“Una Nuova Ricetta”! – The Recipe – Stir The Pot

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The Recipe – Stir The Pot – Marblehouse Recordings 2012

Inatteso e gradito ritorno dei The Recipe, gruppo originario di Morgantown, West Virginia, attivi fin dalla metà degli anni ’90, portatori di una musica che miscela bluegrass, country, folk e cajun, in modo fresco e diretto, in un filone che ai tempi veniva etichettato come “acoustic roots rock”, che si può riscontrare con il suono creativo e fantasioso dei Rusted Root (di cui vi parlerò spero a breve) e quindi delle jam band.

Esordiscono con Love Marble Hoe-Down (95), al quale faranno seguire Night Of The Porch People (98), Geode (2000), il disco dal vivo All You Can Eat (2003) e Jubilee (2006), che sembrava il canto del cigno del gruppo, ma dopo anni di concerti dal vivo, divisi sul palco con Band della caratura di String Cheese Incident, Moe, Gov’t Mule, Derek Trucks Band, Donna The Buffalo, Leftover Salmon e innumerevoli altri artisti, al gruppo ritorna la voglia di tornare in studio, ed ecco che ci viene “apparecchiato” questo Stir The Pot (2012). L’attuale “line-up” della band oltre allo storico leader Joe Pritchard chitarra e voce, è composta da Mike Mitchell al violino, Jon Banco al sax, Tom Kirk alla batteria e percussioni, Diana Burton al basso e la “new-entry” Shannon Jones che canta, scrive, suona la chitarra e le tastiere, portatrice di una ventata di freschezza nel gruppo, che mancava dai tempi di Kristen Wolverton (una clone di Grace Slick).

L’antipasto ci viene servito con l’iniziale Momentum, con Diamonds Down The Drain e Nowhere To Hide, brani con una commissione di country e folk, molto accelerati, con il violino in evidenza. Seguono dei primi appetitosi come Every Single Thing , Love In The End e Before It’s Gone dove su un tappeto di percussioni, spunta il sax di Jon Banco. Dopo un sorbetto rinfrescante a dividere le portate, Nowhere To Hide, arrivano sul piatto dei secondi meravigliosi a partire da Lonely We Aren’t tutta giocata sulla chitarra acustica e sul violino, Broken Hearted Love Song un country western nel quale le armonie vocali vanno in crescendo, fino a lasciare libero spazio al violino e una Let Us Be Blessed  dalla dolce melodia aperta e solare, tracciata su un tappeto acustico, con il violino che accompagna un “sound” che scorre lento e rilassato. Il dessert viene servito con Hell With You, un brano con percussioni e batteria in evidenza, dalla ritmica incalzante, mentre la voce della Jones gorgheggia come se fosse uno strumento aggiunto. Alla fine, per restare in tema, come digestivo consiglierei un buon liquore Strega .

Maturati sia dal punto di vista compositivo (Pritchard scrive bene) che da quello musicale (Mike Mitchell suona il violino in modo egregio) ci troviamo di fronte ad una band esperta, depositaria di un suono personale e abbastanza atipico, un disco Stir The Top che si stacca quindi dalla maggior parte di quelli recensiti ultimamente su questo Blog, che apre nuovi orizzonti a tutti coloro che sono costantemente alla ricerca di buona musica.

Tino Montanari

“Una Nuova Ricetta”! – The Recipe – Stir The Potultima modifica: 2012-11-03T11:15:00+01:00da bruno_conti
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