Dopo 10 anni di silenzio, questo è il terzo lavoro di Josh Haden e soci nell’arco di due anni, dopo l’ottimo The Soul Of Spain (2012)http://discoclub.myblog.it/2012/06/26/buon-sangue-non-mente-un-affare-di-famiglia-spain-the-soul-o/e The Morning Becomes Eclectic Session (2013), live registrato negli studi di Radio California KCRW (puntualmente recensiti dal sottoscritto su questo blog http://discoclub.myblog.it/2013/12/07/vero-paradiso-delizie-musicali-spain-the-morning-becomes-eclectic-session/ ). Il titolo dell’album (dalla bellissima copertina), si riferisce all’indirizzo dello studio di registrazione di Gus Seyffert (*NDB accreditato come produttore di Black Keys, Beck, Norah Jones in quasi tutte le recensioni perché così diceva il comunicato stampa della Glitterhouse, ma in effetti “solo” il bassista in tour della Jones e collaboratore dei Black Keys, sempre al basso)), e oltre al consueto nucleo familiare, Josh voce e chitarra, la sorella Petra al violino e il “mitico” papà Charlie ospite al contrabbasso (straordinario jazzista), l’attuale line-up del gruppo è composta da Daniel Brummel alle chitarre, Randy Kirk alle tastiere, Matt Mayhall alla batteria, con il mixaggio dell’esperto Darrell Thorp (Radiohead, Paul McCartney fra i suoi clienti e lui sì, ingegnere del suono per Beck), per l’ennesimo lavoro di classe elegante e ricercato degli Spain, con strumenti dal suono misurato e mai invadente, grazie, in questo caso sì, alla produzione di Seyffert. Con la voce del leader Josh Haden che sussurra brani che uniscono i Cowboy Junkies ai Velvet Underground psichedelici del terzo album, e direi anche ai mai dimenticati (per chi scrive) American Music Club di Mark Eitzel.
La triade iniziale è per certi versi spiazzante, a partire dall’inno ipnotico Love At First Sight, seguita dalla struggente ballata https://www.youtube.com/watch?v=5Do2UGK4Y3sThe Fighter dove Daniel Brummell è protagonista con il proprio strumento https://www.youtube.com/watch?v=mfcW9OE11cQ e dal minimalismo di It Could Be Heaven. Con From The Dust e Sunday Morning le sonorità si spostano verso uno stile più “bluesy”, per poi passare alla morbida e avvolgente Let Your Angel, un’altra ballad impeccabile dal suono caldo e profondo, come pure la canzone successiva To Be A Man, aperta dalle note del basso di Josh, a cui bastano pochi accordi selezionati con cura, una chitarra e un piano, per scolpirsi nella mente. Si riparte con In My Soul https://www.youtube.com/watch?v=-Euy195kgXg, una dolce dichiarazione d’amore appena sussurrata e soffusa dalla voce di Josh che introduce il brano più malinconico, una ammaliante You And I in duetto con il capofamiglia Charlie al basso, mentre la conclusiva Waking Song è il brano più scheletrico e rallentato, con un incedere ripetitivo, quasi psichedelico.
Ancora una volta il gruppo del “predestinato” Josh Haden riesce a reinventarsi senza perdere un briciolo della propria identità, assemblando un cocktail elegante ed equilibrato di blues, rock dolcemente psichedelico, soul e un pizzico di jazz, sussurandolo a voce bassa, quasi in silenzio. Tutti coloro che conoscono l’universo Spain sanno già che fare, a tutti gli altri un consiglio, ascoltatelo, vi costerà meno di una seduta dallo psicanalista!
Si sapeva che da un po’ di tempo non stava bene, Lou Reed aveva subito un trapianto di fegato a maggio, ma dato per morto varie volte era sempre “risorto” a nuova vita. A luglio, a Pavia, durante il concerto, il suo amico Garland Jeffreys aveva detto che tutto andava bene e si stava riprendendo ma, anche se le cause della morte non sono ancora state rese note, evidentemente non era così. La notizia si sta diffondendo come un fulmine sui vari siti e poi magari ci ritornerò con calma nei prossimi giorni con un omaggio più ponderato. Ma per il momento, sfruttando le possibilità della rete, questo è un viaggio a ritroso nella sua musica, partendo dall’ultima collaborazione con i Metallica.
Let The Music Speak!
Sono troppe quelle belle, le ultime due.
E per finire.
Forse non è il giorno migliore ma sicuramente in un mondo perfetto la notizia della morte di Lou Reed, sarebbe stata la notizia più importante del Telegiornale, ma non lo è e quindi, condoglianze a Laurie Anderson, la compagna degli ultimi anni e riposa comunque in pace vecchio Lulu!
Ormai non passa giorno che non venga annunciata una nuova ristampa in cofanetto superlusso, per la gioia dei fans (e un po’ meno per i loro portafogli): l’ultima notizia è la pubblicazione, ai primi di Dicembre, dell’edizione del quarantacinquesimo anniversario di White Light/White Heat, secondo album dei leggendari Velvet Underground, ad opera della Polydor.
