Piccoli Talenti Crescono? Findlay Brown

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Findlay Brown Love Will Find You Verve/Universal

Infilatevi nella vostra Delorean che vi porto in un mondo dove Woodstock non è avvenuta, il punk e la new wave, per non parlare della Disco, sono di là da venire, anzi, vi dirò di più, non esiste manco la Delorean, quindi scendete.

Questo giovane inglese (anche se va per i 29 anni), dal ciuffo imponente e dalla costituzione robusta potrebbe essere uno dei “fenomeni stagionali” del mercato americano, il suo nuovo album Love Will Find You prodotto da Bernard Butler potrebbe rinnovare il successo dell’altra cliente di Butler, quella Duffy che con Mercy ha rinnovato i fasti del pop britannico dei sixties, Dusty Springfield & Co., misti a soul d’annata e sonorità contemporanee alla Winehouse.

Per Findlay Brown si è andati ancora più indietro, si sono scomodati Roy Orbison, Phil Spector e i suoi Righteous Brothers, il pop britannico ante Beatles, il Brill Building Sound e la Motown. Butler è un buon artigiano del suono, sa anche creare quel giusto amalgama tra un suono “commerciale” e musica più di qualità.

Ogni tanto lo zucchero abbonda come nella caramellosa Everybody Needs Love, sovrarrangiata ma spesso,  come nell’iniziale Love Will Found You che ha molto di Orbison (anche se non Quella Voce), dagli arrangiamenti melodrammatici che tanto avrebbero influenzato il giovane Springsteen misti al wall of sound spectoriano, sia pure su livelli meno nobili ma assai gradevoli all’ascolto. Il trucco si ripete nella successiva Nobody Cared che fa molto Ghost (nel senso di Unchained Melody), mentre All That I Have ci porta in pista da ballo (le discoteche non esistevano) con dei ritmi più vivaci.

That’s Right tra rockabilly e Everly Brothers, con la voce di Findlay astutamente raddoppiata gronda energia e movimento. In Teardrops Lost In The Rain mi pare di cogliere qualche lontana eco del tema dell’Uomo Da marciapede, rallentata ma…sbaglierò! Holding Back The Night ricorda vagamente Frankie Valli (ma d’altronde potete fare le vostre citazioni, ce n’è per tutti), anche se tutti i nomi citati emergono come da una patina che ricopre tutta la musica, ma potrebbero essere mille nomi minori scomparsi nella notte dei tempi.

Chris Isaak era, ed è, un miglior erede di Roy Orbison, questo giovane inglese potrebbe regalarvi una mezzoretta piacevole di musica senza tanti problemi, oltre a tutto è un piccolo camaleonte visto che nell’album precedente Separated By The Sea si era presentato come folk singer, rivale del collega Jose Gonzales, e discepolo di Nick Drake, Simon & Garfunkel, Tim Buckley e Beatles, un suo brano Come Home era stato usato come musica della Mastercard.

Poi I tempi cambiano, l’America chiama, bisogna pur mangiare la pagnotta e il nostro amico lo fa con un album onesto e piacevole.

Bruno Conti

Piccoli Talenti Crescono? Findlay Brownultima modifica: 2010-01-25T19:59:42+01:00da bruno_conti
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