrarlo.

Marco Verdi

Ultime Novità 2016. Them, Arthur Lee & Love, Marty Balin, Shawn Phillips, Coldplay, Jo Jo Gunne, Johnny Cash, Frank Zappa, Avett Brothers

them the complete

Ultime novità interessanti in uscita nel mese di dicembre, la maggior parte il venerdì 4 dicembre, ma qualcosa uscirà in seguito e un paio di titoli erano già usciti, ma sfuggiti all’occhio vigile e attento.

Partiamo con questo triplo dei Them che vedete qui sopra. Non rientra nella categoria box (o forse sì) ma è sicuramente interessante. Fa parte del nuovo contratto di distribuzione di Van Morrison con la Sony ed inaugura la serie delle ristampe. Il titolo The Complete Them 1964-1967 indica che rispetto alla doppia antologia uscita per la Deram ci sono state delle aggiunte, ma il sottoscritto francamente si è rotto, e mi accontenterò di quel doppio uscito nel 1997 che comunque conteneva la bellezza di 49 brani. In questa versione espansa sono contenuti ben 69 brani, tra cui 24, quelli del terzo CD, annunciati come inediti o rari, sia in studio che dal vivo. Il tutto con la collaborazione di Van che ha addirittura scritto le note del libretto. Etichetta Sony Legacy, data di uscita il 4 Dicembre. Ecco la lista completa delle canzoni:

Disc One (1964-1965):

  1. Don’t Start Crying Now
  2. One Two Brown Eyes
  3. Baby Please Don’t Go
  4. Gloria
  5. Philosophy
  6. Here Comes The Night
  7. All For Myself
  8. One More Time
  9. How Long Baby
  10. Mystic Eyes
  11. If You And I Could Be As Two
  12. Little Girl (album version)
  13. Just A Little Bit
  14. I Gave My Love A Diamond
  15. You Just Can’t Win
  16. Go On Home Baby
  17. Don’t Look Back
  18. I Like It Like That
  19. I’m Gonna Dress In Black
  20. Bright Lights, Big City
  21. My Little Baby
  22. (Get Your Kicks On) Route 66
  23. (It Won’t Hurt) Half As Much

Disc Two (1966-1967):

  1. Could You Would You
  2. Something You Got
  3. Call My Name (album version)
  4. Turn On Your Love Light
  5. I Put A Spell On You
  6. I Can Only Give You Everything
  7. My Lonely Sad Eyes
  8. I Got A Woman
  9. Out Of Sight
  10. It’s All Over Now, Baby Blue
  11. Bad Or Good
  12. Hello Josephine
  13. Don’t You Know
  14. Hey Girl
  15. Bring ‘Em On In (album version)
  16. Richard Cory
  17. Friday’s Child
  18. The Story Of Them Part 1
  19. The Story Of Them Part 2
  20. Baby What You Want Me To Do
  21. Stormy Monday Blues
  22. Times Getting Tougher Than Tough

Disc Three (Demos, Sessions & Rarities 1964-1967):

  1. Don’t Start Crying Now (demo) – Previously Unissued
  2. Gloria (demo) – Previously Unissued
  3. One Two Brown Eyes (demo) – Previously Unissued
  4. Stormy Monday Blues (demo) – Previously Unissued
  5. Turn On Your Love Light (alternate version) – Previously Unissued
  6. Baby Please Don’t Go (Take 4) – Previously Unissued
  7. Here Comes The Night (Take 2) – Previously Unissued
  8. Gloria (Live on BBC’s “Saturday Club”) – Previously Unissued
  9. All For Myself (Live on BBC’s “Saturday Club”) – Previously Unissued
  10. Here Comes The Night (Live on BBC’s “Saturday Club”) – Previously Unissued
  11. Little Girl (version one)
  12. Go On Home Baby (Take 4) – Previously Unissued
  13. I Gave My Love A Diamond (Take 8) – Previously Unissued
  14. (It Won’t Hurt) Half As Much (Take 2) – Previously Unissued
  15. My Little Baby (Take 1) – Previously Unissued
  16. How Long Baby (Take 1) – Previously Unissued
  17. One More Time (Take 14) – Previously Unissued
  18. Gloria (Live on BBC’s “Saturday Club”) – Previously Unissued
  19. Here Comes The Night (Live on BBC’s “Saturday Club”) – Previously Unissued
  20. One More Time (Live on BBC’s “Saturday Club”) – Previously Unissued
  21. Call My Name (single version)
  22. Bring ‘Em On In (single version)
  23. Mighty Like A Rose
  24. Richard Cory (Alternate Version) – Previously Unissued

