Proseguiamo con la lista delle news.
Gli Hawkwind, la band di Dave Brock, prosegue imperterrita dopo avere festeggiato i 40 anni di carriera. Questo doppio Onward, pubblicato dalla Eastworld, contiene parte nuovo materiale e parte vecchi brani ripresi in nuove versioni. Soprattutto per fans.
Callum & Rory Macdonald erano (sono) i due fratelli scozzesi che insieme al cantante Donnie Munro costituivano l’asse portante dei Runrig, una delle migliori band del rock gaelico. Ora hanno pubblicato questo The Band From Rockall…Together, un progetto alternativo alla band principale, in attesa di ripartire a fine anno in un tour con i Runrig. Etichetta Ridge Records.
Sempre una quarantina di anni fa (nel 1971) i Comus pubblicavano un album seminale nell’ambito tra art rock e progressive più ricercato e “strano”, First Utterance, ottenne un notevole successo di critica e tutt’ora viene citato tra le pietre miliari del periodo, con l’utilizzo di due voci “particolari” e dissimili fra loro come Roger Wootton e la sua controparte femminile Bobbie Watson. Tra mille vicissitudini il gruppo ha pubblicato anche un secondo album To Keep From Crying nel 1974, per l’allora neonata Virgin Records, e che non fu trattato molto bene dalla critica perché si disse che era più orecchiabile! Ma dove? Erano altri tempi: se volete li trovate entrambi, più qualche rarità, in un doppio CD Song To Comus The Complete Collection pubblicato dalla Castle nel 2005. Ora esce questo Out Of The Coma che, accanto a tre nuovi brani, presenta la lunga The Malgaard Suite che doveva essere il disco successivo all’esordio del gruppo ma fu rifiutato dalla casa discografica dei tempi. Questa versione è stata recuperata da una cassetta che riportava la registrazione effettuata in un concerto del 1972, qualità sonora tipo bootleg scadente ma si dice di “importanza storica”. Da sentire, più l’album originale, ma per appassionati anche questo nuovo su etichetta Coptic Cat è interessante.
Jeb Loy Nichols è un cantautore americano che da molti anni vive nel Galles e con questo The Jeb Loy Nichols Special è già al nono album, che curiosamente esce nuovamente per una major, la Decca/Universal, dopo che il suo esordio da solista (ma aveva già fatto altro prima) Lovers Knot, nel lontano 1997, era stato pubblicato dalla Capitol. Evidentemente le case discografiche in tempi di crisi si aggrappano dove possono. Lui è bravo, un esponente di quello stile che viene definito “country got soul”, Uncut, 4 stellette, lo ha definito un incrocio tra Bobby Womack, Al Green e la musica country, io ci aggiungerei anche il folk alla Nick Drake di Nothing and no-one e il funky alla Boz Scaggs di Countrymusicdisco45 (che titolo!). Comunque bel disco, assolutamente consigliato.
Anche Badly Drawn Boy ha avuto una carriera ricca di alti e bassi. Questa colonna sonora di Being Flynn, in pratica il “seguito virtuale” di About A Boy, fa parte di quelli buoni: parte cantato e parte strumentale mostra le virtù migliori di Damon Gough. Già uscito a marzo negli States,
Dwight Twilley è uno dei migliori interpreti di quello che per mancanza di termini migliori definiremo “power pop-rock”. Fin dalla metà degli anni ’70 continua a sfornare ottimi album, ma non se lo fila quasi nessuno. Eppure i primi dischi (e anche oggi non scherza) erano a livello delle cose migliori del primo Tom Petty, se avesse fatto parte dei Beatles. Questo Green Blimp era già uscito nel 2010 ma ora viene ripresentato dalla Varese Sarabande insieme al successivo Soundtrack. E quello prima, del 2009, con la copertina che era una parodia di Magical Mistery Tour, bellissimo e di difficile reperibilità, si chiamava The Beatles, un omaggio ai suoi miti in 14 brani.
Dopo l’antologia ufficiale doppia della Universal del 2009 dedicata a lui davy%20graham, ora esce questo triplo CD edito dalla Les Cousins Record e temo di non facile reperibilità, che si chiama Anthology 1961-2007 Lost Tapes, che come era successo lo scorso anno per il box di John Fahey, raccoglie materiale per lo più inedito registrato tra gli esordi del 1961 e una delle ultime apparizioni a Gateshead Sage nel 2007. Ogni tanto la qualità sfocia nel bootleg puro, ma come si diceva anche in precedenza l’importanza “storica” è notevole e questo è stato veramente uno dei Grandi della storia della chitarra acustica, uno dei maestri.
La Dirty Dozen Brass Band era da una dozzina di anni abbondanti che non pubblicava nuovi album di studio (diciamo di materiale inedito, perché l’ultimo in studio era Funeral For A Friend del 2004), questo Twenty Dozen, pubblicato dalla Savoy Jazz, esce per festeggiare i 35 anni di carriera della gloriosa band di New Orleans e contiene tra i brani una cover di Don’t Stop The Music di Rhianna, giuro! Non vedo l’ora di sentire questa versione per brass band (nel video ce n’è un pezzettino).
Come per il Jeb Loy Nichols di cui sopra anche questo nuovo di JD McPherson esce per una major, ossia per la Rounder/Universal, ma in effetti questo Signs And Signifiers era già uscito a livello indipendente nel 2010. Ma quando il disco è bello vale la pena di insistere e questo CD è molto buono, cantautore rock and roll and roots “classico” (o se volete anche la controparte maschile di Imelda May), con molti ospiti ad ampliare la classica formazione basso, batteria e chitarra, con Alex Ball il batterista, anche alle tastiere e di volta in volta, fiati, violino, cello, piano ed altro ad aggiugersi al sound del trio. Una sorta di NRBQ in versione solista, con in più come atout una gran bella voce. Inutile dire che anche questo, se trovo il tempo, vorrei recensirlo per esteso, ma non prometto nulla, per il momento mi limito a consigliarvelo!
E con questi ci siamo portati più o meno alla pari con le uscite della settimana scorsa, la prima di maggio, domani le uscite di martedì 8, a partire da una tripletta di Luther Dickinson.
Bruno Conti