Ipse Dixit. Joni Mitchell su Dylan, Madonna e Hendrix

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Ormai è raro che Joni Mitchell pubblichi un nuovo album (ma succede) oppure conceda una intervista (è successo). Qualche giorno fa ne ha concessa una in coppia con John Kelly, un artista che ha reso l’arte del travestimento una disciplina assai sofisticata, non solo parrucche e moine, ma anche studio dei caratteri dei personaggi che impersona, drag queen con cervello.

Ma non è di questo che vogliamo parlare. Joni Mitchell si fa vedere raramente (o mai) in quanto affetta da una rara malattia la sindrome di Morgellons ma questo volta ha accettato di parlare in quanto intrigata dall’opera di John Kelly e già che c’era ha detto due o tre cosette tanto per gradire.

Un pensiero delicato per Bob Dylan: “Bob non è autentico. Per niente, è un copione, un ladro, il suo nome è finto e la sua voce è finta. Non dovete mai fidarvi di Bob Dylan. Io sono il giorno e lui la notte.” Ma cosa le avrà fatto? Le ha alitato contro durante la Rolling Thunder Revue?

Uno anche per Madonna. “Gli americani hanno deciso di essere degli idioti più o meno dal 1980. Direi che Madonna è un po’ come Nerone, il punto di svolta, il punto di non ritorno, l’inizio della parabola discendente.”

Salva solo Jimi Hendrix: “Poco prima che morisse, Jimi Hendrix, il suo batterista (Mitch Mitchell) ed io passavamo intere nottate ad ascoltare i nastri dei nostri spettacoli. Jimi era veramente dolcissimo…”

Parla anche di Grace Slick, Janis Joplin, Prince e, ovviamente, di questo John Kelly.

Il giornalista, prudentemente, ha preferito non approfondire, l’argomento Dylan.

L’intervista completa la-et-jonimitchell

Bruno Conti

Ipse Dixit. Joni Mitchell su Dylan, Madonna e Hendrixultima modifica: 2010-04-30T19:04:00+02:00da bruno_conti
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