Ci sono i due album completi, The Angry Young Them del 1965 Them Again del 1966, più tutti i singoli, demo, live, alternate takes e pezzi dal vivo, come appena detto. Per chi non ha nulla un bel regalo di Natale o un ennesimo salasso per il portafoglio, a seconda dei punti di vista.

arthur lee and love comin' thru arthur lee and love reel to real

Ben due prodotti discografici “nuovi” dedicati a Arthur Lee e i suoi Love. Entrambi i titoli sono in uscita in questi giorni: il primo Coming Through To You – The Live Recordings (1970-2004) è un box di 4 CD con ben 61 brani dal vivo che vengono annunciati tutti come inediti (almeno a livello ufficiale) pubblicato dalla Rockbeat Records, contiene brani Live degli anni ’70, ’90 e ’00, ogni decade un CD, mentre nel quarto c’è materiale proveniente dalle collezioni private dei fans, ecco il contenuto completo:

DISC 1 – The 1970’s

01 – Nothing (4:31)

02 – Bummer In The Summer (2:51)

03 – August (5:17)

04 – My Little Red Book (2:48)

05 – Gather Round (6:50)

06 – Love Is More Than Words Or Better Late Than Never (6:27)

07 – Product Of The Times (4:42)

08 – Keep On Shining (4:21)

09 – Doggone (3:17)

10 – Good Times (4:11)

11 – Slick Dick (3:29)

12 – Stand Out (3:45)

13 – Find Somebody (4:28)

14 – Always See Your Face (3:38)

DISC 2 – The 1990’s

01 – Five String Serenade (Acoustic) (2:31)

02 – Ninety Miles Away (Acoustic) (4:01)

03 – Passing By / Hoochie Coochie Man (Acoustic) (3:21)

04 – Alone Again Or (Acoustic) (2:37)

05 – Hey Joe (Acoustic) (2:19)

06 – Somebody’s Watching You (Acoustic) (2:59)

07 – LA CAlocoa (Acoustic) (3:35)

08 – That’s The Way It Goes (Acoustic) (3:44)

09 – Signed DC (Acoustic) (3:31)

10 – A House Is Not A Motel (3:12)

11 – She Comes In Colors (3:03)

12 – Can’t Explain (2:56)

13 – Everybody’s Gotta Live – Instant Karma (Acoustic) (3:44)

14 – Signed D.C. (Electric) (6:10)

15 – Orange Skies (3:15)

16 – 7 & 7 Is (2:26)

DISC 3 – The 2000’s

01 – Your Mind And We Belong Together (4:17)

02 – Alone Again Or (Electric) (4:18)

03 – Maybe The People Would Be The Times Or Between Clark And Hilldale (3:51)

04 – The Red Telephone (7:07)

05 – Andmoreagain (4:06)

06 – The Daily Planet (3:55)

07 – Old Man (3:45)

08 – The Good Humor Man, He Sees Everything Like This (3:38)

09 – Live And Let Live (5:06)

10 – Message To Pretty (3:30)

11 – Stephanie Knows Who (3:05)

11 – My Flash On You (1:54)

13 – All I Want Is You (3:30)

14 – You Set The Scene (7:28)

15 – Everybody’s Gotta Live – Instant Karma (Electric) (5:02)