La ristampa uscirà,(*NDB il 18 novembre in Europa e il 3 dicembre negli USA, secondo le ultime notizie, 100 dollari circa negli States ed intorno ai 60 Euro nelle nostre lande, ma potrebbe cambiare), in doppio CD Deluxe, doppio LP e triplo CD Super Deluxe con libro accluso; ecco il dettaglio della versione tripla:
CD 1: Stereo Album plus Stereo Bonus Tracks
White Light/White Heat
The Gift
Lady Godiva’s Operation
There She Comes Now
I Heard Her Call My Name
Sister Ray
I Heard Her Call My Name (Alternate Take)
Guess I’m Falling in Love (Instrumental) (previously unreleased)
Temptation Inside Your Heart (Original Mix) (previously unreleased)
Stephanie Says (Original Mix)
Hey Mr. Rain – Version One (previously unreleased)
Hey Mr. Rain – Version Two (previously unreleased)
Beginning to See the Light (Early Version) (previously unreleased)
CD 2: Mono Album plus Mono Bonus Tracks
White Light/White Heat
The Gift
Lady Godiva’s Operation
There She Comes Now
I Heard Her Call My Name
Sister Ray
White Light/White Heat (Mono Single Mix) (Verve single VK-10560, 1967)
There She Comes Now (Mono Single Mix) (Verve single VK-10560, 1967)
The Gift (Vocal Version) (previously unreleased)
The Gift (Instrumental Version) (previously unreleased)
CD 3: Live at the Gymnasium – April 30, 1967
Booker T.
I’m Not a Young Man
Anymore
Guess I’m Falling in Love
I’m Waiting for the Man
Run Run Run
Sister Ray
The Gift
All tracks on CD 3 are previously unreleased.
La versione in doppio CD omette il secondo dischetto di quella tripla (in effetti il più superfluo), mentre il doppio LP prende in considerazione solo I tredici brani del primo CD.
White Light/White Heat era il disco più abrasivo, anticommerciale e “maledetto” del quartetto comandato da Lou Reed, e pare che fosse l’album preferito in assoluto da Lester Bangs (e Sister Ray la sua canzone di riferimento): di sicuro non è un disco per tutti.
Questa ristampa segue di un anno quella analoga dedicata al famoso disco con la banana, e quindi aspettiamoci nei prossimi due anni le super versioni di The Velvet Underground e di Loaded (non penso che Squeeze verrà preso in considerazione).
In questo caso direi che la versione doppia basta e avanza.
Willard Grant Conspiracy – Ghost Republic – Loose Music 2013
Robert Fisher, ormai unico membro fisso e indiscusso leader dei Willard Grant Conspiracy, è un narratore di storie, lo è da più di quindici anni e questo ultimo lavoro Ghost Republic (si avvicina molto ad un concept-album), è un ulteriore conferma. Formatisi a Boston nella prima metà degli anni ’90, i Willard Grant Conspiracy (fondati da Robert Fisher e Paul Austin ex Walkabouts) danno vita a quello che è stato etichettato “country-noir” o “gothic-country” (personalmente aggiungerei anche “psichedelia contadina”), mantenendo un’identità stilistica che ha permesso loro di cavalcare “l’alt-country” ed arrivare indenni al “neo-folk”, attraverso album meravigliosi quali Flying Low (98) (da recuperare assolutamente), Mojave (99), Everything’s Fine (2000), Regard The End (2004), Let It Roll (2006), Pilgrim Road (2008) e Paper Covers Stone (2009,) una rilettura di alcune delle canzoni più belle del loro repertorio.
Da segnalare inoltre il primissimo EP d’esordio 3am Sunday@ Fortune Otto’s (96) la collaborazione anomala con il gruppo olandese dei Telefunk In The Fishtank(2002) e le due preziose antologie The Green, Green Grass OfSlovenia (2000) e There But For The Grace Of God (2005). Da anni Fisher si è ritirato a vivere nel deserto del Mojave , dal quale trae l’ispirazione per questo lavoro, nato dal progetto letterario Ghost Republic, complice la poetessa Nicelle Davis che ha chiamato alcuni colleghi a scrivere un poema sulla città di Bodie (una delle tante “ghost town” abbandonate americane), attorno al quale ruotano i personaggi della storia.
