Torna Uno Dei Dischi “Storici” Del Rock Anni ’70. Fleetwood Mac – Then Play On

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Fleetwood Mac – Then Play On (Extended edition) – Rhino 20-08-2013

Moltissimi conoscono i Fleetwood Mac di Rumours, in tanti conoscono i Fleetwood Mac blues di Peter Green, almeno per sentito dire, ma non altrettanti conoscono questa incarnazione, diciamo più rock, del gruppo, quella con la doppia chitarra solista, grazie all’ingresso di Danny Kirwan, avvenuto durante le registrazioni del disco nel 1969. A volere proprio essere pignoli il disco uscì per la Reprise il 19 settembre del 1969 e quindi il titolo del Post sembrerebbe un po’ tirato per le orecchie. Ma se London Calling dei Clash, uscito nel Regno Unito il 14 Dicembre del ’79 e poi pubblicato negli Stati Uniti ad inizio gennaio ’80, è stato proclamato dalla rivista Rolling Stone il miglior disco appunto degli anni ’80, possiamo considerare Then Play On a tutti gli effetti un disco degli anni ’70! Anche per il tipo di suono che fondeva blues, progressive rock e psichedelia con la voce tipica di Peter Green e con un suono chitarristico decisamente più virtuosistico rispetto al passato e le due chitarre soliste che anticipavano almeno di un anno il sound ricco di improvvisazione degli Allman Brothers,  unito con quello di altri gruppi di derivazione acida e psichedelica con due twin lead guitars come ad esempio i Quickislver di Cipollina e Duncan, che nel marzo ’69 avevano pubblicato il loro capolavoro Happy Trails.

Tornando ai Fleetwood Mac, in quegli anni (ed ancora oggi) avevano una formidabile sezione ritmica, John McVie e Mick Fleetwood, che dava il nome alla band ed è stata una delle più grandi della storia del rock, nelle varie incarnazioni del gruppo. Il disco fu il primo ad uscire con la Reprise, dopo lunghi anni passati alla Blue Horizon e venne pubblicato in edizioni diverse per l’Inghilterra e per gli Stati Uniti (addirittura due), con una durata inconsueta per i tempi, quasi 54 minuti, e molti brani che iniziavano e finivano con un fade-in o un fade-out, probabile conseguenza di lunghe jam da cui erano state ricavate (e che se fosse disponibile ancora, ma non credo, sarebbe possibile ascoltare sul notevole CD doppio The Vaudeville Years che ne raccoglieva moltissime), Comunque parlando anche per immagini, era questo:

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Uscito per l’etichetta Receiver in CD nel 1998 conteneva, oltre alle citate fantastiche jam, anche alcuni brani a guida Jeremy Spencer, quindi decisamente più blues e R&R, che avrebbero dovuto essere inseriti in un EP, The Milton Schlitz Show, da pubblicarsi insieme al disco originale. Per vari motivi non se ne fece nulla e la presenza di Spencer nel LP è limitata a brevi tocchi di piano qui è là. Ovviamente il gruppo si recò ad inizio anni ’70 negli Stati Uniti per promuovere l’album e i tre concerti, tenuti tra il 5 e il 7 febbraio 1970 al Boston Tea Party, vennero per fortuna registrati per un album dal vivo che avrebbe potuto essere leggendario, al pari del citato Happy Trails e del Live At Fillmore degli Allman Brothers che sarebbe uscito l’anno successivo.