DISC 4 – Audience Recordings By Fans 1970’s – 2000’s

01 – Applause Arthur Harp (1:17)

02 – Mr. Lee (4:11)

03 – Time Is Like A River (6:33)

04 – I’ll Get Lucky Some Sweet Day (My Name Is Arthur Lee) (3:48)

05 – Down Street (12:16)

06 – Little Wing (3:45)

07 – The Everlasting First (3:45)

08 – Five String Serenade (Electric) (4:41)

09 – Que Vida (3:55)

10 – Arthur Lee Audience Chant (1:40)

11 – Listen To My Song (2:50)

12 – My Anthem (3:41)

13 – Robert Montgomery (4:12)

14 – Smokestack Lightning (with Johnny Echols and Don Conka) (8:01)

15 – Rainbow In The Storm (2:31)

16 – Singing Cowboy (10:11)

Il secondo è un CD singolo, Reel To Real (Deluxe Edition) pubblicato dalla etichetta High Moon (?) il 27 novembre e contiene l’ultimo album ufficiale dei Love, pubblicato in origine nel 1974 dalla RSO, in edizione rimasterizzata, con 12 tracce rare od inedite, un libretto di 32 pagine e note a cura di David Fricke della rivista Rolling Stone che ha scritto anche quelle del cofanetto della Rockbeat.

Tra l’altro, da quello che ho visto in giro, costa una cifra esagerata, comunque ecco la tracklist:

––– Original Album –––
1. Time Is Like A River
2. Stop The Music
3. Who Are You?
4. Good Old Fashion Dream
5. Which Witch Is Which
6. With A Little Energy
7. Singing Cowboy
8. Be Thankful For What You Got
9. You Said You Would
10. Busted Feet
11. Everybody’s Gotta Live

––– Bonus Tracks –––
12. Do It Yourself [Outtake]
13. I Gotta Remember [Outtake]
14. Somebody [Outtake]
15. You Gotta Feel It [Outtake]
16. With A Little Energy [Alternate Mix]
17. Busted Feet [Alternate Mix]
18. You Said You Would [Single Mix]
19. Stop The Music [Alternate Take]
20. Graveyard Hop [Studio Rehearsal]
21. Singing Cowboy [Alternate Take]
22. Everybody’s Gotta Live [Electric Version]
23. Wonder People (I Do Wonder) [Studio Rehearsal]

All Bonus Tracks Previously Unreleased Except 18

marty balin good memories

Per la serie “blasts from the past” o anche “a volte ritornano”, per festeggiare il 50° Anniversario dalla nascita dei Jefferson Airplane esce l’11 dicembre un nuovo doppio CD di Marty Balin Good Memories, erichetta Buckjoy Productions, con nuove versioni di classici sia degli Airplane come degli Starship, mentre per metà febbraio è annunciato anche un album che conterrà solo nuove canzoni.

Per il momento ecco la lista dei brani del doppio:

Tracklist
[CD1]
1. Good Memories
2. It’s No Secret
3. Blues From An Airplane
4. Come Up The Years
5. Young Girl Sunday Blues
6. J.P.P. McStep B. Blues
7. She Has Funny Cars
8. Martha
9. High Flying Bird
10. And I Like It
11. Other Side Of This Life
12. 3/5 Of A Mile In 10 Seconds

[CD2]
1. St. Charles
2. Caroline
3. There Will Be Love
4. Comin’ Back To Me
5. My Best Friend
6. Count On Me
7. Today
8. Fat Angel
9. Runaway
10. With Your Love
11. Hearts
12. Miracles

Non sembra male, notare il capello nero, secondo me va dallo stesso parrucchiere di Jeff Beck!

