Lard Rock. Guarda che personcina, Però Suona Alla Grande. Lance Lopez

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Come promesso un’altra anteprima sulle recensioni del Buscadero.

LANCE LOPEZ

Salvation From Sundown

Mig Music

***1/2

Nativo della Louisiana, ma da anni residente in Texas, Lance Lopez è uno dei più interessanti chitarristi delle ultime generazioni, uno di quelli che hanno vissuto a pane e Jimi Hendrix, ma che ad inizio carriera ha suonato anche con musicisti di diverse estrazioni, dal soul man raffinato Johnnie Taylor, passando per Bobby Blue Bland, Johnny Guitar Watson, Little Milton e altri, quindi una gavetta di lusso. Poi ha suonato per alcuni anni nel gruppo di Lucky Peterson, prima di approdare ai Buddy Miles Express.

Il primo disco pubblicato a livello indipendente è del 1998, First Things First. L’anno successivo vince a New Orleans una competizione indetta dalla Hendrix Experience, Jimi Hendrix Electric Guitar Competition, un nome un programma. Nel 2000 arriva per la prima volta in Europa, dove apre per Steve Vai e Jeff Beck. Nel 2001 vince il premio come miglior Blues Band Texana a Dallas.

Per farla breve ha pubblicato altri tre album di studio di cui uno co-prodotto dall’altro Hendrixiano doc Eric Gales e un live strepitoso nel 2007 solo per il mercato europeo dove le cover di Hendrix si sprecano ma c’è anche un blues lento terrificante Everytime I Turn Around di oltre ventitre minuti dove gli assoli si susseguono in una sequenza micidiale.

Quindi chi già conosce sa cosa aspettarsi, per gli altri siamo sulle lunghezze d’onda di Popa Chubby (quello migliore), Frank Marino dei tempi d’oro, ma anche classico rock-blues texano, ZZTop, Stevie Ray Vaughan naturalmente, il Bonamassa più caciarone, visto che anche il nostro amico è un po’ sopra le righe, per usare un eufemismo, però suona, eccome se suona, dalla sua Fender Stratocaster molto vissuta è in grado di estrarre un sound violentissimo, molto riffato, ma anche sonorità ricercate e raffinate frutto di una notevole tecnica maturata in anni di gavetta.

Questo disco che esce con allegato un DVD dal vivo registrato al Rockpalast dello scorso anno unisce il meglio dei due mondi: c’è il rocker tamarro e intemerato che si presenta sul palco con un completino nero alla Zorro, con tanto di cappello, ma su un corpaccione che ricorda il Sergente Garcia, fautore di quello che definirei Lard Rock (l’altro giorno camminando ho visto un tipo, non proprio smilzo, con una maglietta che da lontano sembrava dell’Hard Rock Café, ma da vicino recitava Lard Rock e vedendo un sudatissimo Lance Lopez con il suo completino sul palco del Rockpalast mi è tornata in mente quella T-shirt, anche perché il concerto si è tenuto il 25 luglio, unica concessione, occhialoni scuri al posto della mascherina di Zorro)-

Scherzi a parte il nostro amico suona alla grande, soprattutto nella parte dal vivo, ma anche il disco in studio (che ha molti brani in comune con la versione live, ma sono proprio due cose diverse), registrato in quel di Dallas e agli Ardent Studios di Memphis per la produzione di Jim Gaines, non è niente male. La formula è quella conosciuta e sperimentata del power rock-blues trio, con una giusta miscela di brani originali (otto) e cover (quattro) nel disco in studio, mentre nel DVD dal vivo il rapporto è di sei a sei.

Lance Lopez si alterna tra la Fender già citata e una Flying V, ormai tornata in grande auge tra i chitarristi migliori delle ultime generazioni, Bonamassa docet, visto che fa molto scena. Anche Lopez va a sfrucugliare nel repertorio degli ZZtop per una versione micidiale del super classico La Grange, ma c’è spazio anche per una “doverosa” Heart Fixin’ Business di Mastro Albert King (che da lassù controlla con Jimi e Stevie Ray al fianco), sia in studio che dal vivo ma anche per una sorprendente Friend Of Mine di R.L. Burnside nella parte Live e una altrettanto sorprendente It Shoulda Been Me di Ray Charles nel disco in studio. Naturalmente tutti i brani ricevono il trattamento Lopez, quindi assoli prolungati r vigorosi, riff rocciosi e accattivanti e tutto l’armamentario degli Axemen Doc. Ma c’è anche spazio per il raffinato fraseggio di Neverlove una quasi ballata di grande misura e per il sound da deserto texano dell’ottima El Paso Sugar.

Alla fine, come si usa dire, Lance Lopez non prende prigionieri ma è anche il bello di questi dischi, sai già cosa aspettarti, ma se ti piace il tuo rock-blues hard e chitarristico godi come un riccio.

Guarda il completino, ma suona come Dio comanda.

Bruno Conti

Lard Rock. Guarda che personcina, Però Suona Alla Grande. Lance Lopezultima modifica: 2010-06-14T20:33:51+02:00da bruno_conti
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