Accompagnato dal bravissimo violinista David Michael Curry (membro della band di Thalia Zedek, nonché il musicista più presente nelle varie line-up del gruppo), Robert narra con la sua voce baritonale, storie di frontiera, traversie di vita e di morte, il tutto registrato nello studio di Curry nel Massachusets, a testimonianza di uno splendido sodalizio artistico. La narrazione inizia con l’intro strumentale Above The Treeline, e prosegue con la scarna malinconia di Perry Wallis, l’elegia strumentale di Parsons Gate Reunion, mentre The Only Child e la Title Track sono delle perfette “american gothic”. Dopo un sorso di Bourbon, la narrazione continua con gli archi della spettrale Rattle And Hiss e il violino straziante di Take No Place, la ninna nanna “noir” di Good Morning Wadlow, mentre con Piece Of Pie e The Early Hour il suono cambia con lancinanti abbozzi elettrici, che rimandano alla scuola dei Velvet Underground. La narrazione (purtroppo) volge al termine con il jazz e le distorsioni chitarristiche di Incident At Mono Lake e New Years Eve, per poi emozionare e commuovere con la recita conclusiva di Oh We Wait, dove il violino di David Curry e la voce baritonale (che sa di polvere, sabbia e bourbon) di Robert Fisher, danno il senso di cosa sia la malinconia dei perdenti.
Fin dal primo ascolto Ghost Republic, viene sviscerato attraverso oscure ballate dall’incedere lento, incentrate su intrecci di strumenti a corda (chitarra, viola e violino) a fare da sfondo alla voce profonda e vibrante di Robert Fisher (un condensato di Nick Cave, Mark Lanegan e Lou Reed), una musica sospesa nel tempo, musica che i Willard Grant Conspiracy disegnano in modo molto profondo, con figure di ribelli solitari e idealisti, metafora perfetta dell’America di ieri, di oggi e di domani. Crepuscolare.
Il boogie è senza fine, ma il CD si ferma a 79 minuti e 41 secondi, quasi ai limiti di durata e anche della resistenza dell’ascoltatore, 8 brani tra i 7 e i 14 minuti, ma nel precedente ce ne era uno che viaggiava ben oltre i 20, e questi sono i dischi di studio, dal vivo si vocifera di versioni di Sister Ray che superano le tre ore e questo spiega perché incidano per una etichetta che si chiama No Quarter, non penso sia per rendere omaggio ai Led Zeppelin ma perché non ti concedono requie, addirittura in questo Long Island hanno aggiunto un terzo chitarrista Matt Sweeney, alla frontline del leader Paul Major, chitarra numero uno e vocalist (inteso in questo caso come colui che ogni tanto emette delle parole, presumo a caso) e Jesper Eklow, chitarrista numero due.
Il risultato è un boogie-rock-blues assolutamente free-form dove le chitarre e la sezione ritmica prendono un groove ipnotico e proseguono fino a che se lo ricordano, poi qualcuno accelera o rallenta, una delle due chitarre disegna delle linee soliste poi riprese e rilanciate dall’altra, in rari casi, come nella breve (6:42) Taking Out The Trash, il brano ha un qualcosa che assomiglia alla forma canzone, un testo, un embrione di ritornello. Il nome del gruppo farebbe pensare ad un omaggio a John Lee Hooker, ma non so se il vecchio Hook avrebbe poi apprezzato, forse i vecchi Canned Heat (peraltro citati come influenza dallo stesso Major) di Parthenogesis e Refried Boogie, rispettivamente 20 e 40 minuti, perché nulla si inventa e nulla si getta, o i Creedence di Keep On Chooglin’, ma anche i Velvet Underground più sperimentali, sempre ricordati da Major e autori di quella Sister Ray prima menzionata. Qualcuno ha anche scomodato i Groundhogs di Tony McPhee che facevano dischi che si chiamavano Blues Obituary e Thank Christ For The Bomb, che andavano al 9° posto della classifica inglese ed erano una sorta di rituale blues pagano. Altri citano gli Stones di Exile On Main Street, e la stampa inglese, Mojo e NME, è andata fuori di melone per loro.
Perché, se andiamo a vedere, con tutte queste citazioni, a cui potremmo aggiungere la psichedelia violenta dei Blue Cheer, il motorik, lo stoner rock, e, aggiunge il sottoscritto, lo space rock dei primi Hawkwind di Lemmy e Dave Brock, questi cinque signori, non più in tenera età (Major dovrebbe essere sulla sessantina), suonano anche bene, tutto sembra un guazzabuglio, quasi inestricabile (come il “mostro” gigante nella copertina di Long Island, che potrebbe anche essere una collina ricoperta di alberi di qualche mitologia fantasy nordica), ma ogni tanto il gruppo trova dei momenti “raffinati” come in The Artemus Ward che si candida per essere un fratello “fuori di testa” dei Doors di The End o Celebration Of The Lizard, con Major che declama reiterati versi di oscure e malate poesie (o forse la lista della spesa o l’elenco del telefono, per quello che può contare, è l’atmosfera che creano), mentre stranamente riescono a tenere lo stesso tempo per una decina di minuti, 9 e 18 per la precisione, esattamente gli stessi dei due brani successivi, manco fossero stati cronometrati. Imprecations, che già dal titolo evoca, e qui le chitarre innestano anche il wah-wah e cercano di sfinirti nella loro voluta ripetitività.