shawn phillips perspective

Altro grandissimo del passato, uno dei miei cantautori preferiti degli anni ’70 ( Second Contribution era, ed è, un disco meraviglioso https://www.youtube.com/watch?v=Dpi8jh8E8Z4 ), Shawn Phillips era comunque già in pista dalla metà anni 60, sia come artista in proprio sia come sessionman nei primi dischi di Donovan, dove fu uno dei primissimi ad utilizzare il sitar in un disco rock. Dopo una serie di ristampe la Talking Eelphant annuncia questo nuovo album, Perspective, un doppio, previsto per il 4 dicembre (ma alcune discografie lo riportano addirittura come un disco del 2013, ma io non lo avevo mai visto in giro): comunque lo si veda un album di musica nuova di Phillips è sempre una gioia, la voce rimane stupenda anche se gli arrangiamenti forse, da quel poco che ho sentito, non sono il massimo, quindi io ve lo segnalo in ogni caso:

Tracklist
[CD1]
1. Brilliance
2. Devil’s Highway
3. Infancy
4. Funkin’ Country Rock And Roll Stew
5. Beyond The Rain
6. Watch Over Mary Anne
7. Circles
8. Light Of Life
9. Hadeda
10. America

[CD2]
1. Radio
2. Silouettes
3. Take The Day
4. Acent
5. Storm
6. Going Home
7. Choices
8. Slowly
9. Everything She Gives Me
10. Starlight

coldplay a head full of dreams

Nuovo disco pure per i Coldplay, titolo A Head Full Of Dreams, il settimo disco di studio per la band di Chris Martin, etichetta Parlophone come al solito, non ci sono per fortuna versioni Deluxe (a parte in Giappone). Che dire? I primi due album mi erano anche piaciuti ai tempi, ma gli ultimi, a parte qualche canzone, non mi fanno più impazzire, quindi il 4 dicembre non sono tra coloro che saranno in trepida attesa.

Il singolo mi sembra proprio una canzoncina leggera leggera, molto orecchiabile ma…

jojo gunne live 71-73

Ancora materiale live inedito, questa volta dai Jo Jo Gunne. Per chi non se li ricorda era la band nata dalla fuoriuscita di Jay Ferguson Mark Andes dagli Spirit nel 1971. I due erano rispettivamente la voce solista e il bassista anche nel nuovo gruppo, più decisamente orientato verso il rock americano della band di Randy California, più acida, sperimentale e psichedelica. Con il fratello di Mark, Matt Andes, alla chitarra e William “Curly Smith” alla batteria i Jo Jo Gunne hanno registrato quattro buoni album tra il 1972 e il 1973 per la Asylum.

Questo doppio della Rockbeat/S’More raccoglie due concerti inediti a livello ufficiale del 1971 e del 1973, il primo mai sentito, il secondo andato in onda ai tempi come broadcast radiofonico:

Tracklist
[CD1: Live Hollywood Palladium 1971]
1. Special Situations
2. Run Run Run
3. Academy Award
4. One Way Street
5. Sweet Street Machine
6. River Rising
7. Take It Easy
8. 99 Days
9. Shake That Fat
10. Barstow Blue Eyes

[CD2: Live At Ultrasonic Studios 1973]
1. Roll Over Me*
2. Babylon*
3. 99 Days*
4. Run Run Run*
5. Intros/Rock Around The Symbol
6. Special Situations
7. Rhoda
8. Take Me Down Easy
9. Shake That Fat
10. Broken Down Man

johnny cash live in denmark

Vi sembrava possibile che la Sony lasciasse passare il periodo natalizio senza pubblicara un album “inedito” di Johnny Cash? Certo che no, e quindi, prima il 27 novembre in una versione doppia limitata per il Black Friday in vinile rosso e nero, e poi il 4 dicembre in CD, esce questo Man In Black: Johnny Cash Live In Denmark 1971, registrazione di un concerto che counque esisteva da tempo come DVD. Il concerto è bello, per l’amor di Dio, però ( e ce n’è un altro Koncert v Praze(In Prague-Live), annunciato per il febbraio del 2016). Questi i contenuti del Live In Denmark:

