La Nuova “Hippie Generation”! Edward Sharpe And The Magnetic Zeros

musica. bruno conti. discoclub,edward sharpe and the magnetic zeros,alex ebert,arcade fire,ima robot,mumford and sons,jade castrinos,beatles,cohen,indie rock

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Edward Sharpe & The Magnetic Zeros – Vagrant/Rough Trade/Gentlemen Of The Road –  2013

Dopo gli Arcade Fire ( in attesa del nuovo Reflektor in uscita a fine ottobre), Edward Sharpe & The Magnetic Zeros, sono, per chi scrive, la band “indie-folk-rock” più innovativa apparsa negli ultimi anni  nel variopinto panorama musicale americano. Il gruppo nato sulle ceneri degli Ima Robot (una band power pop) di cui Alex Ebert era il leader, si forma nel 2007 sotto lo pseudonimo Edward Sharpe & The Magnetic Zeros ed esordisce con l’EP Here Comes, seguito dal disco Up From Below (2009), a tre anni di distanza arriva il secondo lavoro Here (2012), accolto favorevolmente dagli addetti ai lavori, e adesso questo terzo capitolo (che porta lo stesso nome della band), pubblicato dalla nuova etichetta dei Mumford & Sons, con i quali hanno condiviso i palchi durante il Railroad Revival Tour.

Da menzionare anche l’esordio solista di Elbert con Alexander (2011), dove nel brano Glimpses (una delle più belle ballate degli ultimi anni) sembra di sentire cantare il grande Sam Cooke. Questa comunità di musicisti (girovaghi) californiani, con il capo carismatico Alex Ebert e gentile signora Jade Castrinos, conta all’occorrenza dai dieci ai sedici componenti, che suonano una “miscellanea” di generi musicali, mischiando il folk, il rock, della musica hippie con sonorità anni sessanta, il tutto con una solarità che rende i loro dischi assai piacevoli all’ascolto.

Questo ultimo lavoro è un insieme di brani ben suonati, ben arrangiati e assolutamente deliziosi a partire dal trittico iniziale, Better Days, Let’s Get High (molto “beatlesiana), e una deliziosa Two con la bella voce della Castrinos in evidenza. Il viaggio riparte con lo splendido gospel-soul di Please!, e se Country Calling è  solo un brano gradevole, Life Is Hard e If I Were Free hanno una marcia in più, in confronto alle uscite di questo periodo. In The Lion mischia sonorità varie con un tocco di reggae, mentre They Were Wrong è quanto di più vicino all’ultimo Cohen, per poi cambiare ancora ritmo con una “balneare” In The Summer, giusto preludio al romanticismo di Remember To Remember dove ci delizia ancora il canto di Jade e alla perla del disco, una This Life di una bellezza disarmante, una “performance” da brividi di Alex, che certifica (ancora una volta) la bravura del leader. La versione per il download digitale contiene tre bonus-tracks,  Give Me a Sign, When You’re Young e Milton, brani “danzerecci” di piacevole ascolto, che fanno muovere il piedino.

E’ davvero facile innamorarsi di Edward Sharpe e dei suoi Magnetic Zeros, una band che ha colpito nel segno, distaccandosi da qualsiasi “trend” contemporaneo, per tessere stretti legami con un passato folk hippie. Per quanto mi riguarda, era da tempo che non sentivo dei “fricchettoni”, così ispirati. Da sentire assolutamente.

Tino Montanari

La Nuova “Hippie Generation”! Edward Sharpe And The Magnetic Zerosultima modifica: 2013-09-10T18:34:00+02:00da bruno_conti
Reposta per primo quest’articolo