La rivincita Del Country. Watermelon Slim – Ringers

watermelon slim ringers.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Watermelon Slim – Ringers – Northernblues Inc.

Questo mese appena passato ha segnato una sorta di rinascita del country, quello più ruspante, con gli ottimi album di Willie Nelson e Merle Haggard, due dei grandi vecchi della country music, ora adesso questo nuovo disco di Watermelon Slim a ribadire questo ottimo momento. Per chi non lo conoscesse, due parole su questo incredibile personaggio: Bill “Watermelon Slim” Homans nasce in quel di Boston e passa la sua gioventù in North Carolina, in una famiglia borghese, il padre viene definito un avvocato “progressivo”. La cameriera (presumibilmente di colore) cantava brani di John Lee Hooker e di altri cantanti, quindi il blues era di casa nella famiglia Homans.

Intermezzo. Il personaggino che vedete nella foto di copertina del suo ultimo CD ha un’età presunta tra i cinquanta e i settanta anni, una età effettiva non pervenuta, si dedurrebbe dalla sua biografia che dovrebbe avere intorno ai sessant’anni o poco più, ma non è sicuro!

All’inizio degli anni ’70, come molti americani, passa il suo periodo di leva durante la guerra del Vietnam che lascia un segno indelibile nella sua vita. Al ritorno, nel 1973, pubblica un disco, come Merry Airbrakes, che viene definito l’unico disco di canzoni di protesta pubblicato da un veterano del Vietnam che era diventato un attivista contro la guerra (gli altri in Vietnam non ci erano andati). Alcuni brani di quel rarissimo album sono stati ripresi anche da Country Joe McDonald nel suo repertorio. Nei trenta anni successivi ha svolto una serie di lavori incredibili, camionista, operatore di carrello elevatore, ha lavorato in una segheria, venditore di legname, agente di raccolta, imprese di pompe funebri, si dice abbia bazzicato anche la piccola criminalità e, in contrasto, è rimasto un attivista e pacifista, frequentando anche musicisti blues che è rimasta la sua passione in tutti quegli anni. Naturalmente ha anche lavorato in una fattoria dove si producevano angurie da cui il suo nomignolo.

Nel 2003 ha ripreso la sua attività di musicista a tempo pieno e in pochi anni si è guadagnato la reputazione di essere uno dei migliori musicisti Blues in circolazione: nel 2007 è stato candidato a sei premi ai Blues Music Awards, in precedenza ci erano riusciti solo B.B.King, Buddy Guy e Robert Cray, nel 2008 si ripete e con l’album The Wheel Man (consigliatissimo, ma sono belli tutti) vince il premio come miglior disco dell’anno e miglior artista. Nel 2009 “solo” quattro candidature, e anche la svolta country con l’album Escape From The Chicken Coop, registrato in quel di Nashville con alcuni dei migliori musicisti della città, di quelli del circuito alternativo.

Nel 2010, ieri per la precisione, esce questo Ringers, altro fulgido esempio di come fare della country music innovativa e di qualità pur rimanendo inseriti nel filone tradizionale, con robuste iniezioni di blues, honky-tonk, outlaw music e un certo “sentire” Southern Rock, il primo nome che mi viene in mente come omologo di Watermelon Slim potrebbe essere Billy Joe Shaver, ma il sound di questo disco (e del precedente) è più acustico e roots con meno impennate rock, che peraltro ci sono.

Il nostro amico è un ottimo chitarrista slide, soprattutto acustico ma si destreggia anche all’elettrica, ha una bella voce vissuta (e ci mancherebbe altro) caratterizzata da una forte zeppola (gli scappa un poco la S), compone bene e si avvale di un gruppo di musicisti di grande qualità: Gary Nicholson, alla chitarra acustica e co-autore di un paio di brani, Kenny Greenberg all’elettrica, Steven Mackey e Lynn Williams alla batteria, l’ottimo Kevin McKendree a piano e organo Hammond e l’eccellente Paul Franklin alla steel guitar (esatto quello che di solito suona con Mark Knopfler). C’è anche una seconda band prettamente acustica dove suonano Darrell Scott e Kenny Malone.

Tra i quattordici brani vorrei ricordare la trascinante No way To Reach Nirvana, molto bluesata, dove le chitarre slide di Watermelon Slim vanno in overdrive, l’ottima cover di He Went To Paris di Jimmy Buffett, sognante e ricercata, il country-rockabillly molto tirato di End Of The Line. L’ironica e perfetta nella sua countrytudine, Cowboys Are Common As Sin, con la pedal steel di Franklin in grande spolvero e Watermelon Slim che cava dal cappello da cowboy una interpretazione eccellente, veramente bello questo brano, una versione che rivaleggia con i classici del passato. I Appreciate That, introduce anche elementi errebi, country got soul, con delle belle voci femminili di supporto. Molto bella anche la country ballad, quasi alla Guy Clark, And So Our Song Ends con in evidenza il violino di Stuart Duncan (già presente in altri brani). Fantastica anche una ulteriore ballata,  Living With A Lie, cantata da una voce femminile, Rebecca Homans o Jonell Moser? Ma i brani sono tutti di ottima qualità e questo signore è veramente bravo e non sbaglia un colpo country o blues che sia.

Bruno Conti

La rivincita Del Country. Watermelon Slim – Ringersultima modifica: 2010-06-02T18:28:00+02:00da bruno_conti
Reposta per primo quest’articolo