Novità Di Febbraio Parte II. Anais Mitchell, Amos Lee, Punch Brothers, Simple Minds, Santana, Drew Nelson, Peter Hammill E… Purtroppo, Whitney Houston

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Anche questa settimana molte uscite discografiche ( o meglio la prossima), per cui senza indugio partiamo e anche questa volta il tutto diviso in due parti…

Esce il più volte annunciato e recensito nuovo album di Anais Mitchell, si chiama Young Man In America nei negozi da martedì prossimo 14 febbraio per la Wilderland Records/Audioglobe e se ne parla, appunto, un gran bene. Partecipano, tra gli altri, Todd Sickafoose che suona il contrabbasso e produce, Chris Thile al mandolino, Andrew Borger alla batteria e collaboratore di Norah Jones e Tom Waits, il chitarrista Adam Levy, anche lui collaboratore di Norah Jones e Tracy Chapman, Brandon Seabrook a banjo e chitarra, ma tra gli strumenti impiegati ci sono anche violino, fisarmonica, organo e fiati, quindi lo spettro sonoro è abbastanza ampio. Lei non ha una voce straordinaria ma molto espressiva ed è pure una grande autrice, ovvero scrive delle ottime canzoni. Vedremo se sarà bello come l’eccellente Hadestown.

As The Crow Flies di Amos Lee è un mini CD o EP se preferite, con sei brani realizzati per il precedente Mission Bell e non utilizzati. L’etichetta è sempre la Blue Note, produce Joey Burns dei Calexico e partecipa anche il batterista John Convertino dello stesso gruppo. Il disco dello scorso anno mi era piaciuto parecchio e quindi fido che anche questo sia il suo giusto compendio.

I Punch Brothers sono uno dei gruppi migliori del nuovo Bluegrass americano ( e sono, curiosamente, l’opening act del tour europeo di Amos Lee) e Who’s Feeling Young Now è il loro terzo album per la Nonesuch Records, produce Jacquire King reduce dalle collaborazioni, tra i tanti, con King Of Leon, Modest Mouse, Tom Waits e Josh Ritter. Il leader, ex Nickel Creek, è quel Chris Thile appena citato per l’album di Anais Mitchell.

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Si riparte alla grande con i cofanetti ( e a fine mese è atteso The Wall che conclude la trilogia delle ristampe dedicata ai Pink Floyd). Tra poco i Simple Minds partiranno con un tour dove riprodurranno integralmente i loro primi 5 album che però, come sapete, sono 6:

Disc 1: Life in a Day
Disc 2: Real to Real Cacophony
Disc 3: Empires and Dance
Disc 4: Sons and Fascination
Disc 5: Sister Feelings Call
Disc 6: New Gold Dream

La Virgin pubblica (una settimana prima che in Inghilterra) questo cofanetto sestuplo che si chiama X5 dove oltre agli album originali ci sono b-sides, extended versions, demos e brani dal vivo per rendere più gustoso il piatto.

La Cleopatra Records si sta costruendo una buona reputazione per una serie di novità e ripubblicazioni tra le quali spicca l’ottimo cofanetto quadruplo dei Quicksilver Messenger Service. I Box si chiamano sempre Anthology e anche questo dei Santana non sfugge alla regola ma poi non sono delle raccolte, si tratta di materiale molto raro e inedito (a parte i Bootleg). Questo nuovo album, sottotitolato 68-69 The Early San Francisco Years raccoglie materiale precedente al loro primo omonimo disco per la Columbia e contiene il seguente materiale:

DISC 1: LATIN GROOVES
1. Evil Ways (Live)
2. Soul Sacrifice
3. Jingo (Jin-Go-Lo-Ba)
4. Fried Neckbones And Some Homefries
5. Latin Tropical
6. El Corazon Manda
7. Acapulco Sunrise
8. Coconut Grove
9. Hot Tamales

DISC 2: SANTANA BLUES
1. With A Little Help From My Friends
2. Every Day I Have The Blues
3. Persuasion
4. As The Years Go By
5. Travelin Blues
6. Let’s Get Ourselves Together
7. Just Ain’t Good Enough (Live)
8. The Way You Do To Me (Live)
9. Rock Me (Live)

DISC 3: IMPROVISATIONAL JAMS
1. Santana Jam
2. Jam In G Minor
3. Jammin’ Home
4. Jam In E
5. Funky Piano (Live)
6. Santana Jam (Live)

Diciamo che i prodotti della etichetta americana non sono facilissimi da reperire in Italia, ma si trovano!

