Un “Nuovo Amico” Parla di Un Vecchio Amico! Tom Waits – Amsterdam, Concertgebouw 4.11.1985

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Con questo Post inauguriamo la collaborazione di Jimmy Ragazzon dei Mandolin Brothers con questo Blog, visto che il contenuto viene dalla “notte dei tempi” mi calo nei panni del Numero Uno e anche il carattere del Post è diverso dal solito.

Bruno Conti

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TOM WAITS

Amsterdam, Concertgebouw, 4 novembre 1985

AN UNFORGETTABLE “TRIP”

Premessa:

Purtroppo mi ero perso il concerto di Tom Waits  a Londra per pochi giorni nel ’79, e quindi non potevo mancare anche questa nuova occasione data dal Raindogs Tour, soprattutto avendo un buon aggancio ad A’dam e quindi la possibilità di trovare il biglietto. Arrivato in Olanda però, vengo a sapere che no, non avevo il biglietto, dato che il mio amico Andy si era svegliato tardi…

Quindi, passata l’incazzatura, andiamo davanti al Conservatorio ore prima, per cercare di trovarne almeno uno. Sbraitando in inglese ed olandese alla fine un giovane punk mi cede l’agognato tagliando con un ragionevole sovrapprezzo e, dopo avergli offerto una birra, entro al concerto.Questo è il mio indelebile ricordo.

 

Una Amsterdam fredda e piovosa, già invernale, attendeva tranquilla l’arrivo di Tom Waits, senza alcuna pubblicità, se non sui giornali specializzati, ma con tutti i biglietti venduti in sole 6 ore di prevendita. Erano passati anni dall’ultimo tour europeo e l’attesa era davvero grande, soprattutto per il nuovo corso della musica di Waits, intrapreso negli albums “Swordfishtrombone” e “Raindogs”.
Ed è un pubblico eterogeneo, fatto di conoscitori ed assidui frequentatori dei piccoli mondi raccontati da Waits, quello che si raccoglie sui gradini del Concertgebouw, il conservatorio di Amsterdam, per una serata che si preannuncia indimenticabile.
Una volta all’interno della splendida sala, la strana disposizione ed il tipo di strumenti musicali sul palco, dà una idea della particolare atmosfera che si crea subito sulle note introduttive di “Underground” che ci presentano un Waits ammiccante, in camicia a righe e pantaloni neri, scarpe italiane a punta ed un piccolo Borsalino di feltro grigio che sposta in continuazione.
Il viaggio inizia subito, lungo le strade della sua mente popolate da meticci cubano-cinesi, marinai in procinto di salpare verso Singapore, piccoli boss italiani, cittadine astemie della campagna australiana, ragazze fuggite da casa in cerca di qualcosa che non conoscono. Ed anche tristi call girls, hobos ed angeli della desolazione sulle orme di Jack Kerouac e le ispirazioni musicali del blues e di Cole Porter.
Anche gli strumenti, tra cui alcuni inventati da lui, ricreano l’atmosfera del sogno, del continuo susseguirsi di razze e culture, occidente ed oriente, con piatti balinesi, marimbas, glass armonica, calliopes e pump organs, lungo sentieri artistici tracciati da Howlin Wolf, Harry Partch , Hoagy Carmichael.
Si snodano così due ore di spettacolo, costellate da occasionali dialoghi con il pubblico, battute, storielle e piccoli scherzi che fanno di Tom Waits un perfetto entertainer. Sembra parlare sporco e rozzo così come canta con sentimento o suona il piano con estrema delicatezza, spesso accogliendo le molte richieste di un pubblico attento e preparato.
Accompagnato da una grandissima band costituita da Marc Ribot alla chitarra e tromba, Greg Coen al basso, Ralph Carney al sax, Steve Hodges alla batteria ed il funambolico Michael Blair alle più varie percussioni, ha scelto dal suo repertorio brani recenti e classici come “Tom Traubert Blues” ,”29 dollars”,”Jersey Girl”, “Downtown Train”, “Clap Hands”, “Union Square” ed altri.
Alcune canzoni tristi e spezzacuore, altre allegre, ricche di pathos, di assurdità ed aneddoti autobiografici, ballate, jazz, blues, mambo, teatro, ma con tutta la sua anima immersa in ogni brano.
Richiamato a gran voce per tre bis consecutivi, ha concluso lo show con la dolcissima “Time” e tutto il pubblico in piedi a rendere omaggio ad un grande artista, poeta e cantore della strada.
Alla fine, camminando verso casa sotto una pioggia sottile, incontro il mio amico olandese all’uscita del Paradiso, dove ha appena ascoltato Nico, la ex voce dei Velvet Underground ed il suo nuovo gruppo. Vorrebbe raccontarmi qualcosa, ma guardandomi, capisce che stanotte avrò ben altro per sognare . . .

Jimmy Ragazzon

 

 

 Alla prossima!

Un “Nuovo Amico” Parla di Un Vecchio Amico! Tom Waits – Amsterdam, Concertgebouw 4.11.1985ultima modifica: 2012-11-27T11:22:00+01:00da bruno_conti
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