Delizie Pop Estive Canadesi. Sarah Harmer – Oh Little Fire

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Sarah Harmer – Oh Little Farmer – Zoe/Rounder/Universal

A quel pop del titolo potete aggiungere senza timore folk, country e rock e avrete un’idea di quello che vi aspetta e se già la conoscete non insisto ulteriormente. Per i novizi vorrei citare come punti di riferimento ma non necessariamente di ispirazione e in ordine sparso, Suzanne Vega, Feist, Laura Veirs, ma anche i connazionali canadesi Blue Rodeo e Bruce Cockburn con cui Sarah Harmer ha collaborato.

Al sottoscritto ricorda, come approccio musicale, se non come voce e genere completamente, la bravissima Aimee Mann con cui condivide un inizio carriera all’interno di un gruppo, nel caso della Mann i ‘Til Tuesday (dove era la regina glamour del pop statunitense anni ’80, poi quanto diversa la carriera solista, per i meno attenti Aimee Mann è quella della colonna sonora di Magnolia e di tanti altri dischi bellissimi) mentre per Sarah Harmer parliamo dei meno conosciuti Weeping Tile che hanno pubblicato un paio di dischi negli anni ’90.

Vi dico ciò perché questo Oh Little Fire segna un spostamento (o un ritorno) ad atmosfere più leggiadre e pop dopo il folk dell’album I’m A Mountain del 2005 che aveva avuto ottimi riscontri critici. Questa pausa di cinque anni è stata usata per l’altra grande passione della Harmer, l’amore per l’ecologia ambientale per la quale svolge varie campagne di sensibilizzazione nel nativo Canada e in giro per il mondo.

Il richiamo per la musica è stato comunque irresistible e questo disco è comunque un piccolo gioiellino di pop cantautorale (l’ho detto ancora, lo so) misto a testi ricercati e alle altre influenze di cui vi dicevo.

Il suono è molto fresco ed estivo, adatto alla stagione in cui vede la luce il disco: le iniziali The Thief e Captive, con la collaborazione delle voci  e tastiere dell’amica canadese Julia Fader e con la produzione di Gavin Brown che ha tra i suoi clienti anche i Metric (il cui cantante James Shaw peraltro appare nel disco come ospite), sono molto poppy ma deliziose e potrebbero addirittura allietare le onde radio della nostra estate, soprattutto Captive che ha un ritornello inesorabile nella sua leggera piacevolezza (avete presente  1 2 3 4 di Leslie Feist, canadese pure lei).

Dopo la pausa folk di New Loneliness, sussurrata nel miglior Suzanne Vega style della prima ora si torna ai babà sonori, forse troppo leggeri e zuccherosi ma piacciono anche delle pause più leggere nella musica che ascolto, One Match è puro pop ma perfetto e preciso, con il suo stacchetto di chitarra elettrica nella parte centrale, le armonie vocali delicate e le pause e ripartenze, difficile fare delle canzoni pop migliori. Nella successiva Careless ci si avvicina molto. Washington, con il suo cantato strascicato e i ritmi country-rock non sfigurerebbe in un disco di Neil Young (altra influenza) o dei Blue Rodeo (spesso compagni di avventure) con le sue belle chitarre aperte e un organo insinuante.

Late Bloomer ricorda ancora quelle atmosfere tra pop e rock che ti risucchiano nelle loro armonie senza tempo e la voce della Harmer, spesso coadiuvata da una seconda voce femminile , è una piccola delizia sonora, sicura e leggera come poche nel panorama attuale. Per The City non posso che ripetere quanto detto per il brano precedente, forse potrei aggiungere che mi ricorda anche la deliziosa Carlene Carter (figlia di Johnny Cash e moglie di Nick Lowe, uno che di pop se ne intendeva) ma anche la Mary Chapin Carpenter meno country, quelle voci vispe e brillanti.

Un’altra che ha una voce molto bella,  Neko Case, si presenta all’appello per registrare un duetto Silverado, che è un piccolo capolavoro di equilibri vocali e sonori, con le due voci che si rincorrono e si sovrappongono su un tappeto country con tanto di pedal steel, magnifica canzone. The Marble In Your Eye è un’altra delizia in salsa folk-rock con un ritornello circolare e una musica che ti abbraccia e ti coccola delicatamente.

La conclusione è affidata a It Will Sail altro piacevole esempio di folk pop acustico colorato da un intermezzo di tromba quasi alla Bacharach, troppo? Va bene facciamo alla Herb Alpert.

A me piace parecchio, spero che delizierà i vostri viaggi e le vostre serate estive (ma anche il resto dell’anno).

Bruno Conti

Delizie Pop Estive Canadesi. Sarah Harmer – Oh Little Fireultima modifica: 2010-07-11T19:17:00+02:00da bruno_conti
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