Tra i contemporanei sono stati ricordati Oneida, gli svedesi Dungen e Wooden Shjips, ma non credo siano un movimento, si tratta semplicemente di gruppi di fuori di testa che vogliono portare alle estreme conseguenze quello che hanno sentito nelle loro collezioni di vinili vintage e nel corso degli anni hanno sviluppato pure una perizia tecnica che di tanto in tanto traspare dal magma sonoro del boogie senza fine che hanno avviato. Occult Banker, con il riff gemello delle due chitarre, e la terza che si arrampica sulle due, potrebbe essere un incrocio tra ZZ Top, sudisti vari e improvvisazione psych pura, quasi sempre sul limite di sfociare nell’hard violento del primo Ted Nugent, quello degli Amboy Dukes. Ma per dischi come questo si sparano nomi ed impressioni a casaccio, giusto per il gusto di improvvisare, come fanno loro d’altronde. Finita la trilogia dei 9:18 (o 9:17 a seconda dei lettori) non cambia peraltro nulla, parte una On Criology dove i minuti superano gli undici, con chitarre ovunque, sempre più “trippate”, chi con, chi senza wah-wah, che improvvisano nell’assoluta libertà dello studio di registrazione, rovesciando il famoso assioma del “ma dovresti sentirli dal vivo”, perché in più hai la chiarezza di suono ottenuta da ingegneri, produttori, tecnici e dagli stessi Endless Boogie. General Admission, il “singolo”, a soli 6.12, potrebbe essere una qualche traccia perduta degli Stooges,mentre torniamo a ragionare negli oltre 14 minuti della epica The Montgomery Manuscript. Bello, ma adesso vado a riposare e mi sparo Sugar Sugar degli Archies. Come curiosità finale, AllMusic, tra gli stili musicali del gruppo, indica heavy metal, mah!?!
Ultime scelte e segnalazioni del sottoscritto per questo 2012 appena concluso: i migliori dischi dal vivo, le ristampe più interessanti e i cofanetti più sfiziosi, una selezione quantomeno, perché ne sono usciti veramente tanti (sono, più o meno, in ordine cronologico di uscita). Il primo dell’anno, proprio il 2 gennaio del 2012, era stato:
Elvis Presley – Elvis Country Legacy Edition Sony/BMG
Michael Chapman – Rainmaker – Light In The Attic
Richard Thompson – Live At Celtic Connections – DVD Proper
Chimes Of Freedom – The Songs Of Bob Dylan – 4 CD Sony/Bmg
Occupy This Album – 4 CD – Razor & Tie
Big Brother & The Holding Co. – Live At The Carousel Ballrom – Sony/Columbia
Janis Joplin – The Pearl Sessions 2 CD – Sony/Bmg
B.B. King – Live At Royal Albert Hall 2011
B.B. King – The Life Of Riley – Soundtrack & DVD
B.B. King – Ladies And Gentlemen Mr. B.B. King – Box 10 CD o Box 4 CD – Tutti Universal
Joe Bonamassa – Beacon Theatre: Live From New York 2 DVD 2 CD Eagle/Provogue
Warren Hayes – Live At The Moody Theatre – 2 CD+DVD Stax/Provogue
Band Of Heathens – Double Down Live in Denver Vol.1&2 -CD/DVD BOH/Blue Rose
Billy Bragg & Wilco – Mermaid Avenue – The Complete Sessions 3 CD + DVD Nonesuch
Dr. Feelgood – All Through The City (With Wilko 1974-1977) 3 CD + DVD EMI
Willy DeVille – Live In Paris And New York – Big Beat/ACE
Tedeschi Trucks Band Live – Everybody’s Talkin’ 2 CD Sony/Bmg
Paul Simon – Graceland 25th Anniversary Edition CD/DVD Sony Music
Frank Zappa – Ristampe di Tutta La Discografia – Zappa Records/Universal
Johnny Cash We Walk The Line: A Celebration Of The Music Of Johnny Cash CD/DVD Columbia
Nine Below Zero – Live At The Marquee – CD/DVD Fontana/Universal
Paul Simon – Live In New York City 2CD/DVD Hear Music/Universal
The Pogues In Paris – 30th Anniversary Concert At The Olympia 2CD/2DVD Universal
Sandy Denny – The Notes And The Words 4 CD Island/Unversal
Una delle più belle canzoni di tutti i tempi!
Led Zeppelin – Celebration Day Mille Formati Warner
Una delle più grandi band di tutti i tempi!
Johnny Cash – The Compleete Columbia Album Collection 63 CD Sony Music
Uno dei più grandi cofanetti della storia!
Come vedete mi sono trattenuto, niente inutili Superdeluxe Edition (a parte una) e tanta buona musica anche in questo 2012, alla faccia degli iettatori e dei perenni pessimisti, forse niente di nuovo, ma sempre fatto un gran bene. Tutte le altre classifiche, mie e di collaboratori e ospiti del Blog le trovate sparse nei Post dell’ultimo mese, buona lettura.
Ormai mancano solo i risultati delle principali riviste musicali italiane.