 

Peter Green in quei mesi suonava la chitarra in modo magnifico ed ispirato (come sempre peraltro, uno dei miei Top 5 di tutti i tempi) ed in più aveva aggiunto una grinta ed un volume inusitati per lui, che uniti allo sprone che gli forniva l’eccellente seconda chitarra solista di Danny Kirwan, lo rendeva, in quel momento e in quell’anno 1970, probabilmente il più grande chitarrista rock sulla faccia del pianeta, meglio anche di Clapton, Hendrix, Page e Beck, per un breve periodo, purtroppo non destinato a durare, per le note vicissitudini che lo avrebbero interessato da lì a poco. Dico questo perché esistono le prove di tutto ciò, e sono contenute qui:

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Usciti prima in vinile come Bootleg negli anni ’70, poi ancora come doppio LP Cerulean ed infine come CD Live In Boston, i tre CD contengono il meglio delle tre serate tenute in quel di Boston, con delle versioni “spaziali” dei classici della band, tra i quali molti di quelli contenuti in Then Play On, in particolare due versioni pantagrueliche di Rattlesnake Shake, entrambe intorno ai 25 minuti, che sono tra le jam improvvisative di rock-blues e psichedelia più incredibili mai ascoltate. Potete verificare qui sotto:

 

e anche qui

 

La versione tripla in Box, uscita in edizione limitata e numerata di 10.000 copie, circola a cifre esagerate, ma i volumi Uno e Due, che sono i più interessanti, si trovano ancora sciolti a prezzi decisamente abbordabili. Le chitarre ululano e strepitano, si incrociano e si scambiano fendenti nella miglior tradizione del rock, ma sono anche in grado di regalare momenti di pura poesia sonora nelle ricercate evoluzioni di Peter Green. Questa svolta rock (ma anche melodica) era già presente in brani come Black magic woman, Albatross, Man Of The World, che erano diversi rispetto al blues degli esordi, comunque sempre amato e presente nel sound di Green, che era molto rispettato da BB King che lo considerava il miglior chitarrista bianco di blues e dagli altri artisti di Chicago con cui aveva registrato Blues Jam At Chess. Nella versione di studio tutti questi elementi sono presenti e più rifiniti, meno vibranti delle versioni dal vivo, brani come Searching For Madge, Fighting For Madge e Underway, che tutti e tre confluiscono in Rattlesnake Shake per quel medley formidabile, sono nondimeno grandi pezzi e insieme con la fantastica Oh Well, uscita anche come singolo, divisa in due parti, l’ottima Coming Your Way, le 12 battute sempre amate di Showbiz Blues e le atmosfere oniriche e sognanti di alcuni brani sia di Kirwan che di Green, rendono Then Play On un disco da conoscere a tutti i costi.

 

A maggior ragione in questa nuova versione, pubblicata il 20 agosto p.v. dalla Rhino, che ai tredici brani della versione che ha sempre circolato in compact aggiunge alcune canzoni che erano uscite solo come singoli, tra le quali la fantastica (e durissima, la facevano anche i Judas Priest) The Green Manalishi (With The Two-Prong Crown) e il suo lato B, World in Harmony:

  1. Coming Your Way
  2. Closing My Eyes
  3. Fighting for Madge
  4. When You Say
  5. Show Biz Blues
  6. Underway
  7. One Sunny Day
  8. Although the Sun is Shining
  9. Rattlesnake Shake
  10. Without You
  11. Searching for Madge
  12. My Dream
  13. Like Crying
  14. Before the Beginning
  15. Oh Well (Part 1)
  16. Oh Well (Part 2)
  17. The Green Manalishi (with the Two-Prong Crown)
  18. World in Harmony

Tracks 1-14 released as Reprise U.K. LP RSLP 9000, 1969
Tracks 15-16 released as Reprise single RS 27000 (U.K.)/0883 (U.S.), 1969
Tracks 17-18 released as Reprise single RS 27007 (U.K.)/0925 (U.S.), 1970

Se, per concludere, aggiungiamo che il tutto dovrebbe costare poco più di 10 euro, è decisamente da inserire nella categoria degli “imperdibili”!

Sparsi nel post trovate molti artefatti sonori che illustrano alla perfezione quanto detto.

Bruno Conti

Torna Uno Dei Dischi “Storici” Del Rock Anni ’70. Fleetwood Mac – Then Play Onultima modifica: 2013-08-10T19:13:00+02:00da bruno_conti
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