Figli(a) D’Arte. Cassie Taylor – Out Of My Mind

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Cassie Taylor – Out Of My Mind – Yellow Dog Records

Questa volta parliamo di “Figli D’Arte”, una categoria non numerosa ma di difficile collocazione. Che genere fanno? Chi sono? Sono bravi? Alla prima domanda non saprei rispondere, alla seconda sarebbe troppo lunga la risposta, alla terza potrei citarne alcuni: Jeff Buckley, Rosanne Cash e altri fratelli e sorelle, Rufus Wainwright e sorelle varie, Hank Williams Jr e figli e nipoti, Norah Jones e Jakob Dylan sicuramente lo sono, qualcuno mette nella lista anche Dhani Harrison, ma francamente…Cassie Taylor, 26 anni, figlia di Otis, cantante, autrice, produttrice, arrangiatrice, finanziatrice del suo disco (ha fatto vendere la macchina al marito per pubblicare questo album) e infine anche bassista, in questo Out Of My Mind. E pensate che al termine del primo brano Ol’ Mama Dean (Part 1) volevo togliere il dischetto dal lettore e scaraventarlo nel cestino, non perché fosse particolarmente brutto ma abbastanza inutile (al di là dell’ottimo lavoro del chitarrista Steve Mignano), quelle canzoni che non iniziano mai e quando iniziano sembrano opera del Lenny Kravitz meno ispirato.

Forse ho esagerato, ma era per capirci meglio, poi ho preso il Manuale del Perfetto Recensore, quello dove dice che un disco bisogna sentirlo più volte e non fermarsi mai alla prima impressione. Fatto. Il pezzo continua a non piacermi un granché, ma non mi sembra più così orribile: sarà per questo che il secondo, dove la situazione migliora un tantino, sia Mama Dean (Part 2)? Può essere: intanto comincia a definirsi il genere del CD, sapete, quello del file under. Direi tra blues e soul, più il primo, nel brano in questione, non ci sono i lati folk e etnici del babbo, ma il rock è presente e si fa apprezzare, senza grandi voli pindarici ma lentamente, anche grazie alla slide di Mignano e all’organo della stessa Taylor, con la successiva Spare Some Love, dalle atmosfere sospese e più chiaramente blues dove anche la voce di Cassie si fa più intensa e partecipe, mentre in Out Of My Mind si vira decisamente verso un soul molto piacevole e coinvolgente, quasi da “girl group”, la Taylor si sdoppia in una sorta di Diana Ross & the Supremes fai da te, prendendo sia il ruolo di voce solista che di controcanto, chitarra, organo e basso lavorato con l’archetto sono ben arrangiati (sempre lei lo fa). Lay My Head On Your Pillow, è una ballata lenta, sempre piacevole, anche in versione quasi acoustic soul, evidentemente il lavoro con il padre, nei dischi del quale appare molto spesso, ha dato i suoi frutti. New Orleans, con un tromba aggiunta al classico trio, chitarra, basso e batteria, ha un’aria più sexy e sbarazzina ancorché il sound della Crescent City non venga centrato perfettamente: perché, se mi posso permettere, sempre in accordo a quel Manuale seguito alla lettera, non è che la nostra amica abbia una voce così formidabile o particolare, come l’augusto genitore, adeguata ma non molto di più.

E il materiale, come detto tutta a sua firma, non sempre brilla, No Ring Blues, lo è nel nome, blues, ma non di fatto, altra canzone di quelle che non decollano mai, con il basso della ragazza sempre molto in evidenza ma a scapito della sostanza, il solito Mignano si difende e eleva il livello. No No è un rock più tirato ma ha sempre quel sound un po’ turgido che non entusiasma. Decisamente meglio Forgiveness, con il fascino degli arrangiamenti più ricchi del padre, elementi folk e uso di tromba e basso tuba lo rendono più efficace . Solita apertura con il basso (quasi tutti i brani iniziano così, va bene che è il suo strumento, però) anche per Gone And Dead, ma ritorna questa “indecisione” nella costruzione del brano, siamo sempre allo stesso punto, è un impressione personale, ovviamente, anche se tuba e organo cercano di dare passione, non sempre ci riescono. That’s My Man è dedicata a quel sant’uomo che ha venduto la macchina per permetterle di realizzare questo CD e spero che lo stesso venda abbastanza per ripagarlo, ed è nuovamente un rock più deciso anche se non brillantissimo (la qualità che latita in questo prodotto). Alla fine quello che è forse il brano migliore, Again, una bella ballata pianistica di impianto quasi gospel-soul, cantata con passione e con l’aggiunta di un contrabbasso suonato con l’archetto che aggiunge classe alla canzone. Se devo essere sincero, non dovendo recensirlo, non so se lo avrei comprato, ma brani come l’ultimo e qualcun altro in percorso d’opera si meritano una striminzita sufficienza, se i soldi bastano cercare con urgenza un produttore!

Bruno Conti

Figli(a) D’Arte. Cassie Taylor – Out Of My Mindultima modifica: 2013-05-14T11:06:07+02:00da bruno_conti
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