  1. A Boy Named Sue – Johnny Cash
  2. Sunday Morning Coming Down – Johnny Cash
  3. I Walk the Line – Johnny Cash
  4. Blue Suede Shoes – Carl Perkins
  5. Matchbox – Carl Perkins
  6. Me and Bobby McGee – Johnny Cash
  7. Guess Things Happen That Way – Johnny Cash
  8. Bed of Roses – The Statler Brothers
  9. Flowers on the Wall – The Statler Brothers
  10. Folsom Prison Blues – Johnny Cash
  11. Darlin’ Companion – Johnny Cash & June Carter Cash
  12. If I Were a Carpenter – Johnny Cash & June Carter Cash
  13. Help Me Make It Through the Night – Johnny Cash & June Carter Cash
  14. Man in Black – Johnny Cash
  15. Introduction to The Carter Family
  16. A Song to Mama – The Carter Family
  17. No Need to Worry – Johnny Cash, The Carter Family & The Statler Brothers
  18. Rock of Ages – Johnny Cash, The Carter Family & The Statler Brothers
  19. Children, Go Where I Send Thee – Johnny Cash, Carl Perkins, The Carter Family & The Statler Brothers 

E questo un trailer del video:

frank zappa 200 motels the suites

L’11 dicembre in Italia  (ma negli States è già disponibile dal 20 novembre) la Zappa records via Universal pubblica questa nuova versione inedita registrata dal vivo di 200 Motels, sottotitolata The Suites. Si tratta della registrazione di un concerto tenuto alla Walt Disney Concert Hall di Los Angeles il 23 ottobre del 2013, con le 13 suites di 200 Motels eseguite dai Los Angeles Philarmonic sotto la direzione di Esa-Pekka Salonen e con la partecipazione anche di alcuni musicisti rock, tra cui Michael Des Barres, Diva Zappa e la sezione ritmica di Joe Travers alla batteria e Scott Thunes al basso, dalla vecchia formazione di Frank Zappa. Si tratta di un doppio CD, con questo contenuto:

 [CD1]
1. Overture
2. Went On The Road
3. Centerville
4. This Town Is A Sealed Tuna Sandwich
5. The Restaurant Scene
6. Touring Can Make You Crazy
7. What’s The Name Of Your Group?
8. Can I Help You With This Dummy?
9. The Pleated Gazelle

[CD2]
1. I’m Stealing The Room
2. Shove It Right In
3. Penis Dimension
4. Strictly Genteel

avett brothers live volume 4

Infine, last but not least, il 18 dicembre, solo per il mercato americano (In Europa almeno per il momento sarà disponibile solo per il download) la Universal pubblica questo nuovo degli Avett Brothers Live Vol. Four, come dice il titolo il quarto capitolo della serie dei dischi ufficiali dal vivo della band americana. Si tratta questa volta di un CD + DVD registrato il giorno di capodanno dello scorso anno a casa loro, a Raleigh, North Carolina, alla PNC Arena. Ci sono due canzoni nuove Satan Pulls The Strings, e Rejects In The Attic e questa la lista completa dei contenuti:

1. Satan Pulls The Strings
2. Laundry Room
3. Another Is Waiting
4. Shame
5. Kick Drum Heart
6. Rejects In The Attic
7. Ten Thousand Words
8. Talk On Indolence
9. Auld Lang Syne
10. The Boys Are Back In Town
11. I And Love And You
12. Slight Figure Of Speech
13. Happy Trails

Filmati o video non ce ne sono ancora, questo era il concerto dell’anno prima

Direi che è tutto, per altri eventuali titoli in uscita ci sarà spazio per recensioni specifiche.

Bruno Conti

Correzioni Ed Aggiornamenti, In Breve. Eric Burdon, Suzanne Vega, Rod Stewart, Art Garfunkel

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Periodicamente controllo i Post passati per vedere se ci sono delle imprecisioni oppure dei titoli che sono stati cancellati o posticipati e questi sono gli aggiornamenti odierni.