E’ proprio vero che si torna sempre sulla scena del delitto. Controllando le notizie sulle uscite dei prossimi mesi mi sono accorto che avevo “dimenticato” molti autori e titoli importanti, oltre alle variazioni sulle date di uscita che sono all’ordine del giorno, per esempio questo cofanetto in Super Deluxe Edition di The Velvet Underground And Nico è stato posticipato al 30 ottobre, rispetto al 2 della prima data. Del Box di Sandy Denny vi ho già dato notizia dello spostamento sempre al 30 di ottobre, data in cui uscirà un altro Mega Cofanetto di cui parliamo a fine articolo. Con Post all’uopo dedicati vi informerò sulla seconda uscita delle ristampe di Frank Zappa, la prima dedicata alla discografia dei Beach Boys e tutta la serie, in tre uscite “potenziate”, della discografia degli Aztec Camera. Qualche uscita imminente (21 agosto), oltre ai già citati Bill Fay, Ry Cooder, Lynyrd Skynyrd, Los Lobos Kiko, Box dei Kinks e altro la teniamo in serbo per fine settimana, ma quello che resta è estremamente interessante e “copioso”. Partiamo… in ordine sparso!
Dan Stuart – The Deliverance Of Marlowe Billings – Cadiz – 04-09-2012
A sorpresa torna un “vecchio amico”. Chiusa l’esperienza Slummers, raccontata dal sottoscritto su questo Blog e sul Buscadero, torna il buon Dan Stuart con un nuovo disco solista, con uno dei suoi pseudonimi Marlowe Billings. Dopo la fine del suo matrimonio, il trasferimento a Oaxaca in Messico e vari problemi di “salute”, il vecchio rocker ci riprova ancora una volta a far ripartire la sua carriera musicale. Producono Antonio Gramentieri e Jack Waterson, degli italiani Sacri Cuori c’è anche Sapignoli. In concomitanza con l’uscita del disco, dall’Inghilterra, proprio tra fine di agosto e l’inizio di settembre, partirà anche un tour europeo.
Carmel – Strictly Piaf – Secret Records – 03-09-2012
Dopo secoli torna anche Carmel (McCourt). A parte alcuni CD e DVD Live era dal 1995 che non pubblicava un disco “nuovo” di studio. Ok, sono tutte cover di Edith Piaf e su iTunes era disponibile da un anno! In ogni caso, bentornata. Questi i titoli:
1. Running
2. Sous Le Ciel De Paris
3. Les Amants D’un Jour
4. Autumn Leaves
5. La Vi En Rose
6. Mon Legionnaire
7. All My Love (Bolero)
8. The Poor People Of Paris
9. Non, Je Ne Regrette Rien
10. Running (Radio Edit)
The Who – Live In Texas ’75 – DVD o Blu-Ray – Eagle Rock – 09-10-2012
Registrato nel corso del tour americano per promuovere l’uscita di Who By Numbers questo DVD contiene il concerto completo registrato a Houston, Texas il 20 novembre del 1975. C’è ancora Keith Moon e questi sono i brani contenuti: TRACKLIST. 1) Substitute 2) I Can t Explain 3) Squeeze Box 4) Baba O Riley 5) Boris The Spider 6) Drowned 7) However Much I Booze 8) Dreaming From The Waist 9) Behind Blue Eyes 10) Amazing Journey 11) Sparks 12) Acid Queen 13) Fiddle About 14) Pinball Wizard 15) I m Free 16) Tommy s Holiday Camp 17) We re Not Going To Take It / See Me, Feel Me / Listening To You 18) Summertime Blues 19) My Generation 20) Join Together 21) Naked Eye 22) Roadrunner 23) Won t Get Fooled Again 24) Magic Bus 25) My Generation Blues
Steve Winwood – Arc Of A Diver – 2 CD – Island/Universal – 25-09-2012
CD One
1 While You See a Chance 2 Arc of a Diver 3 Second-Hand Woman 4 Slowdown Sundown 5 Spanish Dancer 6 Night Train 7 Dust
CD Two
1) Arc Of A Diver (4:14 – the edited US single version) 2) Spanish Dancer (6:08 – radio edit 2010 version) 3) Night Train (6:30 – instrumental version from the UK 12” single which has never been released on CD before. This version has extra guitar and keyboards and is much longer).
4) BBC Radio 2 documentary – ‘Arc Of A Diver, The Steve Winwood Story’.
Forse si poteva fare meglio, ma almeno lo faranno pagare all’incirca come un singolo. Il disco è bello, ma 3 brani e un documentario radiofonico sono un po’ pochino come bonus!
