Si E’ Spenta Una “Grande Stella” – R.I.P. Alex Chilton 28-12-1950/17-03-2010

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Non volevo neanche parlarne, ma poi nella calma di questa domenica di marzo mi sono detto, perché no? Forse perché non volevo ancora una volta sentire il classico “Alex Chi?” quando mi capitava di parlare e magnificare l’opera di questo geniale musicista di Memphis? Quando citavo i suoi trascorsi nei Big Star un gruppo che merita un posto nel pantheon delle grandi bands lì vicino ai Beatles e agli Stones, appena più in basso, oppure quelli nei Box Tops appena prima, illuminato dal folgorante successo di The Letter x1dqma_the-box-tops-the-letter_music (aveva 17 anni, altro che X-Factor e bimbi prodigio in TV), un’altra classica risposta era: “ah sì il pezzo di Joe Cocker!”.

Ma questo signore ha attraversato tutta la storia della musica rock, se leggete alla voce Alex Chilton di Wikipedia sotto generi musicali trovate: Rock’n’Roll, Power Pop, Proto-Punk, Hard Rock, Blue-Eyed-Soul, Indie Rock. A parte Hard Rock (?!?) non posso che sottoscrivere tutto.

Proprio recentemente la Rhino aveva dedicato ai Big Star un meraviglioso box in 4 CD con 98 brani, Keep An Eye On The Sky che conteneva tutto quello che avreste dovuto sapere ed ascoltare su questo gruppo, che sapeva fondere in modo geniale la melodia inventiva dei Beatles con le chitarre degli Who e le armonie vocali dei Byrds con uno spruzzo consistente del “soul” di Memphis. Questo avrebbe dovuto fare di #1 Record un disco in grado di stare nel Valhalla della musica rock a fianco di Revolver o Beggars Banquet o Pet Sounds.

Ah già, quella di Jeff Buckley watch?v=T-7YvAC3j9g. Bellissima anche questa, solo per dare a Cesare quel che è di Cesare!

Il partner in crime di Chilton in quel disco era Chris Bell, altro musicista di culto scomparso un trentennio orsono e al quale sempre la benemerita Rhino ha dedicato una versione Deluxe del suo unico album I Am The Cosmos (purtroppo nella serie Handmade, quindi difficile reperibiltà e prezzi proibitivi, ma se vi capita ne vale la pena, se no dovrebbe essere ancora in giro la versione singola della Rykodisc). Mi sembrava giusto parlare anche di lui.

Ma torniamo a Chilton che ha avuto una storia musicale ed una vita assai tormentate: per usare un eufemismo la fortuna non è stata al suo fianco! Un disco come il primo dei Big Star ha avuto un effetto dirompente su quello che poi sarebbe diventato il cosiddetto indie-rock americano: poche copie vendute, ma che, come nel caso del primo album dei Velvet Underground sono state comprate da una miriade di futuri musicisti. Gruppi come i R.E.M., i Replacements (che gli hanno dedicato un brano Alex Chilton), i DB’s, i Television, indirettamente i Cramps di cui ha prodotto i primi dischi, solo per citarne alcuni, hanno subito la sua influenza. Non ultimi i Posies, i cui due leader Jon Auer e Ken Stringfellow sono diventati compagni d’avventura di Chilton nei riformati Big Star.

Proprio sabato 20 marzo avrebbe dovuto esibirsi coi Big Star al South By Southwest di Austin. Pare che il concerto si sia tenuto ugualmente come sorta di tributo alla memoria di Chilton, con vari ospiti che si sono avvicendati per sostituirlo: come si usa dire The Show Must Go On.

Si E’ Spenta Una “Grande Stella” – R.I.P. Alex Chilton 28-12-1950/17-03-2010ultima modifica: 2010-03-21T12:55:00+01:00da bruno_conti
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