Forse questa volta ce la facciamo! Finalmente John Mellencamp sta per arrivare in tour in Italia nell’ambito del tour estivo europeo (il primo da 19 anni a questa parte) e non una ma ben tre date, il paese più visitato in questa tournée. Dopo anni di ostracismi si è deciso e io vi racconto il perché di questa lunga attesa (forse)!
Prendetela con una giusta dose di scetticismo perché è un po’ una storia come dai Vangeli apocrifi ma a me così l’hanno raccontata e così ve la riporto. Correvano gli anni ’80, prima metà anni ’80 secondo me, e l’allora John Cougar Mellencamp aveva ottenuto un enorme successo negli Stati Uniti con il primo album della svolta “seria” American Fool (anzi sul disco campeggiava ancora un bel John Cougar e basta!), seguito da Uh-Huh del 1983. I discografici di allora decisero di portare il buon John in Europa per una serie di passaggi promozionali televisivi nelle varie trasmissioni di maggior successo.
Mi calo nuovamente nei panni del Numero Uno che non usavo da tempo nel Blog e vai con il racconto!
In Italia c’era la Domenica In di Pippo Baudo, il contenitore televisivo della domenica pomeriggio che essendo appunto “contenitore” prevedeva le esibizioni più disparate: e qui si entra nella leggenda. A me quelli della Polygram (la vecchia Universal) l’avevano raccontata così ai tempi di Disco Club quando li sollecitavo e chiedevo come mai Mellencamp non venisse mai in Italia. Ovvero…Domenica pomeriggio inoltrata, il rocker dell’Indiana è nel suo camerino Rai e sta aspettando di andare in scena a mimare credo Pink Houses, ma qui si fa nebulosa la cosa, il tempo passa e nessuno lo chiama, siamo già oltre i tempi previsti e il nostro amico si affaccia negli studi televisivi e vede Pippo Baudo che protrae l’esibizione di un gruppo di orsi ballerini di un circo russo a scapito del “Coguaro” americano. Buttiamola sul ridere. Perchè negli anni a venire quando la sua popolarità in Italia era cresciuta a livelli notevoli (i suoi dischi vendevano 20 o 30 mila copie, più che nella vicina Svizzera dove immancabilmente andava, circondato da italiani in trasferta) ogni volta che i promoter gli proponevano date italiane la risposta, invariabilmente era: “NO, NO, Pippo Baudo , Bears, no Good” anche in modo sgarbato.
Così la sapevo io, secondo altri questa esibizione di Pink Houses sarebbe del 1985-86 (ma il brano era del 1983) e l’oggetto del contendere sarebbero state un paio di ballerine vestite da orsi che si dimenavano durante il brano (così la racconta Paolo Vites ma a me sembrava di avergli raccontato l’altra versione). In ogni caso questa volta la Barley Arts ce l’ha fatta, nell’ambito del tour europeo:
24 giugno Copenaghen (Vega)
25 giugno Berlino (Tempodrom)
26 giugno The Hague (Forum Theatre) sarebbe l’Aia – Den Haag per gli olandesi
28 giugno Dublino (Canal Theatre)
01 luglio Manchester (Apollo 02)
02 luglio Londra (Hammersmith Apollo)
05 luglio Parigi (Olympia)
06 luglio Monaco (Circus Krone)
07 luglio Stoccarda (Beethovensaal)
09 luglio Vigevano (Castello Sforzesco) 49.50 euro posto unico intero Prevendita inclusa
10 luglio Roma (Auditorium Parco Della Musica) 40/45/55/60/65 euro + prevendita
12 luglio Udine (Castello) 46.00 euro posto unico prevendita inclusa
13 luglio Zurigo (Sunset Festival)
Lo spettacolo del No Better Than This Tour è diviso in tre parti. La prima prevede la proiezione del documentario It’s About You, poi segue una sezione acustica e la parte finale elettrica con band al completo. La band appunto dovrebbe prevedere i due chitarristi Andy York e Mike Wanchic, Miriam Sturm al violino, John Gunnell al basso, Dane Clark alla batteria e Troye Kinnett tastiere e fisarmonica.
Nel frattempo sul numero di Aprile del Buscadero No Better Than This è stato eletto disco dell’anno 2010 anche dai lettori oltre che dalla critica, anche se molti, per usare un eufemismo, non lo amano alla follia. Questo era il mio giudizio in tempi non sospetti, un mese e mezzo prima dell’uscita del disco non-si-puo-fare-meglio-di-cosi-john-mellencamp-no-better-tha.html.
Un’ultima cosa. Un consiglio utile. Chi è stato lo scorso anno al concerto in quel di Vigevano dei ZZTop (quindi milanesi e zone limitrofe come il sottoscritto) mi ha raccontato che la location è molto piacevole e suggestiva ma le zanzare sono molto cattive e voraci nonchè refrattarie a qualsiasi cosa vi spalmiate anche se poi verso le 22 vi lasciano liberi richiamate da chissà quale altre attività. Uomo (e donna) avvisato…
Lui è l’ultimo dei “grandi” che mi manca di vedere e quindi mi attendo molto dal signor Mellencamp! Qui le ultime news dal sito welcome.html
Bruno Conti