Con questo titolo si conclude la ristampa degli album dei REM relativi al periodo I.R.S. Anche in questo caso versione doppia, nel secondo CD c’è un concerto registrato a Utrecht, Olanda il 14 settembre 1987:
CD 2 (Live in Holland, September 14, 1987):
01 Finest Worksong 02 These Days 03 Lightnin’ Hopkins 04 Welcome to the Occupation 05 Driver 8 06 Feeling Gravitys Pull 07 I Believe 08 The One I Love 09 Exhuming McCarthy 10 Wolves, Lower 11 Fall On Me 12 Just a Touch 13 Oddfellows Local 151 14 Little America 15 It’s the End Of the World as We Know It (And I Feel Fine) 16 Begin the Begin 17 Disturbance at the Heron House 18 Moral Kiosk 19 Life and How to Live It 20 So. Central Rain
Pare che anche il catalogo Warner verrà ripubblicato in versione speciale, quindi per i prossimi 25 anni siamo a posto.
Avett Brothers – The Carpenter – Universal Republic – 11-09-2012
Sesto album di studio (o settimo, a seconda dei punti di vista) per gli Avett Brothers, sempre prodotto da Rick Rubin:
1. The Once And Future Carpenter 2. Live And Die 3. Winter In My Heart 4. Pretty Girl From Michigan 5. I Never Knew You 6. February Seven 7. Through My Prayers 8. Down With The Shine 9. A Fathers First Spring 10. Geraldine 11. Paul Newman Vs. The Demons 12. Life
Dwight Yoakam – 3 Pears – Warner Bros – 18-09-2012
In Italia il termine ” 3 Pere” di solito ha connotati calcistici, non so quale sia il senso del titolo del nuovo album di Dwight Yoakam ma è un piacere averlo di nuovo in pista dopo sette anni di silenzio:
1. ‘Take Hold of My Hand’ 2. ‘Waterfall’ 3. ‘Dim Lights, Thick Smoke’ 4. ‘Trying’ 5. ‘Nothing But Love’ 6. ‘It’s Never Alright’ 7. ‘A Heart Like Mine’ 8. ‘Long Way to Go’ 9. ‘Missing Heart’ 10. ’3 Pears’ 11. ‘Rock it All Away’ 12. ‘Long Way to Go’ (Reprise)
Due brani, A Heart Like Mine e Missing Heart, sono stati scritti e prodotti con la collaborazione di Beck…, strana coppia, ma vedremo.
The Wallflowers – Glad All Over – Columbia – 02-10-2012
Torna anche la band di Jakob Dylan, sette anni di pausa anche per loro discograficamente parlando, Greatest Hits escluso. Registrato in quel di Nashville negli studi di Dan Auerbach, con la produzione di Jay Joyce (Emmylou Harris, Cage the Elephant), a fianco di Dylan ci sono l’immancabile (per fortuna) tastierista Rami Jaffee, il bassista Greg Richling, il chitarrista Stuart Mathis e alla batteria l’ex Pearl Jam e Red Hot Chili Peppers Jack Irons. Titoli:
1. Hospital for Sinners
2. Misfits and Lovers
3. First One in the Car
4. Reboot the Mission
5. It’s a Dream
6. Love is a Country
7. Have Mercy On Him Now
8. The Devil’s Waltz
9. Won’t Be Long (Till We’re Not Wrong Anymore)
10. Constellation Blues
11. One Set of Wings
Nuovo video. Se vi sembra di sentire qualche richiamo al passato la presenza di Mick Jones a voce e chitarra potrebbe dire “Clash”!
Ryan Bingham – Tomorrowland – Axster Bingham Records – 18-09-2012
Mollato dalla Lost Highway/Universal ritorna anche il premio Oscar Ryan Bingham con il suo quarto album di studio Tomorrowland, pubblicato dalla sua etichetta personale il 18 settembre come riporta anche il suo sito. Co-prodotto con Justin Stanley in quel di Malibu, California dovrebbe segnalare un ulteriore spostamento verso sonorità più rock e tirate:
1. Beg For Broken Legs 2. Western Shore 3. Flower Bomb 4. Guess Who’s Knocking 5. Heart Of Rhythm 6. I Heard ‘Em Say 7. Rising Of The Ghetto 8. No Help From God 9. Keep It Together 10. Never Far Behind 11. The Road I’m On 12. Neverending Show 13. Too Deep To Fill
Chris Knight – Little Victories – Drifter’s Church Productions – 11-09-2012
Altro grandissimo cantautore, da quello che ho sentito potrebbe essere addirittura il suo disco migliore (e quelli precedenti sono belli)! Settembre ricchissimo, ma volendo, sul suo sito è già in vendita little-victories-cd-tshirt-bundle e aprendo il sito potete ascoltare, se non lo conoscete, molti brani tratti dai suoi fantastici album. Questa la trovate in quello nuovo…
John Hiatt – Mystic Pinball – New West – 25-09-2012
E se vi dicessi che il 25 settembre esce anche il nuovo album di John Hiatt? Sempre prodotto da Kevin Shirley, sempre più rivalutato, disco dopo disco, e autore di un lavoro fantastico nel precedente, bellissimo, Dirty Jeans And Mudslide Hymns e con Hiatt accompagnato anche in questo nuovo Mystic Pinball dal fantastico Combo di Doug Lancio, Patrick O’Hearn e Kenneth Blevins. E se vi dicessi che il “vigliacco” venderà già in anteprima il suo album ai concerti del tour americano che è partito ieri 14 agosto da Annapolis, MD?
