Novità Di Marzo Parte I. Todd Snider, Katie Melua, Move, Cast, Magnetic Fields, Andrew Bird

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Questa settimana la lista delle nuove uscite è più scarna del solito non perché non ci siano nuovi dischi in uscita ma tra recensioni, anteprime delle anticipazioni e post appositi ormai gli argomenti sono stati sviscerati tutti. Come sapete martedì prossimo 6 marzo, tra i tanti, esce anche il nuovo Bruce Springsteen e la recensione di un paio di giorni fa ha fruttato al Blog il suo record di visite in un giorno, quasi 750, che per un Blog “specializzato” e non “troppo frivolo” non è male (evidentemente l’argomento interessava). Quindi grazie e spargete la conoscenza tra gli amici. Passiamo agli altri dischi interessanti in uscita martedì prossimo.

Katie Melua, la cantante di origine Georgiana (ex repubbliche russe non USA), con questo nuovo disco Secret Symphony, il quinto della sua discografia, sempre per la Dramatico Records/Edel, dopo la parentesi con il produttore William Orbit dello scorso album, torna a collaborare con il suo scopritore, mentore e boss dell’etichetta Mike Batt. Accompagnata dalla Secret Symphony Orchestra sotto la supervisione di Mike Batt, questa volta la Melua, a parte un paio di brani originali, si cimenta come interprete di brani altrui, la maggior parte di Batt ma anche cover di Francoise Hardy, Ron Sexsmith, Fran Healy (quello dei Travis) e un classico come Nobody Knows You When You’re Down And Out scritto da Jimmie Cox ma reso celebre da Bessie Smith e da mille altri che nel corso degli anni l’hanno cantata (Odetta, Janis Joplin, Nina Simone, Otis Redding, Clapton più volte, anche John Lennon e Carla Bruni, il sacro e il profano).

Dopo il doppio dal vivo dello scorso anno Todd Snider ci presenta un nuovo album Agnostic Hymns & Stoner Fables che si dice lo riporti ai fasti della sua prima produzione. Registrato in quel di Nashville, ma nella parte giusta della città, anche questo disco tocca temi sociali che sono tornati in auge nella musica americana del dopo (o durante) crisi. Esce per la Aimless Records, in tutto il disco c’è Amanda Shires al violino che fa la Scarlet Rivera della situazione (e anche come avvenenza ci siamo) e c’è pure una bella cover di un “oscuro” brano di Jimmy Buffett, West Nashvllle Grand Ballroom Gown (per i più curiosi era su Living & Dying in 3/4 Time, uno dei primi e più belli di Buffett). Se gli volete dare una ascoltata…todd-sniders-agnostic-hymns-and-stoner-fables.html

Andrew Bird è un musicista abbastanza prolifico (per usare un eufemismo): tra dischi in studio, dal vivo, EP, gruppi in cui ha militato e collaborazioni varie avrà pubblicato ben più di venti album in una quindicina di anni. Tra l’altro è un cantautore anomalo perchè il suo strumento principale è il violino anche se suona pure la chitarra. In effetti questo Break It Yourself è il suo sesto album da solista, il primo per la Mom+Pop Records (la stessa che pubblica Ingrid Michaelson e Joshua Radin) negli Stati Uniti e per la Bella Union distr. Universal in Europa. Tra rock, folk e qualcuno ha detto pop barocco (sarà il violino) questo signore è uno di quelli bravi ed interessanti, da scoprire.

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Un’altra chicca di archivio per uno dei gruppi storici del pop britannico, i Move (la BBC 1 inaugurò le sue trasmissioni con Flowers In The Rain nel settembre 1967). Per noi italici i Move erano anche quelli di Blackberry Way, Tutta Mia La Città nella traduzione di Mogol per l’Equipe 84. Ma i Move sono stati soparattutto il gruppo di Roy Wood e di Bev Bevan e Carl Wayne (senza di lui e con l’aggiunta di Jeff Lynne sarebbero diventati poi l’Electric Light Orchestra). Questo doppio CD Live At the Fillmore 1969  è la registrazione inedita di un concerto completo dell’epoca edito dalla Nova Sales & Distribution. Tra l’altro contrariamente a quanto ho letto, e compatibilmente con l’epoca, la qualità del suono non mi sembra affatto male e consente di gustare il gruppo nella proprio fase rock e psichedelica con versioni lunghe e ricche di assoli dei loro brani classici e non. Per gli amanti una piccola chicca.

Tornano i Cast di John Power (già bassista nei La’s), uno dei gruppi in auge nel periodo del Britpop. Dopo 10 anni di pausa tornano con questo nuovo Troubled Times, già edito da qualche mese in formato digitale e ora distribuito in proprio sulla loro etichetta. Se vi piace il power pop.

I Magnetic Fields sono fondamentalmente la creatura di Stephin Merritt e sono in circolazione da oltre vent’anni (l’esordio è del 1991 con Distant Plastic Trees) ma sono conosciuti soprattutto per 69 Songs un triplo CD che conteneva, come da titolo, 69 canzoni di cui almeno la metà erano piccole perle di pop di grande qualità. Però mi sembra che nè prima né dopo abbiano fatto dei dischi all’altezza della reputazione di quel disco. Anche questo Love At the Bottom Of The Sea pubblicato dalla Domino Records, più orientato sull’elettronica ma con qualche escursione pop non mi sembra entusiasmante anche se qualche spunto interessante non manca ma hanno un loro seguito per cui si segnala comunque!

Avrei finito, ma, anche se lo spazio non c’entra nulla, vorrei ricordare che il 29 febbraio è scomparso anche Davy Jones, il cantante originale dei Monkees una delle più popolari formazioni americane degli anni ’60, aveva 66 anni. E il brano del video mi piaceva un casino, insieme a tantissime altre!

Bruno Conti

Novità Di Marzo Parte I. Todd Snider, Katie Melua, Move, Cast, Magnetic Fields, Andrew Birdultima modifica: 2012-03-03T20:00:13+01:00da bruno_conti
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