Tre Volte Campione Del Mondo Di Surf E Ora Più Jackson di Browne! Tom Curren –

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Tom Curren – In Plain View – Wolfbomb Productions

Quanti cantanti conoscete che sono stati campioni del mondo in qualche disciplina sportiva? E non una ma ben tre volte, 1985, 1986 e 1990! Io, neanche uno. Fino all’uscita di questo In Plain View, che mi ha portato ad interessarmi “all’opera” di questo musicista. Intanto precisiamo che lo sport in cui eccelleva Tom Curren era il surf, disciplina non solo sportiva che ha già dato altri appassionati e praticanti alla musica, primo fra tutti, il suo “amico” Jack Johnson, che però quando Tom vinceva il suo primo titolo aveva solo dieci anni. Chi altri? Eddie Vedder, altro amante di questa pratica sportiva, naturalmente i Beach Boys, che ne sono stati i cantori, non me ne vengono in mente altri, che sicuramente esistono ma sono meno noti: forse Donavon Frankenreiter, della Brushfire, l’etichetta di Johnson, tra i praticanti si ricorda anche Ben Howard, ma trattasi di inglese! Gli altri provengono quasi tutti dalla California (a parte Johnson, un nativo delle Hawaii, naturalizzato californiano), patria della surf music e anche dello sport.

Non è che questo faccia automaticamente di Curren un fuoriclasse anche nella musica: nato nel 1964, Tom non è quindi uno di primo pelo, è sempre stato anche un musicista (conosciuto soprattutto nei circoli “carbonari” della musica, Tony Levin dice che è un virtuoso dello stick, ma non è dato sapere), ha pubblicato due album in precedenza, uno strumentale di jazz-rock e fusion, a metà anni ’90, dopo il suo ritiro dalle scene sportive, e uno omonimo nel 2004, da cantautore. Ma questo In Plain View si può considerare il suo debutto ufficiale. Intanto il produttore è John Alagia, noto per il suo lavoro con Dave Matthews Band e John Mayer, nonché decine di altri musicisti e quindi il suono è molto professionale, a dispetto dell’etichetta autogestita, ma il libretto del CD contiene tutti i testi (anche se non la lista dei musicisti, e questo è un difetto); per deduzione, frugando tra i ringraziamenti delle liner notes, si può estrapolare anche il nome di William Kimball, altro cantautore e surfer, amico di Curren ed ottimo chitarrista. Al di là dei nomi il sound del disco è quanto di più californiano possiate immaginare, pensate agli Eagles e soprattutto a Jackson Browne. Anzi vi dirò di più, la musica e soprattutto la voce fanno pensare ad una sorta di figlio illegittimo del nostro amico Jackson, nato da una sua fugace relazione amorosa con una onda marina della costa californiana, tra Santa Barbara e Los Angeles. Ed è pure bravo.

Il disco non sarà un capolavoro ma si ascolta con grande piacere, ballate, pezzi rock, ottimi arrangiamenti e una sorprendente (ma già evidenziata poco fa) somiglianza con Jackson Browne, quindi fans in astinenza pigliate nota. Gerry è una bella ballata che rivaleggia con alcune delle migliori di Jackson, meno sofferta e più leggera nei testi ma nobilitata da un bellissimo assolo di chitarra nella parte finale, la voce ha quel piglio tenorile tipico del biondo californiano (di adozione), anche In Plain View in un blind test potrebbe passare per un suo brano o comunque di un buon epigono, con tastiere, chitarre e voci femminili arrangiate ottimamente da Alagia. Nel testo di First c’è perfino una citazione di Hotel California e il suono roccato del brano si situa nell’alveo del periodo più rock degli “Aquilotti” ma sempre con Browne nel cuore.

In particolare Curren si ispira al sound più rock e della seconda parte di carriera per entrambi, quindi niente country e un sound west coast più rock, anche con uso di fiati e ritmi latini nella citata First. Feel ha quell’aria malinconica della West Coast dagli amori contrastati ma dalle musiche dolci e risananti. Tom tra le sue influenze cita anche Stevie Wonder e Beatles, ma poi con quella voce chi lo ascolta può pensare solo a spiagge assolate e lunghe onde marine o al limite alle highways dove spararti brani rock come la conclusiva Lady, tettuccio aperto e limiti di velocità rispettati (per amor di Dio), chitarre a manetta e sano rock che esce dagli altoparlanti. I brani citati vengono soprattutto dalla seconda parte del CD, quindi se la prima parte fatica ad entrare resistete un attimo e sarete ripagati con della buona musica. Citiamo anche Unconditional un altro perfetto esempio del classico sound californiano, la deliziosa Sunderland Road con una insinuante armonica e la ballata pianistica Moon, Jackson Browne uber alles, perfino Rolling Stone se ne è accorto, anche se lui non lo cita mai direttamente nelle interviste, lo spirito aleggia sul disco. Poteva andarci peggio. E bravo il surfista!

Bruno Conti

Tre Volte Campione Del Mondo Di Surf E Ora Più Jackson di Browne! Tom Curren –ultima modifica: 2013-05-15T09:56:42+02:00da bruno_conti
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