Il disco che vedete qui sopra, la doppia antologia di Art Garfunkel The Singer era stata annunciata a febbraio in uscita per il 4 aprile. Voi l’avete vista? No. Io neppure, perché la nuova data di pubblicazione è il 28 agosto, ovviamente sempre per la Columbia.

Disc: 1
1. Bridge Over Troubled Water Simon & Garfunkel
2. All I Know
3. Perfect Moment
4. For Emily, Whenever I May Find Her Simon & Garfunkel
5. Crying In The Rain duet with James Taylor
6. I Only Have Eyes For You
7. 99 Miles From L.A.
8. (What A) Wonderful World with James Taylor and Paul Simon
9. Bright Eyes
10. Two Sleepy People
11. Skywriter
12. Scarborough Fair/Canticle Simon & Garfunkel
13. Some Enchanted Evening
14. The Promise
15. The Thread
16. Lena
17. Barbara Allen
Disc: 2
1. Kathys Song Simon & Garfunkel
2. Long Way Home
3. Scissors Cut
4. The Sound Of Silence Simon & Garfunkel
5. Breakaway
6. So Long, Frank Lloyd Wright Simon & Garfunkel
7. Waters Of March
8. The Decree
9. I Wonder Why
10. Disney Girls
11. My Little Town Simon & Garfunkel
12. O Come All Ye Faithful
13. A Heart In New York
14. Ive Grown Accustomed To Her Face
15. April Come She Will Simon & Garfunkel
16. When A Man Loves A Woman
17. In Cars

Il 18 settembre doveva uscire il nuovo album di Eric Burdon Til Your River Runs Dry per la ABKCO e per l’occasione Burdon aveva duettato con Springsteen al South By Southwest di Austin ed era in partenza un tour americano. Tutto bloccato a causa di una operazione alla schiena che dovrebbe avvenire in questi giorni. Per ascoltare il nuovo disco, di cui si dice sia uno dei migliori in assoluto della sua carriera dovremo aspettare il primo trimestre 2013. Auguri di pronta guarigione. Sentite che voce ha ancora!

Stessa data presunta anche per il nuovo Rod Stewart che non sarà il disco in coppia con Jeff Beck ma, per fortuna, neppure un ennesimo capitolo della soporifera serie dedicata all’American Songbook. Rod The Mod dice che sarà un album sulla scia dei vecchi tempi, una sorta di Gasoline Alley 40 anni dopo. Mi basterebbe anche la metà! Tra i brani annunciati anche 4 cover, un brano di Tom Waits, Shake Your Money Maker e Here Comes The Night (non si sa se il brano dei Them o quello di Lulu, speriamo il primo). Dita incrociate nella speranza che non sia l’ennesima tavanata galattica.

Infine, il nuovo Suzanne Vega il Close Up, Vol. 4, Songs Of Family, che doveva uscire prima a maggio poi il 10 luglio è stato posticipato dalla Cooking Vinyl al 4 settembre, si spera.

Direi che per oggi è tutto.

Bruno Conti

Un Armonicista Olandese? Big Pete – Choice Cuts

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Big Pete – Choice Cuts – Delta Groove Productions

Un armonicista olandese? Anzi, un armonicista olandese Blues, e pure di quelli bravi! Non solo, ma anche un ottimo vocalist. Potrebbe sembrare una cosa strana, perché in effetti di solito si collegano gli olandesi al ciclismo o naturalmente al calcio ma non si penserebbe alla musica e al Blues in particolare. E invece i Paesi Bassi hanno una lunga tradizione in questo campo, non solo Shocking Blue e Golden Earring come nomi conosciuti in ambito musicale ma già a fine anni ’60 in pieno “British Blues” Boom in Olanda operavano gruppi come Cuby & The Blizzards e i Livin’ Blues che poi avrebbero avuto una carriera pluridecennale facendo dell’ottima musica.