B.B. King – Ladies And Gentlemen…Mr. B.B. King – Universal Music 10 CD disponibile anche versione in 4 CD – 25-09-2012
Il prossimo mese è in uscita anche questo bellissimo cofanetto da 10 CD (disponibile anche in versione da “poveri” in 4 CD). La masterizzazione è stata curata dal grande Bill Levenson e va ad integrare e sostituire l’ottimo box da quattro dischetti già uscito negli anni ’90: King Of the Blues edito dalla MCA nel 1992 e che copriva il periodo 1949-1992.
Per questo …Mr.B.B. King lo spazio dedicato al periodo 1949/1962 (quello antecedente alla firma per la ABC-Paramount di cui si festeggiano appunto i 50 anni) è stato ampliato a due dischi. Quindi i brani incisi per Bullet, Modern/RPM e Kent/Crown Records. Mentre il periodo successivo, quello ABC – MCA – Geffen è distribuito sui restanti 8 compact. Ci sono brani tratti da un po’ tutti gli album, rari singoli non presenti sugli Lp, brani live, dagli EP “One Touch” e moltissimi duetti, ma, pare, neppure un inedito. Però non c’è ancora una tracking list per cui non sono sicuro. C’è anche un libro da 72 pagine con foto e un paio di saggi sulla sua carriera. Il tutto dovrebbe costare oltre i 100 euro.
Alvin Lee – Still On The Road To Freedom – Repertoire Records – 28-08-2012
Probabilmente il miglior disco della carriera solista di Alvin Lee (anche perché ne ha fatti talmente pochi al di fuori dei Ten Years After) è quel On The Road To Freedom pubblicato nel lontano 1973 in coppia con Mylon LeFevre. Un disco tra country-rock, blues e rock classico che anticipava per certi versi quello stile che poi si sarebbe definito Americana (anche se Dan Stuart odia il termine)! Nel disco erano presenti parecchi “luminari”: gente come George Harrison, Steve Winwood, Ron Wood, Jim Capaldi, Mick Fleetwood e altri “minori” ma non meno validi come Boz Burrell dei King Crimson, Tim Hinkley, Mike Patto, Ian Wallace, il percussionista dei Traffic, Reebop Kwaku Baah, Andy Stein al violino. Il disco risentito anche oggi, pur non essendo un capolavoro era un buon album. In questo nuovo Cd non ci sono ospiti di grido ma lo spirito musicale pare sia quello, ascolteremo.
L’ex Dresden Dolls torna con il suo terzo album da solista in compagnia della Grand Theft Orchestra. Finanziato dai fan con una raccolta che doveva fruttare 100.000 dollari e ne ha raccolti quasi 1.200.000.
Non ne so molto, questo è il primo singolo, dove pare non sia molto vestita.
Meshell Ndegeocello – Pour Une Ame Souveraine – Naive? – 9-10-2012
Altra tipa “strana”, Meshell Ndegeocello esce con questo nuovo album che riporta come sottotitolo “A Dedication to Nina Simone. Quindi un album tutto di cover, questa la tracking list:
Please Don’t Let Me Be Misunderstood Suzanne Real Real House of the Rising Sun Turn Me On Feelin’ Good Don’t Take All Night Nobody’s Fault But Mine Be M Husband Back is the Color of My True Loves Hair See Line Woman Either Way I Lose To Be Young, Gifted and Black Four Women
Tra gli ospiti: Sinead O’Connor, Lizz Wright, Valerie June, Toshi Reagon, Cody Chesnutt.
Questo è un brano del disco:
Questa non è la copertina dell’altro box dei Velvet Underground, quello dedicato a tutta la carriera, ma si tratta di un nuovo cofanetto in 6 CD che uscirà il 2 ottobre dedicato al classico 1° album della band di Lou Reed in occasione del 45° anniversario dall’uscita del disco. Non ci sono ancora indicazioni sul prezzo presunto.
