Forse E’ La Volta Buona! Kenny Wayne Shepherd – Live! In Chicago

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Kenny Wayne Shepherd – Live! In Chicago – Roadrunner/Warner

Kenny Wayne Shepherd è stato uno dei tanti bambini prodigio della chitarra che negli anni ’90 spuntavano come funghi nelle classifiche americane, lui, Jonny Lang, e Joe Bonamassa erano sicuramente quelli che parevano più dotati di classe, quelli che avrebbero potuto colmare il vuoto lasciato dalla scomparsa di Stevie Ray Vaughan. Poi, per varie ragioni, nessuno dei tre ha mantenuto appieno le promesse palesate, forse Bonamassa a parte.

Shepherd, nativo di Shreveport, Louisiana aveva esordito con un ottimo album Ledbetter Heights, che vendette mezzo milione di copie nel 1995, anno della sua uscita; lo stesso anno finì al terzo posto nel referendum della rivista Guitar World tra i chitarristi Blues (Curiosi! I primi due erano B.B.King e Clapton). Due anni dopo usciva Trouble is…, ancora un buon album, il primo con l’eccellente cantante Noah Hunt in formazione. Ne sono seguiti altri due, né carne ne pesce, fino alla pubblicazione nel 2007 di 10 Days Out, un CD con DVD annesso che documentava un giro per gli States di 10 giorni dove Sheperd andava ad incontrare alcuni dei grandi del Blues per registrare dei brani con loro e il tutto culminava in un estratto di un concerto dal vivo tenuto per l’occasione.

Quel disco era buono, molto buono il primo che rendeva veramente conto delle qualità del “ragazzo” che nel frattempo ha compiuto 33 anni. Ma ora, finalmente, questo disco dal vivo gli rende pienamente giustizia: registrato nel corso dello stesso tour è il documento di un concerto tenuto a Chicago alla House of Blues, e che concerto ragazzi! Tutti si erano sempre chiesti perché il nostro amico non avesse ancora pubblicato un bel Live? Perché aspettava il momento e l’occasione giusta. Se un appunto si può fare è che il disco dura “solo” 75 minuti, soprattutto considerando che il concerto è durato quasi 3 ore, l’altra domanda è perché non anche in DVD? Le risposte sono legate alle imperscrutabili logiche commerciali delle majors del disco.  Nel frattempo godiamoci questo fantastico concerto dal vivo: un Noah Hunt alla voce più un Kenny Wayne Shepherd alla chitarra fanno uno Stevie Ray Vaughan? In questa occasione sì!

Il cantante è in serata di grazia, Shepherd anche di più (considerando che quella serata era pure malato, come ricorda lui stesso, ma poi l’adrenalina dell’occasione prende il sopravvento) e il risultato si sente. Merito anche agli altri musicisti coinvolti: Riley Osbourn al piano e all’organo B3, Chris Layton alla batteria (e solo per quella serata anche Tommy Shannon al basso, volato a Chicago per l’occasione) a ricreare i leggendari Double Trouble. Detto di Hunt, un vocalist poco conosciuto ma di grande spessore citiamo anche gli ospiti della serata: il grande chitarrista cieco Bryan Lee, il primo ad avere creduto nelle possibilità di Sheperd quando era un ragazzino di 13 anni e che lo ha spesso ospitato nei suoi dischi Live, il grande Willie Big Eyes Smith dall’ultima band di Muddy Waters, il concittadino Buddy Flett, grande Slide guitarist e il “mito” della chitarra Hubert Sumlin (ma son tutti grandi? Tre grandi e un mito, facendo la conta).  Tutti bravissimi ma il vero protagonista è Kenny Wayne Shepherd, o meglio la sua chitarra che ne è l’estensione: in serata di grazia, inanella una serie di assoli inesauribile, uno più bello e devastante dell’altro, un vero campionario della chitarra Blues (e Rock) in tutte le sue immense possibilità, shuffles, brani hendrixiani, lenti blues in puro Chicago style, boogie rock ferocissimi non manca veramente nulla.

Volete qualche titolo? OK, in ordine sparso l’iniziale travolgente Somehow, Somewhere, Someday SRV allo stato puro, impressionante per la fluidità con cui gli assoli fluiscono dalla chitarra con assoluta naturalezza, l’eccellente King’s Highway con l’organo di Osbourn a duettare con la chitarra di Shepherd, la quasi hendrixiana True Lies, la bluesatissima (se si può dire) Deja Voodoo, uno dei suoi cavalli di battaglia, con il piano di Osbourn in evidenza e la chitarra di Shepherd che sviluppa sonorità non dissimili da quelle del grande Roy Buchanan, in un crescendo favoloso. Lo shuffle di Sell My Monkey dal repertorio di B.B.King, la cover di Dance For Me Girl di Buddy Flett dove attizzato dal compaesano accende una sfida a colpi di slide e la sua solista da leggenda. Basta perché li sto citando tutti, ma fatemi ricordare almeno il finale, con una I’m a King Bee da annali del rock-blues e, comunque, non c’è un brano di qualità meno che buona. Per chi ama il rock, il blues e i concerti dal vivo, tutto in un colpo!

Questa, cazzarola, c’è solo nella versione per iTunes.

Bruno Conti

Forse E’ La Volta Buona! Kenny Wayne Shepherd – Live! In Chicagoultima modifica: 2010-10-12T14:40:00+02:00da bruno_conti
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