In ogni caso il salto per arrivare a Pieter “Big Pete” Van Der Pluijim è di quelli lunghi e tortuosi: un giovane che già da teenager si appassiona di Blues ed in particolare di quello di Lester Butler è da triplo salto mortale. Un musicista non conosciutissimo, di culto, bianco, che ha operato negli anni ’90 come leader dei Red Devils, autori di un unico album prodotto da Rick Rubin e che erano stati scritturati per suonare nell’album solista di Mick Jagger Wandering Spirit, il suo unico disco valido, ma i loro brani poi non furono utilizzati e uno solo è apparso nell’antologia di Jagger. In quel gruppo c’erano un paio di Blasters, Bateman e Taylor e alcuni dei loro pezzi sono apparsi anche nel cofanetto postumo di Johnny Cash Unhearted dove suonano come backing band. Poi Butler ha suonato in un altro gruppo, i 13, prima di morire per una overdose nel maggio del 1998.

Tutto questo è collegato a Choice Cuts il disco di debutto registrato dal giovane Big Pete per la Delta Groove in quel di North Hollywood, California dove appaiono alcuni dei musicisti coinvolti nei vecchi dischi di Butler insieme a molte altre “stelle” del Blues contemporaneo.

Tanto per chiarire subito, il disco è bello, sono tutte cover scelte con minuzia nel grande repertorio della “musica del diavolo” e gli ospiti si alternano al proscenio nei vari brani aggiungendo spessore all’ottima house band utilizzata da Big Pete e che vede Alex Schultz alla chitarra, autore di un paio di album da solista e che ha suonato con Tad Robinson, Rod Piazza, William Clarke, i già citati 13 e una valanga di altri nomi in ambito Blues, al basso c’è Willie J Campbell e alla batteria Jimi Bott.

E poi tutti gli ospiti: dopo l’iniziale Driftin’ firmata proprio da Lester Butler, sei minuti di torrido blues con l’armonica di Big Pete in grande evidenza e cantato anche con notevole autorità e bella voce si passa a Can’t You SeeWhat You’re Doin’ To Me un classico brano del repertorio di Albert King con la chitarra tirata e lancinante di Schultz che cerca di ricreare lo spirito dell’originale con grande impegno e ottimi risultati, per arrivare al primo ospite Kim Wilson che sfodera la sua armonica per una Act Like You Love Me di grande intensità e con un suono molto pimpante, tipico della produzioni Delta Groove. Just To Be With You di Roth Bernard non la conoscevo ma è uno slow blues di quelli DOC con la chitarra di Kirk Fletcher e il piano di Rob Rio a duettare con Big Pete con ottimi risultati.

Don’t Start Crying di James Moore alias Slim Harpo la faceva anche Van Morrison (ma dove sei?) ai tempi dei Them ed è uno di quei brani veloci e tirati che ti attizzano con la chitarra di Schultz e l’armonica di Pete che si dividono il proscenio. I Got My Eyes On You con il suo mood alla Help Me vede un altro armonicista come ospite, Al Blake mentre Hey Lawdy Mama la faceva anche Clapton ai tempi e Kirk Fletcher estrae dal cilindro (dicasi chitarra) un notevole solo per l’occasione. Ottima anche la tiratissima I Was Fooled di Jody Williams con un ficcante assolo di Shawn Pittman che si conferma uno dei migliori axemen delle ultime generazioni. In tutti i brani Big Pete suona e canta con passione e trasporto come nell’ottima cover dell’Howlin’ Wolf d’annata Rockin’ Daddy dove la chitarra solista è nelle mani di Kid Ramos. Left Me With A Broken Heart è cantata da Johnny Dyer mentre in Just A Fool dal repertorio di Little Walter la solista è quella di Rusty Zinn. In Chromatic Crumbs uno strumentale per virtuosi l’armonica di Big Pete viene sostenuta dalle soliste di Schultz e John Marx. La conclusione è affidata a I’m A Business Man un brano di Willie Dixon che è l’occasione per Pete di duettare con la “melodica” di Paul Oscher.

Decisamente un buon disco di Blues classico per questo giovane olandese e per gli amanti del genere!

Bruno Conti