Velvet Underground And Nico – Universal – 6 CD – 02-10-2012
Questo il contenuto:
Disc 1 is the stereo album plus alternate versions:
12 All Tomorrow’s Parties [Alternate Single Voice Version] 13 European Son [Alternate Version] 14 Heroin [Alternate Version] 15 All Tomorrow’s Parties [Alternate Instrumental Mix] 16 I’ll Be Your Mirror [Alternate Mix]
Disc 2 is the mono album plus mono singles:
12 All Tomorrow’s Parties [July 1966] 13 I’ll Be Your Mirror [Alternate Ending, July 1966] 14 Sunday Morning [Alternate Mix, December 1966] 15 Femme Fatale [December 1966]
Disc 3 is Chelsea Girl
Disc 4 is the Scepter sessions (1-9) and the 1966 Factory rehearsals (10-15):
01 European Son [Alternate Version] * 02 The Black Angel’s Death Song [Alternate Mix] * 03 All Tomorrow’s Parties [Alternate Version] * 04 I’ll Be Your Mirror [Alternate Version] ^ 05 Heroin [Alternate Version] * 06 Femme Fatale [Alternate mix] ^ 07 Venus in Furs [Alternate Version] ^ 08 Waiting for the Man [Alternate Version] ^ 09 Run Run Run [Alternate Mix] ^ (* from tape, ^ from acetate)
10 Walk Alone 11 Cracking Up / Venus in Furs 12 Miss Joanie Lee 13 Heroin 14 There She Goes Again [with Nico] 15 There She Goes Again
Discs 5 and 6 are a concert from the Valleydale Ballroom, Columbus, Ohio:
01 Melody Laughter 02 Femme Fatale 03 Venus in Furs 04 The Black Angel’s Death Song 05 All Tomorrow’s Parties [Lou Reed]
01 Waiting for the Man 02 Heroin 03 Run Run Run 04 The Nothing Song
E qui ragazzi, sciambola! Con questo vi lascio a meditare, ci rivediamo domani!
Avviso ai naviganti: il figlio di Charlie Haden è tornato. Gli Spain sono la creatura di Josh Haden figlio d’arte, suo padre è infatti il notissimo bassista jazz, leader della mitica Liberation Music Orchestra, collaboratore stretto di Ornette Coleman e “sideman” in centinaia di dischi. La band si è formata nel ’93 ed ha esordito nel ’95 con l’acclamato The Blue Moods of Spain, ricevendo il plauso della stampa mondiale, e Josh, al tempo in compagnia della sorella Petra si è creato subito un folto seguito. Passati quattro anni da quel disco, ma il progetto Spain nel contempo ha suonato dal vivo ed è apparso in vari album e colonne sonore (come non ricordare l’eccellente brano incluso nella “soundtrack di End Of Violence di Wim Wenders), sono usciti con She Haunts My Dreams e I Believe, per poi terminare la loro storia con il capitolo finale Spirituals The Best Of Spain (2003), con l’aggiunta di due canzoni incise all’inizio di carriera, e di tre registrate dal vivo. La prima “line-up” degli Spain (quella di The Blue Moods of) comprendeva Josh, Petra e Tanya Haden, Merlo Podlewski, Ken Boudakian e Evan Hartzell, mentre per questo ritorno Josh ha voluto rimettere in piedi il gruppo con nuovi membri, Randy Kirk tastiere e chitarre, Matt Mayhall percussioni e batteria, Daniel Brummel chitarre acustiche e elettriche, ma sempre con l’apporto delle tre “grazie” Petra, Rachel e Tanya Haden.
La voce di Josh apre il disco con la dolce Only One in perfetto stile Cowboy Junkies (periodo The Caution Horses), batteria semplice in evidenza, voce profonda e pochi accordi di chitarra. Without A Sound ha un inizio simile ma questa volta è il piano a condurre la melodia a ritmo di valzer, mentre Because Your Love èritmica e rimanda ai pezzi dei Velvet Underground. Si prosegue con due ballate, che sono il marchio di fabbrica degli Spain, I’m Still Free e I Love You, con sonorità notturne, e un uso continuo di tastiere e chitarre arpeggiate. Il ritornello di All I CanGive è ammaliante, mentre nella splendida Walked On The Water brano jazzato e notturno, solcato dal violino di Petra e dal violoncello di Tanya, troviamo il quarto componente della famiglia, la gemella Rachel ai cori. La pianistica Sevenfold potrebbe stare benissimo in un disco di Bruce Hornsby, seguita dal brano più veemente del lavoro Miracle Man, che sfiora la psichedelia. L’intro di Falling ricorda Colour My World (un sottovalutato brano dei Chicago), e la degna chiusura è affidata alla ballata elettrica Hang Your Head Down Low, lunga e sinuosa, che viene introdotta dalla voce profonda di Josh e si sviluppa attraverso rarefatti accordi di chitarra ed un uso semplicemente perfetto delle tastiere.
Gli Spain danno vita ad una musica dai contorni poetici, con un suono estremamente curato e pulito nel quale brillano i limpidi arpeggi delle chitarre, le misurate variazioni delle tastiere, e la calda e coinvolgente, intima e profonda voce del “leader”. Josh scrive composizioni con testi che hanno spesso temi ricorrenti, come l’amore e le esperienze personali, dal carattere semplice e introspettivo, dalle atmosfere affascinanti e suggestive, che continuano a crescere ascolto dopo ascolto. Se non avete mai incrociato sulla vostra strada le canzoni degli Spain, è sicuramente questa l’occasione per farlo, lasciandovi trasportare nel loro mondo dei sogni, con la musica di Josh Haden, il frutto di uno scrittore sensibile e un musicista di talento.