Dalla Svizzera Con Furore – Joe Colombo Deltachrome

joe colombo deltachrome.jpg

 

 

 

 

 

 

 

La Svizzera, il Canton Ticino in particolare, non è il primo luogo a cui pensiamo come il luogo in cui agisce un cosiddetto musicista di culto, rock, dirò di più rock-blues, mi sbilancio, un virtuoso della chitarra resonator con ampio uso di slide. Perbacco, qui non si scherza.

Aldilà di facili ironie sulla landa natia di “Michelle Stuzzicher”, come la chiama Oriano Ferrari, quanto detto sopra è tutto vero: Joe Colombo viene da Locarno, è un virtuoso della slide guitar, ha già pubblicato alcuni album, rigorosamente con distribuzione indipendente (figuratevi che questo ChromeDreams, nell’era dei computer, non ha manco il barcode, ma il sito sì, http://joecolombomusic.com/site/): il primo Bottleneck & Snakehead esce nel 2002 in una tiratura di 1000 copie, poi ristampato con l’aggiunta di 3 bonus dalla Horizon/Comet come Natural Born Slider (e rigorosamente fuori catalogo), si tratta di un album quasi completamente strumentale che già illustra le sue ottime capacità di slideman. Un paio di partecipazioni ai tributi a Hendrix Voodoo Crossing e Gypsy Blood (in compagnia di Robben Ford, Larry Coryell, Pat Travers, il connazionale Vic Vergeat, esatto quello dei Toad, Steve Lukhater, ecc., ecc.), lo fanno conoscere nel resto del mondo e inizia una trasferta americana che lo porta a collaborare con Terry Evans, uno che di chitarristi slide se ne intende. Dopo varie vicissutidini ( si dice così, fa più figo) approda nel 2008 a Joe Valeriano & Joe Colombo un disco acustico basato su cover di brani celebri e celeberrimi, rivisitati con gusto dal duo italo-svizzero (Valeriano è di Milano).

Fine 2009, esce questo Chromedreams, il nostro amico ha formato una band stabile, con cantante, Franco Campanella, che appare in sei brani, cinque sono strumentali, una sezione ritmica solida, influenze che spaziano dall’amato Hendrix a Stevie Ray Vaughan, dal rock-blues britannico con venature hard dei primi anni ’70 al southern rock, senza dimenticare, naturalmente il fondamentale blues del Delta.

joe colombo live.jpg

 

 

 

 

 

 

Il risultato, tutti brani originali, è più che soddisfacente: se siete degli amanti della chitarra slide magari suonata su una resonator (tipo Joe Sardinas, Rainer Ptacek, John Campbell, avete presente?, magari anche i Delta Moon che di slide ne hanno due), qui la trovate in tutte le salse, dalla versione grintosa, hendrixiana dell’iniziale Deltachrome con un wah-wah dirompente, passando per la classica By My Side dall’impianto southern allmaniano, per non dire del boogie-rock-blues di Be My baby con l’ottimo Campanella in evidenza. Justify è un classico brano di uno che vive a pane e slide, mentre Big river blues mi ha ricordato certe “oscure” trame dei primi Black Sabbath che il blues lo masticavano. C’è spazio anche per Southern Lullaby una lunga traccia strumentale che illustra il lato più gentile e lirico di Joe Colombo, con le sua alternanza di  chitarre acustiche ed elettriche, sempre rigorosamente slide. Upside down è un roccioso omaggio al power trio, chitarra-basso-batteria e pedalare. ci mettiamo anche un cantante, ma sì vai!

Se siete di Milano, lo potete vedere, in tour con Terry Evans, al Nidaba.

Visto che il rock-blues sul blog è stato un argomento poco trattato, mentre chi mi legge anche sul Buscadero può pensare che solo di quello mi occupi o quasi, domani ci torno con notizie dalle lande americane.

Bruno Conti

Dalla Svizzera Con Furore – Joe Colombo Deltachromeultima modifica: 2010-02-15T19:17:00+01:00da bruno_conti
Reposta per primo quest’articolo