Radiohead – The King Of Limbs – Download digitale a DIEUR.htm
Come saprete dallo scorso fine settimana è possibile “acquistare” il nuovo album dei Radiohead The King Of Limbs per la somma di 7 euro nella versione MP3 e 11.00 euro nella versione WAV oppure se avete soldi che vi avanzano o siete dei grandi fans (e sottolineo grandi) potete prenotare il cosiddetto Newspaper album per “soli” 36.00 euro nella versione MP3 e 39.00 euro nella versione WAV.
Dal 9 maggio (ma solo se avete prenotato entro il 21 febbraio e quindi siamo già in ritardo) oppure dal 1 giugno se lo avete fatto o lo farete da ora in poi riceverete:
– 2 vinili 10 pollici “chiari” con custodia fabbricata appositamente
– il compact disc
– molti fogli larghi con l’Artwork ma anche 625 pezzi più piccoli oltre a una custodia di plastica bio-degradabile per contenere il tutto
– naturalmente il digital download (che magnanimamente potete effettuare da subito)
1 (uno) fortunato estratto riceverà anche 1 12 pollici extra con 2 brani, autografato!
Come ricorderete l’album precedente In Rainbows era uscito già con questa sistema del download digitale ma a offerta libera e poi era stato distribuito nel formato fisico dalla XL Recordings e sarà così anche questa volta, dal 29 marzo dovrebbe essere nei negozi.
Se volete un giudizio critico non saprei, come si evince dal titolo del Post sono perplesso: gli otto brani che compongono il disco per 38 minuti di musica li ho sentiti alcune volte, un paio anche in cuffia, ma non mi convincono del tutto (nonostante crescano ascoltandole più volte), anche se leggendo le varie recensioni (tutte positive) che già fioriscono in rete mi sembra che si sia scatenato per i Radiohead ormai una sorta di “Effetto Corazzata Potemkin” per cui non se ne può parlare male e, non volendo essere il Fantozzi della situazione, per il momento mi astengo.
E anche se il brano del video mi sembra più Jimi Somerville che Curtis Mayfield o Marvin Gaye nel suo falsetto simil soul.
Non perché sia un nostalgico dei Radiohead più “umani” di The Bends e OK Computer (ma un po’ sì) visto che Kid A nella sua stralunata bizzarria che però si rifaceva al rock sperimentale e di avanguardia di Canterbury e dintorni e altre sperimentazioni più o meno elettroniche (per aggiungere una nota personale, tra i tanti tipi di musica che mi piace ascoltare ho sempre avuto una predilezione particolare per il terzo album dei Soft Machine e trovo i 19 minuti di Moon in June,il brano di Robert Wyatt una delle 10 “canzoni” più belle di tutte i tempi, musica straordinaria e sarò pessimista ma temo che il 95% dei fans dei Radiohead non sappia neppure di cosa stiamo parlando, alla faccia della memoria storica della musica) e anche, per alleggerire lo spirito della recensione, come avrebbe detto il Sacchi di Mai Dire Gol se era un “po’ ostico ma anche agnostico”, dicevo che comunque Kid A era un signor disco poi non confermato dalle uscite successive e neppure dal disco solista di Thom Yorke The Eraser, ma è un parere personale visto che tutti sembrano essere contenti della nuova direzione presa dalla loro musica.
Verificate, io mi ritiro a pensare! Poi, forse, vi faccio sapere, se uscirò da questa mia fase Ponzio Pilatesca.
Bruno Conti