Dopo il doppio Piano, Guitar, Vox aggiungendo un Box al titolo, otteniamo un cofanetto di 7 CD con 84 brani sempre ad opera di Peter Hammill. Sempre registrato nel tour tra Giappone e Regno Unito ed edito dalla Fie Records la “fregatura” sta nel fatto che contiene anche i due dischi già editi a parte e che uscendo in una costosa e limitata tiratura di 2000 copie non sarà facile da recuperare.

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Ufficialmente escono entrambi martedì 14 febbraio per la Red House ma in effetti la IRD li ha già distribuiti in Italia negli scorsi giorni. Il primo è il nuovo disco di Drew Nelson, un cantauore del Michigan già in pista da alcuni anni e di cui bellamente ignoravo l’esistenza, ma non si può seguire tutto. Questo nuovo Tilt-A-Whirl, dopo la partecipazione a Dark River, lo proietta su tematiche roots tra Springsteen e Steve Earle. Il primo brano, addirittura, Promised Land, già dal titolo, ma anche musicalmente, mi è sembrata una outtake da The Wild, The Innocent and The E Street Shuffle. Ovviamente ci si ritorna, approfondendo, nei prossimi giorni.

Anche Little Blue Egg, con la sua bellissima copertina, esce in questi per la Red House, ma si tratta di materiale registrato ad inizio anni 2000 in quanto Dave Carter, uno dei due titolari del disco con Tracy Grammer, è in effetti scomparso nel 2002. Ma la sua “socia” sta gestendo il materiale d’archivio lasciato dal compagno di avventura e che tra il 1997 e il 2002 ha scritto brani eseguiti da Joan Baez, Mary Chapin Carpenter, Chris Smither e Lucy Kaplansky. Si tratta di musica acustica, di origine folk ma con elementi di Americana e un raro spessore qualitativo. La rivista specializzata americana Dirty Linen ha detto che “In ogni universo razionale, Carter and Grammer verrebbero citati negli stessi termini di John Lennon e Bob Dylan”. Forse è una iperbole, ma sono sicuramente bravi.

Per finire questa “puntata” vi ricordo il nuovo album dei Winterpills, si chiama All My Lovely Goners è il loro quinto (compreso un EP), edito dalla Signature Records. Tra indie-rock, rock classico e pop di squisita fattura, con intrecci vocali morbidi tra le voci di Philip Price e Flora Reed. Anche se sono di Northamptom, Massachussets il suono è quello tipico della California anni ’70 che sta tornando in grande auge di questi tempi.

A domani per le altre uscite.

Bruno Conti

P.S. Mentre scrivevo questo Post ho letto della morte di Whitney Houston e anche se musicalmente non è sulla lunghezza d’onda di questo Blog non posso negare che si sia trattato di un grande talento vocale, non per nulla era la figlia di Cissy Houston (quella delle Sweet Inspirations che cantavano con Ray Charles e Aretha Franklin, che era la sua madrina) e anche la cugina di Dionne e Dee Dee Warwick, quindi la musica scorreva nelle sue vene.

Purtroppo, negli ultimi anni, in quelle stesse vene erano scorse molte sostanze sospette e pericolose e anche se si era sottoposta a parecchie cure disintossicanti le circostanze della sua morte, avvenuta in un albergo di Beverly Hills, a poche ore dalla cerimonia dei Grammy a cui doveva partecipare, lasciano credere che evidentemente non era uscita dal tunnel. Aveva 48 anni e nella sua carriera aveva ottenuto 415 premi e aveva venduto più di 170 milioni di copie di dischi ed era nota in tutto il mondo per la sua partecipazione al film The Bodyguard, il cui singolo I Will Always Love You detiene tuttora il record di singolo più venduto nella storia da una artista femminile. Un altro record che le appartiene, curiosamente, è quello del disco gospel più di successo di tutti i tempi (con grande gioia della mamma), The Preacher’s Wife, che è anche il suo disco, forse, qualitativamente migliore, secondo chi scrive. Ma i gusti sono personali ed opinabili, quindi…

Riposa In Pace anche tu Whitney Elizabeth Houston, 9 agosto 1963 -11 febbraio 2012. Un vero peccato ancora una volta!

Novità Di Febbraio Parte II. Anais Mitchell, Amos Lee, Punch Brothers, Simple Minds, Santana, Drew Nelson, Peter Hammill E… Purtroppo, Whitney Houstonultima modifica: 2012-02-12T19:01:00+01:00da bruno_conti
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